“Business Opportunity” in Marocco A) Highlights

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“Business Opportunity” in Marocco A) Highlights
“Business Opportunity” in Marocco A) Highlights Paese Il Marocco ha subito meno di altri Paesi nordafricani l’impatto della “Primavera araba”. Re Mohammed VI ha effettuato alcune concessioni in ambito politico, come la modifica della Costituzione con l’attribuzione di maggiori poteri al Consiglio dei Ministri, che hanno in parte soddisfatto le aspettative popolari e contribuito a ridurre le tensioni. In ambito economico re e governo hanno promesso di intervenire per ridurre la disoccupazione e fornire migliaia di nuove abitazioni. Inoltre, sono stati incrementati ulteriormente gli investimenti governativi in diversi settori produttivi. La presenza di un nuovo governo guidato dal Partito della Giustizia e dello Sviluppo (PJD), di ispirazione islamica, non sembra possa mutare le politiche di sviluppo economico ed apertura ai mercati ed agli investimenti internazionali sostenute negli ultimi anni anche se verrà dedicata maggiore attenzione alla questione della redistribuzione della ricchezza. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, Il Marocco avrà i tassi di crescita del PIL più alti nell’area nordafricana e mediorientale per il periodo 2012‐2013. B) Focus sulle singole opportunità 1) Il tessile: i macchinari per l’industria tessile Il settore tessile è uno dei principali dell’industria marocchina e ricopre una forte rilevanza non solo in termini di apporto al PIL ma anche di occupazione. L’asse principale si concentra tra Rabat e Casablanca, mentre a Tangeri vi è un’area produttiva di semilavorati, in particolare per il mercato spagnolo. Le istituzioni marocchine puntano all’aumento dell’export del tessile, anche alla luce dei vari accordi di libero scambio in vigore con Ue, Stati Uniti ed altri Paesi. In particolar modo le strategie marocchine puntano a tre comparti: ‐ La “fast fashion” ed il “Prêt‐à‐porter” ‐ I jeans e l’abbigliamento sportivo (con particolare riferimento ai mercati europei) ‐ Comparti di nicchia come l’intimo, il tessile per la casa e le calzature L’Africa nel suo insieme ricopre solo il 4% dell’export di meccano‐tessile italiano. Le aziende italiane sono comunque interessate al mercato nordafricano, in particolare a quello egiziano e tunisino. Il Marocco rappresenta un Paese di potenziale interesse, anche perché il parco macchine marocchino è generalmente obsoleto e nel corso degli ultimi anni le istituzioni del Paese stanno incentivando le imprese del settore a rinnovare i propri macchinari. 2) Settore del retail: il lusso sostenibile Il settore del retail contribuisce a circa l'11% del PIL ed occupa il 12,8% della forza lavoro marocchina. Negli ultimi anni si è verificato un forte sviluppo del sistema di distribuzione soprattutto legato ai negozi ed alle attività in franchising. Il governo del marocchino ha sviluppato il piano di sviluppo "Vision 2020 Rawaj" riguardante la grande e media distribuzione; il commercio indipendente; i network commerciali e il franchising e i mercati pubblici. Il programma "Vision 2020 Rawaj" offre diversi meccanismi di finanziamento ed un fondo di sviluppo che tra il 2009 ed il 2012 ha messo a disposizione circa 18 milioni di euro. Tra gli obiettivi: un incremento annuo del settore retail dell'8%, la creazione e sviluppo di 600 supermercati ed ipermercati entro il 2020; la costruzione di 15 centri commerciali con oltre 3000 negozi, 15 outlets e discount stores. Nel dicembre 2011 è stato inaugurato a Casablanca il “Morocco Mall”, il quinto centro commerciale al mondo per dimensioni, con 600 marche internazionali rappresentate. Per quanto riguarda le aziende italiane, emergono varie opportunità nel settore del lusso sostenibile con riguardo a comparti quali il design, l’arredamento e l’abbigliamento e calzature. 3) Mercato dell’energia: l’eolico Il mercato delle energie rinnovabili rappresenta uno dei comparti a maggior crescita del Paese per il prossimo futuro. Entro il 2020 il Marocco punta a portare al 42% la quota di energia fornita dalle rinnovabili e a sviluppare 4 GW di potenziale elettrico da fonti eoliche e solari (50% ciascuna). Nel comparto eolico il governo marocchino sta attirando numerose aziende, soprattutto francesi e spagnole, per lo sviluppo di alcuni “parchi”, tra cui spicca il maggior parco eolico d’Africa, inaugurato nel 2010 a Dhar Saadane, nei pressi di Tangeri. Questo progetto dovrebbe sviluppare circa 3 miliardi di euro di investimenti. L’azienda francese, Theolia, ha ottenuto l’appalto per lo sviluppo del parco energetico di Al-Koudia al-Baida, sempre nell’area di Tangeri. Nel 2012 il consorzio guidato dalla francese “EDF Energies Nouvelles” in partnership con la giapponese Mitsui ha ottenuto dall’Ente nazionale marocchino per l’elettricità (ONE), l’appalto per lo sviluppo di un altro progetto eolico a Taza, per la produzione di 150 MW di energia elettrica. Nonostante la concorrenza francese e spagnola, sono numerose le opportunità per le aziende italiane, non solo nel settore eolico ma anche in quello dell’energia solare. Tra le aziende italiani che già operano con successo nel mercato marocchino vi sono Italgen, che fa parte di Italcementi, attraverso la filiale Ciments du Maroc, e Enel Green Power, presente in Marocco attraverso Endesa. Italgen ha realizzato un parco eolico della potenza di circa 5 MW operativo dall'estate del 2011 ed ha annunciato la realizzazione di un altro parco vicino ad Ait Baha per un investimento complessivo di oltre 10 milioni di euro; Enel Green Power è impegnata in varie gare d'appalto per la costruzione di parchi eolici e impianti fotovoltaici. Alle aziende che investono nelle rinnovabili le autorità marocchine offrono una serie di incentivi, tra cui alcuni fondi di sostegno e l’ottenimento di terreni con formule agevolate e facilitazioni burocratiche. 4) Offshoring: il settore dell’Information Technology Negli ultimi anni i Paesi nordafricani hanno progressivamente sviluppato i servizi di supporto alle attività industriali con particolare attenzione al settore dell’ICT. Il Marocco è uno dei Paesi in cui il settore dell’offshoring mostra le maggiori opportunità sia in termini di investimenti e agevolazioni messi a disposizione dalle istituzioni, sia per quanto riguarda i bassi costi del lavoro, in media inferiori del 35% rispetto a quelli dei Paesi dell’Europa mediterranea. A stimolare lo sviluppo dell’offshoring in Marocco è stato soprattutto lo sviluppo del porto Tanger‐
Med. Successivamente il Paese ha iniziato ad attrarre molti investimenti in settori quali l’Information Technology, lo sviluppo di software e la manutenzione dei computer. I poli principali risultano Casablanca Near Shore Park (Casanearshore) e Rabat Technopolis. Tra il 2005 e il 2008, ad esempio, il settore ha creato circa 20.000 posti di lavoro e l’obiettivo è di raggiungere i 100.000 posti entro il 2015. Ad essere particolarmente interessati sono gli operatori del mondo francofono. Ma le opportunità riguardano anche aziende di altri Paesi europei che vogliono utilizzare il Marocco sia per diversificare la delocalizzazione di questi servizi rispetto all’area asiatica, sia per penetrare i mercati mediorientali e africani di lingua araba e francese. 5) Biocarburanti: il bioetanolo Il Marocco sta cercando di sviluppare il settore dei biocarburanti. Nel Paese sono già presenti diversi operatori internazionali, tra cui la statunitense GeneSyst, presente a Casablanca con l’azienda Greenberry per la realizzazione, entro il 2013, di un impianto dedicato alla trasformazione di rifiuti organici in bioetanolo per la città di Agadir. Il progetto, una volta approvato dovrebbe portare alla produzione di 30 milioni di litri di etanolo, per un giro d’affari annuale di circa 20 milioni di euro. Il mercato di riferimento sarà principalmente quello spagnolo. L’Italia è il quarto paese europeo per produzione e capacità produttiva di biocarburanti. Le opportunità per le aziende italiane possono nascere dalla delocalizzazione produttiva e dal sostegno tecnologico e manageriale alla nascente industria marocchina. In Marocco opera già da alcuni anni la toscana Agroils, impegnata nello sviluppo di coltivazioni di Jathropa.