RIFORMA DELLO STATO SOCIALE: PROBLEMA O SOLUZIONE

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RIFORMA DELLO STATO SOCIALE: PROBLEMA O SOLUZIONE
RIFORMA DELLO STATO SOCIALE:
PROBLEMA O SOLUZIONE PER GLI ANZIANI?
PARLIAMO DEL COHOUSING
Bergamo, 10 Febbraio 2016
Nell'iniziare questa nuova rubrica mi riprometto di usare solo in caso di evidente necessità parole
o termini in lingua inglese, convinto come sono che, troppo spesso, dietro questa ricorrente
originalità si celano solenni fregature (vedi Notizie Europa 7 del 8 luglio 2015).
Una recente comunicazione (14 gennaio) della Fondazione Secondo Welfare viene descritto come
il cohousing, ovvero luogo nel quale i residenti scelgono e accettano di vivere come una comunità
nella quale, le abitazioni private, che mantengono un inviolabile spazio privato proprio, vengono
completate da aree comuni incoraggianti l'integrazione sociale potrebbe risolvere alcuni problemi
vissuti nell'età anziana. Specificando ancor meglio, i residenti accedono ad attrezzature e strutture
comuni come giardini, lavanderie, sale ricreative, cucine etc...
Qualche premessa per comprendere meglio:
 l'Italia è uno dei Paesi con più anziani in Europa(incremento aspettativa di vita)
 la percentuale di ultra 65enni cresce molto rapidamente(bassa natalità)
 ciò contribuisce ad una parziale perdita di autonomia
 la graduale perdita di autonomia deve essere rispecchiata nei servizi
Permane l'esigenza di un ripensamento-aggiornamento delle prestazioni sociali in quanto, a nostro
avviso, le politiche sociali corrispondono ad un mix di misure, dalle prestazioni previdenziali e
sanitarie all'inclusione sociale ; attualmente nel nostro Paese il sostegno alla vecchiaia assorbe
circa metà della spesa sociale complessiva.
Eurostat 2015 indica che l'Italia ha una spesa per la vecchiaia fra le più alte mentre le risorse
economiche per la famiglia e per l'infanzia risulta fra le più basse, inoltre , come abbiamo più volte
denunciato, il cosiddetto sostegno alla vecchiaia si esplicita in gran parte in erogazioni monetarie
(vedi assegno d'accompagnamento etc...) riguarda assai poco l'offerta e la erogazione di servizi
L'allungamento della aspettativa di vita porta inevitabilmente ad accrescere il bisogno di servizi
per la non autosufficienza. Già oggi sono l'undici per cento del totale le famiglie nelle quali è
presente un soggetto “fragile” non in grado di espletare almeno una delle funzioni essenziali,
ovvero quasi 3 milioni visto che le famiglie superano abbondantemente i 25 milioni. Ma di questi
meno del 20% ricevono Assistenza Domiciliare Pubblica e ciò si traduce inevitabilmente o in
assistenza diretta della famiglia stessa o con un largo e costoso utilizzo
delle Badanti, fenomeno tipicamente Italiano senza paragoni in
Europa
Per tutte queste ragioni, accompagnate dal cambiamento delle
strutture familiari,( sono sempre di più le donne impiegate in attività
lavorative con orari sempre più estesi e diversificati) , ben vengano
tutte le azioni utili ad alleggerire sia gli oneri assistenziali
normalmente a carico delle donne , garantendo una assistenza efficace
e continuativa.
Nell'Oceano dei “bisogni” correlati alla N.A. totale o parziale saranno benvenute tutte le azioni che
portano alla riduzione del fenomeno ivi compreso il Cohousing.
Tino Fumagalli