Anche presso la Polizia la violenza non è un rischio professionale.

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Anche presso la Polizia la violenza non è un rischio professionale.
EMBARGO STAMPA FINO AL 24.11.11 – ORE 11.30
Comunicato stampa
Campagna di sensibilizzazione
STOP ALLA VIOLENZA CONTRO GLI AGENTI DI POLIZIA
Berna, 24 novembre 2011
Anche presso la Polizia la violenza non è un rischio professionale.
pd - Le poliziotte e i poliziotti sono sempre più vittime di violenza e minacce durante il loro
lavoro. Criminali, manifestanti violenti, hooligan, ubriachi chiassosi o semplicemente persone
di cattivo umore: dopo un intervento, sempre più spesso le poliziotte e i poliziotti finiscono in
ospedale.
Già a novembre 2009 la Federazione Svizzera Funzionari di Polizia FSFP ha presentato la petizione
“Stop alla violenza contro la polizia”. In questo modo ha fatto presente questa inaccettabile situazione e malcostume stimolando il dibattito politico. Dopo ben due anni e numerosi aggressioni, la FSFP
richiede finalmente fatti e non parole. Per questo motivo, la Federazione ha lanciato oggi una campagna di sensibilizzazione a livello svizzero STOP ALLA VIOLENZA CONTRO GLI AGENTI DI POLIZIA. "Anche se indossiamo l'uniforme quotidianamente, siamo in primo luogo persone che hanno
famiglia e bambini, così come pure preoccupazioni e paure", ha detto Jean-Marc Widmer, Vice Presidente della FSFP, alla conferenza stampa di Berna.
Proprio la settimana scorsa a Trélex nei pressi di Nyon un poliziotto durante una controllo della circolazione è rimasto gravemente ferito. Quando il conducente dell’auto ha visto la polizia, ha rallentato.
Quindi, il poliziotto si è spostato al centro della strada e ha segnalato all’automobilista di fermarsi.
Ma quest’ultimo, invece di frenare, ha completamente perso la testa, accelerando e investendo volontariamente il poliziotto 59enne. Il poliziotto è stato molto fortunato, perché si è “solo” rotto entrambe le gambe. "Per me, questo è un tentativo di assassinio", ha tuonato Jean-Marc Widmer, come lui
ricorda i numerosi incidenti di violenza contro gli agenti di polizia: "La violenza non è solo fisica.
Spesso, i nostri colleghi sono insultati o coperti da sputi. Inoltre, pure la violenza psicologica lascia
segni indelebili.”
La violenza non colpisce l'uniforme, ma la persona
Con la campagna di sensibilizzazione STOP ALLA VIOLENZA CONTRO GLI AGENTI DI POLIZIA
non è la polizia come istituzione, ma la poliziotta e poliziotto al centro dell’attenzione. I manifesti
mostrano una persona in uniforma ferita. "Con questo vogliamo mettere in chiaro che la violenza, di
regola è giudicata solo contro la divisa, ma colpisce sempre una persona", spiega Widmer. Inoltre è
stato creato un volantino con le richieste più importanti della FSFP e la Confederazione europea di
polizia (EuroCOP). Dell’EuroCOP è pure il pin di solidarietà, che viene utilizzato in tutta Europa per
le campagne con a tema la violenza contro la polizia. Il nastro nero e blu è il simbolo di solidarietà
con le poliziotte ed i poliziotti che sono rimaste vittime di violenza. Per presentare la campagna di
sensibilizzazione, vi saranno degli stand informativi: nel pomeriggio a Winterthur (16-20), Losanna
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(14-17) e Lugano (15-19). Vi saranno agenti di polizia di diversi cantoni che presenteranno alla popolazione la campagna di sensibilizzazione. I manifesti e i volantini sono da oggi esposti nei posti di
polizia e presso varie agenzie e partner.
I Direttori del Dipartimento di Polizia sostengono il progetto
“Se la Federazione Svizzera Funzionari di Polizia, con la sua petizione “Stop alla violenza contro la
polizia” e con giornate di mobilitazione come quella odierna, richiama l’attenzione su questi sviluppi e
riesce a smuovere l’opinione pubblica perché la violenza contro gli agenti di polizia non si consideri
come un reato perdonabile o da minimizzare, in questa circostanza ha la mia massima comprensione e il mio appoggio incondizionato", dice Karin Keller-Sutter, Direttrice del Dipartimento di Sicurezza del Cantone San Gallo, e Presidente della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia
CDDGP. L’individualismo, la “società del divertimento” e la pretesa di poter fare e lasciar fare in ogni
momento ciò che si preferisce anche in ambito pubblico, fa passare in secondo piano i valori tradizionali. “Dal mio punto di vista, questa tendenza è particolarmente preoccupante perché le forze di
polizia svolgono un incarico pubblico”, dice chiaramente. Così, la presidenza della CCDGP già un
anno fa ha espressamente appoggiato l'orientamento della petizione della FSFP "Stop alla violenza
contro la polizia". Ulteriormente appoggiate Per il resto, la CCDGP sostiene anche le due prossime
revisioni del Codice Penale: da una parte la modifica del diritto delle sanzioni nella parte generale
del Codice, che prevede la reintroduzione di pene detentive di breve durata, dall’altra
l’armonizzazione delle norme penali nella parte speciale.
I numeri parlano da soli
I dati delle statistiche della polizia sulla criminalità parlano chiaro: se nel 2000 sul territorio nazionale
erano state rilevate 774 violazioni dell’articolo 285 del CP (Violenza o minaccia contro le autorità e i
funzionari), dal 2008 al 2010 siamo saliti a oltre 2'000 casi, con un picco massimo di 2'350 nel 2009
(nel 2010: 2'258 casi). Nello stesso periodo sono cresciute da circa 600 a oltre 1'400 anche le condanne passate in giudicato per violazioni dell’articolo 285 del CP emesse nei confronti di adulti, e le
sentenze penali nei confronti di minori sono passate da 34 a 148. Per questo motivo, nel novembre
del 2009 la FSFP ha presentato al Consiglio federale e al Parlamento la petizione STOP ALLA VIOLENZA CONTRO LA POLIZIA. La petizione chiede la reintroduzione nel Codice Penale Svizzero
delle pene detentive di breve durata, l’aumento della pena minima per violenza o minaccia contro le
autorità e i funzionari e il raddoppio della pena in caso di recidiva, come previsto dalla legislazione
francese.
La Politica nel dovere
Le autorità politiche di Svizzera hanno già fatto i primi passi nella giusta direzione: per esempio, il
Consiglio nazionale nell'ottobre 2010, con 114 voti contro 62, ha rimandato la petizione alla Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale per il suo trattamento, dopo che questi avevano
pronunciato la non entrata in materia. Nell’ottobre del 2010 è stata avviata la procedura di consultazione per modificare il diritto delle sanzioni del CP (reintroduzione delle pene detentive di breve durata). Nel dicembre del 2010 è stata avviata la procedura di consultazione per l’armonizzazione del
CP (pene più severe nell'articolo 285, cpv. 2 - Violenza o minaccia contro i funzionari. In seguito alle
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procedure di consultazione in corso, la petizione STOP ALLA VIOLENZA CONTRO LA POLIZIA in
un primo momento non era più stata trattata.
Nel settembre del 2011, la Consigliera federale Simonetta Sommaruga, in occasione di una sua visita a Lucerna, ha confermato che il rapporto del
Consiglio federale sulla procedura di consultazione 1 (reintroduzione delle pene detentive di breve
durata) sta per essere concluso. "Riconosciamo che i politici sono sulla strada giusta. Ma questo non
basta. Infine devono seguire i fatti", spiega Widmer, aggiungendo: "La Federazione Svizzera dei
Funzionari di Polizia si rifiuta di considerare la violenza come un rischio professionale."
Per ulteriori informazioni:
Jean-Marc Widmer, Vicepresidente FSFP, tel. 079 941 49 38
Heinz Buttauer, Presidente FSFP, tel. 076 433 16 28
Max Hofmann, Segretario generale FSFP, tel. 076 381 44 64
Coordinatore media:
Reto Martinelli, KommunikationsWerkstatt GmbH, tel. 079 451 10 52
Immagini della conferenza stampa e la documentazione completa con i riferimenti per i media sulle azioni degli
stand informativi di Winterthur, Losanna e Lugano sono disponibili all'indirizzo:
http://www.vspb.org/it/temi_eventi_formazione/violenza_contro_la_polizia/