La guerra frena le missioni mediche, progetto `Cuori in emergenza

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La guerra frena le missioni mediche, progetto `Cuori in emergenza
25-03-2016
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Italia /Video
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La guerra frena le missioni mediche,
progetto 'Cuori in emergenza' per
operare i bimbi in Italia /Video
L'ultimo progetto del 'cardiochirurgo con la valigia': "Il
terrorismo non ci fermerà"
SANITÀ
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"L'acetone non è tossico", ma un
video lascia di stucco
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Pubblicato il: 25/03/2016 16:54
Per tutto il 2016 - annuncia l'Onlus - Bambini cardiopatici nel mondo finanzierà i costi degli
interventi per alcuni piccoli pazienti di varie zone del pianeta presso l'Istituto alle porte del
capoluogo lombardo, centro di eccellenza internazionale in cardiochirurgia. Il primo bimbo
è giunto in Italia dalla Moldavia a fine febbraio, e dopo alcune visite di controllo è stato
programmato l'intervento al cuore che sarà effettuato entro pochi mesi a San Donato.
"Come lui - spiega Frigiola annunciando l'iniziativa con un video su YouTube - numerosi
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moglie"
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Dal 1993 i medici dell'associazione
Bambini cardiopatici nel mondo
hanno organizzato ogni mese missioni
di speranza nei Paesi poveri, per
operare al cuore piccoli bisognosi di
cure introvabili o inaccessibili in patria.
Ora la guerra ha fermato i loro
viaggi, ma non ma voglia di
aiutare chi soffre. L'Onlus fondata e
presieduta da Alessandro Frigiola,
co-direttore dell'Area di cardiochirurgia
pediatrica dell'Irccs milanese
Alessandro Frigiola, 'padre' di Bambini cardiopatici nel mondo
Onlus
Policlinico San Donato, non si
arrende a chi minaccia la sicurezza
internazionale e lancia il progetto umanitario 'Cuori in emergenza': se i medici non
possono partire per andare dai bimbi, saranno questi a farlo per venire dai medici. Gratis, a
spese dell'associazione.
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Bambini Cardiopatici nel Mondo
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altri bambini saranno selezionati dai nostri colleghi", sulla base di richieste raccolte dalla
segreteria dell'associazione in queste ultime settimane. E "con il vostro sostegno e il vostro
contributo - dice il 'cardiochirurgo con la valigia' - sono sicuro che potremo operare decine e
decine di bambini ridando loro un sorriso, e ai genitori ridando un figlio".
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"Non possiamo rischiare di affidarci solo alle missioni - precisa il chirurgo - perché
anche noi, pur avendo rapporti stretti con Governi e altre organizzazioni umanitarie
internazionali, non abbiamo più certezze sulla fattibilità di interventi in loco che, anche con
il massimo impegno da parte nostra, rischiano di essere rimandate e sospese contro la
nostra volontà. E a scapito di tanti bambini". Così "lanciamo questo importante progetto,
per la realizzazione del quale abbiamo bisogno di raccogliere più fondi possibili,
affidandoci alla generosità di amici, partner, aziende sostenitrici e a tutti coloro che
vorranno aiutarci e condividere con noi i principi ispiratori della nostra mission: più fondi
raccogliamo, più bambini possiamo operare".
"Abbiamo la fortuna di poter contare su un rinomato gruppo ospedaliero altamente
qualificato - conclude Frigiola - e sull'esperienza di tanti medici e chirurghi che offrono
spontaneamente il proprio tempo e impegno per aiutarci a dare una concreta speranza di
vita ai bambini cardiopatici, anche in una situazione come quella attuale che in alcuni Paesi,
a causa delle conseguenze delle guerre, degli embarghi e della crisi in generale, rende le
cardiopatie in età pediatrica ancora più gravi".
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TAG: bambini cardiopatici nel mondo, cuori in
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"La grave crisi internazionale e l'aggravarsi della minaccia dei terroristi che
coinvolge diversi Paesi in cui operiamo da anni - afferma Frigiola - sta rendendo sempre
più difficile per noi organizzare missioni periodiche in loco per intervenire sui
bambini affetti da cardiopatie congenite che, ancora oggi, possono rivelarsi fatali se non
trattate con urgenza e con tecniche chirurgiche ancora sconosciute a gran parte dei medici
locali. Se fino a poco tempo fa ciò era possibile organizzando missioni quindicinali per
programmare interventi e formare il personale locale, adesso la situazione purtroppo è
cambiata".
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referendum
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Per ogni piccolo coinvolto nel progetto, Bambini cardiopatici nel mondo sosterrà le
spese di viaggio, di ospitalità anche per la madre, i costi dell'intervento
cardiochirurgico e quelli di degenza. Per queste ultime voci di costo, l'Onlus potrà
anche contare su alcune agevolazioni che fornirà il Policlinico San Donato. "A causa della
situazione drammatica che si sta creando nel mondo prr la guerra - sottolinea Frigiola nel
filmato - le nostre missioni operatorie ovviamente hanno dovuto subire una restrizione, ma
abbiamo ritenuto opportuno offrire un'alternativa a molti dei bambini che avremmo dovuto
operare in missione". Il terrorismo, è la promessa, non uccide la solidarietà.