Libri: `Marsiglia-Algeri, viaggio al chiaro di Luna`

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Libri: `Marsiglia-Algeri, viaggio al chiaro di Luna`
Libri: 'Marsiglia-Algeri, viaggio al chiaro di Luna'
E' l'Algeria oggi,'Paese ricco che vive da malato' di Guidantoni
(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - ROMA, 9 DIC - ''Cristallizzata nella memoria, paralizzata dalla paura,
vittima del terrorismo, che ha prodotto suo malgrado, condannata dal mondo come se ne fosse stata
l'artefice, in bilico perennemente tra la tentazione francese e l'anima autoctona. E' l'Algeria di oggi, quella
raccontata dalla giornalista e scrittrice Ilaria Guidantoni in Marsiglia-Algeri, viaggio al chiaro di luna, in
uscita per Albeggi Edizioni (364 pp., 16 Euro). ''Un Paese ricco che vive da malato'', come lo definisce
l'autrice. ''Un Paese giovane, ma non per giovani''.
In questo suo terzo libro - che sarà presentato domani alla libreria l'Argonauta (ore 18.00) - Guidantoni
scatta una fotografia nitida di un Paese costantemente in bilico tra modernismo e tradizione, diffidente,
timoroso di essere travisato, di essere mal visto e mal interpretato, fiero, molto spesso duro, piegato da un
decennio ''nero'' in cui il terrorismo ha fatto circa 150 mila vittime. Oggi, però, ''è possibile parlare di uno
spiraglio. Il vento sembra infatti essere cambiato'', fa notare ad ANSAmed l'autrice. Il suo racconto parte da
Marsiglia, ''dalla città più meticcia del Sud, da quello che chiamo il pendolarismo del cuore'', per
attraversare il Mediterraneo e giungere ad Algeri ''la bianca''.
Un viaggio che si sviluppa ascoltando le voci di tanti algerini, dentro e fuori il Paese: intellettuali, giornalisti,
artisti, uomini di chiesa e imprenditori. Tra questi, Louisette Ighilahri - mujahidate, ovvero partigiana e
combattenti della guerra d'Indipendenza - gli scrittori Yasmina Khadra e Amara Lakhous; Henri Teissier,
arcivescovo emerito di Algeri, Abdelkhader Abdi, designer a Parigi, Bouhired Nacila, giornalista di radio alBahdja. Personalità e persone comuni. Un posto speciale nel suo racconto spetta alle donne, femministe e
femminili, imprenditrici o sindacaliste, ''vere e proprie guerriere'', come le definisce la scrittrice e i giovani di
seconda generazione che tornano in cerca delle loro radici.
''Più conservatori dei propri genitori''. ''Quel che ho imparato ascoltando tutte queste persone - sottolinea la
giornalista - è che più che attraverso la rivoluzione (come accaduto in altri Paesi dell'area nel 2011, ndr) il
cambiamento può arrivare dai piccoli passi, attraverso una battaglia silenziosa e sotterranea che non
comprometta la pace''. Eppure nell'Algeria di oggi c'è anche chi non ha più voglia di lottare contro la
corruzione, la burocrazia, la politica. E' vero, ''in molti mi hanno confidato di non essere andati a votare alle
ultime elezioni (presidenziali, ndr)''. C'è chi ''aspetta e guarda, in attesa che qualcosa cambi''. Nonostante
tutto, però, il bicchiere sembra comunque mezzo pieno. Esistono, sostiene la scrittrice, opportunità di
sviluppo sia sotto il profilo politico, economico, di cooperazione, del turismo. ''Forse il vento sta girando e la
nuova brezza è una tentazione mediterranea''. L'Algeria, rimarca, ''gode del sostegno degli Stati Uniti in
vista della lotta al terrorismo in Mali e nel Nord Africa. E se non credessero al potenziale sviluppo del
Paese - oltre che per i loro fini utilitaristici - gli americani non sosterrebbero l'Algeria''. La speranza di
questo Paese si chiama Orano, la città di Camus, che sta investendo nel settore della ricezione e
Costantina, che nel 2015 sarà capitale della cultura del mondo arabo, e Annaba, la città della quale il
berbero e forse l'algerino più famoso al mondo, Sant'Agostino, fu vescovo.