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Rusca, Carlo Francesco (Cavaliere),
Bildnis der Marie Ana Ludowiga Von
Roll von Emmenholz, 1760/69, Öl
auf Leinwand, 89 x 71 cm
Bearbeitungstiefe
Name
Rusca, Carlo Francesco (Cavaliere)
Lebensdaten
* 1.1.1693 Torricella, † 11.5.1769 Milano
Bürgerort
Torricella (TI)
Staatszugehörigkeit CH
Vitazeile
Pittore. Ritratti
Tätigkeitsbereiche
pittura
Lexikonartikel
Carlo Francesco Rusca intraprende a Torino studi accademici in
giurisprudenza che presto abbandona per dedicarsi alla pittura. Incontra
i favori della nobiltà piemontese e nel 1722 è documentato il pagamento
di un suo ritratto alla principessa sabauda. Rientrato in patria, ha
difficoltà a procacciarsi committenti. Le fonti ci informano che nel 1724
Rusca dipinge un ritratto del nobile bernese Heinrich von Erlach e nel
1734 quello dell’uomo di stato Isaac Steiger, oggi conservato a Berna
(Biblioteca Municipale). La cronologia del suo alunnato presso Jacopo
Amigoni a Venezia, ribadita dai suoi biografi, in assenza di precisi
riscontri dovrebbe situarsi dunque fra il 1725 circa e il 1733–34. A
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testimoniare la fortuna della sua arte in laguna è il ritratto del conte
maresciallo von der Schulenburg, raffinato e colto collezionista, noto
grazie a un’incisione di Marco Alvise Pitteri. Dal 1734 al 1736 Rusca
lavora alla corte di Kassel, in seguito è attivo presso altre corti
dell’Europa settentrionale: nel 1737 ad Hannover e Potsdam, negli anni
1738–39 a Wolfenbüttel e a Braunschweig e dal 1739 circa è a Londra.
Alla fine degli anni ’40 si stabilisce definitivamente a Milano. A questo
ultimo periodo risalgono i ritratti dei conti Riva di Lugano (committenti di
Giuseppe Antonio Petrini), il Ritratto di Carlo VII di Napoli (1755, La
Coruña, Capitania General) e infine quello di Cristina Enrichetta d’Assia,
consorte di Luigi Vittorio principe di Carignano (1763, Torino, Palazzo
Bricherasio).
In assenza delle prime opere piemontesi, conosciute soltanto attraverso
i documenti, è all’osservazione di quelle successive che ci si affida per
comprendere la formazione artistica di Rusca. Nei pochi dipinti noti si
osserva come il pittore si muova essenzialmente seguendo due
tendenze: da un lato, in occasione del rientro in patria Rusca si confronta
con Petrini (anch’egli attivo a Torino e in Piemonte) e dall’altro, decisivo
sarà il suo soggiorno veneziano. Sono significative in tal senso le opere
di Kassel: Il monaco che legge, impostato secondo un taglio caro al
tenebrismo tardo seicentesco veneto al quale si era rivolto anche Petrini,
e il disegno raffigurante il Ritratto di Guglielmo VIII d’Assia dove Rusca
crea un’impaginazione elegante, descritta con un segno preciso e
spigliato. Il landgravio d’Assia è presentato secondo i canoni più
aggiornati della ritrattistica internazionale rococò della quale Hyacinthe
Rigaud e Nicolas de Largillière, le cui opere Rusca aveva avuto forse
modo di vedere presso la corte sabauda, e soprattutto l’Amigoni erano
fra gli interpreti più ricercati e apprezzati. Rusca rivela, seguendo i
modelli del maestro con costanza un po’ ripetitiva, la sua vena di
ritrattista sensibile e delicato, prerogative che mantiene lungo tutto l’arco
della sua carriera. Nell’ultimo periodo di attività, si distingue per un uso
sempre più ricercato del colore, avvicinandosi in tal senso alla raffinata
ritrattista sabauda Maria Giovanna Battista Clemente.
Opere: Berna, Biblioteca Municipale; Berna, Kunstmuseum; Kassel,
Staatliche Kunstsammlungen Schloss Wilhelmshöhe; Frederiksborg,
Castello, Museum of National History; Torino, Palazzo Bricherasio.
Federica Bianchi, 1998
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Literaturauswahl
- Federica Bianchi: «Carlo Francesco Rusca (1693-1769), pittore della
Lombardia Svizzera in Europa». In: Liber Veritatis. Mélanges en l'honneur
du professeur Marcel G. Roethlisberger. Rédaction: Cécile Quoirin et
Sergio Di Stefano. Milano: Silvana Editoriale, 2007 (Biblioteca d’arte 15),
pp. 149-159
- Staatliche Kunstsammlungen Kassel. Italienische, französische und
spanische Gemälde des 16. bis 18. Jahrhunderts. Katalog I. Bearbeitet
von Jürgen M. Lehmann. Fridingen: Graf Klenau, 1980
- Art Vénitien en Suisse et en Liechtenstein. Pfäffikon (SZ), SeedammKulturzentrum; Genève, Musée d'art et d'histoire, 1978. Milan: Electa,
1978
- Alessandro Baudi di Vesme: Schede Vesme. L'Arte in Piemonte dal XVI
al XVIII secolo. Torino: Stamperia artistica nazionale, 1963-1982. 4 voll.
- Giovanni Battista Giovio: Gli uomini della comasca Diocesi. Antichi e
Moderni. Nelle Arti e nelle Lettere Illustri. Dizionario Ragionato. Modena,
1784
Nachschlagewerke
- Biografisches Lexikon der Schweizer Kunst. Dictionnaire biographique
de l'art suisse. Dizionario biografico dell'arte svizzera. Hrsg.:
Schweizerisches Institut für Kunstwissenschaft, Zürich und Lausanne;
Leitung: Karl Jost. Zürich: Neue Zürcher Zeitung, 1998, 2 Bde.
- Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler von der Antike bis zur
Gegenwart, begr. von Ulrich Thieme und Felix Becker, 37 Bde., Leipzig:
Seemann, 1907-1950.
- Schweizerisches Künstler-Lexikon, hrsg. vom Schweizerischen
Kunstverein, redigiert unter Mitwirkung von Fachgenossen von Carl Brun,
4 Bde., Frauenfeld: Huber, 1905-1917.
- Johann Caspar Füesslin, Joh. Caspar Füesslins Geschichte der besten
Künstler in der Schweitz. Nebst ihren Bildnissen, 5 Bde., Zürich: Orell,
Gessner, Füessli, 1769-1779.
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Letzte Änderung
23.04.2015
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Empfohlene Zitierweise
AutorIn: Titel [Datum der Publikation], Quellenangabe, <URL>, Datum
des Zugriffs. Beispiel: Oskar Bätschmann: Hodler, Ferdinand [2008,
2011], in: SIKART Lexikon zur Kunst in der Schweiz,
http://www.sikart.ch/kuenstlerinnen.aspx?id=4000055, Zugriff vom
13.9.2012.
Seite 4/4, http://www.sikart.ch