MAROCCO

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MAROCCO
INFORMAZIONI GENERALI
Fuso orario (rispetto all’Italia):
Superficie:
Popolazione:
Comunità italiana:
Capitale:
Città principali:
Moneta:
Tasso di cambio:
Lingua:
Ordinamento dello Stato:
Suddivisione amministrativa:
-1 (-2 con l’ora legale)
710.850 kmq
31.700.117
2.070
Rabat
Casablanca, Marrakech, Fès, Tangeri, Oujda, Agadir
Dirham Marocco (MAD)
1 Euro=11,292 MAD
Arabo classico (ufficiale). La maggioranza della popolazione è
bilingue e parla francese. Diffuso anche lo spagnolo.
Monarchia Costituzionale dal 1999. Il Primo Ministro, nominato dal
Re Mohamed VI, è responsabile davanti alle due Camere (Camera
dei Rappresentanti e Camera dei Consiglieri).
16 regioni governate da un wali di nomina regia; 160 province; 1.547
comuni (249 urbani e 1.298 rurali).
QUADRO POLITICO
Politica interna
Il re Mohammed VI mantiene il potere senza opposizioni sostanziali al suo ruolo centrale nella vita
politica del paese. La frammentazione politica si riflette anche nella composizione del parlamento dove
sono rappresentati 21 partiti (su 325 seggi), nessuno dei quali supportato da una forte base popolare a
causa di una disaffezione dei sudditi verso la politica attiva. Permangono alcuni fattori di malcontento
sociale, quali povertà e disoccupazione; la principale fonte di instabilità è tuttavia legata agli attacchi
terroristici di matrice islamica che occasionalmente coinvolgono il paese. Le prossime elezioni
parlamentari sono attese per settembre 2012.
Relazioni internazionali
Le relazioni con gli Stati Uniti e l’Unione Europea sono positive; i rapporti con l’UE hanno raggiunto
l’atteso “advanced status” nell’ottobre 2008, con l’adesione del paese alla Politica di Buon Vicinato già
attiva con Algeria, Egitto e Tunisia.
Rimangono invece tesi i rapporti con l’Algeria, in seguito alla mancata risoluzione della disputa sulla
sovranità nel Sahara Occidentale (territorio occupato dal Marocco dal 1975), dove il movimento
nazionalista del Fronte Polisaro, appoggiato da Algeri, reclama un referendum di autodeterminazione,
mentre il Marocco è orientato per la concessione di una autonomia limitata; dal 1991 è presente una
missione delle Nazioni Unite e, a gennaio 2009, le NU hanno nominato un nuovo inviato per mediare tra
le parti. Le tensioni tra i due paesi rallentano il processo di cooperazione commerciale nella regione del
Maghreb; tuttavia sono presenti spiragli di collaborazione in materia di sicurezza.
QUADRO MACROECONOMICO
Principali dati macroeconomici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua
(%)
Saldo Bilancio
pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
Esportazioni ($ mld)
Importazioni ($ mld)
Saldo bilancia commerciale
($ mld)
Saldo transazioni correnti ($
mld)
Saldo transazioni
correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($
mld)
2007
3,2
2008
6,2
2009s
5,2
2010p
4,1
2011p
4,4
2
3,8
1,2
2,4
2,6
0,2
0,4
-2,1
-4,3
-4,1
15,1
-29,3
20,3
-39,8
14,7
-30,7
16
-34,5
17,6
-35,6
-14,2
-19,5
-16
-18,5
-18
-0,2
-5,7
-3,1
-4,9
-3,7
-0,3
-6,4
-3,3
-4,8
-3,4
20,5
20,8
19,9
20,3
21
Fonte: EIU – Bureau van Dijk, luglio 2010
s: stime p: previsioni
L’economia del Marocco, nonostante la crisi mondiale che ha colpito i principali Paesi partner europei, è
rimasta solida, subendo effetti limitati. La forte domanda interna ha spinto la produttività e lo sviluppo
economico, sostituendosi a quella internazionale che ha subito un crollo verticale nel corso del 2009. Il
settore finanziario è stato risparmiato dalla crisi mondiale, data la limitata esposizione nel mercato
internazionale. La politica economica varata dalle autorità marocchine ha favorito gli investimenti privati
ed abbassato il debito pubblico, nonché incentivato le esportazioni.
Commercio estero
Totale import 2009: 30,7 mld €
Totale export 2009: 14 mld €
Principali prodotti importati: petrolio, carburanti e idrocarburi, energia elettrica, materiali plastici, prodotti
chimici, macchine industriali.
Principali prodotti esportati: vestiti confezionati, acido fosforico e fosfati, maglieria, fili elettrici, prodotti
ittici.
Indicatori di Business Climate
Attuale
Doing Business 2010
128° su 183
Index of Economic Freedom 2010 91° su 183
Corruption Perceptions Index 2009 89° su 180
Principali partner commerciali
Precedente
130° su 183
101° su 183
80° su 180
Paesi Clienti: Francia (26,4%), Spagna (20,2%), Italia (4,1%), Regno Unito (3,4%), USA (3,1%).
Paesi Fornitori: Francia (15%), Spagna (12,2%), Cina (7,9%), USA (7,1%), Italia (6,6%), Arabia Saudita
(5,5), Germania (5,4%), Russia (5%).
Principali settori produttivi
L’economia marocchina è stata sostenuta, nel 2009, dalla domanda interna e per il 2010 è prevista
un’ulteriore accelerazione della stessa del 3,1%. Il settore primario, ha registrato una ripresa
generalizzata, in particolare, quello agricolo: dopo performance negative nel biennio 2006/2007, a causa
di una grave siccità, nel 2008 i risultati sono stati decisamente più incoraggianti (+11%) per poi
consolidarsi nella stagione 2009 grazie ad una produzione record (102 milioni di quintali, e una crescita,
rispetto al 2008, di circa il 25%).
Al fine di promuovere la competitività del settore agricolo il Governo ha adottato una nuova strategia
denominata Piano Verde Marocco. La strategia affronta il bisogno di risolvere la storica questione
agricola, collegata alla mancanza di professionisti del settore; al momento sono cinque gli accordi firmati
tra il Governo e il settore professionale (nel settore cerealicolo, agrumicolo e avicoltura e per la
realizzazione di progetti di finanziamento per i piccoli coltivatori).
Il valore aggiunto del settore secondario ha registrato un tasso di crescita pari al 5%, trainato soprattutto
dall’industria di raffinazione del petrolio. La crescita dei consumi di energia (+6,1%) è stata soddisfatta
dalla produzione dell’Office National de l’Electricitè per il 27,9%, dalla produzione concessionaria per il
54,3% e per la restante parte dalle importazioni provenienti da Algeria e Spagna.
Il settore chimico dei fosfati e fertilizzanti, pur avendo subito un calo delle produzione (7,2% e 16,3%), ha
visto crescere il valore delle esportazioni.
Eccellenti performance nel settore metallurgico (+3,7%) ed in quello agro-alimentare (+5%).
Il settore terziario in aumento del 4,3%, è trainato dal turismo che, tuttavia, ha mostrato nel 2009 evidenti
segni di rallentamento dovuti alla crisi internazionale.
Infrastrutture e trasporti
Attualmente, sono 12 gli aeroporti internazionali presenti nel Paese, di cui i principali a Casablanca,
Marrakech, Agadir e Tangeri.
I porti più importanti, soprattutto per le attività commerciali, sono a Casablanca, Tangeri, Mohammedia,
JorfIasafar e Safi.
La linea ferroviaria conta 1.907 km e circa 100 stazioni.
La linea autostradale comprende una rete di circa 610,5 km soprattutto nella zona nord-occidentale che
va da Tangeri a Beni-Mellal. Il resto del territorio è attraversato da strade per 56.986 km.
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha in programma per i prossimi anni un vasto piano
infrastrutturale, in particolare:


settore strade e autostrade (proseguimento dei lavori per collegare Marrakech-Agadir e FèsOujda, ampliamento dell'asse Casablanca-Rabat, lancio del 2° Programma Nazionale di Strade
Rurali, che punta alla realizzazione di 1.500 km per anno sino al 2015, ammodernamento delle
vie esistenti);
settore portuale (realizzazione del porto di Boujdour e del molo di pesca di Larache, estensione
del porto di M’diq, conversione della laguna di Marchia in porto di navigazione);


settore ferroviario (realizzazione della linea ferroviaria tra Tangeri città e porto Tangeri
Mediterraneo, della linea tra Taourirt-Nador lunga circa 117 km);
settore aeroportuale (creazione di nuovi terminal negli aeroporti di Casablanca, Marrakech,
Tangeri, Oujda, Essaouira Mogador per aumentare le capacità di traffico passeggeri fino a 10
milioni per il 2010).
Parchi industriali e zone franche
In Marocco le zone franche sono state costituite con una legge del 1994 e sono sottoposte al controllo e
alla gestione da parte dell'Office d'Exploitation des Ports e dell'Office d'Exploitation des Aeroports. La più
importante zona franca del Paese è l'area di Tangeri, situata a ridosso dello stretto di Gibilterra. Altre
zone franche sono quelle del porto di Nador, dell'aeroporto di Casablanca e del porto di Dakhla. Gli
imprenditori che stabiliscono la loro attività nelle zone franche godono di tassi agevolati di imposta alle
esportazioni (8,75% per i 20 anni seguenti) e di esonero totale nei primi 5 anni di attività.
Investimenti diretti esteri
Paesi di provenienza: Francia (50%), Emirati Arabi Uniti, Spagna (16,5%), USA (4,2%), Italia (13ª in
classifica).
Settori: turismo (24%), immobiliare (22%), settore industriale, banche, trasporti, telecomunicazioni,
assicurazioni.
ll settore degli investimenti ha registrato un trend in crescita negli ultimi anni grazie alle grandi operazioni
di Accor, Maersk e STMicroelectronics nei primi anni duemila, e a quelli più recenti di Alstom e Renault.
Nei primi sei mesi del 2009, malgrado la congiuntura internazionale sfavorevole, i Paesi del Golfo, grazie
alla loro forte liquidità petrolifera, si sono distinti per importanti investimenti nel settore energetico (l’Abu
Dhabi National Energy Company ha presentato un piano di investimenti di ca. 2 mld di euro per la
realizzazione di nuove centrali elettriche nel Maghreb: una buona parte verranno assorbiti per la
modernizzazione della centrale elettrica di Jorf Lasfar e la costruzione di una centrale eolica di 300 MW a
Tarfaya con gli spagnoli della Iberdrola), mentre nel settore aereo crescono gli investimenti delle
compagnie internazionali low cost. In regresso, invece, gli IDE provenienti dai principali partner
commerciali UE.
Italiani verso il Paese: turismo, nel quale i già rilevanti investimenti italiani potrebbero aumentare visto
l’interesse dell’Autorità di Rabat di promuovere lo sviluppo del comparto e incentivare la presenza di
investitori esteri.
All’estero del Paese: artigianato, turismo, settore minerario, servizi.
Paesi di destinazione: Tunisia e resto Africa. Verso il resto del mondo finanziamenti privati ridotti e
sostenuti dal pubblico.
Regolamentazione degli scambi
Restrizioni alle importazioni: previste per medicinali, mentre l’importazione di alcolici necessita di
autorizzazione da parte del Ministero per l’Agricoltura.
Importazioni temporanee: esenti dal pagamento di diritti doganali. Il periodo massimo di permanenza è di
2 anni salvo diversa autorizzazione.
Attività di investimento ed insediamenti produttivi nel Paese
Il regime degli investimenti esteri è regolato dalla Carta del 1995, in base alla quale gli investitori stranieri
godono dei medesimi diritti di quelli locali; gli investimenti sono ammessi in tutti i settori, con l’eccezione
di alcune attività riservate allo Stato (ad esempio estrazione di fosfati) e la proprietà di terreni agricoli.
Inoltre, la Carta consente di usufruire di un regime di convertibilità per il trasferimento degli utili netti di
imposta. Dal 2002 sono attivi i Centri Regionali per l’Investimento, con lo scopo di creare un
collegamento fra le realtà locali e l’amministrazione delle finanze nazionale.
Legislazione societaria: stesse tipologie societarie e regolazioni previste in Italia.
Sistema fiscale
Il sistema fiscale prevede imposte sulle persone fisiche e sui redditi da società, imposte sulle rendite da
capitale e sui rendimenti azionari.
Anno fiscale: 1 gennaio-31 dicembre (l’imposta deve essere pagata entro il 1.03.2010 per l’anno fiscale
2009).
Tassazione sulle attività d’impresa: colpisce tutti i redditi delle società e delle persone giuridiche,
compresi gli istituti pubblici, mentre restano esclusi dalla sua applicazione le società di persone e le
società immobiliari. L’aliquota applicata è pari al 35% (un’aliquota maggiorata del 39,5% è prevista per gli
istituti di credito).
Imposta sul valore aggiunto (VAT): ammonta al 20% salvo eccezioni particolari. La dichiarazione e il
versamento dell’imposta devono essere fatti mensilmente. E’ permessa una tele dichiarazione e il
versamento via internet.
Interscambio con l’Italia
Import 2009: 421 mln € (-30,8%)
Export 2009: 1.372 mln € (-18,5%)
Principali prodotti importati dall’Italia: macchinari industriali (oltre il 20%), tessile (7%), meccanica.
Principali prodotti esportati in Italia: abbigliamento (20%), prodotti ittici (19%) e chimica di base (14%),
semilavorati (ferro, acciaio, prodotti chimici, carta e cartone), attrezzature meccaniche.