Moris - Allevamento di Bufale

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Moris - Allevamento di Bufale
Moris - Allevamento di Bufale
L’azienda agricola Moris, a nucleo familiare, nasce come allevamento di vacche piemontesi per la
produzione di latte, si trasforma nel ’78 in un allevamento di vacche frisone e si converte
definitivamente nel 2002 in un allevamento di bufale, dopo una fase di transizione iniziata nel 1998
che ha permesso l’acquisto delle bufale grazie ai guadagni ottenuti tramite l’allevamento delle
frisone. Nel 2009 viene costruito il caseificio per la trasformazione del latte in mozzarella di bufala
e la vendita diretta. Attualmente, l’azienda possiede 9 negozi, di cui 7 in Piemonte e 2 in Liguria e
35 occupati, di cui 7 che si occupano della stalla, 4 casari, 1 commesso per negozio, 3 addetti al
punto vendita e 2 macellai.
Il numero di animali presenti è pari a 1000, di cui 200 maschi e 800 femmine. Di queste ultime, 250
sono munte quotidianamente due volte al giorno (ad eccezione degli animali in fine lattazione che
sono munti una volta al giorno) per una produzione media pari a circa 10 L latte/capo/giorno, su
270 giorni di lattazione e picco di lattazione a 40-70 giorni, con un tenore in grassi e proteine pari al
10% e al 4,5% rispettivamente. Prima e al termine di ogni mungitura, effettuata in una sala 10+10 a
spina di pesce, vengono svolti il pre- e il post-dipping.
La remunerazione del latte varia in funzione della stagione, ossia 1,40 €/L in estate e 1,00 €/L in
inverno. Solo il 20% del latte prodotto viene venduto, il resto viene tenuto in azienda e venduto
come latte fresco oppure trasformato in yogurt e formaggi freschi (principalmente in mozzarella) e
stagionati.
Gli animali sono destagionalizzati con sincronizzazione degli estri in funzione della domanda di
mercato, e durante il periodo estivo la fecondazione viene interrotta per 2 o 3 mesi.
Gli animali in lattazione sono, inoltre, divisi in 3 gruppi: le fresche (con una produzione pari a 1516 L latte/giorno), le mezza lattazione (con una produzione pari a 11-12 L latte/giorno) e le fine
lattazione (con una produzione pari a 6-7 L latte/giorno).
Il miglioramento genetico viene svolto attraverso la selezione degli animali migliori, basata per
l’80% sui caratteri produttivi e morfologici e per il 20% sulla riduzione della consanguineità.
I vitelli, dopo aver trascorso i primi 5 giorni di vita con la madre, sono affidati alle balie
(principalmente delle frisone o delle pezzate rosse). Lo svezzamento avviene intorno ai 100 giorni
di età e i vitelli maschi sono, in seguito, destinati all’ingrasso per la produzione di carne bufalina,
sia fresca sia trasformata (insaccati, salsicce, ecc.) o venduti come riproduttori.
Data la longevità degli animali, 13 anni è la media dell’allevamento, 40-50 femmine/anno sono
vendute, in particolare al mercato estero (Filippine, Turchia, ecc.) e al sud Italia.
I costi di allevamento sono molto bassi grazie alla rusticità e robustezza degli animali che non
richiedono cure specifiche, ad eccezione dei prolassi uterini al parto frequenti principalmente nei
mesi di maggio e giugno. Quest’ultimo può essere ridotto tramite una corretta gestione della fase di
asciutta, un’alimentazione corretta e un ambiente spazioso. Anche i costi alimentari sono più bassi,
circa 4 €/capo, con 16-17 kg di S.S. costituita da paglia, fieno di medica, fieno di loietto, farina di
mais, farina di soia, soia fioccata, crusca, pastone, insilato di triticale e silo mais per un tenore in
amido e proteine pari al 23% e al 15,5% di proteine.
L’azienda possiede 100 ha di terreno, incluse le terre di proprietà e in affitto, destinati alla
produzione di mais trinciato e da granella, erba medica e doppio raccolto di triticale e mais oppure
di segale e mais.
Dal 2010, inoltre, è presente un impianto di biogas da 400 kW, alimentato per l’80% da reflui
bufalini e per il 20% da silomais. Il calore prodotto viene utilizzato per il riscaldamento di tutto
l’allevamento, incluso il caseificio e il negozio, e l’ambiente domestico.