Intervista a Renzo Piano - EnerGia-Da
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Intervista a Renzo Piano - EnerGia-Da
p i e n t o e r p v l i s e t a SOTTO, RENZO PIANO, CLASSE 1937, E, ACCANTO, GLI SPAZI AMPI E LUMINOSI DEL SUO STUDIO-LABORATORIO ECOCOMPATIBILE, COSTRUITO SU DIVERSI LIVELLI. LA TERRA È FRAGILE SIATE PIÙ LEGGERI testo e foto di Gianni Terenzi Conversazione sul tema della sostenibilità con l’architetto Renzo Piano. Suo, e del fisico Carlo Rubbia, il progetto del nuovo quartiere ecologico che sorgerà alle porte di Milano entro il 2017. 80 A Genova incontriamo Renzo Piano, un architetto che ci rappresenta in tutto il mondo. Ci riceve nel suo studio, il Renzo Piano Building Workshop, circondato da piante e bambù. Che cos’è per lei la sostenibilità? Io credo che sia la scoperta, recente, che la terra è fragile e che le città sono esseri molto vulnerabili. Si è capito adesso che una necessità ambientale grave può però essere anche una straordinaria opportunità per l’architettura; questa nell’800 inventò l’uso dell’acciaio e il costruire leggero, nel ‘900 l’utilizzo Bravacasa marzo/2008 di materiali nuovi, e ora, appunto, ha scoperto questa fragilità. Sarebbe quindi opportuno lavorare sempre di più sui concetti di leggerezza e trasparenza degli edifici, considerando anche il clima, e non solo il loro contesto storico e ambientale. Per l’architettura, intesa come cultura del costruire, potrebbe essere l’inizio di un periodo di radicale trasformazione. Come si concepisce un’architettura sostenibile? L’architettura nasce sostenibile. È sempre esistita, appartiene al passato, alla tradizione costruttiva antica; basta vedere gli edifici tradizionali p i e n o t e r p v SOPRA, A SINISTRA, IL LONDON BRIDGE TOWER, PROGETTO DEL 2000, SOTTO IL RENDERING DEL NUOVO QUARTIERE ECOLOGICO DI SESTO SAN GIOVANNI, ALLE PORTE DI MILANO, WORK IN PROGRESS FINO AL 2017. …sostenibilità e frugalità vanno di pari passo, bisogna usare solo ciò che serve... italiani, europei, americani, basta andare a ritroso nel tempo, quando sorgevano edifici e case grazie solo a un’attività spontanea e in continua evoluzione; usando a volte la leggerezza o la pesantezza, il tutto in rapporto alle esigenze degli uomini che dovevano utilizzarli, e al luogo in cui si inserivano. Prendiamo ad esempio Punta Nave, questo studio-laboratorio dove lavoriamo e progettiamo; in realtà è una vera e propria serra sulle alture di Genova, come le tante sparse in questo pezzo di riviera e 82 con un sistema interno a terrazze, tipico della zona. Nella sua semplicità estrema, questo è un edificio che, espressivamente, si raccorda con l’ambiente, tant’è che è difficile capire dove finisce e dove inizia la campagna. Usiamo la ventilazione naturale; la forma inclinata consente di far defluire l’aria calda d’estate in alto e poi di evacuarla. Alcune lamelle creano uno strato d’aria in movimento, cosa che d’inverno ci consentono di sfruttare solo l’irraggiamento solare. Questa idea non è applicata a un edificio preesistente, Bravacasa marzo/2008 l i s e t a poi reso sostenibile, è l’idea tradotta nell’edificio stesso. Perché ci siamo dimenticati di questa eredità del passato? Non è questo il mio caso; l’idea del costruire bene mi ha sempre appassionato. L’architettura è un’arte di frontiera, è una sintesi umanistica, pragmatica, scientifica, tecnica, espressiva, sociologica. Nasce per rispondere a bisogni, è per definizione utile, bella, solida, ben costruita, come già sostenevano gli antichi. Oggi il ben costruire è quello di procedere in maniera eticamente corretta, per l’uso delle risorse e per il risparmio energetico. Dovrebbe invece essere un modo di vedere le cose, di vivere l’architettura, in modo da ritrovare un rapporto con il contesto, storico, e anche ambientale. Ma così spesso non è... I committenti sono sensibili al tema? Per fare una buona architettura ci vuole sempre un buon cliente, oltre a un architetto versato alla sostenibilità. Abbiamo da poco terminato la sede del New York Times Building, progettato subito dopo l’11 settembre 2001; se il cliente non fosse stato sensibile mi avrebbe richiesto un grattacielo fortificato. È invece un edificio completamente trasparente, in modo da dialogare con la città, è fotosensibile, reagisce ai cambiamenti di colore di New York, sempre diversi nell’arco della giornata e delle stagioni, grazie a una doppia pelle esterna efficace in termini di risparmio energetico. Stiamo terminando in California l’Accademia delle Scienze di San Francisco, dove il cliente ha voluto un edificio senza aria condizionata. E p i e n o t e r p v l i s e t a STRUMENTI DI LAVORO, A SINISTRA, E OGGETTI DA COLLEZIONE ARREDANO U N A PA R E T E A L L’ I N T E R N O D I P U N TA N AV E . S O T T O , L A S U A CARATTERISTICA FORMA INCLINATA PA R E T U F FA R S I D I R E T TA M E N T E I N MARE. INTORNO, PIANTE E BAMBÙ. …sostenibilità e frugalità vanno di pari passo, bisogna usare solo ciò che serve... infatti ha ottenuto il massimo livello, il Platino, nella Leadership in Energy and Environmental Design, il sistema di valutazione americano della qualità energetica ambientale degli edifici ad alte prestazioni che funzionano in maniera sostenibile. Sulla sua copertura ondulata saranno applicate più di 60.000 cellule fotovoltaiche per avere energia pulita. Non solo. La vegetazione autoctona ricoprirà il tutto, creando un tetto vegetale con una grande inerzia termica. Essendo un museo delle scienze naturali era giusto farlo in armonia con clima e contesto. E in Italia? Non esiste ancora una classificazione energetica degli edifici. Per il momento uno strumento interessante è il Protocollo Itaca: consente di attribuire un punteggio di eco-sostenibilità a un 84 progetto. Il Trentino-Alto Adige ha introdotto CasaClima, un sistema di certificazione per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, oggi un punto di riferimento e di qualità costruttiva anche fuori della regione. A Trento stiamo facendo un complesso che comprende anche il Museo delle Scienze, classificato CasaClima di classe B (tra i 30 e i 40 kWh/m²a), un livello molto basso e lo costruiamo in legno, con ampie zone ventilate naturalmente, usiamo anche qui l’acqua di falda, pannelli solari di ultima generazione. Spero di poter fare la Torre Sanpaolo Imi di Torino, anche se la torre non è la tipologia più adatta a consumare meno energia, pur offrendo altri vantaggi. Il progetto più importante cui stiamo lavorando è il quartiere ecologico per 30.000 abitanti nelle aree Bravacasa marzo/2008 delle ex-acciaierie Falck di Sesto San Giovanni a Milano, progettato con il fisico Carlo Rubbia. Ci saranno case riscaldate con l’acqua di falda, che va depurata, ma che ha una temperatura costante di 15 °C, ed è ottima per rinfrescare le case d’estate e per riscaldarle d’inverno. L’intero quartiere sarà ultimato nel 2017, e sarà perfettamente integrato all’interno del contesto urbano. (Il servizio è stato oggetto delle puntate S.O.Stenibilità Italia, format televisivo per RAI Uno prodotto da Rai Educational e dal Ministero dell’Ambiente)