Adesso i buskers conquistano anche la città di Lugo

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Adesso i buskers conquistano anche la città di Lugo
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26 Agosto 2015
Adesso i buskers conquistano anche la
città di Lugo
La trasferta romagnola del festival nel segno della musica Una serata
di grandi concerti con il marchio estense
FERRARA. Per il terzo anno consecutivo la Rocca di Lugo è stata conquistata dalla
musica, tanto che la carovana del Ferrara Buskers Festival, o meglio, i due pullman con i
venti invitati a bordo sono stati accolti lunedì sera dalla Romagna intera.
Al grido di “more power!” i Cosmonautix hanno occupato l'ingresso di piazza dei Martiri:
con addosso tute rosse e cappelli da ufficiale la band che sembrava provenire dallo spazio
ha infiammato il pubblico, tra una polka improvvisata, pezzi rock e marcette in russo.
Allora “one, two, three”… la strada più stravagante si è rivelata corso Garibaldi, dove da
un capo l'argentino Sergio Paternò ha rapito i passanti con una velocità di esecuzione mai
vista su una chitarra.
Le sue mani volavano sulla leggendaria Sultan of Swing. Mentre all'altro capo iCinque
uomini sulla cassa del mortohanno intasato il flusso, scatenando a piedi scalzi chiunque
fosse intercettato dal loro entusiasmo con ballate del folklore mezzo friulano mezzo
irlandese, dimostrando un'intensità fonica, una potenza di fuoco sonoro rara per la loro
giovane età.
D'altronde, l'entusiasmo resta fondamentale per migliorare rapidamente in campo artistico,
anche a detta di Stefano Bottoni.
Avere frammenti danzanti del mondo in una cittadina di provincia fa sempre un effetto
inaspettato e mai riproducibile di volta in volta; infatti ravennati, cesenati e ragazzi da tutte
le frazioni circostanti sono arrivati per questo motivo, per una sola notte all'anno. Lungo
Largo Repubblica lo spirito finlandese è uscito con la voce dei Jaakko Laitinen & Väärä
Raha, coinvolgenti e teatrali al punto da sopperire alla distanza linguistica.
Infine il creativo Victor L. C. Young, che ha espressamente chiesto di tornare al Festival
per festeggiare i suoi ottant'anni, ha estratto la sua sega (da legno) sotto il portico di
piazza Mazzini per suonarla con un'asta da violino su arie che ricordavano un antico
giradischi inglese, intanto che la luna calava dietro all'imponente ala di marmo dedicata
all'aviatore Baracca.