scarica il catalogo de La Terra Trema 2014
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La terra trema de La Terra Trema Stassentire. fare a pezzi panico, voluttà, per *PASTICHE. LA CULTURA MATERIALE ALLA VERONELLI, Seminario Veronelli editore novembre 2014 10 anni. Incontrare Veronelli Gino, uah, leggerlo, ascoltarlo, studiarlo, valutarne le opinioni, le scelte, riguardare alla sua storia, ai suoi viaggi è stato per noi stendersi sotto il globo celeste di un planetario e cominciare a osservarle le rappresentazioni del cielo e scoprire d’un colpo una parte di universo grande. Fame di conoscenza che chiamava altra fame ci animava, ingorda e spudorata. Fame di conoscenza ci anima ancora. Gli anni sono volati. 10 sono moltissimi. Nel bene e nel male siamo andati avanti, sulle nostre gambe abbiamo percorso le strade e il tempo e Gino l’abbiamo incontrato ancora numerose volte, nelle contraddizioni, nel piatto, nella bottiglia, a Santo Stefano, nella pacciada, nei sorsi d’olio. Con lui altri, certo. Ora ripensando alla nuova edizione ritorniamo a quel giorno distesi sul pavimento a pensare di stelle. All’inizio. Al nostro big bang. BANG! Alla seduzione dello sguardo a quella volta stellata che fu varcare una soglia, a caderci nelle storie enormi di donne e di uomini che lì dentro si svolgevano. Un lavoro di ricerca e analisi elevato a potenza che ogni volta s’apriva a nuovi passaggi. A voi. Vignaiole e vignaioli che l’avete conosciuto e frequentato, contadine/i, amiche/i che l’avete amato, sgridato, sfidato; cuori infranti, occhi e papille, vi chiediamo: mettete mano alla penna, dita alla tastiera, buttate giù di stomaco, di panza, il vostro pensiero al Big Bang Gino se lo è stato, se no, scriveteci un ricordo, non un tributo, parole, considerazioni sulla vostra storia e Lui. Il (G) astronomo. È un invito da condividere, se riterrete, è un invito a scrivere di Gino ma principalmente è un invito a tornare alle riflessioni ai temi di Gino, alle strade che si sono aperte, che abbiamo aperto insieme in questi 10 anni, senza di lui, un invito a ribadire che altre vorrebbero chiuderli certi passaggi. È un invito a parlare di agricoltura, di vitico(u)ltura, di T/terra, di semi della terra e di resistenza territoriale, di agricoltori e di agricoltrici, di vini e i di vignaioli/e; di resistenze, cibo, cucina, saperi e i sapori condivisi, di economia e di devastazione (ambientale, economica, sociale) fuori/dentro questo cielo stellato. pasti cosmici de La Terra Trema 10 anni. Elaboro una teoria sull’enogastronomia che sta avvenendo/che verrà. Per prima cosa. Ho da decidere. Ciò su cui vale la pena concentrarsi. Riguarda me? Le tavole ben disposte che ho incrociato? Le cucine che ho gustato, i vini assaggiati, le storie dei produttori, vignaioli che ho incontrato, dei contadini, uomini e donne che ho ascoltato nei racconti di lavoro, lotta e conquista? Riguarda la t/Terra? Il rispetto che le è dovuto? Le coniugazioni culinarie di un territorio? Riguarda umori e luce? Riguarda questo? Riguarda qualcosa che è più lontano? Qualcosa che combatto e fronteggio? Chef, premiazioni, gagliardetti, menù appesi agli ingressi dei ristoranti? Destinazioni negli scaffali degli ipermercati? Padiglioni di cemento ed esposizioni universali? Mi incastrarono in una vendita di prodotti tipici romagnoli per 15 giorni dentro uno dei più grandi Iper qui in Romagna. Mi era appena nato un bimbo, era la prima volta che facevo il babbo e quindi forse era l'ora anche di non fare più tanto il patacca ma dissi di no. Passarono 5 mesi, mi ricontatta un negozio di prodotti tipici e alla fine dico OK. Finito tutto, scopro dopo qualche giorno che la storia era sempre la stessa di quella del primo contatto! Porcavacca!! Va bè, è andata, lascio stare, ma vado a vedere i miei biscotti. Li trovo a fianco di prodotti pseudoromagnoli, prendo paura, mi rattristo pesantemente, non dormo di notte e proprio una notte mia moglie mi dice, così per dire, sarebbe da ricomprarseli tutti! Idea immensa! Da spatacco! Qualche giorno dopo arrivo all'Iper con il mio furgone, cerco i miei biscotti, su 120 confezioni ne avranno vendute 10 e so chi le ha comprate! Prendo un pacco e vado in una delle 50 casse, chiedo il prezzo e rispondono 6,90! Bene, li compro tutti!! Comincio piano piano a svuotare lo scaffale, uno per uno li appoggio in quei carrelloni immensi, intanto la cassiera ha chiamato la sicurezza, mi si affianca un tipo in divisa con pistolone e mi chiede: "Mi scusi, ma cosa sta facendo?" "Niente, di Simonetta Lorigliola un discorso A Gino Veronelli non sarebbe piaciuto essere commemorato. Lo diceva spesso che avrebbe voluto che fossero le sue idee, non la sua persona, a rimanere attive nel ricordo, e soprattutto nelle pratiche quotidiane. Lo diceva riferendosi a Benedetto Croce, che altrettanto spesso citava, a sproposito, forzandolo a sé, come maestro del pensiero anarchico. Nemmeno a chi pensò, collettivizzò e diede vita al movimento t/Terra e libertà/critical wine, a cui Veronelli prese parte attiva e propositiva negli ultimi anni della sua vita, sarebbe piaciuto e piacerebbe entrare nel dispositivo reazionario del ricordo. Le parole d’ordine di quel movimento nuovo e dirompente nel mondo del vino, se mai ce ne sono state, erano provocazione e sobillazione. L’interesse per il cibo, il vino e tutta la cultura materiale, che generò tale movimento, era semplicemente una scusa. Alle compagne ed ai compagni che cominciarono a discuterne insieme non interessava immergersi in una folta schiera, oggi ancora più affollata e miseranda, di parlatori e ciarlatani che andavano (e vanno) cianciando sul buon salame della tradizione antica, sulla cipolla garantita da avamposti di tutela, su formaggi sopraffini affinati in grotte neolitiche e venduti a 80 euro il chilo. O che gareggiano con le pignatte dentro, per dirla con Veronelli, mammativvù. Il discorso intorno a una materia prima o a un prodotto trasformato dall’uomo, che gira vorticosamente su se stesso e su se stesso si avviluppa arrivando a soffocare ogni signifi- cante, e ogni sua possibile connessione con il mondo, è merdre gastronimique. E’ scarto semiologico. E’ assopimento sociale. t/Terra e libertà/critical wine lo ha fatto a pezzi. Ha scardinato i confini del buono, sfondando le porte delle filiere produttive. Luigi Veronelli era in prima linea, scansando i numerosi nasi storti di chi diceva fosse uscito di senno, a mettersi coi pezzenti dei centri sociali. Era il 2001. Nessuno o quasi utilizzava la parola filiera. Indagare le filiere, in ogni loro aspetto è uno strumento di libertà, si diceva. Si parte dalla terra, da come viene lavorata, con quali strumenti ed ausili, con quali concessioni all’agrochimica o all’ingegneria genetica (e ai loro lugubri custodi e accumulatori d’argent). Si passa poi alle trasformazioni, indagate in ogni loro singolo aspetto. Si arriva al lavoro e, infine, al prezzo e al meccanismo di offerta che porta al consumo.Tutti questi aspetti devono stare assieme per descrivere sinteticamente ed analiticamente la filiera. Tutti, fino a giungere al prezzo, il più ostico da denudare. Nessuno può e deve restare escluso, pena l’irrealizzabilità della filiera trasparente e, quindi, lo svuotamento di una sua sostanziale utilità per il produttore ed il consumatore che intendano scegliere una via virtuosa, ossia una filiera che realizzi l’amore totale per il buono: ambiente, terra, lavorazioni, persone, prezzo. Il libro manifesto del movimento t/Terra e libertà/ critical wine, edito da DeriveApprodi nel 2004 (Sensibilità planetaria, agricoltura contadina e rivoluzione dei consumi, il sottotitolo) e le pratiche che lo accom- pagnarono, nonché i numerosi interventi pubblici di Veronelli, dicevano tutto questo. E molto di più. Il cibo, il vino e tutti i prodotti della terra o della trasformazione agivano in un unico scenario in cui gli attori, con la stessa responsabilità e lo stesso piacere di esserci, erano i produttori e i consumatori, uniti dalla scelta per la filiera totalmente trasparente. Ecco perché venne coniato il termine co-produttori ad indicare una linea di fuga da ruoli imposti dall’incorruttibile economia di mercato. Tagliare le intermediazioni per diventare co-produttori. La filiera diretta è la seconda intuizione geniale del movimento, realizzata da subito con gli eventi dedicati ai vignaioli e alle produzioni alimentari (Verona, Brescia, Milano, Genova, Sarzana, Venezia, Torino, Monopoli, Lario, Jesi…) e con i mercati autogestiti da produttori e consumatori, ovvero co-produttori, che avvengono in molti centri sociali e piazze della penisola. E che ancora oggi in molti di questi luoghi continuano ad esserci, vivi e frequentati. La sperimentazione macchinica del movimento cadde sui centri sociali, che esprimevano anche le persone che il movimento felicemente animavano. Spazi franchi da cui gettare nelle realtà urbane una formula (ormai) sconosciuta: i mercati autogestiti. Da non confondersi con i blandi mercati della terra (e dintorni) che copiosi seguirono, spesso basati sull’apparato istituzionale e sulle logiche di controllo di certificazioni, appartenenze, etichette a garantirne eterologamente la «qualità». «Qualità» era uno dei termini di cui t/Tl/cw si fece acerrimo nemico poiché totalmente svuotato di ogni senso e foglia di fico dell’industria alimentare e della sua rete di distribuzione e promozione. Piuttosto si parlava di bontà, unita a libertà ed autogestione, che andavano di pari passo con trasparenza totale (la filiera) e autocertificazione ovvero, e qui Luigi Veronelli era in primissima fila, con «l’atto di responsabilità individuale» di ogni produttore che dichiarasse apertamente le sue pratiche agricole e/o produttive. Nacquero le schede di autocertificazione, strumento semplice per mettere in contatto diretto produzione e consumo, anche in assenza fisica del produttore. Lo strumento ebbe successo ed è oggi ancora utilizzato in molte realtà che in mille differenti rivoli hanno moltiplicato ed evoluto le esperienze di t/Tl/Cw. Strumento provocatorio, la scheda, che denuncia la certificazione tradizionale ed i suoi rischi. Molti obiettarono che fosse inabile a stare sul mercato poiché inadatta alle logiche di import-export o di grande distribuzione. Obiezione insensata: la dimensione delle produzioni coinvolte non prevedeva, per costituzione e per scelta, una vendita spersonalizzata e sconfinata. Anche i sassi sanno che le certificazioni servono prevalentemente ai grandi gruppi, per cui è impossibile gestire ogni informazione e contatto con chi acquista, se non in forma di marketing. Non è piccolo è bello contro la mostruosità del grande. Sono semplicemente due differenti esistenze, due opposti approcci ontologici alla t/Terra e alle relazioni che essa genera e contiene. C’è chi dice, da qualche anno, che oggi questi temi non siano più attuali poiché c’è stato chi ne ha svuotato la potenza disarmante, disinnescandoli. Forse è così. E’ certamente vero che t/Tl/cw si sciolse in una accesa assemblea di tutte le realtà che ne fecero parte. Atto terribile, per alcuni, ma sanificante poiché ha generato immunità da ogni apologia possibile. Eppure pensare di consegnare questa cultura materiale e sua cassetta degli attrezzi ad altre mani ed anche a potenti organizzazioni soltanto perché ne utilizzano, oggi ed ampiamente, spunti e lessico, sarebbe un atto doppiamente mortifero. Veronelli sosteneva che è centrale, sempre, festeggiare la vita. E, citando Charles Fourier, diceva anche che la felicità, unica meta massima concepibile di ogni individuo e di ogni società, andava pensata non tanto affidandosi alle calcolate pratiche analitiche, pur im- portanti, quanto piuttosto all’aperta immaginazione. Il patrimonio immaginativo e la dirompenza di t/Tl/cw sono morti con la sua fine? Luigi Veronelli ha sepolto con le sue ceneri le sue idee di una gastronomia liberata? Ci restano soltanto inerti ricordi? Negli ultimi eventi veronesi t/Tl/Cw aveva trasformato il proprio nome in Terre ribelli/Critical wine. Ribellione. Rivolta. Parole via via sempre più impronunciabili e impresentabili. Eppure in grado di divenire pratiche dirompenti, oggi più di ieri. Non le rivolte di sparuti gruppi autoreferenziali. Ribellarsi è altro. E’ in ogni atto quotidiano, in ogni parola scambiata con chiunque. E’ nella ricerca di nuove parole e nuovo senso per una gastronomia che non può essere lasciata in mano a chi ne sta dilapidando meticolosamente ogni connessione alla comunità, al piacere sociale. Non è vero che cibo e vino vanno abbandonati perchè sono temi ormai infruttuosi per il mutamento. La tavola va riapparecchiata oggi. A beneficio comunitario Va riapparecchiata non ricordando il passato e utilizzando le stoviglie della nonna divenute trendy. In tavola oggi ci va una veronelliana (da Veronelli, oltre Veronelli) cassetta degli attrezzi che può servire ad una sola cosa: nuovo utilizzo e nuove dirompenze enogastroniche. E che siano magari brutte, sporche e cattive. Purché vadano dappertutto. E dimostrino che la tavola apparecchiata è, materialmente, bene comune. Miccia. Innesco. Futuro. il cibo Se a Gualtieri chiedete a qualcuno di Antonio Ligabue la frase che sentirete pronunciare più spesso su di lui è che “cambiava un quadro per un piatto di minestra”. Frase spesso pronunciata dalle persone più anziane con un misto di nostalgia e di rammarico per il quadro perso. Un “arte” del baratto che sarà una costante in tutta la sua vita, anche quando avrà successo e disponibilità economiche. Ligabue non solo barattava emozioni,ma sostituiva alla moneta il suo “equivalente generale”: il quadro.Bello immaginare una società che usa l’arte per gli scambi. Ma cosa mangiava Ligabue? “Quando lo andavamo a trovare all’Ospedale gli portavamo sempre dei dolci, di cui sapevamo che ne era goloso”, ci riferiscono i figli di Vandino Daolio. A Cesarina, l’amore della sua vita, non faceva mai mancare le paste che poi mangiavano assieme. Quando pranzava all’Osteria non si perdeva di certo i cappelletti e le tagliatelle che preparava la madre di Cesarina. Accompagnate sempre da una buona bottiglia di lambrusco, certamente a fermentazione naturale, di cui ammirava estasiato la schiuma che faceva nel versarlo nel bicchiere. Sul letto di Ospedale quando Cesare Zavattini gli chiese cosa desiderava,rispose “un piat ad pastasòta”. Carne poca, quasi mai. Ciò che colpisce è però la sua predilezione per le uova all’occhio di bue, al burro, che mi riportano al grande enogastronomo Luigi Veronelli, che ordina al grande cuoco Luigi Carnacina il suo piatto migliore: e questi gli porta due uova altegamino. “Quando aprirai il ristorante “- mi disse Veronelli- “non mettere forti ricarichi sulle bottiglie,ma se cucinerai un uovo appena uscito dal culo di una gallina, sappi che quello non ha prezzo”. E così feci. degli artisti ch’accadde il 29 Novembre 2004. anno 2014 tori agricoli, che garantiscono ingredienti di altissima qualità. Una scelta in linea con le tendenze della ristorazione contemporanea più illuminata, che garantisce il giusto equilibrio dei prezzi grazie ad un’offerta variegata e a ricette che sappiano qualificare tagli di carne o prodotti di stagione considerati “poveri”. (…) Grazie all’apertura quotidiana, la struttura è spesso il primo luogo di approccio del frequentatore dello spazio, quasi un punto informativo. La vocazione sociale e multiculturale del progetto-cucina, di chi vi lavora continuativamente o saltuariamente è da oltre vent’anni uno dei dati caratterizzanti e di primo impatto con il centro. Qui si viene per un consiglio, in cerca di aiuto, per un piatto caldo, per conoscere i servizi di assistenza esterni o interni al centro. Cucina Pop, Leoncavallo spa, 2012 Ragiono ancora. Sui luoghi di contatto, sullo spazio che l’accoglie. Se enogastronomia è gemito di piacere, se riguarda un rapporto sensuale tra geografie e corpi, se è legge del ventre che governa, se è azione e non (solo) lógos, se è nèmó, regola nello spazio di un morso dove avviene allora? Non bagno mai le piante, mi aspetto che la vite si autogestisca. Marco Chinazzo, vignaiolo, 2005 Autogestire rapporti, nella natura delle cose, la vite con l’acqua, la vite con l’uomo, l’uomo con l’uomo, autogestire rapporti di scambio, non delegare, non perdersi il momento del confronto. Perché non riesco altrove, non nei bistrot, né nei luoghi dell’eCommerce, non attraverso un portale on line potrai corrompermi, neanche in adorazione religiosa di un Padre Bio. Enogastronomia mia, enogastronomia del quotidiano, esperienza materiale, se sei nel pomodoro, nella zucca di un orto che conosco, nel sapore narciso, nello scambio clandestino, nell’apertura curiosa della bocca, se hai il coraggio del sapore fuor di regola, se sei assaggio di terra, di piogge, di venti, sole ardente sui grappoli, se sei gioia di un raccolto, sapere di un lavoratore, di una lavoratrice, se sei la passione, il patire, la pazienza. Enogastronomia, stai qui. Non andare via. Un pianeta della massa pari a circa un terzo della Terra viene inesorabilmente attirato verso una stella nana bianca, che lo disintegra e lo ‘fagocita’, liberando nell’atto finale di questo pasto cosmico una notevole quantità di raggi X. A ricostruire la scena dell’evento, avvenuto nell’ammasso globulare NGC 6388 che si trova nella Via Lattea, a circa 40.000 anni luce da noi, è stato un team di ricercatori guidato da Melania Del Santo (…). Inaf, 2014 Questo sei per me, infinito pasto cosmico, energia pura ed enorme, enogastronomia, stai qui. Non andare via. Ti devo. Ho praticato cibi, vini, persone che te, parola, hanno portato in alto; ne ho ricevuto, scossa, fremito, per l’odore di terra, per il pensiero alla storia, per i toni delle voci e lo scambio di sguardi. Mi hai portato qui, su questa terra tremula, mi hai insegnato che c’è un sapore diverso per il conflitto, sapore di vittoria su tutto nonostante tutto (e tutto sta per reddito, analfabetismo, esperienza, malaeducazione miei). Che le rivoluzioni falliscano, che finiscano male, non ha mai fermato la gente, non ha mai impedito che la gente diventasse rivoluzionaria. Si mischiano cose del tutto diverse. Le situazioni in cui l’unica via d’uscita per l’uomo è diventare rivoluzionario…Anche qui, ne stiamo parlando dall’inizio, è la confusione tra «divenire» e «storia». Se la gente diviene rivoluzionaria… Gilles Deleuze, Abecedario, 1988 Se diverrai, se giàssei, alti cibi di un dehors o vino libero tra gli scaffali Se ami scoprire nuovi sapori, cibi e bevande di alta qualità, Eataly ha selezionato per te proposte che ti permetteranno di vivere un'esperienza davvero unica. Scegli la proposta che preferisci, da regalare o regalarti. In ogni cofanetto troverai inoltre il libro delle 100 ricette della tradizione della cucina italiana, con prefazione di Oscar Farinetti. Eatinerari, 2014 enogastronomia mia, mi manchi già, non mi avrai. di Giuseppe Caleffi a dieci anni dalla morte di Gino Veronelli a me piacciono un casino questi biscotti e me li compro tutti!!" allora ne chiamano un altro, così ne avevo uno a destra e uno a sinistra, e mi chiedono spiegazioni un po' più dettagliate, gli faccio notare che sull'etichetta c'era scritto Marziali, e Marziali ero io, quindi io mi riporto a casa tutto, li pago, mi fate la fattura e voi continuate a vendere i vostri biscotti di sempre, non i miei! Mi sono ricomprato quasi 700 euro dei miei biscotti, passati alla cassa uno per uno e poi quando è passato l'ultimo e ho pagato il tutto con la carta di credito, ho preso quel pacco e l'ho dato alla cassiera e le ho detto: "Tò, questo te lo regalo io! Av salot ma tot!” Daniele Marziali, fornaio, 2013 Non chiudo. Enogastronomia mi rimane parole aperta a declinazioni, malleabile, al miglior convenire delle volte e oggi, con certezza, suona come vessillo commerciale a livelli alti, altissimi, oltre che ampi, globali: Confermati, intanto, gli obiettivi già raggiunti e quelli da raggiungere. Fino a questo momento, i rivenditori ufficiali dei biglietti Expo 2015 hanno acquistato 5 milioni di tagliandi, di cui un milione per il solo mercato cinese. Da qui alla fine dell’esposizione, il 31 ottobre del 2015, l’idea è che si riescano a piazzare altri 19 milioni di ticket. Il prezzo base è confermato a 39 euro, ma il biglietto medio – considerata la segmentazione e gli sconti previsti – si aggirerà intorno ai 22 euro. Proprio su questa cifra hanno fatto i conti gli organizzatori, che raggiungendo quota 24 milioni di ingressi contano di intascare ricavi per oltre 500 milioni di euro. Expo 2015 Contact, 2014 Alimentazione, buon produrre, consumo sostenibile, qualità di vita/cibo/vino. Un bel parlare sommerso dallo slogan più ipocrita, impossibile, inaudito, straripante e falso Nutrire il pianeta, energia per la vita, a cui fa eco cemento invece che buone pratiche; un continuo costruire e appaltare piuttosto che un minimo ragionare intorno alla questione quotidiana cibo. E allora la parole si fa grimaldello per scassinare, sussumere, scavalcare economie, fondi, bandi, territori, saperi e sapori, patrimoni di memorie e storie, seppur piccole, seppur locali: Leggendo sulle pagine del nostro giornale territoriale (…) sono venuto a conoscenza di un’opportunità che sarà offerta al cuoco milanese Carlo Cracco per formare una scuola di cucina nella storica e splendida sede dell'ex Convento dell’Annunziata. Questa notizia mi ha profondamente amareggiato. Da lungo tempo professionista affermato nel campo della ristorazione con il nostro pluristellato ristorante Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano, e inoltre da sempre presente e pronto a collaborare con pranzi benefici nelle varie occasioni nelle sedi abbiatensi e soprattutto impegnato fin dall'inizio a sviluppare e a dare valore alla nota manifestazione Abbiategusto divenuta ormai un grande appuntamento enogastronomico di prestigio, mi sono sentito tenuto all'oscuro da questa opportunità per la quale avrei potuto valutare la possibilità di partecipare al progetto, o dare un mio contributo di idee. (…) Mi sono sinceramente dovuto ripetere che la riconoscenza non è di questo mondo. Ezio Santin, ristoratore, 2014 Ma torno a me, a quel che mi riguarda e mi fa stare qui e per me enogastromia è cosa cara, salvezza, traccia, è soprattutto mangiarebere e riguarda ognuno diffusamente, esperienza con cui si ha a che fare, affare esistenziale, di vita e di morte. Una strada conosciuta nei dettagli anche minimi e percorsa ogni giorno: (…) Conosco il prestigio dei negozi di gastronomia perché mio padre ci andava prima di entrare in fabbrica per arrotondare e barattava fagiani cacciati con grossi pezzi di Parmigiano Reggiano stagionato. Paolo Bellati, La Terra Trema, 2014 Nell’ultimo anno la cucina popolare ha caratterizzato fortemente la propria ricerca gastronomica in quanto a sapori e materie prime. Piatti della tradizione mediterranea e influenze etniche apportate dai collaboratori di origine straniera, per un modello che unisce spesa a km zero e ricette dal mondo, piatti elaborati e intramontabili panini con la salamella. Fiore all’occhiello della cucina è la relazione con i fornitori dell’hinterland milanese, spesso giovani imprendi- disegni di Andrea Rossi R.Esistenza Bustrenghiana di Daniele Marziali Io non ho avuto la fortuna di conoscerlo… ma proprio in una notte stellata, di quelle che il sonno non ne vuole sapere di arrivare, allora mi alzo dal letto… accendo RaiStoria (l’unico canale per me esistente!) e tutto d’un tratto mi scappa fuori Veronelli insieme ad Ave Ninchi e parlano del Bustreng*!!! sarà un caso? saranno state le stelle? sarà stato un segno di contatto tra me e la Terra Trema? non lo so, però forte la cosa… e soprattutto perchè lui in quella trasmissione del 75, confermava perfettamente le mie parole, quello che sono riuscito a raccogliere in questi anni di R.Esistenza Bustrenghiana, contro ogni cazzata volante, contro ogni speculazione campanilistica, contro ogni boiata di produzione intensiva… il tutto tornava alla perfezione!! Quella notte, non so, ma avevo acceso il Rec al registratore… e quella trasmissione l’ho conservata e lanciata al mondo intero!! un’abbraccione grosso bella gente… siete sempre bellissimi!! *Tra i dolci tipici della tradizione romagnola, il “Bustreng” (Bustrengo o Bostrengo in italiano) è il più famoso. Buonissimo, con un sapore delicato, il “Bustreng” è un dolce povero ma ricco. Torta allegra e piena di fantasia, nata dall’usanza contadina di recuperare il pane raffermo e tutta la frutta e gli altri ingredienti a disposizione, con l’arrivo dei primi freddi delizia i palati tra bassa Romagna e alte Marche. “Questo è il Bustreng dell’alto pesarese, di Apecchio… in quelle zone, molte ragazze, ora nonnissime che io ho conosciuto più di 10 anni fa, andavano a far la stagione nelle risaie del nord, e tornavano con pochi soldi e molto riso, e quindi lo utilizzavano in svariati modi, tra cui il Bustreng… ecco perchè è diverso dal mio che è solo di pane! ma la struttura e il contenuto umano e spirituale è lo stesso! baci!!!” SEMI DI RESISTENZA Prima, durante e oltre l’Expo di Milano Chiamata a raccolta. Manifesto per la Terra Per un’agricoltura contadina libera da OGM e da monopoli. Per una distribuzione dei prodotti della terra e del cibo diffusa e autogestita 21-22 Marzo 2015, Milano. Ai contadini e alle contadine. Vi invitiamo il 21 e 22 marzo a partecipare con i vostri semi, le vostre narrazioni e le competenze a quelle che ci auguriamo diventino due grandi giornate di partecipazione e scambio con presenze nazionali e internazionali. Due giornate aperte al libero scambio di semi e di sapere, al confronto e all’approfondimento nella speranza che si possano sviluppare nuove progettualità, connessioni e relazioni per dar maggior forza a quello che già facciamo. Questa Terra è una, unica, coltiviamola bene. Per quanti, contadini, vignaioli, allevatori, orticoltori di campagna e di città, per quanti abbiano a cuore anche un vaso sul balcone, per quanti sentono il marrone sotto le unghie e vorrebbero, nelle situazioni più disparate, avvicinarsi alla Terra, sentirne il suo profumo, rivivere con il ciclo delle stagioni e del migrare degli uccelli. Per quanti della Terra vivono e ritengono che il cibo non sia una merce e la Terra non sia un supermercato, che l’agricoltura, il coltivare la Terra non sia un’attività estrattiva, che essere contadino comporti in sé un dovere di conservazione e di rispetto, oltre alla giusta percezione di un reddito dignitoso. Per tutte e tutti quanti, nelle campagne, nelle città, si riconoscano in un modo diverso, armonico, ecologico, naturale di rapportarsi alla Terra, noi chiamiamo a raccolta. Per costruire un forte, per quanto variegato, biodiverso, egualmente arrabbiato nuovo Fronte degli Orti, urbani e periurbani. Chiamiamo a raccolta perché uniti siamo più forti, perché vogliamo conoscerci, scambiare idee, pratiche e saperi, perché vogliamo coltivare e condividere la buona semenza, vogliamo coltivare e condividere ogni conoscenza. Chiamiamo a raccolta per discutere, confrontarci, con quanti, e sappiamo tanti, in Italia e fuori dall’Italia, si stringono forte alla Terra. Chiamiamo a raccolta perché dalla lotta per la Terra nasca una prospettiva di una liberazione che non metta al centro gli egoismi di mercato, le aspettative della finanza, ma i bisogni di chi lavora e di chi abita questa Terra. Chiamiamo a raccolta perché quello che ci prospetta l’Expo imminente “Nutrire il pianeta” è ipocrita vetrina del suo esatto contrario. Sbarcheranno in Europa e con contorno di foglie di fico interessate solo a mantenere il proprio status quo, le grandi corporation dell’agro-industria bio-tech più aggressiva ed assassina, perché verranno a cianciare di nutrire il Pianeta le stesse multinazionali produttrici degli Agenti Orange e della Pioggia Gialla, verranno qui le stesse multinazionali che hanno inquinato e diserbato nel Vietnam, che continuano, con la produzione degli Ogm, ad eradicare uomini e biodiversità planetaria. Verranno qui e troveranno i pennivendoli ed i complici, gli utili idioti a tenere bordone. Verranno qui, ci troveranno pronti. Chiamiamo a raccolta per un nuovo Manifesto della Terra, per un’agricoltura sensibile alle foglie, ai bambini, ai cuccioli d’uomo e d’animale. Chiamiamo a raccolta, chiamiamo al raccolto che dai nostri campi parta la rivolta. “Zappatori/trici senza padroni” vi invitiamo a partecipare il 21/22 Marzo 2015 ad un grande e condiviso momento di incontro e di scambio al Leoncavallo s.p.a per ragionare insieme di biodiversità, di libera circolazione dei semi, delle genti e dei saperi. Coltiviamo, recuperiamo semenza, resistiamo nei nostri territori. La Terra Trema | Civiltà Contadina programma ogni giorno cena a filiera zero nella Cucina Pop. e domenica anche a pranzo! venerdì 28 novembre ore 15 - 22 Apertura stand, assaggi frontali e acquisti diretti ore 19 Degustazione Coce assai Peperoncini piccanti con Paolo Rossi (Lu' Cavalire) ore 22 Musica in Foresteria SURGICAL BEAT BROS live ore 24 Musica in Foresteria POL G dj set sabato 29 novembre ore 15 - 22 Apertura stand, assaggi frontali e acquisti diretti ore 17 Incontro SEMI DI RESISTENZA Grano saraceno in Valtellina con Patrizio Mazzucchelli (Raetia Biodiversità Alpine) ore 18 Incontro *PASTIche. CULTURA MATERIALE ALLA VERONELLI Con Simonetta Lorigliola e Andrea Bonini (Seminario Veronelli) dalle 18 in cortile/cucina/ ingresso/fuori Uncle Mike & The Roving Gamblers live dalle 22.30 al Baretto Ore 22.00 in Foresteria DonPasta Artusi Remix Viaggio nella cucina popolare Ricette e Racconti, Letture e Proiezioni ore 23 Musica in Foresteria Ronin live ore 22.30 Musica al Baretto Veronica & The Red Wine Serenader ore 24 Musica in Foresteria STEFANO GHITTONI dj set ore 23 Musica in Foresteria PRIMATI DEGENERATE PARTY live ore 13 - 20 Apertura stand, assaggi frontali e acquisti diretti domenica 30 novembre ore 15 Bambini VIVA I PIANTAGRANE laboratorio a cura di Monica Gorza ore 20 Premiazione La Roncola d’Oro 2014 ogni giorno Stampamano quattro anni di lastre, lettere, lenti. Mostra antologica di stampa seri/tipo/foto/ grafica. a cura di Serileo, Officina tipografica Novepunti, Ca. os - Collettivo Camera oscura Il programma nei dettagli è disponibile su laterratrema.org la filiera diretta Apicoltura Veca, Milano (MI): miele. Arioli, Ozzero (MI): zola. Assocanapa, Carmagnola (TO): farina di canapa. Aurora, Offida (AP): olio. Boschi, Verderio Superiore (LC): carne di manzo e di vitello. Cantalupo, Urgnano, frazione Basella (BG): verdure. Cascina Nerchi, Dernice (Alessandria): robiola. Cascina San Donato, Abbiategrasso (Mi): salsa di pomodoro. Cascina Selva, Ozzero (MI): formaggi, ricotta, panna, latte, uova, farina, pasta fresca, pane. Caseificio Gennari, Collecchio (PR): Parmigiano Reggiano Cirenaica, Robecchetto con Induno (MI): carne di maiale, polenta. E.V.A. Eco Villaggio Autocostruito, Pescomaggiore (AQ): farro, zafferano e ginepro. Equo e Solidale: zucchero di canna, noci e spezie. Iacono Corrado, Noto (SR): capperi, pomodorini secchi e mandorle. L’Oca di Sant’Albino, Mortara (PV): coniglio e anatra. La Basia, Puegnago del Garda (BS): polenta. La Viranda, San Marzano Oliveto (AT): vino. Lu Cavalire, Fontanelle di Atri (TR): peperoncini piccanti e ceci. Nevola, Noto (SR): pistacchi. Oca e riso, Vigevano (PV): riso. Paganoni, Alpe Campello da Albosaggia (SO): bitto. Podere Casa Schizzati, Baganzola (PR): nero di Baganzola (prosciutto crudo). Quetzal, Modica (RG): cioccolato e cacao. Raetia Biodiversità Alpine, Teglio (SO): grano saraceno, patate blu di Svezia. Riber Navel, Ribera (AG): limoni e arance. Sole Etrusco, Cerveteri (RM): farina di canapa. Salumificio Moltoni, Chiuro (SO): bresaola. della cucina vota La Roncola d’oro, ambito premio dell’enogastronomia italiana, verrà assegnato al vignaiolo o all’agricoltore che raccoglierà più votazioni dal pubblico durante i tre giorni. La Roncola d'oro Vai allo stand Info per votare! la terra trema VINI E VIGNAIOLI AUTENTICI, AGRICOLTURE PERIURBANE, CIBI E POESIA DALLA TERRA I shot the chef Tra le evoluzioni del Critical Wine di Veronelli e dei Centri Sociali Autogestiti: La Terra Trema – Vini e vignaioli autentici, agricolture periurbane, cibo e poesia dalla terra – progetto/evento ideato e realizzato dal Folletto25603 (spazio occupato e autogestito ad Abbiategrasso – Milano) e Leoncavallo s.p.a. insieme a centinaia di agricoltori, vignaioli, scrittori, enogastronomi, appassionati, resistenti, cittadini, paesani. Evento simbolo è la tre giorni: La Terra Trema al Leoncavallo (fiera enogastronomica riconosciuta in Italia e Europa, realizzata in autogestione, senza sponsor, né patrocini, negli storici spazi del Leoncavallo s.p.a. di Milano). La Terra trema/folletto25603/leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito panico, voluttà, pasti cosmici 28/29/30 novembre 2014 www.laterratrema.org Sorelle Palazzi, Morrona (PI) - 35 Chianti Colline Pisane docg Podere il Ceno, Chianti Colline Pisane Riserva docg, Chianti Superiore docg La Casina di Badia, Trebbiano e Malvasia igt Toscana Bianco, Vin Santo del Chianti Riserva doc; grappa; olio. Monteforche, Vò (PD) - 65 Cabernet Franc igt del Veneto, Cassiara igt Bianco del Veneto (malvasia istriana, garganega e moscato), Vigna del Vento igt Rosso del Veneto (cabernet franc e merlot), Vigneto Carantina igt Bianco del Veneto (garganega). concerti foresteria cortile agricoltori e artigiani incontri, degustazioni guidate & musica dal vivo bagni cucina Pop bagni 82 83 84 9 10 7 1 2 3 4 5 100 6 99 98 8 97 96 86 85 95 93 87 101 92 94 102 91 27 28 29 44 30 43 31 42 32 41 33 40 34 39 35 38 36 37 12 15 45 64 46 63 47 62 48 61 49 60 50 59 51 58 52 57 53 56 54 55 14 26 hemp bar 25 17 free internet point 65 23 66 81 67 80 68 79 69 78 70 77 71 76 72 75 73 74 24 16 18 bagni SeriLeo ingresso sottoscrizione La Terra Trema - Folletto 25603 i info magazzino lib@lab 22 21 20 Riber Navel, Ribera (AG) - 88 Arance di Ribera, mandarini, limoni, olio, olive. Iacono Corrado, Noto (SR) - 97 Olio, pomodori secchi, capperi sotto sale, marmellate di fichi e di limoni, mandorle in guscio, decotto di carrube. Sicilia Valle Scannese di Rotolo Gregorio, Scanno (AQ) - 84 Formaggi di pecora, di capra e di vacca. Lu’ Cavalire, Fontanelle di Atri (TE) - 95 Peperoncini piccanti, ceci, olio. Abruzzo Minieri Michele, Carife (AV) - 82 Olio, verdure sott’olio, salsa di pomodoro. campania La Bucolika, Fazzano-Fivizzano (MS) - 85 Farina di castagne, miele, olio, altre piccole produzioni. Forra’pruno, Lamporecchio (PT) - 101 Confetture e salse. toscana Semi di Resistenza Civiltà Contadina M 19 Spertino Claudio Luigi, San Marzano Oliveto, (AT) - 1 Mele e succo di mele. Pelizza Giancarlo, Romano Canavese (TO) - 97 Farine di mais, orzo e avena, orzo in grani; vino: Al Sirm (erbaluce da uve stramature). L’orto del sole di Abbà Luca, Exilles (TO) - 87 Ortaggi autunnali, cipolle, patate, zucche e castagne. Argalà, Boves (CN) - 99 Pastis artigianale. piemonte Strawberry Fields, Corbetta (MI) - 90 Frutta e verdura, conserve. La torta fatta in casa, Zelo Buon Persico (LO) - 94 Prodotti da forno, torte dolci e salate, biscotti. L’Orso biodinamico, Brumano (BG) - 89 Confetture e succhi di frutta. Cirenaica, Robecchetto con Induno (MI) - 86 Salumi, carne di maiale di manzo, orzo, farine. Cascina Selva, Ozzero (MI) - 102 Formaggi di vacca, latte crudo, farine. Cascina Caremma, Besate (MI) - 83 Riso, farine, orzo, salumi, birra, vino. Cascina Contina, Rosate (MI) - 19 Comunità/tribù Cantalupo, Urgnano, frazione Basella (BG) - 98 Frutta e verdura. Podere Casa Schizzati, Sala Baganza (PR) - 100 Salumi. Piccolo Forno Marziali, Saludecio (RN) - 96 Biscotti, torte, dolcetti. Apicoltura Veca, Milano (MI) - 91 Miele. Birrificio indigeno MA’AM, Abbiategrasso (MI) - 25 Birra. Appennino che resiste Valmozzola (PR) - 92 Formaggi, funghi. toscana AGRIpiccola, Telgate (BG) - 93 Salumi, carne di bovino, di suino e di coniglio, pane, farine. lombardia vignaioli 13 Valcerasa - Alice Bonaccorsi, Randazzo(CT) - 72 Etna rosso Crucimonaci, Etna bianco Noir, Etna rosso Valcerasa, Etna bianco Valcerasa, Rossorelativo igt Sicilia rosato. Punta dell’Ufala, Vulcano (ME) - 76 Malvasia delle Lipari Passito doc Lantieri. Lantieri - Punta dell’Ufala, Vulcano (ME) - 76 Malvasia delle Lipari Passito doc Lantieri. Gueli, Grotte (AG) - 34 Erbatino Nero d’Avola Sicilia igt, Calcareus Nero d’Avola Sicilia igt. Dos Tierras, Petrosino (TP) - 17 Dos Tierras igt Sicilia (nero d’avola e tempranillo), Temprano del Dos Tierras igt Sicilia (nero d’avola e tempranillo); olio. Cantine Barbera, Menfi (AG) - 61 Sicilia doc: Inzolia, Nero d’Avola, Rosato La Bambina, Passito Albamarina, Grillo Coste al Vento; Menfi doc: Inzolia Dietro le Case, Chardonnay Piana del Pozzo, Merlot Azimut, Cabernet Sauvignon La Vota, Rosso Riserva Coda della Foce; Microcosmo igt Sicilia (perricone e nerello mascalese). Bosco Falconeria, Partinico (PA) - 12 Catarratto igt Terre Siciliane, Nero d’Avola igt Terre Siciliane, Falco peregrino igt Terre Siciliane (catarratto); olio. Barraco Nino, Marsala (TP) - 76 Catarratto igp Terre Siciliane, Grillo igp Terre Siciliane, Zibibbo secco igt Sicilia, Pignatello (Perricone) igt Sicilia, Nero d’avola igt Sicilia, Milocca vdt da uve stramature, Vignammare Bianco igp Terre Siciliane, Rosammare Rosato igp Terre Siciliane. sicilia L’Acino, San Marco Argentano (CS) - 22 Tocco Magliocco, MantonicOZ, Chora Bianco igt Calabria, Chora Rosso igt Calabria. Cote di Franze, Cirò Marina (KR) - 81 Cirò Rosso Classico Superiore doc, Cirò Rosato doc, Cirò Bianco doc. Cataldo Calabretta, Cirò Marina (KR) - 4 Cirò Rosso Classico doc, Passito Bianco igt Calabria (malvasia bianca). Altomonte Antonino, Palizzi (RC) - 22 Palizzi Rosso igt (nerello mascalese e calabrese), Calabria Bianco igt (malvasia e inzolia). calabria malvasia nera), Momo igt Salento Rosso (primitivo), Breccia igt Salento Rosso (montepulciano e negroamaro), Heinz igt Salento Bianco (chardonnay), Pòppitu igt Salento Rosato (negroamaro), Lauru igt Salento Rosso (negroamaro); olio; farine, friselle e tarallucci. gli agricoltori e gli artigiani Tenuta Patruno Perniola, Gioia del Colle (BA) - 78 Battaglio Primitivo igt Puglia, Marzagaglia Primitivo igt Puglia, Striale Verdeca igt Puglia, Ghirigori igt Puglia Rosato, Chirintana Primitivo dolce naturale igt Puglia. Urupia, Francavilla Fontana (BR) - 60 Solare igt Salento Rosso (negroamaro e Pantun, Mottola (TA) - 16 Pantun (primitivo), Pantun passito. puglia Cantine dell’Averno, Pozzuoli (NA) - 47 Campi Flegrei Falanghina dop, Campi Flegrei Piedirosso dop, Campi Flegrei Falanghina dop Vigna del Canneto, Campi Flegrei Piedirosso dop Riserva. Podere Veneri Vecchio, Castelvenere (BN) - 41 Nigrum igt Aglianico Beneventano, Rutilum igt Beneventano Rosso (sangiovese e barbera del sannio), Perdersi e Ritrovarsi igt Beneventano Rosso (aglianico e piedirosso), Tempo dopo Tempo igt Beneventano Bianco (grieco e cerreto), BiancoTempo (grieco, cerreto e falanghina), Il Tempo Ritrovato igt Beneventano Bianco (grieco e cerreto), Frammenti di Terra igt Beneventano Rosso (sciascinoso). campania Rasicci Emanuele, Controguerra (TE) - 50 Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane docg, Trebbiano d’Abruzzo doc, Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo docg. Ludovico, Vittorito (AQ) - 75 Cerasuolo D’Abruzzo Suffonte, Montepulciano D’Abruzzo Suffonte, Suffonte vino montepulciano. Collebello - Tenuta Terraviva, Tortoreto (TE) - 25 Trebbiano d’Abruzzo doc Mario’s, Trebbiano d’Abruzzo doc Terraviva, Abruzzo Pecorino doc Ekwo, Passerina Colli Aprutini IGT 12.1, Bianco Colli Aprutini IGT Solobianco, Cerasuolo d’Abruzzo doc Giusi, Rosso Colli Aprutini IGT Solorosso, Montepulciano d’Abruzzo doc Terraviva, Montepulciano d’Abruzzo doc CO2, Montepulciano d’Abruzzo doc Luì, Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane docg Polifemo. abruzzo Occhipinti, Gradoli (VT) - 58 Alter Ego vino bianco (aleatico), Alea Viva igt Lazio Rosso (aleatico), Montemaggiore igt Lazio Rosso Passito (aleatico), Lancerio igt Lazio Rosso Passito (aleatico), Caldera igt Lazio Rosso (grechetto rosso). lazio Fattoria Mani di Luna, Torgiano (PG) - 30 Ametistas Grechetto igp Umbria, Il Baratto Trebbiano igp Umbria, Sangiovese igp Umbria. Cantina Margò, Perugia (PG) - 62 Margò rosso igp Umbria (sangiovese), Margò bianco igp Umbria, Fiero rosso, Fiero bianco, Fiero rosso vendemmia tardiva, Fiero bianco vendemmia tardiva, Fiero rosè. Calcabrina, Montefalco (PE) - 36 Calcabrina igt Umbria Rosso (sagrantino); olio; formaggi di capra. umbria mostra stampamano 11 Vigneti Vallorani, Colli del Tronto (AP) - 55 Falerio doc Avora, Piceno Superiore doc Polisia, Rosso Piceno Superiore doc Koné, Sorlivio igt Marche Rosso (sangiovese), Philumene igt Marche Rosso (montepulciano); olio. La Marca di San Michele, Cupramontana (AN) - 79 Capovolto igt Marche Bianco (verdicchio), Il Pigro della Marca igt Marche Bianco (verdicchio); olio. La Distesa, Cupramontana (AN) - 68 Terra Silvate igt Marche Bianco (verdicchio e trebbiano), Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva, Nocenzio igt Marche Rosso (sangiovese, montepulciano, cabernet sauvignon), Nur igt Marche Bianco (trebbiano, malvasia, verdicchio), 99; olio. Fiorano, Cossignano (AP) - 11 Rosso Piceno Superiore doc Terre di Giobbe, Ser Balduzio igt Marche Rosso, Sangiovese igt Marche, Offida Pecorino docg Donna Orgilla; grappa; olio. Di Giulia, Cupramontana (AN) - 27 Il Gentile igt Marche Bianco (verdicchio), Il Grottesco igt Marche Bianco (verdicchio), Rebecca igt Marche Rosato (montepulciano), Benedetto igt Marche Rosso (montepulciano, sangiovese e cabernet sauvignon). 88 89 90 San Polo, Castelvetro (MO) - 9 Trebbiolo vino bianco spumante (trebbiano di spagna, trebbiano nostrano e garganega), Vèn da Massa vino bianco spumante, Saio Rosso vino rosso spumante (lambrusco grasparossa, lambrusco maestri, uva tosca e altri vitigni), Rossè vino rosato spumante (lambrusco grasparossa); aceto di vino, condimento balsamico 5 anni, salse di verdure. Gualdora, Z. Piacentino (PC) - 18 Gutturnio Superiore doc Otto, Colli Piacentini Malvasia Frizzante Secco doc Bianca, Gutturnio Frizzante doc Vivaz. Bini Denny, Podere Cipolla, Coviolo (RE) - 24 Ponente 270 (lambrusco e malbo gentile), Levante 90 (malvasia, moscato, spergola), Libeccio 225 (lambrusco grasparossa), Grecale 45 (malbo gentile), Maestrale 315 (malbo gentile), Tramontana 360 (malbo gentile passito), Rosa dei Venti (lambrusco grasparossa). emilia romagna Nicolini Giorgio, Muggia (TR) - 46 Malvasia igt Venezia Giulia, Vitovska igt Venezia Giulia, Eugenio (moscato giallo), Piccola Nera igt delle Venezie, Refosco igt Venezia Giulia, Rosso Nicolini (borgogna nera). Foffani, Clauiano (UD) - 56 Friuli Aquileia doc: Friulano, Refosco dal peduncolo rosso, Rosato (refosco), Cabernet Sauvignon, Merlot, Merlot Riserva, Pinot Grigio, Sauvignon; Moscato Rosa igt delle Venezie, Merlot bianco. friuli venezia giulia Ca’liptra, Cupramontana (AN) - 15 Caliptra igt Marche Bianco (verdicchio e trebbiano), Verdicchio Classico Superiore doc San Michele Kypra; Amistà igt Marche Rosso (montepulciano); olio. Aurora, Offida (AP) - 21 Falerio dop, Rosso Piceno dop, Rosso Piceno Superiore dop, Fiobbo Offida Pecorino docg, Morettone Marche igp, Offida Rosso Barricadiero docg; olio. marche alto adige Brunnenhof Mazzon di Kurt Rottensteiner, Egna (BZ) - 70 Alto Adige Pinot Nero doc Riserva, Alto Adige Gewurztraminer doc, Alto Adige Lagrein doc, Brunnenhof Eva Manzoni Bianco igt Mitterberg. Terre Apuane, Marina di Carrara (MS) - 14 Candia secco doc Biancheforme, Candia Vermentino doc Perle Nuvole, Vermentino Nero igt Toscana Rosso, Candia Rosso doc Formarossa, Candia Rosso doc Montesagro. Maso Bergamini, Cognola di Trento (TN) - 51 Trento doc Riserva Terre basaltiche, Trentino doc Riesling Renano bio, Trentino doc Gewürztraminer bio, Trentino Pinot Nero bio, Trentino doc Lagrein bio, Teroldego igt Vigneti delle Dolomiti Bio, Trentino doc Moscato Rosa bio. Agritur Tenno, Tenno (TN) - 43 S.Lorenzo de Tem Pinot Nero igt Vigneti delle Dolomiti, Silvianino Merlot igt Vigneti delle Dolomiti. Terra d’Arcoiris, Chianciano Terme (SI) - 28 Chianti Superiore Riserva docg, Chianti Colli Senesi Riserva docg Etichetta Rossa, Chianti Colli Senesi Riserva docg Etichetta Blu, Chianti docg, Etichetta Verde igt Rosso Toscano; grappa; olio; mele, succhi. Sant’Agnese - Fratelli Gigli, Piombino(LI) - 54 I Fiori Blu Cabernet Sauvignon igt Toscana, Spirto igt Toscana Rosso (merlot), Rubido Merlot igt Toscana, UbuRuà igt Toscana Rosso (sangiovese, merlot e cabernet sauvignon), Libatio igt Toscana Rosso (sangiovese), Kalendamaia Vermentino igt Toscana. Monte Dall’Ora, S. Pietro in Cariano (VR) - 53 Valpolicella Classico Classico doc Saseti, Valpolicella Classico Superiore doc Camporenzo, Valpolicella Classico Ripasso doc Saustò, Amarone della Valpolicella Classico doc, Amarone della Valpolicella Classico doc Stropa, Recioto della Valpolicella Classico doc Sant’Ulderico. trentino Sàgona, Loro Ciuffenna (AR) - 69 Primi Passi bianco (malvasia bianca e trebbiano), Gattorosso igt Toscana Rosso (sangiovese, malvasia nera, colorino, ciliegiolo e canaiolo), Sàgona igt Toscana Rosso (sangiovese); olio. Prato al Pozzo, Cinigiano (GR) - 6 Montecucco Sangiovese doc Arpagone, Piede Rosso Cabernet Sauvignon igt Toscana, Maremma Toscana Vermentino doc Prato al Pozzo. Paterna, Terranuova Bracciolini (AR) - 52 Chianti Colli Aretini docg Paterna, Vignanova Sangiovese igt Toscana, Il Terraio Bianco igt Toscana (trebbiano e malvasia), Pugnirosso Pugnitello igt Toscana, Vin Santo del Chianti doc; olio. Parmoleto, Castel del Piano (GR) - 2 Maremma Toscana Bianco doc Carabatto, Montecucco Rosso doc, Montecucco Sangiovese doc, Montecucco Sangiovese Riserva doc, Maremma Toscana doc Syrah, Sormonno igt Maremma Toscana rosso (sangiovese, cabernet sauvignon e montepulciano), Inciucio Vino Spumante; grappa; olio. Monastero dei Frati Bianchi, Fivizzano(MS) - 3 Deir Syrah igt Toscana, Cenobio igt Toscana Rosso (merlot, pollera e barsaglina), Tazzara igt Toscana (barsaglina), Pollera igt Toscana. La Pievuccia, Castiglion Fiorentino (AR) - 48 Valdichiana Rosso doc Balzanella, Valdichiana Rosso doc Nottelunga, Valdichiana Rosso doc Terraviva, Valdichiana Rosato doc Milamè, Valdichiana Chardonnay doc, Valdichiana Bianco doc Terraviva, Valdichiana doc Vinsanto; olio. Il Cerchio, Capalbio (GR) - 42 Costa dell’Argentario Ansonica doc, Maremma Toscana Bianco doc L’Altro, Maremma Toscana Sangiovese doc Valmarina, Tinto Alicante igt Maremma Toscana, Dolce A Ansonica Passito igt Toscana. I Botri di Ghiaccioforte, Scansano (GR) - 37 Vignaibotri vino rosso (sangiovese, ciliegiolo e grenache), Ghiaccioforte vino bianco (procanico e altre varietà). Fattoria Majnoni Guicciardini, Barberino Val d’Elsa (FI) - 59 Chianti docg, Chianti Riserva docg, Spareto igt Toscana Bianco (chardonnay e malvasia bianca), Tìntero Rosso igt Toscana. Casina di Cornia, Castellina in Chianti (FI) - 57 Chianti Classico docg, Chianti Classico docg Riserva Vigna la Casina, L’Amaranto Rosso Toscano igt, Rosso Toscano igt, Il Mariolo igt Bianco Toscano (viognier), Osé Rosato igt Colli della Toscana Centrale. toscana Tenuta Diavoletto, Bertinoro (FC) - 44 A.mare Sangiovese igt Forlì, Primipassi Sangiovese igt Forlì, Satirello Sangiovese igt Forlì, Trebbiano di Romagna doc Idi di Marzo, Note blu vino bianco frizzante, Albana secco docg Cinquecento. Le Bignele, Marano di Valpolicella (VR) - 23 Amarone della Valpolicella Classico docg, Recioto della Valpolicella docg, Valpolicella Classico Superiore Ripasso doc, Valpolicella Classico Superiore doc, Sulà igt Rosso Veronese. Alla Costiera, Vo' (PD) - 65 Colli Euganei Fior d’Arancio Spumante docg, Il Fiore della Costiera Passito di Moscato Giallo igt Veneto, Fior d’Arancio secco docg Agnese, Serprino doc, Biancone igt Veneto bianco (tai), Colli Euganei Rosso doc Gerardo, Colli Euganei Rosso Riserva doc Vo’ Vecchio, Colli Euganei Cabernet Franc doc, Colli Euganei Cabernet Sauvignon doc. Aldrighetti Lorenzo e Cristoforo, Marano di Valpolicella (VR) - 8 Valpolicella Classico doc, Valpolicella Classico Superiore Ripasso doc, Amarone della Valpolicella Classico doc, Recioto della Valpolicella Classico docg. veneto Triasso e Sassella, Sondrio (SO) - 31 Valtellina Superiore Sassella docg SassiSolivi, Valtellina Superiore Sassella Riserva docg SassiSolivi. Piccolo Bacco dei Quaroni, Montu’ Beccaria (PV) - 33 Oltrepo Pavese doc Bonarda Mons Acutus,Il More Croatina igt Provincia di Pavia, Oltrepo Pavese doc Pinot Nero La Fiocca, Oltrepo Pavese doc Buttafuoco Ca’ Padroni, Elos Malvasia Vendemmia Tardiva igt Provincia di Pavia, PBQ Pinot Nero Spumante Brut, Pinot Nero Spumante Brut Rosè. La Basia, Puegnago del Garda (BS) - 66 Valtenesi doc Chiaretto La moglie ubriaca, Garda Classico doc Groppello La botte piena, Garda Classico doc Rosso Superiore Martì, Garda Classico doc Rosso Superiore Predefitte, Garda Classico doc Rosso; grappa; olio. Dal Verme Camillo e Filippo, Ruino (PV) - 35 Torre degli Alberi Pinot Nero Spumante. Alziati Annibale, Rovescala (PV) - 63 Oltrepo Pavese doc Bonarda di Rovescala Gaggiarone, Oltrepo Pavese doc Barbera, Oltrepo Pavese doc Bonarda Garzoncello Scherzoso, Oltrepo Pavese doc Bonarda, Oltrepo Pavese doc Riesling. lombardia Terre di Maté, Pasturana (AL) - 24 “Gavi Docg Regaldina, Maté vino bianco. Tenuta Grillo, Gamalero (AL) - 71 Barbera d’Asti doc Igiea, Pratoasciutto (dolcetto), Monferrato Rosso doc Pecoranera (freisa, barbera, dolcetto e merlot), Tornasole (merlot), Baccabianca (cortese). Rocco di Carpeneto, Carpeneto (AL) - 67 Ovada docg Riserva Erche, Ovada docg Steira Vigna Rocco, Ovada docg Losna, Monferrato Dolcetto doc Aur-oura, Barbera del Monferrato Superiore docg Reitemp Vigna Rocco, Barbera del Monferrato Superiore docg Rapp, Piemonte Cortese doc Ròo. baretto Roccheviberti, Castiglione Falletto(CN) - 73 Barolo docg Vigneti Rocche, Langhe Nebbiolo doc, Barbera d’Alba Superiore doc, Dolcetto d’Alba doc Vigna Melera. Quat Gat - Patriarca Franco, Gattinara (VC) - 10 Gattinara docg, Coste della Sesia Nebbiolo doc, Coste della Sesia Rosso doc, Qualcosa di Rosso. Quat Gat - Caligaris Luca, Gattinara(VC) - 10 Gattinara Riserva docg, Coste della Sesia Nebbiolo doc, Coste della Sesia doc Rosa di Martina (nebbiolo e uva rara), Rosso di Sara (nebbiolo, uva rara, croatina, vespolina e neretto). Quat Gat - Baldin Matteo, Lozzolo (VC) - 10 Bramaterra doc, Reys rosso, Kros rosso, Iubire rosso, Leti bianco. Principiano Giuseppe, Monforte d’Alba (CN) - 64 Barolo docg, Langhe Nebbiolo doc, Barbera d’Alba doc, Dolcetto d’Alba doc, Piemonte Chardonnay doc. Piatti Antonella, Mazzè (TO) - 74 Erbaluce di Caluso docg, Erbaluce Vino Spumante, Erbaluce passito, Canavese Rosso doc. Manera, Alba (CN) - 29 Barbaresco docg, Nebbiolo d’Alba doc, Barbera d’Alba doc, Dolcetto d’Alba doc, Langhe Rosso doc, Langhe Favorita doc, Langhe Arneis doc. Lo Zerbone, Rocca Grimalda (AT) - 49 Lo Zerbone Bianco (cortese), Lo Zerbone Rosso, Monferrato Chiaretto doc Ciarèt, Dolcetto di Ovada doc, Dolcetto di Ovada Superiore doc Nejr, Valli dell’Oro passito. LeViti, Dogliani (CN) - 38 Dolcetto di Dogliani doc Bric sur Pian, Dolcetto di Dogliani doc Cavalla, Briosec rosso (brachetto), Briosec rosato (brachetto), Bricalet M.P.F. (brachetto). La Viranda, San Marzano Oliveto (AT) - 20 Ca d’roc (cortese), L’ Martinet (chardonnay), Costa ‘d San Bastian (sauvignon), I Tre Stei ‘d Luigina, San Giovanni ai Cipressi (barbera), Suli dal Cont (barbera), Madama Pijan (freisa), La Rou (caberent sauvignon), Rus ‘d Vitorio (merlot), ‘l Vignot (pinot nero), La Sopa (barbera), La Pipiona (cabernet sauvignon), Sol dell’Avvenire (albarossa), Libertario rosso (brachetto), Futuro Rosso, Pan del Bric passito (moscato), Augusto Spumante Brut Rosè (pinot nero); grappe. La Morella, Carezzano (AL) - 5 Colli Tortonesi Timorasso doc I Tre Venti, Il Monte vino bianco (cortese), Colli Tortonesi Barbera doc Morella, Colli Tortonesi Barbera doc Antico Convento, Colli Tortonesi Dolcetto doc Bricco delle streghe, San Martino vino rosso (merlot), La Corte dei Merli vino rosso (freisa). Il Mongetto, Vignale Monferrato (AL) 45 Barbera d’Asti docg Vigna Guera, Monferrato Rosso doc Vigna Telegro, Grignolino del Monferrato Casalese doc Vigna Solin, Barbera del Monferrato Superiore docg Vigna Mongetto, Malvasia di Casorzo doc Vigna Rudifrà. Garella, Masserano (BI) - 77 Juan (nebbiolo, croatina, vespolina e altre varietà), Numech (nebbiolo), Trun (croatina). Eraldo Revelli, Farigliano (CN) - 80 Dogliani docg San Matteo, Dogliani docg Autin Lungh, Dogliani docg Otto Filari, Langhe Rosso doc La Basarisca, Langhe Rosato doc Rossèt. Curto Marco, La Morra (CN) - 32 Barolo docg La Foia, Barolo docg Arborina La Foia, Langhe Nebbiolo doc, Barbera d’Alba doc, Dolcetto d’Alba doc. Cascina Zerbetta, Quargnento (AL) - 29 Barbera del Monferrato doc, Monferrato Rosso doc Piangalardo, Quattrocento (sauvignon e müller thurgau). Cascina del Monastero, La Morra(CN) - 7 Dolcetto d’Alba doc, Barbera d’Alba doc, Barbera d’Alba doc Vigna Parroco, Langhe Nebbiolo doc Monastero, Langhe Rosso doc Sarset, Barolo docg Annunziata, Barolo docg Bricco Luciani, Barolo docg Riserva Bricco Riund, Barolo docg Perno. Cascina Carrà, Monforte d’Alba (CN) - 26 Dolcetto d’Alba doc, Dolcetto di Dogliani doc, Barbera d’ Alba doc, Barbera d’Alba barrique, Barbera Superiore, Langhe Chardonnay, Nebbiolo d’Alba doc. Cascina Buia, Castellania (AL) - 5 LatoB (barbera), Settecento (barbera). Cascina Borgatta, Tagliolo Monferrato (AT) - 49 Dolcetto d’Ovada doc, Barbera del Monferrato doc. Cascina Besciolo, Gorzegno (CN) - 74 Langhe Dolcetto doc, Langhe Bianco doc, Langhe Nebbiolo doc, Langhe Rosso doc For, Piemonte Barbera doc La Rebecca, Langhe Dolcetto doc Le Terrazze. Cascina ‘Tavijn, Scurzolengo (AT) - 13 Grignolino d’Asti doc, Barbera d’Asti doc, Barbera del Monferrato doc, Ruché di Castagnole Monferrato doc. Carussin, San Marzano Oliveto (AT) - 1 Barbera d’Asti docg Asinoi, Barbera d’Asti docg Lia Vì, Barbera d’Asti docg La Tranquilla, Barbera d’Asti docg Ferro Carlo, Moscato d’Asti docg Filari Corti; birra. Cantine del Castello Conti, Maggiora(NO) - 40 Boca doc Il rosso delle donne, Flores vino rosso (nebbiolo), Colline Novaresi Nebbiolo doc, Zingara vino rosso (croatina). Buganza Renato, Piobesi D’Alba (CN) - 39 Barolo docg, Roero docg Bric Paradis, Roero docg Gerbole, Roero docg Riserva, Roero Arneis docg d’la Trifula, Barbera d’Alba doc Gerbole, Barbera d’Alba doc Vijà, Dolcetto d’Alba doc d’la Topia, Langhe Chardonnay doc d’la Ru, Langhe Rosso doc, Nebbiolo d’Alba doc Bric Paradis, Clodette Spumante Brut. PIEMONTE i vignaioli