Lo stile British all`ombra del Vesuvio
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Lo stile British all`ombra del Vesuvio
. LA STAMPA Made in Italy LUNEDÌ 5 SETTEMBRE 2011 TuttoSoldi 29 La storia MARIA CORBI INVIATA A NAPOLI G li abiti del duca di Windsor, una collezione da museo, ci accompagnano lungo i corridoi di questa azienda dove i passi sono scanditi dal rumore delle macchine da cucire, dalle lame delle forbici che si accaniscono su stoffe preziosissime, dai gessi che disegnano forme e sogni di eleganza. Siamo ad Arzano, pochi passi da Napoli,dove nascono gli abiti Kiton appesi nei guardaroba della gente che conta (e che può). Una distesa di piccoli banchi con al lavoro uomini e donne che muovono con una velocità e una perizia affascinanti le dita su cachemire, cotone, sete, trasformandole in giacche, pantaloni, cappotti, camice, cravatte. Una vera sartoria anche se declinata in spazi da fabbrica, dove le parole «fatto a mano» e «made in Italy» non sono solo due etichette da aggiungere al cartellino del prezzo. «Qui tutto è fatto in Italia non come chi magari fa solo un passaggio della creazione del prodotto in Italia e poi va all’estero. Ogni asola qui è cucita ad Arzano», spiega con orgoglio Antonio De Matteis, nipote del fondatore Ciro Paone, oggi amministratore delegato del gruppo. «E tutto è fatto a mano», spiega passeggiando tra i sarti nel grande capannone industriale. «Certo un nostro vestito costa molto (circa 5mila euro, ndr), e per farlo costare meno basterebbe poco: usare le macchine. Ma il vero lusso è tagliato a mano. E i sarti, ti spiegano che il lavoro a macchina «inchioda» il tessuto e priva il capo di quel movimento che lo fa vivere armonicamente su chi lo indossa. Il lusso come strada maestra nonostante la crisi. Ottanta milioni di fatturato che nel 2010 sono tornati a crescere. La giacca Kiton, è opera di 25 mani diverse, per realizzarla ci vogliono 21 e ne vengono prodotte solo 100 prodotte in Lo stile British all’ombra del Vesuvio 5000 Kiton, la sartoria di Napoli ha superato 80 milioni di ricavi Ora punta sulla Germania con le giacche di super lusso euro l’abito fatto a mano È circa quanto costa un vestito Kiton fatto a mano. La giacca Kiton è opera di 25 mani diverse, per realizzarla ci vogliono 21 ore, e in un giorno ne vengono prodotte solo 100 C’è addirittura una giacca, modello Lasa, prodotta e lavorata da un solo sarto in 40 ore, in una qualità di cachemire millionaire un giorno. C’è addirittura una giacca, modello Lasa, prodotta e lavorata da un solo sarto in 40 ore, in una vecchia qualità di cashmere millionaire, leggero e corposo allo stesso tempo. Oggi tutto questo è declinato anche al femminile, con collezioni che si basano sul rigore e lo chic, ma il cuore pulsante è dedicato agli uomini, immaginati come dandy dell’Inghilterra dell’ottocento. Anche se certo, ricorda De Matteis, i napoletani in fatto di eleganza non hanno certo niente da invidiare a nessuno. Ma per raccontare l’espansione di questo marchio made in Italy (ma potremmo dire made in Naples) dobbiamo tornare alle origini, al suo fondatore, Ciro Paone che ancora oggi, nonostante abbia organizzato il futuro, continua a vivere l’azienda e a dare l’ispirazione. Tutto nasce in un anno simbolo della ribellione, il 1968, quando veniva messo in discussione il mondo, stili estetici compresi. Ma Ciro Paone ha deciso di andare controvento e di perseguire la strada dell’eleganza classica, quando le strade sono affollate di eskimo e di jeans. Passeggiando per le sartorie che occuperanno presto anche un nuovo edificio si sente parlare solo «napoletano». «Abbiamo solo uno straniero», racconta che del rapporto con il territorio ha fatto un vanto. Facce di lavoratori che raccontano storie diverse e affascinanti. Mario Abbondandolo è al controllo qualità, dove si ispezionano, asole, cuciture, orli, stoffe per trovare anche la più piccola imperfezione. In mano ha il foglio di un cliente, perché per Kiton tra il su misura e il prodotto finito da boutique non c’è molta differenza (anche nel prezzo, che aumenta nel su misura del 10 per cento). Le tappe 1968 L’anno di fondazione La Kiton è nata ad Arzano, in provincia di Napoli, per iniziativa degli imprenditori Ciro Paone e Antonio Carola. L’azienda inizia a specializzarsi nella produzione di abiti completi da uomo e cravatte di alta moda. I 1998 Gli abiti del Duca di Windsor L’azienda si aggiudica una collezione di abiti del Duca di Windsor ad una asta di Sotheby's, che viene messa in esposizione a Firenze durante Pitti Uomo. I 1999 Ai vertici Antonio De Matteis, nipote del fondatore Ciro Paone, è amministratore delegato del gruppo Kiton Il quartier generale dell’azienda è ad Arzano, in provincia di Napoli «Qui garantisce De Matteis - tutto è fatto in Italia, niente all’estero» L’onorificenza Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi nomina Ciro Paone Cavaliere del lavoro. I 2000 L’abbigliamento sportivo A partire dall’ultimo decennio la produzione della Kiton si è allargata all’abbigliamento sportivo. Per poi puntare anche sulle calzature, i profumi e gli accessori. Il numero di sarti dipendenti dalla Kiton arriva così a superare i 250. I 2004 Lo sbarco a New York Viene aperto uno showroom del valore di 40 milioni di dollari a New York. Successivamente viene aperto un altro showroom nel cuore di Londra. Poi vengono anche inaugurati altri dieci negozi in Giappone, in Russia, in Messico, in Siria, in Azerbaijan e ad Israele. I Sbircio quelle fustelle e vedo che quegli ta Sartoria nata nel 2001 per alimentare abiti, quelle camice sono destinate alla una tradizione sartoriale che altrimenti casa reale saudita. Ma è inutile chiedere rischia di andare perduta. «L’80% dei rai nomi del clienti ricchi e famosi, le boc- gazzi vengono assunti,da noi, dopo un che sono cucite. Mario racconta che lui periodo di apprendistato, gli altri vanno ha lavorato una vita a in altre aziende o si Monaco in Germania, LA FILOSOFIA AZIENDALE aprono sartorie in procome sarto che faceva e noi ne siamo molL’ad De Matteis: «Niente prio riparazioni per gli abiti to orgogliosi», racconmacchine, il vero lusso ta De Matteis. Kiton. «La Germania è uno dei nostri mercati è un abito tagliato a mano» Eleganza British alpiù importanti», spiega l’ombra del Vesuvio. E De Matteis. «Conosco il TESSUTI PREGIATI qui amano raccontare cavalier Paone dal quando Giovanni Cachemire, cotone e seta di 1973», spiega Mario. Serra, principe di GeE quando gli hanno vengono trasformati in vestiti race, sceso al Savoy pantaloni e cravatte Hotel di Londra col cachiesto di venire a dare una mano ad Arzano, meriere personale, gli per insegnare ai giovani il senso della pa- disse: «Pasqua’, va’ a vedere come sorola «precisione» non ha potuto dire di no vestiti gli inglesi a quest’ora del no anche se la famiglia è ancora in Ger- giorno». Pasquale scese in strada e mania. Accanto a lui c’è Ludovico uno tornò: «Qui, come inglesi, siamo vestidei ragazzi che frequenta la scuola di Al- ti solo voi e io».