Utilities Flash Report - IIIQ 2016

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Utilities Flash Report - IIIQ 2016
Utilities
Novembre 2016
Utilities Flash Report - IIIQ 2016
Principali indici di settore
Mentre il FTSE MIB ha perso il 23% da inizio anno, il FTSE
MIB Utilities ha confermato il suo ruolo difensivo
mantenendosi allineato ai valori di inizio anno. Focalizzandosi
però sul IIIQ, il FTSE MIB ha mostrato comunque timidi
segnali di ripresa grazie alla riduzione delle tensioni legate alla
Brexit, da un lato, e la prosecuzione delle manovra di politica
monetaria espansiva a livello europeo dall’altro. In tale
contesto di mercato, le società Utilities hanno rappresentato
una buona occasione di investimento, dovuta anche ad una
stabilizzazione dei principali indicatori macroeconomici, quali
brent e cambio euro/dollaro.
Figura 1: Andamento indice FTSE MIB e indice FTSE IT Utilities gennaio 2015 - settembre 2016
+0,1%
23.387
25.000
23.402
20.000
21.524
16,647
-23%
16
6
6
t‘
Se
Ag
o
g
‘1
‘1
6
Lu
FTSE IT Utilities
La crescita dei mesi di luglio e settembre non ha riportato il
PUN ai livelli del passato, e ha chiuso il trimestre a 42,89
€/MWh, valore più basso registrato nel mese di settembre,
mantenendo la media dei 9M ampiamente inferiore a quella
del 2015 (ca. -27%).
Per quanto riguarda il gas, il Pfor interrompe nel IIIQ 16 il trend
ribassista che lo ha caratterizzato negli ultimi 2 anni mostrando
un +7% rispetto al IIQ, frutto di aspettative al rialzo in tutti i
mercati europei sia nel breve che nel medio periodo.
Ciononostante il valore medio dei 9M del 2016 si attesa a 15,4
€cent/smc, inferiore del 33% rispetto al valore medio annuale
del 2015.
Figura 3: Pfor e PUN
Figura 2: Brent e cambio €/$
€/$
$/Bbl
80
1,40
70
1,35
-19,7%
Media ‘15
52,4
1,30
Media 9M ‘16
50
€c/Smc
€/MWh
30
70
-32,8%
Media ‘15
65
22,9
60
25
1,25
55
42,0
52,3
Media ‘15
1,15
Brent
Media Cambio
Fonte: Elaborazione Arthur D. Little su dati Banca d’Italia/Reuters/World Bank
45
35
10
PUN
Media PUN
Pfor
Fonte: Elaborazione Arthur D. Little su dati GME e AEEGSI
16
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Lu
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‘1
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6
6
6
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M
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5
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5
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5
5
30
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‘1
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Se
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Lu
ag
M
Cambio
-26,7%
6
6
6
‘1
6
M
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‘1
en
1,00
‘1
6
5
‘1
Media Brent
G
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Se
‘1
g
Lu
15
5
5
‘1
M
ag
M
ar
‘1
‘1
5
5
10
15,4
40
M
+0,6%
50
38,3
Media 9M ‘16
1,05
ar
Media 9M ‘16
Media 9M ‘16
15
M
1,12
1,11
Media ‘15
20
1,10
5
30
Lu
40
20
M
1,20
en
iu
FTSE MIB
Nel corso del IIIQ 2016 sia Brent che cambio Euro/Dollaro
hanno mantenuto un andamento abbastanza stabile:
n il Brent ha oscillato nel trimestre tra 40 e 50 $/Bbl, come
risultante di un persistente eccesso di offerta a livello
globale unita all’incertezza per un accordo tra i principali
paesi produttori in merito al taglio della produzione. I paesi
Opec hanno poi annunciato a fine settembre l’accordo per
limitare la produzione a 32,5 mln di Bbl/giorno, con l’Arabia
Saudita che, per la prima volta dal 2008, ha acconsentito a
tagliare la produzione di oltre 700 mila Bbl/giorno
n l’Euro ha mostrato una sostanziale stabilizzazione del
cambio con il $ intorno al valore di 1,10, confermato anche
nei mesi successivi.
G
G
ag
M
Fonte: Elaborazione Arthur D. Little su dati Borsa Italiana
60
‘1
‘1
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6
6
6
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15
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15
5
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‘1
‘1
5
5
15.000
Media Pfor
Utilities
Risultati economici e finanziari
Figura 4: Ricavi ed Ebitda 9M 2016 (€ mln) e delta verso 9M 2015
23%
51.459
39.878
Eni
6.292
8.125
6%
3.482
25%
872
3.105
21%
651
2.228
25%
2.048
353
80%
A2A
-4%
Hera
-4%
7%
29
12%
-6%
22%
-15%
18%
-8%
Acsm-Agam
15%
-40%
-30%
-20%
0%
Ricavi
Fonte: Elaborazione Arthur D. Little su dati delle Società al 30.09.2016
I risultati dei primi nove mesi del 2016 presentano lo stesso
trend rilevato nelle semestrali: contrazione dei ricavi per tutte
le Utilities e un netto miglioramento della marginalità con
poche eccezioni ben identificate.
2%
0%
Ascopiave
61
139
21%
-3%
Acea
646
17%
-41%
Iren
559
32%
-1%
-30%
Edison
489
+10%
-8%
Enel
12.010
16%
- 10%
20%
…
Ebitda margin
gas naturale e dell’aumento dei volumi venduti; molto positivi
anche i risultati di ACEA, che beneficia principalmente delle
dinamiche tariffarie nel SII già riscontrate nel I semestre 2016
(delibera 654/2015/R/eel che ha eliminato il regulatory lag) e
del piano di efficientamento; Ascopiave, a fronte di riduzioni
nei volumi venduti accresce la sua marginalità unitaria nella
vendita di gas ed EE sfruttando anche il positivo andamento
dei costi di acquisto del periodo; Acsm-Agam, grazie allo
sviluppo commerciale sull’elettrico.
Il calo dei ricavi continua ad essere legato soprattutto a valori
in netto ribasso di PUN e PSV e al calo dei consumi di energia
elettrica.
Lato margini, Eni conferma una forte riduzione (-41%)
principalmente per il continuo down-turn nei prezzi delle
commodity energetiche e per il fermo operativo in Val d’Agri.
Lieve inversione di tendenza per Enel (-1%) che risente
dell’andamento negativo dei tassi di cambio. Tra gli incrementi
più rilevanti spicca Edison, che beneficia soprattutto della
revisione dei contratti long term di approvvigionamento del
L’indebitamento medio risulta in miglioramento per quasi tutte
le utility rispetto alla fine del 2015 (2,24x vs 2,33x), con
eccezione di Eni per effetto del calo della marginalità.
Nonostante l’effetto del consolidamento di LGH (a partire da
agosto 2016), A2A resta comunque allineata ai valori di inizio
anno.
Valore medio panel 2015
Figura 5: Analisi solidità patrimoniale al 30.09.2016
Valore medio panel 9M 2016
2,24
2,33*
0,0
10%
Ebitda
Ascopiave
PFN / totale fonti
0,1
0,2
Edison
Eni
0,3
0,38
Acsm-Agam
0,4
A2A
0,39*
Enel
0,5
Iren
Acea
Hera
0,6
0,7
4,0
3,5
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
PFN / Ebitda
PFN > € 10 mld
€ 10 mld > PFN > € 1 mld
PFN < € 1 mld
Fonte: Elaborazione Arthur D. Little su dati delle Società al 30.09.2016
(*) per maggiore confrontabilità dei risultati dei 9M2016, la media annuale 2015 del panel è stata ricalcolata
2 Utilities Flash Report - IIIQ 2016
rispetto alla pubblicazione 1H2016, al fine di non considerare i dati di Gas Plus
Utilities
Indicatori industriali
Energia Elettrica
Gas
Si conferma anche nel IIIQ la contrazione nella domanda di
energia elettrica in Italia, dovuta soprattutto ad un clima più
mite e a minori consumi per la climatizzazione degli edifici
rispetto all’estate eccezionalmente calda del 2015.
Nonostante il contesto sfavorevole, alcune utility sono riuscite
ad incrementare i volumi venduti: è il caso di Enel, (che ha
segnato un +79% sul segmento business) e di A2A, grazie
alle attività di trading.
Lieve la crescita nella domanda di gas naturale nel corso dei
primi 9 mesi 2016 rispetto all’analogo periodo del 2015,
nonostante il calo che ha interessato il settore civile a causa
dell’andamento climatico sfavorevole. In particolare, ha
registrato una forte crescita A2A, dovuta essenzialmente
all’aumento dei volumi intermediati nell’ambito del portafoglio
di trading, così come per Hera. In crescita anche le vendite sui
segmenti business per Enel ed Edison.
Figura 6: Volumi Venduti Energia Elettrica Italia - GWh
Figura 7: Volumi Venduti Gas Italia - Mmc
Delta %*
Enel
70.125
Edison
68.541
1
A2A
41.240
Eni
27.260
Iren
Edison
+1%
1
A2A
+16%
+6%
Enel
-17%
Hera
7.234
0%
Iren
-13%
Ascopiave2
-10%
Acsm-Agam
+11%
Acea
75
Non include vendite EPCG
* In percentuale variazione rispetto al 30.09.2015
1
2
Fonte: Elaborazione Arthur D. Little su dati delle Società al 30.09.2016
3.874
1
6.271
Acsm-Agam
10.615
1
Acea
283
23.220
Eni
Hera
Ascopiave
1
7.354
Delta %*
1
+6%
3.073
2.526
-3%
+32%
+111%
+10%
+11%
1.796
614
190
77
Escluso termoelettrico
Dati delle società controllate in %
0%
-3%
-11%
-13%
* In percentuale variazione rispetto al 30.09.2015
Fonte: Elaborazione Arthur D. Little su dati delle Società al 30.09.2016
Recenti evoluzioni normative
n EE – DCO 468/2016/R/eel - Sistemi di smart metering
di seconda generazione per la misura di energia
elettrica in bassa tensione e il rilascio dell’impronta
energetica (energy footprint) al cliente finale. Benefici
potenziali e orientamenti per il conseguente
adeguamento regolatorio – l’ Autorità illustra gli
orientamenti in merito agli impatti e le delibere da adottare
per consentire la fruibilità dei benefici derivanti dal piano di
roll-out dei nuovi smart meter. La consultazione ha lo
scopo di: a) identificare le opportunità di sviluppo di nuovi
servizi e proposizioni commerciali; b) valutare i gap
regolatori rispetto ai benefici potenziali associati
all’adozione della nuova tecnologia; c) indirizzare il relativo
percorso di riforma.
n EE – Del 541/2016/R/eel - Tutela SIMILE al mercato
libero. Approvazione del regolamento per
l’individuazione dei fornitori e per il monitoraggio
della Tutela SIMILE e modifiche alla deliberazione
dell’Autorità 369/2016/r/eel – l’ Autorità definisce
l’orizzonte temporale di applicazione della Tutela SIMILE
fissando il termine per la cessazione del regime, e
conseguente passaggio obbligatorio al Mercato Libero
entro e non oltre il 30 giugno 2018, con decorrenza dal 1
Gennaio 2017; vengono inoltre riviste le scadenze per
3 Utilities Flash Report - IIIQ 2016
l’espletamento del processo di selezione dei fornitori
interessati alla Tutela SIMILE.
n GAS – DCO 517/2016/R/gas - Orientamenti finalizzati
ad incrementare il numero di misuratori accessibili e il
ricorso alle letture effettive – l’ Autorità illustra gli
interventi correttivi e le possibili azioni al fine di incentivare
gli operatori alla effettiva rilevazione del dato di misura del
gas naturale. Nel particolare, per i misuratori accessibili
viene sostituito il concetto di «tentativo di lettura» con
quello di «lettura effettiva» fissando un numero minimo di
letture effettive e relative penali per il mancato
raggiungimento dei parametri minimi fissati; per i
misuratori parzialmente accessibili l’ Autorità prevede
invece l’obbligo di catalogazione degli stessi tramite
l’istituzione di un registro e di procedure idonee a ridurne il
numero con interventi di sostituzione da eseguire entro un
limite massimo di 4-5 anni.
n AMBIENTE – DPCM 10 agosto 2016 – Impianti di
incenerimento di rifiuti urbani e assimilati – Il decreto
individua la capacità di trattamento complessiva degli
impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili in
esercizio o autorizzati a livello nazionale e identifica il
fabbisogno residuo, che sarà coperto con la realizzazione di
8 nuovi impianti e il potenziamento di quelli esistenti.
Utilities
Focus - Investimenti, innovazione e
finanziamenti: i tre «enabler» del settore
idrico
Il fabbisogno di investimenti nel settore idrico in Italia è
ancora oggi rilevante, soprattutto a causa degli scarsi
investimenti del passato, che hanno comportato importanti
carenze infrastrutturali (perdite di rete, sistema fognario
spesso inadeguato, assenza di misuratori in alcune aree,
etc.) e per le quali l’Italia è stata oggetto di alcune infrazioni
comunitarie. Per recuperare tale deficit saranno necessari
nei prossimi 30 anni investimenti compresi tra un minimo di
2 mld € all’anno (stima AEEGSI) ed un massimo di 5 mld €
all’anno (stima da studi di settore).
L’innovazione può svolgere un ruolo importante per il
settore idrico, consentendo di adottare soluzioni che
permettano di ridurre i costi di gestione, aumentando
la qualità del servizio. Nei prossimi anni è prevista una
crescente digitalizzazione del settore: gli operatori
adotteranno in modo sempre più diffuso sistemi «smart»
per le letture e il controllo dei consumi da mettere a
disposizione dei clienti finali; ma anche soluzioni per il
monitoraggio e il controllo in tempo reale dei parametri di
pressione e portata di impianti e reti, associati a sistemi di
regolazione automatizzati. Inoltre acquisiranno maggiore
rilevanza sistemi innovativi per la raccolta, l’elaborazione e
la valorizzazione dei dati («hub cloud», «big data analytics»).
La buona notizia è che il sistema finanziario sembra
pronto a sostenere lo sviluppo del settore idrico, grazie
anche alla maggiore credibilità derivante dall’affidamento
all’AEEGSI della regolazione del SII dal 2012). Tale maggiore
fiducia si è già riflessa in un piccolo incremento degli
investimenti programmati nel periodo 2014-17 rispetto agli
anni precedenti (34 €/ab/anno vs 24 €/ab/anno).
Vi sono tuttavia degli elementi critici che gli operatori di
settore devono superare per accedere ai finanziamenti, tra
cui, in particolare:
Contatti
Saverio Caldani
Managing Partner
+39 06 68 88 23 00
+39 335 69 88 760
[email protected]
Andrea Romboli
Partner
+39 06 68 88 23 00
+39 335 68 93 903
[email protected]
Chiara Loreti
Principal
+39 06 68 88 23 00
+39 334 62 09 634
[email protected]
Irene Macchiarelli
Principal
+39 06 68 88 23 00
+39 334 62 09 644
[email protected]
Arthur D. Little
Fondata nel 1886 a Cambridge (Massachusetts, USA) da
Arthur Dehon Little, professore presso il Massachusetts
Institute of Technology (MIT), Arthur D. Little è la più antica
società di consulenza al mondo.
Sin da quando fu fondata, più di 130 anni fa, Arthur D. Little è
caratterizzata dalla passione per le soluzioni innovative in
grado di portare a risultati reali e consistenti.
n Dimensione: necessità di aumentare la massa critica
attraverso un percorso di consolidamento che consenta
di migliorare livello di patrimonializzazione e il modello di
governance.
Oggi siamo ampiamente riconosciuti come leader nelle
“smart innovations” – aiutiamo i nostri clienti ad innovare e a
controllare la crescente complessità delle loro operazioni.
n Performance economico-finanziarie: miglioramento
dell’efficienza operativa, con una riduzione degli opex ma
anche con il superamento del problema della morosità.
Arthur D. Little si caratterizza per uno stile di relazione con il
cliente fortemente collaborativo, per risorse selezionate e ad
alto potenziale e per l'impegno alla qualità del delivery.
n Progettualità: attenzione alle performance tecniche
affinché i progetti da finanziare vengano presentati nei
tempi e nei modi richiesti.
E' presente in Italia con 2 uffici, uno a Milano ed uno a Roma,
e conta circa 100 consulenti.
Arthur D. Little, grazie alle esperienze maturate in
operazioni straordinarie e su modelli di performance
excellence e future of operations con importanti Utilities
italiane, può validamente affiancare i gestori del SII nel
delicato percorso di accesso al mercato finanziario.
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