LA MELA
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LA MELA
la mela di Chiara Ferrari febbraio 2013 - Le ricette di BiblioInventa Le ricette di biblioinventa la mela Q uale torta più popolare della torta di mele? Quale dolce ha più varianti regionali, famigliari, personali, improvvisate? Qui e là per l’Italia e per il mondo si ritrovano ricette tra loro diversissime, ma anche della stessa ricetta le declinazioni mutano da nonna a zia, da suocera a nuora. Forse per più di altri dolci famigliari si sente ricordare alla giovane sposa che «la mamma la faceva più morbida, più dolce, più saporita, più… qualcosa» Chi non resta bamboccione e migra in altro nido, nonostante la precarietà, ha almeno il ricordo del cibo di casa; dalle madelaine di Proust il profumo del dolce preferito riporta i ricordi ad una infanzia in cui la torta era necessariamente più buona di quella che mangiamo da grandi, non fosse altro perché la torta la si gustava a merenda, dopo i compiti, prima del gioco. Allora la torta di mele, con qualsiasi ricetta cucinata, riscalda il cuore, riporta il sorriso, coccola e consola... almeno a casa mia. Ma, tra tutte le ricette che la tradizione propone, quale ricetta scegliere? Una scelta difficile, non immaginate quanto! La torta di mele della nonna, quella lievitata, che porta le fettine di mela solo in superficie, ordinate e deposte a corolla sopra una pasta soffice, disposte con pazienza e perizia, quasi che la bellezza fosse direttamente proporzionale alla bontà? Oppure la crostata di mele, con le fette sottili stavolta adagiate sulla pasta frolla, magari sopra uno strato di marmellata o di crema? E che dire dello strudel? Anche qui con le diverse varianti: con o senza la cannella? solo mele o altra frutta secca? e la pasta che avvolge le mele (a pezzi o a fette?) sarà una pasta lievitata o una sfoglia? E ancora, marmellata di mele? Frittelle di mele (quelle bellissime che sembrano ciambelle e poi le addenti e ti sciogli perché la mela è appena morbida e dolcissima dentro la pasta calda e zuccherosa)? Tarte tatin di mele (quella torta che si fa all’incontrario: prima nella pentola la frutta con burro e zucchero a caramellare, poi si stende sopra tutta questa meraviglia profumata un disco di pasta brisée e si infila tutto in forno, una mezz’oretta a 180°)? Mele cotte in forno? Sole solette, appena spolverate di zucchero di canna (per chi vuole un fiocchetto di burro, piccolissimo), o tagliate e riempite di marmellata o, meraviglioso trionfo goloso, scavate e riempite di un generoso cucchiaio di Nutella e rivestite di pasta sfoglia spennellata di latte o uovo? Ma per scegliere la ricetta, torno a Topolino, che leggevo a volte da bambina. Ve la ricordate Nonna Papera che mette sul davanzale della finestra a raffreddare una bella torta fumante? Sempre arrivava qualcuno e faceva sua quella meraviglia, e da lì si snodava la vicenda, la torta motore del racconto. Le volute di fumo disegnate che arrivavano alle narici dei golosi facevano immaginare quel profumo dolce e intenso della torta appena sfornata, che crea nelle case una clima di serenità: la im- maginate voi una bella litigata davanti ad una fetta di torta fumante appena sfornata? Io proprio non ci riesco! L’apple pie è la classica torta di mele americana, una torta che risale ai tempi dei coloni e che negli Stati Uniti oggi è un’icona culturale, tanto che viene comunemente chiamata American Pie. È una sorta di guscio di pasta brisée riempito di mele a spicchi aromatizzate con spezie e zucchero, senza uova. Facilissima: la pasta brisée si trova già pronta, basta srotolarla nella tortiera. Inutile dare la ricetta della pasta brisée: chi la sa fare, la ricetta l’ha di sicuro; per gli altri, come me, al negozio di ‘generi alimentari’ (ma si chiama ancora così?). INGREDIENTI 1 Kg di mele, sbucciate e tagliate e fettine 5 cucchiai di zucchero di canna succo di mezzo limone 1 cucchiaino di cannella 1 cucchiaio di maizena 20 gr di burro 1 uovo per spennellare la pasta in superficie Quasi superfluo spiegare come: 1. stendere la pasta brisée (utilizzatela con la sua carta forno, eviterete di dover ungere la teglia); 2. in una ciotola unite tutti gli altri ingredienti e mettete tutto nella teglia; 3. coprire con un altro disco di pasta brisée. Tagliare i bordi che sporgono dalla teglia. Spennellare con l’uovo la superficie e fare alcuni tagli a raggiera con la punta di un coltello; 4. 40 minuti in forno a 180°; 5. ora la parte più difficile: dovete aspettare che si raffreddi un po’ prima di mangiarla!!! È un dolce molto meloso, che si presta alle varianti, con aggiunta di frutta secca, altra frutta (le pere?), gocce di cioccolata... sbizzarritevi! Attenzione se lo mettete a freddare sulla finestra: qui non vivremo le avventure di Nonna Papera ma potrebbero suonarci alla porta i vicini! E mentre aspettate che la vostra torta si raffreddi, scegliete una buona lettura. Magari sempre in tema di mele. L’albero delle mele marce (60 anni di politica e di malapolitica in Italia) di Filippo De Jorio Il club delle mele avvelenate di Lil Archer Le mele d’oro di Song Hee-Jin L’albero di mele di Caterina Kruusval Mele marce. Marbella noir di Juan Madrid La ragazza delle mele di Bach Sabryna 5 mele rosse di Yonezu Yusuke Mele e arance. Da Paul Cézanne a Virginia Woolf. Estetica e romanzo modernista di Livio Piantelli Quattro mele annurche di M. Rosaria Valentini Perché le mele cadono e le mongolfiere no. Come funziona il mondo e altri dilemmi quotidiani di Jeff Stewart