Aws accusata di evasione fiscale
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Aws accusata di evasione fiscale
cronaca Territorio < 3 11 luglio 2012 Arrestati i top manager dell’azienda trofarellese. Si ipotizza frode milionaria Alla sbarra maestro di musica Aws accusata di evasione fiscale Abusi su minori Masera sostituito alla presidenza da Giovanni Varetto chiesti 8 anni TROFARELLO - Si è dimesso dalla carica di presidente della Aws Francesco Masera, arrestato la scorsa settimana nell’ambito di un’inchiesta della guardia di finanza su una presunta evasione fiscale da 22 milioni di euro realizzata, secondo la tesi accusatoria, sull’uso irregolare dei lavoratori dipendenti. Un comunicato della stessa azienda ha infatti reso noto che da ieri, martedì 10 luglio, il nuovo presidente è Giovanni Varetto. Luciano Mascarello ha invece assunto la carica di amministratore delegato con pieni poteri. “Aws - puntualizza la nota - intende tutelare l’esercizio della positiva gestione dell’attività aziendale, garantendo clienti e fornitori circa il regolare proseguimento dei propri servizi”. La bufera che ha investito il colosso trofarellese dei trasporti e della logistica è scoppiata giovedì mattina, quando la guardia di finanza ha emesso dei gravi provvedimenti nei confronti del vertici aziendali, decidento l’arresto di Francesco Masera, 56 anni, di casa a Moncalieri, Cesare Gallea, 62 anni, trofarellese, amministratore delegato fino al 2006 e vicepresidente fino al 2008 (attuale presidente dell’Asd Trofarello calcio, ndr), Giorgio Orbecchi, 54 anni, consigliere e ammini- A lato Francesco Masera. Sopra la sede della Aws a Trofarello stratore delegato dal 2007, Pilade Lapucci, 63 anni, responsabile tecnico. Agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Trofarello è invece finito S.B., 42 anni, responsabile dell’ufficio personale. I fermi sono avvenuti al termine di una vasta indagine che ha portato all’esecuzione di 21 perquisizioni in tutta Italia e un sequestro di beni per un valore di 5 milioni di euro. Tutto questo perché secondo gli inquirenti le posizioni lavorative irregolari sarebbero addirittura più di 5mila. E proprio per l’ampiezza dell’operazione i finanziari sono entrati in azione contemporaneamente in più regioni, ovvero: Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Sicilia e Sardegna. Le indagini nei confronti della Aws, gestite dal nucleo di polizia tributaria, con il coordinamento della procura di Torino, hanno preso il via dopo una verifica presso l’azienda trofarellese. In quell’occasione i detective delle fiamme gialle hanno esaminato un grande quantitativo di documenti che li avrebbe portati a scoprire un presunto sistema di evasione, il quale avrebbe avuto lo scopo di eludere il «cuneo fiscale». Il fine di tutto infatti sarebbe stato quello di abbattere i contributi e le imposte che normalmente gravano sul costo del lavoro. Quindi, sempre secondo l’accusa, invece di assumere in maniera diretta il proprio personale la ditta avrebbe utilizzato dei dipendenti che di fatto erano a carico di imprese compiacenti. In pratica delle «cartiere» che si accollavano tutti gli oneri gestionali. Tali società però, sempre secondo i finanzieri, non versavano tasse e contributi vari saldando il conto Aldo Masera prende le redini di famiglia con l’erario attraverso compensazioni con crediti Iva surrettizi. Tali società inoltre risultavano il più delle volte intestate a dei nullatenenti e dopo qualche tempo venivano messe in liquidazione. In altri casi invece venivano portate al fallimento, in modo da poter spostare i lavoratori presso nuove società. Ad avvalorare queste ipotesi ci sarebbero documenti e messaggi di posta elettronica che ora sono al vaglio degli inquirenti. Sembra infatti che, proprio per prevenire un’improvvisa ispezione, la società trofarellese avrebbe preparato una sorta di copertura per giustificare la presenza di personale non assunto. Azione che si sarebbe concretizzata con dei contratti di appalto appositamente stipulati, tutti formulati con una generica dicitura per la fornitura di servizi di trasporto. E le conseguenti fatture relative a servizi non resi, sempre secondo la finanza, avrebbero un valore complessivo di circa 20 milioni di euro. Una cifra contabilizzata dalla società trofarellese fra il 2003 e il 2010 che avrebbe portato ad una detrazione indebita di Iva per oltre 4 milioni e a mancati versamenti per altri nove. Al «conto» i finanzieri hanno poi aggiunto il risparmio della contribuzione sul costo del lavoro, quantificando la presunta evasione in circa 22 milioni di euro. Per gli investigatori inoltre questo sistema sarebbe stato penalizzante per i dipendenti, i quali firmando più lettere di dimissioni non avrebbero poi usufruito degli scatti di anzianità e del Tfr. Dal canto suo la Aws respinge ogni addebito riguardo la presunta evasione fiscale, ritenendo di aver sempre adempiuto a tutti gli obblighi fiscali e contributivi di legge. LA LOGGIA - Sotto falso nome portava avanti delle lezioni private di musica in una scuola di La Loggia mentre, a Torino, era in corso un processo che lo vedeva alla sbarra con l’accusa di pedofilia. Faceva questo il maestro R. B., che però per molta gente aveva tutt’altro nome. E alle udienze non si presentava mai, dichiarando di essere caduto in depressione e di essere quindi andato a vivere in montagna. Diventando così irreperibile e riuscendo quindi a portare avanti l’attività a La Loggia. Ma va detto che tutti i suoi incontri si sono svolti sempre alla presenza degli insegnanti di ruolo e che l’istituto loggese, a causa dello stratagemma del falso nome, non poteva sapere che cosa nascondeva l’insegnante nel suo passato. Ma adesso il pm Alessandra Provazza ha chiesto per lui una condanna ad 8 anni di reclusione. Una richiesta arrivata nell’ambito del procedimento che vede l’uomo alla sbarra con l’accusa di violenze sessuali su quattro bambine, tutte in età compresa fra gli otto e i nove anni. Gli episodi presi in esame avvennero in scuole di Torino e provincia fra il 2006 e il 2007, prima che l’indagato venisse arrestato. Nel 2011 infatti il maestro era stato fermato, insieme ad altri quattro individui, in un ostello del cuneese con l’accusa di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile, violenza sessuale di gruppo e abuso sessuale ai danni di una minore. E a processo avviato, al gruppo Fasce Deboli della procura torinese arrivò una segnalazione del Consorzio Socio Assistenziale di Nichelino, nella quale si parlava di sospetti abusi su una 12enne da parte del patrigno, guarda caso maestro di musica. E per fortuna il pm che vide la segnalazione era lo stesso che seguiva il processo a carico dell’uomo, così con una serie di ricerche si venne rapidamente a scoprire che lui e il maestro di musica erano la stessa persona. Elementi più che sufficienti per avviare l’indagine. E durante gli appostamenti i militari ebbero modo di notare che il maestro aveva degli atteggiamenti ambigui nei confronti della figliastra. Tutti dettagli riportati in una relazione che ha permise agli inquirenti di avviare delle intercettazioni mirate ad ottenere dettagli utili all’idagine in corso. E proprio queste ultime fecero raccogliere ai carabinieri gli elementi che permisero di eseguire l’arresto di Cuneo messo in atto nel 2011. Le riprese in piazza Vittorio. Polemica per la chiusura delle vie «Totale fiducia in Franco Il set di «Altri Tempi» sbarca in centro e nei vertici della società» ma non trova il favore dei negozianti TROFARELLO - L’inchiesta giudiziaria e ancora di più l’arresto di Franco Masera, persona molto conosciuta ed apprezzata sul territorio, come d’altra parte tutta la sua ampia famiglia, sia come persona che come imprenditore, ha suscitato scalpore ed incredulità in tutti gli ambienti cittadini. A seguito di questa delicata e dolorosa vicenda, il timone della famiglia Masera passa nelle mani di Aldo, cinquantenne ex-Assessore al comune di Trofarello, che svolge un’attività autonoma fuori dal settore dei trasporti, occupandosi di agricoltura. “Siamo colpiti dal metodo con cui questa vicenda si sta svolgendo. Ci sono alcune cose che davvero ci risultano difficili da comprendere. In primo luogo il modo «forte» di agire da parte della magistratura, che ha ritenuto indispensabile far scattare gli arresti ad danni di mio fratello e dei vertici dell’azienda. Abbiamo fiducia nell’operato dei giudici, ma noi che conosciamo bene tutte le persone coinvolte, sappiamo che il loro modo di agire è nel rispetto delle regole e conoscono come si conducono le imprese e pertanto sapranno fornire spiegazioni precise sul loro operato”. Il secondo aspetto sul quale Aldo Masera fa delle riflessioni è la precedente inchiesta condotta dai giudici di Latina. “Era analoga a questa e mi hanno detto che verteva sostanzialmente sulle medesime situazione, eppure non si è provveduto ad alcun arresto, è stata richie- sta ed analizzata una vasta documentazione e alla fine quei giudici hanno appurato che tutto era a posto e non sono stati mossi addebiti né a mio fratello né agli amministratori dell’azienda”. A proposito dell’azienda, da quando è scatta l’operazione investigativa, nonostante la decapitazione dei vertici, nessun comparto ha subito rallentamenti nell’attività e tutti i servizi sono stati e vengono regolarmente effet- tuati, perché il quartier generale di via Molino della Splua è perfettamente guidato. “Questa è la dimostrazione - conclude Aldo Masera - che il gruppo Gleiscar è collaudato, ed ha costruito negli anni una struttura industriale di prim’ordine, capace di far fronte e di reagire a qualsiasi difficoltà ed avversità, e con tante persone preparate e capaci di assumersi responsabilità anche pesanti”. La storia della Aws dal 1999 ad oggi L’ascesa del gruppo sponsor della Juventus TROFARELLO - La All Ways System di Trofarello, meglio nota come «Aws», è una società che ricopre un ruolo da leader nel mondo del corriere espresso, non solo a livello nazionale ma anche internazionale. A crearla, nel 1999, furono i fratelli Francesco e Umberto Masera, mostrando ancora una volta le indubbie doti imprenditoriali di una famiglia molto nota nel moncalierese e particolarmente afferrata negli affari. Nel 2000 però Umberto venne ucciso nel corso di una rapina finita nel sangue nella sua villa di Sant’Ambrogio di Susa. Una tragedia che segnò, profondamente, dal punto di vista umano, ma che non fermò la crescita della società che, nel corso del tempo, arrivò ad affermarsi a livello internazionale, ponendosi all’attenzione generale come sponsor in ambito sportivo, in modo particolare nel calcio. Non a caso la Aws è partner di compagini di livello, come la Juventus e il Milan. Ma questo non gli fatto perdere di vista le proprie radici e l’ha posta come supporter economico dlla squadra del Trofarello e ad altri team impegnati nei settori del basket e del volley per poi spaziare in altre discipline sportive. Ultimamente i suoi interessi si sono spostati anche nel golf; lo scorso 30 maggio infatti l’azienda ha stretto una importante partnership con il blasonato club torinese del Royal Park Roveri. Ultime battute per i numeri di questa vasta realtà imprenditoriale, forte di un centinaio di filiali, sparse in tutta Italia, nelle quali operano 2.500 persone capaci di muovere 12 milioni di colli ogni anno venendo incontro alle esigenze di 32mila clienti. MONCALIERI - Martedì 10 luglio piazza Vittorio Emanuele II si è trasformata in un set cinematografico. Durante la mattinata, dalle 9 circa, si è deciso di girare proprio qui una scena della miniserie «Altri Tempi», prodotta dalla «11 Marzo Film» che andrà in onda la prossima stagione su Rai 1. Fra il cast era presente l’attrice Vittoria Puccini che sarà la protagonista della fiction televisiva e vestirà i panni di una maitresse. A dirigere il tutto invece è il regista Marco Turco, già autore di numerosi successi come «Rino Gaetano», «Ma il cielo è sempre più blu» e «C’era una volta la città dei matti». La miniserie, girata inizialmente a Bologna e poi spostata a Torino, è ambientata tra gli anni ‘40 e ‘50 e parlerà della lotta per abolire la prostituzione legalizzata in Italia e la conseguente chiusura delle case di tolleranza a seguito delle legge Merlin, legge che prese il nome della senatrice socialista prima firmataria dello storico provvedimento (interpretata da Michela Cescon). Un membro della troupe ha spiegato che le riprese sono iniziate da circa quattro settimane. Il regista ha scelto di usare come scenografia proprio la Chiesa di Santa Maria della Scala di Moncalieri perché, nella sua maestosità, presenta uno scenario perfetto per il tipo di ambiente che si vuole ricostruire nel futuro programma televisivo. L’arrivo della troupe nel centro storico però non ha solamente attirato l’atten- Alcuni momenti delle riprese effettuate ieri, martedì 10 zione dei passanti, ma anche luglio, in piazza Vittorio Venero, a Moncalieri. Presente le proteste dei commercian- anche la giovane e nota attrice Vittoria Puccini ti della zona. Gli esercenti infatti non hanno gradito i numerosi divieti di sosta applicati, i quali hanno tolto la maggior parte dei posti auto disponibili fra piazza Vittorio e viale del Castello. A sollevare la protesta dei negozianti ha anche provveduto la scelta di chiudere l’accesso alla centralissima piazza dove sono state girate le scene. Polemiche a parte comunque, Moncalieri si è nuovamente dimostrata una location molto gettonata dai registi italiani.