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Tratto dal Corriere della Sera - Corriere Economia del 9 maggio 2016 di Gino Pagliuca parliamo di soldi Liquidità L'alternativa alla cessione della nuda proprietà, ora disciplinata per legge. Aumenta la trasparenza. L'offerta di Banca Mps Casa La pensione di riserva sotto il tetto I conti in tasca agli ultra sessantenni che possono chiedere il nuovo prestito vitalizio: un immobile da 200 mila euro ne vale 50 mila cash. Come funziona la restituzione T rasformare la casa nel quarto pilastro previdenziale. In Italia è possibile da sempre scindendo il possesso dell'immobile: vale a dire la nuda proprietà dall'usufrutto. Da qualche anno, però, c'è un'alternativa: il prestito vitalizio ipotecario, una forma particolare di mutuo, introdotto in Italia nel 2005 e profondamente riformato dalla legge 44/2015. Le nuove regole sono entrate in vigore solo il 2 marzo scorso, con la pubblicazione del regolamento sulla Gazzetta Ufficiale. I Numeri Il meccanismo del finanziamento prevede che chi ha più di 60 anni la possibilità di ottenere una somma in funzione della sua età e del valore della casa data in garanzia; ad esempio; un 70enne che possiede un immobile stimato 200 mila euro può ricevere 49.600 euro e poi può scegliere se restituire gradualmente la somma, se pagare solo gli interessi, o lasciare che se ne occupino in futuro gli eredi. Questi potranno saldare il debito comprensivo di interessi capitalizzati o consentire che la banca metta in vendita l'immobile e avere solo la differenza tra il prezzo ricavato dalla casa e quanto spetta la creditore. Per restare al nostro esempio, se la successione si apre dopo 10 anni e il tasso del mutuo è al 6%, i 49.200 euro iniziali diventano 88.109; dopo 15 anni il conto sale a 117.911. La percentuale di valore della casa ottenibile a seconda dell'età non è fissata per legge; per il nostro esempio ci siamo rifatti a quanto prevede il foglio informativo di PrestiSenior, il primo prestito vitalizio sul mercato da quanto la nuova legge è entrata in vigore e appena lanciato dal Monte dei Paschi di Siena. PrestiSenior, commercializzato con 65 Plus, società specializzata nei servizi finanziari per la terza età, era già proposto in precedenza, ma ha subito un profondo “restyling” per adeguarsi alle previsioni della legge 44. Il legislatore ha cambiato le norme perché nella sua prima versione il prestito vitalizio non aveva avuto sul mercato l'impatto che ci si attendeva. Perché ora le cose dovrebbero andare in modo diverso? Abbiamo girato la domanda a Valerio Fallucca, responsabile Area marketing strategico e prodotti Retail di Banca Mps. “L'informazione al pubblico è stata davvero minimale, la congiuntura non era favorevole e l'impianto normativo non aiutava a dare piena divulgazione delle opportunità. Non è stato possibile cogliere tutto il potenziale del mercato, ma per quanto ci riguarda non è stato un insuccesso. 40 Ora abbiamo una legge completa, appoggiata dalle associazioni dei consumatori, un forte supporto istituzionale, maggiore informazione e una modalità di vendita dell'immobile che tutela maggiormente il credito”. Secondo Monte Paschi il prestito vitalizio ipotecario può essere una soluzione, più flessibile della cessione della nuda proprietà, per coloro che desiderano migliorare il loro stile di vita e aiutare figli e nipoti smobilizzando parte del valore della propria casa trasformandola in un fondo integrativo personale. La struttura Il mutuo è proposto a tasso fisso, come è ovvio perché trattandosi di un finanziamento a durata indefinita e senza obbligo di rimborso, qualsiasi proiezione di costo futuro sarebbe inattendibile con un Età richiedente* 60 anni 65 anni 70 anni 75 anni 80 anni 85 anni 90 anni Single 32.600 40.200 49.600 61.000 74.200 88.800 100.000 Se il mattone Coppia diventa liquido si può ottenere con il PrestiSenior 30.600 Quanto Ipotesi casa del valore 37.800 di 200.000 euro 46.800 57.600 70.200 84.200 caso di erogazione a coppie, l'età è quella 98.000 *Nel del coniuge più giovane Il peso per gli eredi Ipotesi erogazione di 100.000 euro tasso al 5,5% e al 6%. Si ipotizza che il debito rimanga tutto a carico degli eredi Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Tasso 5,5% 105.500 111.303 117.424 123.882 130.696 137.884 145.468 153.469 161.909 170.814 Tasso 6% 106.000 112.360 119.102 126.248 133.823 141.852 150.363 159.385 168.948 179.085 Anni 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Tasso 5,5% 180.209 190.121 200.577 211.609 223.248 235.526 248.480 262.147 276.565 291.776 Tasso 6% 189.830 201.220 213.293 226.090 239.656 254.035 269.277 285.434 302.560 320.714 parliamo di soldi tasso variabile. Dal prospetto informativo si ricava che il tasso è calcolato sull'Eurirs a 30 anni maggiorato di uno spread del 4,6%. Siccome è difficile pensare che chi sceglie questo tipo di mutuo lo ripaghi o anche che versi di mese in mese la quota interessi, il rimborso a carico degli eredi rischia di diventare molto oneroso. La casa finirà per essere venduta dalla banca. Fallucca non è d'accordo, “da una parte crediamo che chi contrae questo finanziamento lo faccia per gestire, per sé o per gli eredi, la possibilità di riscattare l'immobile, altrimenti avrebbe più senso procedere alla vendita della nuda proprietà. Dall'altra parte, abbiamo scelto di essere conservativi in termini di importi prestati al cliente, in modo da limitare indebitamente e crescita degli interessi. Questo fa sì che nella normalità dei casi il debito resterà sempre inferiore al valore dell'immobile. In questo modo gli interesse della banca e degli eredi saranno convergenti e anche questi ultimi riceveranno una quota di eredità dalla vendita della casa. Infine, crediamo che la conoscenza finalmente dissuasi sul prodotto permetta una scelta consapevole e mirata”. Tratto da www.news.immobiliare.it del 16 giugno 2016 Nuovo minimo per i tassi sui mutui C ontinuano a scendere i tassi di interesse applicati ai mutui concessi in Italia per l’acquisto di immobili residenziali. Questa è la notizia più importante contenuta nell’analisi mensile messa a punto da Abi, l’Associazione Bancaria Italiana. Secondo il rapporto diffuso negli scorsi giorni, a maggio 2016 il tasso medio applicato alle operazioni di finanziamento per l’acquisto di immobili residenziali è stato pari al 2,24%, nuovo minimo storico. Se si volge indietro lo sguardo e si osserva la serie storica di questi valori la discesa è veramente notevole; ad aprile 2016 il valore medio era di poco superiore (2,29%), ma tornando al 2007 il tasso medio cui veniva indicizzato il prestito concesso dalle banche ai mutuatari era pari al 5,72%, oltre il doppio di quello attualmente praticato. Cercando di garantirsi questi indici per tutta la durata del finanziamento, sempre secondo il rapporto di Abi, 2 mutuatari su 3 scelgono di applicare al proprio contratto il tasso fisso, mentre solo 1 è disposto a rischiare per provare a godere di tassi ancora inferiori ed essendo comunque abbastanza certo del fatto che, in caso gli indici tornino a salire, la surroga è comunque un’opzione molto reale. Cresce anche, nella misura dell’1,4% il valore complessivo dei mutui concesso nel nostro Paese. I prestiti alle famiglie sono passati dai 1.279 miliardi di euro della fine 2007 agli attuali 1.405,5 miliardi di euro. Questi sono senza dubbio piccoli segnali, ancora non fortissimi, ma infinitamente importanti visto che vanno tutti nella stessa medesima direzione, quella di una sostanziale ripresa del mercato che molti si auguravano e tanti consumatori aspettavano. E che sembra ormai una certezza 41