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Lezione inedita di Tabucchi agli studenti di un liceo romano, a proposito di democrazia e integraizone P. 16-17 Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico l €1,40 Anno 93 n. 201 Domenica, 24 Luglio 2016 unita.tv Un’altra Europa è possibile l L’assemblea nazionale del Pd ha lanciato la grande sfida: ora cambiare le politiche dell’Ue l Su lotta al terrorismo, economia, welfare, diritti umani, migranti: è mobilitazione estiva P. 2 - 5 La domenica A Kabul kamikaze Isis fa 80 morti. Monaco, «Solo un gesto folle» P. 6-7 di Walter Veltroni Così rifaremo l’Unione Matteo Renzi È La lotta alla nuova mafia y(7HD9B7*KKMKKT( +.!"!_!$![ C he cosa era, agli occhi di chi sa della mafia solo quello che vede al tg o sbircia nei titoli dei giornali, Bernardo Provenzano? Un vecchio capo, un uomo ultraottantenne che sembrava solo capace di balbettare parole incomprensibili. La sua morte, in una camera d’ospedale a Milano dove era ancora sorvegliato a vista e sottoposto al 41 bis, chiude un capitolo di questa storia, ma non chiude la storia. Nelle intercettazioni dei mafiosi delle “nuove generazioni” si dice che ora che non c’è più “zio” Bernardo bisognerà attendere la morte dell’amico rivale Totò Riina perché all’interno della mafia si possano formare i nuovi equilibri di potere. Altri tra gli esperti e studiosi del fenomeno mafioso dicono invece che nell’organizzazione criminale è già cambiato tutto, che i vecchi corleonesi (la mafia di campagna, come qualcuno l’aveva raccontata, quella che negli anni settanta dichiarò guerra e la vinse per il controllo del potere criminale in terra di Sicilia) non contano più e che oggi le redini sono tornate nelle mani dei palermitani. La storia di “zu Binnu” di “u’ tratturi” (il trattore, come lo chiamavano gli affiliati di Cosa Nostra perché lui era capace di passare coi cingoli sopra a tutto quello si opponesse alle sue decisioni) ci è stata ricordata in questi giorni con tutti gli intrecci e le zone d’ombra che ancora restano. È la storia di un capo che è riuscito a rimanere 43 anni latitante senza mai perdere contatto con il suo potere, di un capo che ha condiviso il suo potere con l’altro vertice della Cupola Riina. Nella vulgata Totò era l’uomo della forza criminale, il comandante di un gruppo di fuoco che ha portato spari e sangue all’interno delle lotte di potere interne ai clan fino al punto di spingersi al terrorismo mafioso degli anni novanta, e Bernardo era invece quello delle mediazioni, della capacità di portare la pace, di trattare con i poteri dello Stato, sia che si trattasse del controllo politico sulla città di Palermo e sulla Sicilia, che di cercare patti che spegnessero la guerra dichiarata dalla mafia a cui lo Stato stava rispondendo finalmente con tutte le forze necessarie. segue a pag. 14 L’INTERVISTA Cardini: più cultura contro il terrore «Forza militare e intelligence necessari ma non sufficienti» P. 7 Kabul, un ragazzo ferito viene portato in ospedale. Kamikaze dell’Isis si sono infiltrati in una manifestazione (il corteo chiedeva al governo l’energia elettrica nella povera provincia Bamyan) e si sono fatti esplodere provocando decine di morti e centinaia di feriti. FOTO: ANSA Staino Unioni civili, c’è il Decreto Primi sì già ad agosto importante ciò che definiamo in questa assemblea nazionale. In tutte le nostre assemblee nazionali estive abbiamo sempre cercato di dettare l'agenda dei mesi successivi. Ricordo che nel 2014 avevamo in agenda il cammino delle riforme e iniziava la discussione sulla riforma costituzionale con la prima lettura in agosto. Avevamo in ballo anche alcuni disegni di legge come quello sulla Pubblica Amministrazione e quello che poi sarebbe diventato il Jobs Act, e discutemmo essenzialmente di come queste riforme avrebbero segnato intanto il cammino del PD e poi quello del Paese. Nell’assemblea dell’anno scorso, all’Expo, ricordo che abbiamo rilanciato sulla questione fiscale, e annunciammo la riduzione delle tasse; dicemmo che avremmo abolito l’Imu e la Tasi, che avremmo tolto le odiate tasse sulla prima casa e avremmo realizzato finalmente una serie di interventi fiscali e attraverso queste misure fiscali avremmo tentato di condizionare il dibattito politico. Discutemmo di un modello di ripresa economica e di un modello di crescita dell’Italia, anche con molte animate discussioni anche al nostro interno. Discutere di questi temi, discutere oggi di Europa, non significa evitare un certo tipo di dibattito interno dentro il partito democratico, ci dà la possibilità di essere seri e credibili innanzitutto con noi stessi. Segue a pag. 2 Rifondazione europea Fabrizio Rondolino Molti comuni (Bologna Milano) hanno già aperto alle prenotazioni, Roma no Prima di Ferragosto le coppie gay potranno essere riconosciute come unioni civili davanti al sindaco. Il governo ha firmato ieri il decreto “ponte” che rende immediatamente operativa la legge 76 del 2016 sulle unioni civili. L’accelerazione data dal governo, che ha evitato un’impasse per tante persone, fa seguito alla decisione favorevole del Consiglio di Stato sullo schema di decreto, che entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Molti Comuni hanno attivato i centralini e hanno già raccolto le prenotazioni delle coppie gay. Lo hanno fatto le amministrazioni di centrosinistra a Milano e a Bologna e altri Comuni soprattutto al Nord. Non ha fatto ancora nulla, invece, la sindaca di Roma. P. 10 PRESIDENZIALI USA Parte la corsa di Hillary Il moderato senatore della Virginia Kaine al suo fianco P. 8 Higuain ha scelto la Juventus, a Napoli rabbia e amarezza: contestato De Laurentiis P. 23 L’ Assemblea nazionale del Pd che si è svolta ieri a Roma era stata convocata all’indomani del referendum britannico sull’uscita dall’Unione europea. Segue a pag. 5 Parisi? Resta nel pantano Chicco Testa S tefano Parisi , neocandidato a guidare il centrodestra italiano, dice in un’ intervista al Foglio cose molto interessanti. Fino a un certo punto. Poi si imballa. Segue a pag. 15