Controlli Automatici 1
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34 Capitolo 7 Osservabilità Un sistema è detto osservabile se si può conoscere lo stato osservandone l’uscita. Lo stato è dato da: Z t eA(t−τ ) Bu(τ )dτ x(t) = eAt x(0− ) + (7.1) 0 L’uscita è data da: y(t) = CeAt x(0− ) + C t Z eA(t−τ ) Bu(τ )dτ + Du(τ ) 0 l’evoluzione forzata dello stato non è osservabile dall’uscita, ma il segnale di controllo è sicuramente visibile dall’eserno. Le incognite da trovare sono x(t) e x(0− ). Si può osservare (o misurare) y(t) e si conoscono le quantità A, B e u(t). Quindi si può calcolare xf (t) e, sapendo C e D, anche yf (t). L’incognita che resta nella seconda equazione è lo stato iniziale x(0− ), conoscendo il quale si potrebbe ricavare completamente lo stato. Definizione 7.1. Si dice che un sistema è completamente osservabile se, dall’osservazione dell’andamento delle funzioni dell’uscita y(τ ) e del controllo u(τ ) per 0 < τ < t e conoscendo la struttura del sistema (ovvero le matrici A, B, C, D) si può ricavare x(0− ), ovvero la condizione iniziale dello stato Definizione 7.2. Si dice che un sistema è completamente ricostruibile se, note A, B, C, D e osservando y(τ ) e u(τ ) per 0 < τ < t si può ricavare lo stato x(t). Dalla prima equazione (7.1) x(t) = eAt x(0− ) + xf (t) se un sistema è completamente osservabile allora si può ottenere x(0− ) e quindi si conosce x(t). Dall’osservabilità si ottiene la ricostruibilità. L’implicanzione vale anche per i sistemi a tempo discreto. Invece, solo per i sistemi a tempo continuo, essendo x(t) = xl (t) + xf (t) xl (t) = x(t) − xf (t) = eAt x(0− ) essendo la matrice eAt sempre invertibile ([eAt ]−1 = e−At ) allora, premoltiplicando l’espressione per e−At si ottiene x(0− ). Quindi, per i sistemi a tempo continuo vale anche l’implicazione inversa: dalla ricostruibilità si ottiene l’osservabilità. Si v ∈ Rn uno stato iniziale del sistema, tale che, se x(0− ) = v, allora l’uscita libera yf sia identicamente nulla. Allora yl (t) = CeAt v Il kernel di una matrice è l’insieme dei vettori tali che il prodotto tra la matrice e uno di questi vettori sia nullo. Si considera un generico stato x̄. Ponendo il sistema in quello stato come condizione iniziale, ovvero x(0− ) = x̄, l’evoluzione corrispondente dell’uscita sarà: ȳ(t) = ȳl (t) + ȳf (t) applicando un certo controllo ū(t). Se lo stato iniziale fosse x(0− ) = x̄ + v, allora applicando ū(t), si avrebbe la seguente uscita: y(t) = yl (t) + yf (t) con yf (t) = ȳf (t). In base alla sovrapposizione degli effetti su yl (t), si ottiene yl (t) = ȳl (t) + 0 = ȳl (t) dove il primo termine è la risposta libera yl relativa a x̄, mentre 0 è la risposta libera relativa a v. La risposta libera yl (t) è uguale se lo stato è x̄, poiché la risposta libera yl (t) relativa a v è nulla. Il sistema è quindi completamente osservabile. 35 36 CAPITOLO 7. OSSERVABILITÀ Definizione 7.3. Se x(0− ) = x̂ e yl (t) = 0, ∀t 0 allora si dice che x̂ è uno stato indistinguibile dallo stato zero. L’insieme degli stati indistinguibili dallo stato zero è detto insieme degli stati non osservabili. Il sottospazio di non osservabilità è indicato con XN O . Dimostrazione. Dati due stati indistioguibili, una qualunque loro combinazione è ancora indistinguibile: se x0 , x00 ∈ NN O allora x(0− ) = x0 ⇒ yl (t) = 0 = yl0 x(0− ) = x00 ⇒ yl (t) = 0 = yl00 x(0− ) = αx0 + βx00 ⇒ yl (t) = αyl0 + βyl00 = 0 Il sottospazio XN O comprende l’origine. 7.0.1 Teorema di Kallman di osservabilità Si definisce la matrice Q seguente: Q, C CA CA2 ... CAn−1 dove C ∈ Mqxn e A ∈ Mnxn . Il kernel della matrice Q è uguale al sottospazio XN O : Ker Q = Xno Un sistema può essere completamente osservabile, se l’unico stato indistinguibile dallo stato zero è solo l’origine, oppure non osservabile. XN O = 0 sistema completamente osservabile dim XN O 0 sistema non osservabile Condizione necessarie e sufficiente per la completa osservabilità è che ker Q = 0 dim ker Q = 0 si verifica quando ρ(Q) = n, infatti ker Q + ρ(Q) = n. Esempio Si considera il sistema seguente: 1 x0 = 0 0 y= 0 1 1 x + 0 u 0 1 0 0 0 0 1 0 x Mentre l’analisi di controllabilità impiega le matrici A e B, l’osservabilità richiede le matrici A e C. Matrice P di controllabilità: 1 1 1 P = B|AB|A2 B = 0 1 0 1 0 0 si ha: ρ(P ) = nR = 3. Poiché il rango è massimo, si ha completa Matrice Q di osservabilità: C 0 Q = CA = 0 CA2 0 controllabilità: ϕC (s) = ϕ(s). 1 0 0 0 1 0 si ha: ρ(Q) = 2. Poiché il rango non è massimo, allora dim XO = 2, dim ker Q = 1, XN O = ker Q. 37 7.0.2 Calcolo del kernel Dato un vettore generico α x= β γ esso appartiene al kernel di una matrice Q se Qx = 0. Data la 0 1 Q= 0 0 0 0 seguente matrice Q si procede con il calcolo: 0 1 0 Qx = α [0, 0, 0] + β [1, 0, 0] + γ [0, 1, 0] = [β, γ, 0] = [0, 0, 0] se β = 0 e γ = 0 allora α kerQ = 0 0 ∀α ∈ R. 7.0.3 Proprietà di osservabilità L’uscita di un generico sistema è: y(t) = yl (t) + yf (t) essendo t Z eA(t−τ ) Bu(τ )dτ + Du(τ ) yf (t) = C 0 il valore di yf è noto, oppure è calcolabile conoscendo il controllo. Esso non dipende dal valore iniziale. L’osservabilità dipende solo dalla risposta libera yl (t). Essa si può calcolare in questo modo: yl (t) = y(t) − yf (t) dove y(t) è misurabile e yf (t) è calcolabile utilizzando un simulatore. Un simulatore è un sistema identico a quello studiato, dove viene inserito lo stato iniziale x(0− ) = 0: Figura 7.1: Impiego di un simulatore per misurare la risposta forzata nel dominio di Laplace, la quantità CeAt corrisponde a C(sI − A)−1 . Le matrici notevoli da analizzare sono: • (sI − A)−1 stabilità (evoluzione libera dello stato xl ) • (sI − A)−1 B controllabilità (evoluzione forzata dello stato xf ) • C(sI − A)−1 osservabilità (evoluzione libera dell’uscita yl ) A partire dal kernel di Q si ottiene il sottospazio di non osservabilità XN O . Si può costruire una matrice TN O con colonne costituite da una base per XN O . ker Q = n ⇐⇒ Q = 0 ⇐⇒ Qx = 0 ∀ x ⇐⇒ x ∈ ker(Q) ∀ x Si considera una matrice TO lei cui colonne siano base per XO , e una matrice T costruita nel modo seguente: T = [TO |TN O ] effettuando un cambiamento di base z0 = Ãz + B̃u (7.2) y = C̃z + D̃u (7.3) 38 CAPITOLO 7. OSSERVABILITÀ si dimostra che: 0 z = 0 zO 0 zN O = Ã11 Ã12 0 Ã22 z0 zno zO zN O ipotizzando che B̃ = 0 e D̃ = 0 si ha: y= C̃1 0 z= C̃1 0 ZN O non influenza l’uscita y direttamente a causa dello 0 presente nell’equazione dell’uscita y o indirettamente attraverso zO a causa dello 0 presente nell’equazione di z 0 . Infatti, le equazioni sono: y = C̃1 zO (7.4) 0 zO = Ã11 zO (7.5) quindi l’evoluzione di ZN O non può influenzare l’uscita. Nel sistema esiste una parte di stato che non può influenzare l’uscita e dunque non è osservabile a partire da quest’ultima. Se esistono componenti dello stato che non influenzano l’uscita, allora il sistema non è completamente osservabile: non si può sapere lo stato iniziale. Un tale sistema permette di osservare zO ma non zN O . Esempio Si considera il seguente sistema: 0 x = 1 C CA y= 0 1 1 1 0 x x si esegue la decomposizione di Kalmann: Q= = 1 1 1 1 si ha ρ(Q) = 1, quindi XN O = ker(Q) = {x : Qx = 0}. Svolgendo i calcoli si ottiene: 1 1 α 0 = 1 1 β 0 da cui α+β = 0 (7.6) α+β = 0 (7.7) quindi β = −α. Il kernel di Q è: α 1 ker(Q) = −α = α −1 0 0 l’uscita è data da y= 1 1 x = x1 + x2 si osserva la somma di x1 + x2 ma non i singoli componenti x1 e x2 . L’equazione del sistema sono: Ã11 0 0 z = z Ã21 Ã22 y = C̃1 0 Nella matrice Ã11 sono presenti gli autovalori relativi all’evoluzione di zO , mentre in Ã22 sono presenti gli autovalori relativi a zN O . Il polinomio caratteristico ϕ̃(s) è uguale a ϕ(s) perché il polinomio caratteristico non muta con il cambiamento di base. Il polinomio caratteristico è: ϕ(s) = ϕ̃(s) = det(sI11 − Ã11 )det(sI22 − Ã22 ) il primo termine è relativo a ϕO e il secondo termine a ϕN O . Quindi ϕ̃O (s) = det(sI11 − Ã11 ) è il polinomio caratteristico della matrice C̃(sI − Ã)−1 . Si ha deg ϕ̃O (s) = n − dim XN O = dim XO = n − dim ker Q = ρ(Q). Si ha ϕ(s) = ϕ̃(s) e ϕO (s) = ϕ˜O (s), quindi non è necessario cambiare base, ma è sufficiente calcolare ρ(Q) = deg ϕO (s), dove ϕO (s) è il polinomio caratteristico di C(sI − A)−1 . Per calcolare l’osservabilità di un sistema si può: 39 • usare il teorema di Kallman: ricavare XN O , nO = n − dim NN O . Se nO = n, ovvero ρ(Q) = n allora il sistema è completamente osservabile. • usare la matrice C(sI − A)−1 : ricavare nO = deg ϕO (s) e ϕO (s), quindi i poli della matrice C(sI − A)−1 che influenzano l’uscita libera. I poli osservabili sono le radici di ϕO (s). Un polo non è osservabile se non influenza l’uscita libera yl = C(sI − A)−1 x(0− ). Esempio Si considera il seguente sistema: 0 x = x −1 y= 1 1 x 0 1 0 La matrice Q è: Q= 1 1 1 −1 T quindi ρ(Q) = n, quindi il sistema è completamente osservabile. Considerando x(0− ) = [1 1] , si ha: 1 1 1 s−1 0 −1 = s−1 C(sI − A) = 1 1 1 s−1 0 s−1 L’uscita libera è: L −1 C(sI − A)−1 in questo caso CeAt = et e−t 1(t) 1 considerando x(0− ) = [1 0], allora yl (t) = CeAt = et 1(t). In quest’ultimo, lo stato iniziale scompare. Conside0 rando invece x(0− ) = [0 1] allora yl (t) = e−t 1(t). Un polo, con la sua molteplicità, è osservabile se esistono condizioni iniziali che fanno in modo da visualizzarne il contributo (con la sua molteplicità) nell’uscita libera.