3.2 Il controllo dei tempi del progetto

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3.2 Il controllo dei tempi del progetto
Corso di Programmazione Costi e Contabilità Lavori- A. A. 2003/2004
Marco Masera dott arch., ddr ing. edile - [email protected]
Il controllo dei tempi del progetto
La pianificazione nel project management
Gli obiettivi della pianificazione delle costruzione
L’impostazione tradizionale della pianificazione di un progetto suddivide gli ambiti di applicazione
in due dimensioni gerarchiche:
- la dimensione economico/finanziaria compito della pianificazione strategica o planning del
progetto;
- la dimensione tecnico/operativa della costruzione, compito della pianificazione operativa o
scheduling del progetto;
La progettazione delle attività elementari si articola quindi in due ambiti distinti organizzativamente:
• un ambito organizzativo in cui prevale l'individuazione dei compiti di esecuzione e della
responsabilità in relazione ad un insieme di criteri definiti dalla struttura organizzativa adottata (ad
esempio un criterio di massima omogeneità ed elementarità nel caso di una struttura organizzativa
tayloristica);
• i metodi di lavorazione o procedimenti costruttivi, ovvero la combinazione ottima di tutte le
variabili che entrano nel compito.
Per quanto riguarda il primo ambito, in genere il contenuto di lavoro è frutto di una decisione sulla
struttura organizzativa, delle caratteristiche del prodotto e delle tecnologie di produzione
disponibili, della disposizione delle attività produttive, della dimensione quantitativa della
costruzione, della qualità (caratteristiche tecniche della costruzione), del ritmo di produzione, della
qualificazione e competenza degli individui addetti alla produzione, dalle regole sociali operanti in
relazione alla lavorazione in oggetto.
Entro questi limiti l'ampiezza delle mansioni è determinata, da un lato, dal desiderio di sfruttare i
vantaggi connessi alla divisione del lavoro e dall'altro dal coordinamento del lavoro sia su un piano
di motivazione degli individui che di efficienza del controllo del processo.
Il binomio tradizionale tempi/costi è completato dalla qualità come parametro fondamentale di
funzionamento del progetto.
Nella gestione del progetto numerose persone hanno bisogno di pianificare e di definire piani,
programmi di lavoro, con obiettivi e caratteristiche fra loro diversi. La gestione del progetto di
costruzioni edili permette di individuare alcuni ruoli e compiti collegati, che caratterizzano l’attività
di pianificazione nel processo di costruzione.
Soggetti attivi nella pianificazione e beneficiari in maniera differenziata sono, il cliente, i progettisti
e i costruttori, o le imprese specializzate di impianti, se ci si limita ad alcuni compiti del progetto di
costruzioni. Allo stesso modo ne sono coinvolti subappaltatori, partner, fornitori che partecipano in
molti modi alla gestione e realizzazione dei progetti e cooperano nella determinazione dei “piani”.
Esiste comunque una dimensione riconoscibile come canonica dell’approccio tradizionale alla
pianificazione. Il cliente è in generale interessato alla pianificazione del progetto, dall’acquisizione
dell’area sulla quale si intende costruire, all’uso economico del progetto realizzato. Principalmente
vi è l’obiettivo di determinare i tempi di esposizione finanziaria e le decisioni strategiche che
interessano il project management; la scala temporale utilizzata misura i tempi del progetto in
mesi.
Il piano del progetto è un supporto alle decisioni strategiche circa la durata complessiva del
progetto e circa la durata delle fasi principali. Il tipo di contratto, l’ordinamento sequenziale delle
attività di progettazione e realizzazione o la loro sovrapposizione, sono fra le variabili principali a
questo livello di pianificazione.
I progettisti, il project manager se ce n’è uno, assumono solitamente la responsabilità di fornire un
piano del progetto che permetta al cliente di adottare delle decisioni strategiche. È questa una
consuetudine diffusa nel mondo anglosassone che sta trovando applicazione anche nella
disciplina dei progetti in Italia.
Hanno inoltre l’esigenza per attività di progettazione complesse di determinare i tempi in ore/uomo
richiesti per la progettazione di ogni singola parte. Per portare a conclusione la fase della
progettazione nei termini stretti della produzione dei documenti necessari a promuovere l’appalto e
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le necessarie autorizzazioni, e le fasi seguenti la negoziazione dell’appalto, è necessario
pianificare, monitorare e controllare.
Sono soprattutto le imprese una delle parti che storicamente ha prodotto notevoli sforzi nella
ricerca di pianificare i processi di produzione, poiché il risultato di un progetto accuratamente
pianificato, si riflette direttamente nel profitto ottenibile. Dal punto di vista della gestione di impresa
del progetto l’impegno verso la pianificazione si può dividere fra pianificazione nella fase di stima,
e pianificazione della produzione.
Estensione delle tecniche tradizionali attraverso gli strumenti di calcolo
Gli algoritmi per la pianificazione sono stati implementati fino dagli ultimi anni ’50, risultando fra i
software per la gestione di impresa più utilizzati. Il sistema attende che l’utilizzatore specifichi le
attività, la loro durata, e le loro interdipendenze, così come le interdipendenze esterne. Quindi il
sistema calcola la possibile data di inizio e di fine per ogni attività che viene inserita in un
programma reticolare che determina il percorso critico per il quale l’oscillazione di ogni attività è
nulla (CPM). Le versioni successive di questi programmi hanno avuto miglioramenti sostanziali dal
punto di vista delle interfacce, non da quella dell’algoritmo di calcolo delle durate. Questi sistemi di
pianificazione includono opzioni che permettono di calcolare la durata di un’operazione in relazione
ad un ammontare di risorse assegnate dall’utente; sono inoltre in grado di evidenziare il conflitto
fra una durata assegnata e l’uso di risorsa richiesto. Il sovrautilizzo o il sottoutilizzo della risorsa
viene ridimensionato attraverso una funzione di livellamento, che distribuisce l’uso della risorsa nel
tempo.
La pianificazione strategica
In particolare in area anglosassone la funzione della pianificazione è stata normalizzata in
numerose compagnie di costruzione. Harris e McCaffer1 inglobano la pianificazione all’interno della
fase di stima, e la distinguono dalla fase di programmazione dei lavori. Suddividono
schematicamente la funzione di stima in relazione all’analisi del costo, e la pianificazione operativa
come valutazione dell’uso delle risorse in termini temporali. Entrambe sono necessarie per
ottenere l’analisi dei flussi di cassa dell’operazione. Nella fase di pianificazione strategica e di
stima un piano dei lavori viene mirato all’individuazione dei procedimenti di costruzione, su cui
elaborare successivamente una valutazione analitica dei costi. L’unità di misura del tempo
utilizzata nelle attività della programmazione pre-appalto o di preparazione dell’offerta è
frequentemente la settimana, più raramente il giorno.
Convenzionalmente nel project management la pianificazione del progetto è un’attività che segue
la concezione, e permette di tenere sotto controllo le principali grandezze tecnico – economiche
del progetto. In una concezione razionale del progetto, la pianificazione si sviluppa attraverso una
serie di passaggi consecutivi, e fra loro interagenti, che vanno effettuati più volte sino al
raggiungimento di un risultato ottimale o subottimale. La funzione della pianificazione svolge il
proprio compito secondo un approccio razionale a partire da una formulazione esplicita degli
obiettivi. L’assunto è soddisfatto se sono chiaramente definiti:
• quali sono i risultati attesi
• quali sono i tempi di raggiungimento dei risultati
• quali sono le risorse economiche e finanziarie investibili per il raggiungimento del risultato
Il Che cosa, quando e quanto, che caratterizzano gli obiettivi, impongono di risolvere il problema
delle modalità esecutive per perseguimento dei risultati prestabiliti. Soddisfatto il prerequisito della
precisa definizione degli obiettivi e delle modalità esecutive, il progetto viene, pianificato, costruito,
valutato, sulla base di tre dimensioni:
- la qualità: ovvero il raggiungimento del risultato specifico predefinito;
- il tempo: ovvero lo svolgimento nell’arco temporale predefinito a priori;
- i costi: ovvero il rispetto di un budget prefissato.
La pianificazione dimostra la coerenza e la realizzabilità del progetto attraverso la misurabilità e la
specificità degli obiettivi. L’assunto razionale viene dimostrato dalla pianificazione se attraverso di
essa risulta una rappresentazione codificata delle attività del progetto e delle responsabilità ad
1
F. HARRIS, R. MCCAFFER., Modern Construction Management, Blackwell Science, London, 1995
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esse associate, che consenta di collegare gruppi di attività agli scopi che il progetto si prefigge di
ottenere. Essa fornisce una base per una valutazione del progetto, che risulta dalla sequenza di
azioni principali di pianificazione che sono:
- identificare e descrivere ogni singola attività;
- stabilire le relazioni logiche di precedenza con le altre attività;
- stabilire la durata di ciascuna attività;
- stabilire le modalità esecutive;
- fissare i vincoli di inizio e di fine;
- identificare le responsabilità;
- stabilire la disponibilità e le quantità unitarie di risorse necessarie.
Su queste ipotesi si possono utilizzare delle tecniche e strumenti che permettono di rappresentare
nel tempo l’allocazione delle risorse ed ottenere il controllo del processo di produzione.
Compiti base della pianificazione strategica
Ogni progetto si caratterizza allo stesso tempo per un insieme di specificazioni tecniche, per un
tempo di realizzazione e per un budget. Il controllo viene esercitato contemporaneamente su
queste tre dimensioni del progetto. Nella teoria del project management la gestione delle
specificazioni tecniche non hanno la particolare rilevanza che assumono negli approcci verso la
qualità totale. Pertanto le relazioni fra gestione della qualità e gestione dei tempi e dei costi
vengono trattate separatamente come attinenti alle strategie di direzione dei sistemi di produzione.
Strumentale al controllo del progetto è, nella teoria del project management, la gestione prioritaria
dei tempi, giustificato dal fatto che l'ordinamento temporale delle attività gioca un ruolo centrale nel
controllo dei costi e in particolare dei costi fissi e degli oneri finanziari del processo subordinando
la formulazione delle specificazioni tecniche alla standardizzazione dei processi.
La suddivisione del tempo di lavoro
In un progetto la gestione del tempo viene analizzata principalmente come un insieme di durate
associate a dei compiti. La gestione dei tempi costituisce in primo luogo un problema di
progettazione della struttura organizzativa di base e secondariamente un problema di allocazione
di risorse nel tempo. Gli attori di un progetto posizionano le loro azioni in funzione di date obiettivo
e le individuano nell'ambito di un calendario.
Ogni progetto, una volta che la sua definizione e la sua programmazione è compiuta, è
punteggiato da una serie di appuntamenti che corrispondono a dei "picchetti" (in francese jalon:
picchetto e in inglese milestone: pietra miliare) o alla data di completamento del progetto.
I picchetti
I picchetti sono espressione di vincoli strategici posti al processo di produzione. L'uso di picchetti
nella definizione e programmazione di un progetto corrisponde spesso a una tecnica di
scomposizione del progetto in una sequenza di sottoprogetti ossia costituisce un criterio di
scomposizione WBS delle attività operative che fa coincidere la cesura temporale fra le attività di
realizzazione con le interfacce tecniche del progetto. Il controllo dell'avanzamento del progetto si
struttura così appoggiandosi su una scomposizione tecnica del progetto operata frequentemente
dalle imprese che operano su di un insieme di sottoprogetti separati da picchetti.
Come risvolto operativo del processo decisionale i picchetti si traducono spesso in riunioni
prefissate, che permettono di condividere informazioni e prendere atto della buona conclusione
delle attività precedenti. Queste riunioni possono essere l'occasione per effettuare valutazioni e
giudizi sulla base delle informazioni che sono raccolte durante l'esecuzione delle attività precedenti
che si stanno completando, al fine di determinare orientamenti tecnici che condizionano le attività
successive.
Stabilire i picchetti di un piano comporta dei rischi se non vengono accuratamente valutate le
ragioni che portano alla loro individuazione. I processi produttivi sono spesso sufficientemente
flessibili da risultare adattabili a esigenze economiche e organizzative estremamente differenziate
da caso a caso. È fra formazione del valore economico, compatibilità tecnica e organizzativa,
caratteristiche dei flussi finanziari che il project manager cerca una soluzione di equilibrio che
assicuri la razionalità tecnica ed economica del processo, eviti sprechi o fasi operative
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congestionate, minimizzi l’esposizione ai rischi e produca un piano affidabile, accordi l’esigenza di
saturare le risorse disponibili con la capacità finanziaria del cliente ecc. Per ottenere decisioni
consistenti occorrono verifiche ed iterazioni che mettano a punto per approssimazioni successive
gli obiettivi temporali del progetto; solo quando si sia concluso questo processo e si sia stabilita
una formulazione precisa del problema e della sua programmazione i picchetti possono essere
fissati.
La data di completamento del progetto
L'appuntamento più importante è certamente quello del completamento del progetto, in quanto
questa caratteristica è essenziale per distinguere un progetto da una produzione ripetitiva.
All'interno di una programmazione definita ciascun responsabile di compito può considerarsi
giustamente come alla testa di miniprogetto la cui data di fine è da rispettare. In questo quadro
l'impegno preso sulla scadenza è tanto condizionato dal rispetto degli impegni contrattati da parte
dei responsabili delle attività precedenti che dalla disponibilità di tutte le risorse necessarie.
Le date di completamento di progetti tipo o la loro durata sono elementi importanti della riflessione
strategica di un'impresa poiché condizionano l'equilibrio del suo portafoglio di attività e sono degli
elementi importanti di caratterizzazione delle politiche di sviluppo aziendale. In condizioni di
incertezza strutturale più lontano nel tempo è posta la fine del progetto minori sono le possibilità di
condurlo a termine nel quadro degli obiettivi posti inizialmente. Maggiore è la durata e maggiore è
la necessità di procedere a revisioni per analizzare l'avanzamento del progetto, maggiore è
l’esposizione ai rischi e minore è la predittività dell'evoluzione del mercato e della concorrenza, per
ridefinire le condizioni di operabilità del progetto.
Differente nelle organizzazioni matriciali è la percezione del tempo del responsabile di un servizio
rispetto a quella di un direttore di progetto o a quelle di gruppi di persone che lavorano su questo
progetto in questo servizio:
- per il direttore del progetto, l'esecuzione di un compito in tempi e in ore per un servizio è un
imperativo che condiziona la riuscita del progetto;
- per il responsabile di un servizio interessato il compito del progetto corrisponde ad una attività
effimera e la sua logica di funzionamento si inscrive sui tempi lunghi.
Per il cantiere edile la dualità di percezione del tempo è accentuata dalla diversa appartenenza
societaria del direttore del progetto (o dell'impresa edile generale) e del responsabile dell'impresa
subappaltatrice o di fornitura. La dualità di interessi è evidentemente generatrice di conflitti che
devono essere gestiti con la preoccupazione di mantenere sia ciò che è l'interesse del servizio o
del subappaltatore senza compromettere il successo del progetto.
La pianificazione operativa della costruzione
La pianificazione operativa coinvolge il direttore di cantiere all’inizio del progetto nella preparazione
di un piano dei lavori programmati per determinare l’uso delle risorse necessarie. Il piano è
utilizzato per la gestione degli eventi che ne variano i tempi di esecuzione, previsti principalmente
in relazione a fattori quali la variazione di produttività, gli eventi atmosferici, gli errori compiuti in
fase di costruzione.
La pianificazione tecnica delle attività necessita usualmente di un metro temporale preciso
nell’ordine della mezza giornata e delle ore per misurare in dettaglio le prestazioni delle attività del
processo.
Nelle competenze della direzione d’impresa del cantiere vi sono la conduzione, il controllo,
l’amministrazione e la gestione di un team di costruzione. Le principali competenze distinguibili su
di un piano formale - amministrativo e su di un piano tecnico si applicano allo sviluppo dei seguenti
processi:
- l’analisi dei procedimenti costruttivi sulla base dei quali viene stabilito il costo di costruzione;
- l’analisi dell’offerta attraverso una scomposizione dei costi dei lavori;
- l’analisi dei compiti esecutivi al fine di valutare le prestazioni e migliorarne l’efficienza;
- la gestione dei subcontractor e dei conflitti che possono sorgere;
- il controllo della qualità tecnica della costruzione.
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La gestione del progetto non è significativa se i metodi di costruzione adottati non sono adatti alla
situazione specifica e se non tengono conto di tutti i fattori presenti all’interno del cantiere.
L’adattamento reciproco fra progetto e processo di costruzione avviene attraverso:
- la pianificazione delle attrezzature e la selezione delle tecniche di costruzione;
- l’organizzazione delle maestranze;
- lo studio delle opere temporanee.
Le opere temporanee non sono solitamente comprese nella descrizione del progetto, anche se
sono cruciali in fase di gestione dell’esecuzione. Comprendono oltre a tutte le opere sussidiarie
l’allestimento del cantiere ed il suo layout, l’organizzazione dello stoccaggio dei materiali, delle
aree di lavoro a piè d’opera e delle aree di servizio.
Questi elementi permettono nelle fasi preliminari la formulazione dell’offerta e permettono di
stimare il margine di profitto. L’esigenza di sostenere adeguatamente la gestione della costruzione
richiede un ventaglio di competenze ampio. Più la costruzione diviene tecnicamente complessa più
aumenta la richiesta di competenze specialistiche. In senso organizzativo la complessità proviene
dalla frammentazione dei compiti e dei contratti di esecuzione.
L’analisi “tempi e metodi”
L'analisi delle operazioni costruttive ha come base la rilevazione delle operazioni che vengono
svolte per effettuare il processo di produzione elementare in oggetto. Questa analisi ha come
campo di osservazione i singoli atti elementari; il lavoro è analizzato nelle sue componenti più
particolari giungendo, se necessario, a scomporre le singole operazioni in micromovimenti, dei
quali vengono annotati sia i tempi di esecuzione che la meccanica. L'analisi "tempi e metodi"
costituisce la base storica delle dottrine organizzative conosciute come Teoria Scientifica
(Scientific Management) che ha come obiettivo la scomposizione delle attività esecutive in compiti
semplici e ripetitivi. Con il superamento di questo modello di struttura organizzativa l'importanza
dell'analisi "tempi e metodi" applicata ad un livello molto analitico è risultata fortemente
ridimensionata a favore di forme di analisi al livello di compiti più aggregati corrispondenti alle
attività del progetto. Tuttavia continua ad essere la base dello scheduling tradizionale che utilizza
misurazioni scientifiche e rilevazioni statistiche del lavoro per stimare e valutare la durata delle
attività.
Operazioni preliminari per la costruzione di un diagramma reticolare
La scomposizione delle attività
Al termine delle fasi di progettazione esecutiva si pone il problema di decidere come eseguire,
ovvero di predisporre tutte le indicazioni e prescrizioni sulle operazioni costruttive, di realizzazione
e messa in opera degli elementi tecnici previsti nel progetto. Per tale operazione è necessario
disporre di informazioni complete e certe sull'opera da realizzare contenute in un sistema di
documenti progettuali che consenta di individuare con esattezza le caratteristiche tecniche
dell'oggetto da realizzare. Un progetto è costituito da attività o compiti, ciascuno dei quali:
• è identificato sia dal suo ruolo nella esecuzione di un progetto sia dal fatto che la mancata
esecuzione impedisce di concludere il progetto o compromette il raggiungimento di determinati
obiettivi (di qualità in particolare);
• si caratterizza per un inizio ed una fine chiaramente identificati;
• consuma risorse (materiali, tempi di utilizzazione di attrezzature o di manodopera, che hanno un
costo e sono disponibili in quantità limitate;
• è legato ad almeno un altro compito o attività da una relazione di anteriorità che implica una
relazione di causa-effetto, ovvero che l'attività seguente non può essere completata almeno prima
che l'attività precedente sia conclusa.
L'analisi del progetto ha per obiettivo di predisporre la lista delle attività e la lista delle relazioni
causali. Nel caso dei sistemi di produzione l'analisi dei procedimenti costruttivi costituisce la
operazione di base sia analitica che progettuale. Ogni operazione costruttiva complessa implica
l'attuazione di un insieme di operazioni, contemporanee e successive e fra loro connesse da
relazioni di causa-effetto, di necessità tecnica in cui fattori (input) sono trasformati per ottenere un
risultato (output). Le relazioni esistenti fra i fattori impiegati e i risultati ottenuti si possono
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esprimere in maniera diversa in relazione agli obiettivi decisionali e simulativi individuati e pertanto
individuando insiemi di variabili diversi; in linea generale dobbiamo sviluppare una decisione
operando sia su una dimensione tecnico-temporale che su una dimensione tecnico-economica,
sviluppando ovvero una programma temporale in grado di dare una risposta adeguata alla
disposizione nel tempo delle risorse.
I principali parametri con cui si può analizzare e progettare un processo costruttivo risultano
essere:
• gli input nelle loro dimensioni qualitative e quantitative;
• gli output;
• il processo di trasformazione inteso come successione di azioni disposte secondo relazioni
logico-tecniche;
• il processo di controllo a retroazione negativa connesso con il processo di trasformazione;
• la durata del processo di trasformazione e la disposizione nel tempo delle azioni.
L'analisi funzionale del sistema tecnologico consente di scomporre l'edificio nei suoi sottosistemi
funzionali omogenei individuandone le condizioni di interrelazione tecnica e organizzativa.
Scomposto l'edificio in sottosistemi funzionali tecnicamente e organizzativamente, si individuano i
grafici di flusso o grafici logico-tecnici delle operazioni o compiti elementari che è necessario
attivare per la produzione dell'edificio.
L’analisi del progetto mediante la tecnica Work Breakdown Structure
La funzione di una WBS è la descrizione sintetica del progetto al fine di evidenziare rapidamente le
relazioni gerarchiche tra le
diverse parti che lo compongono (parti di opera, elementi di opera, singole lavorazione, etc.).
La WBS può essere utilizzata per differenti scopi, tra i quali:
• creare una base per pianificare i tempi, i costi e l'utilizzo delle risorse di un progetto;
• definizione dei costi generali del progetto e dei tempi in fase di elaborazione dell'offerta;
• individuare le parti critiche di un progetto;
• definire le responsabilità relative alle diverse parti o sottoprogetti incrociandola con una OBS.
Il successo di un'operazione di progettazione del cantiere dipende in misura fondamentale dalla
capacità di definire il fine, l'obiettivo del progetto.
La WBS2 è una tecnica di scomposizione analitica della struttura gerarchica del progetto in parti di
uguale livello di definizione; è in sostanza un diagramma a blocchi o organigramma od OBS in cui
sono evidenziate i diversi livelli gerarchici sul piano tecnico ed in cui possono venire definiti anche i
tempi ed i costi relativi alle singole operazioni. Un livello di definizione maggiore può prevedere
anche l'individuazione delle responsabilità e quindi l'indicazione del nome del responsabile per
ogni singola lavorazione.
La costruzione del diagramma reticolare del progetto
La procedura di esecuzione del programma e del piano di produzione è dipendente:
• dalle procedure globali di processo in cui questa fase di preparazione dell'esecuzione si
inserisce, in particolare se è finalizzato alla formulazione di un'offerta per una gara di appalto o se
è finalizzato alla pianificazione del processo di produzione.
• dalla struttura organizzativa dell'impresa o del sistema di imprese incaricato dell'esecuzione,
• dal tempo e dagli strumenti tecnici di analisi e di progettazione disponibili.
La redazione di un progetto operativo completo di un cantiere richiede una quantità consistente di
risorse, da impiegare spesso in un tempo limitato, spesso finora sovrapposto alla esecuzione di
altre procedure contrattuali in particolare se finalizzato alla formulazione di un'offerta per una gara
di appalto. Le tecniche di programmazione reticolare sono utilizzate quando le esigenze del
programma non sono soddisfatte dai limiti dei diagrammi o i grafici quali quelli di Gantt che
consistono:
• nella difficoltà di rappresentare le interrelazioni e le interdipendenze fra le attività di un progetto in
particolare se queste sono
2
BURKE RORY, Project management; planning and control, second edition, Chichester, John Wiley & Sons, 1993, pagg. 86-102.
ROMAN D. D., Managing Projects, a system approach, N. Y. Elsevier, 1986..
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numerose;
• nella necessità di rappresentare in scala temporale il progetto;
• nella difficoltà di gestione delle modifiche durante l'elaborazione del programma;
• nella difficoltà di gestione delle modifiche al programma durante l'attuazione (aggiornamento).
Per ovviare a queste difficoltà sono stati elaborati modelli basati su grafici reticolari che
consentono mediante specifici algoritmi di ottenere:
• una rappresentazione efficace del progetto, delle attività che lo compongono e delle relazioni di
dipendenza che esistono fra le attività;
• la valutazione delle risorse necessarie e dei costi relativi;
• la valutazione del tempo minimo necessario per lo svolgimento del programma in relazione ad un
determinato mix di risorse;
• la individuazione del concatenamento di attività critico per il rispetto del programma;
• la verifica e l'ottimizzazione del programma.
Il PERT (acronimo di Program Evaluation and Review Technique, che si può tradurre come
tecnica di elaborazione, valutazione e controllo di programmi) è stata elaborata la prima volta per
l'Ufficio Progetti Speciali della Marina degli Stati Uniti, con la collaborazione della Lockheed e della
Booz, Allen & Hamilton International, Inc., per programmare e controllare il progetto e la
costruzione dei sottomarini a propulsione nucleare armati con i missili Polaris. Questo progetto di
grande importanza strategica richiedeva il coordinamento e il controllo nella massima efficienza
dell'azione di oltre 250 imprese, 9000 appaltatori e di numerose agenzie del Governo distribuite su
tutto il territorio degli Stati Uniti. Il successo dell'applicazione del metodo PERT in questo progetto
fu tale (anticipo di due anni sulla conclusione prevista del progetto) che fu adottato da un numero
crescente di amministrazioni militari e civili del governo e successivamente di imprese private negli
Stati Uniti e nel resto del mondo. Il PERT è una tecnica di pianificazione, progettazione e controllo
che permette di definire, integrare e analizzare le risorse necessarie per la realizzazione di un
progetto sia sul piano tecnico, che economico e temporale. La tecnica PERT si caratterizza per la
facilità di programmare attività complesse poiché guida il programmatore alla esecuzione di
operazioni quali:
• l'analisi di attività e scomposizione in attività elementari fino al livello analitico richiesto;
• definire la successione temporale delle attività e la loro rispettiva durata;
• definire le interdipendenze logiche e temporali fra le attività;
• individuare le fasi critiche e quindi una strategia di intervento per ridurre il tempo complessivo di
esecuzione;
• verificare gli effetti sul programma globale di modifiche anche in singole attività;
• aggiornare e verificare continuamente il programma durante la sua esecuzione. Il grafo è una
rappresentazione di un progetto, una mappa dei requisiti per condurre un lavoro da un punto di
partenza fino all'obiettivo del completamento finale.
La procedura di costruzione richiede:
• la determinazione della lista delle attività necessarie;
• la determinazione della lista dei vincoli che stabilisce l'ordine di completamento delle attività;
• la combinazione delle due liste mediante un insieme di regole grafiche necessarie per costruire il
grafo.
Il CPM (acronimo di Critical Path Method) è un approccio strutturato per la pianificazione del
progetto che è stato progettato per venire incontro a queste esigenze. In questo contesto è utile
chiarire gli aspetti della tecnica del CPM integrato con le convenzioni PDM (acronimo di
Precedence Diagram Method). Dato che il mercato dei software gestionali usa la tecnica PDM
(attività nei nodi) invece della tecnica PERT tradizionale (attività nelle frecce) anche noi
utilizzeremo questa codifica, che consente fra l'altro una continuità fra le analisi dei processi
sviluppate mediante flow-charts o grafici di flusso. Il grafo reticolare e il diagramma a barre (detto
anche diagramma di Gantt) sono due dei documenti chiave della gestione dei tempi, della gestione
dei costi e della gestione delle risorse. Il CPM costituisce inoltre la base per un controllo del
progetto e del profitto, sia nelle fasi di progettazione che di monitoraggio e di bilancio finale. Il CPM
è diventato un termine con doppio significato per indicare sia una tecnica di pianificazione
temporale che più globalmente la pianificazione ed il controllo di tempi, costi e risorse.
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Il metodo a percorso critico
Il principio del metodo si basa sempre su un modello matematico costituito da un grafo composto
di due elementi:
• i vertici o nodi che rappresentano le attività;
• gli archi (i vettori) che rappresentano le dipendenze ovvero il vincolo esistente fra due attività;
La dipendenza delle attività le une con le altre si può rappresentare in modi differenti mediante un
grafico, una matrice o una tabella. Il vantaggio di questo metodo consiste principalmente nella
possibilità di tracciare preliminarmente un grafico logico tecnico del processo (flow-chart) e quindi
procedere da un lato all'analisi delle risorse e della durata delle attività e dall'altro
all'approfondimento della scomposizione del processo qualora necessario in relazione ad esempio
ad attività ripetitive o ad obiettivi di regolarizzazione del flusso di produzione.
Un'attività può essere definita come ogni compito, lavoro o operazione che deve essere
completata per realizzare un progetto. In un grafico logico-tecnico o delle precedenze un attività è
sempre rappresentata da una casella identificata con un numero o una lettera o un nome o una
designazione di contenuto operativo. La scomposizione del progetto operata secondo le
convenzioni WBS consente di avere una lista dei compiti o delle attività a più livelli di articolazione.
Prima di disegnare un grafico logico-tecnico dobbiamo definire le relazioni logiche fra tutte le
attività. Le relazioni sono principalmente di due tipi:
• attività in serie
• attività in parallelo.
Le attività si dicono in serie quando sono compiute una dopo l'altra. Nelle fasi iniziali di sviluppo
della rete di relazioni fra le attività questa relazione è probabilmente la più utilizzata. Un esempio
comune di attività sviluppate in serie è dato dalle attività tracciamento, scavo getto delle fondazioni
di un edificio. I termini relazione logica, vincolo o collegamento sono sinonimi e si rappresentano
mediante linee che collegano caselle che rappresentano le attività. La rappresentazione più diffusa
segue la convenzione di tracciare le linee di relazione logica da sinistra verso destra, partendo dal
lato destro della casella fino al lato sinistro della casella seguente. Nelle fasi iniziali una freccia può
aiutare nella lettura del grafico.
Tavola o matrice delle relazioni logiche e delle attività
successiva all'analisi delle attività è l'elaborazione di una tavola delle relazioni logiche. Per facilità
di lavoro le informazioni su i legami logici sono compilate in una tavola logica in cui nella prima
colonna si indicano le attività e nelle colonne successive si indicano le relazioni logiche e le attività
successive sul piano logico-tecnico. Alla tabella logica può essere affiancata una tavola delle
attività in cui possono essere ordinate informazioni necessarie per la costruzione di un CPM: nella
prima colonna si indicano le attività e nelle colonne successive si indicano il contenuto tecnico, la
durata, le eventuali specificazioni di ritardo secondo le specificazioni che vedremo
successivamente, eventuali specificazioni relative al calendario.
La data di inizio
Regola di costruzione di un diagramma reticolare è che abbia inizio con una casella unica e si
concluda in una casella unica. Convenzionalmente vengono adottate per inizio e fine due
particolari attività ossia due picchetti che identificano le due date principali del piano. Nella
costruzione di un CPM si utilizzano i seguenti termini i cui valori possono essere riportati sia nella
Tavola delle attività che nel grafico stesso. Per ciascuna attività una volta stabilita la relazione
logica e la durata possiamo calcolare:
• Inizio al più presto che indica la data di inizio più anticipata
• Fine al più presto che indica la data di fine più anticipata
• Inizio al più tardi che indica la data di inizio più posticipata
• Fine al più tardi che indica la data di fine più posticipata
Nella gestione di un CPM si possono stabilire anche date non calcolate, ma imposte da vincoli
esterni quali forniture di materiali, impegni contrattuali con subappaltatori, etc. Nella relazioni in
serie la relazione logica può essere ulteriormente specificata in quattro tipi di relazioni:
• Fine-Inizio FI
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Marco Masera dott arch., ddr ing. edile - [email protected]
• Inizio-Inizio II
• Fine-Fine FF
• Inizio-Fine IF
La relazione Fine-Inizio FI
la relazione Fine-Inizio FI vincola l'inizio dell'attività che segue (attività 2) alla fine dell'attività che
precede (attività 1). la fine di 1 è una condizione necessaria per l'inizio di 2. Si può introdurre un
ritardo (numero positivo posto sulla freccia) o un anticipo (numero negativo posto sulla freccia)
che ritarda o anticipa rispetto alla fine di 1 il momento in cui l'attività 2 può avere inizio. La
relazione può essere ulteriormente specificata imponendo un ritardo fra le attività, ad esempio
imponendo un ritardo fra il termine dell'attività "getto delle fondazioni" e l'attività successiva
"muratura".
La relazione Inizio-Inizio II
la relazione Inizio-Inizio II vincola l'inizio dell'attività 2 rispetto all'inizio dell'attività 1. l'inizio
dell’attività 1 è una condizione necessaria per l'inizio della 2. Un ritardo o un anticipo stabiliscono
che l'inizio dell'attività 2 può ritardare o anticipare delle unità assegnate rispetto all'inizio dell'attività
1. La relazione può essere utilizzata per consentire la sovrapposizione (o parallelizzazione) delle
attività. Un esempio può essere dato dalle attività di scavo e di posa di tubi che possono essere
sovrapposte parzialmente purché gli inizi siano adeguatamente sfalsati e i ritmi o flussi di
produzione siano armonizzati.
La relazione Fine-Fine FF
La relazione Fine-Fine FF vincola la fine dell'attività 2 rispetto alla fine dell'attività 1. La fine
dell’attività 1 è una condizione necessaria per la fine dell’attività 2. Un ritardo o un anticipo
stabiliscono che la fine dell'attività 2 può ritardare o anticipare delle unità assegnate rispetto alla
fine dell'attività.L'inizio della seconda attività non è vincolato, fatte salve altre relazioni causali o
logico-tecniche fra le attività. L’effetto della relazione FF viene utilizzato per consentire la
sovrapposizione (o parallelizzazione) delle attività. Un esempio può essere dato dalle attività di
"intonacatura" e di "pitturazione" che possono essere sovrapposte parzialmente purché la fine
della seconda siano adeguatamente sfalsati e i ritmi o flussi di produzione siano armonizzati,
rispettando non solo vincoli di ordine tecnico, ma anche di disponibilità di postazioni di lavoro.
La relazione Inizio-Fine IF
La relazione IF esprime un vincolo fra l'inizio dell'attività 1 e la fine dell'attività 2. Condizione
necessaria affinché l'attività 2 possa avere fine è che l'attività 1 abbia inizio. Notare che nulla viene
imposto dal punto di vista logico rispetto alla fine dell'attività 1 e l'inizio della 2 rispettivamente. La
relazione può inoltre essere specificata imponendo un ritardo o un anticipo della fine dell’attività 1
e la fine dell’attività 2. La relazione IF viene impostato per assegnare ad un insieme di attività una
durata globale del processo che si vuole programmare lasciando indeterminata la sovrapposizione
(o parallelizzazione) delle attività. Un esempio può essere dato dalle attività di "intonacatura" e di
"pitturazione" alle quali nel loro insieme può essere assegnato un tempo complessivo. La
posizione nel tempo delle attività rimane indeterminata: queste possono essere sovrapposte
parzialmente purché la fine della seconda siano adeguatamente sfalsati e i ritmi o flussi di
produzione siano armonizzati, rispettando non solo vincoli di ordine tecnico, ma anche di
disponibilità di postazioni di lavoro.
Le attese
Le attese o ritardi possono essere imposti sia all'inizio che alla fine delle attività; è opportuno che
le attese siano distinte dalle attività per una corretta definizione dell'uso delle risorse. Un tipico
esempio dell'edilizia è costituito dalla maturazione dei getti di calcestruzzo.
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Errori logici
Prima di iniziare l'analisi della durata del processo è necessario verificare che non vi siano errori
logici nel grafico delle relazioni
causali. Gli errori logici che devono essere verificati sono:
• loop logico o corto circuito, quando l'attività 2 segue la 1, l'attività 3 segue la 2 e l'attività 1 è
successiva alla 3; attività 1 attività 2 attività 3
• dangle logico o pendolo o vicolo cieco, quando si ha un'attività che si inserisce nella rete senza
relazioni con l'attività di inizio o non ha attività successive senza essere la fine del processo.
• ridondanza logica, quando le relazioni di successione sono sovrabbondanti rispetto a quelle
necessarie.
L'inizio e la fine delle attività
Calcolo delle date di Inizio e di Fine al più presto
Dopo aver stabilito le attività, le relazioni logiche, il loro tipo, le durate, le attese o ritardi, le
eventuali date fisse, possiamo iniziare il
calcolo delle date di Inizio al più presto e di Fine al più presto.
La data di Fine al più presto di un attività A1 si calcola aggiungendo la durata dell'attività alla data
di Inizio al più presto usando la
seguente formula:
Fine al più presto di A1 = Inizio al più presto di A1 + durata di A1 - 1 unità di tempo del progetto
Per calcolare la data di Inizio al più presto della attività successiva si utilizza la seguente formula:
Inizio al più presto di A2 = Fine al più presto di A1 + 1 unità di tempo del progetto
Per calcolare la data di Fine al più presto della attività successiva A2 si utilizza la stessa formula
utilizzata per A1:
Fine al più presto di A2 = Inizio al più presto di A2 + durata di A2 - 1 unità di tempo del progetto
La data di Inizio al più presto di una attività è la misura del tempo richiesto per completare tutte le
attività precedenti secondo la
sequenza logico-tecnica definita nel grafico.
Calcolo delle date di Inizio e di Fine al più tardi
Dopo aver stabilito le attività, le relazioni logiche, il loro tipo, le durate, le attese o ritardi, le
eventuali date fisse, e aver calcolato le
date di Inizio e di Fine al più presto possiamo calcolare le date di Inizio al più tardi e di Fine al più
tardi.
La data di Fine al più tardi dell'ultima attività A2, se non è una data fissa, si fa coincidere con la
data di Fine al più presto.
Per calcolare la data di Inizio al più tardi dell'ultima attività si utilizza la seguente formula:
Inizio al più tardi di A2 = Fine al più tardi di A2 - durata di A2 + 1 unità di tempo del progetto
Per calcolare la data di Fine al più tardi della attività precedente A1 si utilizza la seguente formula:
Fine al più tardi di A1 = Inizio al più tardi di A2 - 1 unità di tempo del progetto
Per calcolare la data di Inizio al più tardi della attività precedente si utilizza la seguente formula:
Inizio al più tardi di A1= Fine al più tardi di A1 - durata di A1 + 1 unità di tempo del progetto
La data di Inizio al più tardi di una attività è la misura del tempo richiesto per completare tutte le
attività successive secondo la
sequenza logico-tecnica definita nel grafico.
Il margine libero delle attività
Il margine libero delle attività (activity float), detto anche slack, è la misura della flessibilità di una
attività, ovvero di quanto tempo l'attività può essere ritardata, anticipata o rallentata senza che
abbia conseguenze sulla data di completamento del progetto o su ogni altra data intermedia. Il
margine è calcolato come differenza fra:
• Inizio al più tardi - Inizio al più presto, oppure
• Fine al più tardi - Fine al più presto.
Quando il margine di una attività è 0, l'attività si definisce critica. La catena di attività critiche
costituisce il percorso critico (critical path). Con il calcolo del margine delle attività si sono
completate tutte le fasi di calcolo e pertanto è possibile stendere sia la Tavola delle attività
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completa sia il grafico reticolare. Ci sono tre tipi principali di margine delle attività in un CPM ed è
importante distinguerli per evitare confusioni ed errori:
• margine totale indica il margine che è condiviso da tutte le attività di un ramo del grafico che non
è in percorso critico; se il margine è utilizzato da una sola attività riduce il margine disponibile per
tutte le altre dello stesso ramo;
• margine libero indica il margine di cui una attività può disporre prima di modificare la data di
Inizio al più presto di ogni altra attività;
• margine negativo indica che a seguito del calcolo delle date di inizio e di fine una attività deve
iniziare prima che le attività precedenti siano finite; il valore di margine negativo indica quanto la
durata della attività deve essere ridotta o quanto la relazione logica deve essere anticipata.
Diagrammi di Gantt
La pianificazione e la coordinazione dei cantieri nella produzione corrente sono spesso sostenute
da grafici a barre detti anche piani Gantt. Questi ordinano rispetto al tempo, generalmente in
ascissa, le attività di costruzione, generalmente in ordinata, che sono rappresentate mediante
istogrammi che mettono in evidenza l’inizio, la durata e la fine di ciascun compito o attività
elementare e permettono di verificare l'avanzamento o il ritardo rispetto al calendario dei lavori.
Per contro presentano un certo numero di lacune:
• sono in generale insufficientemente dettagliati e non riflettono il complesso svilupparsi dei
differenti operatori;
• non è possibile, allorquando un compito è in ritardo o in anticipo rispetto al programma,
apprezzare le ripercussioni sulle altre attività a valle e in particolare di stimare se la data finale dei
lavori è compromessa;
• i compiti importanti, ovvero quelli che è necessario controllare con attenzione in relazione ai
tempi di esecuzione, sotto pena di spostare la data finale dei lavori se superati, sono difficilmente
individuabili;
Siffatti grafici di Gantt sono di scarso aiuto alle imprese e alla direzione del cantiere nel valutare
l'avanzamento reale dei lavori: sono rappresentazioni di piani che permettono di effettuare una
verifica ad un momento dato, ma non autorizzano a prefigurare delle modifiche.
Le applicazioni informatiche più diffuse integrano in modo complementare i diagrammi reticolari a
percorso critico con i diagrammi di Gantt, che risultano arricchiti dei legami logici di successione fra
le attività rappresentate. I grafici che ne risultano hanno l’utilità di:
• visualizzare la durata globale di sviluppo dell'operazione;
• individuare le attività critiche, quelle in cui non è possibile alcun ritardo se non si vuole ritardare la
data finale dei lavori;
• individuare le attività non critiche, quelle in cui un certo ritardo è possibile senza compromettere
la data finale dei lavori;
• visualizzare per ciascuna attività critica la data di inizio e la data di fine;
• visualizzare per ciascuna attività non critica la data di inizio al più tardi, al più presto, la data di
fine al più tardi e al più presto;
• visualizzare la tolleranza per lo svolgimento di queste attività, ovvero il ritardo possibile di avvio
senza che si abbiano conseguenze sulla
data finale dei lavori;
• individuare i percorsi critici ovvero i percorsi che passano per le attività critiche.