Algebra lineare - Matematica e Informatica
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Algebra lineare - Matematica e Informatica
LAUREA TRIENNALE IN MATEMATICA Esame di profitto di Geometria 2 - aprile 2010 ”algebra lineare” 1. Si considerino l’endomorfismo ϕ : (x, y, z) 7→ (−x + y − z, −3x + 3y − 2z, −x + y) dello spazio vettoriale reale V := R3 e l’endomorfismo ϕ : v + ker ϕ 7→ ϕ(v) + ker ϕ dello spazio quoziente V := V / ker ϕ. Individuare l’affermazione falsa: (a) il polinomio minimo di ϕ è T (T − 1)2 ; (b) il polinomio minimo di ϕ è (T − 1)2 ; (c) ϕ è diagonalizzabile; (d) ϕ2 6= idV . Soluzione: ϕ − idV e (ϕ − idV )2 sono rispettivamente gli endomorfismi di V (x, y, z) 7→ (−2x + y − z, −3x + 2y − 2z, −x + y − z) e (x, y, z) 7→ (2x − y + z, 2x − y + z, 0) e si ha (ϕ−idV )(V ) 6⊂ ker ϕ e (ϕ−idV )2 (V ) ⊂ ker ϕ. Ciò significa che T (T −1)2 è il polinomio minimo di ϕ e che (T − 1)2 è il polinomio minimo di ϕ. ϕ ha allora una rappresentazione canonica data dal blocco di Jordan µ ¶ 1 1 . 0 1 2. Si consideri nello spazio vettoriale V dell’esercizio precedente la struttura di R[T ]-modulo determinata dal suo endomorfismo ϕ. Individuare l’affermazione falsa: (a) V è un modulo ciclico; (b) V è somma diretta di due moduli ciclici; T 0 0 0 è una matrice di presentazione per V ; (c) M = 0 T − 1 0 0 T −1 (d) una delle precedenti affermazioni è falsa. Soluzione: Come si è già osservato nella soluzione dell’esercizio precedente, ϕ ha polinomio minimo T (T − 1)2 , cioè un polinomio pari alla dimensione vettoriale di V , e ciò garantisce che V si può generare con un solo elemento. Inoltre ϕ ha due divisori elementari, T ¢e (T − 1)2 , e si ha V = U1 ⊕ U2 con ¡ U1 ' R[x]/(T ) e U2 ' R[x]/ (T − 1)2 . Infine se V fosse presentato dalla matrice M , ϕ dovrebbe avere polinomio minimo T (T − 1). 1 3. Siano dati uno spazio vettoriale V di dimensione 4 sul campo complesso ed un endomorfismo ϕ di V che lasci stabili due piani vettoriali V1 e V2 di V aventi intersezione nulla. Tra le seguenti affermazioni i) ϕ è nilpotente con indice di nilpotenza 4, ii) ϕ è idempotente; iii) (ϕ − idv )3 = 0EndC V e (ϕ − idv )2 6= 0EndC V , quelle compatibili con le condizioni poste sono: (a) tutte; (b) nessuna; (c) esattamente una; (d) esattamente due. Soluzione: Le condizioni poste alla coppia (V, ϕ) richiedono che i divisori elementari di ϕ abbiano grado al più due. Tenuto conto che: • un endomorfismo nilpotente di V d’indice 4 ha T 4 come unico divisore elementare, • un endomorfismo idempotente può avere come divisori elementari solo i polinomi T ed T − 1, • un endomorfismo con polinomio minimo (T − 1)3 ha tra i suoi divisori elementari (T − 1)3 , possiamo concludere che la ii) è l’unica condizione compatibile con le condizioni poste. 4. Siano ϕ e ψ due endomorfismi di un piano vettoriale reale V privi di autovalori e si supponga che ϕψ = ψϕ. Individuare l’affermazione falsa: (a) esiste una base di V rispetto alla quale i suoi endomorfismi ϕ, ψ e ϕψ si rappresentano simultaneamente mediante pseudo blocchi di Jordan; (b) ϕψ ha polinomio minimo (T − α)2 per un opportuno α ∈ R; (c) ϕψ ha al più un solo autovalore; (d) una delle precedenti affermazioni è falsa. Soluzione: Poiché ϕ e ψ sono privi di autovalori, gli endomorfismi di VC ϕC : v 0 + iv 00 7→ ϕ(v 0 ) + iϕ(v 00 ) e ψC : v 0 + iv 00 7→ ψ(v 0 ) + iψ(v 00 ), avendo lo stesso polinomio minimo di ϕ e ψ, rispettivamente, cioè polinomi a coefficienti reali, hanno due autovalori immaginari coniugati non reali, quindi sono ambedue diagonalizzabili. Inoltre ϕC e ψC commutano al pari di ϕ e ψ e quindi hanno in VC comuni autovettori e0 + ie00 e e0 − ie00 , con e0 ed e00 vettori linearmente indipendenti di V . Ne consegue che, se rappresentiamo ϕ e ψ rispetto alla base e0 , e00 di V , otteniamo rappresentazioni in pseudo blocchi di Jordan, diciamo µ ¶ µ ¶ a b c d ϕ≡ ed ψ ≡ , −b a −d c con a, b, c, d ∈ R, b, d 6= 0. Rispetto alla stessa base ϕψ si rappresenta allora mediante la matrice µ ¶ ac − bd ad + bc −ad − bc ac − bd e si vede che ϕψ ha autovalori esattamente quando ad + bc = 0: in tal caso ϕψ è l’endomorfismo scalare v 7→ (ac − bd)v. 2 5. Sia (G, +) un gruppo abeliano generato da elementi g1 , g2 , g3 tali che 2g1 − 2g2 − g3 = 0, g2 + g3 = 0, 4g1 − 3g2 − 2g3 = 0. Indicare quale delle seguenti affermazioni è corretta. (a) Il gruppo generato da g2 e g3 è Z6 ; (b) il gruppo generato da g1 e g2 è isomorfo a Z2 ; (c) il gruppo generato da g1 e g3 è isomorfo a Z3 ; (d) le precedenti affermazioni sono tutte false. Soluzione. Il sistema delle condizioni poste sui generatori di G può essere visto come un sistema di equazioni omogenee nelle indeterminate g1 , g2 e g3 : risolvendolo si ottiene 2g1 = g2 = g3 = 0 (si ottiene lo stesso risultato diagonalizzando la matrice di presentazione data dalle condizioni sui generatori). Pertanto hg2 , g3 iZ è il sottogruppo nullo di (G, +) e hg1 , g2 iZ ' hg1 , g3 iZ ' hg1 iZ ' Z2 . 6. Siano dati un dominio euclideo A ed un modulo V finitamente generato su A avente µ ¶ 1 0 0 1 M= 0 1 1 0 come matrice di presentazione. Tra le seguenti matrici indicare quella che non è una matrice di presentazione per V : (a) (c) 1 0 1 ¡ 0 0 1 −1 0 0 0 0 ¢ 0 0 1 0 ; −1 1 ; (b) (d) ¡ ¡ 1 0 1 0 0 0 ¢ ¢ ; . N.B. le righe delle matrici danno le relazioni che devono soddisfare i generatori. Soluzione: La presentazione data ci dice che V è generato da 4 vettori, siano v1 , . . . , v4 , soddisfacenti le condizioni v1 + v4 = 0V v2 + v3 = 0V e . Dunque possiamo ”ignorare” la presenza di v3 e v4 nel dato insieme di generatori, cioé V = hv1 , v2 iA . Poiché non vi è alcuna relazione che lega v1 e v2 , V è un A-modulo libero di rango 2, ovvero V ' A2 . Sommando nella matrice (a) la seconda e la quinta colonna alla quarta possiamo rendere questa colonna nulla. Inoltre sottraendo alla prima colonna della (a) la terza e la quinta rendiamo nulla anche la prima colonna. Dunque la presentazione (a) è equivalente alla presentazione 0 0 1 0 0 0 −1 0 0 0 . 0 0 0 0 1 Questa presentazione è quella di un modulo generato da 5 vettori, siano u1 , . . . . . . , u5 , soddisfacenti le condizioni u3 = 0V , −u2 = 0V e u5 = 0V . Possiamo allora ”ignorare” i vettori u2 , u3 , u5 e abbiamo un modulo generato dai soli 3 vettori u1 e u4 per i quali non è previsto alcun legame. La matrice presenta dunque un A-modulo libero di rango 2. La presentazione (b) è quella di un modulo generato da tre generatori, siano u1 , u2 , u3 , soddisfacenti la condizione u1 + u3 = 0V . Dunque possiamo ”eliminare” u3 ed abbiamo di nuovo un modulo libero di rango 2. Le presentazioni (c) e (d) danno moduli generati da 2 e 3 vettori, rispettivamente, non soggetti ad alcuna condizione =⇒ (c) dà un modulo libero di rango 2 e (d) dà un modulo libero di rango 3. 4