Diapositiva 1 - Dipartimento di Biologia
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Diapositiva 1 - Dipartimento di Biologia
Classificazione dei 5 Regni eucariotici, con modifiche da Cavalier-Smith (2004) e Keeling (2004) In rosso sono evidenziati i taxa tradizionalmente considerati come appartenenti al mondo vegetale. impero Eukaryota Regno Protozoa Sottoregno Excavata Phylum Euglenozoa altri Phyla Sottoregno Rhizaria Phylum Cercozoa Classe Chlorarachniophyceae Regno Animalia Regno Fungi Regno Chromista Sottoregno Alveolata Phylum Myzozoa altri Phyla Sottoregno Cryptista Phylum Cryptophyta altri Phyla Sottoregno Chromobiota Phylum Heterokontophyta (include anche gruppi tradizionalmente considerati aninali o funghi) Phylum Haptophyta Regno Plantae Regno Plantae (Phytobiota, da alcuni definito Primoplantae) Sottoregno Glaucobiotina Divisione Glaucophyta Sottoregno Rhodobiotina (o Rhodoplantae) Divisione Cyanidiophyta Divisione Rhodophyta Sottoregno Phytobiotina (da alcuni chiamato Viridiplantae o “streptophytes”) Divisione Chlorophyta Divisione Charophyta Divisione Glaucophyta (Sottoregno Glaucobiotina) Poche specie (ca. 13) di acqua dolce, unicellulari, flagellate o coccoidi. Di estremo interesse evoluzionistico per il fatto che i loro cloroplasti (denominati cianelle), presentano ancora un residuo di peptidoglicano tra le due membrane, a testimonianza di un evento di endosimbiosi primaria. Le cianelle contengono clorofilla a e ficobiline (formanti ficobilisomi sulla superficie esterna dei tilacoidi). La sostanza di riserva è l’amido, che si accumula nel citoplasma. Le due specie più note sono Cyanophora paradoxa (a) e Glaucocystis nostochinearum (b) Alghe rosse Come abbiamo visto, le alghe rosse (rodofite) sono state recentemente (2004) elevate a rango di Sottoregno, e suddivise in due Phyla: Cyanidiophyta Rhodophyta Divisione Cyanidiophyta (Sottoregno Rhodobiotina) Alghe unicellulari di ambienti estremi. Apparato del Golgi in continuità con il reticolo endoplasmatico. Possibilità di divenire eterotrofe. es. generi Cyanidium e Galdieria Divisione Rhodophyta (Sottoregno Rhodobiotina) Ampio gruppo (680 generi e 4000-6000 specie) particolarmente comune in acque marine calde generalmente pluricellulari con tallo complesso Normalmente attaccate a un substrato anche a oltre 200 m di profondità Fotosintetiche; clorofilla a e ficobiline, pigmenti adatti ad assorbire la luce blu-verde e verde del mare profondo Cloroplasti simili a quelli delle Glaucophyta, ma senza peptidoglicano tra le due membrane Prive di flagelli in qualsiasi stadio del ciclo vitale Sostanza di riserva = granuli di amido delle floridee, simile al glicogeno Calcificazione algale (alghe coralline) cellule spesso interconnesse tramite pit-connections riproduzione asessuale per mitospore Cicli sessuali complessi, spesso con gametofito, carposporofito e tetrasporofito Fonte di carboidrati (agar e carragenine) Inquadramento tassonomico Sottodivisione Rhodellophytina Classe Rhodellophyceae (unicellulari, no riproduzione sessuale) Sottodivisione Metarhodophytina Classe Compsogonophyceae (ciclo vitale digenetico, se conosciuto) Sottodivisione Eurhodophytina (pit connections presenti in almeno una fase del ciclo vitale) Classe Bangiophyceae cellule uninucleate gametofito macroscopico, sporofito filamentoso con pit-connections 1-3 cloroplasti (stellati) in posizione assiale (con poche eccezioni) tallo uni-o pluricellulare accrescimento del tallo per divisioni cellulari intercalari assenza di plasmodesmi tutte le cellule conservano la capacità di dividersi (crescita diffusa) ciclo digenetico con concospore (omologhe delle tetraspore) Classe Florideophyceae (sistemi rispoduttivi più evoluti) cellule plurinucleate in molte specie (mai però la cellula apicale) cloroplasti numerosi, discoidali e periferici tallo sempre pluricellulare, tricale accrescimento di norma per mezzo di una cellula apicale presenza di plasmodesmi riproduzione sessuale ciclo fondamentalmente trigenetico con gametofito, carposporofito e tetrasporofito Ciclo trigenetico isomorfo: es. Polysiphonia In alcuni casi gametofito e sporofito sono completamente diversi (ciclo trigenetico eteromorfo) es. Nemalion In alcuni casi, il ciclo è digenetico es. Batrachospermum (uno dei pochi generi di acqua dolce) B. moniliforme Rhodophyta Bangiales Bangiaceae Bangia atropurpurea (Roth) Greville Filamenti formanti ciuffi che aderiscono fortemente alla roccia per mezzo di dischi basali e di rizoidi discendenti dalle cellule basali. I filamenti sono uniseriati nello stadio giovanile e successivamente diventano multiseriati a seguito di divisioni longitudinali e radiali delle cellule. Rhodophyta Ceramiales Ceramiaceae Ceramium comptum Boergesen Porzione apicale del tallo con tetrasporocisti. Rhodophyta Rhodophyta Ceramiales Delesseriaceae Hypoglossum hypoglossoides (Stackhouse) Collins et Hervey Particolare di un tallo tetrasporofitico mostrante le tetrasporocisti localizzate in un'area fertile (soro). Gigartinales Halymeniaceae Halymenia floresia (Clemente) C. Agardh Alga fogliacea, larga fino a 20 cm e alta fino a 10 cm, di colore rosso chiaro. Rhodophyta Corallinales Corallinaceae Lithophyllum frondosum (Dufour) Furnari, Cormaci et Alongi Esempio di popolamento sciafilo di ambiente calmo. Le alghe verdi: introduzione Circa 17.000 specie per lo più acquatiche, ma anche in habitat terrestri come superficie delle nevi, tronchi d'albero, suolo. Presenti in simbiosi (licheni, protozoi d'acqua dolce, spugne e celenterati) Unicellulari, coloniali e pluricellulari anche di grandi dimensioni Codium magnum (Messico) può raggiungere 8 m di lunghezza I pigmenti sono clorofille a, b e carotenoidi Il materiale di riserva è amido, accumulato nei plastidi In alcuni gruppi la parete cellulare è costituita da cellulosa, emicellulose e sostanze pectiche In alcuni gruppi le cellule riproduttive hanno dettagli ultrastrutturali simili a quelli degli anterozoidi delle piante In due generi si ha produzione di fitocromo Sono considerate il ceppo dal quale si sono evolute le piante superiori e per questo incluse assieme ad esse nel Sottoregno Phytobiotina Principali gruppi sono le Chlorophyta e le Charophyta Divisione Chlorophyta (Sopradivisione Chlorophytanae) cellule (o gameti) con 2-4 flagelli posti anteriormente. Radice flagellare doppia (a croce). Formazione di ficoplasto e celluloso-sintasi lineare (a parte in Caulerpales, Dasycladales e Siphonocladales) Classe Prasinophyceae (5 ordini) – unicellulari, planctoniche marine Classe Trebouxiophyceae (4 ordini) – unicellulari di acque dolci Classe Ulvophyceae (6 ordini) Classe Chlorophyceae (5 ordini) Classe Ulvophyceae Essenzialmente marine Filamentose o laminari, anche plurinucleate ciclo aplodiplonte o diplonte Cladophora, filamentosa di acqua dolci e salate a cellule plurinucleate con un solo cloroplasto specie marine con generazioni isomorfe: es. Ulva, comune lungo le coste temperate tallo appiattito dello spessore di due cellule, lungo fino a 1m, a cellule uninucleate con cloroplasto unico riproduzione anisogama con generazioni isomorfe specie di acqua dolce generalmente diplonti le alghe sifonacee (cioè con cellule cenocitiche molto grandi e ramificate) formano pareti solo per produrre gameti; sono tutte diplonti (Codium, Ventricaria, Acetabularia e Halimeda Ordine Ulothrichales Ordine Ulvales (Ulva) Ordine Cladophorales (Cladophora) Ordine Dasycladales (Acetabularia) Ordine Caulerpales (Codium, Halimeda) Ordine Siphonocladales (Ventricaria) Ulva Ventricaria Codium Acetabularia Halimeda Classe Chlorophyceae Principalmente di acqua dolce, alcune terrestri (su neve, suolo, tronchi d'albero) Unicellulari flagellate e non, coloniali mobili e immobili, filamentose e pseudoparenchimatose. Ciclo aplonte Chlamydomonas, unicellulare biflagellata cloroplasto con macchia oculare riproduzione asessuale per mezzo di spore riproduzione sessuale indotta da carenza di azoto Chlorococcum, unicellulare immobile comune costituente della microflora del suolo riproduzione asessuale per zoospore biflagellate riproduzione sessuale per gameti flagellati Volvox, coloniale mobile aggregato di cellule biflagellate (sferoide), fino a 60.000 cellule (non flagellate per la riproduzione asessuale) riproduzione sessuale Hydrodictyon (rete d'acqua), colonia immobile cellule plurinucleate riproduzione asessuale per zoospore biflagellate uninucleate, che si dispongono geometricamente all'interno della cellula madre e perdono i flagelli per poi svilupparsi come colonie figlie riproduzione sessuale isogama a meiosi zigotica Oedogonium filamentosa non ramificata, ancorata al substrato o galleggiante. riproduzione asessuale per zoospore con 120 flagelli riproduzione sessuale oogama Fritschiella cresce sulle superfici umide, come i tronchi d’albero, i muri e le superfici fogliari Divisione Charophyta cellule (o gameti) con 2 flagelli asimmetrici, mitosi aperta con formazione di fragmoplasto, celluloso-sintasi a rosetta. Radice flagellare unica (tutto ciò come nelle piante terrestri). Essenzialmente di acque dolci. E' il gruppo più affine alle briofite e alle piante vascolari Unicellulari, coloniali, filamentose o pseudoparenchimatiche. Ciclo aplonte. Classe Mesostigmatophyceae – unica specie: M. viride, precedentemente considerato appartenente alle Prasinophyceae Classe Chlorokybophyceae – monotipica: 1 sola famiglia. Talli con gruppi di cellule che crescono in habitat sub-aereo Classe Zygnemophyceae Classe Coleochaetophyceae Classe Charophyceae Classe Embryopsida Es. Spirogyra, filamentosa di acqua dolce con uno o più cloroplasti nastriformi disposti elicoidalmente non ha cellule flagellate; la riproduzione asessuale avviene per frammentazione e divisione, quella sessuale tramite un tubo di coniugazione tra due filamenti adiacenti, attraverso cui passano gli isogameti gli zigoti si circondano di una spessa parete di sporopollenina, un biopolimero molto resistente. affini a Spyrogyra (Zygnematales) sono le Desmidiales, prevalentemente unicellulari, abbondanti nelle torbiere e negli stagni oligotrofici Classe Zygnemophyceae Es. Colochaete vive su rocce o piante sommerse ha cellule uninucleate con un grande cloroplasto e un pirenoide, simili a quelli di alcune briofite riproduzione asessuale tramite zoospore riproduzione sessuale oogama gli zigoti stimolano nel tallo parentale la formazione di uno strato di cellule di rivestimento, che in una specie presentano invaginazioni della parete simili alle transfer cells delle briofite Classe Coleochaetophyceae Es. Chara è un genere d'acqua dolce con pareti fortemente calcificate forme fossili (girogonite) note dal tardo Siluriano (410 Milioni di anni) accrescimento apicale e organizzazione del tallo in nodi e internodi gameti maschili prodotti in anteridi complessi gameti femminili (oosfere) circondati da più cellule tubulari disposte a spirale (oogemma). Tali strutture in alcuni strati geologici fungono da fossili guida i gameti maschili sono le uniche cellule flagellate Classe Charophyceae Introduzione alle piante terrestri (Embryopsida) Difficoltà dell'ambiente terrestre rispetto a quello acquatico: Perdita di acqua attraverso la parete cellulare Perdita di sostegno idrostatico Gravi restrizioni al movimento di cellule flagellate quali zoospore o gameti Impossibilità di approvvigionamento di CO2 disciolta in H2O Adattamenti alla vita in ambiente terrestre: Rivestimenti cerosi e cutinizzazione Regolazione della pressione di turgore; tessuti meccanici Anemocoria, zoocoria (nelle piante più evolute) Stomi Protezione della cellula uovo e poi dello zigote (archegonio) Sporangi anzichè sporocisti Formazione di un embrione Organizzazione di un cormo, con differenziazione di una superficie assorbente e di una superficie traspirante A cavallo tra Siluriano e Devoniano (ca. 400 milioni di anni fa) prime testimonianze fossili con “stomi” Tutte le embriofite oggi conosciute sono ad alternanza di generazione, mentre tutte le alghe verdi attualmente viventi alle quali si fa riferimento come ancestori sono aplonti. Teoria omologa (o della trasformazione) L’ancestore sarebbe stato un’alga verde a ciclo aplodiplonte con le due generazioni isomorfe, ognuna delle quali lentamente si sarebbe indirizzata a colonizzare le terre emerse con tendenza dei gametofiti a restare aderenti al terreno e degli sporofiti ad innalzarsi. Teoria dell’interpolazione (Bower, 1908) chiamata anche antitetica. In un gametofito che aveva ciclo aplonte la meiosi ritarda e permette – tramite mitosi – la crescita prima di poche cellule e poi di un’intera generazione interposta prima della meiosi. E’ ormai la più accolta dagli studiosi Parka: struttura fossile laminare crostosa in relazione con Coleochaete Embriofite non vascolari: origine filogenetica e classificazione Le embriofite non vascolari rappresentano un gruppo di transizione tra alghe verdi (particolarmente Charophyta) e piante vascolari Caratteristiche in comune sono: - cloroplasti con grana ben sviluppati - cellule mobili asimmetriche con flagelli laterali - mitosi aperta con successiva formazione del fragmoplasto - riproduzione oogama Caratteristiche distintive delle piante rispetto alle alghe verdi: - gametangi maschili (anteridi) e femminili (archegoni) con strato protettivo sterile - formazione di un embrione all'interno dell'archegonio - sporangi pluricellulari con strato esterno di protezione e tessuto sporigeno interno - spore con parete rivestita da sporopollenina Riguardo ai legami tra piante non vascolari e vascolari, la presenza di stomi sullo sporofito delle antocerote e dei muschi è considerata la prova di una vicinanza evolutiva con le piante vascolari archegoni anteridi anteridi archegoni embrione all’interno dell’archegonio sporofito quasi maturo Embriofite non vascolari: riproduzione e ciclo biologico Sviluppano un cormo La cellula uovo fecondata (zigote) dà origine a un embrione Hanno alternanza di generazioni chiaramente eteromorfa il gametofito è la parte saliente, perenne del ciclo biologico, ancora dipendente parzialmente dalla presenza di acqua specialmente per la fase riproduttiva lo sporofito è effimero e vive a spese del gametofito, non necessita di acqua per la riproduzione, che avviene per spore liberate in aria La spore, appena germinate, producono un esile filamento: il protonema, che ricorda un filamento algale o un'ifa fungina (in questo stadio non sono visibili cloroplasti); i setti intercellulari sono obliqui alcune cellule del protonema, indotte da ormoni di tipo chinetina, cominciano a dividersi e originano una struttura globulare dalla quale si forma un caulidio, su cui sono inserite le foglioline protonema che sta formando un caulidio Il protonema e i molti caulidi che esso forma costituiscono il gametofito Sui caulidi, detti anche gametofori, si differenziano gametangi la riproduzione è oogama i gameti maschili sono spermatozoidi biflagellati; essi sono prodotti in anteridi, generalmente di forma ovata, con parete dello spessore di una o più cellule i gameti femminili immobili (oosfere), prodotte in archegoni dalla caratteristica forma a fiasco, nei quali si distinguono un collo e un ventre anteridi e archegoni sono circondati da peli uni- o pluricellulari, detti parafisi, di fondamentale importanza per raccogliere e trattenere l'acqua necessaria ai processi fecondativi Esistono specie monoiche e dioiche gli spermatozoidi raggiungono l'oosfera nuotando in un velo d'acqua in seguito alla fecondazione si forma uno zigote che si divide mitoticamente, dando origine a un embrione composto da poche cellule, che a sua volta darà origine allo sporofito due cellule embrionali rivolte verso il gametofito sui cui è impostato l'archegonio danno origine a un piede, struttura di connessione trofica tra gametofito e sporofito due cellule rivolte verso l'alto danno origine a una seta e a un'urna, detta anche capsula, che rappresenta il tipico sporangio delle piante non vascolari la capsula può essere sormontata dalla caliptra e può presentare un ostiolo a maturità, la capsula contiene le spore (rivestite di sporopollenina un biopolimero altamente resistente alla decomposizione e agli agenti chimici), dalla cui germinazione si produce un nuovo protonema Marchantiidae Bryiidae Crittogame vascolari: introduzione Piante prive di semi, con tessuti conduttori, xilema e floema, i quali trasportano acqua, sali minerali e zuccheri in ogni parte della pianta. Le più antiche erano costituite solo da fusti, dai quali hanno avuto origine le radici e le grandi fronde delle felci Alternanza di generazioni eteromorfa, con sporofito di grandi dimensioni, complesso e indipendente dal punto di vista nutritivo dal gametofito Cormi costituiti quasi interamente da tessuti primari; tessuti conduttori associati in tre disposizioni principali - protostele - sifonostele - eustele Alle disposizioni dei tessuti conduttori corrispondono espressioni fogliari differenti: microfilli - foglie uninervie non associate a lacune; legati alla protostele, sono caratteristici della sottodivisione Lycopodiophytina. La loro genesi è correlabile alla insorgenza di emergenze squamiformi o da sporangi divenuti sterili megafilli - con vernazione complessa, evolutisi da sistemi di rami e associati a sifonostele o eustele, con lacune, sono caratteristici della sottodivisione Pterophytina (nell’ambito della quale si sono poi formate le fanerogame o spermatofite) In maggior parte sono isosporee, cioè danno origine - tramite isospore - a gametofiti monoici; vi sono però anche gruppi eterosporei, cioè che generano - tramite megaspore e microspore - gametofiti dioici. I gametofiti delle isosporee sono grandi e autotrofi; quelli delle eterosporee sono piccoli e a sviluppo endosporico. I gameti si formano in anteridi e archegoni e sono flagellati. Per favorire la gamia tra individui diversi, c’è di norma uno sfasamento nella maturazione dei gametangi e oltretutto gli spermatozoidi attratti da oosfere di altri gametofiti. I fossili più antichi risalgono al Siluriano (410 milioni di anni), le riniofite (estinte), con assi semplici a ramificazione dicotomica, privi di radici e foglie. Licopodi, sfenofite e felci (gruppi ancora esistenti) erano le crittogame vascolari che dominavano gli acquitrini del Carbonifero assieme a due gruppi di gimnosperme. La capacità di sintetizzare lignina permette la costruzione dei sistemi vascolari, che supportano sporofiti grandi e molto ramificati, con un gran numero di sporangi Nelle prime piante vascolari, parti sotterranee ed epigee differivano poco. L’efficienza dei sistemi di conduzione fu un fattore chiave . Le piante vascolari primitive sono costituite interamente da tessuti primari (l'accrescimento secondario compare nel Devoniano medio, circa 380 milioni di anni fa). Le piante fossili del Siluriano e del Devoniano hanno tracheidi come elementi di conduzione; esse forniscono anche un certo sostegno meccanico Crittogame vascolari: gruppi fossili Diversi gruppi ebbero la massima diffusione nel Devoniano: tra i più importanti riniofite, zosterofillofite e le trimerotofite, tutte estinte. Nel Carbonifero hanno la massima espansione psilotofite, licopodiofite, equisetofite e felci, che hanno tuttora rappresentanti viventi protracheofite (non vascolari) trimerotofite zosterofillofite licopodiofite riniofite Devoniano inferiore: 400-380 Mya Carbonifero: 362-200 Mya licopodiofite felci prime fanerogame equisetofite Lycopodiidae (Lycopodiales) Lycopodiidae (Selaginellales) Isoetes storkii Lycopodiidae (Isoetales) Psilotidae assenza di vernazione circinnata Botrychium Ophioglossum Botrychium Ophioglossidae Ophioglossum Equisetidae Marattidae Marattidae Polypodiidae Polypodiidae SPERMATOFITE: Evoluzione dell’ovulo (e quindi del seme) - Ritenzione del megagametofito sulla pianta madre Strobili Riduzione del gametofito femminile, con graduale scomparsa dell’archegonio Riduzione del gametofito maschile, con graduale scomparsa delle cellule protallari Origine telomica dei tegumenti dell’ovulo i granuli pollinici sono privi di sacche aerifere Pinidae (Cycadales) NOTA: La fecondazione (e questo vale anche per le Cycadales, avviene solo DOPO che l’ovulo è caduto a terra e comunque diversi mesi dopo l’impollinazione) Pinidae (Ginkgoales) Pinidae (Pinales) Pinidae (Gnetales)