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IL TASSISTA
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Tassista Italiano
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15 Ottobre 2012
Resp. editoriale: Claudio Giudici
Una iniziativa di
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Resp. di redazione: Roberto Testori
A Roma tariffe più care per l’accesso
Ztl ai noleggiatori di fuori comune
Tra i tassisti moderato ottimismo e noleggiatori sul piede di guerra: “scanderemo in piazza”
Il Comune ha stabilito le tariffe che dovranno pagare i conducenti ncc che
vengono da fuori Roma. I tassisti esultano, i noleggiatori danno battaglia.
I nuovi importi di
accesso alla zona
a traffico limitato
diverranno operativi tra un mese. Il
metro che è stato
scelto per stabilire
l’ammontare delle
tariffe è semplice: chi inquina di
più paga, di più.
La nuova delibera prevede che
gli ncc con veicoli
elettrici non paghino nulla. L’accesso
giornaliero per le auto che vanno a gpl,
metano o ibridi sarà di 5 euro, l’abbonamento mensile 100 euro, quello annuale 750. Per i veicoli Euro 5 e Euro 6 le
tariffe salgono a 10 euro (giornaliero),
200 (mensile) e 1.500 (annuale). Per
le Euro 4 il prezzo è rispettivamente di
15, 300 e 2.250 euro. La vera stangata
è quella per i veicoli Euro 3 o con filtro
antiparticolato: 20,
400 o 3.000 euro.
Il Comune prevede
già «maggiori entrate derivanti dalla
previsione dell’onerosità dell’accesso
alle Ztl per gli operatori ncc autorizzati da altri Comuni».
Nel caso in cui un
noleggiatore scelga
di pagare il ticket
giornaliero, dovrà
comunicare il suo arrivo a Roma il giorno prima, fornendo tutti i dati: licenza,
veicolo, targa e durata del servizio.
L’amministrazione sarà così in grado di stabilire se il conducente presta
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Genova: coltello alla gola rapinati
due tassisti in pieno centro
A Roma controlli anti abusivismo per
Taxi e negozi alla stazione Termini
Duplice rapina ai
danni di tassisti genovesi l’altra sera
in centro in poco
più di un’ora. La
polizia
sospetta
che adagire possa
essere stato lo stesso malvivente perchè le modalità di azione
sono state decisamente analoghe.
Decine di macchine dei vigili
urbani hanno parcheggiato
in piazza dei Cinquecento.
Duecento uomini che hanno passato al setaccio 95
attività che si trovano all’interno della stazione tra taxi,
negozi, ristoranti,bar e agenzie di cambio.
Un’operazione del genere a Termini erano anni che non si vedeva. È stata ri-
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A New York fallito il progetto per
chiamare i taxi con applicazioni
tablet e smartphone
E’ naufragato in
meno di un mese
e mezzo l’innovativo sistema progettato per chiamare un taxi a New
York col semplice
click di una app da
smarthphone
o
tablet.
La societa’ che la aveva creata,
la uber, ha gettato la spugna, citando ‘’ostacoli e blocchi’’ imposti
dai regolamenti e dalle consuetudini in vigore nella grande mela.
Al centro delle polemiche, sorte sin
dall’avvio del nuovo servizio, riferisce il new york times, c’e’ la regola che vieta ai taxi di accogliere
passeggeri per corse prestabilite.
La app, chiamata ‘zabkab’, disponbile sia per apple sia per samsung
android, sfrutta la tecnologia gps
per aiutare gli utenti a rintracciare
una vettura gialla nel giro di cinque isolati dalla loro posizione. Le
richieste dai parte dei passeggeri
sono state numerose, ma le ditte e
i proprietari di taxi hanno in massima parte rinunciato ad utilizzarla nel
timore di incorrere negli strali della
‘taxi and limousine commission’.
Per trovare un taxi, i newyorkesi
dovranno pertanto continuare ad
alzare il braccio: un gesto che del
resto da sempre per gli abitanti
della metropoli fa parte delle piu’
consolidate abitudini quotidiane.
Segue a pag. 2
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Due colpi nello stesso giorno: allarme sicurezza a Genova
Segue dalla prima pagina
La prima rapina è stata compiuta
attorno
alle 21 e 25.
Il
malvivente
fingendosi un
normalissimo
cliente ha chiesto al conducente di portarlo in via Vesuvio. Appena iniziato il
percorso il “cliente” con un gesto fulmineo ha spostato lo specchiettoretrovisore in modo di non essere visto in volto e
si è seduto proprio dietro al conducente.
Nello stesso istante ha estratto dalla tasca un grosso coltello, lo ha puntato alla
gola dell’autista e si è fatto consegnare il
portafoglio e il cellulare, che è stato subito gettato fuori dal finestrino per impedire ogni richiesta di aiuto. Il conducente
dell’auto pubblica sotto la minaccia del
coltello ha dovuto proseguire la sua corsa, ha raggiunto corso Ugo Bassi, poi via
Paleocapa. E proprio in via Paleocapa il
rapinatore gli ha ordinato di accostare efermarsi, sceso dal taxi è fuggito.
Un’ora dopo, alle 23 e 30, un’analogarapina è stata messa segno sempre
ai danni di un taxista. Un finto cliente
è salito a bordo di un taxi, maquesta
volta in piazza Verdi proprio di fronte alla stazione Brignole, e come nel
caso precedente ha chiesto alconducente dell’auto pubblica di essere
portato in via Vesuvio. Dopo pochi
istanti il malvivente ha spostato lospecchietto retrovisore della vettura, si è seduto esattamente dietro al
conducente e ha estratto un coltello.
Il malvivente ha chiesto che gli venisse
consegnato il portafoglio e il cellulare.
Il guidatore dell’auto pubblica,sotto
la minaccia del coltello, non ha potuto reagire. Nel portafoglio c’era l’incasso.Preso il cellulare il malvivente
lo ha immediatamente lanciato fuori
dal finestrino, esattamente com’era
avvenuto nel “colpo” precedente.
Fonte: Secolo XIX
Stazione Termini: a Roma si
lotta contro l’abusivismo
Segue dalla prima pagina
battezzata «Stazione sicura». I
controlli non si sono limitati soloall’interno della stazione. I vigili
sono andati a caccia anche degli
ambulanti e dei tassisti abusivi.
Sono statimultati 59 ambulanti totalmente o parzialmente abusivi
per un totale di 93 sequestri. Gli
agenti, con il metro inmano, hanno misurato le bancarelle in piazza
dei Cinquecento, per verificare se
oltrepassavano gli spazi consentiti.
Su ventidue tassisti controllati, invece, dieci sono stati sorpresi con
il tassametro spento e nonfunzionante. I taxi non hanno fatto in
tempo a percorrere dieci metri che
gli agenti erano già intervenuti.
Gli uomini del gruppo sicurezza urbana hanno fermato cinque
extracomunitari senza documenti e hanno eseguito sequestri
di merce venduta illegalmente.
Fonte: Repubblica
Torino: cresce in maniera preoccupante il numero dei tassisti abusivi
I «cabu cabu»
extracomunitari stazionano
a pochi metri
dalla
fermata
dei mezzi pubblici,
davanti
al centro commerciale Palatino, l’ex Palafuksas quando
non ci sono più le bancarelle del mercato
e Porta Palazzo torna a essere una piazza.
Se ne stanno lì, ad aspettare. In tuta, giubbotto e scarpe da ginnastica, appoggiati alle loro vecchie Brava, Marea, Punto.
Ogni tanto squilla un telefonino; c’è un rapido scambio di battute. Poi, uno diloro s’infila in un’auto e va. A prendere un cliente.
Senza autorizzazione Eccoli qui i cabu cabu:
tassisti clandestini e di colore. Così li chiamano, storpiando l’inglese «cab», taxi. Sono
nordafricani, nigeriani senegalesi. Lavora-
no specialmente di notte ma ormai
si trovano anche di giorno, sempre
al solito posto, non appena gli ambulanti lasciano libera la piazza.
In genere trasportano solo conoscenti, amici di amici.Alle due del
pomeriggio basta un sorriso e qualche parola gentile: «Scusa, sono in
ritardo per un appuntamento, potresti portarmi a Porta Nuova?». Il
ragazzone senegalese che ride e
scherza con i colleghi vicino alla fermata del tramnemmeno dice sì. Indica direttamente la sua auto chiara.
Ha ventisei anni. Simpatico. Dice di
lavorare inun’azienda di Alpignano.
Non fa il cabu cabu di mestiere: «Io
vengo qui per arrotondare, quando
ho il giornolibero» racconta. Da piazza della Repubblica alla stazione fa
10 euro. Più o meno la stessa tariffa
di un taxinormale. «Posso chiamarti altre volte se avessi bisogno?».
Certo. E allunga il suo numero di cellulare, e unfoglietto con su la scritta «Cabu
Cabu» dove segnare il tuo. La protesta
Per i tassisti veri, regolari, quello degliabusivi sta diventando un grosso problema. Economico. «Ci portano via il lavoro
quando noi, tra tasse,benzina a due euro
e il crollo della clientela siamo già allo
stremo» tuona Nicola Gasperoni, portavoce dellequindici sigle sindacali che rappresentano gli oltre 1600 tassisti torinesi.
Roberto lavora di notte e il problemadei cabu cabu lo conosce bene. «Anni
fa il fenomeno era circoscritto e i tassisti abusivi erano sei o sette, daqualche
tempo si sta espandendo. E iniziano a
portarci via anche la clientela italiana».
Qualcuno, neanche tanto velatamente, butta lì che sarebbe ora di dare una
dimostrazione di forza. Altri parlano di
segnalazioni aivigili urbani e denunce
alla Finanza. I cabu cabu fanno paura
Fonte: La Stampa
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Black cab Londinesi votati anche
quest’anno i migliori al mondo
Gli Ncc di fuori comune a Roma pagheranno l’accesso
Segue dalla prima pagina
I taxi di Londra sono i migliori del mondo
e lo sono per il quinto anno consecutivo. Sara’ perche’ l’esame per ottenere la licenza
per guidare un Black Cab, il tipico taxi nero londinese, ha una durata di circa 34 mesi e in media viene superato dopo appena 12 tentativi.
E’ chiamato “The Knowledge” e occorre studiarsi davvero bene l’intera mappa
cittadina. Quest’anno Londra ha ottenuto
l’11% dei voti tra gli intervistati, seguita da
New York con il 6,4% e Tokyo con il 5,6%.
I viaggiatori hanno votato il miglior servizio di taxi in base a sette caratteristiche e
le auto pubbliche londinesi hanno primeggiato in cinque di esse, benche’ considerate le ‘peggiori’ sotto il profilo convenienza.
Ma hanno battuto tutti per cordialita’ del guidatore, conoscenza della zona, pulizia del
veicolo, sicurezza e qualita’ della guida. I celebri taxi gialli di New York, hanno superato
di poco la capitale inglese sulla disponibilita’ di auto in citta’, mentre Bangkok, secondo
i partecipanti al sondaggio, e’ la citta’ dove
questo servizio e’ piu’ conveniente al mondo.
servizio
saltuario in città
o se vi lavora
stabilimente.
In quest’ultimo
caso,
infatti,
l’autorizzazione di un
altro Comune
non avrebbe
più senso. I
tassisti chiedevano da anni interventi per limitare l’accesso degli ncc che
hanno autorizzazioni rilasciate in
Comuni lontanissimi dalla Capitale.
Oggi i conducenti delle auto bianche esultano: «La giunta Alemanno
ha iniziato a mettere ordine in un
comparto dove regna la massima
deregolamentazione – dice Angelo
Mele di Assodemoscoop – Dopo i
rilievi del Tar alla precedente deli-
bera questa non
dovrebbe avere
profili di illegittimità». I tassisti
chiedono anche
che «siano intensificati i controlli dei vigili».
Ma gli ncc non
ci stanno. Sul
sito
dell’Anitrav
(Associazione nazionale trasporto viaggiatori) si critica già «la delibera
che vincola gravemente e tassa
i noleggiatori da fuori Roma che
operano nella Capitale e che dal
prossimo mese dovranno pagare
per lavorare». Poi l’appello: Preparatevi a scendere in piazza».
Fonte: Il Tempo
Fonte: Adnkronos
A Firenze ora chiamare un taxi è più semplice: con il Radiotaxi 4390 basta un SMS
La corsa del taxi da oggi si paga (anche) con un sms. Per ora potranno
usufruire del servizio aziende e professionisti convenzionati, ma presto il
servizio si aprirà anche a tutti i cittadini.
IL SERVIZIO. Da oggi pagare il taxi sarà
molto più semplice e veloce: sarà possibile
farlo attraverso un sms. Il servizio, il primo
di questo genere a Firenze e il secondo in
Italia, dopo quello offerto dalla capitale, è
stato messo a punto dal 4390 ed è rivolto
ad aziende e professionisti convenzionati.
Il sistema Sms Taxi Payment, in breve Stp,
consente al cliente abbonato di pagare la
corsa taxi tramite un semplice invio di un
sms presso l’internet data center. Se il cliente sarà abilitato al pagamento, il tassista, a
inizio corsa, riceverà sul display l’autorizzazione da parte del sistema. In futuro si intende allargare il servizio anche a tutti i cittadini.
– commenta il presidente Claudio Giudici – il 4390 viene a contraddistinguersi per innovazione
e fruibilità. Stp va realmente nella direzione della famosa semplificazione
amministrativa,
di
cui tanto si parla, mentre siamo
sempre più sommersi di carta”.
L’INNOVAZIONE. “Con questo prodotto
VANTAGGI. Tanti sono in effetti i
vantaggi che il servizio Stp può dare,
sia in termini di tempo che di costi. Le
aziende convenzionate possono dare ai
propri dirigenti la possibilità di usufruire
del servizio taxi senza bisogno dei blocchetti dei buoni o di altre carte, e abilitare temporaneamente il servizio per gli
ospiti, su tutto il territorio nazionale e internazionale. È possibile inoltre definire
delle limitazioni di importi per singola
corsa e consumi settimanali o mensili,
avere in tempo reale il rendiconto di tutte le corse effettuate e verificarne i costi.
INFORMAZIONI. Per maggiori dettagli sul servizio chiamate il numero 055-4377741, mandate una email a [email protected], oppure visitate
il sito internet: www.serviziostp.it.
Fonte: Reporter.it
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Perchè no all’euro? Lettera aperta al direttore de L’Espresso
L’opposizione alla moneta unica europea
ha un fondamento più solido e profondo di ciò che l’articolo lascia intendere.
L’opposizione all’euro non è la trovata di
una scheggia impazzita come Wilders,
né il più sofisticato matrimonio dei liberali
tedeschi con “la profezia, fatta una decade fa dai loro colleghi americani, secondo
cui la zona dell’euro non sarebbe sopravvissuta alle differenze e alle disparità
tra le economie che la compongono”. A
proporre l’uscita dall’euro non sono, in
altre parole, soltanto neonazisti, nostalgici del comunismo e opportunisti. Anzi. La
pubblicità loro concessa dai media porta
al discredito di chi da decenni sta lavorando, alla Roosevelt, per un’alternativa
all’austerità e al processo di iperinflazione in corso. Possibile che, nel raccogliere
informazioni, Manfellotto e d’Argenzio
non si siano imbattuti nel movimento internazionale di Lyndon LaRouche, molto
attivo in Italia, Francia, Germania, Belgio,
Danimarca e Svezia, tutti Paesi rappresentati sulla cartina dal titolo “Fronte del
rifiuto”? O nell’era di Internet vorrebbero
farci credere di essere le più innocenti
vittime di una certa informazione? Il movimento di Lyndon LaRouche critica nel
Trattato di Maastricht la negazione del
principio del credito nazionale, cosa ben
diversa dal “nazionalismo monetaristico”.
Prima di diventare una esplicita opposizione a questa Europa, già nel 1971 esso
criticò fortemente la scelta, compiuta
con l’abbandono degli accordi di Bretton
Woods, di togliere agli Stati il potere di
stabilire e difendere il valore della moneta, e aprire le prime brecce in favore della
speculazione finanziaria “d’altura”. Nel
2005 alla Francia fu chiesto un parere
sulla Costituzione Europea. Al suo “no”,
il primo dopo due referendum favorevoli
sull’Unione Europea e il terzo negativo
su tutti e venticinque i referendum della
sua storia repubblicana, si rispose con un
“trattato di modifica”, usando l’espressione sofista adottata dal gruppo diretto da
Giuliano Amato. Il messaggio fu chiaro:
‘non avete capito, la vostra sovranità vi
sarà tolta comunque’. Se esistono movimenti opportunisti è segno che esiste un
sentimento di forte disagio, certamente
non limitato ai pochi Paesi che si ebbe
la decenza di interrogare sul processo di
integrazione, non diremmo europea, ma
- in sostanza - finanziaria. Se si stanno
rafforzando i movimenti estremisti, invece, è una precisa responsabilità di chi
ha negato ai popoli europei di esprimersi
sulla trasformazione dell’Europa, da comunità di patrie sovrane (dei tempi della
CECA, dell’EURATOM, ecc.) a impero
finanziario e burocratico, e ha deciso di
dare spazio a queste pericolosissime
pedine, piuttosto che ammettere di aver
fallito e ritirarsi. Questa responsabilità è,
a nostro avviso, sia delle strutture come
la Troika sia di gran parte della stampa,
che diffonde proposte dissennate anziché
i contributi più strategici alla risoluzione
della crisi. Tutto ciò ricorda la tragica realpolitik tra le due guerre mondiali. Poiché
la crisi non è ancora risolta e sempre più
spesso si parla di guerra, non vorremmo
che il Suo periodico dovesse in un futuro
lontano essere oggetto del biasimo dei
‘sopravvissuti’.
Fonte: Movisol.org
Distributori di benzina truccati: come smascherare i truffatori
E’ una Roma sempre più indignata contro i parassiti del Fisco quella che emerge
dall’ultimo rapporto della finanza. Aumento
esponenziale di chiamate al 117per denunciare gli evasori, con dei picchi nel settore
del carburante, degli studi dentistici, ma
anche del lavoro in nero. Trovano coraggio di denunciare anche gli stranieri sfruttati, mentre tra i giovani cresce l’indignazione per i contratti d’affitto non registrati.
Tenente colonnello Davide Cardia, Capo
ufficio operazioni del Comando Provinciale di Roma, sono aumentate in modo
esponenziale soprattutto le segnalazioni al 117 sui distributori di carburante.
Possiamo dire che a Roma cresce sempre di più l’esercito di cittadini indignati contro chi cerca di evadere il fisco?
«Certamente, l’aumento delle denunce
al numero 117 si è innalzato dal primo
sciopero dei benzinai, c’è stata una sorta di rivolta che si è concretizzata in un
tam tam tra consumatori che sempre di
più si accorgevano che il carburante erogato non corrispondeva a quello pagato».
Prezzi
esposti
diversi
da
quelli erogati o sigilli manomessi, ma
anche
contatori
manomessi?
«Sì, in quest’ultimo caso il cittadino più attento controlla il contatore
presente
sul
distributore».
Come si fa a verificare se il carburante pagato
corrisponde a quello veramente erogato?
«Sul pannello principale oltre ai tre numeri che appaiono sul display, c’è un
piccolo spazio dove vengono segnali i
dati, si tratta di un contatore con numeri bianchi che scorrono in progressione,
certificato dall’Ufficio del Commercio».
E a Roma quale è il trend di denunce nel settore del carburante?
«Negli ultimi cinque mesi le segnalazioni sono raddoppiate, c’è sempre di
più una coscienza, voglia di denunciare
chi evade il fisco. Tra gli autori delle denunce ci sono soprattutto adulti, i giovani, invece, devono ancora acquisire
un po’ più di consapevolezza sul tema».
Delle segnalazioni che ricevete al 117
quante sono corrispondenti al vero?
«Un buon sessanta per cento, per il rimanente attiviamo ulteriori controlli».
Dopo aver telefonato al 117 e denunciato
una violazione come proseguono i controlli?
«Molto spesso il cittadino attende addirittura sul posto la pattuglia e la sua
dichiarazione viene raccolta in un verbale, in altri casi procediamo con controlli accurati. Quando non è possibile
un riscontro immediato, lavoriamo la
segnalazione con il supporto dell’intelligence: verifichiamo ad esempio se l’attività commerciale ha precedenti fiscali».
Le
segnalazioni
più
numerose
al 117 quale settore riguardano?
«Sicuramente quello dei ristoratori, dei
bar. Abbiamo registrato un’impennata di denunce dal maxi blitz effettuato a
gennaio e il trend di segnalazioni non è
più sceso. Ma ci sono anche altri settori sempre più oggetto di segnalazioni».
«Oramai, fortunatamente, è passato il
messaggio che l’evasore è un parassita, non è più un semplice furbetto.
Fonte: Messaggero