20161106

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20161106
6 novembre 2016
Il Resto del Carlino
«I giovani e la ricerca sono il futuro Occorre dare più chance alle
donne»
I GIOVANI e la ricerca, l‟importanza della corretta informazione, il ruolo della donna nella
società. Ne abbiamo parlato con la prof. Katia Varani, tra le migliori cento scienziate
italiane selezionate per il progetto „100 donne contro gli stereotipi‟. Come si sente a far
parte del gruppo creato per favorire la visibilità „rosa‟ nei mass media?
Provo tanta soddisfazione. È un importante riconoscimento al lavoro che ho condotto in
anni e anni di ricerca. Tutto è iniziato lo scorso 25 maggio quando sono entrata nel club
delle „Top Italian Women Scientists 2016‟ che riunisce le eccellenze femminili italiane che
hanno dato un contributo all‟avanzamento delle conoscenze scientifiche in campo
biomedico... E ora questo premio... Sì, attribuito per il mio contributo nella ricerca in campo
farmacologico valutato in base alla rilevanza scientifica delle pubblicazioni prodotte. Infatti
da numerosi anni sono impegnata, insieme al mio gruppo di ricerca all‟Istituto di
Farmacologia (Unife), nella caratterizzazione e identificazione di nuovi farmaci che
potrebbero essere utilizzati in diverse malattie. In particolare? I temi di ricerca sono
rappresentati dallo studio farmacologico dei recettori dell‟adenosina (proteine presenti a
livello cellulare) che hanno un importante ruolo nel sistema nervoso centrale, nel sistema
cardiovascolare e nella risposta immunitaria alla infiammazione. Di conseguenza lo
sviluppo di nuovi potenziali farmaci agenti sui recettori dell‟adenosina potrebbe costituire
un valido aiuto farmacologico nella pratica clinica. A chi è rivolta la ricerca farmacologica in
biomedica? È indirizzata a migliorare lo stato di salute della popolazione soprattutto
anziana, che è la più forte consumatrice di farmaci per la presenza di diverse patologie e
disabilità. Per cercare di proteggere la salute è necessaria una corretta informazione e
prevenzione soprattutto nel settore dell‟alimentazione, dell‟attività motoria e della
farmacologia di genere. L‟obiettivo è migliorare la qualità della vita e il benessere della
società promuovendo stili di vita sani. Perchè è così importante il sito www.100esperte.it?
È un fondamentale strumento di ricerca che dà voce alle donne che così possono
finalmente contribuire al dibattito pubblico dentro e fuori i media, dove troppo spesso
vengono relegate in ruoli secondari. L‟intento primario del progetto è informare e arrivare
in maniera diretta alla popolazione. Che importanza ha una corretta informazione?
È cruciale, tanto più nel campo di cui mi occupo. Ma troppo spesso il livello è inadeguato.
Internet in questo senso sta creando non pochi problemi: ci sono milioni di informazioni
scorrette e per l‟utente scegliere è sempre più difficile. Lancia un messaggio ai giovani che
si vogliono avvicinare nel settore della ricerca?In Italia lavorare con passione, continuità e
determinazione è possibile anche se la situazione è complicata dal fatto che gli
investimenti provenienti dal settore pubblico sono veramente molto scarsi e bisogna
cercare il supporto economico nel settore privato. Non dimentichiamo che i giovani e la
ricerca sono il futuro e ci possono aiutare ad aumentare le conoscenze importanti per la
nostra salute.
Cento donne contro gli stereotipi e la cattiva informazione
NUMEROSE ricerche sulle donne nell‟informazione dimostrano che le donne sono
raramente interpellate dai media in qualità di esperte. A spiegare e interpretare il mondo
sono quasi sempre gli uomini: nell‟82% dei casi secondo i risultati nazionali del Global
Media Monitoring Project 2015. Eppure le donne esperte ci sono. E possono svecchiare
un linguaggio mediatico, che, ignorandole, trascura i segni del tempo e disconosce
l‟apporto delle donne in tutti i diversi ambiti della società: dalla politica alla scienza. Per
questo l‟Osservatorio di Pavia e l‟associazione „Gi.U.Li.A.‟ hanno pensato a una banca dati
online, che inizia a raccogliere 100 nomi e curriculum di esperte nell‟ambito delle Science,
Technology, Engineering and Mathematics (Stem), un settore storicamente sottorappresentato dalle donne e al contempo strategico per lo sviluppo economico e sociale
del nostro Paese. Un sito ideato e costruito per crescere nel tempo, incrementando il
numero di esperte e ampliando anche i settori disciplinari. Un sito che si propone anzitutto
come strumento di ricerca di fonti femminili competenti per giornaliste e giornalisti, ma
anche come risorsa di voci prestigiose e autorevoli che possono contribuire al dibattito
pubblico fuori da media, in sedi istituzionali o altro. KATIA Varani, professoressa
associata di Farmacologia presso l‟Università di Ferrara, fa parte di questo gruppo delle
migliori cento scienziate italiane. Laureata in Scienze Biologiche all‟Università di Ferrara
nel 1988, ha proseguito i suoi studi in città conseguendo il dottorato di ricerca in
Farmacologia cellulare e molecolare nel 1996 e diventando prima assistente ricercatrice in
Farmacologia e, quindi, professoressa associata nella stessa disciplina. Autrice di circa
230 articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali, Varani è esperta nel campo dei
recettori dell‟adenosina e delle malattie ad essi collegati.
Scatta domani la campagna delle vaccinazioni
L‟INFLUENZA è in arrivo, scatta domani la campagna di vaccinazione gratuita del Servizio
sanitario regionale: l‟obiettivo è proteggere da gravi complicanze le persone più a rischio,
in particolare bambini e adulti con malattie croniche, persone a partire dai 65 anni di età,
donne in gravidanza. Il periodo più opportuno per vaccinarsi è tra novembre e dicembre,
perché i picchi epidemici si raggiungono tra gennaio e febbraio. Le vaccinazioni sono
effettuate dal medico e dal pediatra di famiglia e dai Servizi vaccinali delle Aziende Usl.
Nel 2015 l‟influenza ha colpito oltre mezzo milione di persone in Emilia Romagna (l‟11%
della popolazione); le persone vaccinate sono state circa 700mila le persone vaccinate,
+4% rispetto all‟anno precedente Gli anziani vaccinati (a partire dai 65 anni) hanno
rappresentato il 51,5% del totale; fino al 2010 questo dato era oltre il 73%. In lieve
aumento (+5%) le vaccinazioni delle persone con patologie croniche (con meno di 65
anni).
La Nuova Ferrara
Vaccini, il vero virus è il pregiudizio
L‟influenza è la terza causa di morte per malattie infettive dopo la Tbc e l‟Aids. L‟ha detto
Marisa Cova, responsabile del Modulo prevenzione dell‟Asl, intervenendo ieri al convegno
“Epidemia influenzale: come affrontarla” che si è tenuto nella Sala Arengo del Municipio. Il
tema è di assoluta attualità in quanto proprio da domani i medici di famiglia e i servizi
vaccinali dell‟Asl avranno a disposizione il vaccino, che è il mezzo principale di contrasto
alla malattia, perché diminuisce la probabilità di avere l'influenza: l'efficacia vaccinale va
dal 58 al 75 % - ha specificato la dottoressa Cova e «i vaccini in Italia, prima di essere
mesi sul mercato, subiscono moltissimi controlli». Lo scetticismo sulle vaccinazioni in
generale cresce e di pari passo calo la percentuale di si vaccina, nonostante ciò la città di
Ferrara lo scorso anno è stata la più virtuosa: il 54,9% di ultra 65enni ha avuto la copertura
vaccinale, il 26% tra il personale sanitario dell‟Asl. I tre ceppi. I virus che quest‟anno
causeranno l‟influenza stagionale saranno tre: A/California/7/2009; A/Hong
Kong/4801/2014 (H3N2); B/Brisbane/60/2008. I sintomi. La sintomatologia è quella nota:
febbre. mal di testa, malessere generale, tossedolori muscolari... Il decorso. Nella
maggioranza dei casi la malattia si risolve in pochi giorni , ma la debolezze può durare
anche più a lungo. Ai malati cronici, invece, può provocare serie complicanze respiratorie,
che possono rendere necessario il ricovero in ospedale. A chi chiedere. Per informazioni
sulla vaccinazione il primo riferimento sono il medico di famiglia e il pediatra di famiglia.
Ma informazioni sulla campagna di vaccinazioni si possono chiedere anche al numero
verde del Servizio sanitario regionale 800 03303 che è attivo tutti i giorni feriali dalle 8.30
alle 13.30. Quando. Il periodo più idoneo per vaccinarsi è compreso fra novembre e
dicembre. Conviene quindi prendere contatto al più presto con il medico di famiglia.
Quanto costa. I prezzi dei vaccini variano in base alla tipologia: quello trivalente ha un
costo di 12 euro, il quadrivalente 18 euro. Gratis per chi. La vaccinazione è gratuita per
tutte le persone (di qualsiasi età) con malattie croniche per i quali l‟influenza può causare
un aggravamento. È inoltre gratis da 65 anni in su, per le donne che all‟inizio della
stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, per il personale
sanitario, per gli addetti ai servizi essenziali (insegnanti, per autisti di mezzi pubblici, per i
donatori di sangue, per i familiari a contatto con persone ad alto rischio.
Ammalarsi è anche un costo: fino a seimila euro a paziente
Ammalarsi di influenza determina anche costi elevati. Le cifre variano da 30 a 240 euro
per persona non all'ospedale, ma in caso di ricovero i costi lievitano dai 3mila ai 6mila
euro. L‟influenza inoltre è la causa del 10 per cento di assenze dal luogo di lavoro.
Secondo il report epidemiologico della Regione, durante la stagione epidemica 2015-2016
in Emilia Romagna sono stati segnalati complessivamente 30 casi gravi, ovvero pazienti
con gravi infezioni respiratorie acute, sindromi da distress respiratorio acuto e casi che
hanno richiesto il ricovero in reparti di Terapia Intensiva o Rianimazione e che sono
risultati positivi per virus influenzali. A Ferrara i casi gravi segnalati sono stati due. Sei i
decessi registrati in tutta la Regione, di cui uno a Ferrara. La maggior parte dei casi gravi
ha coinvolto la fascia d‟età compresa tra i 55 e i 64 anni, tre invece i casi gravi sotto i
cinque anni di età.
Epidemia al top a fine gennaio
"Non farti influenzare, proteggi la tua salute". Così si chiama la campagna informativa
promossa dalla Regione rivolta alla popolazione perché si vaccini contro il virus
influenzale, che a gennaio manifesterà la sua maggiore aggressività. Ma una adeguata
vaccinazione, consente, oltre alla prevenzione dell'influenza sui soggetti interessati, il
cosiddetto effetto di immunità di gregge, che garantisce l'immunità a chi non si è
vaccinato. Tra le buone regole, che valgono sempre, ma che è opportuno più che mai
osservare durante la stagione dell‟influenza vi sono queste: lavarsi con frequenza le mani
col sapone; gettare il fazzoletto monouso di carta dopo l'uso (ma non in terrà, bensì in una
pattumiera che poi va chiusa) e lavarsi le mani; coprirsi la bocca e il naso quando si
tossisce o si starnutisce. Occhio invece anche agli antibiotici: vanno assunti solo su
prescrizione medica e abusarne significa aumentare la resistenza dei batteri. E l‟influenza,
oltretutto, non è causata da batteri, ma da virus. Queste raccomandazioni,
apparentemente banali, sono state ribadite anche durante i lavori del convegno di ieri
all‟Arengo. E bisognerebbe farle circolare nella cerchia delle amicizie e in famiglia.
Oltrettutto rispettare queste facili regole è facile e non costa.