Treno di notte per Lisbona

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Treno di notte per Lisbona
Treno di notte per Lisbona
Scritto da Umberto Rossi
Venerdì 19 Aprile 2013 10:09 - Ultimo aggiornamento Sabato 20 Aprile 2013 11:04
Treno di notte per Lisbona (Night Train to Lisbon) nasce dal romanzo omonimo (2007) dello
scrittore svizzero Pascal Mercier, pseudonimo di Peter Bieri (1944) docente di filosofia
all’Università di Berlino. Vi si racconta del grigio professore bernese di latino Raimund
Gregorius che s’imbatte casualmente in una giovane che sta tentando di uccidersi. La salava,
ma lei scompare lasciandogli solo un soprabito in una delle cui tasche c’è un libro portoghese:
Orefice delle parole
(
Ourives de palavras
) firmato da Amadeu de Prado, medico e resistente contro Salazar.
Dopo aver letto poche pagine, l’insegnante parte d’impulso per Lisbona alla ricerca dell’autore
del volume. S’immerge così, sullo sfondo degli ultimi aneliti della dittatura, in una storia d’amore
fra oppositori al regime in cui la politica s’intreccia a forti pulsioni, tradimenti sentimentali,
naufragio d’amicizie. Quello che scorre sullo schermo a firma del danese Bille August (1948) è
un bel fumettone in cui lo sfondo funziona solo come un contenitore generico in cui inserire un
triangolo amoroso non dissimile dai molti che già sono passati sullo schermo. Il regista (1948)
dirige questa coproduzione fra Svizzera, Germania e Portogallo confermandosi attento ed
elegante trascrittore di testi letterari, ma ponendo l’accento anche su una vera e propria allergia
a qualsiasi forma di originalità linguistica. Il film è cadenzato su continui innesti fra il presente e
il passato e, in questo, la direzione governa il traffico con mano sicura, ma ci sono anche non
pochi momenti – uno per tutti il passaggio della frontiera in fuga dalla polizia salazariana – in cui
si rasenta il ridicolo.
http://www.youtube.com/watch?v=A65V_FK5fEc
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