Qual è la causa della malattia da meningococco?

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Qual è la causa della malattia da meningococco?
La sensibilità e l’impegno dell’Assessorato alla
Salute nei confronti delle malattie infettive
inducono ad avviare una campagna di
comunicazione nei confronti dei Cittadini, per
divulgare informazioni con contenuti
scientifici certi, espressi in forma chiara e
semplice.
La commissione di Coordinamento Medici
Infettivologi costituita quale supporto tecnico
e di consulenza al Dipartimento regionale
Salute e Servizi Sociali, ha elaborato questo
documento per la diffusione di una corretta
informazione sulla malattia da meningococco.
L’interesse sull’argomento potrà trovare
approfondimento nel dialogo con il Medico di
fiducia.
Roberto Levaggi
Assessore alla Salute
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Qual è la causa della malattia da meningococco?
La malattia meningococcica è causata dalla Neisseria
meningitidis o meningococco, un batterio di cui esistono
5 principali sottotipi: A, B, C, Y e W-135. Nel nostro
paese i sottotipi più frequenti sono il B e il C. I medici
che curano queste malattie sono gli infettivologi, i rianimatori e i medici di Pronto Soccorso.
I microbiologi isolano e identificano il germe e i medici
della Sanità Pubblica curano lo studio
dell’epidemiologia (numero di casi, incidenza, statistica), le misure di sorveglianza, la profilassi antibiotica e
la prevenzione con i vaccini.
Quali malattie causa il meningococco?
Nella stragrande maggioranza dei casi il meningococco
non causa nessuna malattia e sopravvive senza far danno nelle nostre vie respiratorie. In alcuni casi può dare
una faringite.
In rari casi può dare malattie gravissime come la sepsi
(diffusione nel sangue), la meningite con sepsi
(diffusione prima al sangue e poi alle meningi, cioè alle
membrane che avvolgono il cervello).
Il meningococco non è l’unica possibile causa di meningite o sepsi. Altri batteri e molti virus possono dare
sepsi e meningiti nei soggetti sani, anche se si tratta di
solito di forme meno gravi.
Come si trasmette il meningococco?
Il meningococco si trasmette da persona a persona
attraverso lo scambio di minime secrezioni respiratorie, come quelle che si emettono tossendo, con il bacio
e attraverso lo scambio di posate o bicchieri.
La diffusione non è così facile come per il raffreddore
o l’influenza, perché i meningococchi possono sopravvivere solo pochi minuti fuori del nostro organismo.
Quanto tempo dopo il contagio si possono manifestare la sepsi e
la meningite?
Sepsi e meningite, se compaiono, il ché avviene solo
molto raramente rispetto alla diffusione del meningococco, si possono manifestare anche dopo poche ore
dal contagio o al massimo nel giro di alcuni di giorni.
Poiché la malattia si diffonde rapidamente e acutamente è importante che la diagnosi sia fatta in fretta e la
terapia sia cominciata il più presto possibile.
Quali sono i sintomi di sepsi e meningite meningococcica?
I sintomi più comuni sono febbre alta (39-40°C), brividi scuotenti, debolezza profonda, sonnolenza, mal di
testa, vomito lontano dai pasti e un'eruzione cutanea,
inizialmente con macchioline rosso scuro e poi con
macchie sempre più grandi di colore vinaceo.
Il collo diventa rigido e ci possono essere crisi similepilettiche (scosse a tutto il corpo). Nei casi più avanzati il malato diventa incosciente, con pressione del
sangue bassissima. In questa fase ogni terapia può risultare vana. Soprattutto nelle fasi iniziali i sintomi
sono simili a quelli di altre malattie meno gravi.
Quanto gravi sono le sepsi e la meningite meningococcica?
Si tratta di malattie rare ma gravi. Circa il 10-15% delle
persone che si ammalano muore, più spesso nei casi di
sepsi isolata o sepsi con meningite, meno spesso nelle
meningiti isolate.
Un altro 10-15% sopravvive con gravi deficit, come
sordità, danni cerebrali, perdita di lembi cutanei, dita o
addirittura arti.
martedì 15 marzo 2005 09.24
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Come si fa la diagnosi?
La diagnosi si fa prelevando campioni di sangue o liquor cerebro-spinale (il liquido che scorre tra le meningi e intorno al cervello) e sottoponendoli ad esami
per identificare la presenza del batterio.
Tali esami vengono eseguiti dal laboratorio di microbiologia. Il sangue viene prelevato da una vena, mentre
il liquor si ottiene attraverso la puntura lombare, inserendo cioè un ago nella parte bassa della schiena, nella
spina dorsale.
Qual è la terapia della sepsi e della meningite meningococcica?
La terapia si basa sulla somministrazione più precoce
possibile di antibiotici.
Altri cardini della terapia sono il mantenimento di una
adeguata pressione del sangue e la cura degli squilibri
della coagulazione del sangue che sono la causa
dell’eruzione cutanea. E’ bene tenere presente tuttavia
che il malato può morire anche se ha ricevuto la migliore delle terapie possibili: forme fulminanti.
Quanto sono frequenti la sepsi e la meningite meningococcica?
Si tratta di malattie rare nel nostro paese, dove si osservano con una frequenza variabile da 0,3 a 0,6 casi/100.000 persone.
E’ stata molto più frequente in altri paesi europei (ad
esempio in Inghilterra e Galles, con punte di 3,6 casi/100.000 persone). E’ poi soprattutto frequente in
Africa, specie nella zona sub-sahariana, dove si osservano centinaia di migliaia di casi all’anno, con molti
casi mortali e spesso antibiotico-resistenza da parte del
meningococco.
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Ci sono persone che rischiano più di altre di contrarre la malattia?
Tra i soggetti sani, maggiormente a rischio sono i bambini
nei primi anni di vita, gli adolescenti e i giovani adulti, così
come quelli che si recano per lavoro o turismo nelle zone
dell’Africa dove la malattia è molto diffusa. Altri fattori che
possono aumentare il rischio di contrarre la malattia sono il
fumo attivo o passivo, le malattie virali delle alte vie respiratorie (raffreddori, faringiti, influenza) e il vivere in ambienti
sovraffollati e male aerati. Hanno poi un rischio aumentato
di contrarre la malattia le persone senza milza
(splenectomizzati) e quelle affette da rare malattie del sangue e da rarissimi deficit congeniti delle difese anti-infettive.
A rischio aumentato sono anche le persone affette da malattie croniche di varia natura.
REGIONE LIGURIA
DIPARTIMENTO SALUTE E
SERVIZI SOCIALI
SERVIZIO PREVENZIONE
VIA FIESCHI 15—GENOVA
E’ possibile vaccinare contro le malattie meningococciche?
Non esiste una vaccinazione valida per tutti i sottotipi diversi di meningococco. In particolare non esiste ancora un vaccino per il sottotipo B. Per gli altri sottotipi esistono vaccini
innocui, ma talvolta di efficacia non ottimale, specie nei
bambini piccoli. Tuttavia, in alcuni paesi in cui esistevano
vere epidemie da ceppi per i quali esisteva il vaccino, le
campagne di vaccinazione hanno avuto effetti positivi nel
ridurre i casi di malattia.
Al manifestarsi di un caso, come prevenire la diffusione ad altri?
Dato che la diffusione avviene da persona a persona e dato
che il batterio muore rapidamente fuori del nostro organismo non è necessario procedere ad alcun tipo di disinfezione degli ambienti.
Le persone che hanno avuto contatti stretti con il malato
devono essere sottoposte ad un trattamento antibiotico da
iniziare entro 24 ore dall’esposizione al contagio. La profilassi antibiotica è raccomandata solo per i contatti stretti,
come i famigliari e i medici ed infermieri che si sono presi
cura del malato direttamente.
La profilassi antibiotica è inoltre raccomandata per le persone (nella scuola, nell’asilo, nella fabbrica, nell’ufficio, o in
qualunque altro ambiente chiuso) che hanno avuto contatti
diretti con il malato.
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MENINGOCOCCO
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Genova, marzo 2005
martedì 15 marzo 2005 09.24
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