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unita.tv
I muri dell’Ungheria, i blocchi stradali della Turchia. E una bambina siriana che gattona verso la libertà. P. 8
Fondata
da Antonio
Gramsci
nel 1924
La svolta buona
Dal 2016 bonus da 230 a oltre 400 euro al mese per le famiglie povere con bambini a carico
Meno tasse per 15 miliardi a nuclei familiari e imprese. Swg: cresce la fiducia degli italiani P. 2-5
La domenica
di Walter Veltroni
La rete indifesa
dai bulli
Staino
Festa a Cuba per Bergoglio
«È il Papa dei poveri»
Emiliano Sbaraglia
«D
esidero inviarvi un saluto
fraterno prima
di incontrarvi personalmente. Mi fa molto piacere e mi aiuta a pensare la vostra fedeltà al Signore,
il coraggio con cui affrontate le
difficoltà di ogni giorno, l’amore con cui vi aiutate a vicenda
lungo il cammino della vita».
Le parole che hanno preceduto l’arrivo di Papa Bergoglio nell’isola di Cuba, trasmesse dalla televisione di Stato, ancora una volta disegnano con precisione i contorni di
questo suo ennesimo viaggio
dal forte significato politico,
oltre che religioso.
Segue a pag. 9
L’arrivo. Francesco e Raul
Castro a L’Avana. Foto: Ansa
Il giorno
della verità
per Tsipras
e per i greci
Nel paese
che custodisce
il tesoro
della memoria
Oggi quasi dieci milioni
alle urne nel segno
dell’incertezza P. 8
I diari che raccontano
l’Italia a Pieve Santo
Stefano. P. 17-19
Anno 92 n. 82
Domenica , 20 Settembre 2015
C
era appassionato delle Alfa
Romeo, portava i soldi a casa per
aiutare, anche perché il fratello
è emigrato in Germania. Ma non
ce la faceva più, non sopportava
le angherie e le vessazioni a cui lo
sottoponevano delle persone del
suo comune, un piccolo borgo di
duemila anime, nel nord italiano.
Faccio una premessa:
questa è la storia che hanno
raccontato i due genitori. Io
non posso sapere se i fatti vi
corrispondano . Lo accerteranno
gli inquirenti. Ma è una storia
come altre decine e decine delle
cronache di questi mesi.
Secondo il racconto del padre
qualcuno aveva chiuso il ragazzo
in un bidone, gli aveva messo la
testa in un sacco dell’immondizia.
Bravate di ragazzi annoiati dalla
vita di provincia, abituati dalla
logica del branco e forse anche,
spinti da un sottile e velenoso
spirito del tempo, a sopraffare
chi è considerato, non importa
se a torto o a ragione, più debole,
meno competitivo, più fragile.
Cose sempre accadute? Può essere,
ma non per questo meno odiose.
Ma la novità dei nostri
giorni è che questi esercizi di
prevaricazione escono dalla
cerchia delle chiacchiere da bar
e finiscono in rete. Agli occhi di
tutti, come un richiamo per le
persone peggiori. I persecutori
di quel ragazzo, così devono
essere chiamati, secondo il padre
avevano fotografato le loro gesta
vigliacche di derisione e le avevano
messe nei social network persino
creando, raccontano le cronache,
una apposita pagina per deridere
quella creatura timida e fragile.
Segue a pag. 12
i siamo occupati,
recentemente, della
terribile fotografia
del bambino morto
sulla spiaggia
turca. Oggi vorrei
che ci fermassimo un istante
a ragionare su un’ altra foto.
Non ha fatto il giro del mondo,
non è, credo, comparsa in
televisione, l’hanno pubblicata
pochi giornali (io l’ho vista su La
Stampa). È l’immagine di due
genitori, due persone anziane,
che si stringono piangendo l’uno
all’altra. Lui ha dei gran baffi
e una camicia a scacchi, lei è
magra e indossa una tuta. Sono
un padre e una madre. In mano
reggono, ciascuno alle estremità,
un’altra foto, un’istantanea di
un bel ragazzo, sorridente. È il
loro figlio, ventisei anni. Un figlio
che non c’è più, che ha deciso di
andarsene impiccandosi nella
sua camera. Era un operaio,
lavorava in una carrozzeria,
€1,40
Radar: I settant’anni di Pippi Calzelunghe, la piccola ribelle che ha rivoluzionato i luoghi comuni P. 21
Cuperlo: se si divide
la sinistra perde
● L’intervista: «Con l’intesa sulle
riforme vince la democrazia»
● «Bene Renzi sulla ripresa ma è giusto
togliere la Tasi anche a Squinzi?» P. 6-7