Non basta lanciarsi dal balcone

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Non basta lanciarsi dal balcone
MARTEDÌ 20 LUGLIO 2010
LA SICILIA
GELA .37
ARRESTO BIS
PER UN LADRO
MARIA DI DIO SI DIFENDE
Preso con le mani nel
sacco dalla polizia un
«topo d’appartamento»
che aveva tentato il colpo
in una casa di via Danubio
insieme a un complice
solo denunciato
Da sinistra
Gianfranco Turco
e una Volante
della Polizia di
Stato impegnata
nei servizi di
controllo
Non basta lanciarsi dal balcone
Gianfranco Turco ha riportato fratture e ferite al capo: ora è piantonato in ospedale
Il vezzo ai furti fa "collezionare" l’arresto bis
nell’arco di un paio di mesi ad un "topo d’appartamento" incallito ma..."sfortunato". Puntualmente scoperto dalla polizia con le mani nel sacco, quando ieri notte si è trovato al
cospetto di una pattuglia di agenti della volanti mentre si accingeva ad intrufolarsi nell’abitazione presa di mira, ha tentato il tutto
per tutto per sgattaiolare e tagliare la corda.
Per scongiurare la scure della giustizia ha anche indossato i panni di "Spiderman": si è
lanciato, perciò, dal balcone del primo piano
dell’abitazione che aveva in animo di "visitare" in modo di darsela a gambe.
Missione fallita: quel "volo" dal balcone lo
ha fatto schiantare al suolo procurandogli
una brutta ferita alla testa, poi suturata con
diversi punti, e fratture sparse per le quali, ieri mattina, è stato sottoposto ad un lungo e
delicato intervento chirurgico. Il ladro è
Gianfranco Turco, un trentaseienne dalle
"mani di velluto", non nuovo a grattacapi
giudiziari per vicende analoghe. L’ultimo, in
ordine di tempo, che lo ha visto protagonista,
risale ad ieri notte. Spalleggiato da un complice, ovvero il diciannovenne, A.L. per il
quale è scattata solo la denuncia a piede libero per l’ipotesi di reato di tentato furto aggravato, Turco, nel cuore della notte, si era messo al "lavoro" con l’obiettivo di svaligiare un
appartamento di via Danubio, nel rione Caposoprano. Con gli immancabili attrezzi del
mestiere, l’uomo era riuscito a raggiungere il
balcone dell’abitazione presa di mira e si accingeva a forzare un infisso quando in via
Danubio è "sbucata" una volante del locale
Commissariato di Ps in transito nella zona
per un servizio di controllo. Ai poliziotti, la
presenza del ladro non è sfuggita. Ma neanche a Turco la presenza dei poliziotti è passata inosservata: preso dal panico, Turco ha
tentato la via della salvezza: ma se ne è uscito letteralmente con..."le ossa rotte". Ora è
piantonato in ospedale in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.
Quello di ieri notte è il secondo arresto
"collezionato" da Turco in in paio di mesi e
sempre per furto in abitazione. Già lo scorso
26 maggio gli agenti di una volante del loca-
le Commissariato di Ps lo avevano "pizzicato" dopo avere tentato di svaligiare un’abitazione di via Livorno. In quell’occasione a giocare un brutto tiro a Turco fu il senso civico
di un residente che notò la sua presenza e
quella dei suoi complici e chiamò il 113. Udito il sibilo delle sirene, Turco si diede alla fuga a bordo di un furgone pubblicitario con
manifesti elettorali. ne nacque un inseguimento al termine del qual fu bloccato e tratto in arresto. Per quell’episodio, Turco ha
già patteggiato la pena ad un anno beneficiando della sospensione condizionale. Tornato in libertà ha ripreso la vecchia strada
che lo ha messo nuovamente nei guai.
D.V.
Soddisfazione per l’acquisto di un separatore cellulare
La Libera Associazione talessimici ed emopatici " Maurizio Nicosia" esprime
soddisfazione per la delibera dell’Asp di Caltanissetta con la quale si è disposto
l’acquisto di un separatore cellulare. Con questo macchinario, i thalasso-drepano
e i drepano-omozigote, di Gela e del comprensorio, possono, finalmente, fare il
trattamento terapeutico denominato eritrocito aferesi, una speranza per una
prospettiva di vita migliore . Quindi anche il Day-Hospital di Thalassemia del
presidio Ospedaliero di Gela, finalmente ha un importante strumento per la cura
di tale patologia. " Tale importante obiettivo -dice il presidente dell’associazione
Salvatore Di Caro - è stato portato avanti con perseveranza, per anni, dal nostro
caro amico Maurizio Nicosia che ha lottato, anche in prima persona, per far sì che i
thalassemici potessero essere curati a Gela con strutture e strumenti idonei. Un
altro importante traguardo è stato raggiunto qualche settimana fa con l’arrivo
della dott.ssa Messana che sarà preposta all’uso di questo macchinario".
Un gesto d’amore per il calcio
Un disoccupato di 42 anni offre mille euro al Gela sperando nel ripescaggio
ANTONIO LICITRA
«Spero che altri
gelesi aiutino la
società per la C1»
Un gesto d’amore che va oltre la passione per il calcio. Quella che ieri mattina è stata compiuta da
Antonio Licitra è una di quelle manifestazioni d’amore davvero senza confini. 42 anni e disoccupato
praticamente da sempre, Antonio Licitra è uno di
quei tifosi del Gela che non manca mai, nemmeno
con la febbre a 40 addosso, ad una partita della sua
squadra, dentro e fuori casa.
Una sorta di "malato cronico" per il suo Gela. Di
lavoro, dicevamo, ne ha sempre avuto pochissimo.
Incarichi a singhiozzo e più tempo della sua vita ha
trascorso "a spasso" che con una occupazione fissa.
Eppure il suo amore per il calcio, anzi per il Gela calcio, è stato sempre più grande di ogni altra difficoltà.
A dargli una mano, economicamente, è stata sempre la mamma che vive con una pensione che,
spesso, serve anche alle esigenze di Antonio.
Ieri mattina il super-tifoso disoccupato del Gela
si è presentato in una filiale del Banco di Sicilia con
in mano un mazzetto di banconote, per un totale di
mille euro. Arrivato il suo turno ha chiesto al cassiere di trasformare quella somma in contanti in un as-
segno circolare intestato al Gela calcio Spa. A chi gli
chiedeva per quale motivo stesse facendo quella cosa, la risposta secca è stata: "Ho letto sui giornali che
il mio amato Gela sta rischiando di perdere la possibilità concreta di essere ripescato in Prima Divisione perchè nessuno si fa avanti per raccogliere i 400
mila euro che servono ad accendere la fidejussione
bancaria. Io 400 mila euro non ce li ho, perchè diversamente li avrei dati personalmente al presidente Tuccio. E siccome da parte ho messo soltanto
questo piccolo risparmio di mille euro che mi sarebbero servite per una vacanza, preferisco donarle al
Gela calcio nella speranza che questo mio gesto sia
preso ad esempio da altri sportivi gelesi o comunque da altri miei concittadini. Non possiamo perdere questa grande opportunità - ha concluso Licitra
- e siccome ho ancora negli occhi le straordinarie
sfide di quel meraviglioso anno in C1, contro il Napoli, il Grosseto, il Perugia, il Pisa ed altre squadre
blasonate, adesso sogno di potere rivedere quell’impareggiabile spettacolo".
FRANCO GALLO
IL GRUPPO DI STUDENTI ha realizzato un grande sistema informatico ed elettronico
Cinque «bravissimi» all’Itis Morselli
Sono riusciti a realizzare un grande “sistema” informatico ed elettrotecnico, impegnandosi nei cinque anni di scuola superiore, ed
hanno conseguito il diploma di periti con il
massimo dei voti. Cinque bravissimi all’Itis
“Emanuele Morselli” tra i quali anche due
studenti che hanno avuto la lode. Si chiamano
Dario Guastella e Manuele Marino i due giovani elettrotecnici che si sono contraddistinti
nelle prove per il conseguimento del diploma
a conclusione dei cinque anni scolastici. Due
studenti “modello” in un istituto dove questo
anno si registra una “cascata” di 60. Oltre alle
due lodi ha conseguito il diploma di perito
elettrotecnico anche il loro compagno Emanuele Burgio. Tra i bravissimi due periti informatici: Chiara Vitale e Salvatore Santi Bulone
che hanno superato brillantemente le prove.
La studentessa Vitale è la prima ragazza dopo
dieci anni a distinguersi all’istituto tecnico
industriale ottenendo il massimo del voto di
diploma.
I periti della V A Informatica sono: Alaimo Vincenzo (72), Alferi Salvatore (98), Brillantino
Giovanni (95), Cartia Antonino (73), Cassarino
Danilo (81), Collodoro Marco (70), Donzella
Christian (70), Esposito Paternò Sergio (66), Ficicchia Pierangelo (63), Granvillano Crocificco (81), Greco Luigi (72), Iudice Antony (72),
Leonardi Alessandro (85), Liardo Dario (87),
Maganuco Paolo (80), Sammartino Orazione
(65).
«Ma quale donna
di Cosa Nostra...
Sono innocente»
"Macchè donna di Cosa Nostra!". Respinge le accuse
Maria Rosa Di Dio, la "maga" di 51 anni finita in
manette all’alba di venerdì perchè sospettata non
solo di avere prestato il fianco al gruppo di Cosa
Nostra degli Emmanuello, aprendo le porte di casa
sua offrendo ospitalità ai "pesci più grossi" del clan
durante la latitanza, ma di avere attirato nella
trappola mortale - 18 anni fa - con le sue profferte
d’amore lo stiddaro Agostino Reina.
Ma la mancata "matide" non ci sta e,
alle pesanti contestazioni che si è
vista muovere quattro giorni fa
all’atto di finire in manette
nell’ambito dell’operazione
"Mantide religiosa", risponde che è
tutto falso.
L’interrogatorio di garanzia della Di
Dio si è svolto ieri nel carcere di Enna
MARIA ROSA DI DIO
dove, da venerdì mattina si trova
reclusa col "marchio" di "mafiosa in
gonnella". Assistita dall’avv. Flavio Sinatra, quando si
è trovata al cospetto del Gip per essere sottoposta ad
interrogatorio di garanzia, ha spiegato alcune
circostanze che l’hanno fatta finire nei meandri della
giustizia alla stessa stregua di un boss e, per ore, ha
continuato a dirsi estranea ai fatti che le sono stati
contestati dai magistrati della Dda di Caltanissetta. A
puntare l’indice contro la Di Dio sono stati due
"pupilli" degli Emmanuello. Si tratta di Fortunato
Ferracane e di Crocifisso Smorta. Entrambi pentiti da
poco meno di un anno, all’atto di "saltare il fosso"
delinearono i dettagli della scomparsa col sistema
della lupara bianca di Reina, alias Pino "buttigghiuni",
un presunto stiddaro svaniti nel nulla il 27 giugno del
1992.
I due collaboranti - che parteciparono l’uno
all’uccisione di Reina e l’altro alla soppressione del
cadavere - raccontarono che a chiedere la testa di
Reina agli Emmanuello era stata proprio la Di Dio. Il
motivo - a dire dei collaboranti - sarebbe stato da
ricercare nel fatto che la vittima avrebbe indotto la
moglie, amica per la pelle della Di Dio, a prostituirsi e,
come se non bastasse in diverse occasioni l’aveva
maltrattata. Ad aggravare la situazione di Reina
sarebbe giunto un altro fatto. Gli Emmanuello lo
sospettavano quale autore delle pistolettate esplose
contro il portone della loro abitazione di via Eutimo.
Di qui la decisione di eliminarlo. La Di Dio - a dire dei
collaboranti - attirò Reina nella sua casa di campagna,
promettendogli una notte di sesso. Ma in campagna
ad attendere la vittima c’era il commando omicida.
L’operazione "Mantis religiosa" condotta dalla
Squadra Mobile di Caltanissetta e dal locale
Commissariato di Ps - ha coinvolto, inoltre i fratelli
Davide ed Alessandro Emmanuello, nonchè Rocco
Manfrè, morto due giorni fa suicida in carcere.
D.V.
in breve
BIMBO RICOVERATO A CATANIA
Si arrampica sulla libreria e precipita: ferito alla testa
Trasferito d’urgenza all’ospedale Cannizzaro di Catania per
una monelleria che gli ha causato un’emorragia alla testa.
Protagonista un bambino di 2 anni. Il piccolo, ieri
pomeriggio, stava giocando a casa quando si è arrampicato
ad una libreria. Ma ha perso il controllo ed è rovinato a
terra battendo violentemente la testa. Al pronto soccorso,
dove gli sono state prestate le prime cure, i medici ne
hanno disposto il trasferimento all’ospedale etneo.
OSPEDALE «VITTORIO EMANUELE»
Al reparto Ortopedia non c’è ghiaccio per i fratturati
Non c’è il frigo per produrre ghiaccio al reparto di
ortopedia dell’ospedale Vittorio Emanuele. Niente
ghiaccio per alleviare le sofferenze dei traumatizzati che
vengono ricoverati in quel reparto. Solo nei casi molto
gravi il ghiaccio viene prelevato dal frigorifero del pronto
soccorso. A rendere noto questo disservizio è stato
Gioacchino Gradito componente del comitato di quartiere
di Macchitella che in questi giorni si trova ricoverato in
Ortopedia.
«LETIZIEDIGIUGNOLUGLIO»
L’arch. Giuseppina Grasso ospite della rassegna
L’arch. Giuseppina Grasso Cannizzo è stata ieri sera ospite
al Tropicomed della rassegna "letiziedigiugnoluglio". Nella
sua lunga carriera ha collaborato con la Fiat Engineering,
al progetto di ricostruzione dei centri storici in Basilicata.
ORATORIO SAN GIOVANNI EVANGELISTA
MANUELE MARINO
EMANUELE BURGIO
I giovani che hanno ottenuto il diploma dopo
aver frequentato la V B Informatica: Arancio
Graziano Giuseppe (78), Bagnato Matteo (80),
Bertino Fabrizio (64), Cancilleri Gaetano (64),
Cannizzo Carmelo Alessando (80), Ciscardi
Gaetano (69), Grillo Antonio (72), Legname
Paolo (82), Marino Mirko (78), Mauro Emanuele (72), Mendola Giuseppe (77), Minardi
Luca (80), Schembri Nunzio (73).
I periti elettrotecnici sono: Caputo Rocco (75),
Caomandatore Arcangelo (72), di Menza Giuseppe (80), di Nisi Angelo (72), Donzella Angelo (64), Donzella Luigi (62), Gelotti Giuseppe
CHIARA VITALE
SALVATORE BULONE
(80), Mendola Francesco (94), Picceri Carmelo (91).
Periti meccanici: Agati Salvatore (73), Antonuccio Francesco (70), Bizzini Mario (66), Boccadifuoco Rocco (70), Collodoro Giacomo (70),
Comandatore Giuseppe (76), Cuvato Alessio
(62), Gambino Salvatore (66), Iapichello Angelo (84), Messina Gaetano (75), Paci Andrea
(76), Picceri Rosario (73), Tilaro Carmelo (66),
Trainito Carmelo 66), Vella Giuseppe (74).
Periti elettronici: Ardore Crocifisso (98), Bascelli Salvatore (60), Biundo Emanuele (75),
Bonanno Rocco (74), Banvissuto Michael (60),
DARIO GUASTELLA
Carrara Cosimo (94),Casale Angelo (60), Catalano Stefano (60), di Corrado Ferdinando (65),
Izzia Liborio (61), Marino Walter (60), Nastasi Orazio (72), Pellegrino Emmanuel (80),
Scimè Roberto (75), Tilaro Nunzio (70), Ventura Rocco (60), Zuppardo Davide (66).
Periti chimici: Bocchieri Luigi (63), Buttiglieri
Rocco (60), Cappello Vincenzo (82), Cavallo
Luigi (60), di Dio Orazio (88), Di Dio Tiziano
(86), Gugliotta Vincenzo (84), La Mantia Salvatore (80), Licata Nicolò (70), Mammano Mattia (70), Perna Orazio (60), Stamilla Vincenzo
(87), Susino Venere (70), Tallarita Miriam (67).
Presentazione del libro sui «baby killer» di Gela
Stasera alle ore 20 presso l’Oratorio della Chiesa San
Giovanni Evangelista di Gela, il giornalista Rai Giuseppe
Ardica presenta Baby Killer. Storia dei ragazzi d’onore di
Gela. Insieme all’autore interviene Don Giuseppe
Fausciana. Modera l’incontro la giornalista Stefania
Pistritto. Il libro del giornalista ennese racconta la storia
dei baby killer di Gela negli anni della guerra di mafia.
Tutti avrebbero dovuto sedere ancora tra i banchi di scuola
e invece divennero il braccio armato della "Stidda".
FARMACIE DI TURNO
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0933-912844. Servizio notturno: Clementi, piazza
Umberto I, 3 tel. 0933-912810.