Corriere mercantile_15 novembre 2012
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Corriere mercantile_15 novembre 2012
16 Spettacoli Giovedì 15 Novembre 2012 ESORDIO LETTERARIO È uscito da poche settimane in tutte le librerie “Alto come un vaso di gerani” (nella foto), l’esordio letterario di Giacomo Poretti, del trio Aldo Giovanni e Giacomo. Il romanzo uscito per la casa editrice Mondadori, una sorta di autobiografia, racconta la vita, dall’infanzia all’età adulta, dell’autore. L’ambientazione è quella di Villa Cortese, dove Giacomo Poretti è cresciuto. Tra colonie estive, oratori, bar e officine, il paesino fa da sfondo alla storia che ripercorre la vita del comico, fino alla fama raggiunta nell’ultimo ventennio grazie al teatro, la tv e il cinema. Giacomo Poretti, da circa un anno, collabora con il quotidiano “La Stampa”. ANTEPRIMA Aldo Giovanni e Giacomo presentano il nuovo spettacolo “Ammutta Muddica” in scena al Politeama dal 31 gennaio al 3 febbraio «Vi faremo ridere anche con Equitalia» Poretti: «Parliamo della vita di tutti i giorni. La satira politica non ci interessa» DIEGO CURCIO LO SHOW «C ARTURO BRACHETTI ALLA REGIA hi di noi non ha mai avuto a che fare con una cartella di Equitalia o non ha mai conosciuto un amico che avesse “l’insana” passione per i tatuaggi?». Detto così, come lo dice Giacomo Poretti del trio Aldo Giovanni e Giacomo, non fa una grinza. Ma da lì a costruire un intero spettacolo teatrale sulle classiche insidie che ci riserva la vita di tutti i giorni, il passo non è certo breve. Insomma ci vuole l’inesauribile talento comico del trio milanese per raccontare la realtà senza perdere il sorriso ed è proprio questo che promette di fare “Ammutta Muddica” (regia di Arturo Brachetti). La nuova fatica teatrale di Aldo Giovanni e Giacomo, che debutterà il 30 novembre a Pavia e andrà in scena al Politeama Genovese dal 31 gennaio al 3 febbraio prossimi, sembra la naturale prosecuzione del discorso interrotto sei anni fa con “Anplagghed”: una spietata e divertente satira di costume, che prende di mira i tic e le manie della nostra società. Giacomo, partiamo dal titolo: cosa significa e da dove viene TEATRO DUSE A sette anni dal successo di “Anplagghed”, lo spettacolo dal vivo campione di incassi della stagione teatrale 2005/2006, e dopo il successo del film “La Banda dei Babbi Natale”, Aldo Giovanni e Giacomo tornano dal vivo con lo show: “Ammutta Muddica”. Lo spunto per questo spettacolo è la vita di tutti i giorni con sketch ambientati negli uffici di Equitalia o in un ospedale. Insieme ai tre comici milanesi, sul palco, ci sarà anche l’attrice Silvana Fallisi, moglie di Aldo. I testi sono di Aldo Giovanni e Giacomo, Valerio Bariletti e Walter Fontana. Regia di Arturo Brachetti. Niente satira politica? contento che la gente continui a «No, non l’abbiamo mai fatta e non nutrire un affetto tale nei nostri è nelle nostre corde. Preferiamo confronti. C’è sempre molta parlare di ciò che vediamo intorno aspettativa verso di noi. E questo ci a noi. Se proprio vogliamo definire fa molto piacere». la nostra comicità possiamo In questi giorni in libreria è uscito parlare di satira sociale. Amiamo il suo primo libro, “Alto come un mettere alla berlina i vaso di gerani” (Mondadori). Di comportamenti della gente che cosa parla? incontriamo per strada». «È una sorta di autobiografia. Questo spettacolo finirà Racconto la mia storia, anche in televisione? dall’infanzia a oggi. Il Il titolo «Le date milanesi pretesto è un dialogo fra significa verranno riprese dalle me e mio figlio e telecamere di Canale 5, l’obiettivo di fargli capire “Avanti!” che manderà in onda le come si viveva una volta». immagini nel corso del Da come parla sembra «Un nuovo prossimo autunno, quindi siano passati secoli, film fra due che fra un anno». invece si tratta solo di anni» Sul fronte qualche anno fa! cinematografico di sono «Sì (ride, ndr). Sono novità? trascorsi 50 anni e «Faremo un film nel 2014». sembrano 200. La vita è cambiata C’è già qualche idea sulla trama? tanto in questi ultimi decenni». «No, è troppo presto. E poi siamo Prima la collaborazione con il troppo concentrati su questo quotidiano “La Stampa”, per cui spettacolo». cura una rubrica settimanale, Il teatro non naviga in buone adesso il suo primo libro. Com’è acque. nato questo feeling con la «La situazione è molto difficile è scrittura? vero, ma noi, fortunatamente, non «Per caso, come spesso accade. Ho sembriamo sentire la crisi. Certo, il subito capito che si trattava di nostro non è uno spettacolo qualcosa che mi piaceva molto. teatrale classico. Però sono Scrivere mi viene naturale». Applausi affettuosi del pubblico alle due interpreti Alessia Giuliani e Lisa Galantini, protagoniste della pièce in scena fino a domenica prossima Il bacio saffico tra le due regine registe di se stesse M “Ammutta Muddica”? «È un’espressione in dialetto siciliano che si può tradurre con “Datti da fare”, ma anche “Avanti!”. Una sorta di esortazione, insomma. L’abbiamo scelta perché Aldo la ripeteva in continuazione e così è entrata in testa anche a me a Giovanni». Il teatro resta il vostro habitat naturale? «Sì, assolutamente, anche se è più difficile della televisione. Siamo nati lì e non abbiamo intenzione di smettere. Avevamo una voglia tremenda di tornare sul palcoscenico ed è per questo che è nato lo spettacolo. Sentiamo un impulso irrefrenabile a esibirci dal vivo». Di cosa parla “Ammutta Muddica”? «Lo spunto è la vita di tutti i giorni. Ci sono sette o otto situazioni in cui parliamo di cose che almeno una volta sono capitate a tutti. Equitalia, i tatuaggi, le corsie d’ospedale». aria Stuart, regina di Scozia ed Elisabetta I Tudor, regina d’Inghilterra e d’Irlanda, sono le due cugine che diventeranno nemiche mortali, finché Elisabetta non riuscirà ad eliminare Immature definitivamente la rivale. per gestirsi Emanuela Guaiana ha in toto tratto liberamente “MariaElisabetta nate regine” Il gioco dalla tragedia di Federico i nodi della vicenvisivo degli Schiller da, in scena al teatro Duspecchi se. Maria è vestita di rosso, simbolo della sua lussuria, Elisabetta di bianco, emblema della sua castità. Lo specchio sul fondo raddoppia le immagini per offrire non solo un piacevole gioco visivo, ma anche per suggerire altre considerazioni: forse la doppiezza del potere, forse la drammatica dualità di una donna-regina. All’inizio le due cugine sono tanto amiche da scambiarsi un bacio “lesbico”. Poi lo scontro diventa inevitabile. Maria perde la battaglia: accusata di tramare contro la vita di Elisabetta, dopo una lunga reclusione, paga con la vita. Elisabetta vince, ma deve rinunciare alla sua vita di donna e ammette: «Se scegli il potere, devi pagarne il prezzo». Passando dalla storia alla società del nostro tempo sembra che nulla sia cambiato: la donna che sceglie il potere, deve rinunciare alla famiglia o, almeno, deve sacrificarla. Eppure sappiamo che donne importanti in politica, o donne-manager, o donne dirigenti di aziende riescono ad assolvere ai loro incarichi, senza rinunciare alla famiglia. Ma su questo argomento si potrebbe discutere all’infinito, certo più dei settanta minuti in cui si svi- Alessia Giuliani e Lisa Galantini (da sin.) protagoniste di “MariaElisabetta nate regine” luppa lo spettacolo, stabilendo delle differenze tra ieri e oggi, in Gestione cui donne a capo di un governo gestiscono il potere con efficacia e nello stesso tempo sono consapevoli madri di famiglia. Le due attrici, Lisa Galantini e Alessia Giuliani, per dare un esempio concreto di autosufficienza femminile hanno recitato e diretto lo spettacolo, riservando “ai maschi” Massimo Adario e Davide Valoppi la creazione delle scene, che risultano molto significative e che impaginano degnamente la vicenda. Una regia esterna, non soggettiva, avrebbe suggerito alle due giovani interpreti come meglio modulare la recitazione: solo i grandissimi (e a fine carriera) possono permettersi l’autogestione totale. Comunque lo spettacolo ha avuto successo e il pubblico, che affollava il Duse, ha applaudito affettuosamente e a lungo sia le attrici che l’autrice. Repliche sino a domenica. CLARA RUBBI