05 febbraio 2016 - Il Comune di Gatteo

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05 febbraio 2016 - Il Comune di Gatteo
UNIONE COMUNI DEL RUBICONE
Venerdì, 05 febbraio 2016
UNIONE COMUNI DEL RUBICONE
Venerdì, 05 febbraio 2016
Comune di Gatteo
05/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 7
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L' Avis cercherà di coinvolgere anche le scuole superiori
05/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 9
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Nove centri biancorossi
05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 46
3
Cocaina e armi da fuoco a giudizio
05/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 37
FRANCESCO RICCI
A SanPa Signani atteso dal test per l' Europeo
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Comune di Savignano
05/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 3
ERMANNO PASOLINI
«Confesso: ho pensato a uno scherzo Ma al telefono c'era davvero il...
05/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 9
ERMANNO PASOLINI
Dopo otto lunghi anni di contenzioso aperta la palestra del 'Marie Curie'
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Simulano furto, assicurazione truffata Due denunciati
05/02/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 10
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La nazionale norvegese a Savignano
05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 44
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Si allungano le truffe high­tech
05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 44
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Simulano furto per raggirare assicurazione
05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 46
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Cocaina e armi da fuoco a giudizio
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 40
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Concorsi
05/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 11
7
VALERIA DE TOMMASO
La rivolta dei precari tagliati fuori
05/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 21
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Finto furto da 50mila euro
Comune di San Mauro
05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 17
22
La Sammaurese non ci sta e attacca Stimac
05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 22
23
Apoteosi rossoblù
05/02/2016 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 43
24
I soldi nascosti? «Frutti di investimenti»
05/02/2016 La Voce di Romagna Pagina 34
25
Protti, com' è dolce il Titano "Da lì partì la mia...
Pubblica Amministrazione
05/02/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 5
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Dalle Regioni l' ok per il riparto del fondo da 111 mld
05/02/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 39
28
Paritarie, i fondi non pesano sull' esonero Iva
05/02/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 41
GABRIELE FAVA
La riforma della Pa dimentica il contraddittorio
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 29
DARIO FERRARA
Giudizi sugli appalti, limiti al pluricontributo unificato
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 31
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 37
33
Ancora sconti tardivi sul Patto di
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 37
34
Contratti di solidarietà, reintegro al 70%
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 37
35
Sulle entrate decide il
LUIGI OLIVERI
Coop sociali, appalti difficili
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 38
MATTEO BARBERO
Ennesima proroga in vista per i bilanci degli
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 38
Fondo crediti inesigibili, esclusione limitata
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 39
Stretta sulle deroghe per gli appalti alle coop
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 39
Indicare i mezzi prestati
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Il sistema Tari non regge più
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 38
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MATTEO BARBERO
37
39
40
42
44
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 39
PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI
Paletti al general contractor
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 40
47
Il candidato fa gruppo
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 41
PAGINA A CURA DI FILIPPO FRIZZI
Concessione ko se c' è fallimento
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 41
CHRISTIAN AMADEO
Comodato, sconti senza paletti
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 42
ANDREA GIGLIOLI
Esenzioni Ici e Imu tra
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 42
ELENA BRUNETTO
Esercizio provvisorio, conta l' anno in corso
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 43
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Contributi ai disabili
Aiuti dalla Fondazione Cariplo
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Ue, fondi ai migranti
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 43
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Dall' Antitrust le linee guida per affidare il
05/02/2016 Italia Oggi Pagina 42
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MASSIMILIANO FINALI
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Gatteo
DONAZIONI
L' Avis cercherà di coinvolgere anche le scuole
superiori
E' POSITIVO il bilancio 2015 dell' Avis di
Cesenatico, una delle associazioni di
volontariato tra le più importanti del territorio
cesenate.
Complessivamente nella sede presso l'
ospedale Marconi sono state effettuate1.610
donazioni, di cui 1.227 di sangue intero e 383
di plasma da aferesi. I donatori nuovi sono
stati 67 mentre quelli sospesi per raggiunti
limiti di età o problemi di salute sono 80. Il
presidente Giancarlo Paganelli è soddisfatto:
«Si tratta di dati confortanti che potranno
implementarsi, anche perché ogni anno che
passa segna una striscia positiva, con un
incremento di soci anche giovani. Nelle nostre
intenzioni c' è quella di coinvolgere anche gli
studenti delle scuole superiori della città,
affinché l' attività dell' Avis possa diventare
ancor di più un impegno morale e civile, da
incrementare con impegno solidale».
L' assemblea dei soci dell' Avis di Cesenatico
si terrà domenica 21 febbraio, alle 11, presso il
Circolo Acli di Sant' Angelo di Gatteo. Seguirà
il pranzo, il presidente Paganelli introdurrà i
lavori con una relazione sul bilancio consuntivo del 2015 e sul bilancio preventivo del 2016 con le
principali linee di programma. Al termine cerimonia di premiazione di 102 donatori benemeriti.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Gatteo
Calcio a 5 Juniores
Nove centri biancorossi
Rimini NOVE gol realizzati nel recupero della
15esima giornata davanti al pubblico di casa
contro il Gatteo (9­1). La Juniores del Calcio a
cinque Rimini viaggia a passo spedito. E
pensare che per la squadra di Traviglia il
match non era iniziato bene, sotto dopo
appena quattro minuti.
Poi doppietta di Lari, gol di Tarantini, doppiette
di Ercolani e Muratori, un autogol e la ciliegina
sulla torta messa da Vitillo. Calcio a cinque
Rimini: Piolanti, Tarantini, Michelotti, Lanci,
Muratori, Ercolani, Vitali, Marinelli, Lari, Vitillo,
T o n i n i , T e s o r o . A l l . : T r a v i g l i a . Gatteo:
Cimminiello, Pieri, Moubtassim, Battaglia,
Sifontes, Raissoui, Fioretti, Albertini, Rocchi,
Gaudenzi, Bondi. All.: Rosati Reti: 4' pt
Battaglia, 7', 10' pt Lari, 15' pt Tarantini, 20', 25
pt Ercolani, 7', 9' st Muratori, 15' st autogol
Sifontes, 24' st Vitillo.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Gatteo
Cocaina e armi da fuoco a giudizio
Due prosciolti dall' aver difeso con dichiarazioni altri indagati e un patteggiamento a 18
mesi Nove saranno processati davanti al Collegio di Forlì: droga pagata ai pusher con
Postepay
CESENATICO. Spaccio e consumo di
stupefacenti.
Condito dal "difendersi l' un con l' altro" in caso
di intervento delle forze dell' ordine e indagini
della magistratura; da pagamenti della cocaina
da effettuarsi rigorosamente su Postepay e un
blitz in un locale pubblico accompagnati dalla
pericolosa presenza di armi da fuoco al
seguito.
Sono le accuse di cui dovranno rispondere 9
dei 12 indagati che ieri mattina erano stati
convocati davanti al giudice per le indagini
preliminari Luisa Del Bianco (il pm in aula era
Sara Posa). Per un giro di spaccio contestato
grazie a decine e decine di intercettazioni
telefoniche effettuate dai carabinieri di Bellaria
e di Cesenatico, che hanno intrecciato nel
tempo accuse oscillanti tra il mese di giugno e
il mese di ottobre del 2012.
I 9 rinviati a giudizio nella mattinata di ieri
dovranno rispondere davanti al Tribunale
collegiale delle accuse mosse. Il sospetto di
aver portato armi da fuoco al seguito in locali
pubblici, infatti, sia pur intercettato
telefonicamente come eventualità avvenuta,
pesa sul codice al punto da dover essere
vagliata da tre giudici di un collegio anziché
dal giudice monocratico.
I carabinieri, intercettando una vettura alcuni mesi prima dell' inizio delle indagini, auto sulla quale era in
viaggio una partita di cocaina di qualche decina di grammi, decisero di approfondire le investigazioni
ricostruendo nel tempo, grazie alle intercettazioni telefoniche fatte, uno smercio di polvere bianca che
viaggiava tra Cesenatico e Bellaria vedendo coinvolte più persone.
I fornitori ricevevano gli ordinativi per telefono (via sms) mentre i carabi nieri intercettavano le
conversazioni. I clienti pagavano il corrispettivo richiesto prima di ritirare la droga. Ma non in contanti e
sul luogo dello scambio, bensì ricevevano un codice Postepay sul quale versare la somma pattuita in
precedenza.
Gran parte degli indagati, nel processo che prenderà il via il prossimo 13 dicembre, abita in zona.
Alfonso De Santis, 39 anni residente a Cesenatico (difeso dall' avvocato Marco Ferri di Rimini) dovrà
rispondere in concorso del porto di arma da sparo in luogo pubblico.
Oltre che della detenzione, acquisto e cessione a terzi di cocaina.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Gatteo
Marco De Vita, 37 anni di Gatteo (difeso dall' avvocato Fabrizio Briganti di Cesena) è accusato di una
raffica di cessioni di cocaina in concorso con altri indagati sia nella zona di Cesenatico che in quella di
Bellaria oltre all' aver portato armi in luoghi pubblici.
Il cesenate Giovanni Sarracino, 37enne difeso dall' avvocato Sergio Bianchi di Cesena) è accusato dello
stesso numero di cessioni di cocaina in concorso. Alessio De Santis, 35enne residente a Lido di Savio
ha in carico alcun episodi di acquisto sospettati di non essere stati di natura legata prettamente a un
consumo personale.
Michele Santoro, cese naticense di 52 anni (difeso dall' avocato Alessia Guccini di Forlì) è chiamato in
causa per la vicenda legata al porto di arma in luogo pubblico.
Stesso avvocato e stessa accusa per le armi, oltre all' acquisto e spaccio anche per Roberta Mariotti, 51
anni, di Gatteo Mare.
Oltre ad accuse legate a questo universo di possesso e di spaccio di stupefacenti Maria Apice,
napoletana di origine e residenza, è accusata anche di aver sottratto a scopo di profitto un'
apparecchiatura elettronica multifunzionale dalla proprietà di un' altra indagata.
Gennaro Esposito, 39enne residente ufficialmente a Pomigliano d' Arco, è chiamato in causa per due
cessioni di cocaina ad altri indagati, in momenti differenti tra il 7 e il 17 luglio di quell' anno.
Chiude la lista dei rinviati a giudizio per il prossimo mese di dicembre Fabio Bolognesi, 29 anni
residente a Gambettola (difeso dall' avvocato Alberto Bricchi di Cesena) che avrebbe cercato di eludere
le investigazioni delle forze dell' ordine negando di aver ricevuto (a Bellaria) della cocaina da un altro
imputato. E' la stessa accusa, quella del gambettoelse nativo di Savignano, per la quale invece due altri
indagati sono stati prosciolti. Si trattava di un cesenaticense di 50 anni, e di una rumena 46enne
residente a Rimini.
Prima di rinviare tutti al collegio del futuro mese di dicembre, il gip Del Bianco ha esaminato anche la
richiesta di patteggiamento delle proprie accuse concordata col pm dall' avvocato di Roberta Serra,
38enne di Gatteo Mare. Le si contestava delle cessioni di hashish e cocaina a terzi. E' stata condannata
a 18 mesi (pena sospesa).
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La Voce di Romagna
Comune di Gatteo
A SanPa Signani atteso dal test per l' Europeo
BOXE Domani alle ore 16 nella comunità una riunione con nove incontri tra
professionisti e dilettanti: è il primo appuntamento internazionale rivolto ai giovani
ragazzi inseriti nel percorso di recupero della comunità
RIMINI "San Patrignano è un luogo simbolo
per il riscatto di tanti giovani. Un luogo dove si
combatte una battaglia difficile che si può
vincere solo con l' impegno e il sacrificio". Così
Alberto Brasca, presidente della Federazione
Pugilistica Italiana, dice a proposito di "KO alla
droga", il primo appuntamento internazionale
dedicato al pugilato e rivolto ai giovani ragazzi
inseriti in percorso di recupero presso la
Comunità San Patrignano. Domani alle ore 16
(ingresso su invito) l' auditorium di San
Patrignano spalancherà le sue porte per la
prima volta ad un grande evento pugilistico: 9
incontri, fra dilettanti e professionisti, dedicati
alla Comunità che ha aderito al progetto
presentato dal Ring Side Boxing Club. Uno dei
protagonisti è Alex Ramirez, un giovane di
origine messicana da poco uscito dalla
comunità San Patrignano, che domani vi farà
ritorno per combattere il suo primo incontro di
pugilato. Un sogno mai abbandonato d Alex,
esempio e speranza per tutti coloro che si
trovano in una situazione di difficoltà. "KO alla
Droga", è organizzato dal Ring Side Boxing
Club di Rimini con il supporto organizzativo di
Piero Ottaviani, in collaborazione con la
comunità San Patrignano, con il patrocinio
della regione Emilia Romagna e del Comune
di Rimini e il sostegno del Comitato Regionale Emilia­Romagna (F.P.I.) e della Lega Pro. Tra i pugili sul
quadrato anche Matteo Signani, campione intercontinentale wba dei medi ad agosto a Gatteo Mare,
impegnato in un test in vista dell' assalto alla corona europea vacante dei mesi medi. Se la vedrà col
russo Dmi tri Chudinov. Lunedì si conoscerà sede e data del match, probabilmente il 13 marzo a
Mosca.
Questi tutti gli incontri: Professionisti. D' Amato Alex (Ring Side) VS Battaglia Marco (Salus et Virtus),
Signani Matteo (Ring Side) VS Alexander Bojic (Serbia).
Dilettanti: Garuffi Gabriele (Ring Side) VS Castellari Erik (Pug. Ita.
Boxe Budrio), Leardini Michela (Ring Side) VS Castagnoli Giorgia (Pug. Tranvieri), Leoci Adriano (Pug.
Tranvieri) VS Marco Bombardi (Ravenna Boxe); Pagnoni Christian (Audax Fano) VS Melato Marco
(Verona Boxing Club), Bacchiocchi Marco (Audax Fano) VS Migani Luca (Cattolica Boxe); D' Amato
Giuseppe (Catt. Boxe) VS Olomu Nosa (Salus Et Virtus); Ricci Francesco (Ring Side) Vs Alex Ramirez
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La Voce di Romagna
Comune di Gatteo
(Verona Boxing Club)
FRANCESCO RICCI
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
«Confesso: ho pensato a uno scherzo Ma al telefono
c'era davvero il Papa»
di ERMANNO PASOLINI «DIACONO Paolo Tassinari?
Sono Papa Francesco!». Così inizia la telefonata che il
diacono Paolo Tassinari, originario di Savignano, ha
ricevuto sabato scorso 30 gennaio all' ora di pranzo. La
telefonata del pontefice fa seguito all' invio di una lettera
indirizzata pochi giorni prima al Papa, scritta da un
gruppo di persone separate o divorziate, impegnate nel
progetto diocesano fossanese 'L' anello perduto', di cui
lo stesso Tassinari è il coordinatore.
PAOLO Tassinari, 42 anni, savignanese di nascita e
piemontese di adozione, sposato, tre figli, il 10 febbraio
2013 è stato ordinato diacono permanente nella
Cattedrale di Fossano di Cuneo. Fa parte della
Comunità Papa Giovanni XXIII e svolge la professione di
educatore in un centro diurno per ragazzi disabili a
S.Albano Stura a pochi chilometri da Fossano di Cuneo.
A Savignano abitano i genitori Tiziano e Rita e il fratello
Luca e tanti amici.
È ANCORA incredulo ed emozionato quando racconta
la telefonata. «Inizialmente credevo si trattasse di uno
scherzo ­ dice Paolo Tassinari ­ ma dopo averglielo chiesto mi ha risposto con un timbro di voce
inconfondibile: 'Non sono mica un fantasma, sono Papa Francesco'. Avevo vicino mio figlio Samuele,
che ha avuto la prontezza di prendere in mano il suo cellulare e far partire la registrazione audio, mentre
io mettevo il vivavoce al telefono.
Abbiamo così registrato due minuti e mezzo di conversazione che difficilmente dimenticherò.
Si è fatto raccontare le iniziative del progetto diocesano con persone separate o divorziate sole, oppure
in nuova unione, dimostrandomi di avere in mano la lettera che il gruppo aveva scritto, e
incoraggiandomi a proseguire il percorso».
IL PAPA ha invitato il gruppo ad una prossima udienza in Vaticano, ma la data deve ancora essere
fissata. «Terminata la telefonata ­ prosegue Tassinari ­ ho detto a mio figlio: 'Era proprio il Papa' e sono
scoppiato a piangere. Ancora adesso a distanza di giorni stento a credere che Papa Francesco abbia
voluto dedicare anche solo una briciola del suo tempo per informarsi del nostro piccolo progetto, ma
questo suo gesto è l' ennesimo per dire l' affetto e la stima che il Vescovo di Roma nutre per una
'periferia' dell' umano, come quella di chi vive o ha vissuto il fallimento del proprio matrimonio. E prima
di riagganciare mi ha chiesto: 'Prega per me'».
ERMANNO PASOLINI
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
Dopo otto lunghi anni di contenzioso aperta la
palestra del 'Marie Curie'
Savignano, costata 1,5 milioni. La lite era tra Comune e Provincia
di ERMANNO PASOLINI DOPO otto anni di
attesa gli sportivi di Savignano e di tutta la
Valle del Rubicone hanno a disposizione un'
altra palestra. E' stata realizzata all' interno
dell' istituto di istruzione superiore Marie Curie
di Savignano. Lo stabile viene utilizzato dagli
oltre 850 studenti del Liceo Scientifico, Itis e
Istituto Professionale a indirizzo calzaturiero
per un totale di 39 classi.
Non serve solo per gli studenti alla mattina ma
anche per la popolazione e le associazioni. La
causa che ha portato a ritardi enormi nell'
apertura della palestra era stato un
contenzioso sorto fra la ditta che ha realizzato
la palestra e la Provincia.
L' OPERA è costata un milione e mezzo di
euro dei quali mezzo milione del Comune e il
resto dalla Provincia. La nuova struttura ha
una superficie di circa 800 metri quadrati,
divisa in due campi da pallavolo di 18 metri X
9, un campo da basket di 28 metri X 15 con
una rete divisoria mobile che permette una
modulazione degli spazi disponibili. L'
ingegnere Mauro Tosi, 54 anni, di Savignano è
il nuovo dirigente del Marie Curie dopo essere stato dirigente al Versari/Macrelli di Cesena per tre anni.
«FIN dai primi giorni di insediamento la criticità della palestra è emersa in tutta la sua evidenza.
Questo mi ha spinto da subito a riallacciare i rapporti con la Provincia e con il Comune per espletare
quanto prima tutte le pratiche e le dichiarazioni inerenti la sicurezza e l' agibilità dei locali e il
completamento dei lavori per l' apertura. La palestra ora è completamente utilizzabile. Questo
importante evento non solo consente la piena fruibilità di tutti gli spazi del Marie Curie ma è un passo
importante e indispensabile affinchè la palestra possa essere utilizzata, dopo le opportune intese e
convenzioni, anche dalle varie associazioni. Il ruolo svolto dal Comune e dalla Provincia in questi ultimi
tempi è stato decisivo per l' apertura della palestra in un clima di fattiva e proficua collaborazione fra la
scuola e i vari enti».
Soddisfatto anche il sindaco Filippo Giovannini: «Dopo un anno dall' inizio del mandato e diversi incontri
con la Provincia finalmente la palestra ha aperto e la scuola Marie Curie e le associazioni sportive del
Rubicone hanno a disposizione uno spazio adeguato per svolgere quelle attività così importanti per la
nostra comunità. Fin da subito con il preside Tosi abbiamo instaurato un proficuo rapporto di
collaborazione che sicuramente si tradurrà nella realizzazione di progetti dove comune e scuola
saranno protagonisti».
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
ERMANNO PASOLINI
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5 febbraio 2016
Pagina 9
Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
SAVIGNANO
Simulano furto, assicurazione truffata Due denunciati
QUINDICI giorni fa hanno simulato il furto di
merce, presso una società import­export della
V a l l e d e l Rubicone, p e r 7 0 m i l a e u r o ,
presentando denuncia ai carabinieri di
Savignano. Poi hanno portato copia della
denuncia alla assicurazione cercando di
riscuotere il premio assicurativo di 50mila
euro. Ma i carabinieri di Savignano hanno
scoperto tutto e hanno denunciato in stato di
libertà per tentata truffa e simulazione di reato
in concorso un commerciante ventiseienne
residente nella Valle del Rubicone e u n
trentunenne della provincia di Napoli.
Intanto proseguono le indagini dei carabinieri
sulla quarantenne di Savignano, già arrestata
nel gennaio scorso per tentata truffa e ora è
agli arresti domiciliari. I carabinieri di Longiano
l' hanno denunciata per truffa a seguito di una
denuncia­querela. La donna ha sulle spalle già
dodici denunce a piede libero, verso la fine del
mese di luglio 2015, a Longiano, si era fatta
consegnare la somma contante di 800 euro, a
fronte della promessa di vendita di alcuni
telefoni cellulari, che poi non sono mai
consegnati.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
Calcio donne L' under 17 si allenerà allo stadio da domenica a mercoledì
La nazionale norvegese a Savignano
Cesena LA NAZIONALE norvegese femminile
under 17 sarà ospite della Savignanese Calcio
e da domenica a mercoledì prossimi si
allenerà sui campi dello stadio comunale
Giuseppe Capanni la cui gestione è stata da
poco riconfermata dal Comune di Savignano
per i prossimi 10 anni alla società gialloblù che
qui ha proprio il riferimento di tutta la propria
vita sportiva, settore giovanile compreso.
RICORDIAMO che la nazionale norvegese si
sta preparando per l' accesso alle finali del
campionato europeo under 17 femminile. Fra l'
altro dal 15 al 20 marzo si svolgerà un
quadrangolare di calcio femminile under 17 fra
le nazionali di Finlandia, Olanda, Grecia e
Italia che servirà per l' ammissione al
campionato europeo.
«La settimana scorsa da noi allo stadio
Capanni ­ dice Ottavio Nicolini responsabile
organizzativo della Savignanese ­ è venuta
una delegazione della Federazione Italiana
Gioco Calcio Femminile accompagnata dall'
allenatrice della nazionale italiana Rita
Guarino. Hanno fatto un sopralluogo per
verificare se la nostra struttura sportiva si addice a questo tipo di manifestazione. Hanno considerato
tutto ok e subito hanno dato il consenso alla nazionale norvegese di allenarsi sui nostri campi. La nostra
struttura è valida e rinnovata. A noi e alla comunità savignanese farebbe un immenso piacere se questa
struttura venisse scelta fra quelle che ospiteranno nei prossimi mesi le fasi successive e finali della
manifestazione europea femminile under 17».
Per chi volesse seguire gli allenamenti della squadra norvegese domenica è previsto alle 16, lunedì 8
alle 10.30 e alle 17 e mercoledì 10 alle 10.30. L' ingresso è gratuito e libero, una buona occasione per
gli appassionati locali per vedere una rappresentativa nazionale femminile presto impegnata in una
manifestazione prestigiosa.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
Si allungano le truffe high­tech
La tredicesima denuncia per la quarantenne già arrestata
LONGIANO. Si allunga la serie di truffe
attribuite alla 40enne Nicoletta Castellani. La
savignanese ha fatto 13, nel senso che si è
aggiunta una nuova denuncia per un altro
colpo in fotocopia ­ alle 12 che già aveva
accumulato e che avevano portato all' arresto
da parte dei carabinieri, che l' avevano
sorpresa in flagranza di reato il 21 gennaio. La
donna è agli arresti domiciliari.
E non è detto che sia finita qui. Man mano che
i carabinieri continuano le indagini, saltano
fuori nuovi casi. I militari della stazione di
Longiano, infatti, l' hanno ora denunciata per
truffa, a seguito della denuncia ­querela di un
uomo della zona. Le indagini eseguite dai
militari hanno permesso di accertare che l'
indagata, verso la fine del mese di luglio 2015,
a Longiano, si faceva consegnare 800 euro in
contanti, a fronte della promessa di vendita di
alcuni telefoni cellulari, i quali poi non venivano
mai consegnati, nonostante le continue
richieste dell' uomo.
Il modus operandi della donna, classe 1975,
era sempre lo stesso. ripetuto per almeno 13
volte negli ultimi tre anni, più o meno sempre
nella stessa zona, dalla vallata del Rubicone a
Santarcangelo.
Il copione era ben collaudato. Quando la
quarantenne era in un luogo pubblico dove c' era abbastanza gente riceveva la telefonata di un
complice e parlando in modo che la sentissero tutti faceva capire ai presenti di essere stata appena
informata da un suo parente di poter acquistare, a un prezzo particolarmente interessante, oggetti "hi ­
tech" (quindi smartphone di marca, tablet, televisori, ecc.
) che sarebbero stati presto messi in vendita in un' asta fallimentare. A questo punto spesso spuntava
qualcuno che si dichiarava interessato all' acquisto di questi oggetti, di fatto inesistenti. La savignanese
si faceva dare una prima caparra in denaro, per poi farsi saldare il rimanente in giornata o al massimo
all' indomani.
La consegna della merce doveva avvenire di lì a poco, ma la donna di solito accampava scuse come
ritardi dei tempi delle aste e poi cercava di far perdere le proprie tracce, anche cambiando numero di
cellulare.
L' episodio che le è stato fatale e che l' ha portata all' arresto è stato all' interno di una agenzia
immobiliare del Rubicone. Dopo la recita al telefono, una cliente ha abboccato e l' ha contattata per un
cellulare. La venditrice si è fatta consegnare una caparra di 50 euro, con la promessa di ricevere la
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
parte rimanente (380 euro) nel primo pomeriggio, nei pressi del cimitero di Savignano. Ma qualcuno dei
presenti aveva già sentito raccontare di una truffa simile e ha avvertito l' acquirente, che a sua volta ha
avvisato i carabinieri. E la carriera nel ramo truffe della 40enne si è bruscamente interrotta.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
Simulano furto per raggirare assicurazione
Nel sopralluogo indica un bottino, al momento della denuncia lo moltiplica per dieci
Doppia denuncia per titolare di azienda di import ­ export e per il suo complice
SAVIGNANO. Non bastassero i ladri veri, ora
spunta anche chi finisce nei guai per la
simulazione di un furto, che sarebbe stato finto
con l' intento di truffare l' assicurazione. I
carabinieri della stazione di Savignano hanno
denunciato due persone per i reati di tentata
truffa e di simulazione di reato in concorso.
A finire nei guai sono un ventiseienne,
residente in un Comune della Valle del
Rubicone, commerciante; e un trentunenne,
residente in un Comune della Provincia di
Napoli, operaio. Entrambi erano già conosciuti
dalle forze dell' ordine.
In pratica, il più giovane dei due è il titolare di
una società di import ­ export con un
capannone nel territorio di Savignano. E
risiede in un Comune vicino, sempre nell' area
del Rubicone, anche se è di origini napoletane.
E nella zona d' origine avrebbe trovato il
complice per tentare di mettere a segno la
truffa all' assicurazione.
Tutto nasce quando intorno alla metà del mese
di gennaio di quest' anno il titolare dell' attività
segnala un furto nel capannone che conteneva
merce varia, compresi anche prodotti per l'
infanzia come ad esempio pannolini. Ai
carabinieri che vanno a fare il sopralluogo
dopo il furto parla di un ammanco di meno di
diecimila euro. Ma quando va alla stazione dei militari a presentare la formale denuncia racconta che a
un più atten to inventario il valore della merce rubata sarebbe parecchio più alto e avrebbe raggiunto
addirittura i 70mila euro. Il fatto che il bottino dei fantomatici ladri fosse in pratica decuplicato ha fatto
aumentare i sospetti dei carabinieri.
Le indagini sono quindi proseguite e hanno portato alla denuncia dei due. Secondo i carabinieri il furto
non ci sarebbe mai stato e i due, in concorso tra loro, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, hanno
tentato la truffa per riscuotere un premio assicurativo da 50mila euro, in base alla polizza stipulata con
una nota società assicurativa. Al fine di portare a termine questo reato, i due ne hanno commesso un
altro, simulando il furto di merce per un valore complessivo di quasi 70.000 euro.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
Cocaina e armi da fuoco a giudizio
Due prosciolti dall' aver difeso con dichiarazioni altri indagati e un patteggiamento a 18
mesi Nove saranno processati davanti al Collegio di Forlì: droga pagata ai pusher con
Postepay
CESENATICO. Spaccio e consumo di
stupefacenti.
Condito dal "difendersi l' un con l' altro" in caso
di intervento delle forze dell' ordine e indagini
della magistratura; da pagamenti della cocaina
da effettuarsi rigorosamente su Postepay e un
blitz in un locale pubblico accompagnati dalla
pericolosa presenza di armi da fuoco al
seguito.
Sono le accuse di cui dovranno rispondere 9
dei 12 indagati che ieri mattina erano stati
convocati davanti al giudice per le indagini
preliminari Luisa Del Bianco (il pm in aula era
Sara Posa). Per un giro di spaccio contestato
grazie a decine e decine di intercettazioni
telefoniche effettuate dai carabinieri di Bellaria
e di Cesenatico, che hanno intrecciato nel
tempo accuse oscillanti tra il mese di giugno e
il mese di ottobre del 2012.
I 9 rinviati a giudizio nella mattinata di ieri
dovranno rispondere davanti al Tribunale
collegiale delle accuse mosse. Il sospetto di
aver portato armi da fuoco al seguito in locali
pubblici, infatti, sia pur intercettato
telefonicamente come eventualità avvenuta,
pesa sul codice al punto da dover essere
vagliata da tre giudici di un collegio anziché
dal giudice monocratico.
I carabinieri, intercettando una vettura alcuni mesi prima dell' inizio delle indagini, auto sulla quale era in
viaggio una partita di cocaina di qualche decina di grammi, decisero di approfondire le investigazioni
ricostruendo nel tempo, grazie alle intercettazioni telefoniche fatte, uno smercio di polvere bianca che
viaggiava tra Cesenatico e Bellaria vedendo coinvolte più persone.
I fornitori ricevevano gli ordinativi per telefono (via sms) mentre i carabi nieri intercettavano le
conversazioni. I clienti pagavano il corrispettivo richiesto prima di ritirare la droga. Ma non in contanti e
sul luogo dello scambio, bensì ricevevano un codice Postepay sul quale versare la somma pattuita in
precedenza.
Gran parte degli indagati, nel processo che prenderà il via il prossimo 13 dicembre, abita in zona.
Alfonso De Santis, 39 anni residente a Cesenatico (difeso dall' avvocato Marco Ferri di Rimini) dovrà
rispondere in concorso del porto di arma da sparo in luogo pubblico.
Oltre che della detenzione, acquisto e cessione a terzi di cocaina.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
Marco De Vita, 37 anni di Gatteo (difeso dall' avvocato Fabrizio Briganti di Cesena) è accusato di una
raffica di cessioni di cocaina in concorso con altri indagati sia nella zona di Cesenatico che in quella di
Bellaria oltre all' aver portato armi in luoghi pubblici.
Il cesenate Giovanni Sarracino, 37enne difeso dall' avvocato Sergio Bianchi di Cesena) è accusato dello
stesso numero di cessioni di cocaina in concorso. Alessio De Santis, 35enne residente a Lido di Savio
ha in carico alcun episodi di acquisto sospettati di non essere stati di natura legata prettamente a un
consumo personale.
Michele Santoro, cese naticense di 52 anni (difeso dall' avocato Alessia Guccini di Forlì) è chiamato in
causa per la vicenda legata al porto di arma in luogo pubblico.
Stesso avvocato e stessa accusa per le armi, oltre all' acquisto e spaccio anche per Roberta Mariotti, 51
anni, di Gatteo Mare.
Oltre ad accuse legate a questo universo di possesso e di spaccio di stupefacenti Maria Apice,
napoletana di origine e residenza, è accusata anche di aver sottratto a scopo di profitto un'
apparecchiatura elettronica multifunzionale dalla proprietà di un' altra indagata.
Gennaro Esposito, 39enne residente ufficialmente a Pomigliano d' Arco, è chiamato in causa per due
cessioni di cocaina ad altri indagati, in momenti differenti tra il 7 e il 17 luglio di quell' anno.
Chiude la lista dei rinviati a giudizio per il prossimo mese di dicembre Fabio Bolognesi, 29 anni
residente a Gambettola (difeso dall' avvocato Alberto Bricchi di Cesena) che avrebbe cercato di eludere
le investigazioni delle forze dell' ordine negando di aver ricevuto (a Bellaria) della cocaina da un altro
imputato. E' la stessa accusa, quella del gambettoelse nativo di Savignano, per la quale invece due altri
indagati sono stati prosciolti. Si trattava di un cesenaticense di 50 anni, e di una rumena 46enne
residente a Rimini.
Prima di rinviare tutti al collegio del futuro mese di dicembre, il gip Del Bianco ha esaminato anche la
richiesta di patteggiamento delle proprie accuse concordata col pm dall' avvocato di Roberta Serra,
38enne di Gatteo Mare. Le si contestava delle cessioni di hashish e cocaina a terzi. E' stata condannata
a 18 mesi (pena sospesa).
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Italia Oggi
Comune di Savignano
Concorsi
Assistente sociale. Comune di Sessa Aurunca
(Ce), un posto. Scadenza: 11/2/2016. Tel.
0823/602204. G.U. n. 3 Dirigente del settore
servizi al territorio a tempo determinato.
Comune di Afragola (Na), un posto.
Scadenza: 18/2/2016.
Tel. 081/8529111.
G.U. n. 5 Dirigente del settore servizi finanziari
e di controllo a tempo determinato. Comune di
Afragola (Na), un posto.
Scadenza: 18/2/2016.
Tel. 081/8529111.
G.U. n. 5 Dirigente tecnico. Comune di Torre
del Greco (Na), un posto. Scadenza:
29/2/2016. Tel. 081/8491655. G.U. n. 8
Direttore tecnico a tempo determinato.
Comune di Sassuolo (Mo), un posto.
Scadenza: 15/2/2016.
Tel. 0536/880711.
G.U. n. 7 Docente scuola d' infanzia a tempo
determinato. Comune di Imola (Bo), tre posti.
Scadenza: 18/2/2016.
Tel. 0542/602111. G.U. n. 5 Educatore nido d'
infanzia a tempo determinato. Comune di
Imola (Bo), due posti. Scadenza: 18/2/2016.
Tel. 0542/602111. G.U. n. 5 Funzionario
amministrativo con funzioni di coordinatore
pedagogico a tempo determinato. Comune di
Ferrara, due posti. Scadenza: 8/2/2016.
Tel. 0532/419111. G.U. n. 2 Istruttore direttivo amministrativo contabile part­time. Unione dei comuni del
Rubicone e Mare di Savignano sul Rubicone (Fc), un posto. Scadenza: 8/2/2016. Tel. 0547/79245. G.U.
n. 2 Istruttore direttivo amministrativo contabile. Unione Terre d' Acqua di San Giovanni in Persiceto
(Bo), un posto.
Scadenza: 15/2/2016.
Tel. 051/598288.
G.U. n. 9 Funzionario direttivo contabile.
Comune di Subiaco (Roma), un posto.
Scadenza: 11/2/2016. Tel. 0774/816211.
G.U. n. 3 Istruttore tecnico a tempo parziale.
Comune di Monte San Giusto (Mc), un posto. Scadenza: 15/2/2016.
Tel. 0733/839011. G.U. n. 2 Funzionario farmacista part­time.
Comune di Campobasso, tre posti.
Scadenza: 11/2/2016. Tel. 0874/4051.
G.U. n. 3 Istruttore amministrativo a tempo determinato. Comune di Isernia, due posti. Scadenza:
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Italia Oggi
Comune di Savignano
22/2/2016.
Tel. 080/4321200. G.U. n. 6 Funzionario amministrativo contabile part­time. Comune di Matino (Le), un
posto. Scadenza: 15/2/2016.
Tel. 0833/519515. G.U. n. 4 Funzionario tecnico presso il settore tecnico. Comune di Alberobello (Ba),
un posto. Scadenza: 22/2/2016.
Tel. 080/4321200. G.U. n. 6 Funzionario dei servizi economico amministrativi. Unione montana dei
comuni del Mugello di Borgo San Lorenzo (Fi), un posto. Scadenza: 18/2/2016.
Tel. 055/845271. G.U. n. 5.
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La Voce di Romagna
Comune di Savignano
La rivolta dei precari tagliati fuori
LA BUONA SCUOLA? BOCCIATA Due battagliere insegnanti lanciano la petizione
contro la riforma
Parte da Rimini la protesta dei precari con
Precari come Pamela Pettinari, quarant' anni,
da quasi dieci insegnante di lettere in una
media della provincia di Forlì ­Cesena. Lei,
come tanti altri nella sua situazione, sta
continuando a lavorare ­ tra l' altro senza
stipendio da inizio anno scolastico pur non
potendolo fare. Possibile? Proprio così. "Con i
nuovi criteri, norme introdotte con la legge
107, s' intende limitare al massimo le
supplenze. Nessun titolo di studio, laurea o
abilitazione sarà più spendibile.
E chi come me è iscritto nelle graduatorie di
istituto ma non in quelle ad esaurimento, pur
avendo esperienza, di fatto non potrà più
lavorare. Criminale chiedere ai laureati di
buttare al vento anni della loro vita, oltre che
tasse versate, per ritrovarsi con un titolo di
studio che non ha alcun valore ai fini
lavorativi...". "La situazione per gli insegnanti è
complessa ­ continua Pamela ­ Tenendo conto
che prima si sono inventati le scuole di
specializzazione, chiuse poi nel 2007.
Dopodiché Università e Ministero dell'
Istruzione hanno escogitato il tirocinio que di
entrare nelle graduatorie ad esaurimento se
poi non sostieni il concorso". Un cortocircuito
da cui chi come Pamela ha sempre lavorato a
chiamata, maturando una bella esperienza, è destinato a restare fuori. "Io tra l' altro ho due lauree, una
con il vecchio ordinamento e una magistrale, dovrei già essere abilitata dai titoli. Invece no", chiosa.
Così la riminese Pamela, insieme alla collega Luciana Nembrotte (di Savignano), hanno pensato bene
di lanciare una petizione ­ già sottoscrivibile su www.change.org ("i diritti dei docenti: la malascuola
antidemocratica e anticostituzionale) ­ a nome di tutti i precari nella loro stessa situazione.
Nonostante tutto io amo questo lavoro", dice questa giovane donna ­ separata con una figlia ­ che tra l'
altro deve fare i conti anche con il non indifferente problema del mancato stipendio, "praticamente da
inizio anno scolastico, settem bre". Eppure la sua grande passione per l' insegnamento le fa stringere i
denti, dandole la forza anche per organizzare una battaglia che punta dritto al Parlamento. "Non
chiediamo la stabilizzazione di migliaia di lavoratori ma molto più semplicemente la tutela di principi
costituzionali. Chi è di dovere ci spieghi perché lo Stato non ci considera idonei per entrare di ruolo ma
solo come supplenti, risorse utili per i dirigenti per non interrompere la didattica e il regolare
svolgimento delle lezioni".
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La Voce di Romagna
Comune di Savignano
In allegato alla petizione ­ obiettivo mille firme ­ anche un appello: "Chiediamo, con un emendamento al
decreto 'Milleproroghe 2016', che sia inserito nelle graduatorie ad esaurimento, per partecipare alle
nuove assunzioni, non solo il personale abilitato da tirocinio formativo attivo ma anche quello non
abilitato con 180 giorni consecutivi di servizio.
Ma chiediamo anche l' eliminazione del comma 131 della Legge 107/15, che dal prossimo 1° settembre
vieterà di assumere personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario con oltre 36 mesi
di supplenze svolte".
Valeria De Tommaso.
VALERIA DE TOMMASO
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La Voce di Romagna
Comune di Savignano
Finto furto da 50mila euro
I carabinieri della Stazione di Savignano sul
Rubicone, al termine delle indagini, hanno
denunciato in stato di libertà per tentata truffa
e simulazione di reato in concorso un
commerciante ventiseienne, residente in un
Comune della Valle del Rubicone, e d u n
operaio trentunenne, residente in un Comune
della Provincia di Napoli, entrambi con
precedenti penali.
Gli accurati accertamenti svolti dai militari
hanno permesso di verificare che, in concorso
tra loro, al fine di procurarsi un ingiusto
profitto, avevano messo in atto una vera panto
mina con l' obiettivo di indurre in errore una
nota società assicurativa, per riscuotere il
premio assicurativo, pari a 50.000 euro. Al fine
di portare a termine il primo reato, avevano
simulato il furto di merce, presso una società
import­export della Valle del Rubicone, per un
valore complessivo di quasi 70.000 euro,
denunciando l' evento al Comando Carabinieri
di Savignano circa quindici giorni fa.
no intanto le indagini sul conto di C.N., nata e
r e s i d e n t e a Savignano s u l Rubicone,
quarantenne, già dichiarata in stato di arresto il
21 gennaio scorso per la tentata truffa e ora
agli arresti domiciliari.
I militari della Stazione di Longiano, infatti, l'
hanno deferita all' Autorità Giudiziaria per truffa, a seguito di denuncia ­querela presentata da parte di
un uomo residente in un Comune della Valle del Rubicone.
Le indagini eseguite dai militari hanno permesso di accertare che la donna, verso la fine del mese di
luglio 2015, a Longiano, si era fatta consegnare la somma contante di 800 euro, a fronte della promessa
di vendita di alcuni telefoni cellulari, i quali poi non sono mai stati consegnati, nonostante le continue
sollecitazioni dell' uomo che, a quel punto, aveva deciso di rivolgersi ai carabinieri.
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5 febbraio 2016
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
Serie D. Il tecnico Protti: «Davanti alle difficoltà ha deciso di lasciare il campo: serve carattere,
non presunzione»
La Sammaurese non ci sta e attacca Stimac
SAN MAURO PASCOLI. Non sono piaciute
alla dirigenza della Sammaurese le parole di
addio di Alex Stimac rilasciate nei giorni scorsi
al Corriere Romagna. L' ex numero uno
giallorosso, oggi in forza al Tre Fiori nel
campionato sammarinese, ha tolto il disturbo
lamentando di non avere più giocato dopo l'
arrivo di Stella dal Ravenna, accusando anche
la società di non averlo svincolato nel mercato
di gennaio. La dura replica arriva dal tecnico
Stefano Protti.
«Stimac è un ragazzino che ho fortemente
voluto a luglio e malgrado non avesse mai
messo piede in serie D con noi ha gio cato ben
16 partite da titolare.
Sentirmi dire che l' allenatore e la società non l'
hanno trattato nel giusto modo dopo poche
partite in panchina mi sembra che siamo usciti
dal seminato».
Ancor più duro il prosieguo: «Questi ragazzini
vivono di una presunzione unica. Stimac
dovrebbe fare un monumento alla
Sammaurese per averlo fatto giocare in serie
D, categoria che difficilmente vedrà nei
prossimi anni. Adesso gioca nel campionato
sammarinese? Bene, questa è la categoria
che gli compete. Con l' arrivo di Stella si è
c r e a t a u n a sana competizione e Stimac
davanti alle prime difficoltà anziché lavorare e sudare per giocarsi il posto, ha deciso di lasciare il
campo. Troppo facile fare così. Nel calcio come nella vita ci vuole caratte re».
Protti dice la sua anche sulla questione del mancato svincolo e della garanzia del portiere di non andare
a rinforzare altre squadre del girone: «Non si trova una scusa del genere a tre giorni dalla chiusura del
mercato. E sinceramente se l' avessi mandato in una squadra concorrente in lotta per la salvezza che ci
avrebbe garantito il suo impiego, l' avrei liberato di corsa, così avrei trovato una squa dra che in
classifica sarebbe finita sotto di noi. I giocatori che alleno li considero tutti miei figli e raramente dico
cose del genere. Tuttavia quando mi trovo un giocatore con così tanta presunzione è giusto rispondere
per le rime».
Non semplice intanto si preannuncia la gara casalinga di domenica prossima contro il San Marino sul
fronte ordine pubblico, viabilità e parcheggi per la contemporanea presenza, a poche centinaia di metri
dallo stadio, del carnevale in piazza che richiamerà sicuramente migliaia di persone. (f.f.
)
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
Calcio Juniores. L' Imolese ne fa 6 al Bellaria
Apoteosi rossoblù
BELLARIA: Zenunaj, Maffei, Ciurlanti,
Stanzione (Liuzzi, Mariotti), Del Magro,
Petracca, Berchicchi, Caporotundo, Vi calvi
(Shehu), Federico, Pari.
Allenatore: Rossi.
IMOLESE: Calzolari, Mazza, Monaco,
Ragazzini, Farnè, Bussi, Carboni
(Santandrea) , B o l e l l i ( D a l l ' O l i o ) , S p a d a
(Marani), Ca salone, Corvino. All.: Baiesi RETI:
17' pt Carboni, 30' pt Ca salone, 44' pt Vicalvi,
2' st Vicalvi, 24' st Corvino, 27' st Marani, 31' st
Corvino, 43' st Casalone.
BELLARIA. L' Imolese vince il primo set a
Bella ria. Si mette subito in discesa per i
rossoblù: dopo 17' Carboni di testa gira in rete
il pallone crossato da Corvino. Un gran tiro da
fuori di Casalone firma il bis per un' Imolese
che si addormenta, a cavallo della pausa,
consentendo a Vicalvi di segnare due volte. La
doppia espulsione di Monaco e Ciurlati fa
saltare gli schemi, con l' Imolese che comincia
ad imperversare e trionfa.
Prossimo impegno in casa contro la
Sammaurese.
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Pagina 43
Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
I soldi nascosti? «Frutti di investimenti»
SAN MAURO PASCOLI. Continua a rivelarsi difficile la
strada che gli investigatori stanno battendo per cercare
di identificare due dei quattro aggressori che lo scorso
11 dicembre hanno gambizzato un uomo a colpi di
mazza da baseball, prima di rapinarlo di 20 mila euro.
Gli arresti dei giorni scorsi nella zona di Brindisi (uno dei
due ammanettati era già ai domiciliari, detenuto per altra
causa) sono stati eseguiti a distanza di tempo dalle
prove raccolte da investigatori ed inquirenti. Un
intervallo dovuto al tentativo di giungere prima a prove
schiaccianti per inchiodare i due banditi incappucciati, di
cui però si ignora ancora l'identità.
Adesso la procura ed i carabinieri (coordinarti dal pm
Filippo Santangelo) per cercare di giungere all'i de n ti f
ic az i on e d e ll 'intero commando, stanno cercando di
tracciare la linea segnata dai soldi che sono stati rapinati
in quel frangente.
«Si trattava di denaro proveniente da alcuni investimenti
che avevo fatto e per questo si trovava nascosto in casa
mia». E' la dichiarazione fatta dalla vittima nel
l'immediatezza dell'aggressione subita. E' stata presa
con le dovute cautele dagli investigatori, visto che il
ferito ed i due rapinatori arrestati si conoscevano, ma è
da lì che si ripartirà per cercare di dare dei nomi a tutti i componenti del commando.
In cella, in attesa di giudizio, ci sono Raffaele Pietanza, 35enne di San Pietro Vernotico, e Marcello
Solazzo, 32enne della stessa città salentina. I due uomini, già indagati nell'i n c h i esta Dirty Soccer su l
calcio scommesse, ora sono accusati di aver fatto parte di un gruppo che ha pestato nella sua casa e
rapinato un altro indagato della stessa inchiesta.
E' invece sammaurese l'altro protagonista di questa torbida vicenda: il 35enne M.C., che è stato
gambizzato a colpi di mazza da baseball da quattro banditi che lo hanno sorpreso nel giardino della sua
abitazione. Colpi che non si sono fermati fino quando la vittima non ha in qualche maniera rivelato dove
nascondeva l'ingente somma di denaro: 20 mila euro, che sono stati poi recuperati nella sua casa con
modalità altrettanto brusche.
Naturalmente, pur avendo preso atto di quanto dichiarato dalla vittima, inquirenti ed investigatori
continuano a valutare se la rapina sia riconducibile agli scandali legati al calcio scommesse
recentemente giunti a giudizio sportivo.
La vittima del pestaggio (di cui tuteliamo l'identità negli articoli relativi a questo episodio), per gli
investigatori di Dirty Soccer, era stato tra i più attivi partecipanti alle vicende legate al mondo del calcio
e delle scommesse. Tentativi di combine di partite che in alcuni casi avevano visto nel ruolo di indagati
anche i due uomini arrestati per avere aggredito il sammaurese.
In alcuni casi anche in compagnia dello stesso.
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La Voce di Romagna
Comune di San Mauro
IL PERSONAGGIO L' allenatore della Sammaurese, che domenica ospita i biancazzurri di
Medri, ricorda i suoi trascorsi da attaccante con la maglia del San Marino alla fine degli anni
Ottanta: "In D segnai 22 reti"
Protti, com' è dolce il Titano "Da lì partì la mia
carriera"
"Mazza ebbe fiducia in me. Che presidente allora De Biagi: al San Marino serve lui"
Forse in pochi lo ricordano, ma fu sul Titano ­
quel Titano cui schiuderà le porte, dome nica,
della sua San Mauro c h e Stefano Protti si
cinse più che mai di gloria sotto rete. Sempre
una quindicina di reti, poi, in terza serie, ma fu
in quella stagione dilettantistica a San Marino,
nell' ormai lontano 1989­'90 che l' attaccante
romagnolo riuscì ad andare oltre, addirittura, i
venti sigilli. Ventidue per l' esattezza.
E poco conta che fosse Serie D, perché lo
ricorda Protti: "Allora quella categoria era di
gran valore, come fosse professionismo". Poi
da allora mai più biancazzurri sulla sua strada.
Fino allo scorso ottobre, quando se li ritrovò di
fronte da allenatore dell' ormai sua storica
Sammaurese. E giocò loro pure un brutto tiro,
infliggendo una sconfitta che la compagine di
Medri non ha ancora dimenticato: "Certo i
valori a livello economico sono agli antipodi,
ma per fortuna nel calcio non vince sempre il
più forte". Ma non, però, che avesse sassolini
da togliersi dalle scarpe Protti. Perché vero
che su questo San Marino, avrebbe pure
qualcosa da ridire, magari a livello societario
("Chissà, ad esempio, perché non ci è stato
concesso l' anticipo al sabato visto che si
gioca di nuovo mercoledì"), ma per il Titano di
per sé nutre solo amore Protti: "Fu San Marino
a lanciarmi: quella stagione di ventidue gol fu fondamentale. E nonostante già avessi fatto qualcosa di
buono a Livorno e Santarcangelo. Ma quel bottino di gol mi spalancò le porte in C2 del Virescit che
allora era tanto, e poi sempre più su, più C1 che C2. Pensare che il mio primo anno a San Marino,
quello precedente, tra i professionisti, con Lele Lucchi in panchina, fu sfortunato: una strappo che mi
lasciò fuori sei mesi. Volevo rientrare presto e quello mi fu fatale. Ero giovane, e confesso che quella
lunga assenza mi fece preoccupare. Fui costretto a ricominciare dai dilettanti, proprio da quello stesso
San Marino che nel frattempo era retrocesso, ma proprio quella fu la mia fortuna: diventai
capocannoniere e presi il volo. Al di là del quarto o quinto posto, non ricordo, della squadra che pure
era mica da poco: avevo compagni come Alberto De Rossi, che era centrale difensivo. Fu un piacere
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La Voce di Romagna
Comune di San Mauro
firmare qualche doppietta e tripletta. Giampaolo Mazza che devo ringraziare, mi diede fiducia e io la
ricambiai. Devo molto a lui, per quanto poi fu esonerato. Che annata: solo bei ricordi. Anche perché
Germano De Biagi, già alle redini della società, era davvero straordinario.
Credo manchi molto a questo San Marino, e mi auguro torni presto: una società deve poter contare su
un presidente del posto che sappia pensare con amore alla sua società".
Scherzetto all' andata e voglia di provarci pure domenica. Eppure nutre ancora tanto affetto, per il
Titano, Stefano Protti: "Lo ricordo sempre con piacere, e se capita lo frequento volentieri. Ad esempio:
non amo partecipare ai salotti televisivi ma quella sammarinese è forse l' unica emittente cui rispondo di
sì se mi chiama.
Ma sì: San Marino è un po' nel cuore".
Per quanta intenzione di vincere di nuovo. Anche domenica.
Pierfrancesco Grossi.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
sanità
Dalle Regioni l' ok per il riparto del fondo da 111 mld
Per la prima volta la Conferenza delle Regioni
e delle Province autonome approva in tempo
record il riparto del Fondo sanitario nazionale:
sono bastate quattro ore ieri ai governatori per
trovare l' accordo su come dividersi i 111
miliardi di euro che serviranno per gestire e
finanziarie il Servizio sanitario nazionale per
tutto il 2016. Il presidente della Conferenza
delle Regioni Stefano Bonaccini ha parlato di
risultato storico.
«È anche il segnale che si può fare
programmazione con la certezza delle
risorse».
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5 febbraio 2016
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Question time. Irrilevante il finanziamento pubblico
Paritarie, i fondi non pesano sull' esonero Iva
roma Ai fini dell' esenzione Iva sulle
prestazioni educative dell' infanzia e della
gioventù , e quelle didattiche di ogni genere
non ha alcuna rilevanza il finanziamento
pubblico di cui possono beneficiare scuole e
istituti riconosciuti da amministrazioni e Onlus.
Il chiarimento, chiesto da Sara Moretto (Pd)
nel corso del question time in commissione
Finanze alla Camera, è giunto ieri dal
viceministro all' Economia, Enrico Zanetti.
Nell' interrogazione a risposta scritta la
Moretto chiedeva al Mef soprattutto la corretta
applicazione dell' esclusione Iva anche per le
p r estazioni educative, didattiche e formative
approvate e finanziate da enti pubblici per l'
aggiornamento professionale, sancita nel 2008
dalla circolare 22/E dell' Agenzia. In particolare
si chiedeva quali siano le modalità alternative
al finanziamento per il riconoscimento del
requisito soggettivo per l' esenzione Iva di tali
prestazioni educative.
Nella risposta Zanetti ha ricordato che,
secondo quanto già precisato dall' Agenzia, ai
fini dell' applicazione dell' esenzione Iva non
r i l e v a n o « n é l e m o d a l i t à n é l ' entità d i
effettuazione del finanziamento». Il
finanziamento rappresenta nei fatti una modalità alternativa al riconoscimento formale delle prestazioni.
Per applicare l' esenzione, dunque, si dovrà far riferimento ai requisiti e alle condizioni previste dalla
"legge Iva" (articolo 10, comma 1 n. 20, del Dpr 633/1972) e dalla circolare 22/E del 2008.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
INTERVENTO
La riforma della Pa dimentica il contraddittorio
Nella notte del 20 gennaio è stato approvato in
Consiglio dei ministri lo schema di decreto
legislativo che andrà a riformare la disciplina
del licenziamento disciplinare nella pubblica
amministrazione e che prevederà una guerra
ai fannulloni grazie a una serie di misure che
arrivano persino a configurare il reato penale
di "omissione di atti d' ufficio". Il nodo cruciale
del decreto sta infatti nella volontà di
combattere ­ almeno nelle intenzioni ­ il
fenomeno dell' assenteismo nel pubblico
impiego con ogni mezzo possibile.
Tuttavia non convince la previsione d e l l a
sospensione dal servizio e dalla retribuzione
del dipendente colto in flagranza, entro le 48
ore, in assenza di contraddittorio. Infatti,
mentre la possibilità di sospendere dall' attività
lavorativa il dipendente che abbia tenuto gravi
comportamenti, rispecchia una misura già
esistente, desta invece seri dubbi la
sospensione dalla retribuzione.
La sospensione in via cautelare dall' attività
lavorativa ­ prevista dalla contrattazione
collettiva di riferimento ­ risponde alla
necessità di allontanare dall' azienda il
lavoratore durante il procedimento
disciplinare, nel caso in cui la sua presenza possa costituire fondato pericolo di possibili ulteriori
turbamenti.
La sospensione dalla retribuzione, evidentemente, corrisponde non tanto a una misura cautelativa,
quanto a una vera e propria sanzione attuata senza contraddittorio e, dunque, al di fuori delle regole e
delle garanzie previste dalla legge e dal contratto collettivo, comprimendo inesorabilmente il diritto di
difesa del lavoratore. Si badi bene, è assolutamente giusto che colui che si macchia di un delitto tanto
odioso quanto la falsa attestazione di presenza, paghi salato il proprio comportamento. Tuttavia la
norma rischia di essere un boomerang.
E infatti l' applicazione della sospensione dalla retribuzione potrà essere giudicata innanzitutto
illegittima, proprio in considerazione del fatto che il lavoratore non ha potuto esercitare alcun diritto di
difesa. Va da sé che in questo caso si aprirebbe un contenzioso con la pubblica amministrazione, la
quale non solo sarà tenuta a restituire quanto indebitamente trattenuto, ma anche a risarcire i danni del
dipendente ingiustamente punito.
Inoltre non si comprende quale finalità possa avere la previsione del reato di omissioni di atti d' ufficio,
che prevede la pena della reclusione del dirigente o, negli enti privi di qualifica dirigenziale, del
responsabile dell' ufficio competente, tenuto conto che si tratta di un reato già tipizzato nell' articolo 328
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Il Sole 24 Ore
<­­ Segue
Pubblica Amministrazione
del codice penale e quindi già efficace e operativo.
In definitiva, non sembra che l' attuale impianto introduca elementi di novità per contrastare
efficacemente il fenomeno dell' assenteismo e dello scarso rendimento. Se l' intenzione è quella di
sgominare i fannulloni, sarebbe bene affrontare l' argomento non solo nell' ambito delle false
attestazioni in servizio, ma anche chi, un esempio per tutti, timbra il cartellino ma poi legge il giornale in
ufficio.
Anche questi ultimi sono fannulloni, ma per loro le armi sono spuntate e l' onere probatorio per provarne
la scarsa produttività è improbo senza contare che l' eventuale licenziamento viene spesso tramutato
dai tribunali in una reintegra. Se si vuole allineare il settore pubblico al privato, forse occorrerà ripensare
le regole in senso più ampio, a maggiore garanzia e tutela di quella parte dei lavoratori della Pa che
lavora diligentemente.
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GABRIELE FAVA
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Pagina 29
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Giudizi sugli appalti, limiti al pluricontributo unificato
D' accordo, il contributo unificato multiplo nei
giudizi sugli appalti pubblici è conforme ai
principi eurounitari con tanto di bollino blu
della Corte di giustizia Ue, che ha dato il via
libera con la sentenza 61/14, pubblicata il 6
ottobre scorso. Ma non è detto che si debba
sempre pagare l' ulteriore tributo: deve infatti
escludersi la debenza quando il ricorso per
motivi aggiuntivi si limita a ribadire le stesse
censure riferite all' intervenuta aggiudicazione
definitiva della gara. È quanto emerge dalla
sentenza 2840/15, pubblicata dal Tar Sicilia,
sede staccata di Catania, quarta sezione.
Illegittimità derivata È accolto il motivo di
ricorso dell' azienda che chiede di essere
esentata dal versamento. È vero: la Corte Ue
che ha affermato che la legge italiana sui
contributi multipli in caso di ricorsi avverso la
stessa aggiudicazione non contrasta col diritto
eurounitario perché la somma da pagare resta
comunque compresa nel 2% del valore della
gara e, dunque, non ostacola il ricorso alla
giustizia. Ma la Corte di Lussemburgo ha pure
sottolineato che spetta al giudice nazionale
accertare se gli oggetti dei ricorsi «non sono
effettivamente distinti o non costituiscono un
ampliamento considerevole dell' oggetto della
controversia già pendente»: in tal caso
bisogna «dispensare l' amministrato dall' obbligo di pagamento di tributi giudiziari cumulativi». Nella
specie il focus della lite non si allarga perché il ricorso di limita a ribadire, fra l' altro per illegittimità
derivata, le censure rivolte contro l' attribuzione dei lavori.
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DARIO FERRARA
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5 febbraio 2016
Pagina 31
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
confedilizia
Il sistema Tari non regge più
«Il sistema Tari non regge più. L' obbligo di
coprire le spese del servizio senza alcun
controllo di queste spese, si riduce nell'
indiscriminato potere dei comuni di aumentare
la tassa rifiuti fino all' inverosimile. Un tavolo di
confronto fra le diverse componenti interessate
al controllo della spesa e alla gestione dei
rifiuti, a cominciare dalle rappresentanze dei
contribuenti (proprietari e inquilini), è
indifferibile a più titoli». Lo afferma il
presidente del Centro studi Confedilizia,
Corrado Sforza Fogliani, in merito ai dati
diffusi da Confcommercio (si veda ItaliaOggi di
ieri). Sforza Fogliani fa appello direttamente al
presidente del Consiglio: «la detassazione
della prima casa portata non può essere
totalmente annullata dall' aumento dei tributi
locali».
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Pagina 37
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Ancora sconti tardivi sul Patto di stabilità 2015
Ancora sconti tardivi sul Patto 2015. Dopo i
b o n u s p e r i 3 8 m i l i o n i p e r i l trasporto
ferroviario (si veda ItaliaOggi del 27/1/2015)
sono arrivati altri 462 milioni destinati ad
accelerare i pagamenti sui fondi europei. Ad
assegnarli è stato il dpcm 7 dicembre 2015,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 27 del 3
febbraio scorso. Il provvedimento dà
attuazione all' art. 1, comma 145, della legge
190/2014, che ha destinato all' alleggerimento
d e l Patto i p r o v e n t i d e r i v a n t i d a l l '
assegnazione dei diritti d' uso delle frequenze
radioelettriche. L' importo effettivamente
disponibile è risultato inferiore rispetto sia a
quanto ipotizzato dalla norma (che aveva
stimato un' entrata pari ad almeno 700 milioni),
che soprattutto alle richieste di «spazi
finanziari» da parte dei potenziali beneficiari,
che hanno raggiunto una cifra quattro volte
superiore. I beneficiari dello sblocco sono, da
un lato, le regioni, che si sono portate a casa la
fetta più consistente (462 milioni in termini di
competenza e 407 in termini di cassa), dall'
altro i comuni sede delle città metropolitane
cui sono andati in tutto 54 milioni a valere solo
sulla cassa. La quota più consistente è quella
assegnata a Firenze (32 milioni), che stacca
nettamente Torino (9 milioni) e Genova (5
milioni). Il provvedimento arriva ben oltre la scadenza dell' esercizio di riferimento (anche se il via libera
in Conferenza unificata risale al 19 novembre scorso).
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5 febbraio 2016
Pagina 37
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Contratti di solidarietà, reintegro al 70%
FRANCESCO CERISANO ­ L'integrazione salariale a
beneficio dei lavoratori in contratto di solidarietà torna al
70%. Viene dunque risolto il pasticcio creato dalla legge
d i stabilità 2 0 1 6 ( l e g g e n . 2 0 8 / 2 0 1 5 ) c h e a v e v a
«dimenticato» di prorogare anche per quest' anno l'
ulteriore 10% di integrazione che va ad aggiungersi al
60% previsto dalla legge (si veda ItaliaOggi del
27/1/2016). Lo hanno deciso le commissioni affari
costituzionali e bilancio d e l l a c a m e r a c h e h a n n o
approvato un emendamento al dl milleproroghe (dl n.
210/2015) a firma della deputata Pd Luisella Albanella
che conferma l' integrazione salariale solo per il 2016
destinandovi uno stanziamento di 50 milioni, in linea con
quello del 2015.
La misura vale per tutte le intese stipulate prima del
24/9/2015, data di entrata in vigore del dlgs n. 148/2015
di riforma degli ammortizzatori sociali. Dai relatori,
Daniela Gasparini e Francesco Laforgia, è arrivato un
pacchetto di emendamenti eterogenei che spaziano da
Bagnoli alla Scuola del Gran Sasso, passando per i
ricercatori, le università, i fabbisogni sanitari e la
proroga per il Consiglio nazionale dell' Ordine dei
giornalisti che resterà in carica fino al 31 dicembre.
Marche, Umbria e Veneto, elette lo scorso 17 dicembre regioni benchmark per i costi standard sanitari,
vengono confermate anche per il 2016. Slitta all' 1/1/2017 il termine dell' entrata in vigore delle misure
per raggiungere gli standard europei del parco mezzi destinato al tpl e in particolare per l' accessibilità
alle persone con mobilità ridotta. Le università potranno prorogare fino al 31/12/2016 i contratti dei
ricercatori a tempo determinato.
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5 febbraio 2016
Pagina 37
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
La sezione autonomie della Corte conti affronta molti quesiti posti dai responsabili finanziari
Sulle entrate decide il consiglio
È l' organo competente a porre il vincolo sulla cassa
MATTEO BARBERO ­ Spetta al consiglio
comunale attribuire a entrate libere o destinate
uno specifico vincolo di destinazione. A tal
fine, occorre un' esplicita specifica
deliberazione, rispetto alla quale il bilancio
dovrà essere coerente. È questo il principale
chiarimento fornito dalla deliberazione della
sezione delle autonomie della Corte dei conti
n. 3 del 2 febbraio 2016, diffusa ieri, che ha
affrontato una serie di quesiti concernenti la
corretta applicazione dei nuovi principi
contabili della competenza finanziaria introdotti
dal dlgs 118/2011, integrato e corretto dal dlgs
126/2014.
Molti dei quesiti affrontati riguardavano dubbi
che i responsabili del servizio finanziario si
sono posti nello scorso e ormai chiuso
esercizio, che per molte amministrazioni è
stato quello del passaggio alla contabilità
armonizzata, mentre da quest' anno si applica
a pieno regime il nuovo ordinamento.
Viceversa, hanno una portata ed un interesse
assai più attuale le precisazioni dei giudici
contabili sulla gestione della cassa vincolata.
Il tema è già stato oggetto di una precedente
deliberazione d e l l a s t e s s a s e z i o n e d e l l e
autonomie (la n. 31/2015), che la nuova
pronuncia richiama per ribadire che le entrate
genericamente destinate agli investimenti confluiscono nella cassa generale, ma a fine esercizio deve
essere mantenuto il vincolo, assicurandone la conservazione nei fondi destinati agli investimenti
evidenziati nell' avanzo di amministrazione. Tale quota «destinata» del risultato d' amministrazione, a
differenza della quota «vincolata», è utilizzabile con provvedimento di variazione di bilancio solo a
seguito dell' approvazione del rendiconto. Vincoli specifici ulteriori possono essere apposti dall'
amministrazione, senza incidere sulla cassa ed entro limiti ben circoscritti, con riferimento a entrate
straordinarie non ricorrenti.
L a deliberazione più recente precisa ulteriormente quale sia l' organo comunale competente ad
attribuire a entrate libere o destinate uno specifico vincolo di destinazione. Trattandosi di una
prerogativa che ricade sulla programmazione e che incide sul bilancio di previsione e sul rendiconto
della gestione, la cui approvazione è di competenza del consiglio, si afferma anche in tale ambito la
competenza consiliare.
Per la peculiarità della fattispecie, occorre un' esplicita specifica deliberazione, rispetto alla quale il
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
bilancio dovrà essere coerente. Si tratta comunque, precisa la pronuncia, di determinazioni che hanno
la loro sede naturale negli atti che compongono il ciclo di bilancio, nell' ambito dei quali è possibile dare
specifica evidenza alla determinazione di assegnare vincoli di destinazione a particolari entrate riferibili
alle categorie per le quali la legge ne ammette la facoltà.
L' esito di tali procedure, che possono investire la fase di programmazione prodromica all' approvazione
del bilancio di previsione e le variazioni di bilancio, ha evidenza in sede di rendicontazione attraverso la
determinazione dei fondi vincolati che compongono l' avanzo.
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
La delibera Anac sull' affidamento di servizi al terzo settore prevede molte restrizioni
Coop sociali, appalti difficili
Gli esecutori devono essere il 30% dei lavoratori
Appalti a cooperative sociali più difficili. La
deliberazione 32/2016 dell' Anac «Linee guida
per l' affidamento d i servizi a enti del terzo
settore e alle cooperative sociali» prevede una
serie di restrizioni agli affidamenti, alla luce di
valutazioni interpretative non del tutto coerenti
col sistema previsto dall' articolo 5 della legge
381/1991.
Particolare problemi emergono dalla chiave di
lettura fornita dall' Anac sul fine particolare
degli affidamenti «riservati» alle cooperative
sociali di tipo B: il reinserimento lavorativo dei
lavoratori svantaggiati. L' Anac ritiene che «la
percentuale dei lavoratori svantaggiati debba
essere riferita sia al numero complessivo dei
lavoratori della cooperativa sia a quello che
esegue le singole prestazioni dedotte in
convenzione», perché una diversa
interpretazione avvererebbe il rischio di
conseguire in minima parte l' obiettivo di
inclusione sociale, che giustifica gli appalti
riservati.
Il suggerimento dell' Anac, però, non convince.
L' articolo 4, comma 2, della legge 381/1991
fissa un requisito soggettivo delle cooperative
sociali di tipo B disponendo che le persone
svantaggiate definite dalla norma «devono
costituire almeno il 30% dei lavoratori della
cooperativa e, compatibilmente con il loro stato soggettivo, essere socie della cooperativa stessa».
Il successivo articolo 5, comma 1, consente gli affidamenti di servizi alle cooperative sociali di tipo B
sotto soglia, in deroga alla normativa sui contratti pubblici a condizione che le connesse «convenzioni
siano finalizzate a creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate». La locuzione utilizzata dal
legislatore non collima con l' interpretazione secondo la quale un appalto alle coop di tipo B sia legittimo
solo se gli esecutori della prestazione siano il 30% dei suoi lavoratori.
La disciplina ha lo scopo che dalle commesse pubbliche le cooperative possano trarre i finanziamenti
necessari sia per mantenere la quota del 30% di soggetti svantaggiati, presupposto per poter
partecipare alle selezioni per gli affidamenti, sia per creare nuove opportunità di lavoro. Queste, non
necessariamente debbono coincidere con forme di lavoro subordinato che possano costituire il 30% del
valore complessivo del costo del personale dell' appalto. L' opportunità di lavoro potrebbe essere
perseguita mediante forme contrattuali estremamente flessibili, per dare prevalenza all' inclusione
sociale. Dunque, il personale chiamato a nuove opportunità di lavoro potrebbe essere impiegato
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
direttamente nella commessa per poche ore, ben inferiori al 30%.
Inoltre, visto che la legge intende favorire opportunità lavorative non connesse allo specifico appalto ma
in generale, si può porre l' esempio di una cooperativa sociale di tipo b) destinataria di una commessa
di attività di sfalcio erba, che non impieghi alcuno svantaggiato nello specifico servizio, però utilizzi le
entrate della commessa per assumere un disabile (inidoneo all' attività di sfalcio) nell' ambito dei propri
servizi amministrativi.
Lo scopo della legge 381/1991 sarebbe comunque ottenuto e la giustificazione della deroga al sistema
degli appalti pubblici pienamente rispettata. È nell' indicazione del progetto di inclusione socio­
lavorativa prima, nonché nella convenzione, poi, che vanno con precisione indicate le modalità con le
quali la cooperativa assicura le opportunità di lavoro, in modo che poi sia possibile il monitoraggio posto
a verificare che gli obiettivi di inclusione e reinserimento siano davvero rispettati, per tutta la durata dell'
appalto. Un altro problema riguarda le procedure selettive.
L' Anac ricorda che per effetto della novella all' articolo 5, comma 2, della legge 381/1991 da parte dell'
articolo 1, comma 610, della legge 190/2014 gli affidamenti possono essere realizzati «previo
svolgimento di procedure di selezione idonee ad assicurare il rispetto dei principi di trasparenza, di non
discriminazione e di efficienza».
L' autorità in proposito afferma che le stazioni appaltanti per i servizi ricompresi nell' allegato IIA al
codice dei contratti debbono utilizzare le procedure previste dagli articoli 124, comma 6, o 125, comma
11, del medesimo codice, adempiendo agli obblighi informativi; dovranno utilizzare la procedura
semplificata di cui all' articolo 27 nel caso di servizi di cui all' allegato IIB. Tale conclusione appare,
tuttavia, non condivisibile.
Poiché, però, la legge 381/1991 consente di derogare alle norme sugli affidamenti, nessuna
disposizione del codice dei contratti può considerarsi da applicare obbligatoriamente come disciplina di
dettaglio, ma solo limitatamente a indicazioni di principio.
LUIGI OLIVERI
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Pagina 38
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Ennesima proroga in vista per i bilanci degli enti
È in arrivo una nuova proroga del termine per l'
approvazione dei bilanci degli enti locali. La dead­line,
attualmente fissata al 31 marzo, dovrebbe slittare al 30
aprile.
Il copione è lo stesso ormai da diversi anni, con l'
esecutivo che promette «mai più rinvii», ma che poi è
costretto a concederli. Il tema sarà affrontato nella
prossima Conferenza stato­città e autonomie locali, in
calendario per il prossimo 18 febbraio. Anche questa
volta il principale problema da risolvere riguarda fondo
di solidarietà comunale, ormai sempre più simile a un
rebus. La quantificazione di questa posta di entrata
rappresenta, infatti, una via di mezzo fra un' acrobazia e
una lotteria. In queste settimane stanno circolando
diverse ipotesi e metodologie di stima, in attesa che
arrivino i numeri ufficiali.
Al riguardo, come sempre, regna la più assoluta
incertezza: in teoria, stando a quanto previsto dalla
legge 208/2015, il riparto dovrebbe essere definito al più
tardi entro il 30 aprile. Peccato che, al momento, la
scadenza per approvare i bilanci d i previsione s i a
fissata al 31 marzo. Da qui l' inevitabile slittamento,
come sempre accompagnato dalla promessa che sia l'
ultimo. Intanto, nei giorni scorsi si sono aperti i tavoli tecnici fra Ministero dell' interno, Mef e Anci per
definire i criteri di distribuzione.
Molte le incognite, dall' adeguatezza dei fondi stanziati per compensare il mancato gettito di Imu e Tasi
all' impatto dei nuovi fabbisogni standard (altro oggetto misterioso) che sono in fase di elaborazione da
parte della Sose. Senza dimenticare la sempre più ingarbugliata vicenda delle imposte sui terreni
agricoli, per i quali l' ultima legge di stabilità ha nuovamente cambiato le regole, riesumando la vecchia
circolare delle Finanze n. 9/1993 e introducendo un' esenzione piena per coltivatori diretti e imprenditori
agricoli professionali. Secondo l' Ifel, tale partita porterà ai comuni un' ulteriore compensazione di circa
250 milioni, di cui però non sono chiari tempi e modalità. Per chiudere i bilanci, quindi, sindaci e
ragionieri devono affidarsi a calcoli quasi cabalistici, con buona pace dei principi di veridicità,
attendibilità, correttezza e comprensibilità riaffermati dalla riforma della contabilizzata introdotta dal dlgs
118/2011. Senza contare che quest' ultimo impone ai comuni di accertare il fondo sulla base dei dati
divulgati attraverso il sito internet istituzionale del Viminale.
MATTEO BARBERO
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Fondo crediti inesigibili, esclusione limitata
L' esclusione del fondo crediti di dubbia
esigibilità dal saldo rilevante ai fini del
pareggio di bilancio vale solo per la quota non
finanziata dall' avanzo. Gli enti locali possono
escludere anche gli altri fondi destinati a
confluire nella quota accantonata del risultato
di amministrazione, ma non il fondo di riserva
per spese obbligatorie e impreviste.
Sono questi i principali chiarimenti forniti dalla
Commissione Arconet, che nella riunione del
20 gennaio scorso ha dato il via libera al
prospetto sul pareggio da allegare al bilancio
d i previsione ai sensi del comma 712 della
legge 208/2015. Anche gli enti che abbiano
varato il preventivo 2016­2018 in data
anteriore all' approvazione del modello (che
dovrà essere formalizzata con apposito
decreto ministeriale) dovranno allegare il
prospetto al documento contabile già
licenziato mediante delibera di variazione
approvata dal consiglio entro e non oltre 60
giorni dalla data di entrata in vigore del
predetto decreto ministeriale. Nelle more del
perfezionamento di tale provvedimento (che
richiederà ancora alcune settimane), è
opportuno che gli enti alleghino comunque al
preventivo un prospetto in linea con quello
approntato da Arconet. Dall' esame del
resoconto della Commissione si desumono anche alcune importanti indicazioni.
In primo luogo, si conferma che l' esclusione del fondo pluriennale vincolato (prevista solo per la quota
non derivante da debito) deve essere operata in entrata sommando il relativo importo agli accertamenti
ed analogamente in spesa sommando il relativo importo agli impegni. Tale meccanismo opera solo per
il 2016. Ma le puntualizzazioni più importanti riguardano la contabilizzazione del fondo crediti di dubbia
esigibilità e degli altri fondi spese e rischi futuri concernenti accantonamenti destinati a confluire nel
risultato di amministrazione che possono essere esclusi dalle spese finali. Per il fondo crediti di dubbia
esigibilità, può essere esclusa dalle spese finali esclusivamente la quota non finanziata dall' avanzo.
Ricordiamo, infatti, che il fondo crediti di dubbia esigibilità stanziato in bilancio può essere finanziato
con la quota del risultato di amministrazione accantonata se, a seguito della verifica di congruità
effettuata in sede di rendiconto, risulta che tale accantonamento è superiore rispetto a quello richiesto
dai principi contabili. In tal caso, la quota che conseguentemente si libera può essere destinata a dare
copertura al fondo stanziato in bilancio, ma, come detto, non può essere portata in detrazione ai fini del
pareggio di competenza. Possono essere esclusi dalle spese finali il fondo contenzioso (disciplinato dal
principio applicato della contabilità finanziaria al punto 5.2, lettera h) e gli altri fondi destinati a confluire
nel risultato di amministrazione, come il fondo perdite società partecipate (previsto dall' articolo 1,
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
comma 551, della legge 147/2013) e i fondi riguardanti passività potenziali che possono essere previsti
in sede di predisposizione del bilancio di previsione tenendo conto delle specificità di ciascun ente. Non
può essere escluso, invece, il fondo di riserva per spese obbligatorie e impreviste, che essendo uno
strumento ordinario destinato a garantire il rispetto del principio di flessibilità del bilancio, non viene
considerato tra i fondi destinati a confluire nel risultato di amministrazione. Naturalmente, anche il fondo
di riserva, laddove non utilizzato nel corso dell' esercizio (e quindi non impegnato), non sarà
considerato tra le spese rilevanti in sede di monitoraggio finale. Al saldo fra entrate e spese finali vanno
aggiunti o sottratti gli spazi finanziari ceduti o acquisiti tramite i Patti di solidarietà (regionale verticale,
regionale orizzontale e orizzontale nazionale); nelle more dell' attribuzione, si suggerisce di indicare
solo gli spazi che si prevede di cedere.
Sono da includere gli effetti positivi e negativi dei patti orizzontali 2014 e 2015.
MATTEO BARBERO
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Anac vieta di restringere i requisiti per l' ammissione alle gare
Stretta sulle deroghe per gli appalti alle coop
Limiti alle procedure di affidamento di servizi
sociali in deroga, ammesse solo per un arco
temporale determinato; divieto di restrizione
delle condizioni di acceso al mercato e di
clausole «su misura» per eludere la
concorrenza; necessari attenti controlli sui
requisiti di moralità professionale e sulle
modalità di esecuzione dei contratti. Sono
questi alcuni dei punti delle quasi 50 pagine in
cui si articolano le linee guida Anac siglate da
Raffaele Cantone.
Le indicazioni dell' Anac si inseriscono in un
contesto economico che vede le
organizzazioni non profit muoversi in un
ambito caratterizzato dall' assenza di una
specifica normativa di settore che disciplini in
maniera organica l' affidamento di contratti
pubblici ai soggetti operanti nel cosiddetto
terzo settore.
L' Anac ha deciso di fornire indicazioni
operative alle amministrazioni aggiudicatrici e
agli operatori del settore, per ricondurre le
modalità di affidamento dei contratti al rispetto
della normativa comunitaria e nazionale. Per
prevenire la corruzione, l' Autorità di Cantone
invia le stazioni appaltanti anche al rispetto dei
principi di libera circolazione delle merci, di
libertà di stabilimento, libera prestazione dei
servizi.
Sembra banale, ma non lo è, visto che nell' ambito dei servizi sociali molte norme prevedono la
possibilità di effettuare affidamenti in deroga all' applicazione del codice dei contratti, introducendo il
ricorso a forme di aggiudicazione o negoziali, che consentono agli organismi «del privato sociale» (le
cooperative sociali e altre organizzazioni non profit) la piena espressione della propria progettualità.
Sul punto l' Anac è chiara: le deroghe possono trovare applicazione nei soli casi espressamente
consentiti dalla normativa e non è dato ricorrere ad applicazioni analogiche o estensive. Ecco quindi
che, per esempio, le convenzioni di cui alla legge 266/1991 con le associazioni di volontariato possono
essere stipulate in deroga ai principi dell' evidenza pubblica soltanto al fine di realizzare i principi di
universalità, solidarietà, efficienza economica e adeguatezza e a condizione che siano rispettati i
principi di imparzialità e trasparenza.
Trattandosi, inoltre, di contratti che comunque impegnano risorse pubbliche, l' Anac ha precisato che gli
affidamenti devono garantire l' economicità, l' efficacia e la trasparenza dell' azione amministrativa, oltre
che la parità di trattamento tra gli operatori del settore.
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Al bando, quindi, le clausole degli atti di gara che hanno l' effetto di restringere i requisiti di ammissione
alle gare (spesso si è usato il «trucco» di enfatizzare chi ha già avuto esperienze analoghe in un
determinato contesto territoriale o le ha al momento della pubblicazione del bando di gara).
Altro elemento segnalato dall' autorità come negativo è il fenomeno delle proroghe, che devono essere
assolutamente evitate e quando strettamente necessarie, limitate nell' arco temporale e
predeterminando le tariffe e le caratteristiche qualitative delle prestazioni.
Molto delicato anche il profilo dei controlli in fase di esecuzione del contratto che devono essere svolti
con accuratezza e nel dettaglio.
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Avvalimento nei concorsi di servizi
Indicare i mezzi prestati
Nell' avvalimento dei requisiti per la
partecipazione alle gare di appalto pubblico
costituisce elemento essenziale del contratto l'
indicazione specifica dei mezzi e dei requisiti
messi a disposizione del concorrente ed è
illegittimo il contratto indeterminato su questo
punto.
È quanto ha affermato il consiglio di stato
sezione terza con la sentenza del 29 gennaio
2016 n. 346 in tema di avvalimento dei
requisiti di partecipazione alle gare di appalto
pubblico di servizi e forniture, settori che non
hanno un sistema di qualificazione come
quello dei lavori.
La pronuncia approfondisce i contenuti del
contratto specificando alcuni elementi che
devono essere tenuti in particolare
considerazione.
Si chiarisce, per esempio, che la prova dell'
effettiva disponibilità delle risorse dell'
ausiliario da parte dell' ausiliato necessita che
il contratto si sostanzi in relazione alla natura
ed alle caratteristiche del singolo requisito «e
ciò soprattutto nei settori dei servizi e delle
forniture, dove non esiste un sistema di
qualificazione a carattere unico e obbligatorio,
come accade per gli appalti d i l a v o r i , e i
requisiti richiesti vengono fissati di volta in
volta dal bando di gara». I giudici, con riguardo alle prescrizioni dell' articolo 49 del codice dei contratti
e della disciplina attuativa del regolamento affermano che le norme vigenti, pur finalizzate a garantire la
serietà, la concretezza e la determinatezza di questo, non devono essere interpretate «meccanicamente
né secondo aprioristici schematismi concettuali, che non tengano conto del singolo appalto e ,
soprattutto, frustrando la sostanziale disciplina dettata dalla lex specialis».
In altre parole si afferma che è insufficiente allo scopo assegnato all' avvalimento la sola e tautologica
riproduzione, nel testo dei relativi contratti, della formula legislativa, dell' articolo 49, della messa a
disposizione delle «risorse necessarie di cui è carente il concorrente» o espressioni equivalenti.
In questi casi è legittima l' esclusione dalla gara pubblica dell' impresa che abbia fatto ricorso all'
avvalimento, producendo un contratto che non contiene alcuna analitica e specifica elencazione o
indicazione delle risorse e dei mezzi in concreto prestati.
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Con l' entrata in vigore della legge n. 11, pubblicata in G.U., salta il performance bond
Paletti al general contractor
Scattano i divieti: dal 13 febbraio niente direzione lavori
Dal 13 febbraio sarà vietato affidare la
direzione lavori al contraente generale e
applicare la garanzia globale di esecuzione;
niente «performance bond» anche per le gare
avviate prima del 13 febbraio. Sono questi
alcuni degli effetti immediati derivanti
dall'entrata in vigore della legge 28 gennaio
2016, n. 11 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale
del 29 gennaio 2016, n. 23.
In particolare, il primo importante elemento di
novità, e di forte impatto per il settore delle
grandi infrastrutture, è che dalla data di entrata
in vigore della legge (13 febbraio 2016) non è
più possibile affidare al contraente generale il
compito di responsabile o di direttore d e i
lavori.
Non solo: il divieto scatterà anche per le
procedure di appalto già bandite alla data di
entrata in vigore della legge, incluse quelle già
espletate per le quali la stazione appaltante
non abbia ancora proceduto alla stipulazione
del contratto con il soggetto aggiudicatario.
Strettamente correlata a questa norma è
anche un' altra disposizione della legge 11 che
ha però natura di criterio di delega e quindi
sarà attuata attraverso il decreto delegato che
è in gestazione presso la commissione
ministeriale nominata dal ministro Delrio.
Si tratta della lettera mm) del comma 1 dell' articolo 1 della legge delega che prevede la creazione,
presso il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di un albo nazionale obbligatorio dei soggetti che
possono ricoprire rispettivamente i ruoli di responsabile dei lavori, di direttore d e i l a v o r i e d i
collaudatore negli appalti pubblici di lavori aggiudicati con la formula del contraente generale.
In questa fase, o meglio dal 14 febbraio, appare evidente che se una stazione appaltante dovrà
stipulare un contratto per affidamento a contraente generale non potrà assegnare allo stesso anche la
direzione dei lavori, ma non sarà ancora disponibile l' albo previsto dalla legge 11. Pertanto, procederà
alla scelta del direttore dei lavori con regolare procedura a evidenza pubblica con automatico ritardo dei
tempi determinato dalla gestione di una gara aggiuntiva.
Va segnalato come il dato letterale della lettera mm) sembra dare per scontata la permanenza della
figura del contraente generale, ancorché da molti parti si parli di abolizione della cosiddetta «legge
obiettivo». Questa legge, in realtà è vigente e le norme attuative (dell' ex decreto 190) sono tutt' oggi
contenute nel codice dei contratti pubblici (articoli da 161 a 194).
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Il tutto dovrebbe però tornare a posto con l' altro criterio di delega (sss) che prevede l'«espresso
superamento delle disposizioni di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, con effetto dalla data di
entrata in vigore del decreto di riordino.
In ogni caso, va considerato che le direttive Ue prevedono sempre il cosiddetto «appalto del terzo tipo»
che, fin dal 1989 quando fu emanata la direttiva Ue n. 440 ha a oggetto il «fare eseguire con qualsiasi
mezzo» un' opera rispondente ai bisogni dell' amministrazione: si tratta esattamente dell' oggetto
contrattuale che portò nel 2001 alla definizione della nozione di affidamento a contraente generale;
adesso nelle bozze del decreto delegato che circolano, le disposizioni oggi nel codice dei contratti
pubblici sembrano cancellate. Rimane, invece, l' appalto del «terzo tipo», che il legislatore è obbligato a
recepire.
Se ne dovrebbe dedurre che, senza le norme che erano contenute nel decreto 190, le stazioni appaltanti
potranno sempre affidare a un soggetto simile al contraente generale lo stesso contenuto di prestazioni,
ma senza i «paletti» che sono ancora oggi previsti nel codice dei contratti pubblici.
Dal 13 febbraio (e per le procedure già avviate anche prima di tale data) non sarà possibile chiedere,
negli appalti di lavori di sola esecuzione oltre i 100 mln di euro, negli appalti integrati oltre i 75 mln di
euro, nonché per gli affidamenti a contraente generale, la garanzia globale di esecuzione (il cosiddetto
performance bond). Le norme relative saranno sospese fino all' emanazione del decreto delegato e poi
automaticamente abrogate; nel frattempo non si potrà procedere con lo svincolo automatico delle
cauzioni (fino all' 80% dell' importo del contratto).
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PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI
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La giurisprudenza detta le condizioni per la surroga del mancato sindaco
Il candidato fa gruppo
Ma la lista deve aver eletto un consigliere
In materia di costituzione di gruppi consiliari
presso un ente locale, uno dei candidati alla
carica di sindaco, non eletto, può essere
capogruppo di quattro liste non rappresentate,
già facenti parte delle sei liste allo stesso
collegate?
La disciplina della materia relativa alla
costituzione dei gruppi consiliari è demandata
allo statuto e al regolamento del consiglio, nell'
esercizio della propria autonomia funzionale
ed organizzativa riconosciuta in particolare
dall' art. 38, comma 3, del decreto legislativo
n.
267/00. Pertanto le problematiche relative alla
costituzione e al funzionamento dei gruppi
consiliari dovrebbero essere valutate alla
stregua delle specifiche norme statutarie e
regolamentari di cui l' ente locale si è dotato,
competendo al consiglio comunale l' eventuale
interpretazione autentica di tali norme.
Peraltro, l' attività interpretativa non può
essere disgiunta dall' osservanza dei principi
di buona amministrazione, né possono essere
utilizzate a sostegno di tale attività, massime
giurisprudenziali che non si adattino
perfettamente alla fattispecie esaminata.
Nel caso di specie, le norme statutarie e
regolamentari forniscono una articolata
disciplina della materia dei gruppi.
In particolare, lo statuto prevede che, per la costituzione del gruppo, è necessaria l' adesione di almeno
due consiglieri, tranne che trattasi di un unico consigliere eletto in rappresentanza di una lista.
Il regolamento ribadisce che ciascun gruppo è costituito da almeno due consiglieri, e, «nel caso che una
lista presentata alle elezioni abbia avuto un solo consigliere, a questi sono riconosciute le prerogative e
la rappresentanza spettanti ad un gruppo consiliare». Inoltre stabilisce che, «con l' eccezione del
gruppo misto, i gruppi consiliari possono cambiare la propria denominazione nel corso della tornata
amministrativa». Infine, prevede la possibilità della costituzione di due gruppi misti (di maggioranza e di
minoranza) sulla base di quanto disposto dallo statuto e dallo stesso regolamento, il quale richiede,
come evidenziato, la presenza di almeno due consiglieri. Deve poi rilevarsi che l' art. 73 del dlgs n.
267/00, che disciplina l' elezione del consiglio nei comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti,
al comma 11, prevede, dopo il riparto dei seggi tra le varie liste, che il primo seggio venga assegnato al
candidato sindaco non eletto, e, in caso di collegamento tra più liste, tale seggio si detrae dai seggi
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complessivamente attribuiti al gruppo di liste collegate.
Come sostenuto dal Consiglio di stato, con sentenza della V sezione, 12 dicembre 2003, n.
8208, la normativa sopra citata «impone palesemente di dedurre in via prioritaria il seggio controverso
da quelli riservati alla coalizione di riferimento, e non da quelli spettanti alla lista che lo ha presentato, e
di procedere, poi all' assegnazione di quelli rimasti mediante l' individuazione dei quozienti più alti
conseguiti dai candidati dalle liste collegate».
Tale principio è confermato dalla giurisprudenza più recente (si veda Tar Campania ­ sez. I, n.
2124/2013 del 22 aprile 2013) la quale ha affermato che l' interessato «è stato proclamato eletto non già
quale candidato al consiglio comunale (di una lista) ma quale candidato sindaco uscito sconfitto dalla
competizione, del più vasto schieramento composto da quattro liste... in conformità al già citato art. 73,
comma 11».
Il candidato sindaco non eletto fa parte, quindi, del consiglio non come esponente di una lista, ma in
qualità di maggior rappresentante della coalizione nella sua interezza.
Nella fattispecie in esame, il primo seggio attribuito al complesso di liste collegate, compete, pertanto,
al candidato sindaco non eletto.
Tuttavia, considerato che il regolamento consente la costituzione dei gruppi unipersonali
esclusivamente nei riguardi delle liste che hanno avuto eletto un consigliere, il candidato sindaco non
eletto potrà costituire tale gruppo unipersonale solo qualora il seggio a esso assegnato in base al
meccanismo della prededuzione sia stato ceduto da una delle liste della coalizione che attualmente non
esprime alcun consigliere.
Ciò alla luce anche della citata sentenza del Tar Campania, che ammette la potenziale surroga del
candidato sindaco non eletto, nei riguardi della lista collegata che abbia ottenuto il quoziente più alto in
ordine decrescente. In ogni caso, non possono costituirsi gruppi di liste che non esprimono consiglieri,
fatta salva la facoltà, in presenza dei relativi presupposti, di modificare la denominazione del gruppo già
costituito, qualora ciò sia previsto dal regolamento.
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Il Consiglio di stato ha confermato la decisione del Tar: a rischio il patrimonio comunale
Concessione ko se c' è fallimento
Legittima la revoca del project financing da parte dell' ente
Legittima la revoca della concessione in
project financing all' impresa fallita nel caso in
cui il comune abbia prestato garanzie
ipotecarie a favore della società di progetto. È
questo il contenuto della sentenza 123 del 18
gennaio 2016 del Consiglio di stato, che si è
così pronunciato in merito al ricorso presentato
dagli organi del fallimento della controllante di
una società di progetto avverso la decisione
del Tar di giudicare legittima la revoca della
concessione per le costruzione e gestione di
un parcheggio pubblico operata da parte del
comune a seguito della dichiarazione di
fallimento nei confronti della controllante.
L' operazione oggetto del ricorso presenta i
canoni della tipica iniziativa realizzata
attraverso la tecnica della finanza di progetto:
la ricorrente si è aggiudicata, infatti, la
concessione per la realizzazione e gestione di
un parcheggio situato in un' area di proprietà
del comune. Successivamente, in conformità
con la convenzione stipulata tra società e
comune, è stata realizzata la segregazione
patrimoniale del progetto con la creazione
della società veicolo (Spv). Quest' ultima, al
fine di realizzare l' intervento oggetto della
Convenzione, ha richiesto a un istituto di
credito un finanziamento, del quale il comune
concedente si è fatto garante quale terzo datore di ipoteca.
Successivamente alla dichiarazione di fallimento della controllante, il comune ha comunicato alla
società l' avvio del procedimento per la revoca della concessione, con conseguente risoluzione del
relativo rapporto contrattuale ai sensi dell' articolo 158 del dlgs 163/2006 (Codice degli appalti). La
società e la sua controllante, dopo aver visto respinta da parte del comune l' istanza di annullamento in
autotutela del provvedimento di revoca della concessione, hanno presentato ricorso al Tar competente,
contestando l' illegittimità dell' atto dell' amministrazione concedente per violazione della convenzione e
del codice degli appalti. Avverso la decisione dei giudici amministrativi di primo grado che hanno
respinto il ricorso, le società hanno presentato, poi, appello di fronte al Consiglio di stato.
La sentenza con la quale i giudici di palazzo Spada respingono l' appello presentato dalle ricorrenti
muove dai presupposti sulla base dei quali il comune ha proceduto alla revoca della concessione: da un
lato, infatti, il Consiglio di stato riconosce all' amministrazione concedente il venir meno, a seguito del
fallimento della controllante della Spv, delle garanzie originarie previste dalla Convenzione; dall' altro
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lato, poi, riafferma la sussistenza di ritardi ingiustificati nell' esecuzione dell' opera.
Sotto il profilo delle garanzie, infatti, il sopravvenuto fallimento, e la conseguente diminuita garanzia
patrimoniale del concessionario, espone a rischio l' integrità patrimoniale del comune, dal momento che
questo ha coadiuvato le società nel reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione del progetto,
assumendo la veste di terzo datore di ipoteca nei confronti dell' istituto bancario che ha erogato il
finanziamento. E, sempre secondo i giudici, tale garanzia patrimoniale non appare sufficientemente
reintegrata da una sentenza di primo grado del giudice tributario, secondo la quale alle appellanti
spetterebbe un rimborso fiscale di notevole importo.
Per quanto riguarda, poi, la questione dei ritardi nel completamento del parcheggio, sulla base dei quali
l ' amministrazione concedente ha posto il rifiuto di procedere al riconoscimento ­ e al successivo
pagamento ­ del decimo stato di avanzamento lavori, le ricorrenti imputano al comune la responsabilità
del fermo lavori, che sarebbero potuti proseguire con le risorse erogate con il decimo stato di
avanzamento lavori. Sebbene i giudici del Consiglio di stato riconoscano che lo slittamento sia avvenuto
a causa di alcuni ritrovamenti archeologici, dall' altra parte, dopo la risoluzione del problema legato ai
reperti rinvenuti, la società non ha formulato un nuovo cronoprogramma, limitandosi ad indicare una
data finale, senza specificare, perciò, la tempistica delle singoli fasi dei lavori. Di conseguenza, l'
esigenza di ottenere il riconoscimento del decimo Sal per consentire la prosecuzione dei lavori è la
conferma, secondo i giudici di palazzo Spada, dell' incapacità finanziaria della Spv nel realizzare l'
opera senza la partecipazione da parte del comune al rischio connesso.
L' ultima questione affrontata nella sentenza riguarda la richiesta di indennizzo presentata dalle società
ricorrenti ai sensi dell' articolo 21­quinquies della legge 214/1990 e dell' articolo 158 del Codice degli
appalti. I giudici amministrativi, nel ribadire che la revoca appare giustificata dal venir meno delle
garanzie patrimoniali del concessionario e dalla ritardata esecuzione dei lavori, respinge la richiesta
delle appellanti. La corresponsione dell' indennizzo ai sensi dell' articolo 21­quinquies, infatti, non
sembra spettare dal momento che la revoca della concessione da parte del comune è avvenuta sulla
rinnovata valutazione dell' interesse pubblico, anche ­ e soprattutto ­ basata sulle vicende della
concessionaria. Il diniego del rimborso richiesto ai sensi dell' articolo 158 attiene, invece, all'
impossibilità di quantificare il credito della concessionaria al momento della sentenza, essendo ancora
in corso di accertamento da parte del comune l' effettivo avanzamento dei lavori, la loro corretta
esecuzione e gli effetti determinati dal periodo di abbandono imputabile alle ricorrenti.
PAGINA A CURA DI FILIPPO FRIZZI
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Dall' Antitrust le linee guida per affidare il servizio di
illuminazione stradale
In data 16 dicembre 2015 l' Autorità garante
della concorrenza e del mercato (Agcm) ha
emanato la segnalazione AS1240 circa le
modalità di affidamento del servizio pubblico
locale d i illuminazione s t r a d a l e . L a
segnalazione, inviata all' Associazione
nazionale comuni i t a l i a n i e d a l l ' A u t o r i t à
nazionale anticorruzione, è stata rilasciata ai
sensi dell' articolo 22 della legge 287/1990 che
regola l' attività consultiva dell' Autorità e
giunge a fronte di numerose richieste di
intervento pervenute in materia.
Le considerazioni dell' Agcm sono dirette,
quindi, a dettare agli enti locali coinvolti le
linee guida dell' attività amministrativa nella
gestione del servizio di illuminazione pubblica,
da esercitare nel rispetto dei principi della
concorrenza.
Il Consiglio di stato, da ultimo con sentenza
numero 8232 del 2010, ha chiarito
d e f i n i t i v a m e n t e c o m e i l servizio d i
illuminazione pubblica delle strade comunali
rientri nella categoria dei servizi pubblici locali.
Ne discende, come confermato dalla decisione
numero 199/2012 della Corte costituzionale,
che tale servizio debba essere affidato, previa
pubblicazione d a p a r t e d e i comuni d e l l a
relazione di cui all' articolo 34, comma 20 del
dl 179/2012 che dia conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall' ordinamento
europeo per la forma di affidamento prescelta, tramite il ricorso in via alternativa alle seguenti tre
modalità: 1) indizione di una gara pubblica per la scelta dell' affidatario; 2) indizione di una gara a
doppio oggetto per la selezione competitiva di un socio privato operativo con il quale costituire una
società mista; 3) ricorso all' affidamento in house, nel rispetto delle condizioni di legittimità stabilite dalle
recenti sentenze della Corte di giustizia europea e riportate nelle nuove direttive europee sugli appalti
pubblici (direttive Ue 23, 24 e 25 del 2014).
A fronte di questo quadro normativo comune, dalle segnalazioni pervenute l' Autorità rileva due
problematiche peculiari del settore dell' illuminazione pubblica, ovvero la conformità con la normativa
vigente delle Convenzioni di affidamento diretto in favore di una società del gruppo Enel (Enel Sole srl)
specializzata nel servizio di gestione e manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica e, per
quanto riguarda i casi di nuovo affidamento del servizio, le modalità di acquisizione da parte degli enti
locali degli impianti di proprietà di terzi.
In merito al primo punto, occorre nuovamente chiamare in causa l' articolo 34 ­ commi 21 e 22 ­ del dl
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179/2012. Il comma 22 prevede, infatti, che gli affidamenti diretti a società a partecipazione pubblica
quotate in mercati regolamentati ed a quelle da esse controllate cessino alla scadenza prevista nel
contratto di servizio o, qualora non sia stata prevista una scadenza, improrogabilmente entro il 31
dicembre 2020.
Da ciò consegue che è necessario che i comuni distinguano tra le convenzioni di affidamento diretto
assegnate a Enel Sole entro il 31 dicembre 2004 e quelle successive, dal momento che Enel Sole,
appartenendo al Gruppo Enel, risulta essere controllata dal 2004 da una società quotata. Pertanto, gli
affidamenti diretti antecedenti al 31 dicembre 2004, sebbene non conformi alla normativa europea,
restano in vigore fino a scadenza naturale o, al massimo, entro il 31 dicembre 2020 (senza possibilità di
proroga). Gli affidamenti assegnati dal 1 gennaio 2005, ed ancora in essere alla data di entrata in vigore
del dl 179/2012, devono, invece, conformarsi alle norme dell' ordinamento europeo ai sensi del comma
21 del richiamato articolo 34, con scadenza prevista al 31 dicembre 2013 (prorogata di un anno per i
soli casi in cui fossero già state avviate le procedure di affidamento, al fine di garantire la continuità del
servizio), pena la revoca dell' affidamento da parte del Comune.
Per quanto riguarda il secondo punto oggetto dell' analisi da parte dell' Agcm, nella segnalazione è
specificato che, per procedere con i nuovi affidamenti, i comuni coinvolti debbano precedentemente
assumere la proprietà degli impianti di illuminazione: la normativa vigente prevede, a tal fine, l' acquisto
bonario o il riscatto degli impianti di proprietà di terzi. Secondo l' opinione dell' Autorità non sarebbe,
invece, in linea con la normative sulla concorrenza la scelta, effettuata da alcune amministrazioni, di
procedere all' acquisto degli impianti di proprietà di terzi previo affidamento alla stessa società
proprietaria dei lavori di ammodernamento degli impianti di illuminazione, procedura che sarebbe
suscettibile, infatti, di alterare il corretto confronto competitivo in sede di gara per l' attribuzione del
servizio. Il gestore uscente, in quanto proprietario della tecnologia utilizzata per l' ammodernamento
degli impianti del servizio a base di gara, si troverebbe, infatti nella condizione di competere nell' offerta
in modo difficilmente replicabile da soggetti terzi.
Infine, sarebbe illegittimo, secondo l' Agcm, il ricorso alla trattativa privata per i lavori di
ammodernamento impiantistico senza previa pubblicazione del bando di gara, non ricorrendo, infatti, i
presupposti per l' affidamento senza gara espressamente tipizzati dall' articolo 57 del dlgs 163/2006
(Codice degli appalti).
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Ai fini della riduzione del 50% della base imponibile contano solo gli immobili abitativi
Comodato, sconti senza paletti
Il possesso di un terreno non impedisce l' agevolazione
Della serie: quando le parole fanno la differenza. Usarle
in modo appropriato è importante nella vita quotidiana e
lo è altrettanto nelle disposizioni legislative, altrimenti si
rischia di indurre in confusione o di aprire la pericolosa
arma dell' interpretazione.
È questo il fulcro della discussione principale aperta
sulla questione dell' art. 1, comma 10, lettera b) della
legge n.
208/2015 (legge di stabilità 2016), che dispone la
riduzione del 50% della base imponibile delle unità
immobiliari concesse in comodato a parenti in linea retta
entro il primo grado. La norma in questione delinea una
serie di condizioni e soprattutto di limitazioni che stanno
sollevando dubbi, discussioni e interpretazioni
contrapposte.
Tutto ruota intorno al concetto di un solo «immobile» che
il comodante deve possedere in Italia per poter
beneficiare della nuova agevolazione sotto forma di
riduzione della base imponibile. La definizione di
immobile, ai fini Ici/Imu/Tasi comprende sempre la
triade fabbricato, area edificabile e terreno agricolo. Ma
ci si è posti subito la domanda se in tale generica
definizione debbano intendersi gli immobili «ad uso
abitativo», considerando l' ambito in cui la norma è stata inserita, che concerne, appunto, gli «immobili»
a uso abitativo.
Di questa opinione è il ministero dell' economia e delle finanze, che così si è pronunciato rispondendo
alle domande poste su Telefisco, affermando che, visto appunto l' ambito di inserimento della norma,
«laddove la norma richiama in maniera generica l' immobile, la stessa deve intendersi riferita all'
immobile a uso abitativo», concludendo che «il possesso di un terreno agricolo o di un negozio in
comproprietà con i fratelli non impedisce il riconoscimento dell' agevolazione».
L' interpretazione viene condivisa da Anutel, prendendo atto che se l' intento del legislatore era quello di
agevolare le unità immobiliari concesse in comodato, inserire delle restrizioni così stringenti avrebbe
creato situazioni di iniquità e di irragionevolezza, considerando che sarebbe sufficiente essere
proprietari di un terreno o di un secondo box, anche per quota infinitesimale, per non vedere
riconosciuta l' agevolazione.
La nostra associazione sottolinea però che non si possa interpretare la casistica in oggetto con una
risposta ministeriale o lasciare che ciascun comune interpreti in forma restrittiva o ampia, ma ritiene che
sia necessario un intervento normativo chiarificatore che abbia la portata di interpretazione autentica. A
tal fine, Anutel ha redatto una proposta di norma che è stata già inviata al ministero dell' economia e
delle finanze.
In tale proposta, oltre al suggerimento circa il vincolo di possesso di ulteriori immobili diversi dalle
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abitazioni, si suggerisce di stabilire, sempre riguardo ai limiti imposti dalla legge di stabilità, che nel
concetto di «abitazione principale» sia per l' immobile utilizzato dal comodante, sia per quello concesso
in comodato al comodatario, debbano essere ricomprese anche le pertinenze, nei limiti previsti dall' art.
13, comma 2, del dl 201/2011, ossia un' unità per ciascuna categoria catastale C/2, C/6, C/7, anche se
iscritte in catasto assieme all' unità abitativa. Questo perché ogni volta che si fa riferimento al concetto
di «abitazione principale» si rende necessario fare riferimento alle pertinenze definite ai fini Imu, che
seguono lo stesso trattamento della cosa principale. In caso contrario, il soggetto passivo decadrebbe
dal beneficio se possessore anche solo di un box.
*componente giunta esecutiva Anutel.
CHRISTIAN AMADEO
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La Corte di cassazione sulla cessione gratuita di beni
Esenzioni Ici e Imu tra enti non profit
Nella recente sentenza n. 25508 del
18/12/2015 la Corte di cassazione ritiene
ammessa l' esenzione Ici (e quindi Imu) all'
i m m o b i l e p o s s e d u t o d a u n ente n o n
commerciale concesso in comodato gratuito
ad altro ente non commerciale, il quale vi
svolga una delle attività meritevoli definite dall'
articolo 7, comma 1, lettera i), dlgs n.
504/1992. Seppure i giudici siano consapevoli
che l' orientamento della Corte, per il
godimento dell' esenzione, sia ancorato al
concetto di utilizzazione diretta del bene da
parte dell' ente possessore, il collegio ritiene
che tale vincolo sussita solo nel caso in cui il
rapporto tra i due enti sia regolato da un
contratto di locazione di tipo oneroso proprio
perché, analizzando le fattispecie che hanno
dato luogo alle numerose pronunce in tal
senso, si può verificare che si trattava sempre
di ipotesi di locazione. Nel caso in cui il diritto
all' utilizzo dell' immobile discenda da un
contratto di comodato gratuito e tra i due enti
sussista un rapporto di stretta strumentalità
nella realizzazione dei medesimi fini
istituzionali, allora l' esenzione per il
comodante sarebbe del tutto legittima, il tutto
coordinandosi con la risoluzione Mef n. 4/df
del 4/3/2013. In una precedente sentenza (n.
3843/2013), la stessa Corte aveva analizzato un caso simile ove il rapporto tra ente possessore ed ente
utilizzatore era regolato da un contratto di comodato.
Nello specifico la Corte negava la sussistenza dei requisiti per l' applicabilità dell' esenzione proprio a
causa della mancata coincidenza tra possessore ed utilizzatore, a nulla valendo la gratuità del contratto.
L' esenzione venne negata anche se l'«ente proprietario continuava a realizzare le finalità istituzionali di
ricettività e ricreazione attraverso altro ente differente, senza che il nesso col bene potesse ritenersi del
tutto cessato», a una prima lettura verrebbe, quindi, a mancare il diritto all' esenzione anche nel caso in
cui il rapporto tra i due enti sia di «stretta strumentalità» come asserito nella sentenza n. 25508/2015.
Nell' ultima sentenza la Corte ha però precisato che il giudice non può limitarsi a negare il beneficio solo
in forza del principio di coesistenza nel medesimo soggetto del duplice ruolo di possessore ed
utilizzatore, ma nel caso (e solo in nel caso) l' utilizzo dell' immobile sia regolato da un rapporto di
comodato tra gli enti che soddisfano entrambi la natura non commerciale, occorre approfondire il
rapporto tra gli enti stessi verificando se l' attività istituzionale del comodatario è una diretta attuazione
dei compiti istituzionali del comodante, ricercando sia la «compenetrazione» tra essi ma anche la
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medesima «architettura strutturale». La Corte dunque è ben lungi dal ritenere indifferentemente esenti
d a Ici e d Imu tutti gli immobili ove il rapporto tra possessore e utilizzatore, entrambi enti non
commerciali, sia regolato dal comodato gratuito. Occorre, invece, una verifica del rapporto tra gli enti
stessi.
* docente esclusivo Anutel.
ANDREA GIGLIOLI
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Una delle novità del nuovo ordinamento contabile
Esercizio provvisorio, conta l' anno in corso
Tra le principali novità del nuovo ordinamento
contabile armonizzato, si segnalano le nuove
regole sull' esercizio provvisorio, disciplinato
dall' art. 163 del Tuel e al momento consentito
fino al 31/03/2016, vista la proroga del bilancio
2016 prevista dal dm del 28/10/2015. Cambia,
rispetto al precedente ordinamento, l' esercizio
di riferimento: non più gli stanziamenti dell'
anno precedente, ma gli stanziamenti dell'
anno in corso (stanziamenti 2016), previsti nell'
ultimo bilancio approvato (2015/2017). Altra
importante novità, prevista dal comma 7 dell'
art. 163 Tuel, riguarda la possibilità di variare,
anche nel corso dell' esercizio provvisorio, tali
stanziamenti. In particolare è consentito il
riaccertamento ordinario dei residui e le
conseguenti variazioni per re­imputazioni sugli
stanziamenti dell' ultimo bilancio approvato,
con atto della giunta, acquisito il parere dell'
organo di revisione; è inoltre consentito l'
utilizzo della quota vincolata di avanzo di
amministrazione, c o n s i s t e n t e n e l l a m e r a
reiscrizione di economie di spesa derivanti da
s t a n z i a m e n t i d i bilancio d e l l ' e s e r c i z i o
precedente corrispondenti a entrate vincolate,
sulla base di relazione documentata del
dirigente competente. Anche per tale atto la
competenza è attribuita alla giunta, previo
parere dell' organo di revisione.
Inoltre, il punto 8 del principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria di cui all' All. 4/2
al dlgs 118/2011, prevede che nel corso dell' esercizio provvisorio sia possibile effettuare ulteriori
operazioni di modifica agli stanziamenti dell' ultimo bilancio approvato. Sono consentite le variazioni
compensative tra le dotazioni delle missioni e dei programmi limitatamente alle spese per il personale,
conseguenti a provvedimenti di trasferimento del personale all' interno dell' ente (giunta), nonché i
prelievi dal Fondo di riserva per fronteggiare obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali
esecutivi, obblighi tassativamente previsti dalla legge e per garantire la prosecuzione o l' avvio di attività
soggette a termini o scadenza, il cui mancato svolgimento determinerebbe danno per l' ente. Per le
spese, è possibile procedere a variazioni agli stanziamenti di competenza dei macroaggregati
compensative all' interno dei programmi e dei capitoli, piuttosto che compensative all' interno dei
macroaggregati stessi, anche prevedendo l' istituzione di nuovi capitoli (giunta o responsabili, a
seconda della tipologia di macroaggregato, come disposto dell' art. 175, comma 5­quater del Tuel),
mentre per le entrate sono consentite variazioni agli stanziamenti di competenza compensative all'
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interno della medesima tipologia e/o della medesima categoria, anche prevedendo l' istituzione di nuovi
capitoli. In assenza di variazioni compensative possono essere istituiti capitoli di entrata con
stanziamenti pari a zero nell' ambito di tipologie per le quali già esistono stanziamenti. Nel caso di
tipologie di entrata per le quali, in bilancio, non sono previsti stanziamenti, è possibile istituire la
tipologia, sempre con stanziamento pari a zero, con delibera consiliare.
*docente Anutel.
ELENA BRUNETTO
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Ue, fondi ai migranti
La Commissione europea ha lanciato tre bandi
per rispondere all' emergenza immigrazione. I
tre bandi mettono in gioco risorse complessive
per 9,25 milioni di euro e finanziano progetti
nell' ambito dell' immigrazione. Il primo bando
stanzia un milione per finanziare progetti
transnazionali a sostegno dell' effettiva
attuazione della direttiva sul rimpatrio. La
scadenza per presentare progetti è fissata all'
11 febbraio 2016. Il secondo bando stanzia 3
milioni di euro per finanziare progetti che
riguardano tutte le forme di tratta di esseri
umani, in particolare l' integrazione e il ritorno
sicuro e sostenibile delle vittime. La scadenza
è fissata al 16 febbraio 2016. Il terzo bando
stanzia 5,25 milioni per finanziare progetti
transnazionali volti a favorire l' integrazione dei
cittadini di paesi terzi negli Stati membri. In
questo caso, la scadenza per i progetti è
fissata al 29/2/2016. Per tutti e tre i bandi, i
soggetti pubblici che presenteranno progetti
potranno aspirare ad un contributo a fondo
perduto a copertura del 90% delle spese. La
presentazione è telematica attraverso il
sistema Priamos.
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Contributi ai disabili
La Regione Toscana ha pubblicato il bando
che stanzia 14,7 milioni di euro per finanziare
servizi di accompagnamento al lavoro per
persone disabili e soggetti vulnerabili. Il
bando, emanato nell' ambito del Por Fse 2014­
2020, è accessibile da parte di imprese e
cooperative sociali, nonché soggetti pubblici e
privati che operano nel recupero socio­
lavorativo di soggetti svantaggiati. I destinatari
delle attività progettuali sono persone in carico
ai servizi socio­assistenziali, sanitari e/o
sociosanitari in condizione di disabilità e
iscritte negli elenchi previsti dalla legge
68/1999, non occupate, oppure certificate per
bisogni inerenti la salute mentale in base alle
normative vigenti, non occupate. Per ciascuna
zona­distretto, o più zone­distretto in caso di
aggregazione, potranno essere presentati uno
o più progetti per importi non inferiori a 100
mila euro e non superiori a 1,5 milioni. I
progetti dovranno concludersi di norma entro
24 mesi dalla data di avvio. I progetti devono
pervenire alla regione entro e non oltre le ore
13,00 del 31 marzo 2016.
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Sette opportunità di finanziamento a disposizione di enti locali, enti di ricerca e onlus
Aiuti dalla Fondazione Cariplo
Operativi i bandi 2016 per ambiente, cultura, sociale
Sono operativi i bandi 2016 della Fondazione
Cariplo che stanziano fondi per progetti a
finalità ambientali, culturali e sociali. Gli enti
locali possono accedere a sette bandi rispetto
al totale di 16 bandi attualmente aperti. I bandi
si rivolgono in particolare a enti locali, come
comuni e comunità montane, oltre che ai
s o g g e t t i d e l t e r z o settore, principalmente
senza scopo di lucro, ed enti di ricerca.
I beneficiari possono ottenere contributi a
fondo perduto in misura variabile. Gli interventi
della Fondazione si rivolgono ai territori della
Lombardia e delle province d i N o v a r a e
Verbano­Cusio­Ossola. I bandi sono
disponibili su www.fondazionecariplo.it, con
modalità principalmente a sportello.
Fondi per 1,3 milioni di euro per le comunità
resilienti Il bando mette in campo risorse per
1,3 milioni di euro e si rivolge a organizzazioni
private senza scopo di lucro, con le
amministrazioni p u b b l i c h e c h e p o s s o n o
partecipare ai progetti in qualità di partner.
Il bando intende valorizzare e sostenere lo
sviluppo di iniziative volte all' accrescimento
della resilienza delle comunità territoriali
rispetto ad aspetti di criticità ambientale
localmente individuati. È ammessa una
richiesta di contributo compresa tra 25 mila
euro e 120 mila euro a copertura del 60% dei costi totali del progetto. La scadenza è fissata al 10
maggio 2016.
Stanziati 800 mila euro per promuovere efficienza energetica ed energie rinnovabili Il bando stanzia 800
mila euro a favore di comuni, singoli o aggregati, con popolazione compresa tra 5 mila e 100 mila
abitanti, di unioni di comuni e di province. Saranno considerati ammissibili i progetti che prevedano di
realizzare un servizio di Assistenza Tecnica per investimenti in efficienza energetica e fonti rinnovabili.
La richiesta di contributo non potrà essere superiore a 300 mila euro e potrà coprire fino al 90% dei
costi totali di assistenza tecnica. Il bando è operativo con modalità a sportello.
Contributi per 3,7 milioni di euro per realizzare la connessione ecologica Il bando sostiene gli enti locali
nella realizzazione, sviluppo e potenziamento di corridoi ecologici terrestri e fluviali che possano
mettere in collegamento aree naturalistiche importanti per il mantenimento della biodiversità. Il
contributo richiedibile è compreso tra 450 e 750 mila euro, nella misura del 75% delle spese
ammissibili. La scadenza è fissata al 26 maggio 2016.
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Sostegno alla conservazione del patrimonio culturale Gli enti proprietari di beni culturali potranno
richiedere un contributo fino a 250 mila euro per finanziare piani di conservazione degli stessi beni.
Il bando permette di coprire i costi ammissibili fino al 60% della spesa ammissibile e rimarrà accessibile
con modalità a sportello.
Fondi per lo sviluppo del patrimonio culturale I progetti dovranno riguardare la rifunzionalizzazione di
beni immobili di interesse storico­architettonico e il conseguente avvio di attività coerenti con la
destinazione d' uso individuata. Il contributo non potrà risultare inferiore a 250 mila euro e potrà coprire
il 70% delle spese sostenute da enti pubblici. Il bando è aperto senza scadenza.
Fondi per le organizzazioni culturali pubbliche Il bando sosterrà interventi a carattere innovativo che
riguardino la progettazione, produzione, distribuzione, promozione e fruizione di proposte culturali e che
siano promossi da almeno due organizzazioni culturali, di natura pubblica o privata non­profit. È
previsto un contributo del 60% per un importo massimo di 100 mila euro annui, su una durata massima
complessiva di tre anni. Il bando è aperto senza scadenza.
Contributi per favorire l' housing sociale Il bando finanzia l' avvio di nuovi interventi di abitare sociale,
promossi da soggetti nonprofit, capaci di rivolgersi in modo mirato alle categorie sociali più bisognose e
di mobilitare e catalizzare risorse locali altrimenti non disponibili. Il contributo richiedibile ammonta al
50% delle spese ed è compreso tra un minimo di 25 mila euro e un massimo di 500 mila euro. Il bando
è aperto senza scadenza.
MASSIMILIANO FINALI
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