i mattoni della sanita - Ministero della Salute
Transcript
i mattoni della sanita - Ministero della Salute
I MATTONI DELLA SANITA’ LA PREVENZIONE CONTRIBUTO DELLA REGIONE MARCHE Roma, 12 ottobre 2004 I LEA “presidiati” a livello regionale ….. profilassi malattie infettive e parassitarie • Controllo mal. inf. e bonifica focolai • Interventi di profilassi (vaccinazioni) • Sono attivi e regolari i flussi informativi ministeriali con gestione cartacea e parziale informatizzazione • Dal 2003 avvengono rielaborazioni ad hoc ad uso programmatorio (es: per campagna eradicazione morbillo) I LEA “presidiati” a livello regionale ….. Tutela della collettività dai rischi sanitari connessi all’inquinamento ambientale Non sono in uso flussi informativi con indicatori di risultato rispetto a tale tematica • Esistono flussi informativi, con indicatori di attività, non rielaborati a livello regionale relativi ad acque potabili • Esistono flussi informativi ARPAM, con indicatori di attività, non rielaborati a livello regionale, relativi a controlli su matrici ambientali • Il Servizio di Epidemiologia ambientale dell’ARPAM ha iniziato rielaborazioni di dati epidemiologici da statistiche correnti, mettendoli anche in correlazione con dati relativi ad inquinamento atmosferico I LEA “presidiati” a livello regionale ….. Tutela della collettività e dei singoli dai rischi sanitari degli ambienti di vita • Non sono in uso flussi informativi regionali con indicatori di attività, processo o risultato rispetto a tale tematica • Esistono archivi regionali “amministrativi” non trasformati in flussi informativi relativi a – – – – Stabilimenti termali Cosmetici Gas tossici Radiazioni ionizzanti e non negli ambienti I LEA “presidiati” a livello regionale ….. Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro • Non sono in uso corrente ed a regime flussi informativi regionali con indicatori di attività, processo o risultato rispetto a tale tematica • Recentemente sono stati adottati atti per il monitoraggio dell’attività di prevenzione in edilizia (base comune: indicatori del Coordinamento delle Regioni) • Dal 2002 è iniziata la costruzione di un sistema informativo sui danni da lavoro partendo dal progetto nazionale INAIL ISPESL REGIONI denominato “Nuovi Flussi Informativi” (I°report: gennaio 2004) I LEA “presidiati” a livello regionale ….. Igiene degli alimenti e nutrizione • Esistono flussi informativi regionali a regime (cartacei) con indicatori di attività su: – Controllo ig. Sanitario prod./trasf./ conserv./ ecc. alimenti e bevande – Campionamenti alimenti e bevande – Deposito commercio e vendita fitofarmaci (parziale) – Contaminazione ambientale alimenti e bevande – Controllo tossinfezioni alimentari I LEA “presidiati” a livello regionale ….. Sanità animale • Esistono flussi informativi regionali a regime informatizzati ed in parte in rete (intranet) con indicatori di attività su: – Anagrafi animali e profilassi bovina – Prevenzione e controllo zoonosi (parziale) – Anagrafe canina e controllo randagismo (www.veterinaria.marche.it) I LEA “presidiati” a livello regionale ….. Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche • Esistono flussi informativi regionali a regime su supporto cartaceo, parzialmente elaborati con indicatori di attività su: – Controllo e vigilanza su distribuzione ed impiego farmaci veter. – Controllo e vigilanza su alimentazione animale e produzione mangimi – Controllo latte e produzioni lattiero casearie – Piano regionale ricerca residui contaminanti su alimenti I LEA “presidiati” a livello regionale ….. Igiene degli alimenti di origine animale • Esistono flussi informativi regionali a regime su supporto cartaceo ed in parte informatizzati in rete (intranet), con indicatori di attività su: – Ispezione impianti macellazione – Anagrafe stabilimenti CEE (alimenti di origine animale) e dati relativi ai controlli ispettivi Un’esperienza di indicatori ……… • La regione Marche dal 1997 ha delineato un progetto per la definizione ed attivazione di un sistema di monitoraggio dei fenomeni più rappresentativi del Sistema Sanitario Regionale • Sono stati considerati gli indicatori proposti dal Ministero con il D.M. 24/7/95 e con il D.M. 15/10/96, si è quindi arrivati a definire un set più ristretto da utilizzare sia per quel che riguarda gli indicatori ex art. 10 Dlgs 502/92 sia per quelli ex art. 14 (dimensione qualitativa del servizio). Un’esperienza di indicatori ……… • Progettazione partecipata da parte di gruppi di operatori del SSR (1997-2000), che hanno valutato e modificato gli indicatori del set ministeriale, mantenendo l’articolazione del decreto in: – – – – Indicatori di dimensioni di domanda/accessibilità, Indicatori di risorse, Indicatori di attività, Indicatori di risultato • A seguito di due sperimentazioni, sono stati individuati 98 indicatori, istituzionalizzati e formalizzati con la DGR 398/2000 ed immediatamente messi a regime (flussi cartacei poi informatizzati ed elaborati presso l’ARS) • 26 indicatori riguardano la Macroarea Prevenzione • Nelle Marche dal 1997 la Medicina Legale non è ricompresa all’interno del Dipartimento di Prevenzione Alcuni esempi …………….. Sigla 1B.01 Tipologia: domanda e accessibilità Formula: Popolazione residente per fasce di età e sesso Significato dell’indicatore: Misura, indirettamente, la domanda potenziale di prestazioni, rivolta ai servizi di Prevenzione, per la tutela della collettività e dei singoli dai rischi per la Salute Serve per la programmazione delle attività Definizione: Popolazione, residente nei Comuni compresi nel territorio della ASL, nell’anno di riferimento della rilevazione per anno di età e sesso. Fonte: Anagrafi comunali Note Alcuni esempi …………….. • • Sigla 1B.05 Tipologia: domanda ed accessibilità • Formula: N.°Insediamenti zoo-economici censiti • Significato dell’indicatore Misura il lavoro potenziale delle aree A (Area funzionale Sanità animale) e C (Area funzionale Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche) del Servizio VeterinarioServe per la programmazione degli interventi zoo-sanitari • Definizione: Totale insediamenti zoo-economici esistenti. Per insediamenti zooeconomici si intendono: tutti gli allevamenti bovini ovini suini registrati anagrafe zootecnica;gli allevamenti equini, le scuderie, i maneggi e gli ippodromi;gli allevamenti avicunicoli a carattere industriale;piscicoltura molluschicoltura;allevamenti di api iscritti al Consorsio Apistico Provinciale;altri allevamenti di animali selvatici;mangimifici;altri concentramenti di animali (fiere, mercati, ecc...) Fonte: Servizio veterinario delle ASL • • Note: L’indicatore vuole misurare gli ambiti lavorativi prioritari delle aree A e C del Servizio Veterinario Alcuni esempi …………….. • • Sigla 1C.02 Tipologia: risorse • Formula: Spesa pro-capite: costo del Dipartimento di Prevenzione / Popolazione residente • Significato dell’indicatore: Misura il costo sostenuto per l’attività di prevenzione da parte dell’azienda per ogni assistito • Numeratore: Definizione: Totale costi attribuiti al Dipartimento di Prevenzione Fonte: Report Contabilità analitica della ASL • • • • Denominatore: Definizione: Popolazione totale, residente nei Comuni compresi nel territorio della ASL, nell’anno di riferimento della rilevazione Fonte: Anagrafi comunali Note Alcuni esempi …………….. • • Sigla 1D.05 Tipologia: attività • Formula: N°provvedimenti (verbali D.L.vo 758/94 + disposizio ni art.10 DPR 520/55) verificati ottemperati (*100) / N°provvedimenti (ve rbali D.L.vo 758/94 + disposizioni art.10 DPR 520/55) emessi • Significato dell’indicatore: Misura il monitoraggio dell ’attività di vigilanza dello SPSAL.Serve per una valutazione dell’attività di vigilanza stessa • Numeratore: Definizione: N. di verbali art.20 D.L.vo. 758/’94 + disposizioni ai sensi dell’art.10 del DPR 520/’55 per cui il servizio ha verificato l’ottemperanza nel corso dell’anno di rilevazione Fonte: Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro • • • • Denominatore: Definizione: N. di verbali art.20 D.L.vo. 758/’94 + disposizioni ai sensi dell’art.10 del DPR 520/’55 emessi nel corso dell'anno considerato Fonte: Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro Note - Ottemperanza= ottemperanza totale alla prescrizione impartita ai sensi dell’art. 20 D.L.vo 758/’94 Alcuni esempi …………….. • • Sigla 1E.02 Tipologia: risultato • Formula: N°di residenti che al compimento del 2°anno di età s ono stati vaccinati contro il morbillo (*100) / N°di residenti che hann o compiuto 2 anni nel corso dell’anno • Significato dell’indicatore: Misura la copertura vaccinale contro il morbillo a 2 anni di vita.Serve per valutare i risultati dell’offerta di vaccinazioni facoltative dell’infanzia promossa, dalla ASL (vaccinazione antimorbillosa = vaccinazione tracciante) • Numeratore - Definizione: N°di bambini residenti che hanno compiuto 2 anni nel periodo 1 gennaio 31 dicembre dell’anno considerato che hanno ricevuto entro il compimento del II anno la vaccinazione antimorbillo sia dal servizio che presso altre strutture Fonte: Archivio Servizio Igiene e Sanità Pubblica • • • Denominatore - Definizione: Coorte di bambini residenti che ha compiuto 2 anni di vita nel periodo di riferimento Fonte: Anagrafi comunali • Note Alcuni esempi …………….. • • Sigla 1E.09 Tipologia: risultato • Definizione: N°infortuni gravi (* 1.000) / N°di %((((((((((((add etti • Significato dell’indicatore: Misura il numero di infortuni gravi ogni 1.000 addetti. Serve per una valutazione dell’efficacia degli interventi di prevenzione • Numeratore - Definizione: N°totale di infortuni gravi occorsi agli addetti nelle attività lavorative presenti nel territorio della ASL Per infortunio grave si intende quello con periodo di inabilità temporanea = > 20 gg. Risultante dal 1°certificato Fonte:Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro • • • Denominatore - Definizione: Totale addetti, impiegati nelle attività lavorative, nel territorio della ASL Fonte: Dati INPS / ARS • Note Alcuni commenti ……………. positivi • E’ STATA L’ESPERIENZA FONDAMENTALE ATTRAVERSO LA QUALE UNA BASE AMPIA DI OPERATORI HA PERCEPITO E FATTO SUO IL SIGNIFICATO E LA STRUTTRAZIONE TECNICA DI UN “INDICATORE” • È stata la prima iniziativa che ha introdotto, per gli operatori, la necessità di confrontarsi con: - strumenti di verifica dei risultati delle attività svolte - vincoli di tipo economico - necessità di programmare le attività su indicatori di bisogno - la difficoltà reale di trovare indicatori efficaci per la prevenzione • E’ una iniziativa che ha permesso di focalizzare meglio le motivazioni dei bisogni informativi di un sistema a rete per la prevenzione collettiva Alcuni commenti ……………. critici • L’esperienza non è stata supportata nel tempo da una rete “a regime” per la raccolta ed elaborazione dei dati • L’esperienza non è stata supportata da un adeguato ritorno informativo e non ha avuto ad oggi ricadute nella fase di riorganizzazione e/o programmazione • In più casi il “denominatore” richiesto ai servizi territoriali, in realtà doveva derivare da flussi informativi generali raccolti “in rete” e forniti in modo omogeneo ai servizi territoriali • In alcuni casi sono stati utilizzati come indicatori di risultato per la valutazione dei DP variabili solo parzialmente influenzate da tale attività e largamente derivanti da aspetti socio – economici • L’esperienza è risultata non collegata con i percorsi economico – finanziari del SSR Qualche riflessione per il futuro ……………….. • I flussi informativi storici per la prevenzione sono stati basati con la finalità di valorizzare le quantità di azioni svolte, avendo come fine valutativo il “rispetto di norme” • Oggi abbiamo la coscienza di dover individuare indicatori che valutino, per quanto possibile, il risultato per la salute delle azioni svolte al fine di programmare sulla base dell’analisi del rischio; • Nelle norme europee più recenti ed avanzate (“regolamenti” piuttosto che “direttive” in campo di sicurezza alimentare), è formalizzato il passaggio “culturale” espresso nel punto precedente. • ……… RIFLETTIAMOCI, MA DIAMOCI DA FARE IN FRETTA: L’EUROPA NON ASPETTA!