Morsi all`asilo

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Morsi all`asilo
Amici di Nemo
I MORSI ALL’ASILO
Ogni anno all’asilo si verificano situazioni di bambini che morsicano e altri che vengono morsicati,
abbiamo perciò pensato di proporvi alcune riflessioni su quest’atto che lascia sempre sbalorditi gli
adulti ma che tra i bambini Così piccoli è un modo naturale di approcciarsi all’altro e di esplorare
il mondo.
Mordere, per il bambino sull’anno di età, è un modo per scoprire e conoscere ciò che lo circonda.
Già dai 6/8 mesi di vita il lattante porta tutto alla bocca: questo è per lui il modo migliore per
scoprire e conoscere gli oggetti, la loro forma, il loro sapore e il loro odore. Con la dentizione poi il
bambino tende naturalmente a contrarre le gengive.
Dopo l’anno il bambino incomincia a capire che il mordicchiare può attirare la simpatia di
mamma e papà e/o che può utilizzare il morso per attirare l’attenzione degli altri su di sè. Più il
bambino cresce, più il morso viene utilizzato nei momenti di frustazione, cioè, quando c’è
qualcosa che gli impedisce una comunicazione più naturale: il morso diventa quindi un modo per
comunicare. Solo dopo i 2/3 anni diventa un modo deliberato per esprimere rabbia.
Il morso fa molto effetto sul genitore del bambino morso, sia perchè lascia segni evidenti, sia
perchè è portato a pensare che il suo piccolo sia stato preso di mira, che l’educatrice voglia
“coprire” l’aggressore e magari non sia stata nemmeno tanto attenta.
Tutto ciò non è vero, infatti:
 Generalmente l’evento è tanto fulmineo quanto inatteso: può accadere tra due bimbi che
stanno giocando tranquillamente tra loro, come tra due che si stanno serenamente
“ignorando”;
 L’educazione non dice chi ha dato il morso per evitare che ci si crei una falsa idea su quel
bambino;
 Il morso non è indice di aggressività.
Ci sono due spiegazioni per i morsi:
 Mordere per affetto: i morsi d’affetto sono quelli cheogni piccolo prova su di se da
parte di mamma e papà, perchè ogni genitore innamorato del suo bimbo lo
“mangerebbe tutto”. Il bambino gicando può riproporre questa modalità di relazione
che a lui piace: un momento di gioco e di divertimento che procura benessere. La
differenza è che i bambini tanto piccoli non sanno ancora controllare la loro forza,
quindi il loro non sarà un morsetto appena percepibile, ma un vero e proprio morso.
L’intenzione che stà dietro a questo tipo di morsi è “affettuosa” e proprio per questo
spesso il bambino che morde si sorprende davanti alla reazione di pianto del compagno
morso.
Micronido Amici di Nemo via Cellini 1, Spinea 30038 (Ve)
Tel 041-997024, cell 345-8489669
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Amici di Nemo
 Mordere per frustazione e perchè mancano le parole: il bambino piccolo non è ancora
in grado di riconoscere l’altro come un altro individuo, con dei propri bisogni e desideri,
ma ha un pensiero egocentrico che si basa sulla sola soddisfazione di quelli che sono i
bisogni e desideri che sente lui, come se tutto esistesse in sua funzione. Quindi, se il
bambino si interesserà di un oggetto che in quel momento è nelle mani di un altro
bambino, si catapulterà su di lui per prenderselo. Ma se l’altro bambino opporrà
resistenza e lo scontro tra i due si prolungherà, è possibile che uno dei due si “spieghi”
con un morso. Infatti per ovviare alla frustazione del suo bisogno, al bambino piccolo
non rimane che l’azione, visto anche la mancanza della padronanza del linguaggio
verbale necessario a proporre una mediazione.
...QUALCHE CONSIGLIO...
 Prevenire il problema: il momento migliore per intervenire è quando il piccolo
incomincia a mordere, anche per gioco: evitare di ridere o di stare al gioco di vostro
figlio e fate in modo che anche le persone che stanno intorno al bambino o lo
accudiscono si comportino come voi.
 Stabilite delle regole: esprimete al bambino la vostra contrarietà ai morsi, ditegli che
fa male agli altri e che mamma e papà non usano i morsi per comunicare. Spiegategli
che il morso può lasciare segni e ferite.
 Suggerite al bambino dei comportamenti alternativi: se il piccolo ha meno di due
anni ed è nel periodo in cui mastica e mette in bocca tutto, concedetegli dei giochi
che possono essere morsi (anelli o forme di plastica dura) piuttosto che negargli
questo suo modo di soprire e conoscere le cose. Se è più grande e morde quando si
arrabbia, chiedetegli di spiegarvi il otivo della sua rabbia. Se morde per ottenere un
gioco da un coetaneo o portaglielo via, spiegategli che le cose si possono chiedere
con le parole e per piacere, e che si possono ottenere gli stessi risultati con modi
gentili.
 Parlatene con le educatrici del nido: il problema in genere si mette in evidenza
quando il bambino frequenta una collettività, proprio perchè con i coetanei scattano
maggiormente situazioni di tensione o di rabbia. Valutate insieme un
comportamento comune, cercando di far capire al bambino che tutti gli adulti sono
d’accordo nel criticarlo per i suoi morsi.
 Interrompete il morso con un netto “no”: quando siete presenti ai giochi del
bambino e vi accorgete che vostro figlio è sul punto di mordere un compagno di
giochi, intervenite usando un tono di voce dura, guardatelo negli occhi, cercate di
interromperlo: in questi frangenti il controllo costante dell’adulto si rende necessario
fino a quando dura l’abitudine a mordere
 Valorizzate il comportamento positivo in modo che possa rendersi conto della
differenza tra quello che può fare e quello che invece non può fare.
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