scarica il catalogo de La Terra Trema 2014

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La terra trema
de La Terra Trema
Stassentire.
fare a pezzi
panico,
voluttà,
per
*PASTICHE.
LA CULTURA MATERIALE
ALLA VERONELLI,
Seminario Veronelli editore
novembre 2014
10 anni.
Incontrare Veronelli Gino, uah, leggerlo, ascoltarlo, studiarlo, valutarne le opinioni, le scelte,
riguardare alla sua storia, ai suoi viaggi è stato
per noi stendersi sotto il globo celeste di un planetario e
cominciare a osservarle le rappresentazioni del cielo e scoprire d’un colpo una parte di universo grande.
Fame di conoscenza che chiamava altra fame ci
animava, ingorda e spudorata. Fame di conoscenza ci anima ancora.
Gli anni sono volati. 10 sono moltissimi. Nel bene
e nel male siamo andati avanti, sulle nostre gambe abbiamo percorso le strade e il tempo e Gino l’abbiamo
incontrato ancora numerose volte, nelle contraddizioni,
nel piatto, nella bottiglia, a Santo Stefano, nella pacciada, nei sorsi d’olio. Con lui altri, certo. Ora ripensando
alla nuova edizione ritorniamo a quel giorno distesi sul
pavimento a pensare di stelle. All’inizio.
Al nostro big bang. BANG! Alla seduzione dello
sguardo a quella volta stellata che fu varcare una soglia,
a caderci nelle storie enormi di donne e di uomini che lì
dentro si svolgevano. Un lavoro di ricerca e analisi elevato a potenza che ogni volta s’apriva a nuovi passaggi.
A voi.
Vignaiole e vignaioli che l’avete conosciuto e frequentato, contadine/i, amiche/i che l’avete amato, sgridato,
sfidato; cuori infranti, occhi e papille, vi chiediamo:
mettete mano alla penna, dita alla tastiera, buttate giù
di stomaco, di panza, il vostro pensiero al Big Bang Gino
se lo è stato, se no, scriveteci un ricordo, non un tributo, parole, considerazioni sulla vostra storia e Lui. Il (G)
astronomo.
È un invito da condividere, se riterrete, è un invito a
scrivere di Gino ma principalmente è un invito a tornare alle riflessioni ai temi di Gino, alle strade che si sono
aperte, che abbiamo aperto insieme in questi 10 anni,
senza di lui, un invito a ribadire che altre vorrebbero
chiuderli certi passaggi. È un invito a parlare di agricoltura, di vitico(u)ltura, di T/terra, di semi della terra e di
resistenza territoriale, di agricoltori e di agricoltrici, di
vini e i di vignaioli/e; di resistenze, cibo, cucina, saperi
e i sapori condivisi, di economia e di devastazione (ambientale, economica, sociale) fuori/dentro questo cielo
stellato.
pasti cosmici
de La Terra Trema
10 anni.
Elaboro una teoria sull’enogastronomia che sta avvenendo/che verrà.
Per prima cosa. Ho da decidere. Ciò su cui vale la pena
concentrarsi. Riguarda me? Le tavole ben disposte che
ho incrociato? Le cucine che ho gustato, i vini assaggiati, le storie dei produttori, vignaioli che ho incontrato,
dei contadini, uomini e donne che ho ascoltato nei racconti di lavoro, lotta e conquista? Riguarda la t/Terra?
Il rispetto che le è dovuto? Le coniugazioni culinarie di
un territorio? Riguarda umori e luce? Riguarda questo? Riguarda qualcosa che è più lontano? Qualcosa che
combatto e fronteggio? Chef, premiazioni, gagliardetti,
menù appesi agli ingressi dei ristoranti? Destinazioni
negli scaffali degli ipermercati? Padiglioni di cemento
ed esposizioni universali?
Mi incastrarono in una vendita di prodotti tipici romagnoli per 15 giorni dentro uno dei più grandi Iper
qui in Romagna. Mi era appena nato un bimbo, era la
prima volta che facevo il babbo e quindi forse era l'ora
anche di non fare più tanto il patacca ma dissi di no.
Passarono 5 mesi, mi ricontatta un negozio di prodotti
tipici e alla fine dico OK. Finito tutto, scopro dopo qualche giorno che la storia era sempre la stessa di quella
del primo contatto! Porcavacca!! Va bè, è andata, lascio stare, ma vado a vedere i miei biscotti. Li trovo a
fianco di prodotti pseudoromagnoli, prendo paura, mi
rattristo pesantemente, non dormo di notte e proprio
una notte mia moglie mi dice, così per dire, sarebbe
da ricomprarseli tutti! Idea immensa! Da spatacco!
Qualche giorno dopo arrivo all'Iper con il mio furgone, cerco i miei biscotti, su 120 confezioni ne avranno
vendute 10 e so chi le ha comprate! Prendo un pacco e
vado in una delle 50 casse, chiedo il prezzo e rispondono 6,90! Bene, li compro tutti!! Comincio piano piano
a svuotare lo scaffale, uno per uno li appoggio in quei
carrelloni immensi, intanto la cassiera ha chiamato la
sicurezza, mi si affianca un tipo in divisa con pistolone
e mi chiede: "Mi scusi, ma cosa sta facendo?" "Niente,
di Simonetta Lorigliola
un discorso
A Gino Veronelli non sarebbe piaciuto essere
commemorato. Lo diceva spesso che avrebbe voluto
che fossero le sue idee, non la sua persona, a rimanere
attive nel ricordo, e soprattutto nelle pratiche quotidiane. Lo diceva riferendosi a Benedetto Croce, che
altrettanto spesso citava, a sproposito, forzandolo a sé,
come maestro del pensiero anarchico.
Nemmeno a chi pensò, collettivizzò e diede vita al movimento t/Terra e libertà/critical wine, a cui Veronelli
prese parte attiva e propositiva negli ultimi anni della
sua vita, sarebbe piaciuto e piacerebbe entrare nel dispositivo reazionario del ricordo.
Le parole d’ordine di quel movimento nuovo e dirompente nel mondo del vino, se mai ce ne sono state, erano provocazione e sobillazione.
L’interesse per il cibo, il vino e tutta la cultura materiale, che generò tale movimento, era semplicemente
una scusa.
Alle compagne ed ai compagni che cominciarono a discuterne insieme non interessava immergersi in una
folta schiera, oggi ancora più affollata e miseranda,
di parlatori e ciarlatani che andavano (e vanno) cianciando sul buon salame della tradizione antica, sulla
cipolla garantita da avamposti di tutela, su formaggi
sopraffini affinati in grotte neolitiche e venduti a 80
euro il chilo. O che gareggiano con le pignatte dentro,
per dirla con Veronelli, mammativvù. Il discorso intorno a una materia prima o a un prodotto trasformato
dall’uomo, che gira vorticosamente su se stesso e su se
stesso si avviluppa arrivando a soffocare ogni signifi-
cante, e ogni sua possibile connessione con il mondo, è
merdre gastronimique. E’ scarto semiologico. E’ assopimento sociale.
t/Terra e libertà/critical wine lo ha fatto a pezzi. Ha
scardinato i confini del buono, sfondando le porte delle filiere produttive. Luigi Veronelli era in prima linea,
scansando i numerosi nasi storti di chi diceva fosse
uscito di senno, a mettersi coi pezzenti dei centri sociali. Era il 2001. Nessuno o quasi utilizzava la parola filiera. Indagare le filiere, in ogni loro aspetto è uno strumento di libertà, si diceva. Si parte dalla terra, da come
viene lavorata, con quali strumenti ed ausili, con quali
concessioni all’agrochimica o all’ingegneria genetica
(e ai loro lugubri custodi e accumulatori d’argent). Si
passa poi alle trasformazioni, indagate in ogni loro
singolo aspetto. Si arriva al lavoro e, infine, al prezzo
e al meccanismo di offerta che porta al consumo.Tutti questi aspetti devono stare assieme per descrivere
sinteticamente ed analiticamente la filiera. Tutti, fino a
giungere al prezzo, il più ostico da denudare. Nessuno
può e deve restare escluso, pena l’irrealizzabilità della
filiera trasparente e, quindi, lo svuotamento di una sua
sostanziale utilità per il produttore ed il consumatore
che intendano scegliere una via virtuosa, ossia una filiera che realizzi l’amore totale per il buono: ambiente,
terra, lavorazioni, persone, prezzo.
Il libro manifesto del movimento t/Terra e libertà/
critical wine, edito da DeriveApprodi nel 2004 (Sensibilità planetaria, agricoltura contadina e rivoluzione
dei consumi, il sottotitolo) e le pratiche che lo accom-
pagnarono, nonché i numerosi interventi pubblici di
Veronelli, dicevano tutto questo. E molto di più.
Il cibo, il vino e tutti i prodotti della terra o della trasformazione agivano in un unico scenario in cui gli attori, con la stessa responsabilità e lo stesso piacere di
esserci, erano i produttori e i consumatori, uniti dalla
scelta per la filiera totalmente trasparente. Ecco perché venne coniato il termine co-produttori ad indicare
una linea di fuga da ruoli imposti dall’incorruttibile
economia di mercato. Tagliare le intermediazioni per
diventare co-produttori. La filiera diretta è la seconda
intuizione geniale del movimento, realizzata da subito con gli eventi dedicati ai vignaioli e alle produzioni
alimentari (Verona, Brescia, Milano, Genova, Sarzana,
Venezia, Torino, Monopoli, Lario, Jesi…) e con i mercati autogestiti da produttori e consumatori, ovvero
co-produttori, che avvengono in molti centri sociali e
piazze della penisola.
E che ancora oggi in molti di questi luoghi continuano ad esserci, vivi e frequentati. La sperimentazione
macchinica del movimento cadde sui centri sociali,
che esprimevano anche le persone che il movimento
felicemente animavano. Spazi franchi da cui gettare
nelle realtà urbane una formula (ormai) sconosciuta:
i mercati autogestiti. Da non confondersi con i blandi
mercati della terra (e dintorni) che copiosi seguirono,
spesso basati sull’apparato istituzionale e sulle logiche
di controllo di certificazioni, appartenenze, etichette a
garantirne eterologamente la «qualità».
«Qualità» era uno dei termini di cui t/Tl/cw si fece
acerrimo nemico poiché totalmente svuotato di ogni
senso e foglia di fico dell’industria alimentare e della
sua rete di distribuzione e promozione.
Piuttosto si parlava di bontà, unita a libertà ed autogestione, che andavano di pari passo con trasparenza totale (la filiera) e autocertificazione ovvero, e qui Luigi
Veronelli era in primissima fila, con «l’atto di responsabilità individuale» di ogni produttore che dichiarasse apertamente le sue pratiche agricole e/o produttive.
Nacquero le schede di autocertificazione, strumento
semplice per mettere in contatto diretto produzione
e consumo, anche in assenza fisica del produttore. Lo
strumento ebbe successo ed è oggi ancora utilizzato in
molte realtà che in mille differenti rivoli hanno moltiplicato ed evoluto le esperienze di t/Tl/Cw.
Strumento provocatorio, la scheda, che denuncia la
certificazione tradizionale ed i suoi rischi. Molti obiettarono che fosse inabile a stare sul mercato poiché
inadatta alle logiche di import-export o di grande distribuzione. Obiezione insensata: la dimensione delle
produzioni coinvolte non prevedeva, per costituzione
e per scelta, una vendita spersonalizzata e sconfinata.
Anche i sassi sanno che le certificazioni servono prevalentemente ai grandi gruppi, per cui è impossibile
gestire ogni informazione e contatto con chi acquista,
se non in forma di marketing. Non è piccolo è bello
contro la mostruosità del grande. Sono semplicemente due differenti esistenze, due opposti approcci ontologici alla t/Terra e alle relazioni che essa genera e
contiene.
C’è chi dice, da qualche anno, che oggi questi temi non
siano più attuali poiché c’è stato chi ne ha svuotato la
potenza disarmante, disinnescandoli. Forse è così.
E’ certamente vero che t/Tl/cw si sciolse in una accesa
assemblea di tutte le realtà che ne fecero parte. Atto
terribile, per alcuni, ma sanificante poiché ha generato immunità da ogni apologia possibile.
Eppure pensare di consegnare questa cultura materiale e sua cassetta degli attrezzi ad altre mani ed anche
a potenti organizzazioni soltanto perché ne utilizzano,
oggi ed ampiamente, spunti e lessico, sarebbe un atto
doppiamente mortifero.
Veronelli sosteneva che è centrale, sempre, festeggiare la vita. E, citando Charles Fourier, diceva anche
che la felicità, unica meta massima concepibile di ogni
individuo e di ogni società, andava pensata non tanto
affidandosi alle calcolate pratiche analitiche, pur im-
portanti, quanto piuttosto all’aperta immaginazione. Il
patrimonio immaginativo e la dirompenza di t/Tl/cw
sono morti con la sua fine?
Luigi Veronelli ha sepolto con le sue ceneri le sue idee
di una gastronomia liberata?
Ci restano soltanto inerti ricordi?
Negli ultimi eventi veronesi t/Tl/Cw aveva trasformato
il proprio nome in Terre ribelli/Critical wine. Ribellione. Rivolta. Parole via via sempre più impronunciabili
e impresentabili. Eppure in grado di divenire pratiche
dirompenti, oggi più di ieri. Non le rivolte di sparuti
gruppi autoreferenziali.
Ribellarsi è altro. E’ in ogni atto quotidiano, in ogni
parola scambiata con chiunque. E’ nella ricerca di nuove parole e nuovo senso per una gastronomia che non
può essere lasciata in mano a chi ne sta dilapidando
meticolosamente ogni connessione alla comunità, al
piacere sociale. Non è vero che cibo e vino vanno abbandonati perchè sono temi ormai infruttuosi per il
mutamento. La tavola va riapparecchiata oggi.
A beneficio comunitario Va riapparecchiata non ricordando il passato e utilizzando le stoviglie della nonna
divenute trendy. In tavola oggi ci va una veronelliana
(da Veronelli, oltre Veronelli) cassetta degli attrezzi che può servire ad una sola cosa: nuovo utilizzo e
nuove dirompenze enogastroniche. E che siano magari
brutte, sporche e cattive. Purché vadano dappertutto.
E dimostrino che la tavola apparecchiata è, materialmente, bene comune. Miccia. Innesco. Futuro.
il cibo
Se a Gualtieri chiedete a qualcuno di Antonio Ligabue la frase che sentirete pronunciare più spesso su di
lui è che “cambiava un quadro per un piatto di minestra”.
Frase spesso pronunciata dalle persone più anziane con
un misto di nostalgia e di rammarico per il quadro perso.
Un “arte” del baratto che sarà una costante in tutta la
sua vita, anche quando avrà successo e disponibilità
economiche. Ligabue non solo barattava emozioni,ma
sostituiva alla moneta il suo “equivalente generale”: il
quadro.Bello immaginare una società che usa l’arte per
gli scambi.
Ma cosa mangiava Ligabue?
“Quando lo andavamo a trovare all’Ospedale gli portavamo sempre dei dolci, di cui sapevamo che ne era goloso”, ci riferiscono i figli di Vandino Daolio.
A Cesarina, l’amore della sua vita, non faceva mai mancare le paste che poi mangiavano assieme. Quando
pranzava all’Osteria non si perdeva di certo i cappelletti
e le tagliatelle che preparava la madre di Cesarina. Accompagnate sempre da una buona bottiglia di lambrusco, certamente a fermentazione naturale, di cui ammirava estasiato la schiuma che faceva nel versarlo nel
bicchiere.
Sul letto di Ospedale quando Cesare Zavattini gli chiese
cosa desiderava,rispose “un piat ad pastasòta”.
Carne poca, quasi mai.
Ciò che colpisce è però la sua predilezione per le uova
all’occhio di bue, al burro, che mi riportano al grande
enogastronomo Luigi Veronelli, che ordina al grande
cuoco Luigi Carnacina il suo piatto migliore: e questi gli
porta due uova altegamino.
“Quando aprirai il ristorante “- mi disse Veronelli- “non
mettere forti ricarichi sulle bottiglie,ma se cucinerai un
uovo appena uscito dal culo di una gallina, sappi che
quello non ha prezzo”.
E così feci.
degli artisti
ch’accadde il 29 Novembre 2004.
anno 2014
tori agricoli, che garantiscono ingredienti di altissima
qualità. Una scelta in linea con le tendenze della ristorazione contemporanea più illuminata, che garantisce
il giusto equilibrio dei prezzi grazie ad un’offerta variegata e a ricette che sappiano qualificare tagli di carne o
prodotti di stagione considerati “poveri”.
(…) Grazie all’apertura quotidiana, la struttura è spesso il primo luogo di approccio del frequentatore dello spazio, quasi un punto informativo. La vocazione
sociale e multiculturale del progetto-cucina, di chi vi
lavora continuativamente o saltuariamente è da oltre
vent’anni uno dei dati caratterizzanti e di primo impatto con il centro. Qui si viene per un consiglio, in cerca
di aiuto, per un piatto caldo, per conoscere i servizi di
assistenza esterni o interni al centro.
Cucina Pop, Leoncavallo spa, 2012
Ragiono ancora. Sui luoghi di contatto, sullo spazio che
l’accoglie. Se enogastronomia è gemito di piacere, se riguarda un rapporto sensuale tra geografie e corpi, se è
legge del ventre che governa, se è azione e non (solo)
lógos, se è nèmó, regola nello spazio di un morso dove
avviene allora?
Non bagno mai le piante, mi aspetto che la vite si autogestisca.
Marco Chinazzo, vignaiolo, 2005
Autogestire rapporti, nella natura delle cose, la vite con
l’acqua, la vite con l’uomo, l’uomo con l’uomo, autogestire rapporti di scambio, non delegare, non perdersi il
momento del confronto.
Perché non riesco altrove, non nei bistrot, né nei luoghi dell’eCommerce, non attraverso un portale on line
potrai corrompermi, neanche in adorazione religiosa di
un Padre Bio.
Enogastronomia mia, enogastronomia del quotidiano,
esperienza materiale, se sei nel pomodoro, nella zucca
di un orto che conosco, nel sapore narciso, nello scambio clandestino, nell’apertura curiosa della bocca, se hai
il coraggio del sapore fuor di regola, se sei assaggio di
terra, di piogge, di venti, sole ardente sui grappoli, se
sei gioia di un raccolto, sapere di un lavoratore, di una
lavoratrice, se sei la passione, il patire, la pazienza. Enogastronomia, stai qui. Non andare via.
Un pianeta della massa pari a circa un terzo della
Terra viene inesorabilmente attirato verso una stella
nana bianca, che lo disintegra e lo ‘fagocita’, liberando nell’atto finale di questo pasto cosmico una notevole
quantità di raggi X. A ricostruire la scena dell’evento,
avvenuto nell’ammasso globulare NGC 6388 che si trova nella Via Lattea, a circa 40.000 anni luce da noi,
è stato un team di ricercatori guidato da Melania Del
Santo (…).
Inaf, 2014
Questo sei per me, infinito pasto cosmico, energia pura
ed enorme, enogastronomia, stai qui. Non andare via.
Ti devo. Ho praticato cibi, vini, persone che te, parola,
hanno portato in alto; ne ho ricevuto, scossa, fremito,
per l’odore di terra, per il pensiero alla storia, per i toni
delle voci e lo scambio di sguardi. Mi hai portato qui,
su questa terra tremula, mi hai insegnato che c’è un sapore diverso per il conflitto, sapore di vittoria su tutto
nonostante tutto (e tutto sta per reddito, analfabetismo,
esperienza, malaeducazione miei).
Che le rivoluzioni falliscano, che finiscano male, non
ha mai fermato la gente, non ha mai impedito che la
gente diventasse rivoluzionaria. Si mischiano cose del
tutto diverse. Le situazioni in cui l’unica via d’uscita per
l’uomo è diventare rivoluzionario…Anche qui, ne stiamo parlando dall’inizio, è la confusione tra «divenire»
e «storia». Se la gente diviene rivoluzionaria…
Gilles Deleuze, Abecedario, 1988
Se diverrai, se giàssei, alti cibi di un dehors o vino libero
tra gli scaffali
Se ami scoprire nuovi sapori, cibi e bevande di alta
qualità, Eataly ha selezionato per te proposte che ti
permetteranno di vivere un'esperienza davvero unica.
Scegli la proposta che preferisci, da regalare o regalarti. In ogni cofanetto troverai inoltre il libro delle 100
ricette della tradizione della cucina italiana, con prefazione di Oscar Farinetti.
Eatinerari, 2014
enogastronomia mia, mi manchi già, non mi avrai.
di Giuseppe Caleffi
a dieci anni dalla morte
di Gino Veronelli
a me piacciono un casino questi biscotti e me li compro
tutti!!" allora ne chiamano un altro, così ne avevo uno
a destra e uno a sinistra, e mi chiedono spiegazioni un
po' più dettagliate, gli faccio notare che sull'etichetta
c'era scritto Marziali, e Marziali ero io, quindi io mi riporto a casa tutto, li pago, mi fate la fattura e voi continuate a vendere i vostri biscotti di sempre, non i miei!
Mi sono ricomprato quasi 700 euro dei miei biscotti,
passati alla cassa uno per uno e poi quando è passato
l'ultimo e ho pagato il tutto con la carta di credito, ho
preso quel pacco e l'ho dato alla cassiera e le ho detto:
"Tò, questo te lo regalo io! Av salot ma tot!”
Daniele Marziali, fornaio, 2013
Non chiudo. Enogastronomia mi rimane parole aperta a declinazioni, malleabile, al miglior convenire delle
volte e oggi, con certezza, suona come vessillo commerciale a livelli alti, altissimi, oltre che ampi, globali:
Confermati, intanto, gli obiettivi già raggiunti e quelli
da raggiungere. Fino a questo momento, i rivenditori
ufficiali dei biglietti Expo 2015 hanno acquistato 5 milioni di tagliandi, di cui un milione per il solo mercato
cinese. Da qui alla fine dell’esposizione, il 31 ottobre del
2015, l’idea è che si riescano a piazzare altri 19 milioni di ticket. Il prezzo base è confermato a 39 euro, ma
il biglietto medio – considerata la segmentazione e gli
sconti previsti – si aggirerà intorno ai 22 euro. Proprio
su questa cifra hanno fatto i conti gli organizzatori, che
raggiungendo quota 24 milioni di ingressi contano di
intascare ricavi per oltre 500 milioni di euro.
Expo 2015 Contact, 2014
Alimentazione, buon produrre, consumo sostenibile,
qualità di vita/cibo/vino. Un bel parlare sommerso dallo slogan più ipocrita, impossibile, inaudito, straripante
e falso Nutrire il pianeta, energia per la vita, a cui fa
eco cemento invece che buone pratiche; un continuo costruire e appaltare piuttosto che un minimo ragionare
intorno alla questione quotidiana cibo.
E allora la parole si fa grimaldello per scassinare, sussumere, scavalcare economie, fondi, bandi, territori,
saperi e sapori, patrimoni di memorie e storie, seppur
piccole, seppur locali:
Leggendo sulle pagine del nostro giornale territoriale (…) sono venuto a conoscenza di un’opportunità che
sarà offerta al cuoco milanese Carlo Cracco per formare una scuola di cucina nella storica e splendida sede
dell'ex Convento dell’Annunziata. Questa notizia mi ha
profondamente amareggiato. Da lungo tempo professionista affermato nel campo della ristorazione con il
nostro pluristellato ristorante Antica Osteria del Ponte
a Cassinetta di Lugagnano, e inoltre da sempre presente e pronto a collaborare con pranzi benefici nelle
varie occasioni nelle sedi abbiatensi e soprattutto impegnato fin dall'inizio a sviluppare e a dare valore alla
nota manifestazione Abbiategusto divenuta ormai un
grande appuntamento enogastronomico di prestigio,
mi sono sentito tenuto all'oscuro da questa opportunità
per la quale avrei potuto valutare la possibilità di partecipare al progetto, o dare un mio contributo di idee.
(…) Mi sono sinceramente dovuto ripetere che la riconoscenza non è di questo mondo.
Ezio Santin, ristoratore, 2014
Ma torno a me, a quel che mi riguarda e mi fa stare qui
e per me enogastromia è cosa cara, salvezza, traccia, è
soprattutto mangiarebere e riguarda ognuno diffusamente, esperienza con cui si ha a che fare, affare esistenziale, di vita e di morte. Una strada conosciuta nei
dettagli anche minimi e percorsa ogni giorno:
(…) Conosco il prestigio dei negozi di gastronomia perché mio padre ci andava prima di entrare in fabbrica
per arrotondare e barattava fagiani cacciati con grossi pezzi di Parmigiano Reggiano stagionato.
Paolo Bellati, La Terra Trema, 2014
Nell’ultimo anno la cucina popolare ha caratterizzato
fortemente la propria ricerca gastronomica in quanto
a sapori e materie prime. Piatti della tradizione mediterranea e influenze etniche apportate dai collaboratori di origine straniera, per un modello che unisce
spesa a km zero e ricette dal mondo, piatti elaborati e
intramontabili panini con la salamella.
Fiore all’occhiello della cucina è la relazione con i fornitori dell’hinterland milanese, spesso giovani imprendi-
disegni di
Andrea Rossi
R.Esistenza
Bustrenghiana
di Daniele Marziali
Io non ho avuto la fortuna di conoscerlo… ma proprio in una notte stellata, di quelle che il sonno non ne
vuole sapere di arrivare, allora mi alzo dal letto… accendo RaiStoria (l’unico canale per me esistente!) e tutto
d’un tratto mi scappa fuori Veronelli insieme ad Ave Ninchi e parlano del Bustreng*!!! sarà un caso? saranno
state le stelle? sarà stato un segno di contatto tra me e la Terra Trema? non lo so, però forte la cosa… e soprattutto perchè lui in quella trasmissione del 75, confermava perfettamente le mie parole, quello che sono riuscito
a raccogliere in questi anni di R.Esistenza Bustrenghiana, contro ogni cazzata volante, contro ogni speculazione campanilistica, contro ogni boiata di produzione intensiva… il tutto tornava alla perfezione!! Quella notte,
non so, ma avevo acceso il Rec al registratore… e quella trasmissione l’ho conservata e lanciata al mondo intero!! un’abbraccione grosso bella gente… siete sempre bellissimi!!
*Tra i dolci tipici della tradizione romagnola, il “Bustreng” (Bustrengo o Bostrengo in italiano) è il più famoso.
Buonissimo, con un sapore delicato, il “Bustreng” è un dolce povero ma ricco. Torta allegra e piena di fantasia,
nata dall’usanza contadina di recuperare il pane raffermo e tutta la frutta e gli altri ingredienti a disposizione,
con l’arrivo dei primi freddi delizia i palati tra bassa Romagna e alte Marche.
“Questo è il Bustreng dell’alto pesarese, di Apecchio… in quelle zone, molte ragazze, ora nonnissime che io
ho conosciuto più di 10 anni fa, andavano a far la stagione nelle risaie del nord, e tornavano con pochi soldi e
molto riso, e quindi lo utilizzavano in svariati modi, tra cui il Bustreng… ecco perchè è diverso dal mio che è
solo di pane! ma la struttura e il contenuto umano e spirituale è lo stesso! baci!!!”
SEMI
DI
RESISTENZA
Prima, durante e oltre l’Expo di Milano
Chiamata a raccolta.
Manifesto per la Terra
Per un’agricoltura contadina libera da OGM e da monopoli.
Per una distribuzione dei prodotti della terra e del cibo diffusa e autogestita
21-22 Marzo 2015, Milano.
Ai contadini e alle contadine.
Vi invitiamo il 21 e 22 marzo a partecipare con i vostri semi, le vostre narrazioni e le competenze a quelle che ci
auguriamo diventino due grandi giornate di partecipazione e scambio con presenze nazionali e internazionali.
Due giornate aperte al libero scambio di semi e di sapere, al confronto e all’approfondimento
nella speranza che si possano sviluppare nuove progettualità, connessioni e relazioni per dar maggior forza a
quello che già facciamo. Questa Terra è una, unica, coltiviamola bene.
Per quanti, contadini, vignaioli, allevatori, orticoltori di campagna e di città, per quanti abbiano a cuore anche
un vaso sul balcone, per quanti sentono il marrone sotto le unghie e vorrebbero, nelle situazioni più disparate,
avvicinarsi alla Terra, sentirne il suo profumo, rivivere con il ciclo delle stagioni e del migrare degli uccelli.
Per quanti della Terra vivono e ritengono che il cibo non sia una merce e la Terra non sia un supermercato, che
l’agricoltura, il coltivare la Terra non sia un’attività estrattiva, che essere contadino comporti in sé un dovere
di conservazione e di rispetto, oltre alla giusta percezione di un reddito dignitoso.
Per tutte e tutti quanti, nelle campagne, nelle città, si riconoscano in un modo diverso, armonico, ecologico,
naturale di rapportarsi alla Terra, noi chiamiamo a raccolta. Per costruire un forte, per quanto variegato, biodiverso, egualmente arrabbiato nuovo Fronte degli Orti, urbani e periurbani.
Chiamiamo a raccolta perché uniti siamo più forti, perché vogliamo conoscerci, scambiare idee, pratiche e
saperi, perché vogliamo coltivare e condividere la buona semenza, vogliamo coltivare e condividere ogni conoscenza.
Chiamiamo a raccolta per discutere, confrontarci, con quanti, e sappiamo tanti, in Italia e fuori dall’Italia, si
stringono forte alla Terra.
Chiamiamo a raccolta perché dalla lotta per la Terra nasca una prospettiva di una liberazione che non metta al
centro gli egoismi di mercato, le aspettative della finanza, ma i bisogni di chi lavora e di chi abita questa Terra.
Chiamiamo a raccolta perché quello che ci prospetta l’Expo imminente “Nutrire il pianeta” è ipocrita vetrina
del suo esatto contrario. Sbarcheranno in Europa e con contorno di foglie di fico interessate solo a mantenere
il proprio status quo, le grandi corporation dell’agro-industria bio-tech più aggressiva ed assassina, perché verranno a cianciare di nutrire il Pianeta le stesse multinazionali produttrici degli Agenti Orange e della Pioggia
Gialla, verranno qui le stesse multinazionali che hanno inquinato e diserbato nel Vietnam, che continuano, con
la produzione degli Ogm, ad eradicare uomini e biodiversità planetaria.
Verranno qui e troveranno i pennivendoli ed i complici, gli utili idioti a tenere bordone.
Verranno qui, ci troveranno pronti.
Chiamiamo a raccolta per un nuovo Manifesto della Terra, per un’agricoltura sensibile alle foglie, ai bambini,
ai cuccioli d’uomo e d’animale.
Chiamiamo a raccolta, chiamiamo al raccolto
che dai nostri campi parta la rivolta.
“Zappatori/trici senza padroni” vi invitiamo a partecipare il 21/22 Marzo 2015 ad un grande e condiviso momento di incontro e di scambio al Leoncavallo s.p.a per ragionare insieme di biodiversità, di libera circolazione
dei semi, delle genti e dei saperi.
Coltiviamo, recuperiamo semenza, resistiamo nei nostri territori.
La Terra Trema | Civiltà Contadina
programma
ogni giorno
cena a filiera zero nella
Cucina Pop. e domenica
anche a pranzo!
venerdì 28 novembre
ore 15 - 22
Apertura stand, assaggi
frontali e acquisti diretti
ore 19 Degustazione
Coce assai
Peperoncini
piccanti
con Paolo Rossi
(Lu' Cavalire)
ore 22 Musica in Foresteria
SURGICAL BEAT
BROS live
ore 24 Musica in Foresteria
POL G dj set
sabato 29 novembre
ore 15 - 22
Apertura stand, assaggi
frontali e acquisti diretti
ore 17 Incontro
SEMI
DI RESISTENZA
Grano saraceno in
Valtellina con Patrizio
Mazzucchelli (Raetia
Biodiversità Alpine)
ore 18 Incontro
*PASTIche.
CULTURA
MATERIALE
ALLA VERONELLI
Con Simonetta Lorigliola
e Andrea Bonini
(Seminario Veronelli)
dalle 18 in cortile/cucina/
ingresso/fuori
Uncle Mike & The
Roving Gamblers
live
dalle 22.30
al Baretto
Ore 22.00
in Foresteria
DonPasta
Artusi Remix
Viaggio nella cucina
popolare
Ricette e Racconti,
Letture e Proiezioni
ore 23 Musica in Foresteria
Ronin live
ore 22.30
Musica al Baretto
Veronica &
The Red Wine
Serenader
ore 24 Musica in Foresteria
STEFANO GHITTONI
dj set
ore 23 Musica in Foresteria
PRIMATI
DEGENERATE
PARTY live
ore 13 - 20
Apertura stand, assaggi
frontali e acquisti diretti
domenica 30 novembre
ore 15 Bambini
VIVA
I PIANTAGRANE
laboratorio a cura
di Monica Gorza
ore 20 Premiazione
La Roncola d’Oro
2014
ogni giorno
Stampamano
quattro anni di lastre,
lettere, lenti.
Mostra antologica di
stampa seri/tipo/foto/
grafica.
a cura di
Serileo, Officina
tipografica Novepunti,
Ca. os - Collettivo
Camera oscura
Il programma nei dettagli
è disponibile su
laterratrema.org
la filiera diretta
Apicoltura Veca, Milano (MI): miele.
Arioli, Ozzero (MI): zola.
Assocanapa, Carmagnola (TO): farina di canapa.
Aurora, Offida (AP): olio.
Boschi, Verderio Superiore (LC): carne di manzo e di vitello.
Cantalupo, Urgnano, frazione Basella (BG): verdure.
Cascina Nerchi, Dernice (Alessandria): robiola.
Cascina San Donato, Abbiategrasso (Mi):
salsa di pomodoro.
Cascina Selva, Ozzero (MI):
formaggi, ricotta, panna, latte, uova, farina, pasta fresca, pane.
Caseificio Gennari, Collecchio (PR): Parmigiano Reggiano
Cirenaica, Robecchetto con Induno (MI):
carne di maiale, polenta.
E.V.A. Eco Villaggio Autocostruito, Pescomaggiore (AQ):
farro, zafferano e ginepro.
Equo e Solidale: zucchero di canna, noci e spezie.
Iacono Corrado, Noto (SR):
capperi, pomodorini secchi e mandorle.
L’Oca di Sant’Albino, Mortara (PV): coniglio e anatra.
La Basia, Puegnago del Garda (BS): polenta.
La Viranda, San Marzano Oliveto (AT): vino.
Lu Cavalire, Fontanelle di Atri (TR):
peperoncini piccanti e ceci.
Nevola, Noto (SR): pistacchi.
Oca e riso, Vigevano (PV): riso.
Paganoni, Alpe Campello da Albosaggia (SO): bitto.
Podere Casa Schizzati, Baganzola (PR):
nero di Baganzola (prosciutto crudo).
Quetzal, Modica (RG): cioccolato e cacao.
Raetia Biodiversità Alpine, Teglio (SO):
grano saraceno, patate blu di Svezia.
Riber Navel, Ribera (AG): limoni e arance.
Sole Etrusco, Cerveteri (RM): farina di canapa.
Salumificio Moltoni, Chiuro (SO): bresaola.
della cucina
vota
La Roncola d’oro, ambito premio
dell’enogastronomia italiana, verrà
assegnato al vignaiolo o all’agricoltore
che raccoglierà più votazioni dal
pubblico durante i tre giorni.
La Roncola
d'oro
Vai allo stand Info
per votare!
la terra trema
VINI E VIGNAIOLI AUTENTICI, AGRICOLTURE PERIURBANE, CIBI E POESIA DALLA TERRA
I shot the chef
Tra le evoluzioni del Critical Wine di Veronelli e dei Centri
Sociali Autogestiti: La Terra Trema – Vini e vignaioli
autentici, agricolture periurbane, cibo e poesia dalla terra
– progetto/evento ideato e realizzato dal Folletto25603
(spazio occupato e autogestito ad Abbiategrasso –
Milano) e Leoncavallo s.p.a. insieme a centinaia
di agricoltori, vignaioli, scrittori, enogastronomi,
appassionati, resistenti, cittadini, paesani. Evento
simbolo è la tre giorni: La Terra Trema al Leoncavallo
(fiera enogastronomica riconosciuta in Italia e Europa,
realizzata in autogestione, senza sponsor, né patrocini,
negli storici spazi del Leoncavallo s.p.a. di Milano).
La Terra trema/folletto25603/leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito
panico, voluttà, pasti cosmici
28/29/30 novembre 2014
www.laterratrema.org
Sorelle Palazzi, Morrona (PI) - 35
Chianti Colline Pisane docg Podere il
Ceno, Chianti Colline Pisane Riserva
docg, Chianti Superiore docg La Casina di
Badia, Trebbiano e Malvasia igt Toscana
Bianco, Vin Santo del Chianti Riserva doc;
grappa; olio.
Monteforche, Vò (PD) - 65
Cabernet Franc igt del Veneto, Cassiara
igt Bianco del Veneto (malvasia istriana,
garganega e moscato), Vigna del Vento igt
Rosso del Veneto (cabernet franc e merlot), Vigneto Carantina igt Bianco del Veneto (garganega).
concerti
foresteria
cortile
agricoltori
e artigiani
incontri, degustazioni guidate
& musica dal vivo
bagni
cucina
Pop
bagni
82
83
84
9
10
7
1
2
3
4
5
100 6
99
98 8
97
96
86
85
95
93
87
101
92
94
102
91
27
28
29 44
30 43
31 42
32 41
33 40
34 39
35 38
36 37
12
15
45 64
46 63
47 62
48 61
49 60
50 59
51 58
52 57
53 56
54 55
14
26
hemp bar
25
17
free internet point
65
23
66 81
67 80
68 79
69 78
70 77
71 76
72 75
73 74
24
16
18
bagni
SeriLeo
ingresso
sottoscrizione
La Terra Trema - Folletto 25603
i info
magazzino
lib@lab
22
21
20
Riber Navel, Ribera (AG) - 88
Arance di Ribera, mandarini, limoni, olio,
olive.
Iacono Corrado, Noto (SR) - 97
Olio, pomodori secchi, capperi sotto sale,
marmellate di fichi e di limoni, mandorle
in guscio, decotto di carrube.
Sicilia
Valle Scannese di Rotolo Gregorio,
Scanno (AQ) - 84
Formaggi di pecora, di capra e di vacca.
Lu’ Cavalire,
Fontanelle di Atri (TE) - 95
Peperoncini piccanti, ceci, olio.
Abruzzo
Minieri Michele, Carife (AV) - 82
Olio, verdure sott’olio, salsa di pomodoro.
campania
La Bucolika,
Fazzano-Fivizzano (MS) - 85
Farina di castagne, miele, olio, altre
piccole produzioni.
Forra’pruno,
Lamporecchio (PT) - 101
Confetture e salse.
toscana
Semi di Resistenza
Civiltà Contadina
M
19
Spertino Claudio Luigi,
San Marzano Oliveto, (AT) - 1
Mele e succo di mele.
Pelizza Giancarlo,
Romano Canavese (TO) - 97
Farine di mais, orzo e avena, orzo in grani;
vino: Al Sirm (erbaluce da uve stramature).
L’orto del sole di Abbà Luca,
Exilles (TO) - 87
Ortaggi autunnali, cipolle, patate, zucche
e castagne.
Argalà, Boves (CN) - 99
Pastis artigianale.
piemonte
Strawberry Fields,
Corbetta (MI) - 90
Frutta e verdura, conserve.
La torta fatta in casa,
Zelo Buon Persico (LO) - 94
Prodotti da forno, torte dolci e salate,
biscotti.
L’Orso biodinamico,
Brumano (BG) - 89
Confetture e succhi di frutta.
Cirenaica,
Robecchetto con Induno (MI) - 86
Salumi, carne di maiale di manzo, orzo,
farine.
Cascina Selva, Ozzero (MI) - 102
Formaggi di vacca, latte crudo, farine.
Cascina Caremma, Besate (MI) - 83
Riso, farine, orzo, salumi, birra, vino.
Cascina Contina, Rosate (MI) - 19
Comunità/tribù
Cantalupo,
Urgnano, frazione Basella (BG) - 98
Frutta e verdura.
Podere Casa Schizzati,
Sala Baganza (PR) - 100
Salumi.
Piccolo Forno Marziali,
Saludecio (RN) - 96
Biscotti, torte, dolcetti.
Apicoltura Veca, Milano (MI) - 91
Miele.
Birrificio indigeno MA’AM,
Abbiategrasso (MI) - 25
Birra.
Appennino che resiste
Valmozzola (PR) - 92
Formaggi, funghi.
toscana
AGRIpiccola, Telgate (BG) - 93
Salumi, carne di bovino, di suino e di coniglio, pane, farine.
lombardia
vignaioli
13
Valcerasa - Alice Bonaccorsi,
Randazzo(CT) - 72
Etna rosso Crucimonaci, Etna bianco
Noir, Etna rosso Valcerasa, Etna bianco
Valcerasa, Rossorelativo igt Sicilia rosato.
Punta dell’Ufala, Vulcano (ME) - 76
Malvasia delle Lipari Passito doc Lantieri.
Lantieri - Punta dell’Ufala,
Vulcano (ME) - 76
Malvasia delle Lipari Passito doc Lantieri.
Gueli, Grotte (AG) - 34
Erbatino Nero d’Avola Sicilia igt, Calcareus Nero d’Avola Sicilia igt.
Dos Tierras, Petrosino (TP) - 17
Dos Tierras igt Sicilia (nero d’avola e tempranillo), Temprano del Dos Tierras igt
Sicilia (nero d’avola e tempranillo); olio.
Cantine Barbera, Menfi (AG) - 61
Sicilia doc: Inzolia, Nero d’Avola, Rosato
La Bambina, Passito Albamarina, Grillo
Coste al Vento; Menfi doc: Inzolia Dietro le Case, Chardonnay Piana del Pozzo,
Merlot Azimut, Cabernet Sauvignon La
Vota, Rosso Riserva Coda della Foce; Microcosmo igt Sicilia (perricone e nerello
mascalese).
Bosco Falconeria,
Partinico (PA) - 12
Catarratto igt Terre Siciliane, Nero d’Avola igt Terre Siciliane, Falco peregrino igt
Terre Siciliane (catarratto); olio.
Barraco Nino, Marsala (TP) - 76
Catarratto igp Terre Siciliane, Grillo igp
Terre Siciliane, Zibibbo secco igt Sicilia,
Pignatello (Perricone) igt Sicilia, Nero
d’avola igt Sicilia, Milocca vdt da uve stramature, Vignammare Bianco igp Terre
Siciliane, Rosammare Rosato igp Terre
Siciliane.
sicilia
L’Acino, San Marco
Argentano (CS) - 22
Tocco Magliocco, MantonicOZ, Chora
Bianco igt Calabria, Chora Rosso igt
Calabria.
Cote di Franze,
Cirò Marina (KR) - 81
Cirò Rosso Classico Superiore doc,
Cirò Rosato doc, Cirò Bianco doc.
Cataldo Calabretta,
Cirò Marina (KR) - 4
Cirò Rosso Classico doc, Passito Bianco igt
Calabria (malvasia bianca).
Altomonte Antonino,
Palizzi (RC) - 22
Palizzi Rosso igt (nerello mascalese e calabrese), Calabria Bianco igt (malvasia e
inzolia).
calabria
malvasia nera), Momo igt Salento Rosso (primitivo), Breccia igt Salento Rosso
(montepulciano e negroamaro), Heinz igt
Salento Bianco (chardonnay), Pòppitu igt
Salento Rosato (negroamaro), Lauru igt
Salento Rosso (negroamaro); olio; farine,
friselle e tarallucci.
gli agricoltori
e gli artigiani
Tenuta Patruno Perniola,
Gioia del Colle (BA) - 78
Battaglio Primitivo igt Puglia, Marzagaglia Primitivo igt Puglia, Striale Verdeca
igt Puglia, Ghirigori igt Puglia Rosato,
Chirintana Primitivo dolce naturale igt
Puglia.
Urupia,
Francavilla Fontana (BR) - 60 Solare igt Salento Rosso (negroamaro e
Pantun, Mottola (TA) - 16
Pantun (primitivo), Pantun passito.
puglia
Cantine dell’Averno,
Pozzuoli (NA) - 47
Campi Flegrei Falanghina dop, Campi
Flegrei Piedirosso dop, Campi Flegrei Falanghina dop Vigna del Canneto, Campi
Flegrei Piedirosso dop Riserva.
Podere Veneri Vecchio,
Castelvenere (BN) - 41
Nigrum igt Aglianico Beneventano, Rutilum igt Beneventano Rosso (sangiovese e
barbera del sannio), Perdersi e Ritrovarsi
igt Beneventano Rosso (aglianico e piedirosso), Tempo dopo Tempo igt Beneventano Bianco (grieco e cerreto), BiancoTempo (grieco, cerreto e falanghina), Il
Tempo Ritrovato igt Beneventano Bianco
(grieco e cerreto), Frammenti di Terra igt
Beneventano Rosso (sciascinoso).
campania
Rasicci Emanuele,
Controguerra (TE) - 50
Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane docg, Trebbiano d’Abruzzo doc,
Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo
docg.
Ludovico, Vittorito (AQ) - 75
Cerasuolo D’Abruzzo Suffonte, Montepulciano D’Abruzzo Suffonte, Suffonte vino
montepulciano.
Collebello - Tenuta Terraviva,
Tortoreto (TE) - 25
Trebbiano d’Abruzzo doc Mario’s, Trebbiano d’Abruzzo doc Terraviva, Abruzzo Pecorino doc Ekwo, Passerina Colli
Aprutini IGT 12.1, Bianco Colli Aprutini
IGT Solobianco, Cerasuolo d’Abruzzo doc
Giusi, Rosso Colli Aprutini IGT Solorosso,
Montepulciano d’Abruzzo doc Terraviva,
Montepulciano d’Abruzzo doc CO2, Montepulciano d’Abruzzo doc Luì, Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane docg
Polifemo.
abruzzo
Occhipinti, Gradoli (VT) - 58
Alter Ego vino bianco (aleatico), Alea Viva
igt Lazio Rosso (aleatico), Montemaggiore
igt Lazio Rosso Passito (aleatico), Lancerio igt Lazio Rosso Passito (aleatico),
Caldera igt Lazio Rosso (grechetto rosso).
lazio
Fattoria Mani di Luna,
Torgiano (PG) - 30
Ametistas Grechetto igp Umbria, Il Baratto Trebbiano igp Umbria, Sangiovese igp
Umbria.
Cantina Margò, Perugia (PG) - 62
Margò rosso igp Umbria (sangiovese),
Margò bianco igp Umbria, Fiero rosso,
Fiero bianco, Fiero rosso vendemmia
tardiva, Fiero bianco vendemmia tardiva,
Fiero rosè.
Calcabrina, Montefalco (PE) - 36
Calcabrina igt Umbria Rosso (sagrantino); olio; formaggi di capra.
umbria
mostra stampamano
11
Vigneti Vallorani,
Colli del Tronto (AP) - 55
Falerio doc Avora, Piceno Superiore doc
Polisia, Rosso Piceno Superiore doc Koné,
Sorlivio igt Marche Rosso (sangiovese),
Philumene igt Marche Rosso (montepulciano); olio.
La Marca di San Michele,
Cupramontana (AN) - 79
Capovolto igt Marche Bianco (verdicchio),
Il Pigro della Marca igt Marche Bianco
(verdicchio); olio.
La Distesa,
Cupramontana (AN) - 68
Terra Silvate igt Marche Bianco (verdicchio e trebbiano), Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva, Nocenzio igt
Marche Rosso (sangiovese, montepulciano, cabernet sauvignon), Nur igt Marche
Bianco (trebbiano, malvasia, verdicchio),
99; olio.
Fiorano, Cossignano (AP) - 11
Rosso Piceno Superiore doc Terre di Giobbe, Ser Balduzio igt Marche Rosso, Sangiovese igt Marche, Offida Pecorino docg
Donna Orgilla; grappa; olio.
Di Giulia, Cupramontana (AN) - 27
Il Gentile igt Marche Bianco (verdicchio),
Il Grottesco igt Marche Bianco (verdicchio), Rebecca igt Marche Rosato (montepulciano), Benedetto igt Marche Rosso
(montepulciano, sangiovese e cabernet
sauvignon).
88
89
90
San Polo, Castelvetro (MO) - 9
Trebbiolo vino bianco spumante (trebbiano di spagna, trebbiano nostrano e garganega), Vèn da Massa vino bianco spumante, Saio Rosso vino rosso spumante
(lambrusco grasparossa, lambrusco maestri, uva tosca e altri vitigni), Rossè vino
rosato spumante (lambrusco grasparossa); aceto di vino, condimento balsamico
5 anni, salse di verdure.
Gualdora, Z. Piacentino (PC) - 18
Gutturnio Superiore doc Otto, Colli Piacentini Malvasia Frizzante Secco doc
Bianca, Gutturnio Frizzante doc Vivaz.
Bini Denny, Podere Cipolla,
Coviolo (RE) - 24 Ponente 270 (lambrusco e malbo gentile), Levante 90 (malvasia, moscato, spergola), Libeccio 225
(lambrusco grasparossa), Grecale 45 (malbo gentile), Maestrale 315 (malbo gentile),
Tramontana 360 (malbo gentile passito),
Rosa dei Venti (lambrusco grasparossa).
emilia romagna
Nicolini Giorgio, Muggia (TR) - 46
Malvasia igt Venezia Giulia, Vitovska igt
Venezia Giulia, Eugenio (moscato giallo), Piccola Nera igt delle Venezie, Refosco igt Venezia Giulia, Rosso Nicolini
(borgogna nera).
Foffani, Clauiano (UD) - 56
Friuli Aquileia doc: Friulano, Refosco dal
peduncolo rosso, Rosato (refosco), Cabernet Sauvignon, Merlot, Merlot Riserva, Pinot Grigio, Sauvignon; Moscato Rosa igt
delle Venezie, Merlot bianco.
friuli venezia giulia
Ca’liptra, Cupramontana (AN) - 15
Caliptra igt Marche Bianco (verdicchio e
trebbiano), Verdicchio Classico Superiore
doc San Michele Kypra; Amistà igt Marche Rosso (montepulciano); olio.
Aurora, Offida (AP) - 21
Falerio dop, Rosso Piceno dop, Rosso Piceno Superiore dop, Fiobbo Offida Pecorino docg, Morettone Marche igp, Offida
Rosso Barricadiero docg; olio.
marche
alto adige
Brunnenhof Mazzon
di Kurt Rottensteiner,
Egna (BZ) - 70
Alto Adige Pinot Nero doc Riserva, Alto
Adige Gewurztraminer doc, Alto Adige
Lagrein doc, Brunnenhof Eva Manzoni
Bianco igt Mitterberg.
Terre Apuane,
Marina di Carrara (MS) - 14
Candia secco doc Biancheforme, Candia
Vermentino doc Perle Nuvole, Vermentino Nero igt Toscana Rosso, Candia Rosso
doc Formarossa, Candia Rosso doc Montesagro.
Maso Bergamini,
Cognola di Trento (TN) - 51
Trento doc Riserva Terre basaltiche, Trentino doc Riesling Renano bio, Trentino
doc Gewürztraminer bio, Trentino Pinot
Nero bio, Trentino doc Lagrein bio, Teroldego igt Vigneti delle Dolomiti Bio, Trentino doc Moscato Rosa bio.
Agritur Tenno, Tenno (TN) - 43
S.Lorenzo de Tem Pinot Nero igt Vigneti
delle Dolomiti, Silvianino Merlot igt Vigneti delle Dolomiti.
Terra d’Arcoiris,
Chianciano Terme (SI) - 28 Chianti Superiore Riserva docg, Chianti
Colli Senesi Riserva docg Etichetta Rossa,
Chianti Colli Senesi Riserva docg Etichetta Blu, Chianti docg, Etichetta Verde igt
Rosso Toscano; grappa; olio; mele, succhi.
Sant’Agnese - Fratelli Gigli, Piombino(LI) - 54 I Fiori Blu Cabernet Sauvignon igt Toscana, Spirto igt Toscana Rosso (merlot),
Rubido Merlot igt Toscana, UbuRuà igt
Toscana Rosso (sangiovese, merlot e cabernet sauvignon), Libatio igt Toscana
Rosso (sangiovese), Kalendamaia Vermentino igt Toscana.
Monte Dall’Ora,
S. Pietro in Cariano (VR) - 53
Valpolicella Classico Classico doc Saseti,
Valpolicella Classico Superiore doc Camporenzo, Valpolicella Classico Ripasso doc
Saustò, Amarone della Valpolicella Classico doc, Amarone della Valpolicella Classico doc Stropa, Recioto della Valpolicella
Classico doc Sant’Ulderico.
trentino
Sàgona, Loro Ciuffenna (AR) - 69
Primi Passi bianco (malvasia bianca e
trebbiano), Gattorosso igt Toscana Rosso (sangiovese, malvasia nera, colorino,
ciliegiolo e canaiolo), Sàgona igt Toscana
Rosso (sangiovese); olio.
Prato al Pozzo, Cinigiano (GR) - 6
Montecucco Sangiovese doc Arpagone,
Piede Rosso Cabernet Sauvignon igt Toscana, Maremma Toscana Vermentino
doc Prato al Pozzo.
Paterna, Terranuova
Bracciolini (AR) - 52 Chianti Colli Aretini docg Paterna, Vignanova Sangiovese igt Toscana, Il Terraio
Bianco igt Toscana (trebbiano e malvasia), Pugnirosso Pugnitello igt Toscana,
Vin Santo del Chianti doc; olio.
Parmoleto, Castel del Piano (GR) - 2
Maremma Toscana Bianco doc Carabatto, Montecucco Rosso doc, Montecucco
Sangiovese doc, Montecucco Sangiovese Riserva doc, Maremma Toscana doc
Syrah, Sormonno igt Maremma Toscana
rosso (sangiovese, cabernet sauvignon e
montepulciano), Inciucio Vino Spumante;
grappa; olio.
Monastero dei Frati Bianchi,
Fivizzano(MS) - 3 Deir Syrah igt Toscana, Cenobio igt Toscana Rosso (merlot, pollera e barsaglina),
Tazzara igt Toscana (barsaglina), Pollera
igt Toscana.
La Pievuccia,
Castiglion Fiorentino (AR) - 48 Valdichiana Rosso doc Balzanella, Valdichiana Rosso doc Nottelunga, Valdichiana
Rosso doc Terraviva, Valdichiana Rosato
doc Milamè, Valdichiana Chardonnay
doc, Valdichiana Bianco doc Terraviva,
Valdichiana doc Vinsanto; olio.
Il Cerchio, Capalbio (GR) - 42 Costa dell’Argentario Ansonica doc, Maremma Toscana Bianco doc L’Altro, Maremma Toscana Sangiovese doc Valmarina, Tinto Alicante igt Maremma Toscana,
Dolce A Ansonica Passito igt Toscana.
I Botri di Ghiaccioforte,
Scansano (GR) - 37 Vignaibotri vino rosso (sangiovese, ciliegiolo e grenache), Ghiaccioforte vino
bianco (procanico e altre varietà).
Fattoria Majnoni Guicciardini,
Barberino Val d’Elsa (FI) - 59 Chianti docg, Chianti Riserva docg, Spareto igt Toscana Bianco (chardonnay e malvasia bianca), Tìntero Rosso igt Toscana.
Casina di Cornia,
Castellina in Chianti (FI) - 57 Chianti Classico docg, Chianti Classico
docg Riserva Vigna la Casina, L’Amaranto Rosso Toscano igt, Rosso Toscano
igt, Il Mariolo igt Bianco Toscano (viognier), Osé Rosato igt Colli della Toscana Centrale.
toscana
Tenuta Diavoletto,
Bertinoro (FC) - 44
A.mare Sangiovese igt Forlì, Primipassi
Sangiovese igt Forlì, Satirello Sangiovese
igt Forlì, Trebbiano di Romagna doc Idi
di Marzo, Note blu vino bianco frizzante,
Albana secco docg Cinquecento.
Le Bignele,
Marano di Valpolicella (VR) - 23
Amarone della Valpolicella Classico docg,
Recioto della Valpolicella docg, Valpolicella Classico Superiore Ripasso doc, Valpolicella Classico Superiore doc, Sulà igt
Rosso Veronese.
Alla Costiera, Vo' (PD) - 65
Colli Euganei Fior d’Arancio Spumante docg, Il Fiore della Costiera Passito di
Moscato Giallo igt Veneto, Fior d’Arancio
secco docg Agnese, Serprino doc, Biancone igt Veneto bianco (tai), Colli Euganei
Rosso doc Gerardo, Colli Euganei Rosso
Riserva doc Vo’ Vecchio, Colli Euganei Cabernet Franc doc, Colli Euganei Cabernet
Sauvignon doc.
Aldrighetti Lorenzo e Cristoforo,
Marano di Valpolicella (VR) - 8
Valpolicella Classico doc, Valpolicella
Classico Superiore Ripasso doc, Amarone
della Valpolicella Classico doc, Recioto
della Valpolicella Classico docg.
veneto
Triasso e Sassella, Sondrio (SO) - 31
Valtellina Superiore Sassella docg SassiSolivi, Valtellina Superiore Sassella Riserva docg SassiSolivi.
Piccolo Bacco dei Quaroni,
Montu’ Beccaria (PV) - 33
Oltrepo Pavese doc Bonarda Mons
Acutus,Il More Croatina igt Provincia di
Pavia, Oltrepo Pavese doc Pinot Nero La
Fiocca, Oltrepo Pavese doc Buttafuoco
Ca’ Padroni, Elos Malvasia Vendemmia
Tardiva igt Provincia di Pavia, PBQ Pinot
Nero Spumante Brut, Pinot Nero Spumante Brut Rosè.
La Basia,
Puegnago del Garda (BS) - 66
Valtenesi doc Chiaretto La moglie ubriaca, Garda Classico doc Groppello La botte
piena, Garda Classico doc Rosso Superiore Martì, Garda Classico doc Rosso
Superiore Predefitte, Garda Classico doc
Rosso; grappa; olio.
Dal Verme Camillo e Filippo,
Ruino (PV) - 35
Torre degli Alberi Pinot Nero Spumante.
Alziati Annibale,
Rovescala (PV) - 63
Oltrepo Pavese doc Bonarda di Rovescala
Gaggiarone, Oltrepo Pavese doc Barbera,
Oltrepo Pavese doc Bonarda Garzoncello
Scherzoso, Oltrepo Pavese doc Bonarda,
Oltrepo Pavese doc Riesling.
lombardia
Terre di Maté, Pasturana (AL) - 24
“Gavi Docg Regaldina, Maté vino bianco.
Tenuta Grillo, Gamalero (AL) - 71
Barbera d’Asti doc Igiea, Pratoasciutto
(dolcetto), Monferrato Rosso doc Pecoranera (freisa, barbera, dolcetto e merlot),
Tornasole (merlot), Baccabianca (cortese).
Rocco di Carpeneto,
Carpeneto (AL) - 67
Ovada docg Riserva Erche, Ovada docg
Steira Vigna Rocco, Ovada docg Losna,
Monferrato Dolcetto doc Aur-oura, Barbera del Monferrato Superiore docg Reitemp Vigna Rocco, Barbera del Monferrato Superiore docg Rapp, Piemonte Cortese
doc Ròo.
baretto
Roccheviberti,
Castiglione Falletto(CN) - 73
Barolo docg Vigneti Rocche, Langhe Nebbiolo doc, Barbera d’Alba Superiore doc,
Dolcetto d’Alba doc Vigna Melera.
Quat Gat - Patriarca Franco,
Gattinara (VC) - 10
Gattinara docg, Coste della Sesia Nebbiolo
doc, Coste della Sesia Rosso doc, Qualcosa
di Rosso.
Quat Gat - Caligaris Luca,
Gattinara(VC) - 10
Gattinara Riserva docg, Coste della Sesia
Nebbiolo doc, Coste della Sesia doc Rosa
di Martina (nebbiolo e uva rara), Rosso di
Sara (nebbiolo, uva rara, croatina, vespolina e neretto).
Quat Gat - Baldin Matteo,
Lozzolo (VC) - 10
Bramaterra doc, Reys rosso, Kros rosso,
Iubire rosso, Leti bianco.
Principiano Giuseppe,
Monforte d’Alba (CN) - 64
Barolo docg, Langhe Nebbiolo doc, Barbera d’Alba doc, Dolcetto d’Alba doc, Piemonte Chardonnay doc.
Piatti Antonella, Mazzè (TO) - 74
Erbaluce di Caluso docg, Erbaluce Vino
Spumante, Erbaluce passito, Canavese
Rosso doc.
Manera, Alba (CN) - 29
Barbaresco docg, Nebbiolo d’Alba doc,
Barbera d’Alba doc, Dolcetto d’Alba doc,
Langhe Rosso doc, Langhe Favorita doc,
Langhe Arneis doc.
Lo Zerbone,
Rocca Grimalda (AT) - 49
Lo Zerbone Bianco (cortese), Lo Zerbone
Rosso, Monferrato Chiaretto doc Ciarèt,
Dolcetto di Ovada doc, Dolcetto di Ovada
Superiore doc Nejr, Valli dell’Oro passito.
LeViti, Dogliani (CN) - 38
Dolcetto di Dogliani doc Bric sur Pian,
Dolcetto di Dogliani doc Cavalla, Briosec
rosso (brachetto), Briosec rosato (brachetto), Bricalet M.P.F. (brachetto).
La Viranda,
San Marzano Oliveto (AT) - 20
Ca d’roc (cortese), L’ Martinet (chardonnay), Costa ‘d San Bastian (sauvignon),
I Tre Stei ‘d Luigina, San Giovanni ai Cipressi (barbera), Suli dal Cont (barbera),
Madama Pijan (freisa), La Rou (caberent
sauvignon), Rus ‘d Vitorio (merlot), ‘l Vignot (pinot nero), La Sopa (barbera), La
Pipiona (cabernet sauvignon), Sol dell’Avvenire (albarossa), Libertario rosso (brachetto), Futuro Rosso, Pan del Bric passito (moscato), Augusto Spumante Brut
Rosè (pinot nero); grappe.
La Morella, Carezzano (AL) - 5
Colli Tortonesi Timorasso doc I Tre Venti,
Il Monte vino bianco (cortese), Colli Tortonesi Barbera doc Morella, Colli Tortonesi Barbera doc Antico Convento, Colli Tortonesi Dolcetto doc Bricco delle streghe,
San Martino vino rosso (merlot), La Corte
dei Merli vino rosso (freisa).
Il Mongetto,
Vignale Monferrato (AL) 45
Barbera d’Asti docg Vigna Guera, Monferrato Rosso doc Vigna Telegro, Grignolino
del Monferrato Casalese doc Vigna Solin,
Barbera del Monferrato Superiore docg
Vigna Mongetto, Malvasia di Casorzo doc
Vigna Rudifrà.
Garella, Masserano (BI) - 77
Juan (nebbiolo, croatina, vespolina e altre
varietà), Numech (nebbiolo), Trun (croatina).
Eraldo Revelli, Farigliano (CN) - 80
Dogliani docg San Matteo, Dogliani docg
Autin Lungh, Dogliani docg Otto Filari,
Langhe Rosso doc La Basarisca, Langhe
Rosato doc Rossèt.
Curto Marco, La Morra (CN) - 32
Barolo docg La Foia, Barolo docg Arborina La Foia, Langhe Nebbiolo doc, Barbera
d’Alba doc, Dolcetto d’Alba doc.
Cascina Zerbetta,
Quargnento (AL) - 29
Barbera del Monferrato doc, Monferrato Rosso doc Piangalardo, Quattrocento
(sauvignon e müller thurgau).
Cascina del Monastero,
La Morra(CN) - 7
Dolcetto d’Alba doc, Barbera d’Alba doc,
Barbera d’Alba doc Vigna Parroco, Langhe Nebbiolo doc Monastero, Langhe
Rosso doc Sarset, Barolo docg Annunziata, Barolo docg Bricco Luciani, Barolo
docg Riserva Bricco Riund, Barolo docg
Perno.
Cascina Carrà,
Monforte d’Alba (CN) - 26
Dolcetto d’Alba doc, Dolcetto di Dogliani
doc, Barbera d’ Alba doc, Barbera d’Alba barrique, Barbera Superiore, Langhe
Chardonnay, Nebbiolo d’Alba doc.
Cascina Buia, Castellania (AL) - 5
LatoB (barbera), Settecento (barbera).
Cascina Borgatta,
Tagliolo Monferrato (AT) - 49
Dolcetto d’Ovada doc, Barbera del Monferrato doc.
Cascina Besciolo,
Gorzegno (CN) - 74
Langhe Dolcetto doc, Langhe Bianco doc,
Langhe Nebbiolo doc, Langhe Rosso doc
For, Piemonte Barbera doc La Rebecca,
Langhe Dolcetto doc Le Terrazze.
Cascina ‘Tavijn,
Scurzolengo (AT) - 13
Grignolino d’Asti doc, Barbera d’Asti doc,
Barbera del Monferrato doc, Ruché di Castagnole Monferrato doc.
Carussin,
San Marzano Oliveto (AT) - 1
Barbera d’Asti docg Asinoi, Barbera d’Asti
docg Lia Vì, Barbera d’Asti docg La Tranquilla, Barbera d’Asti docg Ferro Carlo,
Moscato d’Asti docg Filari Corti; birra.
Cantine del Castello Conti,
Maggiora(NO) - 40
Boca doc Il rosso delle donne, Flores vino
rosso (nebbiolo), Colline Novaresi Nebbiolo doc, Zingara vino rosso (croatina).
Buganza Renato,
Piobesi D’Alba (CN) - 39
Barolo docg, Roero docg Bric Paradis,
Roero docg Gerbole, Roero docg Riserva,
Roero Arneis docg d’la Trifula, Barbera
d’Alba doc Gerbole, Barbera d’Alba doc
Vijà, Dolcetto d’Alba doc d’la Topia, Langhe Chardonnay doc d’la Ru, Langhe Rosso doc, Nebbiolo d’Alba doc Bric Paradis,
Clodette Spumante Brut.
PIEMONTE
i vignaioli