PI, ragazzo fortunato!!
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PI, ragazzo fortunato!!
PI, ragazzo fortunato!! C’era una volta su una montagna un ragazzo bellissimo, alto, con capelli biondi e occhi azzurri di nome Pi greco. Egli non aveva i genitori perché li aveva persi in una bufera di neve e per questo viveva da solo. La sua vita ruotava intorno all’attività della pastorizia, non andava a scuola e, per sopravvivere, pascolava 314 pecore ereditate dai genitori. Ogni mattina si svegliava alle ore 3:14 e mungeva le sue pecore producendo 314 litri di latte; dopo aver munto le sue pecore andava giù in paese per vendere il latte e risaliva su in montagna alle 3:14 di pomeriggio. Un bellissimo giorno, mentre stava ritornando su in montagna, intravide su una panca una bellissima ragazza che, al contrario di lui, era vestita con un abito lungo molto elegante. Sembrava proprio una principessa!! I due si scambiarono degli sguardi furtivi, ma nessuno dei due ebbe il coraggio di parlare. Il giorno seguente il ragazzo si sedette vicino a lei e la prima cosa che disse fu: ”Sei davvero bella”. La ragazza rispose: “Grazie, anche tu sei bellissimo”. Il ragazzo aggiunse: “Grazie, ma tu sei veramente il mio opposto, perché io sono povero, senza istruzione e costretto a svegliarmi ogni mattina alle 3:14 per guadagnarmi da vivere. Tu, invece, sembri una principessa, quindi penso proprio che non potrebbe mai funzionare tra me e te”. La ragazza rispose che erano solo idiozie, allora il ragazzo, sorpreso da quelle parole, cominciò a sperare e si avviò verso casa. Durante tutto il viaggio non smise un attimo di pensare alle parole pronunciate dalla “principessa”. Durante la notte il ragazzo fece un bellissimo sogno: vide la madre che gli consigliò di scommettere sui cavalli e di puntare sul numero 3 e sul numero 14. Il ragazzo rimase sveglio tutta la notte pensando che in effetti il 3 e il 14 erano numeri a lui molto familiari. La mattina seguente, prese tutti i suoi risparmi, partì subito per andare all’ippodromo e, una volta giunto, scommise tutto quello che aveva su quei due cavalli. All’ultimo giro il cavallo numero 7, che era in testa, inciampò in una pietra e cadde. A tagliare, quindi, il traguardo fu il cavallo numero 3 e a seguire il numero 14. Pi greco ci era riuscito, aveva vinto e quadruplicato i suoi risparmi, che utilizzò subito per l’acquisto di abiti più degni di un ragazzo bello e alto come era lui. Mentre usciva dalla sartoria più elegante della città, incontrò la ragazza che, affascinata da lui e nello stesso tempo stupita, gli chiese dove avesse preso quegli abiti. Pi le rispose che aveva vinto alle corse dei cavalli, ma che si rendeva conto che sarebbe rimasto sempre un povero pastore con le sue pecore e senza istruzione. La ragazza gli disse che la sua condizione non aveva importanza e si ricordò che ancora non sapeva il suo nome e, quando il ragazzo le disse di chiamarsi Pi greco, ella volle sapere la provenienza di quello strano nome. Il ragazzo le spiegò che i suoi nonni gli dicevano che pi greco per loro era il rapporto tra una ruota e il suo doppio raggio. Ma la principessa continuava a non capire. La ragazza allora rapportò quanto detto da Pi greco alla loro situazione sentimentale e disse che, secondo lei, la ruota era proprio lei e il doppio raggio erano lui e lei insieme, perché la ruota senza raggi non può girare e si spezzerebbe subito. Questo per dirgli che senza di lui non avrebbe potuto vivere. Il ragazzo a quella dichiarazione rimase senza parole e disse solo che era felice di poter condividere proprio con lei un sentimento tanto importante come l’amore. A quel punto Il ragazzo non poté far altro che baciare la principessa e, mentre lo faceva, pensò al suo nome e al suo significato. Era tutto vero e capì che nessuno avrebbe potuto mai separarli. Dopo qualche tempo si sposarono e vissero per tutta la vita felici e contenti. Quinto Lorenzo IB AFM