In primavera a Latina
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In primavera a Latina
"Con ogni vera amicizia rafforziamo le basi su cui poggia la pace in tutto il mondo" Gandhi In primavera a Latina Assemblea di Servas Italia Anno XX n.1 Febbraio 2005 Spedizione in a.p. comma 20/c legge 662/96 Cagliari Ai sensi dell’articolo 9 dello Statuto È CONVOCATA l’Assemblea annuale di Servas Italia il 16 Aprile 2005 alle ore 9,30 nella sala riunioni del Park Hotel di Latina via Monti Lepini 25 Qualora non venisse raggiunto il numero legale per il giorno Cari soci. l'Assemblea di primavera 2005 di Servas Italia si terrà quest'anno al Park Hotel di Latina. Questa volta abbiamo deciso di trovarci in una struttura alberghiera perché ci permetterà di stare sempre tutti insieme e avere più tempo per condividere idee ed esperienze sia nei momenti conviviali che in quelli creativi e statutari. Vi inviatiamo a prendere visione del programma dell'Assemblea e a prenotarvi in anticipo. (le modalità organizzative sono dettagliate a pag.2) Anna Flammini Ospitare non è un obbligo, però... La nostra associazione ha come scopo l’ospitalità, ospitare ed essere ospitati per conoscerci e diventare amici. Non mi dilungo oltre dato che, chi è diventato socio o chi resta socio, sa bene queste cose. Non siamo obbligati ad ospitare, lo si fa quando si ha possibilità di tempo e la voglia di mettersi un po' al servizio degli altri, ma resta il dovere di rispondere, in tutti i casi, anche quando la risposta è negativa. Molti miei ospiti mi hanno fatto presente che, a fronte di decine di lettere spedite, principalmente per posta elettronica, non hanno ottenuto nessuna risposta! E ciò li ha molto sconcertati. Abbiamo effettuato una verifica degli indirizzi di posta elettronica e abbiamo constatato che solo meno del 10% ha un indirizzo errato o non più utilizzato (e sono stati cancellati d’ufficio), pertanto l’utilizzo di questo strumento è diventato ormai nelle abitudini di tutti e, nel caso di utilizzo di posta elettronica, effettuare un “rispondi” con quattro parole per dire si o no, non costa proprio nulla! Si può preparare una lettera “standard” effettuare un copia e incolla e via! Siamo cresciuti negli ultimi anni ad un ritmo di circa il 10% ma l’importante non è tanto diventare grandi ma quello di essere coscienti che solo con un rapporto umano e cordiale, anche nel diniego, si può costruire un mondo migliore. Il presidente di Servas Italia Mario Burlando Domenica 17 Aprile, alle ore 9,30 stessa sede, con il seguente ordine del giorno: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Relazione del presidente Rendiconto economico 2004 Comunicazioni dei membri del Comitato Esecutivo Sintesi dei gruppi di lavoro Situazione di Servas International Considerazioni e linee di sviluppo del 2005 Varie ed eventuali Il Presidente Mario Burlando Programma dell'Assemblea di Primavera Venerdì 15 aprile Arrivo a Latina Sabato 16 Aprile Visita guidata a Ninfa e Norma Incontro coordinatori, local help e Comitato esecutivo Laboratori: fotografia, bioenergia, identità Servas, non violenza Domenica 17 aprile Assemblea nazionale (segue a pag.2) Rubriche Servas in Italia pag.2 Servas nel mondo " 5 pace " 8 viaggi " 10 bacheca " 14 siti utili " 16 2 Programma della Assemblea di Primavera a cura di Anna Flammini e Vito Fortezza Venerdì 15 Aprile Per coloro che vogliono partecipare pienamente al fine settimana laziale proponiamo di arrivare nel tardo pomeriggio per cenare insieme e prendere i primi contatti tra noi. Ad accogliervi troverete un gruppo di soci laziali volenterosi. Cena ore 20. Sabato 16 Aprile Alle ore 9,15 ritrovo nella hall per una visita guidata a Ninfa e Norma. L’Oasi di Ninfa comprende le rovine dell’antica città medievale di Ninfa, abbandonata nel Settecento a causa della malaria e uno splendido Giardino con piante esotiche rare e un boschetto di bambù creato negli anni ’20 da Gelasio Caetani che si occupò anche del restauro della torre e dei resti dell’antico borgo. L’oasi, gestita dalla Fondazione Caetani, è ricca inoltre di numerosa fauna sia migratoria che stanziale. Norma è un’interessante cittadina che si erge su uno sperone di roccia a strapiombo e domina tutta la pianura pontina.Le sue origini sono medievali mentre il nome deriva dall’antica Norba, distrutta dai romani nel I sec. a.C. Il costo sarà di circa 12 euro (calcolato su 30 partecipanti) Ore 13,30: Pranzo presso il ristorante dell'hotel (Pomeriggio) dalle ore 15: 1) incontro tra coordinatori, local help e comitato esecutivo; in contemporanea si svolgeranno diversi gruppi di lavoro 2) Laboratorio di Fotografia:Il ritratto " Fotografare significa guardare e guardarsi nell'anima; lo sguardo di chi fotografa è sguardo verso l'altro ma è anche in se stesso. Perché non mettersi in gioco? Per partecipare è necessario possedere una preparazione base di tecnica fotografica e, (anche insieme a qualcun'altro), una macchina digitale con relativo corredo per scaricare le immagini sul computer che sarà messo a disposizione. Il laboratorio sarà condotto da Leonardo Forte (numero partecipanti max: 20 persone). 3) Bioenergia: In questo workshop Fernanda Abiuso vi aiuterà, con l'aiuto degli strumenti del Dialogo delle Voci, a scoprire quali impulsi vi fanno innamorare, arrabbiare o litigare, usando la danza, le parole e l'immaginazione. ( numero partecipanti: max 20 persone, con abiti comodi e calzettoni, quaderno e penna) 4) L'Identità del Servas: Il passato, Il presente (e futuro). Alla ricerca delle ORIGINI, MOTIVAZIONI STORICHE, VALORI: partendo dalla lettura degli scritti del Fondatore Bob Luitweiler, si definiranno i valori più condivisi, le aspettative sul futuro. ( coordina Maria Antonia Nasello, numero max 15 pp) 5) Servas: di più e meglio: Lavoro di gruppo per la raccolta ed elaborazione di idee per rinforzare la vita interna associativa, migliorare i rapporti con l'esterno e la diffusione dell'associazione. (condotto da Francesco Boschi) (numero max. partecipanti: 20 persone) 6) SI FA PRESTO A DIRE NONVIOLENZA... Gruppo di discussione e confronto condotto da Mario Aldovini. La pratica nonviolenta come MODO di porsi in relazione: i contenuti vengono DOPO. Dialogo e confronto come strumenti per l'elaborazione del conflitto e il superamento dello scontro. Il gruppo si propone ad un tempo come occasione di approfondimento teorico e come occasione di esperienza vissuta della costruzione e applicazione del metodo del confronto all'interno di questo stesso gruppo. (numero ideale entro 15 partecipanti) Ore 19,30 Cena: presso il ristorante dell'hotel. Ore 21 Dopo-cena: alcuni prodotti dei laboratori di fotografia, proiezione diapositive, con commenti semi-seri e riflessioni scherzose; serata aperta a musicisti improvvisati (portate gli strumenti!!!) e alla condivisione di poesie, storie, riflessioni e aneddoti lasciati in eredità dall'esperienza di "viaggio" di ognuno... Domenica 17 Aprile Ore 9,15 : Assemblea nella sala congressi dell'albergo Pranzo ore 13,30 presso il ristorante dell'hotel. Vi aspettiamo a Latina! Per i Laboratori: Per favore comunicate il laboratorio a cui volete partecipare tramite una e-mail ([email protected] ) o telefonando a Anna Flammini (06 5881722). L'iscrizione non è obbligatoria ma ci aiuta ad organizzarci meglio, visto anche che i gruppi sono a numero limitato. 3 Istruzioni per il viaggio: come arrivare Se arrivate in macchina potete trovare l’hotel lungo la strada statale Monti Lepini a poca distanza dall’incrocio con via San Francesco. Se arrivate in treno a Latina Scalo (sulla linea Roma – Napoli) c’è un autobus che vi porta in centro (8 km) Chiedete di scendere in Viale Lamarmora ove c’è un autobus (che però passa solo ai 10’ di ogni ora fino alle 18!) che transita per via Monti Lepini. In alternativa se prendete un treno che arriva a Latina Scalo verso le 9 oppure nel pomeriggio verso le ore 14, scendete in Piazza del Popolo e verrà organizzato un servizio di bus navetta che vi condurrà in albergo. Prenotazioni entro il 3 APRILE Il Park Hotel si trova a Latina in via Monti Lepini 25 (vedi pianta). La prenotazione deve essere fatta utilizzando il modulo in calce, riempito opportunamente e inviato direttamente alla reception dell’albergo via fax (0773 610682) o via email [email protected] I posti disponibili in albergo sono limitati e pertanto le prenotazioni dopo la data prevista potrebbero non essere soddisfatte. Per contattare l’albergo potete telefonare al n. 0773 240295. PREZZI: Soggiorno in camera doppia/tripla pensione completa € 45 mezza pensione € 36,00 Supplemento singola € 10,00 Pasti per chi non pernotta € 9,00 Bambini fino a 6 anni - gratis Bambini dai 7 ai 12 anni - riduzione di € 10,00 sulla formula scelta Il pranzo e la cena sono serviti nel ristorante a self service con menù a scelta (adeguato anche per i vegetariani) tra diversi primi e altrettanti secondi e contorni, frutta/desert acqua / vino Chi arriva in anticipo o si vuole fermare qualche giorno in più per visitare i dintorni (per approfittare delle varietà di itinerari artistici e ambientali) verranno mantenuti i prezzi speciali fatti per l’assemblea Modulo da ritagliare e inviare via fax al n. 0773 610682 oppure scaricarlo dal sito www.servas.it e inviare via email a [email protected] entro il giorno 3 APRILE 2005 -------------------------------------------------------------------------------------------------------Prenotazione per la partecipazione all’Assemblea di Servas Italia A: PARK HOTEL di LATINA Il sottoscritto ______________________abitante a_______________Tel. _____________ socio __ simpatizzante __ dell’associazione SERVAS ITALIA intende partecipare all’assemblea CHIEDE una stanza singola ___ doppia ___ tripla ___ quadrupla ___ senza barriere ___ N. persone adulte _____ n. bambini inferiori ai 7 anni ___ da 7 a 12 anni ___ pensione completa ___ mezza pensione ____ Prevedo di arrivare il ____________ alle ore ________e di partire il ________ alle ore _____ Con mezzi propri ___ con il treno _ Partecipo alla gita proposta per il sabato mattina _si_ _no_ Mi impegno a comunicare eventuali variazioni Firma _____________________________________ 4 DAY HOST: APRIAMO IL DIBATTITO A proposito dell'articolo in apertura del notiziario di Bob Luitweiler sulle possibilità di apertura dei day host: Bob ha forti spinte ideali e le sue proposte sono molto suggestive, ma temo di realizzazione assai difficile, e non so fino a che punto in armonia con la mentalità e il vissuto delle relazioni sociali nei Paesi in via di sviluppo. Io da tempo mi chiedo che senso abbiano i day host, già "da noi", e dopo varie esperienze frustranti ho smesso di contattarli. Nei Paesi occidentali siamo tutti così pieni di impegni che difficilmente qualcuno ha davvero del tempo libero da dedicare durante il giorno, oppure ti dà appuntamenti faticosissimi per entrambi, magari solo per un'oretta due, e in zone periferiche.... la frustrazione è quasi assicurata! Il mio ultimo tentativo che pareva riuscito è stato a Parigi, dove ho incontrato una persona simpatica e interessante (avevamo interessi in comune, perciò l'ho contattata) che mi ha dato appuntamento fortunatamente in centro città, verso sera, proponendomi di prendere un aperitivo e di cenare insieme: l'aperitivo è stato piacevole ma già costoso, e di fronte ad un ristorante di lusso ben oltre le mie possibilità economiche con molto disagio ho dovuto eclissarmi, restando sola per tutta la serata e d'altra par e il mio day host ha poi detto che aveva un appuntamento successivo alle 21.30, sarei comunque rimasta sola ... Naturalmente i day host fuori città di interesse e di passaggio non li considero nemmeno, e dubito che altri che viaggiano con i mezzi pubblici lo facciano - se già le porte aperte lamentano la scarsità di visite....: mi smentisca chi può, ne avrei piacere. Nei Paesi in via di sviluppo ancora di più non capisco come possano funzionare gli incontri con i day host, a meno che vivano nelle poche grandi città (e alora FORSE si potrebbe creare un sistema di comunicazione). Le mie esperienze di viaggio autonomo sono state in alcuni Paesi dell'Africa Occidentale. Nemmeno i due coordinatori servas del Mali hanno risposto alle mie lettere (non escludo che non le abbiano mai ricevute, le poste non sono affidabili), e loro dovrebbero essere il tramite - mi è stato detto in Italia - con gli altri soci del paese, porte aperte e non. E allora, come fare? e come si può anche solo immaginare di incontrare dei day host nei villaggi africani? gente che non ha telefono, che riceve le comunicazioni semmai nell'arco di giorni e persino settimane, che ha ben altro vissuto e percezione del tempo - cioè assai dilatata, le ore quasi non contano! Che senso avrebbe, per noi e per loro, una visita di poche ore? Come renderla possibile considerando che i mezzi di trasporto sono assai lenti e scarsi e difficilmente si possono organizzare due trasferimenti in uno stesso giorno? se non dagli ospiti del villaggio (certo, su una natta per terra, come loro, perchè no??), dormendo dove?!? dovrebbe allora trattarsi di un raro villaggio turistico con possibilità di alloggio? o dovremmo presentarci con delle gran macchine a noleggio e con autista che ti consentano di spostarti più o meno quando e dove vuoi (e si commenta da sé..)?? Non so, oltre ai dubbi sul senso, a me comunque pare assai complicato e a rischio di insuccesso pensare di organizzare dei brevi incontri in Paesi dove la comunicazione e i trasporti sono assai precari e persino fatiscenti. Nei paesi dell'Africa Occidentale credo sia più semplice e naturale lasciare che gli incontri con la gente comune siano legati alla spontaneità, alle opportunità che casualmente si delineano nel corso del viaggio - e sono molte, la nostra diversità e purtroppo la nostra ricchezza (o supposta tale) non ci fanno passare inosservati. Sarebbe bello se Servas potesse proteggerci da incontri interessati, ma anche in questo caso manterrei delle riserve: la loro consapevolezza della differenza di status resta sempre a latere e talvolta ad interferire. Di fatto noi siamo benestanti e socialmente privilegiati, loro no. Anche negli incontri più personali e confidenziali, questa differenza di fondo, che noi amiamo dimenticare e superare, resta. Secoli di schiavitù e di colonialismo nell'inconscio collettivo, come sentimenti di rivalsa e una mentalità assiste zialista, non si cancellano in pochi decenni di spesso sventurata indipendenza politica e nel piacere di un incontro sia pure molto personale. Un incontro breve anziché una quotidianità condivisa con semplicità e nei loro tempi lunghi difficilmente può scalfire i pregiudizi, semmai rinforza l'idea del ricco che porta i regali o potrà spedirli. A parte queste ultime divagazioni, frutto di esperienze di viaggio ancora acerbe (qualche mese in culture tanto diverse non sono nulla per una vera conoscenza!), trovo poco entusiasmante l'idea di "apostolato" servas nei paesi poveri per reclutare day host, mentre sono ansiosa di sapere a quali centri e come Bob sta pensando di sviluppare nuovi modi di ospitalità servas e di condivisione sociale e culturale - forse potranno consentirci incontri comunitari, un'alternativa interessante ai classici due giorni in famiglia, a mio parere una direzione molto più significativa e stimolante per l'approfondimento dell'incontro e dello scambio con l'altro rispetto ai fugaci incontri con i day host. Ma sia chiaro, non vorrei infierire sui day host! Se ho espresso forse con eccessiva forza le mie perplessità sul funzionamento di quest modalità di incontro, è perchè vorrei stimolare un dibattito, sentire altri pareri di day host e viaggiatori, sapere di altre esperienze nei paesi occidentali e non. Qualcuno spezzi una lancia a favore, racconti belle esperienze o dia utili indicazioni, e sarò felice di ricredermi e contattare nuovamente i day host! [email protected] 5 un team di lavoro (Keylist Team), attualmente coordinato da me e composto da Uwe Federer, e da Omer Ozkan (l’attuale tesoriere) e da Laura Ragucci stessa. Jo Verwimp collabora inoltre per valutare e determinare la “qualità” delle varie liste gestite a livello internazionale, evidenziandone i problemi e l’affidabilità. Il Ruolo di “Host List Coordinator” Quando mi sono proposto candidato per il Comitato Esecutivo Internazionale, avevo scelto il ruolo di Coordinatore delle Liste, perché era l’attività più simile al tipo di attività che avevo gestito qui in Italia e dove pensavo di poter offrire il massimo delle mie competenze informatiche, avendo anche collaborato con il precedente ICT (Comitato Servas Internazionale per la gestione del sito www.servas.org, per la gestione dei dati informatici nel progetto “WHALE”, e per la distribuzione dell’informazione in generale. Come spesso succede, mi sono reso conto quasi subito che le attività “istituzionali” del HLC sono già da sole sufficienti a richiedere il lavoro a tempo pieno di una persona. Da Statuto infatti l’ HLC deve: procedere alla distribuzione di un modulo che riepiloga tutte le richieste di liste a livello internazionale e le ridistribuisce su base regionale sostenere ed aiutare i Paesi che hanno difficoltà a produrre, stampare ed inviare una propria copia. A prima vista, parrebbe che il primo punto consista in una semplice serena passività nel raccogliere i dati provenienti dai singoli Paesi. Nella realtà riuscire anche solo a contattare i singoli Paesi, e sapere chi contattare e come è una impresa ardua e in alcuni casi praticamente impossibile. Per risolvere questo problema, in modo efficace, abbiamo una sorta di Lista internazionale delle Persone Chiave (Keylist), che dal 2001 è stata posta su internet da Guido Bienhaus (precedente responsabile dell’ICT). La gestione della Keylist è, da Statuto, responsabilità dell’attuale Segretaria (Honora Clemens), ma, in continuità con la gestione precedente di Laura Ragucci (precedente HLC), il nuovo comitato esecutivo ha ri-confermato me come gestore della Keylist. Questo lavoro è lungo e noioso, ma importante e necessario. Per poterlo eseguire in modo organico una sola persona non è sufficiente, ed è quindi stato creato La situazione internazionale La storia I. “Servas Internazional” è l’organismo federativo che coordina Servas a livello Mondiale. E’ composto principalmente da un “Comitato Esecutivo” e da vari gruppi di volontari che si occupano di aiutare lo sviluppo di Servas nel mondo e del mantenere organicamente una rete di collegamenti fra i vari Segretari Nazionali, in modo da consentire la produzione delle liste ed in ultima analisi aiutare in modo efficace la circolazione dei viaggiatori. Nell’ultimo decennio, la struttura organizzativa di Servas International ha dato segni di notevole difficoltà nel gestire le sfide che la logica evoluzione del mondo ci sta ponendo. Tra queste possiamo Per il sostegno dei Paesi Servas in “via di sviluppo”, il discorso è invece un po’ più complesso. Nella situazione attuale di emergenza, in attesa di una normalizzazione effettiva nella gestione di Servas International, i fondi Internazionali, pur cospicui (ammontano a circa 200000 CHF, vale a dire 125000 euro) sono in un certo qual modo congelati. Primariamente perché servono per organizzare la prossima assemblea internazionale, che si spera possa far rientrare Servas nella normalità, e secondariamente perché buona parte dei problemi internazionali sono legati ad una gestione non sempre giustificabile dei “finanziamenti”, per cui è necessaria una buona dose di cautela nel loro uso. Con una disponibilità così limitata di finanziamenti, l’aiuto ai Servas dei paesi più deboli non può che essere limitata. Tuttavia già da qualche anno era stata proposta una attività di “aiuto reciproco” fra i vari Paesi, denominata “Buddy Project” (in inglese “Buddy” è l’amico che ti da una mano, quando sei in difficoltà). Il progetto si articola attraverso il “tandem” fra una coppia o un insieme di Paesi: un Paese più “ricco” o, meglio, con più esperienza ed organizzazione offre la sua competenza a Paesi che magari stanno appena affacciandosi nel mondo di Servas. E’ successo in passato fra la Svizzera e la Turchia, fra il Belgio e la Grecia… Nel 2005 i progetti di “aiuto reciproco” vedono la disponibilità di Canada, Turchia, Italia, Repubblica Ceca ad individuare dei Paesi da aiutare ed attivarsi per stampare le liste di Paesi del Centro America, dell’Africa del Sud, dell’Egitto e Grecia. Servas Italia ha chiesto a Maria Gloria Borsa (membro dell’attuale Comitato Esecutivo Italiano e responsabile del Notiziario) di verificare con la regione del Sud Africa cosa si possa fare in modo da poter aiutare questi Stati senza essere nello stesso tempo paternalisti. Questi progetti sono ancora un po’ sperimentali e necessitano di affinamento e di una gestione efficace. Se qualcuno che ha buona dimestichezza con l’uso dei computer ed internet (possibilmente con ADSL), anche se non è un programmatore e vuole dare una mano per poter seguire e garantire risultati migliori in alcuni di questi progetti internazionali, è caldamente invitato a farsi vivo con me per coordinare la collaborazione. Claudio Pacchiega elencare: Identità e democrazia Col passare del tempo Servas è cambiata progressivamente: nuove persone sono sopraggiunte e gli ideali pacifisti iniziali si sono via via ammorbiditi. Inoltre i vari Paesi componenti hanno sviluppato delle visioni di Servas che a volte possono essere abbastanza in disaccordo. La stessa visione di Pace propugnata da Bob Luitweiler è oggi guardata con sospetto da alcuni Paesi che preferiscono vedere in Servas un semplice mezzo di conoscenza e di viaggio o turismo, sia pure responsabile. Questo rende difficile a volte distinguere la nostra associazioni da altre analoghe, nate recentemente, che non si appellano a grandi personalità del passato ma a forme immediate di "turismo economico" (segue a pag.6) 6 Volontariato e Professionalismo. Nel tempo, l'originale impostazione basata tutto sommato su un impegno volontario e gratuito e sulla fiducia reciproca è stata progressivamente sostituita dalla tensione verso una impostazione rigida e professionale. Il Professionalismo è visto da alcuni paesi come l'unico mezzo per impedire che una gestione, non sufficientemente accurata e rigorosa, delle entrate e delle uscite, possa produrre fatti incresciosi come il sospetto che alcuni ufficiali di Servas, non fornendo sufficiente rendiconti delle spese effettuate o del denaro ricevuto, si approprino del denaro dell’associazione. Tutto ciò avvelena i rapporti e rende tutto estremamente difficile. Internet e La sfida Tecnologica. L'avvento della rete e la gestione delle comunicazioni (web, email, mailing list) ha colto tutto sommato impreparata la leadership di Servas International. Una gestione da un lato troppo tecnica e burocratica e dall'altro “mailing list” dove persone anche intelligenti si lasciano andare al turpiloquio e alla generazione di conflitti, per la maggior parte inutili e "formali". Di fronte a queste sfide, Servas International purtroppo non è riuscita a trovare una soluzione armonica e convincente per cui si sono sviluppate enormi tensioni che sono culminate nella spaccatura del 2003-2004 e nella conseguente Assemblea a Barcellona Luglio 2004. II. I fatti. A fronte di pesanti dubbi su possibili o presunte scorrettezze finanziarie avvenute in passato, nell’incontro internazionale, svoltosi in Thailandia nel 2000, era stato deciso di istituire un collegio dei revisori dei conti e un collegio di "probiviri". I "probiviri" (Appeal Committee) non hanno di fatto funzionato (per esempio non è stato in grado di intervenire nella gestione della crisi locale in Peru dove un gruppo Servas dissidente è riuscito a provocare una catena di scompensi e di conflitti anche a livello internazionale. I "revisori dei conti" hanno funzionato invece benissimo, forse perfino troppo. L'approccio un po' “naive”, dei tesorieri precedenti è stato messo sotto torchio da esperti contabili che hanno evidenziato Le prospettive Facendo seguito agli articoli precedenti, relativi ai problemi emersi nell’Assemblea internazionale di Barcellona e, per chi fosse interessato ad approfondire il discorso, a quanto pubblicato recentemente sul sito Servas.it, che riassume la storia e la sua recente evoluzione, affrontiamo le ultime novità e le prospettive. Il nuovo Comitato Esecutivo, eletto a Luglio 2004 a Barcellona, ha dovuto agire in una situazione estremamente complessa; tutte le decisioni (non molte) prese durante l’Assemblea di Barcellona e la stessa autorità del Comitato Esecutivo Internazionale sono state messe in grave discussione. Inoltre la mancata elezione o rinnovo degli altri comitati (collegio dei revisori dei conti, collegio di "probiviri, ICT, …) rende di fatto quasi impossibile l'esercizio ordinario del coordinamento internazionale. In questa situazione il nuovo Comitato Esecutivo, dopo l'incontro di Parigi, avvenuto a Novembre 2004, pur non essendo entusiasta dell'idea, ha accettato (secondo quanto previsto dalla norma statutaria quando almeno il 20% dei paesi membri ne fa richiesta), di organizzare in tempi brevi e quindi prima del 2007, una assemblea straordinaria con il compito di: rivedere e correggere quegli aspetti dello statuto che hanno contribuito a rendere così complessa la situazione decidere sulle proposte di revisione della struttura organizzativa rivedere in generale le decisioni di Barcellona, irregolarità, spesso formali, ma anche sostanziali, che sono terminate con la produzione di un documento di denuncia della situazione finanziaria (Ottobre 2003), con la conseguente spaccatura con il Comitato Esecutivo, che nutriva dubbi sulle modalità di revisione. A seguito della denuncia dei revisori dei conti, alcuni Paesi (Germania, Francia e Stati Uniti), avevano deciso di congelare il pagamento dei versamenti a Servas International (Novembre 2003), fino alla risoluzione dei problemi contabili segnalati dai revisori. Questi paesi e altri (Singapore ad esempio), avevano cominciato quindi a studiare delle proposte effettive di riforma dell'intera struttura di Servas International, nell'intento di ridurla e di renderla più efficiente e meno costosa. Viene prodotta una proposta di modifica strutturale e organizzativa, detta “S3”, presentata ufficialmente verso il Febbraio 2004. Accortisi che la proposta entrava in conflitto con lo Statuto, verso Giugno 2004, dagli stessi paesi, è stata effettuata una ulteriore proposta di modifica radicale dello Statuto. Alcuni altri Paesi, fra cui soprattutto l'Italia, pur consci della necessità di una effettiva riforma, e dopo uno studio approfondito della proposta S3 e di ripetuti tentativi di contatto e di mediazione con Francia e Germania, decidevano di rifiutare queste proposte ritenute troppo rigide ed estreme. Durante l'assemblea di Barcellona i conflitti qui illustrati (Revisori dei Conti, Comitato Esecutivo, paesi S3, paesi critici sulla proposta S3), sono venuti come si dice comunemente "al pettine" e il risultato poteva anche essere la dissoluzione di Servas. Il rischio era tangibile. Servas non si è, fortunatamente dissolto, ed anzi si sono viste tensioni verso un nuovo rinascimento, ma il clima pesante ha rallentato tutte le decisioni e prodotto una "legislatura" difficile e zoppa. A Barcellona non sono stati eletti i comitati essenziali come i nuovi revisori dei conti, il comitato per l'assegnazione dei fondi per lo sviluppo (DFC), e il nuovo gruppo di lavoro per la gestione degli aspetti tecnologici (ICT). eleggendo compiutamente i Comitati necessari in modo che il nuovo comitato esecutivo (che dovrà essere rieletto o l’attuale, se verrà riconfermato), abbia gli strumenti adeguati per far avanzare Servas e dare una svolta a molti dei problemi che hanno reso difficile la situazione internazionale in questi ultimi anni completare l’esame dei punti che erano stati posti all’ordine del giorno all’Assemblea di Barcellona ma che non erano stati affrontati per mancanza di tempo Il Comitato Esecutivo Internazionale ha inoltre stilato un "piano di azione" per le attività nei prossimi mesi, comprensivo di una serie impressionante di impegni, fra cui spicca l'impegno alla massima trasparenza nelle comunicazioni e nelle attività. Io in particolare ho contribuito, a mio parere in modo essenziale, nella creazione di un "giornale" pubblico, costruito a partire da programmi aperti (esempio: wikipedia). Chi fosse interessato, può trovare su internet questo giornale, all'indirizzo siexco.servas.org. Servas Italia ha aderito, come molti altri servas nazionali, alla richiesta di convocazione di una nuova assemblea straordinaria, (decisione avvenuta durante l'Incontro di Roma del 15 gennaio 2005), perché ritiene che la situazione Internazionale vada sbloccata e per dare la possibilità di definire una autentica riforma. Claudio Pacchiega 7 MAPPA DELLE LISTE SERVAS 2005 NEL MONDO (PRIMA PARTE) Da ormai quattro anni sono il responsabile della distribuzione in Italia delle liste Servas. La struttura che ci siamo dati è decentrata. Oltre all’archivio di Torino, funzionano sedi decentrate a Milano per il nord, Roma per il centro e Napoli per il sud. I coordinatori regionali di volta in volta richiedono le liste secondo le richieste locali a uno dei quattro centri. In particolare nel tempo si è sviluppato in maniera particolarmente efficace l’archivio di Milano, prima con Marco Stoppa e poi con Giorgio Vinca, funzionando come un vero e proprio “centro stampa”: da qualche giorno c’è pure la possibilità di un accesso diretto all’archivio informatico sul sito www.servas.org La novità rispetto al passato è che una percentuale crescente di liste arriva in formato digitale (nel 2004 circa il 60%). Dato che ogni DOVE E COME (TERZA PUNTATA) Il progetto viaggiatori ha come obiettivo di valorizzare le relazioni dei viaggi Servas effettuati dai soci. Si tratta di un “giacimento di conoscenze” di grande valore, un’eccezionale esperienza individuale e collettiva, che è ancora poco conosciuta. Il numero delle relazioni di viaggio è ancora relativamente basso: all’inizio del progetto la percentuale era del 5%, adesso è aumentata, ma non di molto. La fretta e i problemi che si incontrano tornando alle normali attività, fanno sì che molti viaggi restino nella testa, nella penna o nel computer di chi li ha effettuati. Il consiglio, sulla base dell’esperienza personale, è quello di stendere una prima relazione “a caldo”, magari già durante il viaggio di ritorno, magari in modo sintetico e di comunicare un rapido “report” sintetico al coordinatore regionale, con una valutazione complessiva. Un’esperienza interessante è stata messa in pratica da una coppia che in un viaggio negli Stati Uniti ha scritto a quattro mani un diario “on the road”, alternandosi un giorno uno e un giorno l’altra. Questa rubrica raccoglie la lista degli indirizzi email dei soci che sono disponibili a dare suggerimenti ai viaggiatori che sono in partenza, che progettano o che sognano un viaggio in una determinata zona del mondo e che non si accontentano delle notizie che trovano sulle guide, ma privilegiano informazioni dirette sulla vita materiale dei paesi in cui ci sono Porte Aperte. Negli ultimi mesi sono arrivate al Centro di documentazione di Servas Italia relazioni sui seguenti paesi: -Argentina: Tullio di Carpi -Belgio: menolascina@ jumpy.it [email protected] -Francia: [email protected] gruppo nazionale Servas è autonomo, non esiste uno standard unico, ma coesistono sistemi e supporti diversi (carta, Cd, Word, Adobe Acrobat ecc). In questa puntata ecco l’elenco delle liste 2005 che sono sin da ora a disposizione dei soci: -Australia: 583 Porte Aperte -Autonomia Palestinese: 1 -Bermuda: 1 -Brasile: 154 -Colombia: 28 -Cook Islands: 1 -Emirati Arabi: 1 -Fiji: 1 -Giordania: 1 -Israele: 201 -Moldavia: 1 -Nuova Caledonia: 1 -Nuova Zelanda:414 -Tahiti: 1 -Taiwan: 11 -Vanuatu: 1 Nella prossima puntata saranno elencate le restanti liste che arriveranno nel frattempo, essendo redatte nel corso della primavera. Bruno Manfredi [email protected] framanfredi @libero.it [email protected] [email protected] Lidia di Forlì, Massimo di Forlì -Germania: [email protected] [email protected] -Giappone: [email protected] -Gran Bretagna: [email protected] (viaggio in corso) marianna.filandri @ virgilio.it [email protected] [email protected] Cinzia di Forlì -Irlanda: [email protected] -Lituania: [email protected] -Olanda: [email protected] -Polonia: [email protected] -Spagna: [email protected] [email protected] -Sud Africa: chica834 @tin.it -Svizzera: em@m_roots.com -Ungheria [email protected] -USA: [email protected] barberis.gi @tiscali.it [email protected] [email protected] Pina di Roma Continua il giro del mondo di Daniele che si può seguire in diretta sul sito: h t t p : / / w w w. 3 b i i t a l i a . c o m / p e c o r e l e t t r i c h e / Probabilmente la prossima frontiera delle relazioni di viaggio sarà nei blog… Bruno Manfredi 8 Un altro mondo è possibile A quasi metà mandato vorrei rendervi partecipi della mia riflessione sulle attività svolte e le mie intenzioni sul futuro. Il regolamento della nostra associazione afferma che il segretario della Pace: incoraggia il ruolo pacifista di Servas, sottolineando il carattere peculiare della ospitalità e promuovendo le iniziative ritenute più opportune per mantenere cosciente e vivo il perseguimento degli scopi statutari tra i soci; Sviluppa ed instaura legami con altre organizzazioni pacifiste o che comunque perseguono finalità simili o condivisibili, Organizza la presenza Servas a manifestazioni di carattere pacifista Promuove e favorisce l’impegno di Servas nell’accrescere la consapevolezza e il coinvolgimento dei soci nei confronti della pace e della nonviolenza. E' molto importante tenere presente che non esiste la persona “nonviolenta” ma che la nonviolenza è una ricerca, una direzione verso cui tendere, anche come soci/associazione Servas; inoltre, per uscire da parole troppo astratte, ricordiamo che la relazione nonviolenta è costituita dalla valorizzazione di sé, dell’altro, dalla condivisione, dalla cooperazione e d a l l a g e s t i o n e c o s t r u t t i va d e i c o n f l i t t i . In Servas ho trovato una ricchissima carica di umanità nelle persone, soci molto impegnati nell’aprire le porte delle proprie case agli altri, ad accettare i limiti propri e degli altri in uno spirito costruttivo. E questo è importantissimo. Possiamo fare ancora di più per promuovere la Pace, considerando anche che i segnali di guerra (e dei fattori che la generano) che provengono da tutto il mondo sono tutt’altro che assopiti? Io ne sono convinto, a patto che rinforziamo la consapevolezza della realtà interna ed esterna a noi e l’impegno. E agevolare ciò, come avete letto, sarebbe proprio il mio ruolo…. coinvolgente, (di lavoro di gruppo) anche dentro le assemblee nazionali, che integrassero i pur importanti altri momenti di incontro tradizionali come Sentierinsieme o gli incontri regionali……; in quest’ottica sono state pensate le proposte della mailing-list dei Seminatori di Pace, pubblicate nel notiziario di Maggio 2004, i gruppi di lavoro dell’assemblea di Napoli, i laboratori e gli incontri con altre associazioni nell’assemblea di Genova, i laboratori a Medesano “Tamburidavicino” o quello di Genova, “Ritmi di Dentro” di Movimento-danzaInteriore. Sarebbe molto bello che i laboratori e i gruppi di discussione si diffondessero come momenti di incontro per soci e aspiranti-soci, utilizzando risorse interne o esterne all'associazione. Provate a pensare quanta ricchezza essi implicano: – attivazione di chi si assume l'onere di pensare, organizzare, pubblicizzare l'iniziativa; – possibilità di condividere momenti significativi con altri soci e altre persone che si introdurrebbero nello spirito Servas; – Occasione di maturare nuove conoscenze, consapevolezze, competenze. E tante altre cose. Queste sono solo alcune idee e azioni da integrare, confrontare, verificare, eventualmente cambiare; l'importante è attivarsi e vivere costruttivamente la realtà esterna ed interna valorizzando gli aspetti positivi e intervenendo su quelli negativi. C'è una vecchia massima orientale che dice: SIGNORE, DAMMI LA FORZA DI CAMBIARE CIÒ CHE POSSO CAMBIARE E DI ACCETTARE CIÒ CHE NON POSSO CAMBIARE, E SOPRATTUTTO LA CAPACITÀ DI DISTINGUERE L'UNO DALL'ALTRO. L'essere in un'associazione come Servas è una opportunità in più per fare meglio tutto questo. L'assemblea di Latina sarà un'altra occasione per crescere nei rapporti tra di noi. Il gruppo sta raccogliendo ed elaborando idee e disponibilità, per riempirla di proposte che rispettino più possibile la diversità di interessi e di esperienze, sviluppando così la nostra capacità “di contribuire alla costruzione di un mondo di pace”. Arrivederci, dunque, a Latina. Vito Fortezza Per aumentare il livello di consapevolezza e di partecipazione ho indirizzato i nostri sforzi verso la realizzazione di “laboratori” e “gruppi di lavoro”, momenti di esperienze e riflessione partecipata, "Le emozioni non hanno simpatia per l'ordine fisso" Yukio Mishima Chi di voi era all’assemblea di Napoli ricorderà che il Comitato di redazione del notiziario aveva colto la proposta di fare dei numeri “a tema” e che il primo tentativo doveva essere un numero “al femminile”… Nelle mie ricerche di collaborazione un po’ ci si è perse nella paura di non sapere cosa scrivere, un po’ nella difficoltà dell’identificazione di cosa ci rendesse “diverse” e per questo con qualcosa da raccontare… E quando ci si perde in fondo una strada la si trova sempre. La strada che ho trovato per questo numero (e spero per molti ancora!!) è la diversità. Credo sia il valore più grande che possa insegnare la “nostra bella associazione” – la curiosità di conoscere esseri umani fra i più diversi per cultura, colore, idee, stili di vita. Io, forse perché vivo su un’isola, ho fame e sete di differenza, di punti di vista diversi, di idee che stravolgano le mie, di completezza che può arrivare solo dall’”altro”… E così, perdendomi nella mia ricerca ho trovato Alessia e Fernanda, che hanno collaborato a questo numero con due diverse esperienze di viaggio e di accoglienza e Antonella che ci ha consentito di pubblicare alcune sue poesie. Mi auguro di poter perdere la mia strada anche nei prossimi numeri e che ci sia sempre qualcuno/a di voi a indicarmi la sua. Mandate le vostre diversità a: [email protected] Maria Gloria 9 Non mi sono mai chiesta se la mia specificità al femminile creava differenze. Non sono materna, nel senso che non accudisco il mio ospite. Certo, che il letto sia comodo, che ci sia qualcosa di tipico o di buono nel frigo,se no lo porto in quella pizzeria dove fanno tanto bene le tagliatelle alla bolognese, se questa è la sua curiosità. Ci organizziamo coi tempi e i relativi impegni o desideri. Ma, soprattutto, cerco di capire cosa è che sta cercando, perché è qui ed è capitato nella mia casa. Il discorso comincia da lì. Dal far venir fuori il suo bisogno in questo viaggio che sta compiendo. Poi, se in rapporto a questo ho a portata di mano qualcosa che al suo bisogno corrisponda, gliela offro, che siano parole,immagini, luoghi,elementi della mia esperienza. Questo è quanto posso condividere. Voglio che l'incontro corrisponda ad entrambi e che sia un piacere per entrambi, senza sforzi. E poi lascio andare. Non sono brava a tenere i contatti Lettera di Alessia Maria Gloria, sto facendo delle riflessioni sul tema che mi hai proposto. Sto vivendo però con un certo disagio l'idea di un articolo "serio" su questioni di genere e invece sto pensando a qualcosa di apparentemente più leggero, in forma di racconti di fatti vissuti, qualcosa che sia collegato all'incontro con la cosiddetta diversità, quando questa diventa in eludibile perché ci entra in casa, per l'appunto in situazioni di ospitalità. Insomma Maria Gloria, muoio dalla voglia di raccontarti questo episodio che mi è occorso qualche giorno fa e che potrebbe essere un nuovo capitolo del libro "Cuore" oppure la sceneggiatura di una nuova versione di "Indovina chi viene a cena", dove io sarei, ovviamente, il Sidney Poitier della situazione. L'episodio si svolge venerdì scorso, nella provincia bolognese. Periodicamente mi reco a Bologna per motivi di studio, e per il pernottamento mi faccio ospitare in casa di singoli o famiglie che aderiscono al Servas. Generalmente sono persone diverse, per cui non ci conosciamo mai personalmente. Chi mi ospita è, questa volta, una coppia con due bambini. E' sera tardi e li aspetto sotto casa. Incontro per prima lei, presentazioni veloci, poi saliamo. Un bicchiere d'acqua, poi arrivano marito e bimbi: Daniele, 7 anni, schietto, birichino, curioso, per niente timido, e Martina, grande (9 anni) e saggia, un aplomb notevole. Ci presentiamo e, non appena pronuncio il mio nome, Daniele si volta con velocità istantanea verso la mamma esclamando "ma ha una voce da uomo!" La mamma ed io ci ridiamo su poi mi esce una battuta cretina "Sai, a volte la natura fa di quelle stranezze..." E' tardi però per ulteriori riflessioni e si va a nanna. Quasi subito penso di aver sbagliato. Va bene il mio diritto alla riservatezza, ma qui sono in un ambiente intimo, familiare, protetto, e ci sono i bambini e ai bambini bisogna spiegare tutto. L'indomani appena sveglia faccio presente questo pensiero alla mamma. Mi dice di non preoccuparmi e di aver già provveduto lei a dare al curiosone un minimo di infarinatura prima della nanna. Mi dice anche di prepararmi per quando ritorno la sera, perché sarò sicuramente oggetto di un'intervista da parte degli infanti. a lungo, ma a volte è intercorsa una buona corrispondenza, dove gli animi si sono maggiormente incontrati e molto importava del destino dell'altro. Alcune donne adulte mi hanno mostrato strade possibili, e lì il discorso si è fatto più intimo. Con altre più giovani è capitato di "adottarci" reciprocamente, magari per un po', capendo il valore dell'altra e l'importanza dell'incontro. Ma non è necessaria questa dimensione così personale. Si può anche camminare per Bologna, raccontarsi la giornata, esplorare un po' le proprie vite, aiutarsi a programmare il viaggio. E anche, come insegnante di inglese in una secondaria,ho portato in classe l'ospite per una lezione sugli oroscopi o sull'associazione a favore dei diritti umani e della pace cui apparteneva. Fernanda Abiuso Per tutto il giorno sono un po' emozionata al pensiero di questa intervista. Come se andassi a un esame. Quando torno la sera e mi siedo a tavola, Daniele si avvicina per mostrarmi i suoi libri di fiabe preferiti, ma non c'è alcun cenno di intervista. Aspetto invano poi, quando i due scugnizzi sono andati a letto chiedo alla mamma "Ma... l'intervista?" "Ah... già, non preoccuparti... hanno già risolto tutto nel pomeriggio. Poi a Daniele la questione non interessava più. Pensa che c'era Martina che moriva dalla voglia di spiegargli il perché della voce da uomo e a un certo punto glielo chiede: - Daniele, non vuoi sapere la storia di Alessia? - No (senza guardare la sorellina e continuando a occuparsi degli affari suoi) - Ma come... non ti interessa sapere p e r c h é h a u n a vo c e d a u o m o ? - Noooo!!! (ancora sui suoi libri di fiabe) Insomma, tanta era la voglia di Martina di chiarire questa cosa a Daniele, che l'ho convinto ad ascoltarla. Allora Martina racconta: - Una volta Alessia era un uomo. Però non si trovava bene e voleva essere donna. Soffriva molto. A un certo punto si chiede <<Ma chi me lo fa fare di soffrire così? Piuttosto cambio!>> E così ha cambiato il suo corpo. L'unica cosa che è rimasta come prima è la voce." Inizio a ridere. Incredibile come una bambina di 9 anni, che non aveva mai visto nessuno nelle mie condizioni e senza che io le abbia detto niente di me, sia riuscita a immedesimarsi nei miei pensieri e a renderli in modo così semplice a un bambino che, d'altra parte, ormai non manifestava più alcun interesse per la mia "diversità", semplicemente perché non la vedeva più come tale. Non ero stata "diversa" nella sua mente, che per 5 brevi, scarni, insignificanti minuti. Ma non finisce qui: "Sì perché alla fine Martina sente il bisogno di coronare la sua "spiegazione" con una conclusione edificante: - Vedi Daniele, questa è stata una sua scelta, e noi dobbiamo sempre rispettare le scelte degli altri." Due piccoli commenti "acidi" poi prometto di stare zitta: 1) gli essere umani nascono intelligenti e creativi, per rincretinirsi in seguito; 2) a scuola bisognerebbe mandarci gli adulti :))) Un abbraccio. Alessia Poesie... Ottobre 2004 La vite imporpora il larice dell’ orto e il cielo è un lento sgocciolare. Chiedimi come sto e colora questi silenzi senza sole. Non far caso alle risate e agli stupidi affanni. Qui c’è solo bisogno d’ amore . E’ notte Desideri intrappolati tra membra intorpidite tradiscono l’incedere degli anni. Il sonno s’ attarda sulla soglia di pensieri dismessi. Memorie Nell’ ora dell’oblio riappaiono d’ incanto i paesaggi della memoria. Hanno la magica trasparenza di meduse e coralli, e del cobalto e l’ ambra l’ opulento splendore. Tre Aprile 2004 Primavera s’ affanna, a tratti riempie l’ aria di canti d’uccelli, oppure la riscalda trepida e cauta. Sorrido E mi soffermo ad ammirare un’ allegra adunata di tulipani. Antonella 10 "Ah, Sudamerica, Sudamerica..." Nacqui timida, non so bene quando incontraii il gusto di viaggiare, scoprire e mischiarmi. Essere vuota non è la mia vita (quella di nessuno), però voglio perdere tutto. Vivere con una sola scodella un solo vestito una sola coperta ha qualcosa di ancestralmente attraente E condividere una sola scodella , un solo vestito, una sola coperta è naturale. È un’ origine. Dopo c’è quella realtà… su tutto il mondo piove di una realtà presa con le mani, forte come un mattone e sembra che si debba viverla (questa realtà, questo mattoncino). Ma la “fabula” è che c’è vita, sia silenziosa, sia sofferente, che per parlare apre e chiude gli occhi sbattendo le ciglia ogni giorno. E la vita non è solitaria. È una sola, ma non è solitaria: sto viaggiando sola, talvolta capita e… convivido il cammino, ma i posti nuovi sono sono sempre sconosciuti. Sapere che c’è qualcuno che ti aspetta rende più amiche non solo le persone, ma anche i luoghi. Già solo l’idea di una porta aperta è conciliante: quando stai arrivando (quando non sei ancora arrivata) guardi con più rispetto e con più curiosità “aspettuosa” il luogo che dovrebbe accoglierti -o che forse tu stai accogliendo… permettendo che ti diventi amico… Una porta aperta è meno timore, meno confusione. (Ho idea che sentire ostile il diverso, anche nelle sue forme più blande, come il sentirsi disorientati in un quartiere sconosciuto della propria città, abbia a che vedere con l’istinto alla sopravvivenza. Quell’istinto primordiale che è andato riformandosi fino ad oggi, manipolato dalla civiltà ( ?) e dalla educazione. Istinto insopprimibile eppure malleabile…) Ma accanto alla sicura porta aperta, cerchi l’insicuro disposta all’imprevisto nel brivido della sua culla… altrimenti non sarei partita da sola, o non sarei partita. E ancora vado chiedendomi di questa difficoltà (dicotomía…?), come se si potesse scegliere tra sicuro e insicuro. Per quel poco che si può scegliere accendere un fiammifero oppure no consumarlo (tutto) oppure no consumarlo ora o magari dopo comunque una strada si comincia (si accende? si illumina?) Così tutto si complica, o l’ho già fatto nascere complicato: un viaggio, sì, però lungo, non solo per andare in giro, ché mi sentirei orfana di tempi e di motivi, ma un viaggio più lento per “affondare”, immergersi o forse viverci, con l’idea scapestrata di voler trovare, conoscere per caso i luoghi del mio possibile futuro (un dottorato?), per sceglierli. Chissà magari avrò fortuna. O forse è solo un capriccio gustoso: incontrare e rincontrare luoghi e persone, amici e case per intessere i fili della mia vita e impacchettarci la terra. Dunque non è facile orchestrare le fila di questo viaggio, divisa (o accompagnata?) tra il gusto del caso e il piacere d’essere accolta e di rendere visita, non voglio sapere prima, non posso sapere prima che succederà o chi ci sarà. E poi quanto tempo restare? Non tanto per conoscersi come persone –ché due giorni son ben pochi-, ma per scambiarsi come rappresentanti estemporanei della propria cultura. E in questo peregrinare, forse sprovveduto, a volte cammino a filo con la pazienza e il rispetto, non sempre sicura che dall’altra parte si riesca a comprendere che cosa stia facendo o chiedendo: una porta, aperta o chiusa che sia, una volta che hai bussato è un impegno… la parola non mi piace molto… diciamo, è una promessa, è un po' meno di una promessa. Quando stai per entrare stai per comprometterti, quando stai per uscire sei già compromesso. E così l’altra difficoltà viene dopo, quando la porta aperta si allontana dietro alle spalle, rimane nei ricordi, ma anche nei progetti. Istintivamente vuoi continuare a tenere un filo, ma in fondo, visto quanto è grande questa terra, solo per lasciarlo andare lentamente. Del resto che avvenga per caso o perché lo si è andato cercando, ritrovarsi a condividere un tempo, uno spazio o una parola ha un potere fortissimo: infonde una grande serenità, al di là di tutto. P.S.= “fabula” e “aspettuoso” sono due parole che suggeriscono due amici cileni che parlano anche italiano... Fiorenza De Micheli Spagna Agosto 2004 Ho iniziato questo breve viaggio per riprendere lo spagnolo e ho visitato per primi Rafa e Ana di Lloret del Mar. Lui lavora a Barcellona e così mi ha dato un paio di passaggi in moto e mi ha fatto visitare alcuni luoghi meno turistici. Mi ha anche raccontato della conferenza internazionale che era terminata qualche giorno prima del mio arrivo. Ana parla uno spagnolo perfetto e si è fatta un mare di risate quando ha visto il mio regalo che ha subito provato. In treno raggiungo Leonor a Madrid e scopro subito la fortuna che ho avuto nel scegliere una porta aperta in centro a 20 minuti a piedi dai musei che ho intenzione di visitare. Grazie a lei riscopro la movida madrilena, molti locali dove mangiamo tapas buonissimi e uno spettacolo di Cortes a teatro ma, purtroppo, anche la constatazione che il mio fisico non regge e, alle 3:30 del mattino , voglio solo tornare a casa a dormire. Lei regge meglio, ovvio, ma fa la siesta alle 18 ogni giorno! Dopo 4 giorni intensi arrivo da Benedicto e Anabella che abitano nella Sierra e recupero i ritmi familiari perché hanno un bambino dolce e socievole di 3 anni. Chiacchiero volentieri con la mamma di Anabella che è messicana e mi lancio in una lezione di cucina perché tutti vogliono mangiare italiano. Ansia da prestazione ma ce la faccio e in un baleno spariscono gli gnocchi per 8 persone. Torno in Italia pensando a loro, ne parlo con la mia famiglia e il prossimo anno li rivediamo insieme. Servas è un'occasione. 11 Cronaca semiseria di un viaggio semiservas Anna, che ora la indossa nelle occasioni più Non vedevamo l’ora di vedere e assaggiare la Sicilia… e non ci ha delusi! Abbiamo deciso, Routard e Lonely planet alla mano, un itinerario costiero ad anello da Palermo a Palermo, da fare a bordo della nostra Ka gialla! Un paio di mesi prima della partenza abbiamo cominciato a contattare i Servas… ma agosto è un mese maledetto, molti sarebbero stati anche loro in ferie… così possiamo dire che ne abbiamo incontrati pochi ma buoni… anzi, buonissimi! Partenza in nave da Cagliari venerdì 13…con un po’ di difficoltà per trovare il porto perché entrando a Cagliari ci sono DUE indicazioni per il porto… e noi ovviamente abbiamo preso quella sbagliata! Sul traghetto abbiamo fatto amicizia con una simpatica palermitana che ci ha dato un po’ di dritte sul cibo e sui posti da vedere…raccomandandoci caldamente le catacombe dei Cappuccini! Inutile dire che la notte Anna ha sognato scheletri. Splendido vedere il monte Pellegrino e la costa palermitana alla luce dell’aurora. Alle 9,00 di sabato siamo a casa di Paolo Catanzaro, mitico servas palermitano con la passione per il calcio, la squadra rosa del Palermo e il calciatore Luca Toni (Toni è il cognome!), che ci ha scorrazzato per la città e i dintorni e ci ha fatto gustare le specialità più slurpose. Ferragosto a Monreale e trasferimento al campeggio di Sferracavallo. Ci facciamo una passeggiata per la riserva di Capo Gallo. Bello! Il 16 partiamo verso Trapani e ci fermiamo a Cinisi sulle tracce di Peppino Impastato, che abbiamo conosciuto tramite I cento passi (il film e la canzone dei M.C.R.). Che emozione andare a trovare la mamma e parlare una mezz’oretta con lei e il fratello di Peppino! E non siamo gli unici ragazzi che vanno a t r ova r l a , c ’ è u n ve r o, c o m m ove n t e pellegrinaggio in atto. Il pomeriggio a Segesta (splendida), un gelato a Scopello e a nanna in campeggio. L’indomani una gita splendida nella Riserva dello Zingaro, 12 km tra andata e ritorno di sentiero costiero intervallato da calette da sogno (piene!). Il 18 mattina la splendida cittadina medievale di Erice, un salto a Trapani e pomeriggio in Olanda… volevo dire, tra i mulini a vento del trapanese che macinano sale! La sera, dopo la sistemazione in campeggio, ci rechiamo a Marsala per assaggiare il cuscus…ma non troviamo posto e ci accontentiamo di una pizza al camping Biscione (davvero!). Il 19 giretto a Mazara del Vallo e pomeriggio a Selinunte. Un sogno, con il gigantesco “tempio E” e la grande spiaggia davanti alla città antica… Presso Agrigento ci aspetta la famiglia Lombardo-Castellana, in una casa al mare dove si respira l’arte! Il figlio Angelo ci viene a prendere, il babbo Pino ci racconta come si svolgeva il fidanzamento siciliano, la mamma Carmela regala una collana fatta da lei ad chic. Cosa dire di Agrigento e della Valle dei Templi? Ci vuole quasi l’intera giornata del 20 per visitarla ( e che caldo fa!). Gustiamo la prima vera granita siciliana, una delizia. La sera, dopo un’occhiata a Ragusa Superiore, ci sistemiamo in un campeggio a Marina di Modica gestito da due buffi vecchietti. Sabato 21: il caldo è pazzesco, e noi ci sciogliamo girando per Modica, Ragusa Ibla e Noto, immersi nel tripudio del barocco, nel sapore della cioccolata, nel profumo delle mandorle! Siamo così stanchi che la sera quasi incendiamo con la lampada a gas il campeggio vicino a Siracusa. Domenica: gita in barca sul fiume Ciane per vedere i papiri e lungo giro della splendida Siracusa, sia la zona archeologica che la penisola di Ortigia. Lunedì, visita mattutina di Catania e trasferimento ad Acireale, dove ci ospita la fantastica Aurora con la sua famiglia, tra cui lo splendido cuoco Peppino (sogno ancora la sua parmigiana!) e la mamma nata a New York, nella loro casa con 450 gradini che scendono al mare. Gustiamo il miglior gelato del mondo e approfittiamo delle sue capacità di guida turistica. Cerchiamo di interpretare per una foto la morte di Aci e la disperazione di Galatea di fronte alla fontana che li ritrae, ma come si fa con un Aci (Mauro) che sghignazza? Il 24 lo dedichiamo all’Etna, che merita. Un paesaggio davvero lunare. Mercoledì 25, dopo una tappa alle gole dell’Alcantara, ci dirigiamo verso Taormina, dove ci sistemiamo in un campeggio sotto i p i l o n i d e l l ’ a u t o s t r a d a . Ta o r m i n a è assolutamente deliziosa e anche la cassata! Il 26, dopo una capatina a Castelmola dove ammiriamo l’Etna, la cui mole imponente non ci abbandona da Catania, ci viene in mente di raggiungere Cefalù non passando da Messina (a cui con rimpianto rinunciamo) ma dall’interno… decisione di cui ci pentiremo, perché la strada è tutta curve, ma almeno abbiamo occasione di visitare la graziosa cittadina di Randazzo, dove un impiegato comunale chiacchiera abilmente con noi. Sosta ristoratrice a Capo d’Orlando e arrivo a Cefalù, dove ci concediamo una cena in ristorante con pasta alla Norma e alla trapanese. Divino! L’indomani, torniamo a Cefalù per gustare la famosa granita al caffé col gelato per colazione! Poi torniamo a Palermo, dove ci accoglie nuovamente l’ottimo Paolo. Ormai siamo stanchi morti, ci trasciniamo come zombie, e il giorno dopo ci imbarchiamo per la Sardegna stanchi ma felici! Ringraziamo tutti i meravigliosi Servas che ci hanno ospitato e avvertiamo tutti i Servas del sud Italia che quest’anno, ad agosto, intendiamo di nuovo calare sulla penisola per fare “il giro del Sud in treno (e altri mezzi pubblici)”! Speriamo di incontrare tanti amici della Campania, Calabria, Basilicata e Puglia! Anna e Mauro (Bancali - Sassari) 12 GINO, un amico Servas a Salvador de Bahia – Brasile Dopo 7 anni a fine marzo di quest’anno sono tornata a Salvador, magnifica città dello Stato di Bahia in Brasile. Ho ritrovato alcuni amici e fra questi Gino Tapparelli, un professore di Sociologia insegnante all’Università statale di Salvador che da soli due anni si è fatto socio Servas. Gino e la moglie sono due persone eccezionali che vivono per loro scelta con i loro due figli ai margini di un barrio, il Novo Marotinho. Lui, un trentino della Val di Non di quelli proprio tosti, anni fa si è trasferito in Brasile dove si è laureato ed ha poi deciso di stabilirsi definitivamente in Brasile diventando cittadino di quel paese. Da anni ha deciso di fare della lotta contro la discriminazione, la violenza della polizia, il diritto alla vita ed all’istruzione degli emarginati negri , lo scopo della propria vita. Con la moglie, un’ insegnante brasiliana, battagliera e tenace nonostante la piccola statura e lo sguardo mite, conducono delle lotte che a noi potrebbero sembrare impossibili, infatti non sempre ne escono vincenti ma negli anni hanno ottenuto molti risultati positivi e riconoscimenti. Nel barrio oggi, grazie alla loro tenacia ed anche al coinvolgimento delle madri che non hanno mai perso la grinta iniziale , già da alcuni anni sono in funzione una scuola elementare ed una media. A luglio partirà una nuova iniziativa per dare anche ai bambini più piccoli la possibilità di frequentare per due anni la scuola materna. Con l’aiuto ed interessamento di Associazioni italiane, di amici, studiosi e varie cooperative di Francia Agosto 2004 Sono partita con mio marito e mia figlia di 12 anni ed è stato un viaggio allegro e simpaticissimo. I francesi che abbiamo visitato personalmente o semplicemente contattato per telefono sono stati davvero cordiali. Ci sono stati alcuni momenti di stanchezza per Francesca, alcuni problemi di comprensione perché non parla bene la lingua ma le novità, gli imprevisti e i cambi di programma repentini hanno permesso di superarli. Abbiamo sempre avvertito nei tempi corretti i nostri ospiti ma siamo una famiglia a cui piace improvvisare e di conseguenza non riusciamo e non vogliamo pianificare tutto nei minimi dettagli; abbiamo avuto fortuna e alcune persone sono state anche solo telefonicamente -deliziose. Abbiamo conosciuto Françoise e Vincent di Nimes che ci volta in volta coinvolte in nuovi progetti, Gino riesce a mettere in piedi e realizzare sempre nuove iniziative Collaborando con l’Università di Padova, Gino ha potuto realizzare presso l’Università di Salvador dei corsi sui Diritti Umani con lo strabiliante risultato di vederli frequentati pure da alcuni ufficiali della Polizia. Questa presenza molto significativa sembra aver aperto uno spiraglio di speranza per il suo progetto, che è quello di riuscire infatti a ridurre la violenza della polizia sia nei barrio che nelle carceri dove la tortura purtroppo è tuttora applicata. E queste due belle persone, nonostante siano sempre super impegnate, sono riuscite a trovare il tempo di farmi compagnia per un paio di weekend. Siamo andati a visitare il progetto Tamara per la protezione delle tartarughe e poi abbiamo trascorso un periodo di tre giorni a Mangue Seco a circa 200 km a nord di Salvador. Qui la natura straordinaria, con alte dune bianchissime, un’area ricoperta di mangrovie e spiagge infinite accoglie il fortunato turista. L’habitat di quest’area è così particolare da essere stata decretata parco naturale dove vengono studiate le abitudini e monitorati gli uccelli che vi passano annualmente. Le spiagge sull’oceano sono infinite e si possono fare passeggiate per ore lungo la battigia, il mare è un po’ forte e non invita certo a spingersi a nuotare al largo ma qui i surfisti hanno il loro paradiso, le spiagge non sono affollate e semplici capanni attrezzati con amache riparano dal cocente sole. Si mangia dell’ottimo pesce freschissimo e ci si inebria con formidabili caipirinhe. Gino mi ha consentito di fare un’esperienza interessante invitandomi a parlare ad una classe di suoi studenti di pedagogia all’Università, dove ho raccontato dei Paesi che ho conosciuto durante i miei viaggi e di ciò che ho visto. In particolare i presenti , che volevano chiaramente un confronto fra la loro vita in Brasile ed altre realtà, si sono interessati alla Cina, Cuba e Myanmar, dove i diritti umani non esistono e la popolazione vive sotto regimi totalitari. Parlando poi di Servas, Gino mi ha raccontato di aver conosciuto moltissimi viaggiatori in questi due anni, gente di ogni Paese ed anche qualche italiano. Lui ospita senza riserve non sollecitando la gente ad andarsene alla scadenza dei due giorni per cui qualcuno ne ha approfittato ed è rimasto anche un mese. Mi è sembrato molto contento di aver aderito a Servas ma ha detto che a Salvador praticamente non funziona il collegamento fra i soci e la coordinatrice non sa dare informazioni sul funzionamento di Servas in generale e nel resto del mondo. La sua mail: [email protected] Luisa Chelotti hanno fatto scoprire un paio di villaggi strepitosi e ci hanno consigliato il museo di Toulouse Lautrec ad Albì. Denise ad Avignone ha accolto mia figlia affamata e ancor prima di leggere la lettera di presentazione si è preoccupata di darle da mangiare; ci ha raccontato molte cose interessanti sulla Cina di cui è profonda conoscitrice e ci ha insegnato un semplice ma efficace auto massaggio per la schiena. Conosce molti torinesi perché li ha incontrati in occasione di qualche edizione di sentieri insieme. Deve solo migliorare le spiegazioni per essere raggiunta a casa perché, benché abiti vicino al centro, complica parecchio le indicazioni. Claude, tra tutti la più originale, è super contenta di ricevere italiani. Il suo è il villaggio più piccolo che abbiamo incontrato ma non per questo meno bello. A tutti abbiamo portato un regalino che è stato molto apprezzato. 13 Londra 2004/2005 Pensaci e ripensaci alla fine è andata! (o meglio siamo andati!) Questo era un Natale particolare per me e per i ragazzi. Era necessario staccare la spina e darsi una diversa opportunità pur con tanti dubbi per vari motivi, innanzitutto per il nostro cane ASH, che abbiamo da un anno e non avremmo voluto lasciare per queste feste, ma che non potevamo portare con noi perché sarebbe stato messo in quarantena nel Regno Unito... Siamo riusciti a partire grazie all'opportunità offertaci da una splendida socia servas di Londra, Ruth Allen che ci ha dato la propria casa per l'intero periodo natalizio, essendo a sua volta ospite di altri soci servas prima a Budapest e poi a Berlino. A mia volta ho reso disponibile la mia abitazione ad una coppia di soci di Budapest che dal 28 dicembre hanno così sopperito alla nostra mancanza per ASH con nostro infinito piacere. Dicevo della nostra splendida ospite RUTH, splendida non solo per la generosità del suo gesto ma in special modo perché è riuscita ad essere presente nonostante fosse a centinaia di chilometri di distanza, avendo cura di lasciarci, con estrema dovizia di particolari, istruzioni e dettagli su ogni cosa potesse esserci utile in casa. E, incredibile ma vero!, ha avviato per noi l'allestimento dell'albero di Natale!, l'abbiamo completato e quindi addobbato assieme a lei!.... Eravamo proprio a casa nostra! Inutile dire di Londra, città imponente, esagerata in ogni sua forma, dagli spazi, ai monumenti, alla folla, alla vivacità delle sue strade e del suo shopping, ai costi, affascinante! L'abbiamo visitata in lungo ed in largo grazie alla ben nota ottima rete metropolitana. Ogni giorno a Piccadilly, ahimé, dove tante sono state le opportunità di shopping per i miei figli, che, dopo la scorpacciata Australia (Nuovo Galles del Sud, Sydney) dal 25 luglio 2004 al 19 agosto 2004 Della mia esperienza di viaggiatrice Servas non posso che dir bene. Ciò che mi piace del Servas è la possibilità di conoscere in modo diretto gli abitanti del luogo, entrando nelle loro case e condividendone, anche se per breve tempo, la vita. Ho contattato i miei ospiti fin da aprile tramite e-mail. Tutti mi hanno risposto, la maggior parte positivamente. Quelli che mi hanno dato risposte negative erano andati a vivere in un’altra città o sarebbero stati in viaggio ad agosto. Gli unici problemi che ho avuto in questo caso, sono stati dovuti a errori tipografici negli indirizzi (ho rimediato telefonando direttamente). La maggior parte dei miei ospiti, quelli più anziani e perciò liberi da impegni familiari e lavorativi, mi ha persino portato in giro per foreste e bush e tutti mi sono venuti a prendere alla stazione (ho sempre viaggiato in treno e autobus). Viaggiare Servas è un’esperienza che richiede spirito di adattamento. In molti casi ho avuto una camera e un bagno solo per me, in altri ho avuto solo un letto e il bagno condiviso. Ma il secondo caso soprattutto, non fa che mettere in risalto la disponibilità dell’ospite a far entrare un perfetto estraneo nella nostra casa e il suo stesso spirito di adattamento e generosità. Ecco alcune delle fasi del viaggio e alcuni ospiti australiani: di visite effettuate con indicibile entusiasmo ai siti storici, monumentali e culturali, tanto gradivano trastullarsi in mega negozi e negozietti, alla ricerca del regalino per amici e per sé! Ed io lì ad attenderli spesso perdendo la pazienza! Mi è mancato qualcosa, si! Mi è mancato lo scambio culturale con gli autoctoni, voglio dire con i soci SERVAS. Una amica di Ruth si era resa disponibile dopo il Natale per un incontro serale ma si rientrava sempre molto tardi con tutto il da fare della giornata, eravamo davvero stanchissimi e, dopo una frugale cena, subito a letto a recuperare un po' di forze per poi ripartire l'indomani per la successiva escursione con relativo shopping, ubriachi di cultura e di meraviglie ed ancora assetati di altra Londra. Per concludere con il 31 in piazza, altra meraviglia delle meraviglie! Quanta gente! Quanta polizia! In tanti ubriachi! Ho avuto paura ed ho preferito tenermi a distanza da Trafalgare Square. Ci siamo avvicinati al Thames peraltro senza raggiungerlo ed, in un varco tra i palazzi, abbiamo assistito ai fuochi d'artificio! Altro spettacolo esagerato! La cosa più emozionante? La Messa ascoltata e partecipata in inglese , con relativa passeggiatina prima e dopo con Viviana e Sergio, splendidi compagni di viaggio, interessati, propositivi, risolutivi, di grande compagnia, non in ultimo la sera della vigilia quando, per la cena, hanno scelto il menu e preparato la tavola, accompagnando il tutto con un ottimo vino preacquistato (per fortuna!) a mia insaputa, in Italia. La tenera chiesetta di periferia è stata quanto mai accogliente con i suoi sacerdoti fuori prima ad attendere i fedeli ed dopo la messa ad augurargli il Buon Natale, Messa ascoltata in compagnia di persone di ogni etnia; mi sono commossa! Questo è quanto. Grazie Servas! Grazie Ruth! Anna Rosaria Maselli 6 agosto A Coffs sono ospite di mia cugina, ma decido di telefonare a Marianne Fraser per conoscere il primo Servas australiano. Entusiasta per la mia telefonata, passiamo il pomeriggio insieme. 8 agosto Nuovi Servas. Con June facciamo lunghe camminate nel bush e nei parchi nazionali (Yarrowick e Dangar). Full immersion nell’universo delle pecore. Visita al paesino di Uralla. 10 agosto Armidale. Kate è vulcanica: sta facendo il dottorato in filosofia e suona il clarinetto nell’orchestra di Armidale. Andrew è insegnante di storia, supplente. I bambini sono deliziosi. Un pomeriggio incontriamo un’altra famiglia Servas, Barbie e David Connah, che ci hanno invitati tutti per il tè. 13 agosto Glenbrook. Regione delle Blue Mountains. La più bella che io abbia visitato. Lunghe camminate per i sentieri di Katoomba, il centro più famoso della zona, e la mattina dopo lunga camminata nel bush con Pat. 15 agosto Bronte. Zona di Bronte Beach, una delle spiagge a sud della City. Tutt’intorno casette, la via principale affollata di bar, ristoranti, gente. Pittoresco. 17 agosto Sidney. Molto vicino al centro (poche fermate di ferry). Anche Patricia è vulcanica e lavora come volontaria in un ospedale di Sydney. Visito Museo NSW e Australian Museum. Vagabondo per il centro città. Serata a casa di Jackie, un’altra ospite Servas, dove Patricia e un gruppo di amici si riuniscono ogni quindici giorni per commentare un libro letto. Stasera è la volta di “Quel che resta del giorno”. Le persone sono simpatiche e divertenti. Beatrice Boccardi 14 Assemblea in Sicilia Il Coordinatore uscente Giuseppe Gangi Appuntamento alla 10 nella piazza di Pietraperzia,un paese medievale di 4 mila anime in provincia d’Enna , nel cuore della Sicilia. E’ lì che si sono incontrati, provenienti da tutte le province, i soci SERVAS della Sicilia e Calabria per l’annuale assemblea che aveva all’ordine del giorno l’elezione del nuovo Coordinatore regionale a seguito della scadenza del mandato dell’uscente Giuseppe Gangi. Prima dei lavori, accompagnati da un appassionato storico dell’arte l’architetto del Comune Paolo Sillitto, i soci si sono tuffati nella storia antica del paese attraverso la visita al chiostro del convento dei Domenicani del 1600, dell’antica Chiesa del Carmine a croce greca del 1400 e del castello dei Barresi d’origine araba e poi riedificato dai Normanni. Un percorso ricco di storia e di tradizioni, tra la curiosità dei paesani, ricambiata dai soci SERVAS che in buona parte sconoscevano quel territorio nel centro della Sicilia. Incontro regionale Servas Veneto, Praglia La visita al monastero di Praglia, prevista dal programma, è stata egregiamente e abilmente sostituita dalla visita al vicino monastero di S. Daniele. Alcuni soci si sono molto meravigliati leggendo il programma della giornata che prevedeva al mattino una visita al monastero: i monaci sono in generale gelosi del proprio monastero e difficilmente permettono agli estranei di visitarne i luoghi, ed è una giusta e comprensiva chiusura al mondo esterno che invade i loro spazi. Ma, credo, pochi monasteri sono rigidi quanto Praglia: non è da interpretarsi tanto come chiusura e rigidità mentale, quanto piuttosto come un modo per preservare a tutti i costi la riservatezza, cosa che può apparire comunque “strana” considerato che la chiesa dell’abbazia di Praglia è parrocchiale. Non è comunque piacevole essere invasi da pullman di turisti incuriositi e attirati qui dal nome altisonante (abbazia di Praglia sui Colli Euganei), una visita che non può mancare nell’elenco dei luoghi visitati. L’attesa prima dell’ingresso al monastero è stata produttiva: i bambini si sono scatenati a correre sul prato e a giocare insieme tra le piante dai magnifici colori autunnali, gli adulti hanno instaurato contatti e si sono scambiati idee, esperienze, recapiti. Arriva dunque Benedetto, la nostra guida per il monastero di S. Daniele, grazioso complesso in cima ad un colle non molto lontano da Praglia, colle sul quale si inerpica una coda di auto. La madre badessa è molto ospitale e ci accoglie a braccia aperte, sorridente e orgogliosa del monastero, del piccolo museo che hanno aperto per far conoscere la storia dell’edificio e la vita della piccola comunità. Mario apre la riunione con un breve resoconto dell’assemblea internazionale svoltasi a Barcellona in luglio, due parole di commento a viva voce che La mattinata si è conclusa in una rinomata trattoria dove i palati sono stati deliziati da un menu a base di piatti tipici a cominciare dalla pasta all’araba, da varie carni alla brace sino agli immancabili cannoli alla ricotta: un vero delirio del palato. Dopo il caffé, tutti a casa del nuovo socio di Pietraperzia, che ha messo a disposizione il suo salone, per dare inizio ai lavori assembleari. Il Coordinatore regionale uscente Giuseppe Gangi, brillantemente coadiuvato nella sua gestione dalla vulcanica moglie Giovanna Andelina, ha subito introdotto i lavori tracciando un consuntivo dell’attività svolta in questi anni al servizio del SERVAS. Nel suo intervento ha sottolineato le luci ed ombre di un’organizzazione fondata sul volontariato e sulle difficoltà rappresentate dalla limitatezza delle risorse. Un lungo e caloroso applauso è esploso alla fine della sua relazione ricevendo i ringraziamenti di tutti i soci, local help e simpatizzanti per l’impegno e l’entusiasmo profuso nel corso della sua gestione. Il testimone è passato a Giovanna La Bua di Palermo che all’unanimità è stata eletta Coordinatrice regionale, la quale, ha ringraziato tutti i partecipanti invitandoli a collaborare per tutte le iniziative che si dovessero mettere in cantiere e per il successo dell’ associazione in Sicilia. Subito dopo si è proceduto all’iscrizione di nuovi soci, tanti per la verità che con entusiasmo vogliono aderire alle attività e condividere i valori del SERVAS. Qualche perplessità per una richiesta d’iscrizione che dovrà essere “valutata” ma solo per l’età della richiedente: 91 anni. A fine lavori, come per incanto, sono comparsi tra le mani d’alcuni soci degli strumenti musicali: fisarmonica, chitarra, mandolino e violino che hanno avvolto i soci ,di tutte le età, in un vortice di suoni, canti e balli che si sono protratti sino a tarda sera in un’atmosfera ricca di gioiosità e spensieratezza. Armando Lunetta completano le righe già pubblicate o inviate ai soci. Segue breve resoconto sull’assemblea nazionale di Genova, conclusasi fresca fresca da una ventina di giorni. Per quanto riguarda Alpe-Adria che quest’anno viene organizzato in Friuli a maggio, Mario suggerisce di “estendere” l’invito all’Ungheria. Non si tratta in realtà di un allargamento vero e proprio, nel senso che le province ungheresi occidentali fanno già parte di Alpe-Adria. Seguono impressioni di viaggio, suggerimenti a viaggiatori, proposte di attività, richieste di chiarimenti e precisazioni sia di ordine tecnico sia di natura più sostanziale. Si sottolinea ancora una volta l’importanza della relazione di viaggio, qualcuno richiede la possibilità di avere informazioni su viaggi effettuati tramite comunicazione tra i soci. Fabio tocca un punto importante: darsi da fare concretamente come SERVAS per la pace, agire per la pace. Si è tenuta l’elezione del coordinatore regionale, la sorte è caduta sulla riconferma di Francesca Guarato mentre i local help per le varie zone sono: Venezia a Maurizio Manni, Treviso a Michela De Poli, Verona a Maria Sarai, Padova a Patrizia Dal Zotto, Belluno a Pina Sabatini e Vicenza a Carmine Benegiamo. Patrizia dal Zotto 15 Sono in Italia per due mesi e vorrei stare principalmente in Toscana e in Umbria.Mi piacerebbe fare uno scambio casa con soci, o anche loro amici, che intendano visitare Melbourne. Se più soci fossero interessati potremmo organizzare più scambi. Noi siamo in due, ma potrebbe raggiungerci anche una nipote dallo Zambia. La mia casa si trova sulle colline a nord di Melbourne, in una zona turistica ricca in flora e fauna. Ho scambiato la mia casa in Australia altre volte e lo trovo un modo splendido di viaggiare risparmiando sull’alloggio… Spero di ricevere presto vostri messaggi!! Ecco il sito web d e l l a c a s a : w w w. o z b e d a n d b r e a k f a s t . c o m A presto! Caroline [email protected] 14a edizione di Orienteering dei Monti Berici La quattordicesima edizione di Orienteering dei Berici quest'anno si svolgerà nel cuore dei colli, a Pozzolo di Villaga, località immersa nella natura dove, nei pressi dei "covoli" di san Donato, sorge l'omonimo eremo. - Sabato 9 aprile: cena e pernottamento con amici Servas della zona di Vicenza e dintorni; portate le vostre esperienze, le vostre idee e la vostra amicizia! - Domenica 10 aprile: ore 9.30 ritrovo c/o agriturismo "Valverde" a Pozzolo di Villaga muniti di scarpe ginniche e bussola. Il percorso darà facile e accessibile a tutti; si può partecipare singolarmente oppure in gruppo. Ore 12.30: fine della manifestazione e pranzo di gruppo in agriturismo (prenotate con anticipo) Iscrizioni e informazioni entro 8 aprile c/o Francesca Guarato via Costabella 13/A 36020 (loc.Pozzolo) Villaga VI tel 0444 86574 [email protected] 7-8 MAGGIO, WEEK-END A MILANO Un'occasione per ritrovarsi in un'altra città e proseguire l'approccio con le pratiche della non violenza. Proposta: il seminario "Il cuore della relazione umana attraverso metodiche bioenergetiche", con l'esperto Marco Doria (costo indicativo 30 euro). Sabato sera conviviale e ospitalità presso le porte aperte per i non residenti. Per iscrizioni e ulteriori info: [email protected] tel 02.8392057 16 stampato su carta riciclata L’incontro “plurilaterale” tra i soci Italiani, Sloveni, Croati, Austriaci e Tedeschi si svolgerà a Tarcento situato in posizione amena sui colli a circa 20 chilometri da Udine (per chi vuole informazioni collegarsi a: www.comune.tarcento.ud.it L’ospitalità sarà nell’ostello Green Team Europa, dotato di tutti i confort con 8 stanze per un totale di 40 posti letto. Ulteriori disponibilità (camere singole o matrimoniali) verranno reperite, secondo le necessità, presso pensioni e B&B locali (per un totale di circa altri 20 posti letto). Per chi vuole venire in Camper è possibile utilizzare spazi limitrofi all’ostello. Le iscrizioni devono essere effettuate prima di DOMENICA 8 Maggio presso ALMA NIMIS tel. 0432 790 061 Email: [email protected] specificando date di arrivo e partenza e tipo di pernottamento richiesto PROGRAMMA VENERDI 27: - pomeriggio arrivi e sistemazione in Ostello - cena ore 20.00 (prezzo convenzionato € 10,00) - serata libera - pernottamento in Ostello ( € 14,00) DOMENICA 29: - mattinata dedicata alla conoscenza reciproca e alla visita di Tarcento e/o delle città vicine (Cividale del Friuli - Gemona del Friuli – Venzone) in relazione agli interessi e alla disponibilità di macchine. - pranzo facoltativo a prenotazione (convenzionato € 10,00) I pasti convenzionati prevedono: un primo, un secondo, verdura, bibita o 1/4 vino Il pernottamento comprende anche la colazione del mattino (caffè+brioche) L'Ostello fornisce lenzuola e federa escluso asciugamani . Il prezzo complessivo pensione completa è di € 48,00 a persona Fino a 5 anni il pernottamento è gratuito, dai 6 ai 13 il pernottamento è di Euro 13 INDICAZIONI per arrivare a Tarcento: Per chi arriva in macchina conviene uscire dall’autostrada a Tricesimo e puntare su Tarcento Per chi arriva con il treno a Udine trova un autobus ogni ora con partenza dalla stazione FS. Arrivati al centro di Tarcento l’ostello è a 400metri verso nord. Ulteriori informazioni si possono chiedere a Alma Nimis o al gestore dell’Ostello sig. Nazzareno Menis tel. 0432.785335 - www.greenteam.org dove potrete trovare tutte le notizie x raggiungere l'ostello e anche foto della struttura SABATO 28: - mattina escursione a piedi Val Rabagnolo/Sedilis/Ramandolo (ore 1,30) (in caso di maltempo verrà studiato un programma alternativo). - a Ramandolo, tipica località che da il nome al vino omonimo, si potranno degustare alcuni assaggi enogastronomici tipici presso la “Osteria” (prezzo € 10,00) - seguirà una visita ad una cantina a Nimis con possibilità di assaggi e spiegazione della filiera di produzione. - rientro all’Ostello a piedi o per chi lo ritiene necessario, si provvederà ad un passaggio in auto - ore 19.30 cena (prezzo convenzionato € 10,00) - ore 21.00 sala Centro Europeo "Luciano Ceschia" (vicino all'ostello) Incontro conviviale autogestito - pernottamento in Ostello ( € 14,00) siti utili Ecco alcuni siti utili segnalati anche questo mese dai soci: www.lamiaspesaperlapace.it CHI COMPRA VOTA Votate ogni volta che fate la spesa, ogni volta che schiacciate il telecomando, ogni volta che andate in banca sono voti che date al sistema. (Alex Zanotelli, missionario) Per organizzare un viaggio: www.lonelyplanet.com www.routard.com www.guidegratis.it (i primi due sono commerciali, ma molto utili...) www.megachip.it Megachip: la Democrazia nella comunicazione "Quello che vogliamo è sottoporre a vaglio critico costante il comunicativo esistente, dall'informazione all'intrattenimento, dalle arti alla pubblicità, fornendo chiavi di lettura e modelli di difesa, oltre che modelli alternativi al flusso corrente di comunicazione" Ringraziamo tutti i soci che hanno voluto generosamente collaborare alla redazione del notiziario e vi invitiamo a partecipare sempre più numerosi per aiutarci a rendere questo appuntamento quadrimestrale un'occasione di scambio e riflessione, reale espressione di Servas Italia. Vi ricordiamo che la scadenza per l'invio dei prossimi articoli è il 15 maggio Il Comitato di redazione Quadrimestrale dell’Associazione Servas Porte Aperte Anno XX numero 1 Febbraio 2005 Direttore responsabile Massimo Sechi Proprietario Luigi Uslenghi Comitato di redazione Maria Gloria Borsa (responsabile informazione CE Servas) Mario Arosio Renato Contillo Floriana Pagano Marco Stoppa Luigi Uslenghi Redazione Largo Budapest 9/c 07100 Sassari email: [email protected] tel.079218038 Stampa Stampacolor s.r.l. Grafico Editoriale Zona Industriale Cap.3 Muros tel. 079 345999 Registrazione Tribunale di Milano n.452 del 21 settembre 1985 In caso di mancato recapito inviare a: CPO SASSARI PER RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI INCONTRO ALPE ADRIA del 27 – 29 Maggio a Tarcento (Friuli)