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Left Sera - Supplemento di Left Direttore: Corradino Mineo Martedì 19 luglio 2016 Il fondo monetario taglia le stime della crescita e riporta quella italiana allo zero virgola. In Turchia già 10mila arresti, con Erdogan che accusa la Nato di aver favorito i golpisti. Negli Usa Trump manda avanti la moglie Melania che scopiazza il discorso di Michelle Obama. Nuove inchieste sulla ’ndrangheta e 24 anni di depistaggi su via D’Amelio. Mentre una sentenza d’appello dice dell’assassinio Cucchi che “il fatto non sussiste” Caso Cucchi, l’avvocato: «Dopo questa sentenza pensiamo di ritiraci. Dà l’assist ai carabinieri indagati» Un partito disunito, che litiga in platea e sulle regole, e una futura possibile first lady che copia il discorso di quella in carica. Poi un candidato che appari tra i fumi manco fosse Rocky Balboa. La prima giornata della convention repubblicana a Cleveland è stata oscurata dalle accuse di plagio rivolte a Melania Trump, che per raccontare se stessa ha ripreso un paragrafo del discorso di Michelle Obama nel 2008. La campagna Trump difende l’ex modella slovena - il cui discorso nel complesso è stato disastroso - spiegando che il testo lo ha scritto lei e che è un ottimo discorso. Il governatore del New Jersey Christie invece dice che il 93% del discorso era originale e che tutta questa attenzione è dovuta solo alla necessità dei media di coprire il primo giorno dell’appuntemento repubblicano, che è il più moscio per definizione. Fatto sta che le prime pagine di tutti i siti d’America, il mattino dopo, sono piene di confronti video tra le parole di Michelle e quelle di Melania - le trovate anche sul sito di Left. E forse non è un male, visto quanto è successo nel resto delle ore repubblicane: discorsi al vetriolo contro Clinton e baruffa interna. Hillary è accusata di essere cinica, bugiarda e di avere le mani sporche del sangue dei militari morti nell’attacco contro l’ambasciata Usa a Bengasi. Peggio di lei ci sono solo gli immigrati clandestini. Ma il punto più basso è quello durante il quale nove delegazioni di Stati hanno chiesto un voto sulle regole e il voto è stato negato. I nemici di Trump hanno perso, ma l’immagine del partito ne esce male. E siccome le convention sono il luogo in cui si cerca di costruire l’immagine di partito e candidato, il primo giorno è andato malino. Se ieri si è parlato di paure e pericoli, stanotte è la volta dell’economia: il mago delle tasse e della crescita fa parlare un campione di golf e una manager sportiva. Nonché due ex pretendenti alla nomination: il governatore del New Jersey Chris Christie (che sperava di essere il vice e 4 anni fa fece un disastro) e Ben Carson, chirurgo afroamericano che parla alla base evangelica. A Cleveland tutti pregano perché il secondo giorno sia migliore del primo. © Claudio Peri/Ansa Alla convention repubblicana di Cleveland un pessimo primo giorno per Trump. Dopo la sentenza di ieri che ha assolto in appello cinque medici dell’ospedale Pertini di Roma accusati di concorso in omicidio colposo per la morte di Stefano Cucchi, tanta è l’amarezza nelle parole del legale della famiglia. «È una lotta contro i mulini a vento. A questo punto pensiamo di ritirarci. Anche perché questa sentenza può essere un assist per l’altra inchiesta nei confronti dei carabinieri indagati». Si legge la stanchezza nella voce dell’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi. Dopo che la Cassazione a dicembre 2015 aveva chiesto un nuovo processo, annullando la precedente assoluzione, ieri la sentenza d’appello: tutti assolti perché il fatto non sussiste. «Questa sentenza sembra che dica che Stefano è morto per causa sua, per causa naturale, l’unico responsabile delle sua morte è lui stesso», aggiunge Anselmo. L’assoluzione dei medici poi potrebbe avere ripercussioni sull’altra inchiesta, quella aperta dalla Procura di Roma a gennaio 2015 e che a settembre contava nel registro degli indagati cinque carabinieri, due per falsa testimonianza e tre per lesioni aggravate. «La sentenza emessa ieri – continua l’avvocato Anselmo – fa pensare che possa costituire un assist nei confronti dell’inchiesta relativa ai carabinieri. Rischia di trovare nella sua motivazione la “certezza” che Stefano è morto per colpa sua». «Visto l’atteggiamento del Procuratore generale, verso Due coppie, una donna e uno studente: sono sei le vittime italiane della strage di Nizza. Tra gli 84 morti causati il 14 luglio dalla folle corsa del camion guidato da Mohamed Lahouaiej Bouhlel sulla Promenade des Anglais, a Nizza, ci sono due coppie di coniugi: una di Voghera (Pavia), Gianna Muset (68 anni) e Angelo D’Agostino (71 anni), e l’altra di Milano, il 90enne Mario Casati e la sua compagna 77enne, Maria Grazia Ascoli. Nell’attentato sono stati uccisi anche Carla Gaveglio, 48enne di Piasco (Cuneo), e Nicolas Leslie, studente di origine italiana. cui va la mia più profonda gratitudine, vista la sentenza, a questo punto cogliamo un chiaro segnale di fronte al quale ci si chiede la resa». Tutto finito? Possibile che un caso come quello di Stefano Cucchi che ha sollevato mezza Italia, che ha aperto una riflessione generale sull’operato delle forze dell’ordine e sulla necessità che il nostro Paese vari una legge sul reato di tortura – ancora lontano dall’essere introdotto – finisca nel silenzio senza un responsabile, senza una motivazione? Sette anni di battaglie infinite, con la sorella Ilaria sempre in prima linea a chiedere giustizia per quel fratello fermato il 15 ottobre 2009 dai carabinieri. Ilaria Cucchi nelle manifestazioni, in tv, nelle aule parlamentari, con le foto del fratello dal volto tumefatto a chiedere di far luce su una inenarrabile odissea. Prima la caserma, poi il carcere a Regina Coeli, poi l’ospedale Fatebenefratelli per un accertamento, poi di nuovo il carcere e infine l’Ospedale Pertini dove muore il 22 ottobre. Ieri Ilaria ha pubblicato su facebook la foto del corpo nudo del fratello, un corpo sul tavolo anatomico. Quasi uno scheletro. Facebook ha bloccato quella foto, troppo dura. Ma l’immagine è dura anche perché “parla” di una morte ancora senza un responsabile. L’unico fatto certo per il momento è che Stefano è morto mentre si trovava affidato a uomini dello Stato. don.coc. Il Fondo monetario: Il Pil globale crescerà meno del previsto. Pesano le incertezze legate a Brexit. Allerta per le banche italiane. La stima di crescita ora va dal 3,1% al 3,4%, in flessione di 0,1 punti. Dopo il referendum britannico del 23 giugno, «la crescita delle incertezze, incluse quelle sul piano politico», ha modificato il quadro, incidendo sulla fiducia degli investitori. Il taglio di Pil più consistente riguarda il Regno Unito. Per l’Italia la crescita si riduce allo 0,9% del 2016 e all’1% del 2017. Nel mirino dell’Fmi, anche la debolezze del sistema bancario europeo, nel quale «persistono vulnerabilità», soprattutto per quanto riguarda Italia e Portogallo. FERMO, SPECIALE: DA DALLAS A PERCHÉ TORNA IL RAZZISMO Dopo la cupola segreta, gli appalti. Le mani della ’ndrangheta sul cantiere del Terzo Valico: 40 arresti in tutta Italia. Preceduta dagli arresti dei giorni scorsi relativi alla struttura segreta infiltrata in ambienti politici ed economici, l’inchiesta Alchemia ha oggi colpito le attività dei clan Raso-Gullace-Albanese e Parrello-Gagliostro, che hanno esteso il loro business al Ponente ligure. Le ’ndrine della provincia reggina si sono infiltrate anche negli appalti - valore: 6,2 miliardi - del Terzo Valico, la linea ad alta velocità Genova-Milano in fase di realizzazione. Secondo i magistrati reggini, i clan erano giunti a finanziare anche i comitati del Sì Tav. Ancora una volta, le ’ndrine avrebbero agito con il supporto di esponenti politici locali, regionali e nazionali calabresi, tra cui il senatore di Gal Antonio Caridi, già raggiunto da richiesta d’arresto nell’operazione Mammasantissima sulla cupola massonico-mafiosa. Caridi è indicato dai magistrati come l’uomo delle strategie, delle relazioni e dello scambio di voti contro favori alla criminalità organizzata. Arresto negato dal gip, che ha ritenuto insifficiente il quadro indiziario, per il parlamentare del gruppo misto Giuseppe Galati, che sarebbe stato corrotto da Girolamo Raso per sbloccare lavori edili in una zona vincolata del Parco naturale di Decima Malafede, a Roma, ma anche per appalti nel trasporto pubblico e nello smaltimento rifiuti a Roma. Indagato anche Francesco D’Agostino, vicepresidente del consiglio regionale della Calabria considerato «una delle pedine di cui si servivano i clan per portare a termine i loro affari». I clan gestivano affari in tutto il Nord: aziende agrituristiche, di igiene ambientale e industriale, movimento terra e perfino immobili in Costa Azzurra, Canarie e Brasile. Gli scienziati Usa: «Fermate il glifosato» 60029 9 771594 123000 16 LUGLIO 2016 NUMERO 29 | SETTIMANALE | € 2,50 st La copertina dell’Economi te omette un particolare importan È la più grande banca europea capitalismo la bomba sotto la sedia del Altro che Monte dei Paschi THE DEUTSCHE JOB L’appello fa scalpore perché questa volta proviene dagli Usa, patria della Monsanto e degli Ogm. A lanciarlo è un pool di scienziati, tra i quali gli autori di una ricerca del Massachusetts Institute of Technology (Mit) che lega l’esposizione al pesticida all’alterazione delle proteine umane e a numerose malattie. Dopo le proteste legate all’autorizzazione transitoria dell’Ue, le polemiche ora sembrano aver varcato l’oceano.