Descrizione e approfondimenti

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Descrizione e approfondimenti
UNIONE
Il concetto d’unione e d’alleanza, rappresentato in modo così esplicito nel NdS,
rimanda alla condizione di coppia, con particolare riferimento alla
complementarietà tra l’uomo e la donna. Assumendo che per rappresentare gli
opposti principi, l’elemento verticale sta ad indicare il maschile e quello
orizzontale il femminile, nel NdS i due anelli bene si prestano a tale interpretazione.
L’uva e il grano, come simboli maschile e femminile, derivano dalla mitologia
greco-romana e, rispettivamente, sono gli attributi di Dioniso-Bacco e DemetraProserpina. Dei tralci di vite con grappoli d’uva e delle spighe di frumento cariche
di grani, raccolti separatamente nei due anelli intrecciati, esprimono chiaramente
l’unione tra l’uomo e la donna (2).
2
Il Cristianesimo, ereditando molti elementi iconografici dalle religioni che l’hanno
preceduto, e in particolare dal politeismo greco-romano, utilizzò pure le immagini
delle spighe di grano e dei grappoli d’uva, cambiandone sostanzialmente il
significato. Esse, infatti, per il fedele rappresentano il pane e il vino che, attraverso
la transustanziazione operata dal consacrante, si trasformano nel corpo e nel
sangue di Cristo, continuando l’incarnazione del Verbo. Le spighe di grano e i
grappoli d’uva, quindi, sono i simboli dell’Eucaristia, che è il principale sacramento
della religione cristiana e solenne comunione dei fedeli col Redentore (3).
3
Un ulteriore elemento di riflessione è quello suggerito dall’immagine di Gesù
Bambino appena nato e poggiato sulla paglia al centro di un NdS (5). Il Vangelo
di Matteo inizia riportando la genealogia di Gesù (Mt 1,1-16), che chiama “figlio di
Davide”, per dimostrare la sua appartenenza al popolo d’Israele. L’evangelista
elenca tutti i discendenti cominciando da Abramo e, passando per Davide e suo
figlio Salomone, arriva fino a Giuseppe, sposo di Maria, dalla quale nacque Gesù.
Secondo questa genealogia, perciò, sebbene Giuseppe fosse solamente il suo
padre putativo, Gesù discendeva dal re Salomone. Nella versione di Luca la
genealogia di Cristo (Lc 3, 23-38) è compilata al contrario, in linea ascendente.
Cominciando da Gesù e da suo padre Giuseppe, quindi, arriva fino a Adamo,
“figlio di Dio”, come affermazione che la storia portata a compimento da Cristo
non è solo quella d’Israele, ma dell’umanità intera. L’elenco, in diversi punti, si
discosta da quello precedente, e la differenza più rilevante è che Luca non fa
passare la genealogia attraverso il re Salomone fino a Giuseppe, ma per una linea
collaterale risalente a Natàm, altro figlio di Davide.
5
Dal confronto tra le due genealogie, perciò, il re Salomone si trova proprio nella
posizione cruciale, che in un caso unirebbe Giuseppe a Davide attraverso una
linea reale, mentre nell'altro sarebbe il punto in cui tale linea s’è spezzata. In
questo senso, per affinità, si può affermare che nell’albero genealogico di Gesù il
luogo in cui si trova Salomone è un “nodo”. Per i cristiani, inoltre, la persona di
Cristo rappresenta concretamente l’amore di Dio, che s’è incarnato e s’è
immolato per redimere tutta l’umanità. Egli, fisicamente, rappresenta l’unione tra il
divino e l’umano, l’amore di Dio Padre per le sue creature e l’alleanza salvifica
che ha stipulato con loro. In questa prospettiva, il NdS è un segno grafico che
sintetizza ed esprime al meglio questi concetti, e forse proprio per questo è stato
rappresentato frequentemente nelle basiliche paleocristiane e nei luoghi più sacri
della cristianità.