Le campagne addestrative nella formazione dell`Ufficiale di Marina
Transcript
Le campagne addestrative nella formazione dell`Ufficiale di Marina
Testimonianze Le campagne addestrative nella formazione dell’Ufficiale di Marina Marzio Pratellesi Aspirante Guardiamarina N on è un caso che gli Allievi della Prima Classe dell’Accademia Navale di Livorno diventino un “corso”, ovvero assumano un’identità etica, simboleggiata da un nome, una bandiera ed un motto, non dentro ai cancelli del Sacro Istituto, ma nel cuore pulsante di una nave che solca le onde. La Campagna Addestrativa della Prima Classe ha lo scopo di tradurre in “atto” ciò che fino a quel momento era solo in “potenza”: di mettere in pratica il frutto di tanto studio nelle aule universitarie di “Palazzo studi” e di tanta “Forma mentis” che si trasmette nel piazzale dell’Accademia. Il processo formativo che, come un rito di iniziazione, lega i giovani cadetti al mare, è il frutto di un sistema forgiato dagli anni e dalle esperienze, che trascende la piattaforma operativa per abbracciare una sfera valoriale senza tempo e spazio; non conta quindi se il battesimo del mare viene compiuto sull’Incrociatore Montecuccoli, su nave Vespucci o sul caccia Luigi Durand de La Penne; ma neppure se si naviga nelle fredde acque del Baltico o nei flutti del Pacifico, l’unico elemento importante e imprescindibile è “essere marinai” ovvero la conditio sine qua non per divenire poi futuri Ufficiali. Per evitare fraintendimenti, specifico che non vengono formati “piccoli Byron”, ma uomini dotati di una profonda sensibilità che spinge loro ad inebriarsi dell’andar per mare. La storicità delle Campagne d’Istruzione è indissolubilmente legata a nave Amerigo Vespucci, sulla quale si insegna il paradigma dell’essere marinaio, l’essenza del sacrificio e l’avventura nel valore più stevensoniano del termine. Su un’unità del genere l’Allievo della Prima Classe può svolgere innumerevoli attività, che spaziano dall’arte marinaresca alla navigazione (con particolare riferimento alla navigazione astronomica, pietra miliare nella formazione dell’Ufficiale di Vascello italiano, reintrodotta su nostro modello anche ad Annapolis) passando per il condizionamento fisico e l’aggiornamento culturale. Per l’Allievo l’atmosfera complessiva risulta molto stimolante, ogni istante è vissuto ad alta intensità, in modo da permettere la fortificazione del carattere e accrescere la resistenza allo stress psico-fisico, come si suole dire “chi ben comincia è a metà dell’opera”; per tale ragione l’incipit alla vita di bordo è un primo passo, che se intrapreso con lo spirito e la determinazione giusta, Marzio Pratellesi ato a Firenze il 15 Agosto 1994. Ha conseguito la Maturità Scientifica nel 2013 diplomandosi N con il voto di 100 e lode. Entra all’Accademia Navale di Livorno nel medesimo anno, vincendo il concorso nel Corpo dello Stato Maggiore e risultando Capoclasse della Prima Classe dei Corsi Normali. Restando Capocorso del Corso ADAMASTOR nella Seconda Classe, attualmente è il Brigadiere della Brigata Allievi dell’Accademia Navale. L’Aspirante Pratellesi è uno specializzando nel modulo di “Direttore del Tiro”, e sta conseguendo la Laurea in “Scienze Marittime Navali” nel nuovo iter triennale per Ufficiali di Vascello. Marzio Pratellesi è appassionato di vela ed ha praticato scherma ad alto livello; suona il pianoforte, parla inglese e francese ed ha partecipato a diversi concorsi letterari. Riconoscimenti Condecoration de Merito Facultativo Naval de l’Armada de Mexico; Premio per l’attitudine militare dell’Ordine Militare d’Italia; Premio “Medaglia d’Oro Ammiraglio Gino Birindelli”. Riconoscimenti interni all’Accademia Navale 2 Distintivi d’Onore. Fa parte del gruppo di studi formato a Vittorio Veneto e che si chiama Centro di studi marittimi "Silvio e Attilio Bonaldi" costituisce un bagaglio che il futuro Ufficiale porterà sempre con sé in ogni imbarco ed esperienza sul mare. La campagna estiva fa parte del progetto formativo complessivo dell’Allievo e deve saper coniugare il più possibile spirito di corpo (senso di equipaggio) e conoscenze pratiche, soprattutto nell’ottica del nuovo iter triennale per Ufficiali di Vascello, che prevede una compressione ottimizzata del percorso accademico, per garantire sulle nuove navi Ufficiali ricchi di verde entusiasmo e voglia spensierata di mettersi in gioco al servizio del Paese. La formazione non può subire però tagli, perché deve garantire le competenze tecniche e cognitive peculiari nella figura di Ufficiale, quindi una campagna estiva poliedrica consegue questo obiettivo; un’esperienza esemplificatrice è il recente caso del Corso ADAMASTOR, primo del nuovo iter triennale, che è “nato” sul cacciatorpediniere Luigi Durand de La Penne, “nave grigia”, sulla quale gli Allievi hanno potuto assaporare la vita di bordo di un’unità operativa e proiettarsi nel loro futuro in Forza Armata, con una maggiore percezione di quello che sono le specializzazioni, i compiti e le peculiarità dell’Ufficiale. I palischermi di nave Vespucci, ferma per i lavori di ammodernamento, sono stati sostituiti dalle operazioni di volo dell’AB 212 imbarcato per l’occasione, le conoscenze di arte marinaresca sono state fuse a nozioni di lotta ASW (Anti Submarine Warfare) o di GE (Electronic Warfare), questo solo per citare alcuni esempi. Negli anni precedenti la “Nave grigia” era dominio della campagna da “anziano” (Allievo Seconda Classe), oggi la necessità di entrare con anticipo nella realtà operativa delle navi di linea della Marina ha portato a coniare il detto: “Da Allievo ai pennoni ad Allievo ai cannoni”, ma sul medio-lungo periodo la sostanza non cambia perché il modus pensandi è sempre il medesimo, che sia perseguito con le vele o con le turbine a gas: “Navigare necesse”. nnn Marinai d’Italia Aprile 2016 25