qui - Mauro del Barba

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qui - Mauro del Barba
LA PROVINCIA
12
MARTEDÌ 10 MAGGIO 2016
Buste paga a confronto
Focus
La simulazione
IMPOSTA PAGATA
IN SVIZZERA
(in Franco
svizzero)
SALARIO STATO
LORDO
CIVILE
31.000.00 60.000.00
Salario
da dichiarare
in Italia
Non
sposato
ANNO
DI RIFERIMENTO
Deduzioni
secondo
pilastro
Franchigia
frontalieri
Eventuali
oneri detraibili
(da togliere
dall'imposta
da pagare
in Italia)
Imposta
gia pagata
in CH
(in Franco
svizzero)
(in euro)
(in euro)
(in euro)
2018
3.990,00
3.591,00
54.000,00
6.480,00
-
4.500,00
7.500,00
35.520,00
14.208,00
1.601,00
3.591,00
2028
3.990,00
3.591,00
54.000,00
6.480,00
-
4.500,00
7.500,00
35.520,00
35.520,00
9.112,00
3.591,00
(in euro)
imposta al 100%
5.700,00
5.130,00
2018
Sposato 2028
con 2 figli
imposta al 100%
294,00
264,60
54.000,00
294,00
264,60
54.000,00
420,00
378,00
2018
737,80
664,02
2028
737,80
664,02
imposta al 100%
1.054,00
948,60
2018
Sposato
2028
con 2 figli
imposta al 100%
-
-
27.900,00
-
-
27.900,00
-
-
Non
sposato
Deduzioni
Deduzioni
assegni
oneri sociali
familliari CH
(AVS/AI/AD/
per figli minori
IPG ecc…)
di 16 anni
(in euro)
(in euro)
Imposta Iorda
al netto delle
detrazioni
Salario
Salario
assoggettabile assoggettabile per lavoro
all' imposta
all' imposta dipendente e
figli/familiari
in Italia
in Italia
a carico
nel 2028
nel 2018*
(in euro)
(in euro)
(in euro)
(in euro)
6.480,00
4.320,00
4.500,00
7.500,00
31.200,00
12.480,00
-
264,60
4.500,00
7.500,00
31.200,00
31.200,00
5.049,00
264,60
Imposta
da pagare
in Italia
(F24)
(in euro)
-
-1.990,00
-
5.521,00
Imposta
non pagata**
1.539,00
-
-264,60
-
4.784,40
Imposta
non pagata**
113,40
6.480,00
4.320,00
valore assegni
200*2*12
27.900,00
3.348,00
-
700,00
7.500,00
16.352,00
6.540,80
-
664,02
-
-664,02
27.900,00
3.348,00
-
700,00
7.500,00
16.352,00
16.352,00
2.311,00
664,02
-
1.646,98
Imposta
non pagata**
284,58
-
-
-
-
Imposta
non pagata**
-
3.348,00
4.320,00
700,00
7.500,00
12.032,00
4.812,80
-
-
3.348,00
4.320,00
700,00
7.500,00
12.032,00
12.032,00
-
-
valore assegni
200*2*12
*Riduzione imponibile del 60% a scalare **In svizzera 2018 e futuro
Frontalieri e fisco, salari al sicuro
Rischiano soltanto i più ricchi
Numeri. Alcune fasce di reddito trarranno un beneficio dalla nuova intesa tra Italia e Svizzera
Lo dimostrano le simulazioni del sindacato: pagherà (poco) chi incassa oltre 80mila franchi
SONDRIO
SERGIO BACCILIERI
Tasse e frontalieri,
per i redditi bassi non sarà
una stangata, anzi. Un sacrificio sarà chiesto solo oltre gli
80mila franchi di stipendio
annuo. L’intesa raggiunta tra
Italia e Svizzera lo scorso mese di dicembre, e recentemente ratificata dai due governi,
segna l’avvio di un nuovo sistema contributivo per quasi
65mila lavoratori frontalieri;
se la proposta di legge verrà
approvata la tassazione entrerà in vigore dal 2018-2019,
per andare a regime gradualmente nel corso di dieci anni.
La nuova progressione
Fino ad oggi i frontalieri residenti entro un raggio di 20
chilometri dalla frontiera
vengono tassati solo dalla
Confederazione in cambio di
un ristorno del 38,8% verso i
Comuni italiani. La paura dei
lavoratori nostrani è che il
cambiamento, con uno spostamento progressivo della
tassazione verso il paese di residenza, possa compromettere la convenienza di lavorare
oltre confine.
1 Dagli importi
sarà possibile
dedurre ancora
spese per il medico
e per l’istruzione
1 La progressione
della nuova
tassazione inizierà
a sentirsi verso
la fine del decennio
Non è certo così per chi
guadagna poco, almeno per i
redditi medio bassi e per gli
impiegati saltuari. Il sindacato Unia ci ha fornito alcune
proiezioni secondo diversi livelli di reddito.
Un lavoratore che ha un salario annuo di 31mila franchi
all’inizio della riforma finirà
perfino per guadagnarci.
Questo perché in partenza il
reddito da dichiarare all’agenzia delle entrate verrà
ridotto del 60%, aumentando
gradatamente fino al termine
del periodo transitorio lungo
dieci anni.
La progressione della nuova tassazione si farà sentire
solo verso il termine del decennio, ma anche la più lontana proiezione al 2028 non
sembra tradursi in una stangata. Anche la franchigia gioca un ruolo importante, sono
7500 euro riconosciuti a tutti
i frontalieri, indipendente-
mente dall’ammontare del salario, questa somma, proprio
perché fissa, ha un peso specifico importante sulle buste
paga più magre. L’incremento
temuto poi si prospetta nullo
in molti casi, per esempio per
chi abbia dei figli a carico.
bito, il passaggio è graduale.
Peraltro dagli importi dovuti
alle casse italiane sarà sempre
possibile dedurre spese per il
medico e il dentista, una
eventuale previdenza privata,
oppure detrarre le rette dell’asilo.
In ultima analisi occorre
sottolineare, questa almeno è
la lettura di molti addetti ai lavori, che i frontalieri pur lavorando in Svizzera risiedono in
Italia e quindi godono dei nostri servizi fondamentali, dagli ospedali alle scuole.
Perciò è ragionevole che
venga prevista una tassazione, in maniera ovviamente
equa e proporzionale a quanto si guadagna.
Oltre i 60mila franchi
Sul sito web
Si allontana il rischio stangata
La riforma inizia a pesare sui
salari sopra a quota 60mila
franchi, in maniera netta oltre gli 80mila franchi all’anno,
ma comunque sia non da su-
Fisco e frontalieri, gli approfondimenti sul nostro sito web
www.laprovinciadisondrio.it
La norma
Accordo raggiunto
lo scorso dicembre
L’Italia e la Svizzera hanno
raggiunto lo scorso dicembre un
accordo sull’imposizione fiscale
dei lavoratori frontalieri,
unitamente a un protocollo che
modifica le relative disposizioni
della Convenzione contro le
doppie imposizioni.
Il nuovo accordo, molto
contestato dai lavoratori,
sostituisce quello del 1974 e si
basa sui punti chiave della
roadmap firmata nel febbraio
2015: consentirà a entrambi i
Paesi di migliorare l’attuale
regime di imposizione dei
lavoratori frontalieri.
Tra i suoi punti principali, esso
comprende la definizione delle
aree di frontiera e
l’individuazione dei soggetti a
cui si applicherà il nuovo
regime, cioè lavoratori
frontalieri che vivono nei
Comuni i cui territori ricadono
in una fascia di 20 km dal
confine e che ritornano
quotidianamente nel proprio
Stato di residenza.
Per quanto riguarda
l’imposizione, lo Stato in cui
viene svolta l’attività
lavorativa imporrà sul reddito
da lavoro dipendente fino al
70% dell’imposta risultante
dall’applicazione delle imposte
ordinarie sui redditi delle
persone fisiche. Lo Stato di
residenza applicherà le proprie
imposte sui redditi delle
persone fisiche ed eliminerà la
doppia imposizione.