Fourier e l`esperimento utopistico del Dottor Francia in Paraguay

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Fourier e l`esperimento utopistico del Dottor Francia in Paraguay
ISC - Istituto di Studi sul Capitalismo
Fourier e l'esperimento utopistico del Dottor Francia in Paraguay
SURDICH Francesco PERROTTA Marisa SACCONE Salvatore RAVOTTO Luisa BO Daniele ZAVATTI Silvio CAPACCI
Alberto FURFARO Domenico e BIANCO Giovanna FULVI Fulvio, Miscellanea di storia delle esplorazioni. IV. FRATELLI
BOZZI. GENOVA. 1979 pag 292 8° premessa di Francesco SURDICH, note; 'Studi di storia delle esplorazioni, IV'. ['La
nostra attenzione deve accentrarsi attorno a due nomi europei: Charles Fourier e Thomas Carlyle. Traiettorie culturali
diverse, filosofie politiche quasi opposte, entrambi sono colpiti da Francia [avvocato paraguaiano José Gaspar
Rodriguez de Francia, ndr], dalla singolarità dell'esperimento: lo ammirano, pur riservandogli qualche critica, ne esaltano
l'originalità. Il regime vigente in Paraguay pare essere la traduzione nella pratica delle loro idee: Francia è la prova
tangibile, anche in una landa sperduta, dell'universalità del loro pensiero. Fourier. E' necessario entrare nel codice
genetico dell'opera, nella terminologia della scienza politica e della visione. Stava, confessa Fourier, per iniziare la
seconda sezione de 'La Fausse Industrie' quando ricevette notizie su 'L'affaire du Paraguay' (la 'Fausse Industrie' è del
1835), Francia, opina Fourier, non fa che realizzare ad un «grado molto basso il meccanismo dell'industria combinata,
giudicata impossibile, soprattutto dopo i goffi tentativi degli inglesi e degli olandesi»; ma non è affatto un continuatore
dell'opera gesuitica «è un uomo che, senza teoria, ha l'istinto del regime combinato». Si propone dunque di esaminare,
con la sua tipica furia osservativa del particolare, il «système Francia», dove «vi vedo errori, numerosi e colossali; ma vi
vedo anche dei progressi reali che militano a favore dell'industria combinata in falangi di 1800 persone; le sue sono
1500, numero troppo debole» (1). Ed è probabile che Fourier si riferisse all'organizzazione sociale dei «partidos», cui
facevano riferimento Rengeer e Longchamp. Fra i pregi indicati citiamo: la garanzia della buona tavola, com'è noto punto
fermo dell'utopia foureriana, piaceri e divertimenti garantiti per gli operai. Ed in questo caso l'osservazione è corretta,
visto che Francia amava danza e musica ed organizzò le cose in tal senso. Ed ancora: impiego produttivo delle donne, in
modo tale che si risparmiavano i 9/10 di un « menage inchoerent»; le aule pubbliche in cui i bambini vengono sorvegliati
ed imparano; l'esistenza di una solidarietà di massa fra il popolo; l'istituzione di un minimo garantito per chi nella
«falange» si ammalava e di uno spirito di emulazione nel lavoro. Non sapendo delle fonti di Fourier su Francia è difficile
misurarne l'esattezza. Una sola annotazione: Rengger e Longchamp osservavano che chi nella truppa si ammalava non
veniva più pagato, non ci è dato di sapere con precisione se nelle «falangi» di Francia sussistettero invece forme di
assistenza mutualistica. Ed ancora Fourier è colpito favorevolmente dal sospetto in cui era tenuto il commercio,
rigidamente subordinato all'interesse generale e dalla creazione di fondi di riserva dei raccolti che servivano al bene
comune. E' la totalità del sistema che giunge fino alla cura del particolare ad apparire poi come un grande complesso
organico, un «unicuum» al lavoro, una grande macchina che colonizza la terra, «sciami di raccolti di diverse falangi», e
proprio perché così minutamente strutturato, assicura «spensieratezza» (insouiçance) all'uomo, lo eleva al rango di
animale libero, che appassiona l'utopista e il socialista. Misurare il grado di liberalità, il tasso di costituzionalità di tale
sistema, questo poteva interessare Fourier, al quale importava inserire, incastrare il sistema Francia nel gioco della sua
progettualità. Il Paraguay di Francia, perfettamente isolato, sospettoso, lavoratore unico, stato che assiste (ma che
punisce anche, ed è questa la dimenticanza) e che educa, si staglia sullo sfondo del suo orizzonte geografico come
creatura di sogno, schermo su cui disegnare le proiezioni della sua visione politica. Thomas Carlyle scrisse il saggio 'Dr.
Francia' nel 1843 (Francia era scomparso il 20 settembre 1840). Le sue fonti erano l'opera di Rengger e Longchamp, i
libri di Robertson, il discorso funebre pronunziato dal reverendo Manuel Antonio Perez alla Chiesa dell'Incarnazione
nell'ottobre 1840' (pag 120-122)] [(1) Ch. Fourier, Oeuvres, Parigi, 1967, vol. VIII. Della connessione e del collegamento
Francia-Fourier sono debitore al Prof. Salvatore Rotta] [ISC Newsletter N° 78] ISCNS78TEC [Visit the 'News' of the
website: www.isc-studyofcapitalism.org]
http://www.isc-studyofcapitalism.org/jmla
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