L`evoluzione tecnica delle macchine per il calcestruzzo
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L`evoluzione tecnica delle macchine per il calcestruzzo
L’evoluzione tecnica delle macchine per il calcestruzzo Davide Cipolla, CIFA SOMMARIO Nel mercato europeo dei macchinari per il calcestruzzo, gli operatori chiedono prodotti sempre più ecologici, sicuri e affidabili. Il rispetto dei limiti di peso per gli allestimenti su autotelaio, l’attenzione ai consumi e il rispetto delle normative ambientali sta guidando l'evoluzione tecnica verso nuove sfide tecnologiche. Seguendo l’esperienza di successo del settore aerospaziale, anche sui macchinari per il calcestruzzo è in atto uno studio approfondito per l’applicazione e l’industrializzazione di nuovi materiali compositi che coniughino leggerezza, alta resistenza e sostenibilità ambientale, e che abbiano risvolti innovativi anche sulla forma e sulla geometria dei nuovi prodotti. Questo percorso tecnico innovativo ha ancora un alto potenziale di sviluppo: si potranno raggiungere performance sempre più elevate in merito al risparmio energetico e alla riduzione dell’usura, minimizzando sempre più il costo totale della proprietà della macchina. Al fine di rispondere alla domanda di sicurezza, i costruttori di macchine si stanno orientando anche allo sviluppo di sistemi di controllo automatici che garantiscano la stabilità della macchina in tutte le condizioni di lavoro presenti nei cantieri; dalla ridotta oscillazione del braccio di distribuzione ai sistemi e di allarme o di blocco che prevengano i contatti con le scariche elettriche delle linee ad alta tensione. Infine, i test di simulazione sul ciclo di vita dei prodotti sono sempre più importanti per offrire ai clienti prodotti affidabili e suggerimenti per la manutenzione programmata della flotta. 1. INTRODUZIONE La Ricerca e Sviluppo applicata alle macchine per il calcestruzzo deve considerare con molta attenzione queste linee guida per sviluppare prodotti e tecnologie adatte per raggiungere questi obiettivi, dando una reale risposta alle richieste del mercato, specialmente in questa fase di profonda recessione. Le linee guida per l’evoluzione tecnica nel segmento dei macchinari per il calcestruzzo sono: • • • Eliminato: Nel mercato europeo dei macchinari per il calcestruzzo, gli operatori chiedono prodotti sempre più ecologici, sicuri e affidabili. Il rispetto dei limiti di peso per gli allestimenti su autotelaio, l’attenzione ai consumi e il rispetto delle normative ambientali sta guidando l'evoluzione tecnica verso nuove sfide tecnologiche. Stefania Alessandrini 3/7/12 16:10 Formattato: Tipo di carattere:(Predefinito) +Titoli temi, 12 pt Leggerezza e Resistenza: Nuovi Materiali e Nuove Tecnologie Risparmio energetico e rispetto dell’ambiente Sicurezza e controllo dell’automazione luglio 12 Stefania Alessandrini 3/7/12 16:08 Stefania Alessandrini 3/7/12 16:10 Formattato: Tipo di carattere:(Predefinito) +Titoli temi, 12 pt, Corsivo 1 • Affidabilità ed estenzioni di garanzia. 2. LEGGEREZZA E RESISTENZA: NUOVI MATERIALI E NUOVE TECNOLOGIE Le strutture in acciaio alto resistenziale hanno già raggiunto i propri limiti di sviluppo per la realizzazione di bracci di distribuzione del calcestruzzo. Grafico 1. Braccio in acciaio vs Braccio in carbonio Solo l’utilizzo di differenti tecnologie può guidare verso un miglioramento significativo delle strutture in termini di peso. La principale possibilità esplorata fino a questo momento è rappresentata dai materiali non‐ ferrosi. L’esperienza derivante da altri campi di applicazione più avanzati (come l’industria aerospaziale e il mondo delle corse sportive) indicano nei materiali compositi come la fibra di carbonio, una alternativa più che affidabile in termini di materiali strutturali, laddove le performance dell’acciaio hanno già raggiunto il proprio limite evolutivo. La combinazione dei concetti di leggerezza, alta resistenza e sostenibilità ambientale impattano direttamente sui prodotti, considerando non solo i materiali, la forma e il design in cui sono realizzati, ma anche i processi con i quali vengono prodotti. Questo sforzo è principalmente orientato all’adattamento al nostro settore della tecnologia in questione, e a guidare il percorso di Ricerca e Sviluppo nei test dei nuovi materiali per la progettazione di bracci di distribuzione del calcestruzzo. Questo sentiero tecnologico è davvero innovativo ed ha un alto potenziale di sviluppo, e consente di ottenere una resistenza e una leggerezza non raggiungibili con i materiali tradizionali, avendo un impatto positivo sul risparmio di energia. Dal momento che le macchine (più leggere) viaggiano su strada e consumano carburanti, queste tecnologie sono impattanti in termini di riduzione delle emissioni dei mezzi, e trovano applicazione anche nella riduzione delle usure abbassando quindi il costo totale di proprietà della macchina. 2.1. Tecnologia: Fibra di carbonio e Forno di Polimerizzazione luglio 12 2 Il processo necessario per produrre oggetti in materiale composito è completamente differente dai processi comunemente utilizzati per le strutture in acciaio. Al posto del taglio e delle saldature (principale processo utilizzato per l’acciaio), i principali passaggi sono rappresentati dalla progettazione degli stampi e dai processi di polimerizzazione. Figura 1. Forno di polimerizzazione e materia prima della fibra di carbonio 2.2. Il know-how dei materiali compositi: lo sviluppo e il trasferimento tecnologico Il primo step quando si realizzano innovazioni così radicali è la scelta del materiale più adatto, per valutare successivamente, e la probabilità di successo dello stesso alle varie applicazioni industriali. Anche la caratterizzazione base dei materiali deve essere effettuata in modo da fornire un terreno di partenza per la fase di progettazione delle strutture con i corretti modelli di stress, in modo da valutarne la solidità e anche la resistenza, e per comprendere quale sia la durata del ciclo di vita di un siffatto prodotto. Queste attività, di norma, sono svolte in cooperazione con Istituti di Ricerca e Università. luglio 12 3 Figura 2. Prova di trazione, test a flessione e test di fatica 2.3. Bielle in acciaio vs Bielle in carbonio L’uso dei nuovi materiali porta ad un completo ridisegno di ogni componente per permettere il migliore sfruttamento delle caratteristiche degli stessi. Il peso risparmiato su ogni componente del braccio, come ad esempio le bielle, può essere anche maggiore del 40%. Figura 3. Sinistra: Biella in acciaio. Destra: Biella in fibra di carbonio luglio 12 4 2.4. Un braccio di distribuzione più lungo e più leggero La fibra di carbonio, essendo più leggera e offrendo una resistenza più elevata rispetto all’acciaio, permette di realizzare pompe autocarrate che rientrano nei limiti legali di peso, con un braccio di distribuzione più lungo che offre un vantaggio reale agli utilizzatori. La quarta e la quinta sezione di un braccio lungo 40 metri, se costruite in carbonio, permettono un risparmio di peso rispettivamente del 30% e del 20%, mentre in termini di lunghezza, i segmenti sono più lunghi rispettivamente del 17% e del 18%. 2.5. Vantaggi Il peso e la resistenza (rigidità) non sono i soli vantaggi che questa tecnologia porta sul mercato. È possibile aggirare i limiti imposti per il montaggio di un braccio di distribuzione più lungo su un telaio in configurazione standard per il trasporto stradale. L’esperienza sul campo dimostra come le saldature siano fonte di rotture indotte dalle ripetute e prolungate sollecitazioni. Le attrezzature in materiale composito, dopo il processo di polimerizzazione diventano monolitiche, e test specifici hanno dimostrato un elevato livello di resistenza alle sollecitazioni; infatti le macchine superano i 10 anni di vita operativa simulata senza problemi (test al banco in scala 1:1). Poiché la fibra di carbonio non è un materiale ferroso, la ruggine non è un problema. La leggerezza del braccio significa anche un momento ribaltante inferiore trasmesso alla struttura base della pompa autocarrata. Questo ha un effetto diretto sia sul peso necessario per stabilizzare tutte le macchine (camion più leggeri), che sull’area occupata dagli stabilizzatori, permettendo un’estensione dell’area di utilizzazione netta della macchina, più grande quindi di quella normalmente coperta da un braccio di distribuzione standard. Tutto ciò, quindi, permette di creare una nuova linea di prodotto con performance più elevate. Usando solo alcuni componenti in fibra carbonio la crescita dei costi può essere compensata da un risparmio sulle caratteristiche di omologazione del camion, e da un risparmio del carburante utilizzato. Figura 4. Sintesi dei vantaggi dell’utilizzo delle fibre di carbonio sulle macchine per il calcestruzzo luglio 12 5 2.6. Nuove frontiere per la nuova tecnologia dei materiali L’utilizzo di nuovi materiali compositi, può aprire nuove frontiere, non solo sul design e la produzione del braccio, ma anche su molte altre componenti delle macchine e degli impianti di betonaggio. Il target è quello di ottenere prodotti più leggeri, resistenti che forniscano allo stesso tempo resistenza all’usura, permettendo un risparmio dei costi. Figura 5. Altri possibili campi di applicazione dei materiali compositi 3. RISPARMIO DI ENERGIA E RISPETTO DELL’AMBIENTE Da un lato, l’uso di materiali compositi innovativi (invece dei tradizionali materiali ferrosi), permettendo di raggiungere una certa leggerezza della macchina, e quindi un certo risparmio di energia e una certa riduzione dell’usura, riducono il costo totale di proprietà e di manutenzione della macchina. Dall’altro lato, l’evoluzione tecnica sulle macchine per il calcestruzzo, specialmente in questo scenario economico di recessione, deve focalizzarsi su tutte quelle tecnologie che sono state testate come efficaci nel campo dell’efficienza energetica. Le tecnologie ibride (Motori diesel ed elettrici) devono essere utilizzate per un più basso consumo di energia sui macchinari e impianti per il calcestruzzo, e un’attenzione sempre maggiore alle tematiche ambientali. 4. SICUREZZA E AUTOMAZIONE L’elettronica può giocare un ruolo decisivo nelle applicazioni per pompe per il calcestruzzo, per rendere le operazioni svolte da queste attrezzature sempre più semplici, e per minimizzare i rischi di incidenti e infortuni. Il controllo di stabilità è un esempio di tecnologia già disponibile applicata a questo campo del sapere, per affrontare al meglio uno dei rischi principali che possono riscontrarsi sui cantieri. Vi sono inoltre, altri sistemi progettati per ridurre le oscillazioni del braccio durante la fase di apertura e pompaggio, o per prevenire un contatto con una linea elettrica aerea. luglio 12 6 4.1. Controllo elettronico della stabilità e registrazione dati Il sistema di controllo di stabilità verifica il corretto posizionamento della macchina, la configurazione degli stabilizzatori attraverso dei sensori e calcola i limiti dell’area operativa qualora la stabilizzazione non fosse completa. Il sistema calcola di continuo l’effettivo coefficiente di stabilità confrontando l’area di stabilizzazione con l’effettivo momento ribaltante. Questo controlla attivamente il braccio di distribuzione in 2 momenti: man mano che si raggiunge il limite dell’area di sicurezza: in un primo momento riduce la velocità del braccio, in seguito segnala il pericolo all’operatore e eventualmente arresta il movimento del braccio se questo raggiunge il limite calcolato dell’area di stabilità. Inoltre, il registratore dei dati e lo schermo di controllo della manutenzione dei parametri operativi (ore totali e parziali, metri cubi pompati totali e parziali, frequenza operativa [numero di cicli/minuto] pressioni e temperature del circuito idraulico, pressioni operative del primo cilindro, etc.) permettono la registrazione e la visualizzazione di eventi operativi anomali (come sovraccarico del braccio, pressioni e temperature). Gli intervalli programmati di manutenzione, come ad esempio la manutenzione basata sull’effettivo utilizzo, sono tutti evidenziati e segnalati. In questo modo, questi nuovi sistemi rappresentano un effettivo aiuto nel manutenere le macchine in piena operatività. 4.2. Controllo operativo del braccio (Active Boom Control) Il controllo elettronico del braccio (Active Boom Control) riduce le oscillazioni durante l’utilizzo e migliora la sicurezza generale dell’operatore. L’efficacia del controllo del braccio di distribuzione è limitata dal fenomeno delle oscillazioni alle quali il braccio è soggetto, mentre distribuisce il calcestruzzo. Maggiore è la lunghezza del braccio e il numero di segmenti, più questo problema è sentito. Le oscillazioni causano considerevoli difficoltà per l’operatore della pompa autocarrata, che è il responsabile per il posizionamento del bracci e per gli operai preposti alla posa del calcestruzzo che fuoriesce dal tubo terminale. Un’importante causa di queste vibrazioni derivano dalle caratteristiche costruttive proprie delle strutture di questo tipo di macchine, caratterizzate da snellezza, inerzia ed elasticità. La macchina lavora muovendo il braccio da un punto di getto all’altro e quindi cambiando la sua configurazione, questo implica sollecitazioni dinamiche nelle sezioni e nelle articolazioni oltre a variazioni nella risposta alle sollecitazioni da parte della struttura stessa. Inoltre a questi effetti si sovrappongono le forze pulsanti, associate al funzionamento della pompa a pistoni usata per il calcestruzzo, che spesso avviene a frequenze vicine a quelle proprie delle strutture dei bracci. L’effetto di questi fenomeni è una limitazione alla vita operativa della macchina e una riduzione della sicurezza dei lavoratori. Un circuito di controllo idraulico dedicato, controllato da una centralina elettronica che riceve segnali da sensori posti sul braccio, fornisce spostamenti/forze ai relativi attuatori, per ridurre o eliminare le vibrazioni di tutto il braccio articolato, introducendo (o prelevando) olio idraulico che viene aggiunto (o sottratto) all’olio determinato dalle principali impostazioni di comando impostate dagli operatori. luglio 12 7 Questo intervallo di correzione permette di ridurre, e anche eliminare, le vibrazioni lungo tutto il braccio articolato, così come il miglioramento delle condizioni operative che allunghino la vita attesa dei singoli componenti del braccio, limitando il fenomeno della fatica e dell’usura. Figura 6. Confronto tra gli effetti dell’ABC (Controllo operative del braccio): sulla destra il controllo è attivo 4.3 Individuazione delle linee elettriche Il rischio del contatto tra un braccio di distribuzione del calcestruzzo e una linea elettrica può essere ridotto introducendo un sistema elettronico di controllo per avvisare l’operatore della vicinanza critica alle linee elettriche o anche per stoppare i movimenti del braccio in sforzo preventivo. La distanza di sicurezza da mantenere tra una struttura in acciaio (così come il braccio di distribuzione) e una linea elettrica che conduca corrente, varia con il voltaggio e altri fattori come l’umidità dell’aria. È possibile individuare i campi elettrici a distanza elevata dai piloni e sviluppare un nuovo componente/sensore e un nuovo software per controllare e fermare la macchina. Figura 7. Un esempio tecnico studiato con metodo Analisi Elementi Finiti (Finite Element Analysis) luglio 12 8 5. AFFIDABILITÀ ED ESTENSIONI DI GARANZIA Infine, i test di simulazione del ciclo di vita della macchina con l’uso di test di resistenza fatti su scala 1:1 sono sempre più importanti per progettare la macchina, anticipando e calcolando tutti i possibili eventi di manutenzione e offrire ai client prodotti affidabili con garanzie estese e indicazioni per i programmi di manutenzione programmata della flotta. 6. CONCLUSIONI L’evoluzione tecnica nell’industria dei macchinari per il calcestruzzo è maggiormente orientata a rispondere alle richieste di mercato per ottenere prodotti sempre più affidabili, efficienti e sicuri. La Ricerca e Sviluppo sta esplorando 3 macro‐campi di interesse: dall’uso dei nuovi materiali all’uso dei sistemi elettronici di controllo e la tecnologia ibrida. La Ricerca e Sviluppo relativa ai nuovi materiali può avere un impatto positivo sull’usura dei prodotti, così come sul peso e sul risparmio energetico. Di contro, l’uso dei sistemi elettronici può supportare la sicurezza degli operatori, l’affidabilità, la diagnostica così come la tecnologia ibrida può aiutare nel risparmio energetico e nel rispetto dell’ambiente. BIBLIOGRAFIA 1) G. DIANA, F. CHELI, Dinamica dei sistemi meccanici, UTET, Torino, 1999, riedito 2003; 2) A. SHABANA, Flexible Multibody Dynamics: Review of Past and recent Developments, KIuwer Academic Publishers, 1997; 3) RE. VALEMBOIS, P. FISETIE, J. C. SAMIN, Comparison of Various Techniques for Modelling Flexible Beams in Multibody Dynamics, Kluwer Academic Publishers, 1997; 4) R.G. LANGLOIS, R.J. ANDERSON, Multibody Dynamics of Very Flexible Damped Systems, Kluwer Academic Publishers. 1999; 5) O. WALLRAPP, S. WIEDEMANN, Comparison of Results in Flexible Multibody Dynamics 'Using Various Approaches, Kluwer Academic Publishers, 2004; 6) O.C. ZIENKIEWICZ, RL. TAYLOR, The Finite Element Method, Mc Graw Hill, /991, Cambridge, riedito 1998; 7) M. A. OMAR, A. A. 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