05 febbraio 2016 - Il Comune di Gatteo
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05 febbraio 2016 - Il Comune di Gatteo
UNIONE COMUNI DEL RUBICONE Venerdì, 05 febbraio 2016 UNIONE COMUNI DEL RUBICONE Venerdì, 05 febbraio 2016 Comune di Gatteo 05/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 7 1 L' Avis cercherà di coinvolgere anche le scuole superiori 05/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 9 2 Nove centri biancorossi 05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 46 3 Cocaina e armi da fuoco a giudizio 05/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 37 FRANCESCO RICCI A SanPa Signani atteso dal test per l' Europeo 5 Comune di Savignano 05/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 3 ERMANNO PASOLINI «Confesso: ho pensato a uno scherzo Ma al telefono c'era davvero il... 05/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 9 ERMANNO PASOLINI Dopo otto lunghi anni di contenzioso aperta la palestra del 'Marie Curie' 05/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 9 8 10 Simulano furto, assicurazione truffata Due denunciati 05/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 10 11 La nazionale norvegese a Savignano 05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 44 12 Si allungano le truffe hightech 05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 44 14 Simulano furto per raggirare assicurazione 05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 46 15 Cocaina e armi da fuoco a giudizio 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 40 17 Concorsi 05/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 11 7 VALERIA DE TOMMASO La rivolta dei precari tagliati fuori 05/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 21 19 21 Finto furto da 50mila euro Comune di San Mauro 05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 17 22 La Sammaurese non ci sta e attacca Stimac 05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 22 23 Apoteosi rossoblù 05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Pagina 43 24 I soldi nascosti? «Frutti di investimenti» 05/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 34 25 Protti, com' è dolce il Titano "Da lì partì la mia... Pubblica Amministrazione 05/02/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 5 27 Dalle Regioni l' ok per il riparto del fondo da 111 mld 05/02/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 39 28 Paritarie, i fondi non pesano sull' esonero Iva 05/02/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 41 GABRIELE FAVA La riforma della Pa dimentica il contraddittorio 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 29 DARIO FERRARA Giudizi sugli appalti, limiti al pluricontributo unificato 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 31 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 37 33 Ancora sconti tardivi sul Patto di 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 37 34 Contratti di solidarietà, reintegro al 70% 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 37 35 Sulle entrate decide il LUIGI OLIVERI Coop sociali, appalti difficili 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 38 MATTEO BARBERO Ennesima proroga in vista per i bilanci degli 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 38 Fondo crediti inesigibili, esclusione limitata 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 39 Stretta sulle deroghe per gli appalti alle coop 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 39 Indicare i mezzi prestati 31 32 Il sistema Tari non regge più 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 38 29 MATTEO BARBERO 37 39 40 42 44 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 39 PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI Paletti al general contractor 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 40 47 Il candidato fa gruppo 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 41 PAGINA A CURA DI FILIPPO FRIZZI Concessione ko se c' è fallimento 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 41 CHRISTIAN AMADEO Comodato, sconti senza paletti 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 42 ANDREA GIGLIOLI Esenzioni Ici e Imu tra 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 42 ELENA BRUNETTO Esercizio provvisorio, conta l' anno in corso 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 43 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 43 55 57 60 Contributi ai disabili Aiuti dalla Fondazione Cariplo 53 59 Ue, fondi ai migranti 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 43 49 51 Dall' Antitrust le linee guida per affidare il 05/02/2016 Italia Oggi Pagina 42 45 MASSIMILIANO FINALI 61 5 febbraio 2016 Pagina 7 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Comune di Gatteo DONAZIONI L' Avis cercherà di coinvolgere anche le scuole superiori E' POSITIVO il bilancio 2015 dell' Avis di Cesenatico, una delle associazioni di volontariato tra le più importanti del territorio cesenate. Complessivamente nella sede presso l' ospedale Marconi sono state effettuate1.610 donazioni, di cui 1.227 di sangue intero e 383 di plasma da aferesi. I donatori nuovi sono stati 67 mentre quelli sospesi per raggiunti limiti di età o problemi di salute sono 80. Il presidente Giancarlo Paganelli è soddisfatto: «Si tratta di dati confortanti che potranno implementarsi, anche perché ogni anno che passa segna una striscia positiva, con un incremento di soci anche giovani. Nelle nostre intenzioni c' è quella di coinvolgere anche gli studenti delle scuole superiori della città, affinché l' attività dell' Avis possa diventare ancor di più un impegno morale e civile, da incrementare con impegno solidale». L' assemblea dei soci dell' Avis di Cesenatico si terrà domenica 21 febbraio, alle 11, presso il Circolo Acli di Sant' Angelo di Gatteo. Seguirà il pranzo, il presidente Paganelli introdurrà i lavori con una relazione sul bilancio consuntivo del 2015 e sul bilancio preventivo del 2016 con le principali linee di programma. Al termine cerimonia di premiazione di 102 donatori benemeriti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 5 febbraio 2016 Pagina 9 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Comune di Gatteo Calcio a 5 Juniores Nove centri biancorossi Rimini NOVE gol realizzati nel recupero della 15esima giornata davanti al pubblico di casa contro il Gatteo (91). La Juniores del Calcio a cinque Rimini viaggia a passo spedito. E pensare che per la squadra di Traviglia il match non era iniziato bene, sotto dopo appena quattro minuti. Poi doppietta di Lari, gol di Tarantini, doppiette di Ercolani e Muratori, un autogol e la ciliegina sulla torta messa da Vitillo. Calcio a cinque Rimini: Piolanti, Tarantini, Michelotti, Lanci, Muratori, Ercolani, Vitali, Marinelli, Lari, Vitillo, T o n i n i , T e s o r o . A l l . : T r a v i g l i a . Gatteo: Cimminiello, Pieri, Moubtassim, Battaglia, Sifontes, Raissoui, Fioretti, Albertini, Rocchi, Gaudenzi, Bondi. All.: Rosati Reti: 4' pt Battaglia, 7', 10' pt Lari, 15' pt Tarantini, 20', 25 pt Ercolani, 7', 9' st Muratori, 15' st autogol Sifontes, 24' st Vitillo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 5 febbraio 2016 Pagina 46 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di Gatteo Cocaina e armi da fuoco a giudizio Due prosciolti dall' aver difeso con dichiarazioni altri indagati e un patteggiamento a 18 mesi Nove saranno processati davanti al Collegio di Forlì: droga pagata ai pusher con Postepay CESENATICO. Spaccio e consumo di stupefacenti. Condito dal "difendersi l' un con l' altro" in caso di intervento delle forze dell' ordine e indagini della magistratura; da pagamenti della cocaina da effettuarsi rigorosamente su Postepay e un blitz in un locale pubblico accompagnati dalla pericolosa presenza di armi da fuoco al seguito. Sono le accuse di cui dovranno rispondere 9 dei 12 indagati che ieri mattina erano stati convocati davanti al giudice per le indagini preliminari Luisa Del Bianco (il pm in aula era Sara Posa). Per un giro di spaccio contestato grazie a decine e decine di intercettazioni telefoniche effettuate dai carabinieri di Bellaria e di Cesenatico, che hanno intrecciato nel tempo accuse oscillanti tra il mese di giugno e il mese di ottobre del 2012. I 9 rinviati a giudizio nella mattinata di ieri dovranno rispondere davanti al Tribunale collegiale delle accuse mosse. Il sospetto di aver portato armi da fuoco al seguito in locali pubblici, infatti, sia pur intercettato telefonicamente come eventualità avvenuta, pesa sul codice al punto da dover essere vagliata da tre giudici di un collegio anziché dal giudice monocratico. I carabinieri, intercettando una vettura alcuni mesi prima dell' inizio delle indagini, auto sulla quale era in viaggio una partita di cocaina di qualche decina di grammi, decisero di approfondire le investigazioni ricostruendo nel tempo, grazie alle intercettazioni telefoniche fatte, uno smercio di polvere bianca che viaggiava tra Cesenatico e Bellaria vedendo coinvolte più persone. I fornitori ricevevano gli ordinativi per telefono (via sms) mentre i carabi nieri intercettavano le conversazioni. I clienti pagavano il corrispettivo richiesto prima di ritirare la droga. Ma non in contanti e sul luogo dello scambio, bensì ricevevano un codice Postepay sul quale versare la somma pattuita in precedenza. Gran parte degli indagati, nel processo che prenderà il via il prossimo 13 dicembre, abita in zona. Alfonso De Santis, 39 anni residente a Cesenatico (difeso dall' avvocato Marco Ferri di Rimini) dovrà rispondere in concorso del porto di arma da sparo in luogo pubblico. Oltre che della detenzione, acquisto e cessione a terzi di cocaina. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 5 febbraio 2016 Pagina 46 < Segue Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di Gatteo Marco De Vita, 37 anni di Gatteo (difeso dall' avvocato Fabrizio Briganti di Cesena) è accusato di una raffica di cessioni di cocaina in concorso con altri indagati sia nella zona di Cesenatico che in quella di Bellaria oltre all' aver portato armi in luoghi pubblici. Il cesenate Giovanni Sarracino, 37enne difeso dall' avvocato Sergio Bianchi di Cesena) è accusato dello stesso numero di cessioni di cocaina in concorso. Alessio De Santis, 35enne residente a Lido di Savio ha in carico alcun episodi di acquisto sospettati di non essere stati di natura legata prettamente a un consumo personale. Michele Santoro, cese naticense di 52 anni (difeso dall' avocato Alessia Guccini di Forlì) è chiamato in causa per la vicenda legata al porto di arma in luogo pubblico. Stesso avvocato e stessa accusa per le armi, oltre all' acquisto e spaccio anche per Roberta Mariotti, 51 anni, di Gatteo Mare. Oltre ad accuse legate a questo universo di possesso e di spaccio di stupefacenti Maria Apice, napoletana di origine e residenza, è accusata anche di aver sottratto a scopo di profitto un' apparecchiatura elettronica multifunzionale dalla proprietà di un' altra indagata. Gennaro Esposito, 39enne residente ufficialmente a Pomigliano d' Arco, è chiamato in causa per due cessioni di cocaina ad altri indagati, in momenti differenti tra il 7 e il 17 luglio di quell' anno. Chiude la lista dei rinviati a giudizio per il prossimo mese di dicembre Fabio Bolognesi, 29 anni residente a Gambettola (difeso dall' avvocato Alberto Bricchi di Cesena) che avrebbe cercato di eludere le investigazioni delle forze dell' ordine negando di aver ricevuto (a Bellaria) della cocaina da un altro imputato. E' la stessa accusa, quella del gambettoelse nativo di Savignano, per la quale invece due altri indagati sono stati prosciolti. Si trattava di un cesenaticense di 50 anni, e di una rumena 46enne residente a Rimini. Prima di rinviare tutti al collegio del futuro mese di dicembre, il gip Del Bianco ha esaminato anche la richiesta di patteggiamento delle proprie accuse concordata col pm dall' avvocato di Roberta Serra, 38enne di Gatteo Mare. Le si contestava delle cessioni di hashish e cocaina a terzi. E' stata condannata a 18 mesi (pena sospesa). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 5 febbraio 2016 Pagina 37 La Voce di Romagna Comune di Gatteo A SanPa Signani atteso dal test per l' Europeo BOXE Domani alle ore 16 nella comunità una riunione con nove incontri tra professionisti e dilettanti: è il primo appuntamento internazionale rivolto ai giovani ragazzi inseriti nel percorso di recupero della comunità RIMINI "San Patrignano è un luogo simbolo per il riscatto di tanti giovani. Un luogo dove si combatte una battaglia difficile che si può vincere solo con l' impegno e il sacrificio". Così Alberto Brasca, presidente della Federazione Pugilistica Italiana, dice a proposito di "KO alla droga", il primo appuntamento internazionale dedicato al pugilato e rivolto ai giovani ragazzi inseriti in percorso di recupero presso la Comunità San Patrignano. Domani alle ore 16 (ingresso su invito) l' auditorium di San Patrignano spalancherà le sue porte per la prima volta ad un grande evento pugilistico: 9 incontri, fra dilettanti e professionisti, dedicati alla Comunità che ha aderito al progetto presentato dal Ring Side Boxing Club. Uno dei protagonisti è Alex Ramirez, un giovane di origine messicana da poco uscito dalla comunità San Patrignano, che domani vi farà ritorno per combattere il suo primo incontro di pugilato. Un sogno mai abbandonato d Alex, esempio e speranza per tutti coloro che si trovano in una situazione di difficoltà. "KO alla Droga", è organizzato dal Ring Side Boxing Club di Rimini con il supporto organizzativo di Piero Ottaviani, in collaborazione con la comunità San Patrignano, con il patrocinio della regione Emilia Romagna e del Comune di Rimini e il sostegno del Comitato Regionale EmiliaRomagna (F.P.I.) e della Lega Pro. Tra i pugili sul quadrato anche Matteo Signani, campione intercontinentale wba dei medi ad agosto a Gatteo Mare, impegnato in un test in vista dell' assalto alla corona europea vacante dei mesi medi. Se la vedrà col russo Dmi tri Chudinov. Lunedì si conoscerà sede e data del match, probabilmente il 13 marzo a Mosca. Questi tutti gli incontri: Professionisti. D' Amato Alex (Ring Side) VS Battaglia Marco (Salus et Virtus), Signani Matteo (Ring Side) VS Alexander Bojic (Serbia). Dilettanti: Garuffi Gabriele (Ring Side) VS Castellari Erik (Pug. Ita. Boxe Budrio), Leardini Michela (Ring Side) VS Castagnoli Giorgia (Pug. Tranvieri), Leoci Adriano (Pug. Tranvieri) VS Marco Bombardi (Ravenna Boxe); Pagnoni Christian (Audax Fano) VS Melato Marco (Verona Boxing Club), Bacchiocchi Marco (Audax Fano) VS Migani Luca (Cattolica Boxe); D' Amato Giuseppe (Catt. Boxe) VS Olomu Nosa (Salus Et Virtus); Ricci Francesco (Ring Side) Vs Alex Ramirez Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 5 febbraio 2016 Pagina 37 < Segue La Voce di Romagna Comune di Gatteo (Verona Boxing Club) FRANCESCO RICCI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 5 febbraio 2016 Pagina 3 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Comune di Savignano «Confesso: ho pensato a uno scherzo Ma al telefono c'era davvero il Papa» di ERMANNO PASOLINI «DIACONO Paolo Tassinari? Sono Papa Francesco!». Così inizia la telefonata che il diacono Paolo Tassinari, originario di Savignano, ha ricevuto sabato scorso 30 gennaio all' ora di pranzo. La telefonata del pontefice fa seguito all' invio di una lettera indirizzata pochi giorni prima al Papa, scritta da un gruppo di persone separate o divorziate, impegnate nel progetto diocesano fossanese 'L' anello perduto', di cui lo stesso Tassinari è il coordinatore. PAOLO Tassinari, 42 anni, savignanese di nascita e piemontese di adozione, sposato, tre figli, il 10 febbraio 2013 è stato ordinato diacono permanente nella Cattedrale di Fossano di Cuneo. Fa parte della Comunità Papa Giovanni XXIII e svolge la professione di educatore in un centro diurno per ragazzi disabili a S.Albano Stura a pochi chilometri da Fossano di Cuneo. A Savignano abitano i genitori Tiziano e Rita e il fratello Luca e tanti amici. È ANCORA incredulo ed emozionato quando racconta la telefonata. «Inizialmente credevo si trattasse di uno scherzo dice Paolo Tassinari ma dopo averglielo chiesto mi ha risposto con un timbro di voce inconfondibile: 'Non sono mica un fantasma, sono Papa Francesco'. Avevo vicino mio figlio Samuele, che ha avuto la prontezza di prendere in mano il suo cellulare e far partire la registrazione audio, mentre io mettevo il vivavoce al telefono. Abbiamo così registrato due minuti e mezzo di conversazione che difficilmente dimenticherò. Si è fatto raccontare le iniziative del progetto diocesano con persone separate o divorziate sole, oppure in nuova unione, dimostrandomi di avere in mano la lettera che il gruppo aveva scritto, e incoraggiandomi a proseguire il percorso». IL PAPA ha invitato il gruppo ad una prossima udienza in Vaticano, ma la data deve ancora essere fissata. «Terminata la telefonata prosegue Tassinari ho detto a mio figlio: 'Era proprio il Papa' e sono scoppiato a piangere. Ancora adesso a distanza di giorni stento a credere che Papa Francesco abbia voluto dedicare anche solo una briciola del suo tempo per informarsi del nostro piccolo progetto, ma questo suo gesto è l' ennesimo per dire l' affetto e la stima che il Vescovo di Roma nutre per una 'periferia' dell' umano, come quella di chi vive o ha vissuto il fallimento del proprio matrimonio. E prima di riagganciare mi ha chiesto: 'Prega per me'». ERMANNO PASOLINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 5 febbraio 2016 Pagina 9 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Comune di Savignano Dopo otto lunghi anni di contenzioso aperta la palestra del 'Marie Curie' Savignano, costata 1,5 milioni. La lite era tra Comune e Provincia di ERMANNO PASOLINI DOPO otto anni di attesa gli sportivi di Savignano e di tutta la Valle del Rubicone hanno a disposizione un' altra palestra. E' stata realizzata all' interno dell' istituto di istruzione superiore Marie Curie di Savignano. Lo stabile viene utilizzato dagli oltre 850 studenti del Liceo Scientifico, Itis e Istituto Professionale a indirizzo calzaturiero per un totale di 39 classi. Non serve solo per gli studenti alla mattina ma anche per la popolazione e le associazioni. La causa che ha portato a ritardi enormi nell' apertura della palestra era stato un contenzioso sorto fra la ditta che ha realizzato la palestra e la Provincia. L' OPERA è costata un milione e mezzo di euro dei quali mezzo milione del Comune e il resto dalla Provincia. La nuova struttura ha una superficie di circa 800 metri quadrati, divisa in due campi da pallavolo di 18 metri X 9, un campo da basket di 28 metri X 15 con una rete divisoria mobile che permette una modulazione degli spazi disponibili. L' ingegnere Mauro Tosi, 54 anni, di Savignano è il nuovo dirigente del Marie Curie dopo essere stato dirigente al Versari/Macrelli di Cesena per tre anni. «FIN dai primi giorni di insediamento la criticità della palestra è emersa in tutta la sua evidenza. Questo mi ha spinto da subito a riallacciare i rapporti con la Provincia e con il Comune per espletare quanto prima tutte le pratiche e le dichiarazioni inerenti la sicurezza e l' agibilità dei locali e il completamento dei lavori per l' apertura. La palestra ora è completamente utilizzabile. Questo importante evento non solo consente la piena fruibilità di tutti gli spazi del Marie Curie ma è un passo importante e indispensabile affinchè la palestra possa essere utilizzata, dopo le opportune intese e convenzioni, anche dalle varie associazioni. Il ruolo svolto dal Comune e dalla Provincia in questi ultimi tempi è stato decisivo per l' apertura della palestra in un clima di fattiva e proficua collaborazione fra la scuola e i vari enti». Soddisfatto anche il sindaco Filippo Giovannini: «Dopo un anno dall' inizio del mandato e diversi incontri con la Provincia finalmente la palestra ha aperto e la scuola Marie Curie e le associazioni sportive del Rubicone hanno a disposizione uno spazio adeguato per svolgere quelle attività così importanti per la nostra comunità. Fin da subito con il preside Tosi abbiamo instaurato un proficuo rapporto di collaborazione che sicuramente si tradurrà nella realizzazione di progetti dove comune e scuola saranno protagonisti». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 5 febbraio 2016 Pagina 9 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Comune di Savignano ERMANNO PASOLINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 5 febbraio 2016 Pagina 9 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Comune di Savignano SAVIGNANO Simulano furto, assicurazione truffata Due denunciati QUINDICI giorni fa hanno simulato il furto di merce, presso una società importexport della V a l l e d e l Rubicone, p e r 7 0 m i l a e u r o , presentando denuncia ai carabinieri di Savignano. Poi hanno portato copia della denuncia alla assicurazione cercando di riscuotere il premio assicurativo di 50mila euro. Ma i carabinieri di Savignano hanno scoperto tutto e hanno denunciato in stato di libertà per tentata truffa e simulazione di reato in concorso un commerciante ventiseienne residente nella Valle del Rubicone e u n trentunenne della provincia di Napoli. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri sulla quarantenne di Savignano, già arrestata nel gennaio scorso per tentata truffa e ora è agli arresti domiciliari. I carabinieri di Longiano l' hanno denunciata per truffa a seguito di una denunciaquerela. La donna ha sulle spalle già dodici denunce a piede libero, verso la fine del mese di luglio 2015, a Longiano, si era fatta consegnare la somma contante di 800 euro, a fronte della promessa di vendita di alcuni telefoni cellulari, che poi non sono mai consegnati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 5 febbraio 2016 Pagina 10 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Comune di Savignano Calcio donne L' under 17 si allenerà allo stadio da domenica a mercoledì La nazionale norvegese a Savignano Cesena LA NAZIONALE norvegese femminile under 17 sarà ospite della Savignanese Calcio e da domenica a mercoledì prossimi si allenerà sui campi dello stadio comunale Giuseppe Capanni la cui gestione è stata da poco riconfermata dal Comune di Savignano per i prossimi 10 anni alla società gialloblù che qui ha proprio il riferimento di tutta la propria vita sportiva, settore giovanile compreso. RICORDIAMO che la nazionale norvegese si sta preparando per l' accesso alle finali del campionato europeo under 17 femminile. Fra l' altro dal 15 al 20 marzo si svolgerà un quadrangolare di calcio femminile under 17 fra le nazionali di Finlandia, Olanda, Grecia e Italia che servirà per l' ammissione al campionato europeo. «La settimana scorsa da noi allo stadio Capanni dice Ottavio Nicolini responsabile organizzativo della Savignanese è venuta una delegazione della Federazione Italiana Gioco Calcio Femminile accompagnata dall' allenatrice della nazionale italiana Rita Guarino. Hanno fatto un sopralluogo per verificare se la nostra struttura sportiva si addice a questo tipo di manifestazione. Hanno considerato tutto ok e subito hanno dato il consenso alla nazionale norvegese di allenarsi sui nostri campi. La nostra struttura è valida e rinnovata. A noi e alla comunità savignanese farebbe un immenso piacere se questa struttura venisse scelta fra quelle che ospiteranno nei prossimi mesi le fasi successive e finali della manifestazione europea femminile under 17». Per chi volesse seguire gli allenamenti della squadra norvegese domenica è previsto alle 16, lunedì 8 alle 10.30 e alle 17 e mercoledì 10 alle 10.30. L' ingresso è gratuito e libero, una buona occasione per gli appassionati locali per vedere una rappresentativa nazionale femminile presto impegnata in una manifestazione prestigiosa. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 5 febbraio 2016 Pagina 44 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di Savignano Si allungano le truffe hightech La tredicesima denuncia per la quarantenne già arrestata LONGIANO. Si allunga la serie di truffe attribuite alla 40enne Nicoletta Castellani. La savignanese ha fatto 13, nel senso che si è aggiunta una nuova denuncia per un altro colpo in fotocopia alle 12 che già aveva accumulato e che avevano portato all' arresto da parte dei carabinieri, che l' avevano sorpresa in flagranza di reato il 21 gennaio. La donna è agli arresti domiciliari. E non è detto che sia finita qui. Man mano che i carabinieri continuano le indagini, saltano fuori nuovi casi. I militari della stazione di Longiano, infatti, l' hanno ora denunciata per truffa, a seguito della denuncia querela di un uomo della zona. Le indagini eseguite dai militari hanno permesso di accertare che l' indagata, verso la fine del mese di luglio 2015, a Longiano, si faceva consegnare 800 euro in contanti, a fronte della promessa di vendita di alcuni telefoni cellulari, i quali poi non venivano mai consegnati, nonostante le continue richieste dell' uomo. Il modus operandi della donna, classe 1975, era sempre lo stesso. ripetuto per almeno 13 volte negli ultimi tre anni, più o meno sempre nella stessa zona, dalla vallata del Rubicone a Santarcangelo. Il copione era ben collaudato. Quando la quarantenne era in un luogo pubblico dove c' era abbastanza gente riceveva la telefonata di un complice e parlando in modo che la sentissero tutti faceva capire ai presenti di essere stata appena informata da un suo parente di poter acquistare, a un prezzo particolarmente interessante, oggetti "hi tech" (quindi smartphone di marca, tablet, televisori, ecc. ) che sarebbero stati presto messi in vendita in un' asta fallimentare. A questo punto spesso spuntava qualcuno che si dichiarava interessato all' acquisto di questi oggetti, di fatto inesistenti. La savignanese si faceva dare una prima caparra in denaro, per poi farsi saldare il rimanente in giornata o al massimo all' indomani. La consegna della merce doveva avvenire di lì a poco, ma la donna di solito accampava scuse come ritardi dei tempi delle aste e poi cercava di far perdere le proprie tracce, anche cambiando numero di cellulare. L' episodio che le è stato fatale e che l' ha portata all' arresto è stato all' interno di una agenzia immobiliare del Rubicone. Dopo la recita al telefono, una cliente ha abboccato e l' ha contattata per un cellulare. La venditrice si è fatta consegnare una caparra di 50 euro, con la promessa di ricevere la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12 5 febbraio 2016 Pagina 44 < Segue Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di Savignano parte rimanente (380 euro) nel primo pomeriggio, nei pressi del cimitero di Savignano. Ma qualcuno dei presenti aveva già sentito raccontare di una truffa simile e ha avvertito l' acquirente, che a sua volta ha avvisato i carabinieri. E la carriera nel ramo truffe della 40enne si è bruscamente interrotta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 5 febbraio 2016 Pagina 44 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di Savignano Simulano furto per raggirare assicurazione Nel sopralluogo indica un bottino, al momento della denuncia lo moltiplica per dieci Doppia denuncia per titolare di azienda di import export e per il suo complice SAVIGNANO. Non bastassero i ladri veri, ora spunta anche chi finisce nei guai per la simulazione di un furto, che sarebbe stato finto con l' intento di truffare l' assicurazione. I carabinieri della stazione di Savignano hanno denunciato due persone per i reati di tentata truffa e di simulazione di reato in concorso. A finire nei guai sono un ventiseienne, residente in un Comune della Valle del Rubicone, commerciante; e un trentunenne, residente in un Comune della Provincia di Napoli, operaio. Entrambi erano già conosciuti dalle forze dell' ordine. In pratica, il più giovane dei due è il titolare di una società di import export con un capannone nel territorio di Savignano. E risiede in un Comune vicino, sempre nell' area del Rubicone, anche se è di origini napoletane. E nella zona d' origine avrebbe trovato il complice per tentare di mettere a segno la truffa all' assicurazione. Tutto nasce quando intorno alla metà del mese di gennaio di quest' anno il titolare dell' attività segnala un furto nel capannone che conteneva merce varia, compresi anche prodotti per l' infanzia come ad esempio pannolini. Ai carabinieri che vanno a fare il sopralluogo dopo il furto parla di un ammanco di meno di diecimila euro. Ma quando va alla stazione dei militari a presentare la formale denuncia racconta che a un più atten to inventario il valore della merce rubata sarebbe parecchio più alto e avrebbe raggiunto addirittura i 70mila euro. Il fatto che il bottino dei fantomatici ladri fosse in pratica decuplicato ha fatto aumentare i sospetti dei carabinieri. Le indagini sono quindi proseguite e hanno portato alla denuncia dei due. Secondo i carabinieri il furto non ci sarebbe mai stato e i due, in concorso tra loro, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, hanno tentato la truffa per riscuotere un premio assicurativo da 50mila euro, in base alla polizza stipulata con una nota società assicurativa. Al fine di portare a termine questo reato, i due ne hanno commesso un altro, simulando il furto di merce per un valore complessivo di quasi 70.000 euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 5 febbraio 2016 Pagina 46 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di Savignano Cocaina e armi da fuoco a giudizio Due prosciolti dall' aver difeso con dichiarazioni altri indagati e un patteggiamento a 18 mesi Nove saranno processati davanti al Collegio di Forlì: droga pagata ai pusher con Postepay CESENATICO. Spaccio e consumo di stupefacenti. Condito dal "difendersi l' un con l' altro" in caso di intervento delle forze dell' ordine e indagini della magistratura; da pagamenti della cocaina da effettuarsi rigorosamente su Postepay e un blitz in un locale pubblico accompagnati dalla pericolosa presenza di armi da fuoco al seguito. Sono le accuse di cui dovranno rispondere 9 dei 12 indagati che ieri mattina erano stati convocati davanti al giudice per le indagini preliminari Luisa Del Bianco (il pm in aula era Sara Posa). Per un giro di spaccio contestato grazie a decine e decine di intercettazioni telefoniche effettuate dai carabinieri di Bellaria e di Cesenatico, che hanno intrecciato nel tempo accuse oscillanti tra il mese di giugno e il mese di ottobre del 2012. I 9 rinviati a giudizio nella mattinata di ieri dovranno rispondere davanti al Tribunale collegiale delle accuse mosse. Il sospetto di aver portato armi da fuoco al seguito in locali pubblici, infatti, sia pur intercettato telefonicamente come eventualità avvenuta, pesa sul codice al punto da dover essere vagliata da tre giudici di un collegio anziché dal giudice monocratico. I carabinieri, intercettando una vettura alcuni mesi prima dell' inizio delle indagini, auto sulla quale era in viaggio una partita di cocaina di qualche decina di grammi, decisero di approfondire le investigazioni ricostruendo nel tempo, grazie alle intercettazioni telefoniche fatte, uno smercio di polvere bianca che viaggiava tra Cesenatico e Bellaria vedendo coinvolte più persone. I fornitori ricevevano gli ordinativi per telefono (via sms) mentre i carabi nieri intercettavano le conversazioni. I clienti pagavano il corrispettivo richiesto prima di ritirare la droga. Ma non in contanti e sul luogo dello scambio, bensì ricevevano un codice Postepay sul quale versare la somma pattuita in precedenza. Gran parte degli indagati, nel processo che prenderà il via il prossimo 13 dicembre, abita in zona. Alfonso De Santis, 39 anni residente a Cesenatico (difeso dall' avvocato Marco Ferri di Rimini) dovrà rispondere in concorso del porto di arma da sparo in luogo pubblico. Oltre che della detenzione, acquisto e cessione a terzi di cocaina. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 5 febbraio 2016 Pagina 46 < Segue Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di Savignano Marco De Vita, 37 anni di Gatteo (difeso dall' avvocato Fabrizio Briganti di Cesena) è accusato di una raffica di cessioni di cocaina in concorso con altri indagati sia nella zona di Cesenatico che in quella di Bellaria oltre all' aver portato armi in luoghi pubblici. Il cesenate Giovanni Sarracino, 37enne difeso dall' avvocato Sergio Bianchi di Cesena) è accusato dello stesso numero di cessioni di cocaina in concorso. Alessio De Santis, 35enne residente a Lido di Savio ha in carico alcun episodi di acquisto sospettati di non essere stati di natura legata prettamente a un consumo personale. Michele Santoro, cese naticense di 52 anni (difeso dall' avocato Alessia Guccini di Forlì) è chiamato in causa per la vicenda legata al porto di arma in luogo pubblico. Stesso avvocato e stessa accusa per le armi, oltre all' acquisto e spaccio anche per Roberta Mariotti, 51 anni, di Gatteo Mare. Oltre ad accuse legate a questo universo di possesso e di spaccio di stupefacenti Maria Apice, napoletana di origine e residenza, è accusata anche di aver sottratto a scopo di profitto un' apparecchiatura elettronica multifunzionale dalla proprietà di un' altra indagata. Gennaro Esposito, 39enne residente ufficialmente a Pomigliano d' Arco, è chiamato in causa per due cessioni di cocaina ad altri indagati, in momenti differenti tra il 7 e il 17 luglio di quell' anno. Chiude la lista dei rinviati a giudizio per il prossimo mese di dicembre Fabio Bolognesi, 29 anni residente a Gambettola (difeso dall' avvocato Alberto Bricchi di Cesena) che avrebbe cercato di eludere le investigazioni delle forze dell' ordine negando di aver ricevuto (a Bellaria) della cocaina da un altro imputato. E' la stessa accusa, quella del gambettoelse nativo di Savignano, per la quale invece due altri indagati sono stati prosciolti. Si trattava di un cesenaticense di 50 anni, e di una rumena 46enne residente a Rimini. Prima di rinviare tutti al collegio del futuro mese di dicembre, il gip Del Bianco ha esaminato anche la richiesta di patteggiamento delle proprie accuse concordata col pm dall' avvocato di Roberta Serra, 38enne di Gatteo Mare. Le si contestava delle cessioni di hashish e cocaina a terzi. E' stata condannata a 18 mesi (pena sospesa). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 5 febbraio 2016 Pagina 40 Italia Oggi Comune di Savignano Concorsi Assistente sociale. Comune di Sessa Aurunca (Ce), un posto. Scadenza: 11/2/2016. Tel. 0823/602204. G.U. n. 3 Dirigente del settore servizi al territorio a tempo determinato. Comune di Afragola (Na), un posto. Scadenza: 18/2/2016. Tel. 081/8529111. G.U. n. 5 Dirigente del settore servizi finanziari e di controllo a tempo determinato. Comune di Afragola (Na), un posto. Scadenza: 18/2/2016. Tel. 081/8529111. G.U. n. 5 Dirigente tecnico. Comune di Torre del Greco (Na), un posto. Scadenza: 29/2/2016. Tel. 081/8491655. G.U. n. 8 Direttore tecnico a tempo determinato. Comune di Sassuolo (Mo), un posto. Scadenza: 15/2/2016. Tel. 0536/880711. G.U. n. 7 Docente scuola d' infanzia a tempo determinato. Comune di Imola (Bo), tre posti. Scadenza: 18/2/2016. Tel. 0542/602111. G.U. n. 5 Educatore nido d' infanzia a tempo determinato. Comune di Imola (Bo), due posti. Scadenza: 18/2/2016. Tel. 0542/602111. G.U. n. 5 Funzionario amministrativo con funzioni di coordinatore pedagogico a tempo determinato. Comune di Ferrara, due posti. Scadenza: 8/2/2016. Tel. 0532/419111. G.U. n. 2 Istruttore direttivo amministrativo contabile parttime. Unione dei comuni del Rubicone e Mare di Savignano sul Rubicone (Fc), un posto. Scadenza: 8/2/2016. Tel. 0547/79245. G.U. n. 2 Istruttore direttivo amministrativo contabile. Unione Terre d' Acqua di San Giovanni in Persiceto (Bo), un posto. Scadenza: 15/2/2016. Tel. 051/598288. G.U. n. 9 Funzionario direttivo contabile. Comune di Subiaco (Roma), un posto. Scadenza: 11/2/2016. Tel. 0774/816211. G.U. n. 3 Istruttore tecnico a tempo parziale. Comune di Monte San Giusto (Mc), un posto. Scadenza: 15/2/2016. Tel. 0733/839011. G.U. n. 2 Funzionario farmacista parttime. Comune di Campobasso, tre posti. Scadenza: 11/2/2016. Tel. 0874/4051. G.U. n. 3 Istruttore amministrativo a tempo determinato. Comune di Isernia, due posti. Scadenza: Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 5 febbraio 2016 Pagina 40 < Segue Italia Oggi Comune di Savignano 22/2/2016. Tel. 080/4321200. G.U. n. 6 Funzionario amministrativo contabile parttime. Comune di Matino (Le), un posto. Scadenza: 15/2/2016. Tel. 0833/519515. G.U. n. 4 Funzionario tecnico presso il settore tecnico. Comune di Alberobello (Ba), un posto. Scadenza: 22/2/2016. Tel. 080/4321200. G.U. n. 6 Funzionario dei servizi economico amministrativi. Unione montana dei comuni del Mugello di Borgo San Lorenzo (Fi), un posto. Scadenza: 18/2/2016. Tel. 055/845271. G.U. n. 5. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 5 febbraio 2016 Pagina 11 La Voce di Romagna Comune di Savignano La rivolta dei precari tagliati fuori LA BUONA SCUOLA? BOCCIATA Due battagliere insegnanti lanciano la petizione contro la riforma Parte da Rimini la protesta dei precari con Precari come Pamela Pettinari, quarant' anni, da quasi dieci insegnante di lettere in una media della provincia di Forlì Cesena. Lei, come tanti altri nella sua situazione, sta continuando a lavorare tra l' altro senza stipendio da inizio anno scolastico pur non potendolo fare. Possibile? Proprio così. "Con i nuovi criteri, norme introdotte con la legge 107, s' intende limitare al massimo le supplenze. Nessun titolo di studio, laurea o abilitazione sarà più spendibile. E chi come me è iscritto nelle graduatorie di istituto ma non in quelle ad esaurimento, pur avendo esperienza, di fatto non potrà più lavorare. Criminale chiedere ai laureati di buttare al vento anni della loro vita, oltre che tasse versate, per ritrovarsi con un titolo di studio che non ha alcun valore ai fini lavorativi...". "La situazione per gli insegnanti è complessa continua Pamela Tenendo conto che prima si sono inventati le scuole di specializzazione, chiuse poi nel 2007. Dopodiché Università e Ministero dell' Istruzione hanno escogitato il tirocinio que di entrare nelle graduatorie ad esaurimento se poi non sostieni il concorso". Un cortocircuito da cui chi come Pamela ha sempre lavorato a chiamata, maturando una bella esperienza, è destinato a restare fuori. "Io tra l' altro ho due lauree, una con il vecchio ordinamento e una magistrale, dovrei già essere abilitata dai titoli. Invece no", chiosa. Così la riminese Pamela, insieme alla collega Luciana Nembrotte (di Savignano), hanno pensato bene di lanciare una petizione già sottoscrivibile su www.change.org ("i diritti dei docenti: la malascuola antidemocratica e anticostituzionale) a nome di tutti i precari nella loro stessa situazione. Nonostante tutto io amo questo lavoro", dice questa giovane donna separata con una figlia che tra l' altro deve fare i conti anche con il non indifferente problema del mancato stipendio, "praticamente da inizio anno scolastico, settem bre". Eppure la sua grande passione per l' insegnamento le fa stringere i denti, dandole la forza anche per organizzare una battaglia che punta dritto al Parlamento. "Non chiediamo la stabilizzazione di migliaia di lavoratori ma molto più semplicemente la tutela di principi costituzionali. Chi è di dovere ci spieghi perché lo Stato non ci considera idonei per entrare di ruolo ma solo come supplenti, risorse utili per i dirigenti per non interrompere la didattica e il regolare svolgimento delle lezioni". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 5 febbraio 2016 Pagina 11 < Segue La Voce di Romagna Comune di Savignano In allegato alla petizione obiettivo mille firme anche un appello: "Chiediamo, con un emendamento al decreto 'Milleproroghe 2016', che sia inserito nelle graduatorie ad esaurimento, per partecipare alle nuove assunzioni, non solo il personale abilitato da tirocinio formativo attivo ma anche quello non abilitato con 180 giorni consecutivi di servizio. Ma chiediamo anche l' eliminazione del comma 131 della Legge 107/15, che dal prossimo 1° settembre vieterà di assumere personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario con oltre 36 mesi di supplenze svolte". Valeria De Tommaso. VALERIA DE TOMMASO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 5 febbraio 2016 Pagina 21 La Voce di Romagna Comune di Savignano Finto furto da 50mila euro I carabinieri della Stazione di Savignano sul Rubicone, al termine delle indagini, hanno denunciato in stato di libertà per tentata truffa e simulazione di reato in concorso un commerciante ventiseienne, residente in un Comune della Valle del Rubicone, e d u n operaio trentunenne, residente in un Comune della Provincia di Napoli, entrambi con precedenti penali. Gli accurati accertamenti svolti dai militari hanno permesso di verificare che, in concorso tra loro, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, avevano messo in atto una vera panto mina con l' obiettivo di indurre in errore una nota società assicurativa, per riscuotere il premio assicurativo, pari a 50.000 euro. Al fine di portare a termine il primo reato, avevano simulato il furto di merce, presso una società importexport della Valle del Rubicone, per un valore complessivo di quasi 70.000 euro, denunciando l' evento al Comando Carabinieri di Savignano circa quindici giorni fa. no intanto le indagini sul conto di C.N., nata e r e s i d e n t e a Savignano s u l Rubicone, quarantenne, già dichiarata in stato di arresto il 21 gennaio scorso per la tentata truffa e ora agli arresti domiciliari. I militari della Stazione di Longiano, infatti, l' hanno deferita all' Autorità Giudiziaria per truffa, a seguito di denuncia querela presentata da parte di un uomo residente in un Comune della Valle del Rubicone. Le indagini eseguite dai militari hanno permesso di accertare che la donna, verso la fine del mese di luglio 2015, a Longiano, si era fatta consegnare la somma contante di 800 euro, a fronte della promessa di vendita di alcuni telefoni cellulari, i quali poi non sono mai stati consegnati, nonostante le continue sollecitazioni dell' uomo che, a quel punto, aveva deciso di rivolgersi ai carabinieri. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21 5 febbraio 2016 Pagina 17 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di San Mauro Serie D. Il tecnico Protti: «Davanti alle difficoltà ha deciso di lasciare il campo: serve carattere, non presunzione» La Sammaurese non ci sta e attacca Stimac SAN MAURO PASCOLI. Non sono piaciute alla dirigenza della Sammaurese le parole di addio di Alex Stimac rilasciate nei giorni scorsi al Corriere Romagna. L' ex numero uno giallorosso, oggi in forza al Tre Fiori nel campionato sammarinese, ha tolto il disturbo lamentando di non avere più giocato dopo l' arrivo di Stella dal Ravenna, accusando anche la società di non averlo svincolato nel mercato di gennaio. La dura replica arriva dal tecnico Stefano Protti. «Stimac è un ragazzino che ho fortemente voluto a luglio e malgrado non avesse mai messo piede in serie D con noi ha gio cato ben 16 partite da titolare. Sentirmi dire che l' allenatore e la società non l' hanno trattato nel giusto modo dopo poche partite in panchina mi sembra che siamo usciti dal seminato». Ancor più duro il prosieguo: «Questi ragazzini vivono di una presunzione unica. Stimac dovrebbe fare un monumento alla Sammaurese per averlo fatto giocare in serie D, categoria che difficilmente vedrà nei prossimi anni. Adesso gioca nel campionato sammarinese? Bene, questa è la categoria che gli compete. Con l' arrivo di Stella si è c r e a t a u n a sana competizione e Stimac davanti alle prime difficoltà anziché lavorare e sudare per giocarsi il posto, ha deciso di lasciare il campo. Troppo facile fare così. Nel calcio come nella vita ci vuole caratte re». Protti dice la sua anche sulla questione del mancato svincolo e della garanzia del portiere di non andare a rinforzare altre squadre del girone: «Non si trova una scusa del genere a tre giorni dalla chiusura del mercato. E sinceramente se l' avessi mandato in una squadra concorrente in lotta per la salvezza che ci avrebbe garantito il suo impiego, l' avrei liberato di corsa, così avrei trovato una squa dra che in classifica sarebbe finita sotto di noi. I giocatori che alleno li considero tutti miei figli e raramente dico cose del genere. Tuttavia quando mi trovo un giocatore con così tanta presunzione è giusto rispondere per le rime». Non semplice intanto si preannuncia la gara casalinga di domenica prossima contro il San Marino sul fronte ordine pubblico, viabilità e parcheggi per la contemporanea presenza, a poche centinaia di metri dallo stadio, del carnevale in piazza che richiamerà sicuramente migliaia di persone. (f.f. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 5 febbraio 2016 Pagina 22 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di San Mauro Calcio Juniores. L' Imolese ne fa 6 al Bellaria Apoteosi rossoblù BELLARIA: Zenunaj, Maffei, Ciurlanti, Stanzione (Liuzzi, Mariotti), Del Magro, Petracca, Berchicchi, Caporotundo, Vi calvi (Shehu), Federico, Pari. Allenatore: Rossi. IMOLESE: Calzolari, Mazza, Monaco, Ragazzini, Farnè, Bussi, Carboni (Santandrea) , B o l e l l i ( D a l l ' O l i o ) , S p a d a (Marani), Ca salone, Corvino. All.: Baiesi RETI: 17' pt Carboni, 30' pt Ca salone, 44' pt Vicalvi, 2' st Vicalvi, 24' st Corvino, 27' st Marani, 31' st Corvino, 43' st Casalone. BELLARIA. L' Imolese vince il primo set a Bella ria. Si mette subito in discesa per i rossoblù: dopo 17' Carboni di testa gira in rete il pallone crossato da Corvino. Un gran tiro da fuori di Casalone firma il bis per un' Imolese che si addormenta, a cavallo della pausa, consentendo a Vicalvi di segnare due volte. La doppia espulsione di Monaco e Ciurlati fa saltare gli schemi, con l' Imolese che comincia ad imperversare e trionfa. Prossimo impegno in casa contro la Sammaurese. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23 5 febbraio 2016 Pagina 43 Corriere di Romagna (ed. ForlìCesena) Comune di San Mauro I soldi nascosti? «Frutti di investimenti» SAN MAURO PASCOLI. Continua a rivelarsi difficile la strada che gli investigatori stanno battendo per cercare di identificare due dei quattro aggressori che lo scorso 11 dicembre hanno gambizzato un uomo a colpi di mazza da baseball, prima di rapinarlo di 20 mila euro. Gli arresti dei giorni scorsi nella zona di Brindisi (uno dei due ammanettati era già ai domiciliari, detenuto per altra causa) sono stati eseguiti a distanza di tempo dalle prove raccolte da investigatori ed inquirenti. Un intervallo dovuto al tentativo di giungere prima a prove schiaccianti per inchiodare i due banditi incappucciati, di cui però si ignora ancora l'identità. Adesso la procura ed i carabinieri (coordinarti dal pm Filippo Santangelo) per cercare di giungere all'i de n ti f ic az i on e d e ll 'intero commando, stanno cercando di tracciare la linea segnata dai soldi che sono stati rapinati in quel frangente. «Si trattava di denaro proveniente da alcuni investimenti che avevo fatto e per questo si trovava nascosto in casa mia». E' la dichiarazione fatta dalla vittima nel l'immediatezza dell'aggressione subita. E' stata presa con le dovute cautele dagli investigatori, visto che il ferito ed i due rapinatori arrestati si conoscevano, ma è da lì che si ripartirà per cercare di dare dei nomi a tutti i componenti del commando. In cella, in attesa di giudizio, ci sono Raffaele Pietanza, 35enne di San Pietro Vernotico, e Marcello Solazzo, 32enne della stessa città salentina. I due uomini, già indagati nell'i n c h i esta Dirty Soccer su l calcio scommesse, ora sono accusati di aver fatto parte di un gruppo che ha pestato nella sua casa e rapinato un altro indagato della stessa inchiesta. E' invece sammaurese l'altro protagonista di questa torbida vicenda: il 35enne M.C., che è stato gambizzato a colpi di mazza da baseball da quattro banditi che lo hanno sorpreso nel giardino della sua abitazione. Colpi che non si sono fermati fino quando la vittima non ha in qualche maniera rivelato dove nascondeva l'ingente somma di denaro: 20 mila euro, che sono stati poi recuperati nella sua casa con modalità altrettanto brusche. Naturalmente, pur avendo preso atto di quanto dichiarato dalla vittima, inquirenti ed investigatori continuano a valutare se la rapina sia riconducibile agli scandali legati al calcio scommesse recentemente giunti a giudizio sportivo. La vittima del pestaggio (di cui tuteliamo l'identità negli articoli relativi a questo episodio), per gli investigatori di Dirty Soccer, era stato tra i più attivi partecipanti alle vicende legate al mondo del calcio e delle scommesse. Tentativi di combine di partite che in alcuni casi avevano visto nel ruolo di indagati anche i due uomini arrestati per avere aggredito il sammaurese. In alcuni casi anche in compagnia dello stesso. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 5 febbraio 2016 Pagina 34 La Voce di Romagna Comune di San Mauro IL PERSONAGGIO L' allenatore della Sammaurese, che domenica ospita i biancazzurri di Medri, ricorda i suoi trascorsi da attaccante con la maglia del San Marino alla fine degli anni Ottanta: "In D segnai 22 reti" Protti, com' è dolce il Titano "Da lì partì la mia carriera" "Mazza ebbe fiducia in me. Che presidente allora De Biagi: al San Marino serve lui" Forse in pochi lo ricordano, ma fu sul Titano quel Titano cui schiuderà le porte, dome nica, della sua San Mauro c h e Stefano Protti si cinse più che mai di gloria sotto rete. Sempre una quindicina di reti, poi, in terza serie, ma fu in quella stagione dilettantistica a San Marino, nell' ormai lontano 1989'90 che l' attaccante romagnolo riuscì ad andare oltre, addirittura, i venti sigilli. Ventidue per l' esattezza. E poco conta che fosse Serie D, perché lo ricorda Protti: "Allora quella categoria era di gran valore, come fosse professionismo". Poi da allora mai più biancazzurri sulla sua strada. Fino allo scorso ottobre, quando se li ritrovò di fronte da allenatore dell' ormai sua storica Sammaurese. E giocò loro pure un brutto tiro, infliggendo una sconfitta che la compagine di Medri non ha ancora dimenticato: "Certo i valori a livello economico sono agli antipodi, ma per fortuna nel calcio non vince sempre il più forte". Ma non, però, che avesse sassolini da togliersi dalle scarpe Protti. Perché vero che su questo San Marino, avrebbe pure qualcosa da ridire, magari a livello societario ("Chissà, ad esempio, perché non ci è stato concesso l' anticipo al sabato visto che si gioca di nuovo mercoledì"), ma per il Titano di per sé nutre solo amore Protti: "Fu San Marino a lanciarmi: quella stagione di ventidue gol fu fondamentale. E nonostante già avessi fatto qualcosa di buono a Livorno e Santarcangelo. Ma quel bottino di gol mi spalancò le porte in C2 del Virescit che allora era tanto, e poi sempre più su, più C1 che C2. Pensare che il mio primo anno a San Marino, quello precedente, tra i professionisti, con Lele Lucchi in panchina, fu sfortunato: una strappo che mi lasciò fuori sei mesi. Volevo rientrare presto e quello mi fu fatale. Ero giovane, e confesso che quella lunga assenza mi fece preoccupare. Fui costretto a ricominciare dai dilettanti, proprio da quello stesso San Marino che nel frattempo era retrocesso, ma proprio quella fu la mia fortuna: diventai capocannoniere e presi il volo. Al di là del quarto o quinto posto, non ricordo, della squadra che pure era mica da poco: avevo compagni come Alberto De Rossi, che era centrale difensivo. Fu un piacere Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 25 5 febbraio 2016 Pagina 34 < Segue La Voce di Romagna Comune di San Mauro firmare qualche doppietta e tripletta. Giampaolo Mazza che devo ringraziare, mi diede fiducia e io la ricambiai. Devo molto a lui, per quanto poi fu esonerato. Che annata: solo bei ricordi. Anche perché Germano De Biagi, già alle redini della società, era davvero straordinario. Credo manchi molto a questo San Marino, e mi auguro torni presto: una società deve poter contare su un presidente del posto che sappia pensare con amore alla sua società". Scherzetto all' andata e voglia di provarci pure domenica. Eppure nutre ancora tanto affetto, per il Titano, Stefano Protti: "Lo ricordo sempre con piacere, e se capita lo frequento volentieri. Ad esempio: non amo partecipare ai salotti televisivi ma quella sammarinese è forse l' unica emittente cui rispondo di sì se mi chiama. Ma sì: San Marino è un po' nel cuore". Per quanta intenzione di vincere di nuovo. Anche domenica. Pierfrancesco Grossi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26 5 febbraio 2016 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione sanità Dalle Regioni l' ok per il riparto del fondo da 111 mld Per la prima volta la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome approva in tempo record il riparto del Fondo sanitario nazionale: sono bastate quattro ore ieri ai governatori per trovare l' accordo su come dividersi i 111 miliardi di euro che serviranno per gestire e finanziarie il Servizio sanitario nazionale per tutto il 2016. Il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ha parlato di risultato storico. «È anche il segnale che si può fare programmazione con la certezza delle risorse». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 27 5 febbraio 2016 Pagina 39 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Question time. Irrilevante il finanziamento pubblico Paritarie, i fondi non pesano sull' esonero Iva roma Ai fini dell' esenzione Iva sulle prestazioni educative dell' infanzia e della gioventù , e quelle didattiche di ogni genere non ha alcuna rilevanza il finanziamento pubblico di cui possono beneficiare scuole e istituti riconosciuti da amministrazioni e Onlus. Il chiarimento, chiesto da Sara Moretto (Pd) nel corso del question time in commissione Finanze alla Camera, è giunto ieri dal viceministro all' Economia, Enrico Zanetti. Nell' interrogazione a risposta scritta la Moretto chiedeva al Mef soprattutto la corretta applicazione dell' esclusione Iva anche per le p r estazioni educative, didattiche e formative approvate e finanziate da enti pubblici per l' aggiornamento professionale, sancita nel 2008 dalla circolare 22/E dell' Agenzia. In particolare si chiedeva quali siano le modalità alternative al finanziamento per il riconoscimento del requisito soggettivo per l' esenzione Iva di tali prestazioni educative. Nella risposta Zanetti ha ricordato che, secondo quanto già precisato dall' Agenzia, ai fini dell' applicazione dell' esenzione Iva non r i l e v a n o « n é l e m o d a l i t à n é l ' entità d i effettuazione del finanziamento». Il finanziamento rappresenta nei fatti una modalità alternativa al riconoscimento formale delle prestazioni. Per applicare l' esenzione, dunque, si dovrà far riferimento ai requisiti e alle condizioni previste dalla "legge Iva" (articolo 10, comma 1 n. 20, del Dpr 633/1972) e dalla circolare 22/E del 2008. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 28 5 febbraio 2016 Pagina 41 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione INTERVENTO La riforma della Pa dimentica il contraddittorio Nella notte del 20 gennaio è stato approvato in Consiglio dei ministri lo schema di decreto legislativo che andrà a riformare la disciplina del licenziamento disciplinare nella pubblica amministrazione e che prevederà una guerra ai fannulloni grazie a una serie di misure che arrivano persino a configurare il reato penale di "omissione di atti d' ufficio". Il nodo cruciale del decreto sta infatti nella volontà di combattere almeno nelle intenzioni il fenomeno dell' assenteismo nel pubblico impiego con ogni mezzo possibile. Tuttavia non convince la previsione d e l l a sospensione dal servizio e dalla retribuzione del dipendente colto in flagranza, entro le 48 ore, in assenza di contraddittorio. Infatti, mentre la possibilità di sospendere dall' attività lavorativa il dipendente che abbia tenuto gravi comportamenti, rispecchia una misura già esistente, desta invece seri dubbi la sospensione dalla retribuzione. La sospensione in via cautelare dall' attività lavorativa prevista dalla contrattazione collettiva di riferimento risponde alla necessità di allontanare dall' azienda il lavoratore durante il procedimento disciplinare, nel caso in cui la sua presenza possa costituire fondato pericolo di possibili ulteriori turbamenti. La sospensione dalla retribuzione, evidentemente, corrisponde non tanto a una misura cautelativa, quanto a una vera e propria sanzione attuata senza contraddittorio e, dunque, al di fuori delle regole e delle garanzie previste dalla legge e dal contratto collettivo, comprimendo inesorabilmente il diritto di difesa del lavoratore. Si badi bene, è assolutamente giusto che colui che si macchia di un delitto tanto odioso quanto la falsa attestazione di presenza, paghi salato il proprio comportamento. Tuttavia la norma rischia di essere un boomerang. E infatti l' applicazione della sospensione dalla retribuzione potrà essere giudicata innanzitutto illegittima, proprio in considerazione del fatto che il lavoratore non ha potuto esercitare alcun diritto di difesa. Va da sé che in questo caso si aprirebbe un contenzioso con la pubblica amministrazione, la quale non solo sarà tenuta a restituire quanto indebitamente trattenuto, ma anche a risarcire i danni del dipendente ingiustamente punito. Inoltre non si comprende quale finalità possa avere la previsione del reato di omissioni di atti d' ufficio, che prevede la pena della reclusione del dirigente o, negli enti privi di qualifica dirigenziale, del responsabile dell' ufficio competente, tenuto conto che si tratta di un reato già tipizzato nell' articolo 328 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 29 5 febbraio 2016 Pagina 41 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione del codice penale e quindi già efficace e operativo. In definitiva, non sembra che l' attuale impianto introduca elementi di novità per contrastare efficacemente il fenomeno dell' assenteismo e dello scarso rendimento. Se l' intenzione è quella di sgominare i fannulloni, sarebbe bene affrontare l' argomento non solo nell' ambito delle false attestazioni in servizio, ma anche chi, un esempio per tutti, timbra il cartellino ma poi legge il giornale in ufficio. Anche questi ultimi sono fannulloni, ma per loro le armi sono spuntate e l' onere probatorio per provarne la scarsa produttività è improbo senza contare che l' eventuale licenziamento viene spesso tramutato dai tribunali in una reintegra. Se si vuole allineare il settore pubblico al privato, forse occorrerà ripensare le regole in senso più ampio, a maggiore garanzia e tutela di quella parte dei lavoratori della Pa che lavora diligentemente. © RIPRODUZIONE RISERVATA. GABRIELE FAVA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 30 5 febbraio 2016 Pagina 29 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Giudizi sugli appalti, limiti al pluricontributo unificato D' accordo, il contributo unificato multiplo nei giudizi sugli appalti pubblici è conforme ai principi eurounitari con tanto di bollino blu della Corte di giustizia Ue, che ha dato il via libera con la sentenza 61/14, pubblicata il 6 ottobre scorso. Ma non è detto che si debba sempre pagare l' ulteriore tributo: deve infatti escludersi la debenza quando il ricorso per motivi aggiuntivi si limita a ribadire le stesse censure riferite all' intervenuta aggiudicazione definitiva della gara. È quanto emerge dalla sentenza 2840/15, pubblicata dal Tar Sicilia, sede staccata di Catania, quarta sezione. Illegittimità derivata È accolto il motivo di ricorso dell' azienda che chiede di essere esentata dal versamento. È vero: la Corte Ue che ha affermato che la legge italiana sui contributi multipli in caso di ricorsi avverso la stessa aggiudicazione non contrasta col diritto eurounitario perché la somma da pagare resta comunque compresa nel 2% del valore della gara e, dunque, non ostacola il ricorso alla giustizia. Ma la Corte di Lussemburgo ha pure sottolineato che spetta al giudice nazionale accertare se gli oggetti dei ricorsi «non sono effettivamente distinti o non costituiscono un ampliamento considerevole dell' oggetto della controversia già pendente»: in tal caso bisogna «dispensare l' amministrato dall' obbligo di pagamento di tributi giudiziari cumulativi». Nella specie il focus della lite non si allarga perché il ricorso di limita a ribadire, fra l' altro per illegittimità derivata, le censure rivolte contro l' attribuzione dei lavori. © Riproduzione riservata. DARIO FERRARA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31 5 febbraio 2016 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione confedilizia Il sistema Tari non regge più «Il sistema Tari non regge più. L' obbligo di coprire le spese del servizio senza alcun controllo di queste spese, si riduce nell' indiscriminato potere dei comuni di aumentare la tassa rifiuti fino all' inverosimile. Un tavolo di confronto fra le diverse componenti interessate al controllo della spesa e alla gestione dei rifiuti, a cominciare dalle rappresentanze dei contribuenti (proprietari e inquilini), è indifferibile a più titoli». Lo afferma il presidente del Centro studi Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, in merito ai dati diffusi da Confcommercio (si veda ItaliaOggi di ieri). Sforza Fogliani fa appello direttamente al presidente del Consiglio: «la detassazione della prima casa portata non può essere totalmente annullata dall' aumento dei tributi locali». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 32 5 febbraio 2016 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Ancora sconti tardivi sul Patto di stabilità 2015 Ancora sconti tardivi sul Patto 2015. Dopo i b o n u s p e r i 3 8 m i l i o n i p e r i l trasporto ferroviario (si veda ItaliaOggi del 27/1/2015) sono arrivati altri 462 milioni destinati ad accelerare i pagamenti sui fondi europei. Ad assegnarli è stato il dpcm 7 dicembre 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 27 del 3 febbraio scorso. Il provvedimento dà attuazione all' art. 1, comma 145, della legge 190/2014, che ha destinato all' alleggerimento d e l Patto i p r o v e n t i d e r i v a n t i d a l l ' assegnazione dei diritti d' uso delle frequenze radioelettriche. L' importo effettivamente disponibile è risultato inferiore rispetto sia a quanto ipotizzato dalla norma (che aveva stimato un' entrata pari ad almeno 700 milioni), che soprattutto alle richieste di «spazi finanziari» da parte dei potenziali beneficiari, che hanno raggiunto una cifra quattro volte superiore. I beneficiari dello sblocco sono, da un lato, le regioni, che si sono portate a casa la fetta più consistente (462 milioni in termini di competenza e 407 in termini di cassa), dall' altro i comuni sede delle città metropolitane cui sono andati in tutto 54 milioni a valere solo sulla cassa. La quota più consistente è quella assegnata a Firenze (32 milioni), che stacca nettamente Torino (9 milioni) e Genova (5 milioni). Il provvedimento arriva ben oltre la scadenza dell' esercizio di riferimento (anche se il via libera in Conferenza unificata risale al 19 novembre scorso). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 33 5 febbraio 2016 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Contratti di solidarietà, reintegro al 70% FRANCESCO CERISANO L'integrazione salariale a beneficio dei lavoratori in contratto di solidarietà torna al 70%. Viene dunque risolto il pasticcio creato dalla legge d i stabilità 2 0 1 6 ( l e g g e n . 2 0 8 / 2 0 1 5 ) c h e a v e v a «dimenticato» di prorogare anche per quest' anno l' ulteriore 10% di integrazione che va ad aggiungersi al 60% previsto dalla legge (si veda ItaliaOggi del 27/1/2016). Lo hanno deciso le commissioni affari costituzionali e bilancio d e l l a c a m e r a c h e h a n n o approvato un emendamento al dl milleproroghe (dl n. 210/2015) a firma della deputata Pd Luisella Albanella che conferma l' integrazione salariale solo per il 2016 destinandovi uno stanziamento di 50 milioni, in linea con quello del 2015. La misura vale per tutte le intese stipulate prima del 24/9/2015, data di entrata in vigore del dlgs n. 148/2015 di riforma degli ammortizzatori sociali. Dai relatori, Daniela Gasparini e Francesco Laforgia, è arrivato un pacchetto di emendamenti eterogenei che spaziano da Bagnoli alla Scuola del Gran Sasso, passando per i ricercatori, le università, i fabbisogni sanitari e la proroga per il Consiglio nazionale dell' Ordine dei giornalisti che resterà in carica fino al 31 dicembre. Marche, Umbria e Veneto, elette lo scorso 17 dicembre regioni benchmark per i costi standard sanitari, vengono confermate anche per il 2016. Slitta all' 1/1/2017 il termine dell' entrata in vigore delle misure per raggiungere gli standard europei del parco mezzi destinato al tpl e in particolare per l' accessibilità alle persone con mobilità ridotta. Le università potranno prorogare fino al 31/12/2016 i contratti dei ricercatori a tempo determinato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 34 5 febbraio 2016 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione La sezione autonomie della Corte conti affronta molti quesiti posti dai responsabili finanziari Sulle entrate decide il consiglio È l' organo competente a porre il vincolo sulla cassa MATTEO BARBERO Spetta al consiglio comunale attribuire a entrate libere o destinate uno specifico vincolo di destinazione. A tal fine, occorre un' esplicita specifica deliberazione, rispetto alla quale il bilancio dovrà essere coerente. È questo il principale chiarimento fornito dalla deliberazione della sezione delle autonomie della Corte dei conti n. 3 del 2 febbraio 2016, diffusa ieri, che ha affrontato una serie di quesiti concernenti la corretta applicazione dei nuovi principi contabili della competenza finanziaria introdotti dal dlgs 118/2011, integrato e corretto dal dlgs 126/2014. Molti dei quesiti affrontati riguardavano dubbi che i responsabili del servizio finanziario si sono posti nello scorso e ormai chiuso esercizio, che per molte amministrazioni è stato quello del passaggio alla contabilità armonizzata, mentre da quest' anno si applica a pieno regime il nuovo ordinamento. Viceversa, hanno una portata ed un interesse assai più attuale le precisazioni dei giudici contabili sulla gestione della cassa vincolata. Il tema è già stato oggetto di una precedente deliberazione d e l l a s t e s s a s e z i o n e d e l l e autonomie (la n. 31/2015), che la nuova pronuncia richiama per ribadire che le entrate genericamente destinate agli investimenti confluiscono nella cassa generale, ma a fine esercizio deve essere mantenuto il vincolo, assicurandone la conservazione nei fondi destinati agli investimenti evidenziati nell' avanzo di amministrazione. Tale quota «destinata» del risultato d' amministrazione, a differenza della quota «vincolata», è utilizzabile con provvedimento di variazione di bilancio solo a seguito dell' approvazione del rendiconto. Vincoli specifici ulteriori possono essere apposti dall' amministrazione, senza incidere sulla cassa ed entro limiti ben circoscritti, con riferimento a entrate straordinarie non ricorrenti. L a deliberazione più recente precisa ulteriormente quale sia l' organo comunale competente ad attribuire a entrate libere o destinate uno specifico vincolo di destinazione. Trattandosi di una prerogativa che ricade sulla programmazione e che incide sul bilancio di previsione e sul rendiconto della gestione, la cui approvazione è di competenza del consiglio, si afferma anche in tale ambito la competenza consiliare. Per la peculiarità della fattispecie, occorre un' esplicita specifica deliberazione, rispetto alla quale il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 35 5 febbraio 2016 Pagina 37 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione bilancio dovrà essere coerente. Si tratta comunque, precisa la pronuncia, di determinazioni che hanno la loro sede naturale negli atti che compongono il ciclo di bilancio, nell' ambito dei quali è possibile dare specifica evidenza alla determinazione di assegnare vincoli di destinazione a particolari entrate riferibili alle categorie per le quali la legge ne ammette la facoltà. L' esito di tali procedure, che possono investire la fase di programmazione prodromica all' approvazione del bilancio di previsione e le variazioni di bilancio, ha evidenza in sede di rendicontazione attraverso la determinazione dei fondi vincolati che compongono l' avanzo. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 36 5 febbraio 2016 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione La delibera Anac sull' affidamento di servizi al terzo settore prevede molte restrizioni Coop sociali, appalti difficili Gli esecutori devono essere il 30% dei lavoratori Appalti a cooperative sociali più difficili. La deliberazione 32/2016 dell' Anac «Linee guida per l' affidamento d i servizi a enti del terzo settore e alle cooperative sociali» prevede una serie di restrizioni agli affidamenti, alla luce di valutazioni interpretative non del tutto coerenti col sistema previsto dall' articolo 5 della legge 381/1991. Particolare problemi emergono dalla chiave di lettura fornita dall' Anac sul fine particolare degli affidamenti «riservati» alle cooperative sociali di tipo B: il reinserimento lavorativo dei lavoratori svantaggiati. L' Anac ritiene che «la percentuale dei lavoratori svantaggiati debba essere riferita sia al numero complessivo dei lavoratori della cooperativa sia a quello che esegue le singole prestazioni dedotte in convenzione», perché una diversa interpretazione avvererebbe il rischio di conseguire in minima parte l' obiettivo di inclusione sociale, che giustifica gli appalti riservati. Il suggerimento dell' Anac, però, non convince. L' articolo 4, comma 2, della legge 381/1991 fissa un requisito soggettivo delle cooperative sociali di tipo B disponendo che le persone svantaggiate definite dalla norma «devono costituire almeno il 30% dei lavoratori della cooperativa e, compatibilmente con il loro stato soggettivo, essere socie della cooperativa stessa». Il successivo articolo 5, comma 1, consente gli affidamenti di servizi alle cooperative sociali di tipo B sotto soglia, in deroga alla normativa sui contratti pubblici a condizione che le connesse «convenzioni siano finalizzate a creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate». La locuzione utilizzata dal legislatore non collima con l' interpretazione secondo la quale un appalto alle coop di tipo B sia legittimo solo se gli esecutori della prestazione siano il 30% dei suoi lavoratori. La disciplina ha lo scopo che dalle commesse pubbliche le cooperative possano trarre i finanziamenti necessari sia per mantenere la quota del 30% di soggetti svantaggiati, presupposto per poter partecipare alle selezioni per gli affidamenti, sia per creare nuove opportunità di lavoro. Queste, non necessariamente debbono coincidere con forme di lavoro subordinato che possano costituire il 30% del valore complessivo del costo del personale dell' appalto. L' opportunità di lavoro potrebbe essere perseguita mediante forme contrattuali estremamente flessibili, per dare prevalenza all' inclusione sociale. Dunque, il personale chiamato a nuove opportunità di lavoro potrebbe essere impiegato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 37 5 febbraio 2016 Pagina 38 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione direttamente nella commessa per poche ore, ben inferiori al 30%. Inoltre, visto che la legge intende favorire opportunità lavorative non connesse allo specifico appalto ma in generale, si può porre l' esempio di una cooperativa sociale di tipo b) destinataria di una commessa di attività di sfalcio erba, che non impieghi alcuno svantaggiato nello specifico servizio, però utilizzi le entrate della commessa per assumere un disabile (inidoneo all' attività di sfalcio) nell' ambito dei propri servizi amministrativi. Lo scopo della legge 381/1991 sarebbe comunque ottenuto e la giustificazione della deroga al sistema degli appalti pubblici pienamente rispettata. È nell' indicazione del progetto di inclusione socio lavorativa prima, nonché nella convenzione, poi, che vanno con precisione indicate le modalità con le quali la cooperativa assicura le opportunità di lavoro, in modo che poi sia possibile il monitoraggio posto a verificare che gli obiettivi di inclusione e reinserimento siano davvero rispettati, per tutta la durata dell' appalto. Un altro problema riguarda le procedure selettive. L' Anac ricorda che per effetto della novella all' articolo 5, comma 2, della legge 381/1991 da parte dell' articolo 1, comma 610, della legge 190/2014 gli affidamenti possono essere realizzati «previo svolgimento di procedure di selezione idonee ad assicurare il rispetto dei principi di trasparenza, di non discriminazione e di efficienza». L' autorità in proposito afferma che le stazioni appaltanti per i servizi ricompresi nell' allegato IIA al codice dei contratti debbono utilizzare le procedure previste dagli articoli 124, comma 6, o 125, comma 11, del medesimo codice, adempiendo agli obblighi informativi; dovranno utilizzare la procedura semplificata di cui all' articolo 27 nel caso di servizi di cui all' allegato IIB. Tale conclusione appare, tuttavia, non condivisibile. Poiché, però, la legge 381/1991 consente di derogare alle norme sugli affidamenti, nessuna disposizione del codice dei contratti può considerarsi da applicare obbligatoriamente come disciplina di dettaglio, ma solo limitatamente a indicazioni di principio. LUIGI OLIVERI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 38 5 febbraio 2016 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Ennesima proroga in vista per i bilanci degli enti È in arrivo una nuova proroga del termine per l' approvazione dei bilanci degli enti locali. La deadline, attualmente fissata al 31 marzo, dovrebbe slittare al 30 aprile. Il copione è lo stesso ormai da diversi anni, con l' esecutivo che promette «mai più rinvii», ma che poi è costretto a concederli. Il tema sarà affrontato nella prossima Conferenza statocittà e autonomie locali, in calendario per il prossimo 18 febbraio. Anche questa volta il principale problema da risolvere riguarda fondo di solidarietà comunale, ormai sempre più simile a un rebus. La quantificazione di questa posta di entrata rappresenta, infatti, una via di mezzo fra un' acrobazia e una lotteria. In queste settimane stanno circolando diverse ipotesi e metodologie di stima, in attesa che arrivino i numeri ufficiali. Al riguardo, come sempre, regna la più assoluta incertezza: in teoria, stando a quanto previsto dalla legge 208/2015, il riparto dovrebbe essere definito al più tardi entro il 30 aprile. Peccato che, al momento, la scadenza per approvare i bilanci d i previsione s i a fissata al 31 marzo. Da qui l' inevitabile slittamento, come sempre accompagnato dalla promessa che sia l' ultimo. Intanto, nei giorni scorsi si sono aperti i tavoli tecnici fra Ministero dell' interno, Mef e Anci per definire i criteri di distribuzione. Molte le incognite, dall' adeguatezza dei fondi stanziati per compensare il mancato gettito di Imu e Tasi all' impatto dei nuovi fabbisogni standard (altro oggetto misterioso) che sono in fase di elaborazione da parte della Sose. Senza dimenticare la sempre più ingarbugliata vicenda delle imposte sui terreni agricoli, per i quali l' ultima legge di stabilità ha nuovamente cambiato le regole, riesumando la vecchia circolare delle Finanze n. 9/1993 e introducendo un' esenzione piena per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Secondo l' Ifel, tale partita porterà ai comuni un' ulteriore compensazione di circa 250 milioni, di cui però non sono chiari tempi e modalità. Per chiudere i bilanci, quindi, sindaci e ragionieri devono affidarsi a calcoli quasi cabalistici, con buona pace dei principi di veridicità, attendibilità, correttezza e comprensibilità riaffermati dalla riforma della contabilizzata introdotta dal dlgs 118/2011. Senza contare che quest' ultimo impone ai comuni di accertare il fondo sulla base dei dati divulgati attraverso il sito internet istituzionale del Viminale. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 39 5 febbraio 2016 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Fondo crediti inesigibili, esclusione limitata L' esclusione del fondo crediti di dubbia esigibilità dal saldo rilevante ai fini del pareggio di bilancio vale solo per la quota non finanziata dall' avanzo. Gli enti locali possono escludere anche gli altri fondi destinati a confluire nella quota accantonata del risultato di amministrazione, ma non il fondo di riserva per spese obbligatorie e impreviste. Sono questi i principali chiarimenti forniti dalla Commissione Arconet, che nella riunione del 20 gennaio scorso ha dato il via libera al prospetto sul pareggio da allegare al bilancio d i previsione ai sensi del comma 712 della legge 208/2015. Anche gli enti che abbiano varato il preventivo 20162018 in data anteriore all' approvazione del modello (che dovrà essere formalizzata con apposito decreto ministeriale) dovranno allegare il prospetto al documento contabile già licenziato mediante delibera di variazione approvata dal consiglio entro e non oltre 60 giorni dalla data di entrata in vigore del predetto decreto ministeriale. Nelle more del perfezionamento di tale provvedimento (che richiederà ancora alcune settimane), è opportuno che gli enti alleghino comunque al preventivo un prospetto in linea con quello approntato da Arconet. Dall' esame del resoconto della Commissione si desumono anche alcune importanti indicazioni. In primo luogo, si conferma che l' esclusione del fondo pluriennale vincolato (prevista solo per la quota non derivante da debito) deve essere operata in entrata sommando il relativo importo agli accertamenti ed analogamente in spesa sommando il relativo importo agli impegni. Tale meccanismo opera solo per il 2016. Ma le puntualizzazioni più importanti riguardano la contabilizzazione del fondo crediti di dubbia esigibilità e degli altri fondi spese e rischi futuri concernenti accantonamenti destinati a confluire nel risultato di amministrazione che possono essere esclusi dalle spese finali. Per il fondo crediti di dubbia esigibilità, può essere esclusa dalle spese finali esclusivamente la quota non finanziata dall' avanzo. Ricordiamo, infatti, che il fondo crediti di dubbia esigibilità stanziato in bilancio può essere finanziato con la quota del risultato di amministrazione accantonata se, a seguito della verifica di congruità effettuata in sede di rendiconto, risulta che tale accantonamento è superiore rispetto a quello richiesto dai principi contabili. In tal caso, la quota che conseguentemente si libera può essere destinata a dare copertura al fondo stanziato in bilancio, ma, come detto, non può essere portata in detrazione ai fini del pareggio di competenza. Possono essere esclusi dalle spese finali il fondo contenzioso (disciplinato dal principio applicato della contabilità finanziaria al punto 5.2, lettera h) e gli altri fondi destinati a confluire nel risultato di amministrazione, come il fondo perdite società partecipate (previsto dall' articolo 1, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 40 5 febbraio 2016 Pagina 38 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione comma 551, della legge 147/2013) e i fondi riguardanti passività potenziali che possono essere previsti in sede di predisposizione del bilancio di previsione tenendo conto delle specificità di ciascun ente. Non può essere escluso, invece, il fondo di riserva per spese obbligatorie e impreviste, che essendo uno strumento ordinario destinato a garantire il rispetto del principio di flessibilità del bilancio, non viene considerato tra i fondi destinati a confluire nel risultato di amministrazione. Naturalmente, anche il fondo di riserva, laddove non utilizzato nel corso dell' esercizio (e quindi non impegnato), non sarà considerato tra le spese rilevanti in sede di monitoraggio finale. Al saldo fra entrate e spese finali vanno aggiunti o sottratti gli spazi finanziari ceduti o acquisiti tramite i Patti di solidarietà (regionale verticale, regionale orizzontale e orizzontale nazionale); nelle more dell' attribuzione, si suggerisce di indicare solo gli spazi che si prevede di cedere. Sono da includere gli effetti positivi e negativi dei patti orizzontali 2014 e 2015. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 41 5 febbraio 2016 Pagina 39 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Anac vieta di restringere i requisiti per l' ammissione alle gare Stretta sulle deroghe per gli appalti alle coop Limiti alle procedure di affidamento di servizi sociali in deroga, ammesse solo per un arco temporale determinato; divieto di restrizione delle condizioni di acceso al mercato e di clausole «su misura» per eludere la concorrenza; necessari attenti controlli sui requisiti di moralità professionale e sulle modalità di esecuzione dei contratti. Sono questi alcuni dei punti delle quasi 50 pagine in cui si articolano le linee guida Anac siglate da Raffaele Cantone. Le indicazioni dell' Anac si inseriscono in un contesto economico che vede le organizzazioni non profit muoversi in un ambito caratterizzato dall' assenza di una specifica normativa di settore che disciplini in maniera organica l' affidamento di contratti pubblici ai soggetti operanti nel cosiddetto terzo settore. L' Anac ha deciso di fornire indicazioni operative alle amministrazioni aggiudicatrici e agli operatori del settore, per ricondurre le modalità di affidamento dei contratti al rispetto della normativa comunitaria e nazionale. Per prevenire la corruzione, l' Autorità di Cantone invia le stazioni appaltanti anche al rispetto dei principi di libera circolazione delle merci, di libertà di stabilimento, libera prestazione dei servizi. Sembra banale, ma non lo è, visto che nell' ambito dei servizi sociali molte norme prevedono la possibilità di effettuare affidamenti in deroga all' applicazione del codice dei contratti, introducendo il ricorso a forme di aggiudicazione o negoziali, che consentono agli organismi «del privato sociale» (le cooperative sociali e altre organizzazioni non profit) la piena espressione della propria progettualità. Sul punto l' Anac è chiara: le deroghe possono trovare applicazione nei soli casi espressamente consentiti dalla normativa e non è dato ricorrere ad applicazioni analogiche o estensive. Ecco quindi che, per esempio, le convenzioni di cui alla legge 266/1991 con le associazioni di volontariato possono essere stipulate in deroga ai principi dell' evidenza pubblica soltanto al fine di realizzare i principi di universalità, solidarietà, efficienza economica e adeguatezza e a condizione che siano rispettati i principi di imparzialità e trasparenza. Trattandosi, inoltre, di contratti che comunque impegnano risorse pubbliche, l' Anac ha precisato che gli affidamenti devono garantire l' economicità, l' efficacia e la trasparenza dell' azione amministrativa, oltre che la parità di trattamento tra gli operatori del settore. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 42 5 febbraio 2016 Pagina 39 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione Al bando, quindi, le clausole degli atti di gara che hanno l' effetto di restringere i requisiti di ammissione alle gare (spesso si è usato il «trucco» di enfatizzare chi ha già avuto esperienze analoghe in un determinato contesto territoriale o le ha al momento della pubblicazione del bando di gara). Altro elemento segnalato dall' autorità come negativo è il fenomeno delle proroghe, che devono essere assolutamente evitate e quando strettamente necessarie, limitate nell' arco temporale e predeterminando le tariffe e le caratteristiche qualitative delle prestazioni. Molto delicato anche il profilo dei controlli in fase di esecuzione del contratto che devono essere svolti con accuratezza e nel dettaglio. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 43 5 febbraio 2016 Pagina 39 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Avvalimento nei concorsi di servizi Indicare i mezzi prestati Nell' avvalimento dei requisiti per la partecipazione alle gare di appalto pubblico costituisce elemento essenziale del contratto l' indicazione specifica dei mezzi e dei requisiti messi a disposizione del concorrente ed è illegittimo il contratto indeterminato su questo punto. È quanto ha affermato il consiglio di stato sezione terza con la sentenza del 29 gennaio 2016 n. 346 in tema di avvalimento dei requisiti di partecipazione alle gare di appalto pubblico di servizi e forniture, settori che non hanno un sistema di qualificazione come quello dei lavori. La pronuncia approfondisce i contenuti del contratto specificando alcuni elementi che devono essere tenuti in particolare considerazione. Si chiarisce, per esempio, che la prova dell' effettiva disponibilità delle risorse dell' ausiliario da parte dell' ausiliato necessita che il contratto si sostanzi in relazione alla natura ed alle caratteristiche del singolo requisito «e ciò soprattutto nei settori dei servizi e delle forniture, dove non esiste un sistema di qualificazione a carattere unico e obbligatorio, come accade per gli appalti d i l a v o r i , e i requisiti richiesti vengono fissati di volta in volta dal bando di gara». I giudici, con riguardo alle prescrizioni dell' articolo 49 del codice dei contratti e della disciplina attuativa del regolamento affermano che le norme vigenti, pur finalizzate a garantire la serietà, la concretezza e la determinatezza di questo, non devono essere interpretate «meccanicamente né secondo aprioristici schematismi concettuali, che non tengano conto del singolo appalto e , soprattutto, frustrando la sostanziale disciplina dettata dalla lex specialis». In altre parole si afferma che è insufficiente allo scopo assegnato all' avvalimento la sola e tautologica riproduzione, nel testo dei relativi contratti, della formula legislativa, dell' articolo 49, della messa a disposizione delle «risorse necessarie di cui è carente il concorrente» o espressioni equivalenti. In questi casi è legittima l' esclusione dalla gara pubblica dell' impresa che abbia fatto ricorso all' avvalimento, producendo un contratto che non contiene alcuna analitica e specifica elencazione o indicazione delle risorse e dei mezzi in concreto prestati. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 44 5 febbraio 2016 Pagina 39 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Con l' entrata in vigore della legge n. 11, pubblicata in G.U., salta il performance bond Paletti al general contractor Scattano i divieti: dal 13 febbraio niente direzione lavori Dal 13 febbraio sarà vietato affidare la direzione lavori al contraente generale e applicare la garanzia globale di esecuzione; niente «performance bond» anche per le gare avviate prima del 13 febbraio. Sono questi alcuni degli effetti immediati derivanti dall'entrata in vigore della legge 28 gennaio 2016, n. 11 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 29 gennaio 2016, n. 23. In particolare, il primo importante elemento di novità, e di forte impatto per il settore delle grandi infrastrutture, è che dalla data di entrata in vigore della legge (13 febbraio 2016) non è più possibile affidare al contraente generale il compito di responsabile o di direttore d e i lavori. Non solo: il divieto scatterà anche per le procedure di appalto già bandite alla data di entrata in vigore della legge, incluse quelle già espletate per le quali la stazione appaltante non abbia ancora proceduto alla stipulazione del contratto con il soggetto aggiudicatario. Strettamente correlata a questa norma è anche un' altra disposizione della legge 11 che ha però natura di criterio di delega e quindi sarà attuata attraverso il decreto delegato che è in gestazione presso la commissione ministeriale nominata dal ministro Delrio. Si tratta della lettera mm) del comma 1 dell' articolo 1 della legge delega che prevede la creazione, presso il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di un albo nazionale obbligatorio dei soggetti che possono ricoprire rispettivamente i ruoli di responsabile dei lavori, di direttore d e i l a v o r i e d i collaudatore negli appalti pubblici di lavori aggiudicati con la formula del contraente generale. In questa fase, o meglio dal 14 febbraio, appare evidente che se una stazione appaltante dovrà stipulare un contratto per affidamento a contraente generale non potrà assegnare allo stesso anche la direzione dei lavori, ma non sarà ancora disponibile l' albo previsto dalla legge 11. Pertanto, procederà alla scelta del direttore dei lavori con regolare procedura a evidenza pubblica con automatico ritardo dei tempi determinato dalla gestione di una gara aggiuntiva. Va segnalato come il dato letterale della lettera mm) sembra dare per scontata la permanenza della figura del contraente generale, ancorché da molti parti si parli di abolizione della cosiddetta «legge obiettivo». Questa legge, in realtà è vigente e le norme attuative (dell' ex decreto 190) sono tutt' oggi contenute nel codice dei contratti pubblici (articoli da 161 a 194). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 45 5 febbraio 2016 Pagina 39 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione Il tutto dovrebbe però tornare a posto con l' altro criterio di delega (sss) che prevede l'«espresso superamento delle disposizioni di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, con effetto dalla data di entrata in vigore del decreto di riordino. In ogni caso, va considerato che le direttive Ue prevedono sempre il cosiddetto «appalto del terzo tipo» che, fin dal 1989 quando fu emanata la direttiva Ue n. 440 ha a oggetto il «fare eseguire con qualsiasi mezzo» un' opera rispondente ai bisogni dell' amministrazione: si tratta esattamente dell' oggetto contrattuale che portò nel 2001 alla definizione della nozione di affidamento a contraente generale; adesso nelle bozze del decreto delegato che circolano, le disposizioni oggi nel codice dei contratti pubblici sembrano cancellate. Rimane, invece, l' appalto del «terzo tipo», che il legislatore è obbligato a recepire. Se ne dovrebbe dedurre che, senza le norme che erano contenute nel decreto 190, le stazioni appaltanti potranno sempre affidare a un soggetto simile al contraente generale lo stesso contenuto di prestazioni, ma senza i «paletti» che sono ancora oggi previsti nel codice dei contratti pubblici. Dal 13 febbraio (e per le procedure già avviate anche prima di tale data) non sarà possibile chiedere, negli appalti di lavori di sola esecuzione oltre i 100 mln di euro, negli appalti integrati oltre i 75 mln di euro, nonché per gli affidamenti a contraente generale, la garanzia globale di esecuzione (il cosiddetto performance bond). Le norme relative saranno sospese fino all' emanazione del decreto delegato e poi automaticamente abrogate; nel frattempo non si potrà procedere con lo svincolo automatico delle cauzioni (fino all' 80% dell' importo del contratto). ©Riproduzione riservata PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 46 5 febbraio 2016 Pagina 40 Italia Oggi Pubblica Amministrazione La giurisprudenza detta le condizioni per la surroga del mancato sindaco Il candidato fa gruppo Ma la lista deve aver eletto un consigliere In materia di costituzione di gruppi consiliari presso un ente locale, uno dei candidati alla carica di sindaco, non eletto, può essere capogruppo di quattro liste non rappresentate, già facenti parte delle sei liste allo stesso collegate? La disciplina della materia relativa alla costituzione dei gruppi consiliari è demandata allo statuto e al regolamento del consiglio, nell' esercizio della propria autonomia funzionale ed organizzativa riconosciuta in particolare dall' art. 38, comma 3, del decreto legislativo n. 267/00. Pertanto le problematiche relative alla costituzione e al funzionamento dei gruppi consiliari dovrebbero essere valutate alla stregua delle specifiche norme statutarie e regolamentari di cui l' ente locale si è dotato, competendo al consiglio comunale l' eventuale interpretazione autentica di tali norme. Peraltro, l' attività interpretativa non può essere disgiunta dall' osservanza dei principi di buona amministrazione, né possono essere utilizzate a sostegno di tale attività, massime giurisprudenziali che non si adattino perfettamente alla fattispecie esaminata. Nel caso di specie, le norme statutarie e regolamentari forniscono una articolata disciplina della materia dei gruppi. In particolare, lo statuto prevede che, per la costituzione del gruppo, è necessaria l' adesione di almeno due consiglieri, tranne che trattasi di un unico consigliere eletto in rappresentanza di una lista. Il regolamento ribadisce che ciascun gruppo è costituito da almeno due consiglieri, e, «nel caso che una lista presentata alle elezioni abbia avuto un solo consigliere, a questi sono riconosciute le prerogative e la rappresentanza spettanti ad un gruppo consiliare». Inoltre stabilisce che, «con l' eccezione del gruppo misto, i gruppi consiliari possono cambiare la propria denominazione nel corso della tornata amministrativa». Infine, prevede la possibilità della costituzione di due gruppi misti (di maggioranza e di minoranza) sulla base di quanto disposto dallo statuto e dallo stesso regolamento, il quale richiede, come evidenziato, la presenza di almeno due consiglieri. Deve poi rilevarsi che l' art. 73 del dlgs n. 267/00, che disciplina l' elezione del consiglio nei comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti, al comma 11, prevede, dopo il riparto dei seggi tra le varie liste, che il primo seggio venga assegnato al candidato sindaco non eletto, e, in caso di collegamento tra più liste, tale seggio si detrae dai seggi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 47 5 febbraio 2016 Pagina 40 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione complessivamente attribuiti al gruppo di liste collegate. Come sostenuto dal Consiglio di stato, con sentenza della V sezione, 12 dicembre 2003, n. 8208, la normativa sopra citata «impone palesemente di dedurre in via prioritaria il seggio controverso da quelli riservati alla coalizione di riferimento, e non da quelli spettanti alla lista che lo ha presentato, e di procedere, poi all' assegnazione di quelli rimasti mediante l' individuazione dei quozienti più alti conseguiti dai candidati dalle liste collegate». Tale principio è confermato dalla giurisprudenza più recente (si veda Tar Campania sez. I, n. 2124/2013 del 22 aprile 2013) la quale ha affermato che l' interessato «è stato proclamato eletto non già quale candidato al consiglio comunale (di una lista) ma quale candidato sindaco uscito sconfitto dalla competizione, del più vasto schieramento composto da quattro liste... in conformità al già citato art. 73, comma 11». Il candidato sindaco non eletto fa parte, quindi, del consiglio non come esponente di una lista, ma in qualità di maggior rappresentante della coalizione nella sua interezza. Nella fattispecie in esame, il primo seggio attribuito al complesso di liste collegate, compete, pertanto, al candidato sindaco non eletto. Tuttavia, considerato che il regolamento consente la costituzione dei gruppi unipersonali esclusivamente nei riguardi delle liste che hanno avuto eletto un consigliere, il candidato sindaco non eletto potrà costituire tale gruppo unipersonale solo qualora il seggio a esso assegnato in base al meccanismo della prededuzione sia stato ceduto da una delle liste della coalizione che attualmente non esprime alcun consigliere. Ciò alla luce anche della citata sentenza del Tar Campania, che ammette la potenziale surroga del candidato sindaco non eletto, nei riguardi della lista collegata che abbia ottenuto il quoziente più alto in ordine decrescente. In ogni caso, non possono costituirsi gruppi di liste che non esprimono consiglieri, fatta salva la facoltà, in presenza dei relativi presupposti, di modificare la denominazione del gruppo già costituito, qualora ciò sia previsto dal regolamento. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 48 5 febbraio 2016 Pagina 41 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Il Consiglio di stato ha confermato la decisione del Tar: a rischio il patrimonio comunale Concessione ko se c' è fallimento Legittima la revoca del project financing da parte dell' ente Legittima la revoca della concessione in project financing all' impresa fallita nel caso in cui il comune abbia prestato garanzie ipotecarie a favore della società di progetto. È questo il contenuto della sentenza 123 del 18 gennaio 2016 del Consiglio di stato, che si è così pronunciato in merito al ricorso presentato dagli organi del fallimento della controllante di una società di progetto avverso la decisione del Tar di giudicare legittima la revoca della concessione per le costruzione e gestione di un parcheggio pubblico operata da parte del comune a seguito della dichiarazione di fallimento nei confronti della controllante. L' operazione oggetto del ricorso presenta i canoni della tipica iniziativa realizzata attraverso la tecnica della finanza di progetto: la ricorrente si è aggiudicata, infatti, la concessione per la realizzazione e gestione di un parcheggio situato in un' area di proprietà del comune. Successivamente, in conformità con la convenzione stipulata tra società e comune, è stata realizzata la segregazione patrimoniale del progetto con la creazione della società veicolo (Spv). Quest' ultima, al fine di realizzare l' intervento oggetto della Convenzione, ha richiesto a un istituto di credito un finanziamento, del quale il comune concedente si è fatto garante quale terzo datore di ipoteca. Successivamente alla dichiarazione di fallimento della controllante, il comune ha comunicato alla società l' avvio del procedimento per la revoca della concessione, con conseguente risoluzione del relativo rapporto contrattuale ai sensi dell' articolo 158 del dlgs 163/2006 (Codice degli appalti). La società e la sua controllante, dopo aver visto respinta da parte del comune l' istanza di annullamento in autotutela del provvedimento di revoca della concessione, hanno presentato ricorso al Tar competente, contestando l' illegittimità dell' atto dell' amministrazione concedente per violazione della convenzione e del codice degli appalti. Avverso la decisione dei giudici amministrativi di primo grado che hanno respinto il ricorso, le società hanno presentato, poi, appello di fronte al Consiglio di stato. La sentenza con la quale i giudici di palazzo Spada respingono l' appello presentato dalle ricorrenti muove dai presupposti sulla base dei quali il comune ha proceduto alla revoca della concessione: da un lato, infatti, il Consiglio di stato riconosce all' amministrazione concedente il venir meno, a seguito del fallimento della controllante della Spv, delle garanzie originarie previste dalla Convenzione; dall' altro Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 49 5 febbraio 2016 Pagina 41 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione lato, poi, riafferma la sussistenza di ritardi ingiustificati nell' esecuzione dell' opera. Sotto il profilo delle garanzie, infatti, il sopravvenuto fallimento, e la conseguente diminuita garanzia patrimoniale del concessionario, espone a rischio l' integrità patrimoniale del comune, dal momento che questo ha coadiuvato le società nel reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione del progetto, assumendo la veste di terzo datore di ipoteca nei confronti dell' istituto bancario che ha erogato il finanziamento. E, sempre secondo i giudici, tale garanzia patrimoniale non appare sufficientemente reintegrata da una sentenza di primo grado del giudice tributario, secondo la quale alle appellanti spetterebbe un rimborso fiscale di notevole importo. Per quanto riguarda, poi, la questione dei ritardi nel completamento del parcheggio, sulla base dei quali l ' amministrazione concedente ha posto il rifiuto di procedere al riconoscimento e al successivo pagamento del decimo stato di avanzamento lavori, le ricorrenti imputano al comune la responsabilità del fermo lavori, che sarebbero potuti proseguire con le risorse erogate con il decimo stato di avanzamento lavori. Sebbene i giudici del Consiglio di stato riconoscano che lo slittamento sia avvenuto a causa di alcuni ritrovamenti archeologici, dall' altra parte, dopo la risoluzione del problema legato ai reperti rinvenuti, la società non ha formulato un nuovo cronoprogramma, limitandosi ad indicare una data finale, senza specificare, perciò, la tempistica delle singoli fasi dei lavori. Di conseguenza, l' esigenza di ottenere il riconoscimento del decimo Sal per consentire la prosecuzione dei lavori è la conferma, secondo i giudici di palazzo Spada, dell' incapacità finanziaria della Spv nel realizzare l' opera senza la partecipazione da parte del comune al rischio connesso. L' ultima questione affrontata nella sentenza riguarda la richiesta di indennizzo presentata dalle società ricorrenti ai sensi dell' articolo 21quinquies della legge 214/1990 e dell' articolo 158 del Codice degli appalti. I giudici amministrativi, nel ribadire che la revoca appare giustificata dal venir meno delle garanzie patrimoniali del concessionario e dalla ritardata esecuzione dei lavori, respinge la richiesta delle appellanti. La corresponsione dell' indennizzo ai sensi dell' articolo 21quinquies, infatti, non sembra spettare dal momento che la revoca della concessione da parte del comune è avvenuta sulla rinnovata valutazione dell' interesse pubblico, anche e soprattutto basata sulle vicende della concessionaria. Il diniego del rimborso richiesto ai sensi dell' articolo 158 attiene, invece, all' impossibilità di quantificare il credito della concessionaria al momento della sentenza, essendo ancora in corso di accertamento da parte del comune l' effettivo avanzamento dei lavori, la loro corretta esecuzione e gli effetti determinati dal periodo di abbandono imputabile alle ricorrenti. PAGINA A CURA DI FILIPPO FRIZZI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 50 5 febbraio 2016 Pagina 41 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Dall' Antitrust le linee guida per affidare il servizio di illuminazione stradale In data 16 dicembre 2015 l' Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha emanato la segnalazione AS1240 circa le modalità di affidamento del servizio pubblico locale d i illuminazione s t r a d a l e . L a segnalazione, inviata all' Associazione nazionale comuni i t a l i a n i e d a l l ' A u t o r i t à nazionale anticorruzione, è stata rilasciata ai sensi dell' articolo 22 della legge 287/1990 che regola l' attività consultiva dell' Autorità e giunge a fronte di numerose richieste di intervento pervenute in materia. Le considerazioni dell' Agcm sono dirette, quindi, a dettare agli enti locali coinvolti le linee guida dell' attività amministrativa nella gestione del servizio di illuminazione pubblica, da esercitare nel rispetto dei principi della concorrenza. Il Consiglio di stato, da ultimo con sentenza numero 8232 del 2010, ha chiarito d e f i n i t i v a m e n t e c o m e i l servizio d i illuminazione pubblica delle strade comunali rientri nella categoria dei servizi pubblici locali. Ne discende, come confermato dalla decisione numero 199/2012 della Corte costituzionale, che tale servizio debba essere affidato, previa pubblicazione d a p a r t e d e i comuni d e l l a relazione di cui all' articolo 34, comma 20 del dl 179/2012 che dia conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall' ordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta, tramite il ricorso in via alternativa alle seguenti tre modalità: 1) indizione di una gara pubblica per la scelta dell' affidatario; 2) indizione di una gara a doppio oggetto per la selezione competitiva di un socio privato operativo con il quale costituire una società mista; 3) ricorso all' affidamento in house, nel rispetto delle condizioni di legittimità stabilite dalle recenti sentenze della Corte di giustizia europea e riportate nelle nuove direttive europee sugli appalti pubblici (direttive Ue 23, 24 e 25 del 2014). A fronte di questo quadro normativo comune, dalle segnalazioni pervenute l' Autorità rileva due problematiche peculiari del settore dell' illuminazione pubblica, ovvero la conformità con la normativa vigente delle Convenzioni di affidamento diretto in favore di una società del gruppo Enel (Enel Sole srl) specializzata nel servizio di gestione e manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica e, per quanto riguarda i casi di nuovo affidamento del servizio, le modalità di acquisizione da parte degli enti locali degli impianti di proprietà di terzi. In merito al primo punto, occorre nuovamente chiamare in causa l' articolo 34 commi 21 e 22 del dl Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 51 5 febbraio 2016 Pagina 41 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione 179/2012. Il comma 22 prevede, infatti, che gli affidamenti diretti a società a partecipazione pubblica quotate in mercati regolamentati ed a quelle da esse controllate cessino alla scadenza prevista nel contratto di servizio o, qualora non sia stata prevista una scadenza, improrogabilmente entro il 31 dicembre 2020. Da ciò consegue che è necessario che i comuni distinguano tra le convenzioni di affidamento diretto assegnate a Enel Sole entro il 31 dicembre 2004 e quelle successive, dal momento che Enel Sole, appartenendo al Gruppo Enel, risulta essere controllata dal 2004 da una società quotata. Pertanto, gli affidamenti diretti antecedenti al 31 dicembre 2004, sebbene non conformi alla normativa europea, restano in vigore fino a scadenza naturale o, al massimo, entro il 31 dicembre 2020 (senza possibilità di proroga). Gli affidamenti assegnati dal 1 gennaio 2005, ed ancora in essere alla data di entrata in vigore del dl 179/2012, devono, invece, conformarsi alle norme dell' ordinamento europeo ai sensi del comma 21 del richiamato articolo 34, con scadenza prevista al 31 dicembre 2013 (prorogata di un anno per i soli casi in cui fossero già state avviate le procedure di affidamento, al fine di garantire la continuità del servizio), pena la revoca dell' affidamento da parte del Comune. Per quanto riguarda il secondo punto oggetto dell' analisi da parte dell' Agcm, nella segnalazione è specificato che, per procedere con i nuovi affidamenti, i comuni coinvolti debbano precedentemente assumere la proprietà degli impianti di illuminazione: la normativa vigente prevede, a tal fine, l' acquisto bonario o il riscatto degli impianti di proprietà di terzi. Secondo l' opinione dell' Autorità non sarebbe, invece, in linea con la normative sulla concorrenza la scelta, effettuata da alcune amministrazioni, di procedere all' acquisto degli impianti di proprietà di terzi previo affidamento alla stessa società proprietaria dei lavori di ammodernamento degli impianti di illuminazione, procedura che sarebbe suscettibile, infatti, di alterare il corretto confronto competitivo in sede di gara per l' attribuzione del servizio. Il gestore uscente, in quanto proprietario della tecnologia utilizzata per l' ammodernamento degli impianti del servizio a base di gara, si troverebbe, infatti nella condizione di competere nell' offerta in modo difficilmente replicabile da soggetti terzi. Infine, sarebbe illegittimo, secondo l' Agcm, il ricorso alla trattativa privata per i lavori di ammodernamento impiantistico senza previa pubblicazione del bando di gara, non ricorrendo, infatti, i presupposti per l' affidamento senza gara espressamente tipizzati dall' articolo 57 del dlgs 163/2006 (Codice degli appalti). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 52 5 febbraio 2016 Pagina 42 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Ai fini della riduzione del 50% della base imponibile contano solo gli immobili abitativi Comodato, sconti senza paletti Il possesso di un terreno non impedisce l' agevolazione Della serie: quando le parole fanno la differenza. Usarle in modo appropriato è importante nella vita quotidiana e lo è altrettanto nelle disposizioni legislative, altrimenti si rischia di indurre in confusione o di aprire la pericolosa arma dell' interpretazione. È questo il fulcro della discussione principale aperta sulla questione dell' art. 1, comma 10, lettera b) della legge n. 208/2015 (legge di stabilità 2016), che dispone la riduzione del 50% della base imponibile delle unità immobiliari concesse in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado. La norma in questione delinea una serie di condizioni e soprattutto di limitazioni che stanno sollevando dubbi, discussioni e interpretazioni contrapposte. Tutto ruota intorno al concetto di un solo «immobile» che il comodante deve possedere in Italia per poter beneficiare della nuova agevolazione sotto forma di riduzione della base imponibile. La definizione di immobile, ai fini Ici/Imu/Tasi comprende sempre la triade fabbricato, area edificabile e terreno agricolo. Ma ci si è posti subito la domanda se in tale generica definizione debbano intendersi gli immobili «ad uso abitativo», considerando l' ambito in cui la norma è stata inserita, che concerne, appunto, gli «immobili» a uso abitativo. Di questa opinione è il ministero dell' economia e delle finanze, che così si è pronunciato rispondendo alle domande poste su Telefisco, affermando che, visto appunto l' ambito di inserimento della norma, «laddove la norma richiama in maniera generica l' immobile, la stessa deve intendersi riferita all' immobile a uso abitativo», concludendo che «il possesso di un terreno agricolo o di un negozio in comproprietà con i fratelli non impedisce il riconoscimento dell' agevolazione». L' interpretazione viene condivisa da Anutel, prendendo atto che se l' intento del legislatore era quello di agevolare le unità immobiliari concesse in comodato, inserire delle restrizioni così stringenti avrebbe creato situazioni di iniquità e di irragionevolezza, considerando che sarebbe sufficiente essere proprietari di un terreno o di un secondo box, anche per quota infinitesimale, per non vedere riconosciuta l' agevolazione. La nostra associazione sottolinea però che non si possa interpretare la casistica in oggetto con una risposta ministeriale o lasciare che ciascun comune interpreti in forma restrittiva o ampia, ma ritiene che sia necessario un intervento normativo chiarificatore che abbia la portata di interpretazione autentica. A tal fine, Anutel ha redatto una proposta di norma che è stata già inviata al ministero dell' economia e delle finanze. In tale proposta, oltre al suggerimento circa il vincolo di possesso di ulteriori immobili diversi dalle Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 53 5 febbraio 2016 Pagina 42 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione abitazioni, si suggerisce di stabilire, sempre riguardo ai limiti imposti dalla legge di stabilità, che nel concetto di «abitazione principale» sia per l' immobile utilizzato dal comodante, sia per quello concesso in comodato al comodatario, debbano essere ricomprese anche le pertinenze, nei limiti previsti dall' art. 13, comma 2, del dl 201/2011, ossia un' unità per ciascuna categoria catastale C/2, C/6, C/7, anche se iscritte in catasto assieme all' unità abitativa. Questo perché ogni volta che si fa riferimento al concetto di «abitazione principale» si rende necessario fare riferimento alle pertinenze definite ai fini Imu, che seguono lo stesso trattamento della cosa principale. In caso contrario, il soggetto passivo decadrebbe dal beneficio se possessore anche solo di un box. *componente giunta esecutiva Anutel. CHRISTIAN AMADEO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 54 5 febbraio 2016 Pagina 42 Italia Oggi Pubblica Amministrazione La Corte di cassazione sulla cessione gratuita di beni Esenzioni Ici e Imu tra enti non profit Nella recente sentenza n. 25508 del 18/12/2015 la Corte di cassazione ritiene ammessa l' esenzione Ici (e quindi Imu) all' i m m o b i l e p o s s e d u t o d a u n ente n o n commerciale concesso in comodato gratuito ad altro ente non commerciale, il quale vi svolga una delle attività meritevoli definite dall' articolo 7, comma 1, lettera i), dlgs n. 504/1992. Seppure i giudici siano consapevoli che l' orientamento della Corte, per il godimento dell' esenzione, sia ancorato al concetto di utilizzazione diretta del bene da parte dell' ente possessore, il collegio ritiene che tale vincolo sussita solo nel caso in cui il rapporto tra i due enti sia regolato da un contratto di locazione di tipo oneroso proprio perché, analizzando le fattispecie che hanno dato luogo alle numerose pronunce in tal senso, si può verificare che si trattava sempre di ipotesi di locazione. Nel caso in cui il diritto all' utilizzo dell' immobile discenda da un contratto di comodato gratuito e tra i due enti sussista un rapporto di stretta strumentalità nella realizzazione dei medesimi fini istituzionali, allora l' esenzione per il comodante sarebbe del tutto legittima, il tutto coordinandosi con la risoluzione Mef n. 4/df del 4/3/2013. In una precedente sentenza (n. 3843/2013), la stessa Corte aveva analizzato un caso simile ove il rapporto tra ente possessore ed ente utilizzatore era regolato da un contratto di comodato. Nello specifico la Corte negava la sussistenza dei requisiti per l' applicabilità dell' esenzione proprio a causa della mancata coincidenza tra possessore ed utilizzatore, a nulla valendo la gratuità del contratto. L' esenzione venne negata anche se l'«ente proprietario continuava a realizzare le finalità istituzionali di ricettività e ricreazione attraverso altro ente differente, senza che il nesso col bene potesse ritenersi del tutto cessato», a una prima lettura verrebbe, quindi, a mancare il diritto all' esenzione anche nel caso in cui il rapporto tra i due enti sia di «stretta strumentalità» come asserito nella sentenza n. 25508/2015. Nell' ultima sentenza la Corte ha però precisato che il giudice non può limitarsi a negare il beneficio solo in forza del principio di coesistenza nel medesimo soggetto del duplice ruolo di possessore ed utilizzatore, ma nel caso (e solo in nel caso) l' utilizzo dell' immobile sia regolato da un rapporto di comodato tra gli enti che soddisfano entrambi la natura non commerciale, occorre approfondire il rapporto tra gli enti stessi verificando se l' attività istituzionale del comodatario è una diretta attuazione dei compiti istituzionali del comodante, ricercando sia la «compenetrazione» tra essi ma anche la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 55 5 febbraio 2016 Pagina 42 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione medesima «architettura strutturale». La Corte dunque è ben lungi dal ritenere indifferentemente esenti d a Ici e d Imu tutti gli immobili ove il rapporto tra possessore e utilizzatore, entrambi enti non commerciali, sia regolato dal comodato gratuito. Occorre, invece, una verifica del rapporto tra gli enti stessi. * docente esclusivo Anutel. ANDREA GIGLIOLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 56 5 febbraio 2016 Pagina 42 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Una delle novità del nuovo ordinamento contabile Esercizio provvisorio, conta l' anno in corso Tra le principali novità del nuovo ordinamento contabile armonizzato, si segnalano le nuove regole sull' esercizio provvisorio, disciplinato dall' art. 163 del Tuel e al momento consentito fino al 31/03/2016, vista la proroga del bilancio 2016 prevista dal dm del 28/10/2015. Cambia, rispetto al precedente ordinamento, l' esercizio di riferimento: non più gli stanziamenti dell' anno precedente, ma gli stanziamenti dell' anno in corso (stanziamenti 2016), previsti nell' ultimo bilancio approvato (2015/2017). Altra importante novità, prevista dal comma 7 dell' art. 163 Tuel, riguarda la possibilità di variare, anche nel corso dell' esercizio provvisorio, tali stanziamenti. In particolare è consentito il riaccertamento ordinario dei residui e le conseguenti variazioni per reimputazioni sugli stanziamenti dell' ultimo bilancio approvato, con atto della giunta, acquisito il parere dell' organo di revisione; è inoltre consentito l' utilizzo della quota vincolata di avanzo di amministrazione, c o n s i s t e n t e n e l l a m e r a reiscrizione di economie di spesa derivanti da s t a n z i a m e n t i d i bilancio d e l l ' e s e r c i z i o precedente corrispondenti a entrate vincolate, sulla base di relazione documentata del dirigente competente. Anche per tale atto la competenza è attribuita alla giunta, previo parere dell' organo di revisione. Inoltre, il punto 8 del principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria di cui all' All. 4/2 al dlgs 118/2011, prevede che nel corso dell' esercizio provvisorio sia possibile effettuare ulteriori operazioni di modifica agli stanziamenti dell' ultimo bilancio approvato. Sono consentite le variazioni compensative tra le dotazioni delle missioni e dei programmi limitatamente alle spese per il personale, conseguenti a provvedimenti di trasferimento del personale all' interno dell' ente (giunta), nonché i prelievi dal Fondo di riserva per fronteggiare obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi, obblighi tassativamente previsti dalla legge e per garantire la prosecuzione o l' avvio di attività soggette a termini o scadenza, il cui mancato svolgimento determinerebbe danno per l' ente. Per le spese, è possibile procedere a variazioni agli stanziamenti di competenza dei macroaggregati compensative all' interno dei programmi e dei capitoli, piuttosto che compensative all' interno dei macroaggregati stessi, anche prevedendo l' istituzione di nuovi capitoli (giunta o responsabili, a seconda della tipologia di macroaggregato, come disposto dell' art. 175, comma 5quater del Tuel), mentre per le entrate sono consentite variazioni agli stanziamenti di competenza compensative all' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 57 5 febbraio 2016 Pagina 42 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione interno della medesima tipologia e/o della medesima categoria, anche prevedendo l' istituzione di nuovi capitoli. In assenza di variazioni compensative possono essere istituiti capitoli di entrata con stanziamenti pari a zero nell' ambito di tipologie per le quali già esistono stanziamenti. Nel caso di tipologie di entrata per le quali, in bilancio, non sono previsti stanziamenti, è possibile istituire la tipologia, sempre con stanziamento pari a zero, con delibera consiliare. *docente Anutel. ELENA BRUNETTO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 58 5 febbraio 2016 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Ue, fondi ai migranti La Commissione europea ha lanciato tre bandi per rispondere all' emergenza immigrazione. I tre bandi mettono in gioco risorse complessive per 9,25 milioni di euro e finanziano progetti nell' ambito dell' immigrazione. Il primo bando stanzia un milione per finanziare progetti transnazionali a sostegno dell' effettiva attuazione della direttiva sul rimpatrio. La scadenza per presentare progetti è fissata all' 11 febbraio 2016. Il secondo bando stanzia 3 milioni di euro per finanziare progetti che riguardano tutte le forme di tratta di esseri umani, in particolare l' integrazione e il ritorno sicuro e sostenibile delle vittime. La scadenza è fissata al 16 febbraio 2016. Il terzo bando stanzia 5,25 milioni per finanziare progetti transnazionali volti a favorire l' integrazione dei cittadini di paesi terzi negli Stati membri. In questo caso, la scadenza per i progetti è fissata al 29/2/2016. Per tutti e tre i bandi, i soggetti pubblici che presenteranno progetti potranno aspirare ad un contributo a fondo perduto a copertura del 90% delle spese. La presentazione è telematica attraverso il sistema Priamos. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 59 5 febbraio 2016 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Contributi ai disabili La Regione Toscana ha pubblicato il bando che stanzia 14,7 milioni di euro per finanziare servizi di accompagnamento al lavoro per persone disabili e soggetti vulnerabili. Il bando, emanato nell' ambito del Por Fse 2014 2020, è accessibile da parte di imprese e cooperative sociali, nonché soggetti pubblici e privati che operano nel recupero socio lavorativo di soggetti svantaggiati. I destinatari delle attività progettuali sono persone in carico ai servizi socioassistenziali, sanitari e/o sociosanitari in condizione di disabilità e iscritte negli elenchi previsti dalla legge 68/1999, non occupate, oppure certificate per bisogni inerenti la salute mentale in base alle normative vigenti, non occupate. Per ciascuna zonadistretto, o più zonedistretto in caso di aggregazione, potranno essere presentati uno o più progetti per importi non inferiori a 100 mila euro e non superiori a 1,5 milioni. I progetti dovranno concludersi di norma entro 24 mesi dalla data di avvio. I progetti devono pervenire alla regione entro e non oltre le ore 13,00 del 31 marzo 2016. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 60 5 febbraio 2016 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Sette opportunità di finanziamento a disposizione di enti locali, enti di ricerca e onlus Aiuti dalla Fondazione Cariplo Operativi i bandi 2016 per ambiente, cultura, sociale Sono operativi i bandi 2016 della Fondazione Cariplo che stanziano fondi per progetti a finalità ambientali, culturali e sociali. Gli enti locali possono accedere a sette bandi rispetto al totale di 16 bandi attualmente aperti. I bandi si rivolgono in particolare a enti locali, come comuni e comunità montane, oltre che ai s o g g e t t i d e l t e r z o settore, principalmente senza scopo di lucro, ed enti di ricerca. I beneficiari possono ottenere contributi a fondo perduto in misura variabile. Gli interventi della Fondazione si rivolgono ai territori della Lombardia e delle province d i N o v a r a e VerbanoCusioOssola. I bandi sono disponibili su www.fondazionecariplo.it, con modalità principalmente a sportello. Fondi per 1,3 milioni di euro per le comunità resilienti Il bando mette in campo risorse per 1,3 milioni di euro e si rivolge a organizzazioni private senza scopo di lucro, con le amministrazioni p u b b l i c h e c h e p o s s o n o partecipare ai progetti in qualità di partner. Il bando intende valorizzare e sostenere lo sviluppo di iniziative volte all' accrescimento della resilienza delle comunità territoriali rispetto ad aspetti di criticità ambientale localmente individuati. È ammessa una richiesta di contributo compresa tra 25 mila euro e 120 mila euro a copertura del 60% dei costi totali del progetto. La scadenza è fissata al 10 maggio 2016. Stanziati 800 mila euro per promuovere efficienza energetica ed energie rinnovabili Il bando stanzia 800 mila euro a favore di comuni, singoli o aggregati, con popolazione compresa tra 5 mila e 100 mila abitanti, di unioni di comuni e di province. Saranno considerati ammissibili i progetti che prevedano di realizzare un servizio di Assistenza Tecnica per investimenti in efficienza energetica e fonti rinnovabili. La richiesta di contributo non potrà essere superiore a 300 mila euro e potrà coprire fino al 90% dei costi totali di assistenza tecnica. Il bando è operativo con modalità a sportello. Contributi per 3,7 milioni di euro per realizzare la connessione ecologica Il bando sostiene gli enti locali nella realizzazione, sviluppo e potenziamento di corridoi ecologici terrestri e fluviali che possano mettere in collegamento aree naturalistiche importanti per il mantenimento della biodiversità. Il contributo richiedibile è compreso tra 450 e 750 mila euro, nella misura del 75% delle spese ammissibili. La scadenza è fissata al 26 maggio 2016. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 61 5 febbraio 2016 Pagina 43 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione Sostegno alla conservazione del patrimonio culturale Gli enti proprietari di beni culturali potranno richiedere un contributo fino a 250 mila euro per finanziare piani di conservazione degli stessi beni. Il bando permette di coprire i costi ammissibili fino al 60% della spesa ammissibile e rimarrà accessibile con modalità a sportello. Fondi per lo sviluppo del patrimonio culturale I progetti dovranno riguardare la rifunzionalizzazione di beni immobili di interesse storicoarchitettonico e il conseguente avvio di attività coerenti con la destinazione d' uso individuata. Il contributo non potrà risultare inferiore a 250 mila euro e potrà coprire il 70% delle spese sostenute da enti pubblici. Il bando è aperto senza scadenza. Fondi per le organizzazioni culturali pubbliche Il bando sosterrà interventi a carattere innovativo che riguardino la progettazione, produzione, distribuzione, promozione e fruizione di proposte culturali e che siano promossi da almeno due organizzazioni culturali, di natura pubblica o privata nonprofit. È previsto un contributo del 60% per un importo massimo di 100 mila euro annui, su una durata massima complessiva di tre anni. Il bando è aperto senza scadenza. Contributi per favorire l' housing sociale Il bando finanzia l' avvio di nuovi interventi di abitare sociale, promossi da soggetti nonprofit, capaci di rivolgersi in modo mirato alle categorie sociali più bisognose e di mobilitare e catalizzare risorse locali altrimenti non disponibili. Il contributo richiedibile ammonta al 50% delle spese ed è compreso tra un minimo di 25 mila euro e un massimo di 500 mila euro. Il bando è aperto senza scadenza. MASSIMILIANO FINALI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 62