Max Hofmann

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Max Hofmann
Associazione Amici delle Forze di Polizia Svizzere AFPS, Via Privata 9, 6821 Rovio - www.afps-ti.ch – [email protected]
EMBARGO STAMPA FINO AL 23.03.16 – ORE 11.00
Conferenza stampa dell’Associazione AFPS
Petizione online per l’inasprimento delle sanzioni articolo 285 CPS
Mercoledì 23 Marzo 2016 alle ore 10.00, Lamone (TI)
Max Hofmann
Segretario Generale della Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia FSFP
Posizione della Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia FSFP
(Fa stato la versione orale)
Basta violenza contro lo Stato – Basta violenza contro gli Agenti di Polizia
Gli agenti di polizia durante il loro lavoro sono troppo spesso vittime di violenza. Criminali,
dimostranti violenti, hooligan, ubriachi chiassosi o semplicemente persone di cattivo umore.
Gli attacchi violenti contro gli agenti di polizia negli ultimi anni sono aumentati sensibilmente:
I dati delle statistiche sulla criminalità parlano chiaro: se nel 2000 nel territorio nazionale erano
state rilevate 774 violazioni dell’articolo 285 del CP (Violenza o minaccia contro le autorità e i
funzionari), dal 2008 al 2010 siamo saliti a oltre 2'000 casi, con un picco massimo di 2'957 nel
2012. Nello stesso periodo sono cresciute da circa 600 a oltre 1'400 anche le condanne passate
in giudicato per violazioni dell’articolo 285 del CP emesse nei confronti di adulti, e le sentenze
penali nei confronti di minori sono passate da 34 a 148.
Questa tendenza è preoccupante e da condannare. Ma non sono solo gli attacchi violenti veri e
propri e i reati gravi contro la vita e l’integrità della persona, fino all’omicidio, a preoccupare.
L’educazione e il rispetto tra le persone in generale stanno diminuendo, possiamo constatarlo
tutti nella vita di ogni giorno. L’individualismo, la “società del divertimento” o “delle 24 ore” e
la pretesa di poter fare e lasciar fare in ogni momento ciò che si preferisce anche in ambito
pubblico, fa passare in secondo piano i valori tradizionali. Ma abbiamo l’impressione che la
mancanza di rispetto nei confronti delle forze di polizia abbia addirittura superato gli sviluppi
della società nel suo complesso. Le forze di polizia, quando svolgono per esempio incarichi di
sicurezza nell’ambito di eventi sportivi o di altre grandi manifestazioni sono costretti a sentire
da gruppi di “tifosi” o da altre persone cose irripetibili. Ma il peggio è che poi si vedono ritorcere
contro le accuse: le forze di polizia, già solo con la loro presenza, diventano una “provocazione”:
non c’è da stupirsi che poi il passo verso l’attacco fisico sia breve.
Negli ultimi due anni (2013/2014) le cifre riportate per i reati contro l’articolo 285 CPS sono in
leggero calo. Che si tratti di una tendenza? No! Nel 2015, abbiamo un incremento del 9,4%
Le poliziotte e i poliziotti non sono le uniche vittime di una crescente predisposizione alla
violenza, anche se, in qualità di rappresentanti del monopolio dello Stato nell’uso della forza, si
trovano in particolar modo sotto gli occhi dell’opinione pubblica. Altrettanto preoccupante e
inaccettabile è l’aumento di attacchi contro altri collaboratori delle amministrazioni pubbliche,
tra cui guardie di confine, ufficiali doganali, personale degli uffici sociali, di borse di studio e
sussidi, veterinari ufficiali, autorità tutorie, ecc. Anche nei confronti di questi collaboratori, che
svolgono incarichi pubblici a servizio della collettività, i freni inibitori e il rispetto sono crollati.
Come sta scritto in apertura: la violenza contro i funzionari pubblici è violenza contro lo Stato,
ed è quindi lecito attendersi che il datore di lavoro Stato s’impegni a fondo e con ogni mezzo
per salvaguardare salute, dignità e sicurezza sul posto di lavoro dei suoi dipendenti. Per questo
motivo una modifica della normativa all’art. 285 del Codice Penale Svizzero CPS (Violenza e
minaccia contro le autorità e i funzionari) va adottata con urgenza.
Non permettiamo che chi difende la nostra sicurezza quotidianamente sia obbligato a dovere
lavorare senza protezione e alla mercé di questa situazioni intollerabili e inqualificabili. Diamo
alla politica un chiaro segnale affinché intervenga senza indugiare e con fermezza. E diamo alla
giustizia uno strumento adeguato ai tempi, che permetta di agire e dare le risposte che la
popolazione si attende nel caso di questa tipologia di reato.
A nome della Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia FSFP ringraziamo la AFPS-TI per il
lavoro svolto e per l’impegno profuso. Ringraziamo anche la popolazione tutta per il sostegno
che dimostrano ogni giorno alle loro forze di polizia.