"God Save The Wine", sbarca a teatro il nuovo manifesto

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"God Save The Wine", sbarca a teatro il nuovo manifesto
Data:
spettacoli
Autore:
16 novembre 2012
Andrea Cuomo
"God Save The Wine", sbarca a teatro il
nuovo manifesto del vino
All’Eliseo di Roma il 21 novembre una serata con il nuovo format di comunicazione
enologica che ha già spopolato in Toscana: un breve spettacolo semiserio sul nettare
di Bacco e la degustazione delle etichette di sedici aziende di eccellenza. Il tutto
all’insegna della semplicità e dell’istinto, senza sofismi
Dio salvi il vino. God Save The Wine. GSTW. Gusto, Semplicità, Tre parole e Web, i
quattro punti cardinali del manifesto del bere di qualità ai tempi di oggi. Che saranno
presentati il prossimo 21 novembre a Roma, al teatro Eliseo, nel corso di una serata tutta
dedicata al vino dal titolo, appunto, “God Save The Wine”. Si tratta di un format di grande
successo, una vera “case history” nella comunicazione del vino, che si propone come la
“terza via” attraverso l’incontro tra produttori e appassionati in location inconsuete e con
formule che si allontanano dalle altre due vie: quella autoreferenziale fatta di sofismi e
astruserie propinate dai guru agli eletti; e quella degli abbeveratoi di massa in cui si
trasformano gran parte degli eventi dedicati al vino in Italia, in cui la quantità annienta la
qualità. GSTW vuole essere un’altra cosa. E ci riesce, a giudicare dal fatto che da due anni
gira la Toscana con un fitto calendario di appuntamenti (venti date in tutto) a cui hanno
partecipato 6mila enoappassionati che hanno poruto degistare 800 etichette di 200 aziende
produttrici. La tappa capitolina è però qualcosa in più, anche grazie alla location
particolarmente prestigiosa. Gli ideatori dell’evento, il cyber-sommelier Andrea Gori, il
direttore della rivista Firenze Spettacolo Leonardo Tozzi e Riccardo Chiarini di Promo
Wine, hanno pensato di rendere omaggio a uno dei teatri più nobili d’Italia con la messa in
scenda di uno spettacolo semiserio sul vino interpretato dallo stesso Gori e da Leonardo
Romanelli, noto comunicatore dell’enogastronomia. Allo spettacolo, della durata di una
mezz’ora (dalle 21 alle 21,30) seguirà la degustazione delle etichette di sedici aziende di
eccellenza che, in ordine alfabetico, sono le seguenti: Altemasi Cavit, Caiarossa, Cantina
Pieve Vecchia, Cantine Settesoli, Casavyc, Castello Banfi, Champagne Nicolas Feuillatte,
Chiarli, Il Moro di San Giovanni, Kettmeir, Le Bertille, Principe Pallavicini, Righi, San
Felice, Tenute Silvio Nardi, Terre a Mano Bacchereto. Ma, come detto, la serata sarà anche
l’occasione per presentare un nuovo manifesto del bere di qualità contemporaneo, che si
basa su quattro termini dalle stesse iniziali del titolo della kermesse. E quindi Gusto (vivere
ogni bicchiere come fosse il primo), Semplicità (vivere il vino come istinto e non come
liturgia), Tre parole (quelle che bastano per descrivere il profumo e il gusto di un vino) e
Web (inteso come strumento di condivisione delle emozioni suscitate da un bicchiere).