Vento largo (75)

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Vento largo (75)
Vento largo (75)
“L’opera non è mai il prodotto della solitudine assoluta; ha bisogno
Ven
degli altri, di un lettore,
di uno spettatore o uditore che la riceva e,
in un certo senso, la ricrei”. (Marc Augé)
(libri) Chris Bohjalian, La levatrice, Elliot
Racconti che esprimono “le prime e le ultime cose, e le più private, che ho da dire sulla mia
Sibyl
scopre
vocazione
levatrice
quando
è ancora
giovane
e hippie,
per anni
e anni“E’
lavora
vita”
e la la
scrittura
comediun
modo per
restare
aggrappati
alla vita
o per poi
cercarne
un’altra.
la nel
Vermont,
ammirata
e rispettata.
Una
si trova
a dover
scrittrice
più sfrenata
che abbia
mainotte
letto,dilatempesta
più sensibile
anche,
la piùscegliere
cruda, lal’impossibile
più sottile” ehadurante
un scritto
travagliato
parto
riesce
salvare
il
neonato,
ma
non
la
madre.
Grandi
interrogativi
(legali ed
Jeffrey Eugenides. Ci associamo.
esistenziali) irrompono nella sua vita, raccontata dalla voce della figlia in un romanzo bello e profondo.
(libri) Murakami Haruki, L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio, Einaudi
All’improvviso, senza una spiegazione, l’amicizia tra cinque universitari, tre ragazzi e due ragazze,
finisce. E’ solo uno di loro, Tazaki Tsukuru, a ricevere le telefonate che dicono di non cercare più gli
altri. Cambierà vita, diventerà adulto, ma quel tradimento lo inseguirà per sempre, e gli apparirà come
un fantasma. Un romanzo necessario, che pone più di una domanda sul senso della vita e dell’amicizia.
(libri) Alain Mabanckou, Le luci di Pointe-Noire, 66thand2nd
Il ritorno di Alain Mabanckou a Pointe-Noire, dove è cresciuto, è un tuffo nel passato, in un groviglio di
ricordi e memorie che vorrebbe e/o dovrebbe dipanare attraverso la scrittura. Qualcosa lo blocca: le
trasformazioni, inevitabili, della cittadina, la nostalgia, gli anni trascorsi lontano. Si ritroverà soltanto nei
sorrisi dei nipoti, nel celebrare il romanzo della vita. Toccante.
(libri) Jaume Caubré, Io confesso, Rizzoli
Fèlix e Adriá Ardèvol, padre e figlio, vivono insieme, così vicini, e così lontani. Il primo è distaccato,
algido, pieno di segreti. Il secondo conosce tredici lingue ed è un virtuoso del violino, ma è soltanto
quando Feliz verrà assassinato nelle strade di Barcellona che si svelerà la sua storia, attraverso i ricordi e
gli oggetti che si lascia alle spalle e che Jaume Caubré riordina con grande stile in un puzzle ipnotico.
(libri) Hans Tuzzi, Il trio dell’arciduca, Bollati Boringhieri
Nella primavera del 1914, all’alba degli eventi che porteranno alla prima guerra mondiale, l’agente
segreto Neron Vukcic indaga sulla fine di un informatore, trovato cadavere nelle acque del porto di
Trieste. Le sue ricerche lo portano a sfiorare l’intreccio di complotti che stanno minando l’integrità e la
pace dell’Europa. Un’intensa spy story con uno sfondo storico che fa riflettere, anche un secolo dopo.
(libri) Jamaica Kincaid, Vedi adesso allora, Adelphi
Dopo dieci anni di silenzio, Jamaica Kincaid, ormai lontana dai Caraibi, racconta la fine di un
matrimonio in un romanzo con molti risvolti autobiografici, visti i dettagli che coincidono con la sua
vita. Il protagonista, per dichiarata ammissione della stessa Jamaica Kincaid è, “il tempo” che non
concede nulla, e rimane a guardare lo svolgersi dell’inferno della vita. Lirico.
(dischi) David Gray, Mutineers, Kobalt
Non è la prima volta che David Gray si dimostra capace di un cambiamento rilevante e importante. Era
successo ai tempi di White Ladder, dove fu costretto dagli eventi a trovare quello che è stato il suo
maggiore successo, succede adesso con Mutineers dove s’inventa un tessuto sonoro particolare e
suggestivo, con un uso molto intelligente dell’elettronica. Il suo disco migliore, da scoprire e riscoprire.
(dischi) Joe Henry, Invisibile Hour, Anti
Il capolavoro che Joe Henry cercava da tempo: suoni acustici e rarefatti, trasportati da ballate che
all’improvvisano sterzano verso lo swing, canzoni che si dipanano come piccole short stories e dove i
dettagli si fanno notare alla prima occasione, con una nitidezza e una precisione che soltanto i grandi
possono manifestare così, come succede in Invisibile Hour. Uno dei dischi dell’anno, senza dubbio.
(dischi) Mary Gauthier, Trouble And Love, Proper
Con un impianto sonoro più corposo e una maggiore attenzione ai dettagli sonori, Mary Gauthier ha
firmato un altro grande disco, offrendo alle sue canzoni la giusta profondità che meritano, perché
Trouble And Love è un album che “riflette un’esperienza umana totalizzante. L'amore, la perdita, e una
vita trasformata. Questo disco è una storia”. Una gran bella storia.
.(dischi) Dave e Phil Alvin, Common Ground, Yep Roc
I fratelli Alvin tornano insieme e, anche senza il glorioso marchio dei Blasters, riescono ad affascinare
con la stessa intensità: l’occasione è data dalla rivisitazione di uno dei repertori più intensi e complessi
che si potevano andare a cercare, quello di Big Bill Broonzy. Una sfida vinta proprio sul quel “terreno
comune”, come dice il titolo, che sta tra il blues e il rock’n’roll, dove i ragazzi giocano in casa.
(dischi) Paul Weller, More Modern Classics, Virgin
Seguito del suo greatest hits quel suo Modern Classics, uscito ormai nel 1998, More Modern Classics vaglia la
parte più recente della carriera di Paul Weller. Con un’esauriente selezione di canzoni, con un inedito,
Brand New Toy, e in attesa del nuovo album, More Modern Classics è una valida introduzione al l’ultimo
Paul Weller che merita sempre, avendo mantenuto standard molto alti, nel tempo.
(dischi) Doctor 3, Doctor 3, VVJ
Il trio delle meraviglie composto da Danilo Rea al pianoforte, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e
Fabrizio Sferra alla batteria ritorna dopo una pausa di cinque anni con una bella selezione di temi che
partono dagli standard di Irving Berlin e attraversano variopinte divagazioni tra David Bowie, The
Doors, Bee Gees, Beatles, Henry Mancini, Carole King, Leonard Cohen.
(promemoria)
Lo Zig Zag Social Club riprende sabato 13
settembre con l’omaggio a Enzo Jannacci a cura
di Paolo Ronchetti. Vi aspettiamo, intanto buona
lettura, buon ascolto e buona estate!
Vento largo è la newsletter di Zig Zag, via
Libertà, 10, San Donato Milanese (Mi)
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