Meningite, vaccino a rischio flop Gratis per gli under 45 fino a giugno
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Meningite, vaccino a rischio flop Gratis per gli under 45 fino a giugno
TOSCANA & LIGURIA DOMENICA 27 DICEMBRE 2015 DALLE NOSTRE REGIONI I casi La casalinga L’ultimo caso di meningite (il numero 37) ha coinvolto una donna di 65 anni che vive a Lastra a Signa. La casalinga è stata ricoverata giovedì al San Giovanni di Dio Meningite, vaccino a rischio flop Gratis per gli under 45 fino a giugno L’Asl: «Epidemie non scongiurate. Attenzione anche all’influenza» La Spezia Profilassi su aereo Campagna al via senza preavviso Ufficio igiene in tilt Il batterio all’inizio del mese ha colpito una donna di 47 anni di Viareggio che stava rientrando da un viaggio. Sottoposti a profilassi i compagni di volo Caos all’ufficio igiene di Sarzana, nello Spezzino, dove nei giorni scorsi gli addetti alle vaccinazioni hanno dovuto fronteggiare decine di utenti invitati lì dalla campagna contro il ‘fuoco di Sant’Antonio’. I dipendenti non sapevano dell’iniziativa per un errore di comunicazione interna Paura in ospedale A ottobre viene ricoverato uno spezzino di 26 anni, infermiere a Cisanello. È psicosi meningite, poi l’Asl precisa che si tratta di un batterio meno pericoloso Ilaria Ulivelli FIRENZE NON ha ancora ottenuto i risultati sperati la campagna di vaccinazione straordinaria contro il meningococco di tipo C, varata lo scorso aprile dalla Regione, dopo il boom di meningiti che non si verificava da oltre un decennio (cioè da quando è iniziata la vaccinazione rivolta ai bambini e ragazzi). Questa campagna straordinaria chiama a vaccinarsi tutti i ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 21 anni e gli adulti fino a 45. Il vaccino è gratuito, per sempre fino ai 21 anni, sino a fine anno per gli under 45. Ma una delibera re- 17 IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE gionale, che andrà in giunta martedì, rinnova sino a fine giugno la gratuità del vaccino anche per la popolazione fino a 45 anni. Il fatto che siano poco più di 200mila i soggetti che si sono sottoposti all’iniezione di vaccino tetravalente antimeningococco A, C, W135, Y coniugato (Menveo) non dà risultato sotto il profilo dello stop al contagio. Si viaggia, insomma, ad armi spuntate. E infatti, si continuano a contare gli episodi. L’ultimo caso di sepsi causata da meningococco C, un’infezione particolarmente aggressiva, che coinvolge l’intero organismo, è stato registrato a Lastra a Signa: una donna di 65 anni, contagiata dal batterio, è ancora ricoverata in gravi condizioni, seppur stabili, all’ospedale di Torregalli. CON QUESTO caso, in Toscana, siamo arrivati a 30 infezioni da meningococco C – 37 in tutto, compreso il tipo B e W – che ha causato sei decessi dall’inizio dell’anno: tutti riferibili al tipo C, ceppo st11, particolarmente virulento, caratterizzato da un elevato tasso di mortalità. «Il problema è che ci si vaccina sotto l’onda emotiva dell’ultimo caso, poi passa la paura e immediatamente diminuisce il numero delle prenotazioni per la vaccinazione – dice l’assessore, Stefania Saccardi che rinnova la raccomandazione – E’ importantissimo che soprattutto i giova- ni si sottopongano al vaccino perché, come dimostrano gli studi scientifici, sono soprattutto loro a veicolare il batterio». Nella battaglia della Toscana al meningococco di tipo C è compresa la vaccinazione antinfluenzale. Anche in questo caso, sebbene il tasso di vaccinazioni sia in aumento rispetto allo scorso anno, quando l’incubo delle morti sospette allontanò oltre il 50% della popolazione over 65 dalla campagna vaccinale, siamo molto al di sotto delle aspettative e ben lontani dai numeri degli anni precedenti al grande flop della vaccinazione contro l’influenza, cosiddetta suina, del virus AH1N1. Che continua a circolare anche fra i virus influenza- li di quest’anno. La meningite trova buon alloggio sulla coda dell’influenza. Perché i soggetti debilitati dal virus influenzale sono più facili bersagli. «La percentuale di vaccinati contro il meningococco C è ancora troppo bassa per valutare l’efficacia del vaccino, preziosissimo alleato contro la diffusione del batterio – spiega il direttore delle Malattie infettive dell’Asl di Firenze, Francesco Mazzotta –. Per questo ritengo giusto che la Regione replichi sino alla fine di giugno il provvedimento che prevede la vaccinazione di massa. È necessario vaccinarsi, non si può farlo solamente sull’onda emotiva di un nuovo caso di meningite o sepsi». GROSSETO NUOVA VITA PER UNA TRENTENNE Milza reimpiantata con robot Primato mondiale per il professor Giulianotti Fiorenzo Bucci GROSSETO UNA DONNA di trent’anni ha ritrovato per Natale la libertà dal dolore che l’affliggeva grazie a un’operazione – la prima nel mondo di questo genere – effettuata dal professor Pier Cristoforo Giulianotti e dalla sua équipe nel centro di chirurgia mininvasiva dell’ospedale universitario dell’Illinois. Il professor Giulianotti, padre e tuttora direttore e animatore della scuola interna- zionale di chirurgia robotica a Grosseto, di fatto ha rimosso la milza, interessata da una grossa cisti, dall’addome della paziente, l’ha ripulita e quindi reimpiantata con il robot. I chirurghi di Chicago, guidati da Giulianotti, avevano inizialmente previsto di rimuovere solo una parte della milza seguendo le indicazioni dei test pre-operatori. Tuttavia, nel corso dell’intervento, è emerso che la cisti aveva interamente avvolto la metà della milza per cui la rimozione parziale sarebbe stata molto difficile e rischiosa. Co- Pier Cristoforo Giulianotti Guinness L’intervento L’organo era stato avvolto per metà da una cisti: rimuoverla sarebbe stato molto rischioso. Così il chirurgo ha deciso di estrarre la milza e ripulirla sì hanno deciso di modificare il piano dell’operazione. La milza rimossa è stata mantenuta viva mediante perfusione con una soluzione fredda e la cisti è stata asportata preservando gran parte dell’organo che è stato successi- vamente reimpiantato. Ricollegare la milza ai vasi sanguigni che la alimentano è estremamente difficile perché l’organo si trova molto in profondità all’interno dell’addome e poco è lo spazio per consentire un’attività chirur- gica. L’eccezionale performance del professor Giulianotti, che ha raggiunto i 24 interventi mai tentati prima al mondo, non sarebbe stata possibile senza l’uso del robot Da Vinci (questo è il nome che la macchina ha dalla sua nascita, ndr) e la paziente avrebbe dovuto subire l’asportazione completa dell’organo.