Tradizioni e leggende popolari giapponesi

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Tradizioni e leggende popolari giapponesi
日本の伝統
Tradizioni e leggende popolari giapponesi
だるま
Dharma
Le bambole daruma , dette anche
bambole dharma, sono figurine votive giapponesi senza gambe né
braccia, che rappresentano Bodhidharma (Daruma in giapponese),
il fondatore e primo patriarca dello
Zen. La bambola ha un volto stilizzato da uomo con barba e baffi, ma
gli occhi sono dei cerchi di colore
bianco. Usando dell’inchiostro nero,
bisogna disegnare un solo occhio
esprimendo un desiderio; se il desiderio dovesse avverarsi, verrà disegnato anche il secondo occhio
だるま
Dharma
A causa del loro basso centro di
gravità, alcuni modelli di bambola
daruma si raddrizzano da sole dopo
essere state spinte da un lato. Per
tale motivo sono diventate un simbolo di ottimismo, costanza e forte
determinazione.
雷也豪傑物語
Il racconto di Jiraiya il galante
Jiraiya Goketsu Monogatari (Il racconto di Jiraiya il galante) è un racconto tradizionale giapponese che
narra le vicende di Ogata Shuma
Hiroyuki, un ninja predone successivamente noto col nome di Jiraiya
(letteralmente “Giovane tuono” o anche “Che arriva per conto suo”). Il romanzo fu pubblicato, tra il 1839 e il
1868, in 43 puntate scritte da autori
diversi
IL MITO
Jiraiya era il discendente di una potente famiglia dell’isola di Kyushu.
Quando questa cadde in rovina, si
recò nella provincia di Echigo, dove
ebbe successo come predone, diventando il capo di una “cavalleresca” banda di ladri, e dove nel contempo iniziò a studiare l’arte magica
del rospo presso un essere immortale che risiedeva sul Monte Myoko, popolarmente conosciuto come
Echigo Fuji. Nello stesso periodo,
s’innamorò e sposò Tsunade, una
bellissima giovane esperta nell’arte
magica della lumaca. Quando si
ritenne sufficientemente forte, partì
per vendicarsi di colui che era stato
la causa della rovina della sua famiglia, un vecchio di nome Sarashina,
senza però riuscire a sconfiggerlo.
IL MITO
Tempo dopo Yashagoro, uno dei
suoi seguaci, rimase stregato
dall’arte magica del serpente cominciando quindi a studiarla e praticarla
ed acquisendo la capacità di trasformarsi in un enorme serpente. Cambiato il proprio nome in Orochimaru,
in onore del mitico serpente a otto
teste Orochi (letteralmente “Serpente mostruoso”), sfidò Jiraiya e
Tsunade, riuscendo a sconfiggerli
grazie al suo veleno di serpente, che
li fece cadere a terra privi di sensi.
Fortunatamente, uno dei seguaci di
Jiraiya, a lui devoto per essere stato
tempo prima salvato dalla morte, li
soccorse. Il racconto termina bruscamente qui, non essendone giunta
fino a noi la fine.
雛祭り
Festa delle bambole
L’Hinamatsuri (Festa delle bambole),
noto anche come Festa delle ragazze, è una occorrenza giapponese
posta il 3 marzo, cioè il terzo giorno
del terzo mese. In questa occasione
sono preparate delle piattaforme con
un hi-mōsen rosso, sulle quali è esposto un insieme di bambole ornamentali che raffigurano l’imperatore,
l’imperatrice, gli attendenti e i musicisti della corte imperiale con vestiti
di corte del periodo Heian.
唐傘
Karakasa
I Karakasa (vecchio ombrello), o
Kasa Obake, sono un tipo di Tsukumogami, delle forme di spiriti degli oggetti che al compimento dei
100 anni di esistenza si animano. I
Karakasa, in particolare, sono degli
ombrelli che raggiungono il secolo di
età. Essi in genere vengono raffigurati con un occhio, una lunga lingua
che sporge da una bocca aperta,
e un singolo piede, che di solito indossa un “geta”, lo zoccolo di legno
giapponesi di solito indossati con
abiti tradizionali come il kimono.
鯉幟
Koinobori
I Koinobori sono l’usanza più significativa e gioiosa della Festa dei
Bambini , o Tango no sekku, che ha
luogo in Giappone il 5 maggio. Consiste nel far volare al vento enormi
carpe di carta o di stoffa dipinte a
colori vivaci, che ondeggiano come
nuotassero nell’aria. Questi pennoni,
che prendono il nome da koi che significa appunto “carpa”, condensano
tutte le valenze simboliche della festa, celebrata come un augurio di energia fisica e spirituale, oltre che di
crescita e successo.
鯉幟
Koinobori
La carpa, per la sua capacità di risalire
i torrenti e addirittura le cascate, è considerata il più virtuoso di tutti i pesci, un
simbolo di decisione e coraggio. C’è
una famosa canzone chiamata Koinobori, cantata in occasione della festa
dai bambini e dalle loro famiglie:
Giapponese:
屋根より高い鯉幟
大きな真鯉はお父さん
小さな緋鯉は子供たち
面白そうに泳いでる
Traduzione:
Più alti dei tetti ci sono i koinobori
La grande carpa nera è il padre
Le piccole carpe dorate sono i bambini
Sembra che si divertano a nuotare
浦島太郎
Urashima Tarō
Urashima Tarō (浦島太郎) è una storia
giapponese che parla di un pescatore
che soccorre una tartaruga e viene ricompensato con una visita al Ryūgūjō, il Palazzo del drago.
Trascorre molti giorni felici in questo
regno subacqueo. Alla fine, però, viene sopraffatto dalla nostalgia di casa
e chiede alla regina il permesso farvi
ritorno. Lei acconsente e gli dona una
scatola tempestata di gioielli raccomandandogli però di non aprirla mai,
per nessuna ragione. Giunto a casa,
egli scopre che nel mondo reale sono
trascorsi oltre 300 anni e nessuno può
ricordarsi di lui.
Caduto in depressione si reca sulla
spiaggia e si ricorda della scatola ingioiellata, la apre e fuoriesce una nuvola bianca: lui invecchia e muore (la
scatola conteneva la sua reale età).
銅鐸
Dōtaku
Le Dōtaku sono campane giapponesi
fuse da bronzo sottile e riccamente
decorate. Le più antiche dōtaku trovate risalgono al II o III secolo ed
erano utilizzate solamente come decorazione a scopo rituale. Erano decorati con motivi raffiguranti la natura e
gli animali (tra i quali libellule, mantidi
religiose e ragni). Gli storici credono
che le dōtaku venissero sepolte nel
terreno per propiziare fertilità e buoni
raccolti. Gli animali raffigurati erano
infatti nemici naturali o insetti che attaccavano le piante di riso.
CUCINA
GIAPPONESE
INDICE
•
Bento (Obento) べんとう; 弁当
•
Dobin mushi 土瓶蒸し
•
Mochi 餅
•
Okonomiyaki お好み焼き
•
Onigiri お握り
•
Ramen ラーメン
•
Takoyaki たこ焼き
•
Sushi 寿司
•
Sashimi 刺身
•
Tōfu 豆腐
べんとう; 弁当
Bento (Obento)
Il “bento” è un pasto da asporto, tradizionalmente composto da riso bianco, pesce o carne e verdure in salamoia o cotte. I contenitori possono
essere di materiali e forme varie, dal
legno laccato tradizionale al polistirolo
usa e getta. I “bento” si possono trovare un po’ ovunque, dai ristoranti ai
supermercati, dalle stazioni ferroviarie
ai convenience store, ma è ancora
molto diffuso il “bento” fatto in casa.
Le origini del “bento” vengono fatte
risalire al periodo Heian (794-1182),
con i primi “onigiri” e con l’”hosii”, riso
cotto e poi essiccato per essere trasportato e mangiato in un secondo
momento.
土瓶蒸し
Dobin mushi
E’ una zuppa che viene servita nella
teiera (dobin). Può contenere vari ingredienti: pesce, funghi matsutake,
germogli di bambù. Viene solitamente
accompagnata da un mezzo limone
che si usa per insaporirla.
餅
Mochi
Pasta ottenuta pestando nel mortaio
riso glutinoso caldo molto cotto ottenendo una sorta di bignè. È un
alimento tradizionale che si consuma
sia come dolce, dandogli forme varie,
sia come aggiunta allo zoni (zuppa
di Capodanno). Ha una consistenza
gommosa che rende piuttosto difficile
masticarlo. Alimento di buon augurio è
tradizionalmente consumato in occasione di festività.
お好み焼き
Okonomiyaki
Paragonabile alla nostra pizza, la base
è un impasto di farina e cavolo che viene cotta tipicamente alla piastra chiamata teppan. Può essere composta da
verdure e carne, con uova e salsa di
soia, che si cuoce sulla direttamente
al tavolo o al bancone. È il piatto tipico di Osaka. Letteralmente significa
“cucina come preferisci”. Si possono
infatti trovare molti ristoranti, dove viene lasciata libera scelta al cliente su
come comporre la pietanza a proprio
gusto, scegliendo tra una grande varietà di ingredienti da intingere poi
nell’ingrediente principale, costituito
da una pastella di cavolo verza e altre
verdure, per formare così una specie di
frittata da cuocere sulla piastra. Viene
condito con una salsa per okonomiyaki e può essere ricoperto con salsa
di soia, maionese, ao-nori (alghe essiccate), scaglie di pesce e quant’altro
suggerisca il proprio gusto personale
お握り
Onigiri
Involtini a base di riso e alghe crude,
solitamente di forma triangolare. Possono essere di solo riso oppure ripeni
di pesce o carne. Molto diffusa è la versione con all’interno l’umeboshi 梅干
una tipica prugna giapponese seccata
con il sale, dal sapore aspro.
Tra i vari tipi di onigiri:
• ツナ・マヨ(tsuna mayo) con ripieno di
tonno e maionese
• 海老・マヨ(ebi mayo) al gambero e
maionese
• 梅(ume) con la prugna
• オム・ライス(omu raisu) fatto con riso
al pomodoro e arrotolato intorno ad
una frittatina
• チキンライス(chikin raisu) al riso al
pomodoro con pezzetti di pollo
• 五目(gomoku) dal sapore agrodolce
con pezzetti di pollo e alcune verdure
• 鮭(sake) con ripieno di salmone
• こま・鮭(koma sake) con semi di sesamo e pezzetti di salmone
Ma ne esistono ancora innumerevoli
quantità!
ラーメン
Ramen
Zuppa con carne, spaghetti di grano,
uova e alghe crude. Tutti vengono serviti in brodo ed è buona norma sorbirli
in maniera rumorosa per dimostrare
gradimento. I Ramen sono spaghetti
di origine cinese all’uovo e oltre che
in brodo si servono asciutti conditi con
verdure.
たこ焼き
Takoyaki
I Takoyaki sono polpettine di polpo
tipiche della cucina popolare di Osaka. Il nome deriva da Tako=”polpo” e
Yaki=”alla griglia”. Per cucinare questa
specialità è necessaria una padella
particolare con tanti incavi a semisfera che permette di dare ai takoyaki
la forma di palla. Prima si mette un filo
d’olio per ungere gli incavi della piastra e poi si aggiunge in ogni incavo
un po’ di pastella composta da farina,
acqua e dashi (brodo). Poi si mettono
i pezzi di tako (polpo) e altre cose a
piacere, come porro tagliuzzato e pezzettini di formaggio. Quando la parte
sotto è cotta si gira abilmente usando
una bacchetta. Quando sono cotti diventano come una palla dal colore
dorato- bruno, e si mangiano con la
salsa per takoyaki (dal sapore dolciastro, che assomiglia un po’ alla salsa
per l’okonomiyaki) e aonori (polvere di
alga). Si dice che ogni famiglia di Osaka abbia una padella di takoyaki.
寿司
Sushi
Polpettine di riso cotto trattato con
aceto di riso, zucchero e sale, con una
guarnizione o ripieno generalmente di
pesce. Comprende varie preparazioni,
alla base delle quali c’è il riso sushi cioè
riso cotto per assorbimento d’acqua e
condito con zucchero, sale e aceto di
riso. Successivamente formato in piccole polpettine guarnite con una fettina
di pesce crudo e con l’aggiunta di wasabi cioè una pasta ottenuta dalla radice
di Wasabia japonica con cui le polpettine vengono leggermente spalmate.
Questo è il cosiddetto nigiri sushi. Altro
metodo di preparazione è il norimaki
un rotolino di riso, verdure o pesce avvolto in un foglio di alga nori e successivamente tagliato a rondelle. In tutti i
casi, prima di essere mangiato, il sushi
viene intinto in salsa di soia. Sembra
che sia la salsa di soia che il wasabi
svolgessero, in tempi in cui non esistevano i frigoriferi, una notevole azione
antibatterica.
刺身
Sashimi
Pesce crudo tagliato con un metodo
codificato molto particolare. Per analogia, nella cucina occidentale si direbbe
filettato. Servito con salsa di soia e rapa
daikon tagliata a filamenti. Uno dei più
pregiati è di tonno (Maguro), di cui, a
seconda della parte del pesce, si possono scegliere generalmente tre tagli:
Otoro, Chutoro o Akame; i giapponesi
considerano più pregiata la parte più
grassa (Otoro, ventresca).
Un modo elegante di servire il sashimi
è nella cosiddetta barca di sashimi che
è una barchetta di legno su cui vengono depositati i pezzi di sashimi (e
sushi). Talvolta la barca arriva ai tavoli
tramite un rivolo artificiale con un effetto scenografico suggestivo.
豆腐
Tōfu
Specie di formaggio derivante dalla
soia. Ha un sapore neutro che non interferisce con il cibo a cui si accompagna. Viene ricavato dalla cagliatura del
latte di soia e dalla successiva pressatura in blocchi generalmente nella
forma di parallelepipedo. La fabbricazione del tofu dal latte di soia è simile a
quella del formaggio dal latte. Spesso
si confonde, nelle sue preparazioni, al
vapore o fritte, il tofu con il glutine di
grano o seitan.