Tradizione e innovazione. La casa nella società delle comunicazioni

Transcript

Tradizione e innovazione. La casa nella società delle comunicazioni
Convegno AIPE al SAIE
EPS:
L’equilibrio tra termica e acustica
16 Ottobre 2008, Bologna
TRADIZIONE E INNOVAZIONE
LA CASA POPOLARE E LA SOCIETA’
DELLE COMUNICAZIONI
Dott. Pierluigi Panza
CORRIERE DELLA SERA
Dott. Pierluigi Panza
1.
ALCUNI DATI
2.
LA CASA E LA POLITICA
3.
CASA E SOCIETA’ LIQUIDA
4.
SOLUZIONI APPREZZATE
ALCUNI DATI
La spesa pro capite per housing sociale in Italia:
5 euro
in Inghilterra: 369 euro
in Francia:
303 euro
1987:
2007:
34 mila alloggi di edilizia pubblica, 56mila agevolata
1900 alloggi di edilizia pubblica, 11mila agevolata
In questo scenario, il principale attore – in assenza di investimenti politici – è Legacoop, che si è prefissa l’obiettivo di
costruire 3.000 alloggi all’anno per 10 anni, per contribuire a ricostruire il patrimonio dimesso di 100.000 alloggi degli
enti previdenziali.
Le Coop, 850 cooperative; 417mila soci (vuol dire circa al 6-7% della popolazione italiana), di fronte a 301.438 alloggi
realizzati ne hanno in corso di realizzazione 22.331, cioè 7mila appartamenti in vendita all’anno.
Intanto il mercato non corre più: secondo “Scenari immobiliari” nel 2008 la variazione dei prezzi in Italia per nuove
costruzione è + 2%, ma nell’ultimo semestre è in decremento (con punta massima a Torino con – 6,3%).
01
LA CASA E LA POLITICA
La politica negli ultimi decenni si è appropriata dei termini architettonici legati alla casa e al costruire come mai
prima, facendoli diventare l'elemento stesso simbolico del discorso politico, ma è abbastanza assente nel sostegno a
politiche abitative.
Si parla di Casa delle Libertà, di tavolo di confronto, di percorsi condivisi, ma non si approvano leggi e
finanziamenti, e ce ne si occupa solo in termini di legalità/criminalità.
Ma la politica ha una ragione: oggi il controllo della comunicazione vale più del controllo del territorio. La tv vale più
della casa, lo schermo più della parete. Anzi la parete più appetibile è quella che diventa schermo.
Nelle scorse settimane il ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi, ha proposto una legge quadro sulla qualità
architettonica che punta a:
• promuovere la qualità del progetto e dell'opera architettonica;
• promuovere lo strumento del concorso di architettura;
• favorire la partecipazione dei giovani progettisti ai concorsi;
• sostenere l’ideazione e la progettazione di opere di rilevante interesse;
• riconoscere il particolare valore artistico delle opere di architettura contemporanea;
• promuovere l'alta formazione e la ricerca;
• tutelare e valorizzare gli archivi di architettura contemporanea.
02
CASA E SOCIETA’ LIQUIDA
Emergono varie tendenze da soddisfare per chi costruisce oggi una casa, anche “popolare”.
E non tutte – forse neppure le principali – rientrano più nel circuito dei ricercatoricostruttori.
Anzi.
03
1 - VICINATO
Woody Allen diceva che c’è un posto all'inferno per chi ha inventato i serramenti in alluminio anodizzato.
Ma che posto è stato riservato all'inventore del cartongesso?
Oggi la crisi del vicinato mostra le carenze delle pareti sottili: non dico che l'architettura sia responsabile di alcuni tra
gli ultimi omicidi avvenuti in Italia, ma credo che l'architettura abbia delle responsabilità.
Il vicino di casa è diventato un estraneo se va bene, ma se va male un nemico.
La scommessa sul vicinato passa oggi attraverso la costruzione di spazi per il tempo libero.
Si dovrà passare dal sociale al ludico-comunicativo e anche a un assetto post-strutturato del condominio.
2 – PRESTIGIO
Il supplemento <Style & Design> di settembre riportava che la “grande firma” incide sul progetto del 2-10% in più ma
che i prezzi degli appartamenti firmati sono ben superiori.
E portava l’esempio dell’edificio di Richard Meier a NY a 22mila dollari al m2 perché comprato da Calvin Klein e
Nicole Kidman e balzato di prezzo.
C’è un problema di status-symbol legato alla casa.
04
3 - CONSUMI ENERGETICI
Ha dichiarato Norman Foster: «Nella progettazione dei luoghi, dobbiamo partire dalla sostenibilità, dobbiamo tenere
conto dell'energia che gli edifici consumano.
Il 50 per cento di una società industrializzata è costituito da energia, il resto da infrastrutture, trasporti ed industria.
In un mondo che ora è dominato da espressioni come il "Protocollo di Kyoto", vale a dire un accordo contrattuale per
ridurre il consumo di energia, o parole come riscaldamento globale o depauperamento della fascia di ozono, tutto ciò
che può essere fatto nelle città e nelle abitazioni per ridurre il consumo di energia e trovare dei mezzi alternativi è
valido».
Il globale, dunque, si cala nel locale attraverso il risparmio di consumo energetico degli edifici.
Il Comune di Milano, ad esempio, ha approvato un regolamento per i nuovi edifici che riduce di un terzo gli oneri di
urbanizzazione per i costruttori più virtuosi, ovvero di categoria A+ (basso consumo) di contro a G (alto consumo).
In base a una ricerca a campione su mille palazzi, risulta che a Milano le abitazioni hanno un fabbisogno di energia
primaria di 182 kilowatt per metro quadrato all´anno, dato molto vicino ai livelli più inquinanti (la classe G, la
peggiore, consuma 185 kilowatt al metro quadrato).
Sempre a Milano sarà costruita una delle primissime palazzine ecosostenibili.
Un edificio formato da tre strutture, suddiviso in cinque piani e con dodici appartamenti che sorgerà in via Ugolini, per
conto della Arch & Arch.
L´edificio sarà una costruzione di classe A (certificazione Cestec) e consumerà appena 28,2 kilowatt al metro quadrato
all´anno.
05
SOLUZIONI APPREZZATE
1 – REGIONALISMO CRITICO
Dal punto di vista estetico non mi farei invece intimidire dall’appello sottoscritto un anno e mezzo fa da 30
grandi firme della nostra architettura per la difesa di una supposta “Tradizione italiana”.
Terrei buono quanto scritto dal filosofo Paul Ricoeur: bisogna “diventare moderni e fare, allo stesso tempo,
ritorno alle origini che sono la matrice nazionale, far rivivere una vecchia civiltà assopita e prender parte alla
civiltà universale”.
Il tema del rapporto tra globalizzazione – intesa come fenomeno di deterritorializzazione dell’architettura e
aderenza a “marchi” - e riformulazione di ogni atto creativo sulla base di una rinnovata visione del genius loci è
risolta da Ricoeur nella dimensione del Regionalismo critico.
Il Regionalismo critico è la capacità di declinare localmente espressioni della cultura mondiale, ovvero un
continuo processo di assimilazione del globale nel locale.
06
2 – RECUPERO ESPERIENZE TRADIZIONALI COME L’EDILIZIA EOLICA
L’Europa ha deciso di fare del cambiamento climatico uno dei principali temi della politica comunitaria di ricerca e
sviluppo tecnologico – anche nel settore architettonico ed urbanistico; è quindi presumibile che, nel futuro prossimo,
sarà sempre più richiesta ai progettisti una maggiore competenza in materia bioclimatica.
Negli ultimi decenni si è verificato un trasferimento tecnologico dalla progettazione aeronautica a quella delle
costruzioni; nuovi metodi d’analisi rendono ora possibile lo studio della riduzione degli aspetti negativi del carico del
vento sugli edifici; anzi l’impiego del vento intorno ad un edificio come strumento per la ventilazione degli spazi è
una opportunità.
Ciò consente di ottenere, all'interno degli edifici, un miglior comfort termico ed una migliore qualità dell’aria,
nonché la riduzione dei costi energetici per il mantenimento di tale comfort.
Tornano modelli e criteri progettuali di ventilazione passiva con estrazione dell’aria tramite torri-camino.
07
3 – INTRODUZIONE NUOVE SOLUZIONI SU BASE SCIENTIFICA CROMATOLOGIA APPLICATA
Ogni oggetto che percepiamo come colorato, quando è colpito dalla luce, riflette energia, onde elettromagnetiche,
che il nostro cervello legge come colore e che, entrando nel nostro corpo, attraverso gli occhi e la pelle,
interagiscono con il sistema neurofisiologico.
L’energia del colore riflessa da una superficie o da un oggetto non è tale da poter essere utilizzata come fonte
dinamica, ma, se si pensa che quasi tutte le nostre funzioni vitali sono regolate da processi elettrici, si può intuire
come essa possa influire sul nostro equilibrio neurofisiologico.
L’accertata influenza dei colori sul nostro benessere psicofisico chiede quindi, senza ulteriori rimandi, che ogni
scelta cromatica non sia più casuale o legata a meri motivi estetici, ma abbia un fondamento di scientificità:
un’adeguata progettazione cromatica può facilitare l’organismo a raggiungere il proprio equilibrio neurofisiologico
in ambienti sia collettivi che privati (l’abitazione).
Si afferma una nuova disciplina progettuale la “Cromatologia Applicata”, attraverso la quale, il “Color Designer”
può farsi carico del progetto cromatico di ambienti.
08
4 – SPETTACOLARIZZAZIONE
Si richiede sempre di più una spettacolarizzazione dello spazio abitativo come spazio ludico (con materiali
godibili al tatto), con introduzione di sistemi domotici, con spazi aperti da ricomporre personalmente, con
temporalità simulate all’interno di spazi chiusi, un’architettura performativa con utilizzo più scenografico della
luce.
Il modello è un po’ quello del Truman Show, ovvero Seaside in Florida: villaggi vacanze, la strip di Las Vegas,
facciata-packaging, insegna come make-up. Sono soluzioni che possono apparire “estreme” ma sono all’oggi
ritenute qualificanti dalle indagini di mercato.
09