Roma, 20 agosto 2016 Anniversario di fondazione della FP A tutte le
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Roma, 20 agosto 2016 Anniversario di fondazione della FP A tutte le
Roma, 20 agosto 2016 Anniversario di fondazione della FP A tutte le sorelle Carissime sorelle, ci saranno rimaste nel cuore quelle migliaia di mani che si stringevano mentre la sera avvolgeva il Campus della Misericordia, a Cracovia: è l’immagine più bella e significativa della Giornata Mondiale della Gioventù che Papa Francesco ha scelto come scenario per lanciare messaggi di pace, di riconciliazione, di amore, in questo momento così difficile della nostra storia. Questa stagione sembra, infatti, dar spazio a ogni tipo di violenza, ad attentati terroristici frequenti e imprevedibili, a migrazioni di popoli davanti ai quali non possiamo e non vogliamo restare indifferenti... Davvero è un momento difficile, che si può paragonare al periodo di “profondi travolgimenti” (cfr. AD 48) in cui, con una straordinaria fede, il nostro Fondatore poneva le basi della nascente Famiglia Paolina. Era l’agosto del 1914, immediata vigilia di uno spaventoso conflitto mondiale, Ma anche questi momenti così tragici, furono, per le Congregazioni paoline, occasioni di crescita nella fede, nella comunione reciproca, nello spirito di riparazione, in una partecipazione apostolica più consapevole «ai tanti dolori che ci sono nel mondo» (VPC 66). E ancora oggi, la risposta al buio che ci avvolge è la fede e una più forte testimonianza di comunione. Ci domandiamo: «Come, tutte insieme, possiamo tentare di vincere il male con il bene? Come far sentire la nostra voce in questo momento di sofferenza per milioni di nostri fratelli?». Il Papa ci ha ricordato che «la nostra risposta a questo mondo in guerra ha un nome: si chiama fraternità, si chiama fratellanza, si chiama comunione, si chiama famiglia». Come comunità, potremmo insieme riflettere su quale dovrebbe essere, oggi, la nostra risposta e dedicare la giornata del 20 agosto alla preghiera di riparazione, valorizzando soprattutto le intenzioni dell’Offertorio Paolino. Gli esperti affermano che «una caratteristica specifica del terrorismo è di essere un fenomeno comunicativo». Abbiamo la grande responsabilità di pregare perché, in un mondo diviso e in conflitto, la comunicazione offra maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti. E poiché le nostre 230 comunità si estendono dall’estremo Oriente all’estremo Occidente, dall’Australia e da Papua fino a Honolulu... potremmo garantire 24 ore di preghiera ininterrotta davanti a Gesù Eucaristia e vivere una giornata di misericordia operosa e cordiale nei confronti le une delle altre, accogliendo l’invito dell’apostolo Paolo: Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone che possano servire per un'opportuna edificazione, giovando a quelli che ascoltano. E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo (Ef 4,29ss). Che bello se riuscissimo a far morire il male che c’è in noi, prima di esternarlo in azioni e parole che feriscono e compromettono la comunione! Una giornata, dunque, per “costruire ponti”, per stringere le nostre mani, per espandere misericordia, amore, comunione, tenerezza anzitutto nelle nostre comunità e, di conseguenza, nella più grande comunità che è la Congregazione, la Famiglia Paolina, il mondo... Saluti carissimi, con tanto affetto. sr Anna Maria Parenzan Superiora generale