In primavera a Latina

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In primavera a Latina
"Con ogni vera amicizia rafforziamo le basi su cui poggia la pace in tutto il mondo"
Gandhi
In primavera a Latina
Assemblea di Servas Italia
Anno XX n.1 Febbraio 2005 Spedizione in a.p. comma 20/c legge 662/96 Cagliari
Ai sensi dell’articolo 9 dello Statuto
È CONVOCATA
l’Assemblea annuale di Servas Italia
il 16 Aprile 2005 alle ore 9,30
nella sala riunioni del
Park Hotel di Latina
via Monti Lepini 25
Qualora non venisse raggiunto il numero legale per
il giorno
Cari soci.
l'Assemblea di primavera 2005 di Servas Italia
si terrà quest'anno al Park Hotel di Latina.
Questa volta abbiamo deciso di trovarci in una
struttura alberghiera perché ci permetterà
di stare sempre tutti insieme e avere più tempo
per condividere idee ed esperienze sia nei
momenti conviviali che in quelli creativi e
statutari.
Vi inviatiamo a prendere visione del programma
dell'Assemblea e a prenotarvi in anticipo.
(le modalità organizzative sono dettagliate a
pag.2)
Anna Flammini
Ospitare non è un obbligo, però...
La nostra associazione ha come scopo l’ospitalità,
ospitare ed essere ospitati per conoscerci e diventare
amici. Non mi dilungo oltre dato che, chi è diventato
socio o chi resta socio, sa bene queste cose.
Non siamo obbligati ad ospitare, lo si fa quando si
ha possibilità di tempo e la voglia di mettersi un po'
al servizio degli altri, ma resta il dovere di rispondere,
in tutti i casi, anche quando la risposta è negativa.
Molti miei ospiti mi hanno fatto presente che, a
fronte di decine di lettere spedite, principalmente
per posta elettronica, non hanno ottenuto nessuna
risposta! E ciò li ha molto sconcertati.
Abbiamo effettuato una verifica degli indirizzi di posta
elettronica e abbiamo constatato che solo meno del
10% ha un indirizzo errato o non più utilizzato (e
sono stati cancellati d’ufficio), pertanto l’utilizzo di
questo strumento è diventato ormai nelle abitudini
di tutti e, nel caso di utilizzo di posta elettronica,
effettuare un “rispondi” con quattro parole per dire
si o no, non costa proprio nulla! Si può preparare
una lettera “standard” effettuare un copia e incolla
e via!
Siamo cresciuti negli ultimi anni ad un ritmo di circa
il 10% ma l’importante non è tanto diventare grandi
ma quello di essere coscienti che solo con un rapporto
umano e cordiale, anche nel diniego, si può costruire
un mondo migliore.
Il presidente di Servas Italia
Mario Burlando
Domenica 17 Aprile, alle ore 9,30
stessa sede, con il seguente ordine del giorno:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Relazione del presidente
Rendiconto economico 2004
Comunicazioni dei membri del Comitato
Esecutivo
Sintesi dei gruppi di lavoro
Situazione di Servas International
Considerazioni e linee di sviluppo del 2005
Varie ed eventuali
Il Presidente
Mario Burlando
Programma dell'Assemblea di Primavera
Venerdì 15 aprile
Arrivo a Latina
Sabato 16 Aprile
Visita guidata a Ninfa e Norma
Incontro coordinatori, local help e Comitato esecutivo
Laboratori: fotografia, bioenergia, identità Servas, non
violenza
Domenica 17 aprile
Assemblea nazionale
(segue a pag.2)
Rubriche
Servas in Italia
pag.2
Servas nel mondo " 5
pace
" 8
viaggi
" 10
bacheca
" 14
siti utili
" 16
2
Programma della
Assemblea
di Primavera
a cura di Anna Flammini e Vito Fortezza
Venerdì 15 Aprile
Per coloro che vogliono partecipare pienamente al fine settimana laziale proponiamo di arrivare nel tardo
pomeriggio per cenare insieme e prendere i primi contatti tra noi.
Ad accogliervi troverete un gruppo di soci laziali volenterosi.
Cena ore 20.
Sabato 16 Aprile
Alle ore 9,15 ritrovo nella hall per una visita guidata a Ninfa e Norma.
L’Oasi di Ninfa comprende le rovine dell’antica città medievale di Ninfa, abbandonata nel Settecento a causa
della malaria e uno splendido Giardino con piante esotiche rare e un boschetto di bambù creato negli anni
’20 da Gelasio Caetani che si occupò anche del restauro della torre e dei resti dell’antico borgo.
L’oasi, gestita dalla Fondazione Caetani, è ricca inoltre di numerosa fauna sia migratoria che stanziale.
Norma è un’interessante cittadina che si erge su uno sperone di roccia a strapiombo e domina
tutta la pianura pontina.Le sue origini sono medievali mentre il nome deriva dall’antica Norba, distrutta dai
romani nel I sec. a.C. Il costo sarà di circa 12 euro (calcolato su 30 partecipanti)
Ore 13,30: Pranzo presso il ristorante dell'hotel
(Pomeriggio)
dalle ore 15:
1) incontro tra coordinatori, local help e comitato esecutivo;
in contemporanea si svolgeranno diversi gruppi di lavoro
2) Laboratorio di Fotografia:Il ritratto
" Fotografare significa guardare e guardarsi nell'anima; lo sguardo di chi fotografa è sguardo verso l'altro ma
è anche in se stesso. Perché non mettersi in gioco?
Per partecipare è necessario possedere una preparazione base di tecnica fotografica e,
(anche insieme a qualcun'altro), una macchina digitale con relativo corredo per scaricare le immagini
sul computer che sarà messo a disposizione.
Il laboratorio sarà condotto da Leonardo Forte
(numero partecipanti max: 20 persone).
3) Bioenergia: In questo workshop Fernanda Abiuso vi aiuterà, con l'aiuto degli strumenti del
Dialogo delle Voci, a scoprire quali impulsi vi fanno innamorare, arrabbiare o litigare, usando
la danza, le parole e l'immaginazione.
( numero partecipanti: max 20 persone, con abiti comodi e calzettoni, quaderno e penna)
4) L'Identità del Servas: Il passato, Il presente (e futuro).
Alla ricerca delle ORIGINI, MOTIVAZIONI STORICHE, VALORI: partendo dalla lettura degli scritti del Fondatore
Bob Luitweiler, si definiranno i valori più condivisi, le aspettative sul futuro.
( coordina Maria Antonia Nasello, numero max 15 pp)
5) Servas: di più e meglio: Lavoro di gruppo per la raccolta ed elaborazione di idee per rinforzare la vita
interna associativa, migliorare i rapporti con l'esterno e la diffusione dell'associazione.
(condotto da Francesco Boschi)
(numero max. partecipanti: 20 persone)
6) SI FA PRESTO A DIRE NONVIOLENZA...
Gruppo di discussione e confronto condotto da Mario Aldovini.
La pratica nonviolenta come MODO di porsi in relazione: i contenuti vengono DOPO.
Dialogo e confronto come strumenti per l'elaborazione del conflitto e il superamento dello scontro.
Il gruppo si propone ad un tempo come occasione di approfondimento teorico e come occasione di esperienza
vissuta della costruzione e applicazione del metodo del confronto all'interno di questo stesso gruppo.
(numero ideale entro 15 partecipanti)
Ore 19,30 Cena: presso il ristorante dell'hotel.
Ore 21 Dopo-cena: alcuni prodotti dei laboratori di fotografia, proiezione diapositive, con commenti
semi-seri e riflessioni scherzose; serata aperta a musicisti improvvisati (portate gli strumenti!!!) e alla
condivisione di poesie, storie, riflessioni e aneddoti lasciati in eredità dall'esperienza di "viaggio" di ognuno...
Domenica 17 Aprile
Ore 9,15 : Assemblea nella sala congressi dell'albergo
Pranzo ore 13,30 presso il ristorante dell'hotel.
Vi aspettiamo a Latina!
Per i Laboratori:
Per favore comunicate il laboratorio a cui volete partecipare tramite una e-mail
([email protected] ) o telefonando a Anna Flammini (06 5881722). L'iscrizione
non è obbligatoria ma ci aiuta ad organizzarci meglio, visto anche che i gruppi sono
a numero limitato.
3
Istruzioni per il viaggio: come arrivare
Se arrivate in macchina potete trovare l’hotel lungo
la strada statale Monti Lepini a poca distanza dall’incrocio
con via San Francesco.
Se arrivate in treno a Latina Scalo (sulla linea Roma
– Napoli) c’è un autobus che vi porta in centro (8 km)
Chiedete di scendere in Viale Lamarmora ove c’è un
autobus (che però passa solo ai 10’ di ogni ora fino
alle 18!) che transita per via Monti Lepini. In alternativa
se prendete un treno che arriva a Latina Scalo verso
le 9 oppure nel pomeriggio verso le ore 14, scendete
in Piazza del Popolo e verrà organizzato un servizio di
bus navetta che vi condurrà in albergo.
Prenotazioni entro il 3 APRILE
Il Park Hotel si trova a Latina in via Monti Lepini
25 (vedi pianta).
La prenotazione deve essere fatta utilizzando
il modulo in calce, riempito opportunamente
e inviato direttamente alla reception dell’albergo
via fax (0773 610682) o via email
[email protected] I posti disponibili in albergo
sono limitati e pertanto le prenotazioni dopo
la data prevista potrebbero non essere
soddisfatte. Per contattare l’albergo potete
telefonare al n. 0773 240295.
PREZZI:
Soggiorno in camera doppia/tripla
pensione completa
€ 45
mezza pensione
€ 36,00
Supplemento singola
€ 10,00
Pasti per chi non pernotta € 9,00
Bambini fino a 6 anni - gratis
Bambini dai 7 ai 12 anni - riduzione di € 10,00
sulla formula scelta
Il pranzo e la cena sono serviti nel ristorante
a self service con menù a scelta (adeguato
anche per i vegetariani) tra diversi primi e
altrettanti secondi e contorni, frutta/desert acqua / vino
Chi arriva in anticipo o si vuole fermare qualche
giorno in più per visitare i dintorni (per
approfittare delle varietà di itinerari artistici e
ambientali) verranno mantenuti i prezzi speciali
fatti per l’assemblea
Modulo da ritagliare e inviare via fax al n. 0773 610682 oppure
scaricarlo dal sito www.servas.it e inviare via email a
[email protected] entro il giorno 3 APRILE 2005
-------------------------------------------------------------------------------------------------------Prenotazione per la partecipazione all’Assemblea di Servas Italia
A: PARK HOTEL di LATINA
Il sottoscritto ______________________abitante a_______________Tel. _____________
socio __ simpatizzante __ dell’associazione SERVAS ITALIA intende partecipare all’assemblea
CHIEDE
una stanza singola ___ doppia ___ tripla ___ quadrupla ___ senza barriere ___
N. persone adulte _____ n. bambini inferiori ai 7 anni ___ da 7 a 12 anni ___
pensione completa ___
mezza pensione ____
Prevedo di arrivare il ____________ alle ore ________e di partire il ________ alle ore _____
Con mezzi propri
___
con il treno
_
Partecipo alla gita proposta per il sabato mattina _si_ _no_
Mi impegno a comunicare eventuali variazioni
Firma _____________________________________
4
DAY HOST:
APRIAMO IL
DIBATTITO
A proposito dell'articolo in apertura del notiziario
di Bob Luitweiler sulle possibilità di apertura
dei day host: Bob ha forti spinte ideali e le sue
proposte sono molto suggestive, ma temo di
realizzazione assai difficile, e non so fino a che
punto in armonia con la mentalità e il vissuto
delle relazioni sociali nei Paesi in via di sviluppo.
Io da tempo mi chiedo che senso abbiano i day
host, già "da noi", e dopo varie esperienze
frustranti ho smesso di contattarli. Nei Paesi
occidentali siamo tutti così pieni di impegni che
difficilmente qualcuno ha davvero del tempo
libero da dedicare durante il giorno, oppure ti
dà appuntamenti faticosissimi per entrambi,
magari solo per un'oretta due, e in zone
periferiche.... la frustrazione è quasi assicurata!
Il mio ultimo tentativo che pareva riuscito è
stato a Parigi, dove ho incontrato una persona
simpatica e interessante (avevamo interessi in
comune, perciò l'ho contattata) che mi ha dato
appuntamento fortunatamente in centro città,
verso sera, proponendomi di prendere un
aperitivo e di cenare insieme: l'aperitivo è stato
piacevole ma già costoso, e di fronte ad un
ristorante di lusso ben oltre le mie possibilità
economiche con molto disagio ho dovuto
eclissarmi, restando sola per tutta la serata e d'altra par e il mio day host ha poi detto che
aveva un appuntamento successivo alle 21.30,
sarei comunque rimasta sola ... Naturalmente
i day host fuori città di interesse e di passaggio
non li considero nemmeno, e dubito che altri
che viaggiano con i mezzi pubblici lo facciano
- se già le porte aperte lamentano la scarsità
di visite....: mi smentisca chi può, ne avrei
piacere.
Nei Paesi in via di sviluppo ancora di più non
capisco come possano funzionare gli incontri
con i day host, a meno che vivano nelle poche
grandi città (e alora FORSE si potrebbe creare
un sistema di comunicazione). Le mie esperienze
di viaggio autonomo sono state in alcuni Paesi
dell'Africa Occidentale. Nemmeno i due
coordinatori servas del Mali hanno risposto alle
mie lettere (non escludo che non le abbiano
mai ricevute, le poste non sono affidabili), e
loro dovrebbero essere il tramite - mi è stato
detto in Italia - con gli altri soci del paese,
porte aperte e non. E allora, come fare? e come
si può anche solo immaginare di incontrare
dei day host nei villaggi africani? gente che
non ha telefono, che riceve le comunicazioni
semmai nell'arco di giorni e persino settimane,
che ha ben altro vissuto e percezione del tempo
- cioè assai dilatata, le ore quasi non contano!
Che senso avrebbe, per noi e per loro, una
visita di poche ore? Come renderla possibile
considerando che i mezzi di trasporto sono
assai lenti e scarsi e difficilmente si possono
organizzare due trasferimenti in uno stesso
giorno? se non dagli ospiti del villaggio (certo,
su una natta per terra, come loro, perchè no??),
dormendo dove?!? dovrebbe allora trattarsi di
un raro villaggio turistico con possibilità di
alloggio? o dovremmo presentarci con delle
gran macchine a noleggio e con autista che ti
consentano di spostarti più o meno quando e
dove vuoi (e si commenta da sé..)??
Non so, oltre ai dubbi sul senso, a me comunque
pare assai complicato e a rischio di insuccesso
pensare di organizzare dei brevi incontri in
Paesi dove la comunicazione e i trasporti sono
assai precari e persino fatiscenti. Nei paesi
dell'Africa Occidentale credo sia più semplice
e naturale lasciare che gli incontri con la gente
comune siano legati alla spontaneità, alle
opportunità che casualmente si delineano nel
corso del viaggio - e sono molte, la nostra
diversità e purtroppo la nostra ricchezza (o
supposta tale) non ci fanno passare inosservati.
Sarebbe bello se Servas potesse proteggerci
da incontri interessati, ma anche in questo caso
manterrei delle riserve: la loro consapevolezza
della differenza di status resta sempre a latere
e talvolta ad interferire. Di fatto noi siamo
benestanti e socialmente privilegiati, loro no.
Anche negli incontri più personali e confidenziali,
questa differenza di fondo, che noi amiamo
dimenticare e superare, resta. Secoli di schiavitù
e di colonialismo nell'inconscio collettivo, come
sentimenti di rivalsa e una mentalità assiste
zialista, non si cancellano in pochi decenni di
spesso sventurata indipendenza politica e nel
piacere di un incontro sia pure molto personale.
Un incontro breve anziché una quotidianità
condivisa con semplicità e nei loro tempi lunghi
difficilmente può scalfire i pregiudizi, semmai
rinforza l'idea del ricco che porta i regali o potrà
spedirli.
A parte queste ultime divagazioni, frutto di
esperienze di viaggio ancora acerbe (qualche
mese in culture tanto diverse non sono nulla
per una vera conoscenza!), trovo poco
entusiasmante l'idea di "apostolato" servas nei
paesi poveri per reclutare day host, mentre
sono ansiosa di sapere a quali centri e come
Bob sta pensando di sviluppare nuovi modi di
ospitalità servas e di condivisione sociale e
culturale - forse potranno consentirci incontri
comunitari, un'alternativa interessante ai classici
due giorni in famiglia, a mio parere una direzione
molto più significativa e stimolante per
l'approfondimento dell'incontro e dello scambio
con l'altro rispetto ai fugaci incontri con i day
host.
Ma sia chiaro, non vorrei infierire sui day host!
Se ho espresso forse con eccessiva forza le
mie perplessità sul funzionamento di quest
modalità di incontro, è perchè vorrei stimolare
un dibattito, sentire altri pareri di day host e
viaggiatori, sapere di altre esperienze nei paesi
occidentali e non. Qualcuno spezzi una lancia
a favore, racconti belle esperienze o dia utili
indicazioni, e sarò felice di ricredermi e
contattare nuovamente i day host!
[email protected]
5
un team di lavoro (Keylist Team), attualmente
coordinato da me e composto da Uwe Federer, e da
Omer Ozkan (l’attuale tesoriere) e da Laura Ragucci
stessa. Jo Verwimp collabora inoltre per valutare e
determinare la “qualità” delle varie liste gestite a
livello internazionale, evidenziandone i problemi e
l’affidabilità.
Il Ruolo di
“Host List Coordinator”
Quando mi sono proposto candidato per il Comitato
Esecutivo Internazionale, avevo scelto il ruolo di
Coordinatore delle Liste, perché era l’attività più
simile al tipo di attività che avevo gestito qui in Italia
e dove pensavo di poter offrire il massimo delle mie
competenze informatiche, avendo anche collaborato
con il precedente ICT (Comitato Servas Internazionale
per la gestione del sito www.servas.org, per la
gestione dei dati informatici nel progetto “WHALE”,
e per la distribuzione dell’informazione in generale.
Come spesso succede, mi sono reso conto quasi
subito che le attività “istituzionali” del HLC sono già
da sole sufficienti a richiedere il lavoro a tempo pieno
di una persona. Da Statuto infatti l’ HLC deve:
procedere alla distribuzione di un modulo
che riepiloga tutte le richieste di liste a livello
internazionale e le ridistribuisce su base regionale
sostenere ed aiutare i Paesi che hanno
difficoltà a produrre, stampare ed inviare una propria
copia.
A prima vista, parrebbe che il primo punto consista
in una semplice serena passività nel raccogliere i
dati provenienti dai singoli Paesi. Nella realtà riuscire
anche solo a contattare i singoli Paesi, e sapere chi
contattare e come è una impresa ardua e in alcuni
casi praticamente impossibile. Per risolvere questo
problema, in modo efficace, abbiamo una sorta di
Lista internazionale delle Persone Chiave (Keylist),
che dal 2001 è stata posta su internet da Guido
Bienhaus (precedente responsabile dell’ICT).
La gestione della Keylist è, da Statuto, responsabilità
dell’attuale Segretaria (Honora Clemens), ma, in
continuità con la gestione precedente di Laura Ragucci
(precedente HLC), il nuovo comitato esecutivo ha
ri-confermato me come gestore della Keylist. Questo
lavoro è lungo e noioso, ma importante e necessario.
Per poterlo eseguire in modo organico una sola
persona non è sufficiente, ed è quindi stato creato
La situazione internazionale
La storia
I. “Servas Internazional” è l’organismo federativo
che coordina Servas a livello Mondiale. E’ composto
principalmente da un “Comitato Esecutivo” e da vari
gruppi di volontari che si occupano di aiutare lo
sviluppo di Servas nel mondo e del mantenere
organicamente una rete di collegamenti fra i vari
Segretari Nazionali, in modo da consentire la
produzione delle liste ed in ultima analisi aiutare in
modo efficace la circolazione dei viaggiatori.
Nell’ultimo decennio, la struttura organizzativa di
Servas International ha dato segni di notevole
difficoltà nel gestire le sfide che la logica evoluzione
del mondo ci sta ponendo. Tra queste possiamo
Per il sostegno dei Paesi Servas in “via di sviluppo”,
il discorso è invece un po’ più complesso. Nella
situazione attuale di emergenza, in attesa di una
normalizzazione effettiva nella gestione di Servas
International, i fondi Internazionali, pur cospicui
(ammontano a circa 200000 CHF, vale a dire 125000
euro) sono in un certo qual modo congelati.
Primariamente perché servono per organizzare la
prossima assemblea internazionale, che si spera
possa far rientrare Servas nella normalità, e
secondariamente perché buona parte dei problemi
internazionali sono legati ad una gestione non sempre
giustificabile dei “finanziamenti”, per cui è necessaria
una buona dose di cautela nel loro uso.
Con una disponibilità così limitata di finanziamenti,
l’aiuto ai Servas dei paesi più deboli non può che
essere limitata. Tuttavia già da qualche anno era
stata proposta una attività di “aiuto reciproco” fra
i vari Paesi, denominata “Buddy Project” (in inglese
“Buddy” è l’amico che ti da una mano, quando sei
in difficoltà).
Il progetto si articola attraverso il “tandem” fra una
coppia o un insieme di Paesi: un Paese più “ricco”
o, meglio, con più esperienza ed organizzazione offre
la sua competenza a Paesi che magari stanno appena
affacciandosi nel mondo di Servas. E’ successo in
passato fra la Svizzera e la Turchia, fra il Belgio e
la Grecia… Nel 2005 i progetti di “aiuto reciproco”
vedono la disponibilità di Canada, Turchia, Italia,
Repubblica Ceca ad individuare dei Paesi da aiutare
ed attivarsi per stampare le liste di Paesi del Centro
America, dell’Africa del Sud, dell’Egitto e Grecia.
Servas Italia ha chiesto a Maria Gloria Borsa (membro
dell’attuale Comitato Esecutivo Italiano e responsabile
del Notiziario) di verificare con la regione del Sud
Africa cosa si possa fare in modo da poter aiutare
questi Stati senza essere nello stesso tempo
paternalisti.
Questi progetti sono ancora un po’ sperimentali e
necessitano di affinamento e di una gestione efficace.
Se qualcuno che ha buona dimestichezza con
l’uso dei computer ed internet (possibilmente
con ADSL), anche se non è un programmatore
e vuole dare una mano per poter seguire e
garantire risultati migliori in alcuni di questi
progetti internazionali, è caldamente invitato
a farsi vivo con me per coordinare la
collaborazione.
Claudio Pacchiega
elencare:
Identità e democrazia Col passare del tempo Servas
è cambiata progressivamente: nuove persone sono
sopraggiunte e gli ideali pacifisti iniziali si sono via
via ammorbiditi. Inoltre i vari Paesi componenti
hanno sviluppato delle visioni di Servas che a volte
possono essere abbastanza in disaccordo. La stessa
visione di Pace propugnata da Bob Luitweiler è oggi
guardata con sospetto da alcuni Paesi che
preferiscono vedere in Servas un semplice mezzo
di conoscenza e di viaggio o turismo, sia pure
responsabile. Questo rende difficile a volte distinguere
la nostra associazioni da altre analoghe, nate
recentemente, che non si appellano a grandi
personalità del passato ma a forme immediate di
"turismo economico"
(segue a pag.6)
6
Volontariato e Professionalismo. Nel tempo, l'originale
impostazione basata tutto sommato su un impegno
volontario e gratuito e sulla fiducia reciproca è stata
progressivamente sostituita dalla tensione verso
una impostazione rigida e professionale. Il
Professionalismo è visto da alcuni paesi come l'unico
mezzo per impedire che una gestione, non
sufficientemente accurata e rigorosa, delle entrate
e delle uscite, possa produrre fatti incresciosi come
il sospetto che alcuni ufficiali di Servas, non fornendo
sufficiente rendiconti delle spese effettuate o del
denaro ricevuto, si approprino del denaro
dell’associazione. Tutto ciò avvelena i rapporti e
rende tutto estremamente difficile.
Internet e La sfida Tecnologica. L'avvento della rete
e la gestione delle comunicazioni (web, email,
mailing list) ha colto tutto sommato impreparata la
leadership di Servas International. Una gestione da
un lato troppo tecnica e burocratica e dall'altro
“mailing list” dove persone anche intelligenti si
lasciano andare al turpiloquio e alla generazione di
conflitti, per la maggior parte inutili e "formali".
Di fronte a queste sfide, Servas International
purtroppo non è riuscita a trovare una soluzione
armonica e convincente per cui si sono sviluppate
enormi tensioni che sono culminate nella spaccatura
del 2003-2004 e nella conseguente Assemblea a
Barcellona Luglio 2004.
II. I fatti.
A fronte di pesanti dubbi su possibili o presunte
scorrettezze finanziarie avvenute in passato,
nell’incontro internazionale, svoltosi in Thailandia
nel 2000, era stato deciso di istituire un collegio dei
revisori dei conti e un collegio di "probiviri".
I "probiviri" (Appeal Committee) non hanno di fatto
funzionato (per esempio non è stato in grado di
intervenire nella gestione della crisi locale in Peru
dove un gruppo Servas dissidente è riuscito a
provocare una catena di scompensi e di conflitti
anche a livello internazionale.
I "revisori dei conti" hanno funzionato invece
benissimo, forse perfino troppo. L'approccio un po'
“naive”, dei tesorieri precedenti è stato messo sotto
torchio da esperti contabili che hanno evidenziato
Le prospettive
Facendo seguito agli articoli precedenti, relativi ai
problemi emersi nell’Assemblea internazionale di
Barcellona e, per chi fosse interessato ad approfondire
il discorso, a quanto pubblicato recentemente sul
sito Servas.it, che riassume la storia e la sua recente
evoluzione, affrontiamo le ultime novità e le
prospettive.
Il nuovo Comitato Esecutivo, eletto a Luglio 2004
a Barcellona, ha dovuto agire in una situazione
estremamente complessa; tutte le decisioni (non
molte) prese durante l’Assemblea di Barcellona e la
stessa autorità del Comitato Esecutivo Internazionale
sono state messe in grave discussione. Inoltre la
mancata elezione o rinnovo degli altri comitati
(collegio dei revisori dei conti, collegio di "probiviri,
ICT, …) rende di fatto quasi impossibile l'esercizio
ordinario del coordinamento internazionale. In questa
situazione il nuovo Comitato Esecutivo, dopo l'incontro
di Parigi, avvenuto a Novembre 2004, pur non
essendo entusiasta dell'idea, ha accettato (secondo
quanto previsto dalla norma statutaria quando
almeno il 20% dei paesi membri ne fa richiesta), di
organizzare in tempi brevi e quindi prima del 2007,
una assemblea straordinaria con il compito di:
rivedere e correggere quegli aspetti dello
statuto che hanno contribuito a rendere così
complessa la situazione
decidere sulle proposte di revisione della
struttura organizzativa
rivedere in generale le decisioni di Barcellona,
irregolarità, spesso formali, ma anche sostanziali,
che sono terminate con
la produzione di un documento di denuncia della
situazione finanziaria (Ottobre 2003), con la
conseguente spaccatura con il Comitato Esecutivo,
che nutriva dubbi sulle modalità di revisione.
A seguito della denuncia dei revisori dei conti, alcuni
Paesi (Germania, Francia e Stati Uniti), avevano
deciso di congelare il pagamento dei versamenti a
Servas International (Novembre 2003), fino alla
risoluzione dei problemi contabili segnalati dai
revisori.
Questi paesi e altri (Singapore ad esempio), avevano
cominciato quindi a studiare delle proposte effettive
di riforma dell'intera struttura di Servas International,
nell'intento di ridurla e di renderla più efficiente e
meno costosa. Viene prodotta una proposta di
modifica strutturale e organizzativa, detta “S3”,
presentata ufficialmente verso il Febbraio 2004.
Accortisi che la proposta entrava in conflitto con lo
Statuto, verso Giugno 2004, dagli stessi paesi, è
stata effettuata una ulteriore proposta di modifica
radicale dello Statuto. Alcuni altri Paesi, fra cui
soprattutto l'Italia, pur consci della necessità di una
effettiva riforma, e dopo uno studio approfondito
della proposta S3 e di ripetuti tentativi di contatto
e di mediazione con Francia e Germania, decidevano
di rifiutare queste proposte ritenute troppo rigide
ed estreme. Durante l'assemblea di Barcellona i
conflitti qui illustrati (Revisori dei Conti, Comitato
Esecutivo, paesi S3, paesi critici sulla proposta S3),
sono venuti come si dice comunemente "al pettine"
e il risultato poteva anche essere la dissoluzione di
Servas. Il rischio era tangibile.
Servas non si è, fortunatamente dissolto, ed anzi
si sono viste tensioni verso un nuovo rinascimento,
ma il clima pesante ha rallentato tutte le decisioni
e prodotto una "legislatura" difficile e zoppa. A
Barcellona non sono stati eletti i comitati essenziali
come i nuovi revisori dei conti, il comitato per
l'assegnazione dei fondi per lo sviluppo (DFC), e il
nuovo gruppo di lavoro per la gestione degli aspetti
tecnologici (ICT).
eleggendo compiutamente i Comitati necessari in
modo che il nuovo comitato esecutivo (che dovrà
essere rieletto o l’attuale, se verrà riconfermato),
abbia gli strumenti adeguati per far avanzare Servas
e dare una svolta a molti dei problemi che hanno
reso difficile la situazione internazionale in questi
ultimi anni
completare l’esame dei punti che erano stati
posti all’ordine del giorno all’Assemblea di Barcellona
ma che non erano stati affrontati per mancanza di
tempo
Il Comitato Esecutivo Internazionale ha inoltre stilato
un "piano di azione" per le attività nei prossimi mesi,
comprensivo di una serie impressionante di impegni,
fra cui spicca l'impegno alla massima trasparenza
nelle comunicazioni e nelle attività.
Io in particolare ho contribuito, a mio parere in modo
essenziale, nella creazione di un "giornale" pubblico,
costruito a partire da programmi aperti (esempio:
wikipedia). Chi fosse interessato, può trovare su
internet questo giornale, all'indirizzo
siexco.servas.org.
Servas Italia ha aderito, come molti altri servas
nazionali, alla richiesta di convocazione di una nuova
assemblea straordinaria, (decisione avvenuta durante
l'Incontro di Roma del 15 gennaio 2005), perché
ritiene che la situazione Internazionale vada sbloccata
e per dare la possibilità di definire una autentica
riforma.
Claudio Pacchiega
7
MAPPA DELLE LISTE
SERVAS 2005 NEL
MONDO (PRIMA
PARTE)
Da ormai quattro anni sono il responsabile
della distribuzione in Italia delle liste Servas.
La struttura che ci siamo dati è decentrata.
Oltre all’archivio di Torino, funzionano sedi
decentrate a Milano per il nord, Roma per il
centro e Napoli per il sud. I coordinatori
regionali di volta in volta richiedono le liste
secondo le richieste locali a uno dei quattro
centri.
In particolare nel tempo si è sviluppato in
maniera particolarmente efficace l’archivio di
Milano, prima con Marco Stoppa e poi con
Giorgio Vinca, funzionando come un vero e
proprio “centro stampa”: da qualche giorno
c’è pure la possibilità di un accesso diretto
all’archivio informatico sul sito www.servas.org
La novità rispetto al passato è che una
percentuale crescente di liste arriva in formato
digitale (nel 2004 circa il 60%). Dato che ogni
DOVE E COME
(TERZA PUNTATA)
Il progetto viaggiatori ha come obiettivo di valorizzare
le relazioni dei viaggi Servas effettuati dai soci.
Si tratta di un “giacimento di conoscenze” di grande
valore, un’eccezionale esperienza individuale e
collettiva, che è ancora poco conosciuta.
Il numero delle relazioni di viaggio è ancora
relativamente basso: all’inizio del progetto la
percentuale era del 5%, adesso è aumentata, ma
non di molto. La fretta e i problemi che si incontrano
tornando alle normali attività, fanno sì che molti
viaggi restino nella testa, nella penna o nel computer
di chi li ha effettuati.
Il consiglio, sulla base dell’esperienza personale, è
quello di stendere una prima relazione “a caldo”,
magari già durante il viaggio di ritorno, magari in
modo sintetico e di comunicare un rapido “report”
sintetico al coordinatore regionale, con una valutazione
complessiva.
Un’esperienza interessante è stata messa in pratica
da una coppia che in un viaggio negli Stati Uniti ha
scritto a quattro mani un diario “on the road”,
alternandosi un giorno uno e un giorno l’altra.
Questa rubrica raccoglie la lista degli indirizzi email
dei soci che sono disponibili a dare suggerimenti ai
viaggiatori che sono in partenza, che progettano o
che sognano un viaggio in una determinata zona del
mondo e che non si accontentano delle notizie che
trovano sulle guide, ma privilegiano informazioni
dirette sulla vita materiale dei paesi in cui ci sono
Porte Aperte.
Negli ultimi mesi sono arrivate al Centro di
documentazione di Servas Italia relazioni sui seguenti
paesi:
-Argentina:
Tullio di Carpi
-Belgio:
menolascina@ jumpy.it
[email protected]
-Francia:
[email protected]
gruppo nazionale Servas è autonomo, non
esiste uno standard unico, ma coesistono
sistemi e supporti diversi (carta, Cd, Word,
Adobe Acrobat ecc).
In questa puntata ecco l’elenco delle liste 2005
che sono sin da ora a disposizione dei soci:
-Australia: 583 Porte Aperte
-Autonomia Palestinese: 1
-Bermuda: 1
-Brasile: 154
-Colombia: 28
-Cook Islands: 1
-Emirati Arabi: 1
-Fiji: 1
-Giordania: 1
-Israele: 201
-Moldavia: 1
-Nuova Caledonia: 1
-Nuova Zelanda:414
-Tahiti: 1
-Taiwan: 11
-Vanuatu: 1
Nella prossima puntata saranno elencate le
restanti liste che arriveranno nel frattempo,
essendo redatte nel corso della primavera.
Bruno Manfredi
[email protected]
framanfredi @libero.it
[email protected]
[email protected]
Lidia di Forlì, Massimo di Forlì
-Germania:
[email protected]
[email protected]
-Giappone:
[email protected]
-Gran Bretagna:
[email protected]
(viaggio in corso) marianna.filandri @ virgilio.it
[email protected]
[email protected]
Cinzia di Forlì
-Irlanda:
[email protected]
-Lituania:
[email protected]
-Olanda:
[email protected]
-Polonia:
[email protected]
-Spagna:
[email protected]
[email protected]
-Sud Africa:
chica834 @tin.it
-Svizzera:
em@m_roots.com
-Ungheria
[email protected]
-USA:
[email protected]
barberis.gi @tiscali.it
[email protected]
[email protected]
Pina di Roma
Continua il giro del mondo di Daniele che si può
seguire in diretta sul sito:
h t t p : / / w w w. 3 b i i t a l i a . c o m / p e c o r e l e t t r i c h e /
Probabilmente la prossima frontiera delle relazioni
di viaggio sarà nei blog…
Bruno Manfredi
8
Un altro mondo è
possibile
A quasi metà mandato vorrei rendervi partecipi
della mia riflessione sulle attività svolte e le mie
intenzioni sul futuro.
Il regolamento della nostra associazione afferma
che il segretario della Pace:
incoraggia il ruolo pacifista di Servas,
sottolineando il carattere peculiare della ospitalità
e promuovendo le iniziative ritenute più opportune
per mantenere cosciente e vivo il perseguimento
degli scopi statutari tra i soci;
Sviluppa ed instaura legami con altre
organizzazioni pacifiste o che comunque perseguono
finalità simili o condivisibili,
Organizza la presenza Servas a
manifestazioni di carattere pacifista
Promuove e favorisce l’impegno di Servas
nell’accrescere la consapevolezza e il coinvolgimento
dei soci nei confronti della pace e della nonviolenza.
E' molto importante tenere presente che non esiste
la persona “nonviolenta” ma che la nonviolenza è
una ricerca, una direzione verso cui tendere, anche
come soci/associazione Servas; inoltre, per uscire
da parole troppo astratte, ricordiamo che la relazione
nonviolenta è costituita dalla valorizzazione di sé,
dell’altro, dalla condivisione, dalla cooperazione e
d a l l a g e s t i o n e c o s t r u t t i va d e i c o n f l i t t i .
In Servas ho trovato una ricchissima carica di
umanità nelle persone, soci molto impegnati
nell’aprire le porte delle proprie case agli altri, ad
accettare i limiti propri e degli altri in uno spirito
costruttivo.
E questo è importantissimo.
Possiamo fare ancora di più per promuovere la
Pace, considerando anche che i segnali di guerra
(e dei fattori che la generano) che provengono da
tutto il mondo sono tutt’altro che assopiti? Io ne
sono convinto, a patto che rinforziamo la
consapevolezza della realtà interna ed esterna a
noi e l’impegno. E agevolare ciò, come avete letto,
sarebbe proprio il mio ruolo….
coinvolgente, (di lavoro di gruppo) anche dentro le
assemblee nazionali, che integrassero i pur
importanti altri momenti di incontro tradizionali
come Sentierinsieme o gli incontri regionali……; in
quest’ottica sono state pensate le proposte della
mailing-list dei Seminatori di Pace, pubblicate nel
notiziario di Maggio 2004, i gruppi di lavoro
dell’assemblea di Napoli, i laboratori e gli incontri
con altre associazioni nell’assemblea di Genova, i
laboratori a Medesano “Tamburidavicino” o quello
di Genova, “Ritmi di Dentro” di Movimento-danzaInteriore.
Sarebbe molto bello che i laboratori e i gruppi di
discussione si diffondessero come momenti di
incontro per soci e aspiranti-soci, utilizzando risorse
interne o esterne all'associazione. Provate a pensare
quanta ricchezza essi implicano:
–
attivazione di chi si assume l'onere di
pensare, organizzare, pubblicizzare l'iniziativa;
–
possibilità di condividere momenti
significativi con altri soci e altre persone che si
introdurrebbero nello spirito Servas;
–
Occasione di maturare nuove conoscenze,
consapevolezze, competenze.
E tante altre cose. Queste sono solo alcune idee e
azioni da integrare, confrontare, verificare,
eventualmente cambiare; l'importante è attivarsi
e vivere costruttivamente la realtà esterna ed
interna valorizzando gli aspetti positivi e
intervenendo su quelli negativi. C'è una vecchia
massima orientale che dice: SIGNORE, DAMMI LA
FORZA DI CAMBIARE CIÒ CHE POSSO CAMBIARE
E DI ACCETTARE CIÒ CHE NON POSSO CAMBIARE,
E SOPRATTUTTO LA CAPACITÀ DI DISTINGUERE
L'UNO DALL'ALTRO.
L'essere in un'associazione come Servas è una
opportunità in più per fare meglio tutto questo.
L'assemblea di Latina sarà un'altra occasione per
crescere nei rapporti tra di noi. Il gruppo sta
raccogliendo ed elaborando idee e disponibilità, per
riempirla di proposte che rispettino più possibile la
diversità di interessi e di esperienze, sviluppando
così la nostra capacità “di contribuire alla costruzione
di un mondo di pace”. Arrivederci, dunque, a Latina.
Vito Fortezza
Per aumentare il livello di consapevolezza e di
partecipazione ho indirizzato i nostri sforzi verso la
realizzazione di “laboratori” e “gruppi di lavoro”,
momenti di esperienze e riflessione partecipata,
"Le emozioni non
hanno simpatia per
l'ordine fisso"
Yukio Mishima
Chi di voi era all’assemblea di Napoli
ricorderà che il Comitato di redazione
del notiziario aveva colto la proposta
di fare dei numeri “a tema” e che il
primo tentativo doveva essere un
numero “al femminile”… Nelle mie
ricerche di collaborazione un po’ ci
si è perse nella paura di non sapere
cosa scrivere, un po’ nella difficoltà
dell’identificazione di cosa ci rendesse
“diverse” e per questo con qualcosa
da raccontare… E quando ci si perde
in fondo una strada la si trova
sempre. La strada che ho trovato
per questo numero (e spero per
molti ancora!!) è la diversità. Credo
sia il valore più grande che possa
insegnare la “nostra bella
associazione” – la curiosità di
conoscere esseri umani fra i più
diversi per cultura, colore, idee, stili
di vita. Io, forse perché vivo su
un’isola, ho fame e sete di differenza,
di punti di vista diversi, di idee che
stravolgano le mie, di completezza
che può arrivare solo dall’”altro”… E
così, perdendomi nella mia ricerca
ho trovato Alessia e Fernanda, che
hanno collaborato a questo numero
con due diverse esperienze di viaggio
e di accoglienza e Antonella che ci
ha consentito di pubblicare alcune
sue poesie. Mi auguro di poter
perdere la mia strada anche nei
prossimi numeri e che ci sia sempre
qualcuno/a di voi a indicarmi la sua.
Mandate le vostre diversità a:
[email protected]
Maria Gloria
9
Non
mi sono mai chiesta se la mia specificità al
femminile creava differenze. Non sono materna,
nel senso che non accudisco il mio ospite. Certo,
che il letto sia comodo, che ci sia qualcosa di tipico
o di buono nel frigo,se no lo porto in quella pizzeria
dove fanno tanto bene le tagliatelle alla bolognese,
se questa è la sua curiosità. Ci organizziamo coi
tempi e i relativi impegni o desideri. Ma, soprattutto,
cerco di capire cosa è che sta cercando, perché è
qui ed è capitato nella mia casa. Il discorso comincia
da lì. Dal far venir fuori il suo bisogno in questo
viaggio che sta compiendo. Poi, se in rapporto a
questo ho a portata di mano qualcosa che al suo
bisogno corrisponda, gliela offro, che siano
parole,immagini, luoghi,elementi della mia
esperienza. Questo è quanto posso condividere.
Voglio che l'incontro corrisponda ad entrambi e che
sia un piacere per entrambi, senza sforzi. E poi
lascio andare. Non sono brava a tenere i contatti
Lettera di Alessia
Maria Gloria, sto facendo delle riflessioni
sul tema che mi hai proposto. Sto vivendo
però con un certo disagio l'idea di un
articolo "serio" su questioni di genere e
invece sto pensando a qualcosa di
apparentemente più leggero, in forma di
racconti di fatti vissuti, qualcosa che sia
collegato all'incontro con la cosiddetta
diversità, quando questa diventa in
eludibile perché ci entra in casa, per
l'appunto in situazioni di ospitalità.
Insomma Maria Gloria, muoio dalla voglia
di raccontarti questo episodio che mi è
occorso qualche giorno fa e che potrebbe
essere un nuovo capitolo del libro "Cuore"
oppure la sceneggiatura di una nuova
versione di "Indovina chi viene a cena",
dove io sarei, ovviamente, il Sidney Poitier
della situazione.
L'episodio si svolge venerdì scorso, nella
provincia bolognese. Periodicamente mi
reco a Bologna per motivi di studio, e
per il pernottamento mi faccio ospitare
in casa di singoli o famiglie che aderiscono
al Servas. Generalmente sono persone
diverse, per cui non ci conosciamo mai
personalmente.
Chi mi ospita è, questa volta, una coppia
con due bambini. E' sera tardi e li aspetto
sotto casa. Incontro per prima lei,
presentazioni veloci, poi saliamo. Un
bicchiere d'acqua, poi arrivano marito e
bimbi: Daniele, 7 anni, schietto, birichino,
curioso, per niente timido, e Martina,
grande (9 anni) e saggia, un aplomb
notevole.
Ci presentiamo e, non appena pronuncio
il mio nome, Daniele si volta con velocità
istantanea verso la mamma esclamando
"ma ha una voce da uomo!" La mamma
ed io ci ridiamo su poi mi esce una battuta
cretina "Sai, a volte la natura fa di quelle
stranezze..."
E' tardi però per ulteriori riflessioni e si
va a nanna. Quasi subito penso di aver
sbagliato. Va bene il mio diritto alla
riservatezza, ma qui sono in un ambiente
intimo, familiare, protetto, e ci sono i
bambini e ai bambini bisogna spiegare
tutto.
L'indomani appena sveglia faccio presente
questo pensiero alla mamma. Mi dice di
non preoccuparmi e di aver già
provveduto lei a dare al curiosone un
minimo di infarinatura prima della nanna.
Mi dice anche di prepararmi per quando
ritorno la sera, perché sarò sicuramente
oggetto di un'intervista da parte degli
infanti.
a lungo, ma a volte è intercorsa una buona
corrispondenza, dove gli animi si sono maggiormente
incontrati e molto importava del destino dell'altro.
Alcune donne adulte mi hanno mostrato strade
possibili, e lì il discorso si è fatto più intimo. Con
altre più giovani è capitato di "adottarci"
reciprocamente, magari per un po', capendo il valore
dell'altra e l'importanza dell'incontro. Ma non è
necessaria questa dimensione così personale. Si
può anche camminare per Bologna, raccontarsi la
giornata, esplorare un po' le proprie vite, aiutarsi
a programmare il viaggio. E anche, come insegnante
di inglese in una secondaria,ho portato in
classe l'ospite per una lezione sugli oroscopi o
sull'associazione a favore dei diritti umani e della
pace cui apparteneva.
Fernanda Abiuso
Per tutto il giorno sono un po' emozionata
al pensiero di questa intervista. Come se
andassi a un esame.
Quando torno la sera e mi siedo a tavola,
Daniele si avvicina per mostrarmi i suoi
libri di fiabe preferiti, ma non c'è alcun
cenno di intervista. Aspetto invano poi,
quando i due scugnizzi sono andati a
letto chiedo alla mamma "Ma...
l'intervista?"
"Ah... già, non preoccuparti... hanno già
risolto tutto nel pomeriggio. Poi a Daniele
la questione non interessava più. Pensa
che c'era Martina che moriva dalla voglia
di spiegargli il perché della voce da uomo
e a un certo punto glielo chiede:
- Daniele, non vuoi sapere la storia di
Alessia?
- No (senza guardare la sorellina e
continuando a occuparsi degli affari suoi)
- Ma come... non ti interessa sapere
p e r c h é h a u n a vo c e d a u o m o ?
- Noooo!!! (ancora sui suoi libri di fiabe)
Insomma, tanta era la voglia di Martina
di chiarire questa cosa a Daniele, che
l'ho convinto ad ascoltarla. Allora Martina
racconta:
- Una volta Alessia era un uomo. Però
non si trovava bene e voleva essere
donna. Soffriva molto. A un certo punto
si chiede <<Ma chi me lo fa fare di soffrire
così? Piuttosto cambio!>> E così ha
cambiato il suo corpo. L'unica cosa che
è rimasta come prima è la voce."
Inizio a ridere. Incredibile come una
bambina di 9 anni, che non aveva mai
visto nessuno nelle mie condizioni e senza
che io le abbia detto niente di me, sia
riuscita a immedesimarsi nei miei pensieri
e a renderli in modo così semplice a un
bambino che, d'altra parte, ormai non
manifestava più alcun interesse per la
mia "diversità", semplicemente perché
non la vedeva più come tale. Non ero
stata "diversa" nella sua mente, che per
5 brevi, scarni, insignificanti minuti.
Ma non finisce qui:
"Sì perché alla fine Martina sente il
bisogno di coronare la sua "spiegazione"
con una conclusione edificante:
- Vedi Daniele, questa è stata una sua
scelta, e noi dobbiamo sempre rispettare
le scelte degli altri."
Due piccoli commenti "acidi" poi prometto
di stare zitta:
1) gli essere umani nascono intelligenti
e creativi, per rincretinirsi in seguito;
2) a scuola bisognerebbe mandarci gli
adulti :)))
Un abbraccio.
Alessia
Poesie...
Ottobre 2004
La vite imporpora il
larice dell’ orto
e il cielo è un lento
sgocciolare.
Chiedimi come sto
e colora questi silenzi
senza sole.
Non far caso alle
risate
e agli stupidi affanni.
Qui c’è solo bisogno
d’ amore .
E’ notte
Desideri intrappolati
tra membra
intorpidite
tradiscono l’incedere
degli anni.
Il sonno s’ attarda
sulla soglia
di pensieri dismessi.
Memorie
Nell’ ora dell’oblio
riappaiono
d’ incanto
i paesaggi della
memoria.
Hanno la magica
trasparenza
di meduse e coralli,
e del cobalto e l’
ambra
l’ opulento splendore.
Tre Aprile 2004
Primavera s’ affanna,
a tratti riempie l’ aria
di canti d’uccelli,
oppure la riscalda
trepida e cauta.
Sorrido
E mi soffermo
ad ammirare
un’ allegra adunata
di tulipani.
Antonella
10
"Ah, Sudamerica,
Sudamerica..."
Nacqui timida,
non so bene quando incontraii il gusto di
viaggiare, scoprire e mischiarmi.
Essere vuota non è la mia vita (quella di
nessuno), però voglio perdere tutto.
Vivere
con una sola scodella
un solo vestito
una sola coperta
ha qualcosa di ancestralmente attraente
E condividere una sola scodella , un solo
vestito, una sola coperta è naturale. È un’
origine.
Dopo c’è quella realtà… su tutto il mondo
piove di una realtà presa con le mani, forte
come un mattone e sembra che si debba
viverla (questa realtà, questo mattoncino).
Ma la “fabula” è che c’è vita, sia silenziosa,
sia sofferente, che per parlare apre e chiude
gli occhi sbattendo le ciglia ogni giorno.
E la vita non è solitaria. È una sola, ma non
è solitaria: sto viaggiando sola, talvolta capita
e… convivido il cammino, ma i posti nuovi
sono sono sempre sconosciuti. Sapere che
c’è qualcuno che ti aspetta rende più amiche
non solo le persone, ma anche i luoghi. Già
solo l’idea di una porta aperta è conciliante:
quando stai arrivando (quando non sei ancora
arrivata) guardi con più rispetto e con più
curiosità “aspettuosa” il luogo che dovrebbe
accoglierti -o che forse tu stai accogliendo…
permettendo che ti diventi amico…
Una porta aperta è meno timore, meno
confusione.
(Ho idea che sentire ostile il diverso, anche
nelle sue forme più blande, come il sentirsi
disorientati in un quartiere sconosciuto della
propria città, abbia a che vedere con l’istinto
alla sopravvivenza. Quell’istinto primordiale
che è andato riformandosi fino ad oggi,
manipolato dalla civiltà ( ?) e dalla educazione.
Istinto insopprimibile eppure malleabile…)
Ma accanto alla sicura porta aperta, cerchi
l’insicuro disposta all’imprevisto nel brivido
della sua culla… altrimenti non sarei partita
da sola, o non sarei partita.
E ancora vado chiedendomi di questa difficoltà
(dicotomía…?), come se si potesse scegliere
tra sicuro e insicuro.
Per quel poco che si può scegliere
accendere un fiammifero oppure no
consumarlo (tutto) oppure no consumarlo
ora o magari dopo comunque una strada si
comincia (si accende? si illumina?)
Così tutto si complica, o l’ho già fatto nascere
complicato: un viaggio, sì, però lungo, non
solo per andare in giro, ché mi sentirei orfana
di tempi e di motivi, ma un viaggio più lento
per “affondare”, immergersi o forse viverci,
con l’idea scapestrata di voler trovare,
conoscere per caso i luoghi del mio possibile
futuro (un dottorato?), per sceglierli. Chissà
magari avrò fortuna. O forse è solo un
capriccio gustoso: incontrare e rincontrare
luoghi e persone, amici e case per intessere
i fili della mia vita e impacchettarci la terra.
Dunque non è facile orchestrare le fila di
questo viaggio, divisa (o accompagnata?) tra
il gusto del caso e il piacere d’essere accolta
e di rendere visita, non voglio sapere prima,
non posso sapere prima che succederà o chi
ci sarà. E poi quanto tempo restare? Non
tanto per conoscersi come persone –ché due
giorni son ben pochi-, ma per scambiarsi
come rappresentanti estemporanei della
propria cultura. E in questo peregrinare, forse
sprovveduto, a volte cammino a filo con la
pazienza e il rispetto, non sempre sicura che
dall’altra parte si riesca a comprendere che
cosa stia facendo o chiedendo: una porta,
aperta o chiusa che sia, una volta che hai
bussato è un impegno… la parola non mi
piace molto… diciamo, è una promessa, è un
po' meno di una promessa. Quando stai per
entrare stai per comprometterti, quando stai
per uscire sei già compromesso. E così l’altra
difficoltà viene dopo, quando la porta aperta
si allontana dietro alle spalle, rimane nei
ricordi, ma anche nei progetti. Istintivamente
vuoi continuare a tenere un filo, ma in fondo,
visto quanto è grande questa terra, solo per
lasciarlo andare lentamente.
Del resto che avvenga per caso o perché lo
si è andato cercando, ritrovarsi a condividere
un tempo, uno spazio o una parola ha un
potere fortissimo: infonde una grande
serenità, al di là di tutto.
P.S.= “fabula” e “aspettuoso” sono due parole
che suggeriscono due amici cileni che parlano
anche italiano...
Fiorenza De Micheli
Spagna Agosto 2004
Ho iniziato questo breve viaggio per riprendere lo spagnolo e ho visitato per primi Rafa e Ana di Lloret del Mar. Lui
lavora a Barcellona e così mi ha dato un paio di passaggi in moto e mi ha fatto visitare alcuni luoghi meno turistici. Mi
ha anche raccontato della conferenza internazionale che era terminata qualche giorno prima del mio arrivo. Ana parla
uno spagnolo
perfetto e si è fatta un mare di risate quando ha visto il mio regalo che ha subito provato. In treno raggiungo Leonor
a Madrid e scopro subito la fortuna che ho avuto nel scegliere una porta aperta in centro a 20 minuti a piedi dai musei
che ho intenzione di visitare. Grazie a lei riscopro la movida madrilena, molti locali dove mangiamo tapas buonissimi e
uno spettacolo di Cortes a teatro ma, purtroppo, anche la constatazione che il mio fisico non regge e, alle 3:30 del
mattino , voglio solo tornare a casa a dormire. Lei regge meglio, ovvio, ma fa la siesta alle 18 ogni giorno! Dopo 4 giorni
intensi arrivo da Benedicto e Anabella che abitano nella Sierra e recupero i ritmi familiari perché hanno un bambino
dolce e socievole di 3 anni. Chiacchiero volentieri con la mamma di Anabella che è messicana e mi lancio in una lezione
di cucina perché tutti vogliono mangiare italiano. Ansia da prestazione ma ce la faccio e in un baleno spariscono gli
gnocchi per 8 persone. Torno in Italia pensando a loro, ne parlo con la mia famiglia e il prossimo anno li rivediamo
insieme. Servas è un'occasione.
11
Cronaca semiseria
di un viaggio semiservas
Anna, che ora la indossa nelle occasioni più
Non vedevamo l’ora di vedere e assaggiare
la Sicilia… e non ci ha delusi!
Abbiamo deciso, Routard e Lonely planet alla
mano, un itinerario costiero ad anello da
Palermo a Palermo, da fare a bordo della
nostra Ka gialla!
Un paio di mesi prima della partenza abbiamo
cominciato a contattare i Servas… ma agosto
è un mese maledetto, molti sarebbero stati
anche loro in ferie… così possiamo dire che
ne abbiamo incontrati pochi ma buoni… anzi,
buonissimi!
Partenza in nave da Cagliari venerdì 13…con
un po’ di difficoltà per trovare il porto perché
entrando a Cagliari ci sono DUE indicazioni
per il porto… e noi ovviamente abbiamo preso
quella sbagliata!
Sul traghetto abbiamo fatto amicizia con una
simpatica palermitana che ci ha dato un po’
di dritte sul cibo e sui posti da
vedere…raccomandandoci caldamente le
catacombe dei Cappuccini! Inutile dire che la
notte Anna ha sognato scheletri.
Splendido vedere il monte Pellegrino e la costa
palermitana alla luce dell’aurora.
Alle 9,00 di sabato siamo a casa di Paolo
Catanzaro, mitico servas palermitano con la
passione per il calcio, la squadra rosa del
Palermo e il calciatore Luca Toni (Toni è il
cognome!), che ci ha scorrazzato per la città
e i dintorni e ci ha fatto gustare le specialità
più slurpose.
Ferragosto a Monreale e trasferimento al
campeggio di Sferracavallo. Ci facciamo una
passeggiata per la riserva di Capo Gallo. Bello!
Il 16 partiamo verso Trapani e ci fermiamo a
Cinisi sulle tracce di Peppino Impastato, che
abbiamo conosciuto tramite I cento passi (il
film e la canzone dei M.C.R.). Che emozione
andare a trovare la mamma e parlare una
mezz’oretta con lei e il fratello di Peppino! E
non siamo gli unici ragazzi che vanno a
t r ova r l a , c ’ è u n ve r o, c o m m ove n t e
pellegrinaggio in atto.
Il pomeriggio a Segesta (splendida), un gelato
a Scopello e a nanna in campeggio.
L’indomani una gita splendida nella Riserva
dello Zingaro, 12 km tra andata e ritorno di
sentiero costiero intervallato da calette da
sogno (piene!).
Il 18 mattina la splendida cittadina medievale
di Erice, un salto a Trapani e pomeriggio in
Olanda… volevo dire, tra i mulini a vento del
trapanese che macinano sale! La sera, dopo
la sistemazione in campeggio, ci rechiamo a
Marsala per assaggiare il cuscus…ma non
troviamo posto e ci accontentiamo di una
pizza al camping Biscione (davvero!).
Il 19 giretto a Mazara del Vallo e pomeriggio
a Selinunte. Un sogno, con il gigantesco
“tempio E” e la grande spiaggia davanti alla
città antica…
Presso Agrigento ci aspetta la famiglia
Lombardo-Castellana, in una casa al mare
dove si respira l’arte! Il figlio Angelo ci viene
a prendere, il babbo Pino ci racconta come si
svolgeva il fidanzamento siciliano, la mamma
Carmela regala una collana fatta da lei ad
chic.
Cosa dire di Agrigento e della Valle dei Templi?
Ci vuole quasi l’intera giornata del 20 per
visitarla ( e che caldo fa!). Gustiamo la prima
vera granita siciliana, una delizia. La sera,
dopo un’occhiata a Ragusa Superiore, ci
sistemiamo in un campeggio a Marina di
Modica gestito da due buffi vecchietti.
Sabato 21: il caldo è pazzesco, e noi ci
sciogliamo girando per Modica, Ragusa Ibla
e Noto, immersi nel tripudio del barocco, nel
sapore della cioccolata, nel profumo delle
mandorle! Siamo così stanchi che la sera quasi
incendiamo con la lampada a gas il campeggio
vicino a Siracusa.
Domenica: gita in barca sul fiume Ciane per
vedere i papiri e lungo giro della splendida
Siracusa, sia la zona archeologica che la
penisola di Ortigia.
Lunedì, visita mattutina di Catania e
trasferimento ad Acireale, dove ci ospita la
fantastica Aurora con la sua famiglia, tra cui
lo splendido cuoco Peppino (sogno ancora la
sua parmigiana!) e la mamma nata a New
York, nella loro casa con 450 gradini che
scendono al mare. Gustiamo il miglior gelato
del mondo e approfittiamo delle sue capacità
di guida turistica. Cerchiamo di interpretare
per una foto la morte di Aci e la disperazione
di Galatea di fronte alla fontana che li ritrae,
ma come si fa con un Aci (Mauro) che
sghignazza?
Il 24 lo dedichiamo all’Etna, che merita. Un
paesaggio davvero lunare.
Mercoledì 25, dopo una tappa alle gole
dell’Alcantara, ci dirigiamo verso Taormina,
dove ci sistemiamo in un campeggio sotto i
p i l o n i d e l l ’ a u t o s t r a d a . Ta o r m i n a è
assolutamente deliziosa e anche la cassata!
Il 26, dopo una capatina a Castelmola dove
ammiriamo l’Etna, la cui mole imponente non
ci abbandona da Catania, ci viene in mente
di raggiungere Cefalù non passando da Messina
(a cui con rimpianto rinunciamo) ma
dall’interno… decisione di cui ci pentiremo,
perché la strada è tutta curve, ma almeno
abbiamo occasione di visitare la graziosa
cittadina di Randazzo, dove un impiegato
comunale chiacchiera abilmente con noi. Sosta
ristoratrice a Capo d’Orlando e arrivo a Cefalù,
dove ci concediamo una cena in ristorante
con pasta alla Norma e alla trapanese. Divino!
L’indomani, torniamo a Cefalù per gustare la
famosa granita al caffé col gelato per colazione!
Poi torniamo a Palermo, dove ci accoglie
nuovamente l’ottimo Paolo. Ormai siamo
stanchi morti, ci trasciniamo come zombie, e
il giorno dopo ci imbarchiamo per la Sardegna
stanchi ma felici!
Ringraziamo tutti i meravigliosi Servas che ci
hanno ospitato e avvertiamo tutti i Servas del
sud Italia che quest’anno, ad agosto,
intendiamo di nuovo calare sulla penisola per
fare “il giro del Sud in treno (e altri mezzi
pubblici)”! Speriamo di incontrare tanti amici
della Campania, Calabria, Basilicata e Puglia!
Anna e Mauro (Bancali - Sassari)
12
GINO, un amico Servas
a Salvador de Bahia –
Brasile
Dopo 7 anni
a fine marzo di quest’anno sono
tornata a Salvador, magnifica città dello Stato di
Bahia in Brasile. Ho ritrovato alcuni amici e fra
questi Gino Tapparelli, un professore di Sociologia
insegnante all’Università statale di Salvador che
da soli due anni si è fatto socio Servas.
Gino e la moglie sono due persone eccezionali che
vivono per loro scelta con i loro due figli ai margini
di un barrio, il Novo Marotinho. Lui, un trentino
della Val di Non di quelli proprio tosti, anni fa si
è trasferito in Brasile dove si è laureato ed ha poi
deciso di stabilirsi definitivamente in Brasile
diventando cittadino di quel paese. Da anni ha
deciso di fare della lotta contro la discriminazione,
la violenza della polizia, il diritto alla vita ed
all’istruzione degli emarginati negri , lo scopo della
propria vita.
Con la moglie, un’ insegnante brasiliana, battagliera
e tenace nonostante la piccola statura e lo sguardo
mite, conducono delle lotte che a noi potrebbero
sembrare impossibili, infatti non sempre ne escono
vincenti ma negli anni hanno ottenuto molti risultati
positivi e riconoscimenti.
Nel barrio oggi, grazie alla loro tenacia ed anche
al coinvolgimento delle madri che non hanno mai
perso la grinta iniziale , già da alcuni anni sono in
funzione una scuola elementare ed una media. A
luglio partirà una nuova iniziativa per dare anche
ai bambini più piccoli la possibilità di frequentare
per due anni la scuola materna.
Con l’aiuto ed interessamento di Associazioni
italiane, di amici, studiosi e varie cooperative di
Francia Agosto 2004
Sono partita con mio marito e mia figlia di 12
anni ed è stato un viaggio allegro e
simpaticissimo. I francesi che abbiamo visitato
personalmente o semplicemente contattato per
telefono sono stati davvero cordiali. Ci sono
stati alcuni momenti di stanchezza per Francesca,
alcuni problemi di comprensione perché non
parla bene la lingua ma le novità, gli imprevisti
e i cambi di programma repentini hanno
permesso di superarli. Abbiamo sempre avvertito
nei tempi corretti i nostri ospiti ma siamo una
famiglia a cui piace improvvisare e di
conseguenza non riusciamo e non vogliamo
pianificare tutto nei minimi dettagli; abbiamo
avuto fortuna e alcune persone sono state anche solo telefonicamente -deliziose. Abbiamo
conosciuto Françoise e Vincent di Nimes che ci
volta in volta coinvolte in nuovi progetti, Gino
riesce a mettere in piedi e realizzare sempre nuove
iniziative
Collaborando con l’Università di Padova, Gino ha
potuto realizzare presso l’Università di Salvador
dei corsi sui Diritti Umani con lo strabiliante risultato
di vederli frequentati pure da alcuni ufficiali della
Polizia. Questa presenza molto significativa sembra
aver aperto uno spiraglio di speranza per il suo
progetto, che è quello di riuscire infatti a ridurre
la violenza della polizia sia nei barrio che nelle
carceri dove la tortura purtroppo è tuttora applicata.
E queste due belle persone, nonostante siano
sempre super impegnate, sono riuscite a trovare
il tempo di farmi compagnia per un paio di weekend.
Siamo andati a visitare il progetto Tamara per la
protezione delle tartarughe e poi abbiamo trascorso
un periodo di tre giorni a Mangue Seco a circa 200
km a nord di Salvador. Qui la natura straordinaria,
con alte dune bianchissime, un’area ricoperta di
mangrovie e spiagge infinite accoglie il fortunato
turista. L’habitat di quest’area è così particolare
da essere stata decretata parco naturale dove
vengono studiate le abitudini e monitorati gli uccelli
che vi passano annualmente.
Le spiagge sull’oceano sono infinite e si possono
fare passeggiate per ore lungo la battigia, il mare
è un po’ forte e non invita certo a spingersi a
nuotare al largo ma qui i surfisti hanno il loro
paradiso, le spiagge non sono affollate e semplici
capanni attrezzati con amache riparano dal cocente
sole. Si mangia dell’ottimo pesce freschissimo e
ci si inebria con formidabili caipirinhe.
Gino mi ha consentito di fare un’esperienza
interessante invitandomi a parlare ad una classe
di suoi studenti di pedagogia all’Università, dove
ho raccontato dei Paesi che ho conosciuto durante
i miei viaggi e di ciò che ho visto. In particolare i
presenti , che volevano chiaramente un confronto
fra la loro vita in Brasile ed altre realtà, si sono
interessati alla Cina, Cuba e Myanmar, dove i diritti
umani non esistono e la popolazione vive sotto
regimi totalitari.
Parlando poi di Servas, Gino mi ha raccontato di
aver conosciuto moltissimi viaggiatori in questi
due anni, gente di ogni Paese ed anche qualche
italiano. Lui ospita senza riserve non sollecitando
la gente ad andarsene alla scadenza dei due giorni
per cui qualcuno ne ha approfittato ed è rimasto
anche un mese. Mi è sembrato molto contento di
aver aderito a Servas ma ha detto che a Salvador
praticamente non funziona il collegamento fra i
soci e la coordinatrice non sa dare informazioni
sul funzionamento di Servas in generale e nel resto
del mondo.
La sua mail: [email protected]
Luisa Chelotti
hanno fatto scoprire un paio di villaggi strepitosi
e ci hanno consigliato il museo di Toulouse
Lautrec ad Albì. Denise ad Avignone ha accolto
mia figlia affamata e ancor prima di leggere la
lettera di presentazione si è preoccupata di darle
da mangiare; ci ha raccontato molte cose
interessanti sulla Cina di cui è profonda
conoscitrice e ci ha insegnato un semplice ma
efficace auto massaggio per la schiena. Conosce
molti torinesi perché li ha incontrati in occasione
di qualche edizione di sentieri insieme. Deve
solo migliorare le spiegazioni per essere raggiunta
a casa perché, benché abiti vicino al centro,
complica parecchio le indicazioni. Claude, tra
tutti la più originale, è super contenta di ricevere
italiani. Il suo è il villaggio più piccolo che
abbiamo incontrato ma non per questo meno
bello. A tutti abbiamo portato un regalino che
è stato molto apprezzato.
13
Londra 2004/2005
Pensaci e ripensaci alla fine è andata! (o meglio
siamo andati!) Questo era un Natale particolare per
me e per i ragazzi. Era necessario staccare la spina
e darsi una diversa opportunità pur con tanti dubbi
per vari motivi, innanzitutto per il nostro cane ASH,
che abbiamo da un anno e non avremmo voluto
lasciare per queste feste, ma che non potevamo
portare con noi perché sarebbe stato messo in
quarantena nel Regno Unito... Siamo riusciti a
partire grazie all'opportunità offertaci da una
splendida socia servas di Londra, Ruth Allen che ci
ha dato la propria casa per l'intero periodo natalizio,
essendo a sua volta ospite di altri soci servas prima
a Budapest e poi a Berlino. A mia volta ho reso
disponibile la mia abitazione ad una coppia di soci
di Budapest che dal 28 dicembre hanno così sopperito
alla nostra mancanza per
ASH con nostro infinito piacere. Dicevo della nostra
splendida ospite RUTH, splendida non solo per la
generosità del suo gesto ma in special modo perché
è riuscita ad essere presente nonostante fosse a
centinaia di chilometri di distanza, avendo cura di
lasciarci, con estrema dovizia di particolari, istruzioni
e dettagli su ogni cosa potesse esserci utile in casa.
E, incredibile ma vero!, ha avviato per noi
l'allestimento dell'albero di Natale!, l'abbiamo
completato e quindi addobbato assieme a lei!....
Eravamo proprio a casa nostra! Inutile dire di Londra,
città imponente, esagerata in ogni sua forma, dagli
spazi, ai monumenti, alla folla, alla vivacità delle
sue strade e del suo shopping, ai costi, affascinante!
L'abbiamo visitata in lungo ed in largo grazie alla
ben nota ottima rete metropolitana. Ogni giorno a
Piccadilly, ahimé, dove tante sono state le opportunità
di shopping per i miei figli, che, dopo la scorpacciata
Australia (Nuovo Galles
del Sud, Sydney)
dal 25 luglio 2004 al 19
agosto 2004
Della mia esperienza di viaggiatrice Servas
non posso che dir bene. Ciò che mi piace del
Servas è la possibilità di conoscere in modo
diretto gli abitanti del luogo, entrando nelle
loro case e condividendone, anche se per breve
tempo, la vita. Ho contattato i miei ospiti fin
da aprile tramite e-mail. Tutti mi hanno risposto,
la maggior parte positivamente. Quelli che mi
hanno dato risposte negative erano andati a
vivere in un’altra città o sarebbero stati in
viaggio ad agosto. Gli unici problemi che ho
avuto in questo caso, sono stati dovuti a errori
tipografici negli indirizzi (ho rimediato
telefonando direttamente). La maggior parte
dei miei ospiti, quelli più anziani e perciò liberi
da impegni familiari e lavorativi, mi ha persino
portato in giro per foreste e bush e tutti mi
sono venuti a prendere alla stazione (ho sempre
viaggiato in treno e autobus). Viaggiare Servas
è un’esperienza che richiede spirito di
adattamento. In molti casi ho avuto una camera
e un bagno solo per me, in altri ho avuto solo
un letto e il bagno condiviso. Ma il secondo
caso soprattutto, non fa che mettere in risalto
la disponibilità dell’ospite a far entrare un
perfetto estraneo nella nostra casa e il suo
stesso spirito di adattamento e generosità.
Ecco alcune delle fasi del viaggio e alcuni ospiti
australiani:
di visite effettuate con indicibile entusiasmo ai siti
storici, monumentali e culturali, tanto gradivano
trastullarsi in mega negozi e negozietti, alla ricerca
del regalino per amici e per sé! Ed io lì ad attenderli
spesso perdendo la pazienza! Mi è mancato qualcosa,
si! Mi è mancato lo scambio culturale con gli
autoctoni, voglio dire con i soci SERVAS. Una amica
di Ruth si era resa disponibile dopo il Natale per un
incontro serale ma si rientrava sempre molto tardi
con tutto il da fare della giornata, eravamo davvero
stanchissimi e, dopo una frugale cena, subito a
letto a recuperare un po' di forze per poi ripartire
l'indomani per la successiva escursione con relativo
shopping, ubriachi di cultura e di meraviglie ed
ancora assetati di altra Londra. Per concludere con
il 31 in piazza, altra meraviglia delle meraviglie!
Quanta gente! Quanta polizia! In tanti ubriachi! Ho
avuto paura ed ho preferito tenermi a distanza da
Trafalgare Square. Ci siamo avvicinati al Thames
peraltro senza raggiungerlo ed, in un varco tra i
palazzi, abbiamo assistito ai fuochi d'artificio! Altro
spettacolo esagerato! La cosa più emozionante? La
Messa ascoltata e partecipata in inglese , con relativa
passeggiatina prima e dopo con Viviana e Sergio,
splendidi compagni di viaggio, interessati, propositivi,
risolutivi, di grande compagnia, non in ultimo la
sera della vigilia quando, per la cena, hanno scelto
il menu e preparato la tavola, accompagnando il
tutto con un ottimo vino preacquistato (per fortuna!)
a mia insaputa, in Italia. La tenera chiesetta di
periferia è stata quanto mai accogliente con i suoi
sacerdoti fuori prima ad attendere i fedeli ed dopo
la messa ad augurargli il Buon Natale, Messa
ascoltata in compagnia di persone di ogni etnia; mi
sono commossa! Questo è quanto. Grazie Servas!
Grazie Ruth!
Anna Rosaria Maselli
6 agosto A Coffs sono ospite di mia cugina,
ma decido di telefonare a Marianne Fraser per
conoscere il primo Servas australiano.
Entusiasta per la mia telefonata, passiamo il
pomeriggio insieme.
8 agosto Nuovi Servas. Con June facciamo
lunghe camminate nel bush e nei parchi
nazionali (Yarrowick e Dangar). Full immersion
nell’universo delle pecore. Visita al paesino di
Uralla.
10 agosto Armidale. Kate è vulcanica: sta
facendo il dottorato in filosofia e suona il
clarinetto nell’orchestra di Armidale. Andrew
è insegnante di storia, supplente. I bambini
sono deliziosi. Un pomeriggio incontriamo
un’altra famiglia Servas, Barbie e David Connah,
che ci hanno invitati tutti per il tè.
13 agosto Glenbrook. Regione delle Blue
Mountains. La più bella che io abbia visitato.
Lunghe camminate per i sentieri di Katoomba,
il centro più famoso della zona, e la mattina
dopo lunga camminata nel bush con Pat.
15 agosto Bronte. Zona di Bronte Beach, una
delle spiagge a sud della City. Tutt’intorno
casette, la via principale affollata di bar,
ristoranti, gente. Pittoresco.
17 agosto Sidney. Molto vicino al centro (poche
fermate di ferry). Anche Patricia è vulcanica
e lavora come volontaria in un ospedale di
Sydney. Visito Museo NSW e Australian
Museum. Vagabondo per il centro città. Serata
a casa di Jackie, un’altra ospite Servas, dove
Patricia e un gruppo di amici si riuniscono ogni
quindici giorni per commentare un libro letto.
Stasera è la volta di “Quel che resta del giorno”.
Le persone sono simpatiche e divertenti.
Beatrice Boccardi
14
Assemblea in Sicilia
Il Coordinatore uscente Giuseppe Gangi
Appuntamento alla 10 nella piazza di Pietraperzia,un
paese medievale di 4 mila anime in provincia d’Enna
, nel cuore della Sicilia. E’ lì che si sono incontrati,
provenienti da tutte le province, i soci SERVAS della
Sicilia e Calabria per l’annuale assemblea che aveva
all’ordine del giorno l’elezione del nuovo Coordinatore
regionale a seguito della scadenza del mandato
dell’uscente Giuseppe Gangi. Prima dei lavori,
accompagnati da un appassionato storico dell’arte
l’architetto del Comune Paolo Sillitto, i soci si sono
tuffati nella storia antica del paese attraverso la
visita al chiostro del convento dei Domenicani del
1600, dell’antica Chiesa del Carmine a croce greca
del 1400 e del castello dei Barresi d’origine araba
e poi riedificato dai Normanni. Un percorso ricco di
storia e di tradizioni, tra la curiosità dei paesani,
ricambiata dai soci SERVAS che in buona parte
sconoscevano quel territorio nel centro della Sicilia.
Incontro regionale
Servas Veneto, Praglia
La
visita al monastero di Praglia, prevista dal
programma, è stata egregiamente e abilmente
sostituita dalla visita al vicino monastero di S.
Daniele. Alcuni soci si sono molto meravigliati
leggendo il programma della giornata che prevedeva
al mattino una visita al monastero: i monaci sono
in generale gelosi del proprio monastero e
difficilmente permettono agli estranei di visitarne i
luoghi, ed è una giusta e comprensiva chiusura al
mondo esterno che invade i loro spazi. Ma, credo,
pochi monasteri sono rigidi quanto Praglia: non è
da interpretarsi tanto come chiusura e rigidità
mentale, quanto piuttosto come un modo per
preservare a tutti i costi la riservatezza, cosa che
può apparire comunque “strana” considerato che la
chiesa dell’abbazia di Praglia è parrocchiale. Non è
comunque piacevole essere invasi da pullman di
turisti incuriositi e attirati qui dal nome altisonante
(abbazia di Praglia sui Colli Euganei), una visita che
non può mancare nell’elenco dei luoghi visitati.
L’attesa prima dell’ingresso al monastero è stata
produttiva: i bambini si sono scatenati a correre sul
prato e a giocare insieme tra le piante dai magnifici
colori autunnali, gli adulti hanno instaurato contatti
e si sono scambiati idee, esperienze, recapiti. Arriva
dunque Benedetto, la nostra guida per il monastero
di S. Daniele, grazioso complesso in cima ad un
colle non molto lontano da Praglia, colle sul quale
si inerpica una coda di auto. La madre badessa è
molto ospitale e ci accoglie a braccia aperte,
sorridente e orgogliosa del monastero, del piccolo
museo che hanno aperto per far conoscere la storia
dell’edificio e la vita della piccola comunità.
Mario apre la riunione con un breve resoconto
dell’assemblea internazionale svoltasi a Barcellona
in luglio, due parole di commento a viva voce che
La mattinata si è conclusa in una rinomata trattoria
dove i palati sono stati deliziati da un menu a base
di piatti tipici a cominciare dalla pasta all’araba, da
varie carni alla brace sino agli immancabili cannoli
alla ricotta: un vero delirio del palato. Dopo il caffé,
tutti a casa del nuovo socio di Pietraperzia, che ha
messo a disposizione il suo salone, per dare inizio
ai lavori assembleari. Il Coordinatore regionale
uscente Giuseppe Gangi, brillantemente coadiuvato
nella sua gestione dalla vulcanica moglie Giovanna
Andelina, ha subito introdotto i lavori tracciando
un consuntivo dell’attività svolta in questi anni al
servizio del SERVAS. Nel suo intervento ha
sottolineato le luci ed ombre di un’organizzazione
fondata sul volontariato e sulle difficoltà
rappresentate dalla limitatezza delle risorse. Un
lungo e caloroso applauso è esploso alla fine della
sua relazione ricevendo i ringraziamenti di tutti i
soci, local help e simpatizzanti per l’impegno e
l’entusiasmo profuso nel corso della sua gestione.
Il testimone è passato a Giovanna La Bua di Palermo
che all’unanimità è stata eletta Coordinatrice
regionale, la quale, ha ringraziato tutti i partecipanti
invitandoli a collaborare per tutte le iniziative che
si dovessero mettere in cantiere e per il successo
dell’ associazione in Sicilia. Subito dopo si è proceduto
all’iscrizione di nuovi soci, tanti per la verità che
con entusiasmo vogliono aderire alle attività e
condividere i valori del SERVAS. Qualche perplessità
per una richiesta d’iscrizione che dovrà essere
“valutata” ma solo per l’età della richiedente: 91
anni. A fine lavori, come per incanto, sono comparsi
tra le mani d’alcuni soci degli strumenti musicali:
fisarmonica, chitarra, mandolino e violino che hanno
avvolto i soci ,di tutte le età, in un vortice di suoni,
canti e balli che si sono protratti sino a tarda sera
in un’atmosfera ricca di gioiosità e spensieratezza.
Armando Lunetta
completano le righe già pubblicate o inviate ai soci.
Segue breve resoconto sull’assemblea nazionale di
Genova, conclusasi fresca fresca da una ventina di
giorni.
Per quanto riguarda Alpe-Adria che quest’anno viene
organizzato in Friuli a maggio, Mario suggerisce di
“estendere” l’invito all’Ungheria. Non si tratta in
realtà di un allargamento vero e proprio, nel senso
che le province ungheresi occidentali fanno già parte
di Alpe-Adria.
Seguono impressioni di viaggio, suggerimenti a
viaggiatori, proposte di attività, richieste di
chiarimenti e precisazioni sia di ordine tecnico sia
di natura più sostanziale. Si sottolinea ancora una
volta l’importanza della relazione di viaggio, qualcuno
richiede la possibilità di avere informazioni su viaggi
effettuati tramite comunicazione tra i soci. Fabio
tocca un punto importante: darsi da fare
concretamente come SERVAS per la pace, agire per
la pace.
Si è tenuta l’elezione del coordinatore regionale, la
sorte è caduta sulla riconferma di Francesca Guarato
mentre i local help per le varie zone sono: Venezia
a Maurizio Manni, Treviso a Michela De Poli, Verona
a Maria Sarai, Padova a Patrizia Dal Zotto, Belluno
a Pina Sabatini e Vicenza a Carmine Benegiamo.
Patrizia dal Zotto
15
Sono in Italia per due mesi e vorrei stare
principalmente in Toscana e in Umbria.Mi piacerebbe
fare uno scambio casa con soci, o anche loro amici,
che intendano visitare Melbourne. Se più soci fossero
interessati potremmo organizzare più scambi. Noi
siamo in due, ma potrebbe raggiungerci anche una
nipote dallo Zambia. La mia casa si trova sulle
colline a nord di Melbourne, in una zona turistica
ricca in flora e fauna. Ho scambiato la mia casa in
Australia altre volte e lo trovo un modo splendido
di viaggiare risparmiando sull’alloggio… Spero di
ricevere presto vostri messaggi!! Ecco il sito web
d e l l a c a s a : w w w. o z b e d a n d b r e a k f a s t . c o m
A presto!
Caroline
[email protected]
14a edizione di Orienteering dei Monti Berici
La quattordicesima edizione di Orienteering dei Berici quest'anno si svolgerà nel cuore
dei colli, a Pozzolo di Villaga, località immersa nella natura dove, nei pressi dei "covoli"
di san Donato, sorge l'omonimo eremo.
- Sabato 9 aprile: cena e pernottamento con amici Servas della zona di Vicenza e dintorni;
portate le vostre esperienze, le vostre idee e la vostra amicizia!
- Domenica 10 aprile: ore 9.30 ritrovo c/o agriturismo "Valverde" a Pozzolo di Villaga
muniti di scarpe ginniche e bussola.
Il percorso darà facile e accessibile a tutti; si può partecipare singolarmente oppure in
gruppo.
Ore 12.30: fine della manifestazione e pranzo di gruppo in agriturismo (prenotate con
anticipo)
Iscrizioni e informazioni entro 8 aprile c/o Francesca Guarato
via Costabella 13/A
36020 (loc.Pozzolo) Villaga VI
tel 0444 86574
[email protected]
7-8 MAGGIO, WEEK-END A MILANO
Un'occasione per ritrovarsi in un'altra città e proseguire l'approccio con
le pratiche della non violenza. Proposta: il seminario
"Il cuore della relazione umana attraverso metodiche
bioenergetiche",
con l'esperto Marco Doria (costo indicativo 30 euro).
Sabato sera conviviale e ospitalità presso le porte aperte per i non
residenti. Per iscrizioni e ulteriori info:
[email protected] tel 02.8392057
16
stampato su carta riciclata
L’incontro “plurilaterale” tra i soci Italiani, Sloveni,
Croati, Austriaci e Tedeschi si svolgerà a Tarcento
situato in posizione amena sui colli a circa 20
chilometri da Udine (per chi vuole informazioni
collegarsi a: www.comune.tarcento.ud.it
L’ospitalità sarà nell’ostello Green Team Europa,
dotato di tutti i confort con 8 stanze per un totale
di 40 posti letto. Ulteriori disponibilità (camere
singole o matrimoniali) verranno reperite, secondo
le necessità, presso pensioni e B&B locali (per un
totale di circa altri 20 posti letto). Per chi vuole
venire in Camper è possibile utilizzare spazi limitrofi
all’ostello.
Le iscrizioni devono essere effettuate
prima di DOMENICA 8 Maggio
presso ALMA NIMIS
tel. 0432 790 061 Email: [email protected]
specificando date di arrivo e partenza e tipo di
pernottamento richiesto
PROGRAMMA
VENERDI 27:
- pomeriggio arrivi e sistemazione in Ostello
- cena ore 20.00 (prezzo convenzionato € 10,00)
- serata libera
- pernottamento in Ostello ( € 14,00)
DOMENICA 29:
- mattinata dedicata alla conoscenza reciproca e
alla visita di Tarcento e/o delle città vicine (Cividale
del Friuli - Gemona del Friuli – Venzone) in relazione
agli interessi e alla disponibilità di macchine.
- pranzo facoltativo a prenotazione
(convenzionato € 10,00)
I pasti convenzionati prevedono: un primo, un
secondo, verdura, bibita o 1/4 vino
Il pernottamento comprende anche la colazione
del mattino (caffè+brioche)
L'Ostello fornisce lenzuola e federa escluso
asciugamani .
Il prezzo complessivo pensione completa è di
€ 48,00 a persona
Fino a 5 anni il pernottamento è gratuito,
dai 6 ai 13 il pernottamento è di Euro 13
INDICAZIONI per arrivare a Tarcento:
Per chi arriva in macchina conviene uscire
dall’autostrada a Tricesimo e puntare su Tarcento
Per chi arriva con il treno a Udine trova un autobus
ogni ora con partenza dalla stazione FS.
Arrivati al centro di Tarcento l’ostello è a 400metri
verso nord.
Ulteriori informazioni si possono chiedere a Alma
Nimis o al gestore dell’Ostello sig. Nazzareno Menis
tel. 0432.785335 - www.greenteam.org dove
potrete trovare tutte le notizie x raggiungere
l'ostello e anche foto della struttura
SABATO 28:
- mattina escursione a piedi Val
Rabagnolo/Sedilis/Ramandolo (ore 1,30) (in caso
di maltempo verrà studiato un programma
alternativo).
- a Ramandolo, tipica località che da il nome al
vino omonimo, si potranno degustare alcuni assaggi
enogastronomici tipici presso la “Osteria”
(prezzo € 10,00) - seguirà una visita ad una cantina
a Nimis con possibilità di assaggi e spiegazione
della filiera di produzione.
- rientro all’Ostello a piedi o per chi lo ritiene
necessario, si provvederà ad un passaggio in auto
- ore 19.30 cena (prezzo convenzionato € 10,00)
- ore 21.00 sala Centro Europeo "Luciano Ceschia"
(vicino all'ostello) Incontro conviviale autogestito
- pernottamento in Ostello ( € 14,00)
siti utili
Ecco alcuni siti utili segnalati anche questo mese dai soci:
www.lamiaspesaperlapace.it
CHI COMPRA VOTA
Votate ogni volta che fate la spesa,
ogni volta che schiacciate il telecomando,
ogni volta che andate in banca
sono voti che date al sistema.
(Alex Zanotelli, missionario)
Per organizzare un viaggio: www.lonelyplanet.com
www.routard.com www.guidegratis.it (i primi
due sono commerciali, ma molto utili...)
www.megachip.it
Megachip: la Democrazia nella comunicazione "Quello che vogliamo
è sottoporre a vaglio critico costante il comunicativo esistente,
dall'informazione all'intrattenimento, dalle arti alla pubblicità,
fornendo chiavi di lettura e modelli di difesa, oltre che modelli
alternativi al flusso corrente di comunicazione"
Ringraziamo tutti i soci che hanno voluto generosamente collaborare alla redazione del
notiziario e vi invitiamo a partecipare sempre più numerosi per aiutarci a rendere questo
appuntamento quadrimestrale un'occasione di scambio e riflessione, reale espressione
di Servas Italia.
Vi ricordiamo che la scadenza per l'invio dei prossimi articoli è il 15 maggio
Il Comitato di redazione
Quadrimestrale dell’Associazione Servas Porte Aperte Anno XX numero 1 Febbraio 2005 Direttore responsabile Massimo Sechi
Proprietario Luigi Uslenghi Comitato di redazione Maria Gloria Borsa (responsabile informazione CE Servas)
Mario Arosio Renato Contillo Floriana Pagano Marco Stoppa Luigi Uslenghi Redazione Largo Budapest 9/c 07100 Sassari
email: [email protected] tel.079218038 Stampa Stampacolor s.r.l. Grafico Editoriale Zona Industriale Cap.3 Muros
tel. 079 345999 Registrazione Tribunale di Milano n.452 del 21 settembre 1985
In caso di mancato recapito inviare a: CPO SASSARI PER RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI
INCONTRO ALPE
ADRIA
del 27 – 29 Maggio
a Tarcento (Friuli)