I pericoli di Internet

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I pericoli di Internet
Numero 1 – Febbraio 2000
I pericoli di Internet
Conoscete la storia del passeggero colpito da un
attacco di cuore durante un volo e deceduto
perché l’equipaggio tardò mezz’ora prima di
soccorrerlo? L’United Airlines spera che nessuno
ne abbia sentito parlare. Ma le migliaia di
cibernauti che hanno visitato su internet il sito
www.untied.com (un sito dedicato all’esposizione
di storie simili da parte degli utenti di questa
compagnia)
probabilmente
la
conoscono.
di anti-pagine web create da consumatori furiosi,
ex dipendenti licenziati, attivisti, ecc.
Chi ricerca, attraverso yahoo.it o Arianna, per
citare un altro esempio, informazioni su Nestlè, si
vede elencare, prima di raggiungere il sito ufficiale
della multinazionale, decine di siti dedicati al suo
boicottaggio da gruppi di attivisti che ne criticano
le politiche commerciali nel terzo mondo o
l’adozione di cibi transgenici.
Per non parlare delle decine di commenti negativi
su centinaia di altre aziende che compaiono in siti
analoghi.
I lavoratori dello stabilimento di Latina della
Goodyear hanno aperto in questi giorni un sito
(http://www.omnigraph.it/incatenati-goodyear),
dedicato alla protesta contro la chiusura dello
stabilimento e al boicottaggio contro la
multinazionale americana. Il sito è stato ripreso
con grande visibilità dalla stampa.
Telecom Portugal, per citare un altro esempio si è
vista ridicolizzare su un sito dal goliardico nome di
Teleporka, dedicato alla contestazione delle tariffe
e dei servizi offerti dall’operatore delle
telecomunicazioni portoghese.
Reclamare o protestare non è una attività nuova,
normalmente prendeva la forma di una lettera
all’azienda o nei casi estremi al direttore di un
giornale o di una associazione di difesa dei
consumatori. Ma adesso anche gli italiani hanno
In effetti è sufficiente inserire in un qualche
motore di ricerca il nome di una impresa per
essere quasi certi di veder comparire una quantità
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inserite in gruppi di discussione o BBS che
abbiano valenza critica.
scoperto che possono anche rivolgersi a internet e
condividere con una audience di migliaia di
negativa stavano attente a quanto pubblicato sulla
stampa o alle trasmissioni radiotelevisive persone
le proprie storie drammatiche, veritiere o meno.
L’elenco delle vittime della Rete conta nomi
celebri: la Casa Bianca che ha visto un sito pirata
www.whitehouse.com
identico
al
proprio
pubblicizzare aspetti piccanti della storia di
Monica Lewinski (oggi al medesimo indirizzo,
invece del saluto di Bill Clinton appare una
raccolta di immagini porno) o il Vaticano che ha
visto un analogo sito pirata propinare eresie a
ignari pii cybernauti.
Una delle caratteristiche di Internet è quella di
consentire ad uno sparuto gruppo di attivisti di
competere in questo ambiente con potenti
organizzazioni con una “capacità di fuoco”
praticamente alla pari.
L’abbonamento al servizio comporta la definizione
di un approfondito briefing sull’argomento che
deve essere sorvegliato: l’azienda, prodotti,
attività di concorrenti, iniziative di gruppi di
pressione o di istituzioni. Sulla base del briefing, il
servizio avvia una ricerca che si materializza nella
forma di un rapporto quotidiano o settimanale
consultabile via internet su una pagina privata
accessibile con parola chiave in cui sono riportati i
link a tutte le pagine web o alle news che
richiedono la nostra attenzione.
Oggi, Internet è un ambiente sconfinato di oltre
800 milioni di pagine web e oltre 50 mila gruppi di
discussione in cui le informazioni viaggiano
liberamente e in tempo reale.
Dopo che nel 1994 un professore di matematica
scoprì un errore nel processore Pentium dell’Intel
e fece un post in uno dei newsgroup più popolari
(creando gravi problemi a questa azienda), le
imprese cominciano ad avere un atteggiamento
più vigilante nei confronti della Rete.
Grazie a questo servizio è oggi possibile sia
effettuare un monitoraggio efficace in caso di crisi,
che seguire l’evoluzione di una issue o di un
argomento controverso in modo esaustivo.
Ma sorvegliare cosa si dice di noi nella rete non è
semplice: i normali motori di ricerca utilizzati per
navigare in rete offrono coperture parziali, che
rendono necessario ripetere la ricerca con svariati
motori e, dall’altro lato, la meccanica di ricerca
con parole chiave fa sì che le segnalazioni
interessanti vengano elencate frammiste talvolta a
centinaia o migliaia di segnalazioni generate da
omonimia.
Il servizio di sorveglianza di internet fornito da
Netalerta
consente,
oltre
che
essere
immediatamente al corrente di voci, dicerie o
azioni di disinformazione che circolino nei vari
gruppi di discussione, anche di essere
immediatamente avvisati di violazioni della
proprietà industriale – sotto forma di pirateria del
marchio o di violazioni del copyright – di azioni di
disturbo da parte di gruppi di attivisti, e di sfruttare
più facilmente le opportunità offerte dalla Rete per
attività di marketing intelligence e lobbying.
Un normale operatore dovrebbe quindi dedicare
ore quotidianamente per effettuare un controllo
efficace su cosa appare in rete su una azienda,
un prodotto o un argomento controverso.
Fino ad oggi esistevano poche aziende negli USA
che offrivano un servizio di clipping sulla rete, ma
limitato alla parte in inglese della Rete.
Negli oltre 50000 gruppi di discussione attivi su
internet, ogni giorno vengono inseriti messaggi
con richieste di informazioni, denunce, lamentele,
segnalazioni, appelli da parte di consumatori,
ricercatori, attivisti.
Oggi, una società europea, Netalerta (sito internet
http://www.netalerta.com) ha sviluppato una
sofisticata tecnologia, combinata con una
profonda competenza in comunicazione che,
senza barriere linguistiche – coprendo quindi oltre
alle pagine web ed ai newsgroup in lingua inglese
anche quelli nelle principali lingue europee – di
poter visualizzare sul proprio PC un rapporto
aggiornato in tempo reale di siti web, notizie
Alcuni di questi messaggi vengono ripresi e
rimbalzati via email in incontrollabili catene di
sant’antonio.
I gruppi di discussione sono frequentati da
visitatori abituali, che sottoscrivono il newsgroup e
controllano regolarmente i messaggi e visitatori
occasionali che cercano fra i newsgroup
messaggi che riguardano un determinato prodotto
o una specifica azienda.
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Nell’immagine qui sotto l’esempio di un
messaggio inserito in un gruppo di discussione:
un take della reuter immediatamente inserito in
rete da un cybernauta per segnalare la possibile
cancerogenicità della carne in scatola.
Dieci anni fa: il caso Perrier
Cadono in questi giorni i dieci anni da una delle
più clamorose crisi aziendali della storia: il ritiro
mondiale dell’acqua minerale Perrier.
Era il 19 gennaio del 1990, quando un biologo del
laboratorio
del
Mecklenburg
County
Environmental Protection Department a Charlotte
nel North Caroline notò un dato insolito sul suo
spettrometro di massa: qualcosa stava alterando il
suo campione.
Tutti i giorni, infatti, i
dipendenti
del
laboratorio si recavano
al locale supermercato
per acquistare alcune
bottiglie di Perrier che
utilizzavano per diluire
le sostanze per le quali
veniva
verificata
l’eventuale presenza di
agenti
chimici
pericolosi.
L’acqua
Perrier
era
infatti
considerata, per la sua
purezza, perfettamente
adatta allo scopo e più
conveniente che produrre acqua distillata
all’interno del laboratorio.Dopo alcuni giorni di
controlli, i tecnici del laboratorio ebbero la
conferma di ciò che ritenevano incredibile:
nell’acqua Perrier si trovavano tracce (12-19 ppm)
di benzene, un composto potenzialmente
cancerogeno. Il 7 febbraio l’azienda venne
informata. Nonostante, non vi fosse nessun
rischio per la salute, l’azienda gestì così male la
situazione, rilasciando dichiarazioni contrastanti
che il 14 febbraio Gustave Leven, Presidente
della Perrier in una conferenza stampa a Parigi
doveva annunciare la più massiccia recall della
storia: 160 milioni di bottiglie a livello mondiale.
Il 6 marzo Perrier annunciava il rilancio con una
nuova etichetta che riportava la dicitura “Nouvelle
Production”
Subject:
ATTN doomers: "most canned foods contaminated"
From:
"John Galt" <[email protected]>
Date:
1999/09/29
Message-ID:
<[email protected]>
Newsgroups:
comp.software.year-2000
[More Headers]
off the news wire... JG
WIRE:09/29/1999 12:29:00 ET
Most canned food is contaminated, survey says
BRUSSELS (Reuters) - Research in five European countries shows that
most
canned food is contaminated by traces of varnish used to coat the
metal,
Belgian consumer rights magazine Test Achats said Wednesday.
Of 400 different canned food products tested in Belgium, France,
Italy,
Spain and Portugal, 70 percent contained traces of coating chemicals
BADGE
and BFDGE, assumed to be carcinogenic, Test Achats said.
Traces were highest in canned fish and more acidic foods
lemon,
vinegar or tomato, it said.
Test Achats said there was no legislation in Belgium or at
Union
level governing the use of such coatings.
containing
European
In a statement titled "Customers are not Guinea Pigs" it called for
more
regulations on coatings used in food products and more thorough
screening
of food for the presence of suspect chemicals.
It recommended that consumers limit the use of canned food
safer
alternatives, such as frozen food, where possible.
and use
Any canned food used should be properly drained, it added.
L’interscambio fra media tradizionali e Rete è
continuo: gli utenti o i media stessi, attraverso le
versioni on-line, moltiplicano la visibilità di una
notizia riportata da agenzie o testate, varcando
immediatamente le frontiere; i giornalisti dal canto
loro utilizzano sempre di più la Rete come
primaria fonte di documentazione come è stato
dimostrato dal caso “Russiagate”, negli USA
addirittura Ziff Davis (http://www.zd.com) ha
assegnato ai suoi giornalisti il compito di dedicare
4 ore al giorno a cercare su internet spunti per
possibili scoop.
La denuncia di un asserito grave effetto sulla
salute o sull’ambiente o di un grave difetto di
prodotto o di un comportamento criticabile, ha
così
elevate
possibilità
di
dall’ambito
apparentemente ristretto dei visitatori casuali del
newsgroup per dilagare ai surfer casuali e sui
media tradizionali.
Nel prossimo numero:
LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO
-
Una selezione di siti “contro”
-
Per chi volesse approfondire l’argomento degli
anti-websites, segnaliamo alcuni ulteriori esempi:
www.meatstinks.com/mcd/index.html
www.mcspotlight.org
www.peta-online.org
www.dorway.com
www.monsantosucks.com
www.notmilk.com
Come viene percepito un rischio
Quali sono i fattori che influenzano la valutazione di
un rischio
L’equazione di Sandeman sulla percezione del
rischio
Come comunicare in modo efficace su un rischio
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