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All’interno l’edizione internazionale de Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Ezio Mauro www.americaoggi.info QUOTIDIANO ITALIANO amer ca Boschi sfida in Aula l’M5s Banche/Dopo la mozione di sfiducia Ogg Anno XXV III XXVIII n. 345 Martedì 15 dicembre 201 5 2015 Tues day Tuesday December 15 2015 $ 2 Norwood, New Jersey Tel. 212-268-0250 o 201-358-6692. Fax 201-358-9212 ROMA. Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi sfida in Aula M5S. I grillini chiedono con urgenza che venga calendarizzata alla Camera la mozione di sfiducia contro Boschi. “C’è un conflitto di interessi grande come una casa” incalza Alessandro Di Battista che si chiede se “qualcuno del cerchio magico ha guadagnato qualche euro tra il decreto ed il suo arrivo in Aula, visto che su Banca Etruria ci sono state plusvalenze per circa 10 milioni di euro”. Fa spallucce il ministro delle Riforme. “Discuteremo, voteremo e vedremo in Aula TERRORISMO/OBAMA AI LEADER DELL’ISIS “Vi colpiremo” Rassicura gli americani Il presidente Barack Obama durante il suo discorso ieri al Pentagono (Foto Ansa) WASHINGTON. Al termine del vertice tenuto al Pentagono con i massimi responsabili della sicurezza nazionale, Obama invia un duplice messaggio. Il primo ai leader dello stato islamico: “Non potrete nascondervi. Sarete i prossimi ad essere colpiti!”. Poi un monito rivolto ai Paesi arabi, ai quali il presidente americano chiede un maggiore impegno a fianco della coalizione internazionale: “Gli Stati Uniti stanno facendo di più in questa lotta così come lo stanno facendo i nostri alleati, la Francia, la Germania, il Regno Unito, l’Australia e l’Italia. E così come devono fare tutti gli altri”. Obama, parlando in diretta tv dopo la riunione del alla volta della regione mediorientale, col compito di strappare agli alleati arabi un maggior coinvolgimento nei combattimenti in Siria e Iraq. Ma anche un contributo più deciso per impedire un ulteriore rafforzamento dell’Isis proprio in Libia, il Paese che in questo momento rappresenta la minaccia più grande. Allo stesso tempo il segretario di Stato John Kerry è volato a Mosca per proseguire quel confronto con Vladimir Putin che dovrebbe portare al più presto all’attuazione degli accordi di Vienna, quelli per porre fine alla guerra civile in Siria e per avviare la fase di transizione politica auspicata da tutti. Consiglio per la sicurezza nazionale, ha cercato ancora una volta di rassicurare gli americani sui risultati della guerra all’Isis e sulla minaccia di possibili attentati terroristici sul suolo statunitense in vista delle festività di fine anno. “L’Isis ha perso il 40% delle zone che una volta controllava in Iraq”, ha detto, respingendo ancora una volta le critiche di chi parla di fase di stallo: “Li abbiamo colpiti al cuore e renderemo loro sempre più difficile avvelenare il mondo”, ha proseguito, ammettendo pero’ come si tratti di una guerra “difficile”. “I militanti dello stato islamico - ha spiegato - si nascondono dietro alla popolazione civile, e dobbiamo colpirli con estrema precisione, con precisione chirurgica”. Intanto il segretario alla Difesa, Ash Carter, è partito A PAGINA si - tra cui le monarchie del Golfo, la Turchia, l’Egitto il Pakistan e diversi Paesi africani - uniscono le loro forze, come recita il comunicato letto alla tv saudita, “per contrastare il terrorismo, che di- Biancocelesti beffati al 93’ lista, adesso - passando da 118 seggi nei consigli regionali a 358 (sul totale di 1.910 a disposizione) il problema non esiste più. Una novità di queste regionali in cui il Front National ha battuto il suo record storico di voti (ne ha presi 6,8 milioni contro i 6,4 del precedente primato, le presidenziali 2012) è che fra il primo e il secondo turno il partito ha aumentato le preferenze di oltre l’1%, 800.000 voti. A PAGINA 5 A PAGINA 18 venta una minaccia agli interessi della nazione islamica” e “sulla base del diritto dei popoli all’autodifesa”. Il comando centrale congiunto delle operazioni, ha aggiunto la tv, sarà a Riad. un’ascesa che - con la figlia del fondatore Jean-Marie - sembra inarrestabile. Manuel Valls, il primo ministro che ha guidato la crociata anti-Fn, ha dichiarato ieri sera che “c’è una sola sconfitta: quella del Front National”. Ma le analisi più articolate parlano di una realtà che cambia elezione dopo elezione. A cominciare dalla raccolta di firme di politici eletti (almeno 500) necessaria alla presentazione della candidatura presidenziale. Jean-Marie Le Pen aveva sempre penato molto per riuscire a compilare questa SERIE A/LAZIO-SAMP 1-1 ROMA. Non basta un gol di Matri per salvare la Lazio da un’altra pessima figura in campionato. E così a cinque giorni di distanza dal mediocre spettacolo di RomaBate Borisov, un’altra sonora salva di fischi si leva dagli spalti del (deserto) stadio Olimpico. Ieri sera a sfogarsi contro i propri beniamini sono i pochi tifosi della Lazio che hanno deciso di seguire dal vivo la loro squadra impegnata nel posticipo contro la Samp reduce da tre sconfitte consecutive. Per i biancocelesti questa bruttissima gara si è rivelata una beffa atroce. Passati in vantaggio al 33' con un bel colpo di testa del subentrato Matri i biancocelesti sono stati raggiunti al 93' da una rete di Zukanovic (nella foto), facilitata da una deviazione decisiva di Felipe Anderson (in lacrime a fine partita) che non solo regalava ai doriani un pareggio ormai insperato, ma salvava anche la panchina traballante dei Montella al suo primo punto da allenatore dei blucerchiati. Per la Samp è un brodino, per la Lazio del capitano Biglia di nuovo in lacrime per un’altra occasione sprecata. Ma frutto di una pochezza tecnica che è stata la caratteristica di questa squallida partita che mai come ieri ha dato ragione agli assenti. A farla da padrone sono state la mancanza di idee, da una parte e dall’altra, e la paura di perdere di entrambe le squadre, alle prese con un’involuzione tecnica che sta facendo spegnere ogni sogno ai laziali e rischiare le sabbie mobili della retrocessione ai doriani. Il ministro della Difesa saudita Mohammed bin Salman ha chiarito comunque che la coalizione non si limiterà a combattere lo Stato Islamico ma “qualunque gruppo terroristico”. Marine ha perso ma è più forte di prima PARIGI. Marine Le Pen non si è mai sentita così forte come dopo aver perso tutto. “Adesso non ci ferma più nessuno”: Doveva vincere lei al nord, la nipote Marion al sud, lo stratega Philippot a est e, chissà, anche l’eurodeputata Sophie Montel in Borgogna. Invece, zero regioni. Ma ogni record è stato battuto, voti, seggi, distribuzione geografica. Tutto sembra pronto per la corsa all’Eliseo 2017. Primo alle europee dell’anno scorso, poi alle amministrative di marzo, il Front National ha confermato ALLE PAGINE 2 E 3 4 Nasce a Riad l’alleanza militare dei Paesi islamici ROMA. Nasce a Riad, nel giorno dell’appello del presidente Barack Obama ai Paesi arabi a fare di più nella lotta contro l’Isis, l’alleanza militare islamica contro il terrorismo. Trentaquattro Pae- chi ha la maggioranza”, è la contro-sfida. Il premier rivendica la “buona politica” salita sul palco della Leopolda ma che, sostiene, è stata oscurata dai media che parlano solo di temi “vendibili”, come il crac delle banche e degli azionisti. Intanto il presidente della Bce, Draghi, esorta l’Italia ad accelerare per un “rapido smaltimento” dei suoi 200 miliardi di crediti deteriorati, da oltre un anno tema incandescente di un braccio di ferro con la Ue. ITALIANI D’AMERICA Classified: con un piccolo costo, un grande risultato 201-358-0700 Telefonare al (212) 268-4044 o al (201) 358-6692 - Ext 204 e 206 LA VOCE DEGLI