Il grande sogno di Leonardo da Vinci I progetti di
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Il grande sogno di Leonardo da Vinci I progetti di
LE NOSTRE INIZIATIVE MERCOLEDÌ 10 APRILE 2013 Scuola media «DON MILANI» - Robecco sul Naviglio (MI) LA REDAZIONE: CLASSE 2^ M: Margherita Ateri, Luigi Beretta, Calatti Aurora, Carola Cavalieri, Clara Dameno, Giada Fusè, Federico Garavaglia, Alessio Ghirardi, Martina Meda, Francesca Moschetti, Matteo Negroni, Tommaso Martella , Andrea Pavese, Vittorio Pastori, Giacomo Pedrazzini, Camilla Pituello, Denise Rodia, Sturma Ian, Tacchelli Oscar. DOCENTE COORDINATORE: Rossella Stravalli Il grande sogno di Leonardo da Vinci I progetti di «navi dell’aria» per volare Ritratto dell’uomo dal multiforme ingegno vissuto nel Rinascimento IL COMMENTO La sua originalità si trova anche nei Navigli lombardi AL GENIO di Leonardo da Vinci dobbiamo anche la progettazione di una parte del sistema dei Navigli milanesi. Essi sono dei canali artificiali costruiti con lo scopo di rendere accessibile Milano dai fiumi Ticino e Adda. Leonardo fu uno dei numerosi ingegneri che li hanno studiati, progettandone ampliamenti. Tra il 1506 e il 1513 infatti studiò la conca del naviglio di S. Marco. Il suo progetto consisteva nell’allacciare il Naviglio Martesana alla cerchia interna dei Navigli attraverso due chiuse, a S. Marco e all’Incoronata; in questo modo si sarebbe potuta attraversare la città via acqua, e in prospettiva collegare l’Adda al Ticino. Da notare un’idea originale di Leonardo: il portello inferiore, manovrabile dall’alzaia, per diminuire o aumentare la portata dell’acqua I NAVIGLI erano, un tempo, rotte di passaggio sia per il commercio verso Milano, sia per il trasporto del marmo impiegato per la costruzione del Duomo. Oggi sul Naviglio grande si organizzano gite turistiche sul battello, da cui è possibile ammirare suggestivi paesaggi naturalistici ed eleganti dimore appartenute a illustri famiglie locali. LEONARDO DA VINCI, vissuto in età rinascimentale, viene definito come il genio universale per la sua vivace curiosità e per la capacità di spaziare in ogni campo del sapere. L’uomo dal “multiforme ingegno” fu pittore, scultore, architetto, ingegnere, matematico, studioso di anatomia. Tra tutti i marchingegni che progettò, sicuramente il più affascinante è l’ornitottero volante, una ‘nave dell’aria’ che permettesse all’uomo di volare. Il volo è da sempre uno dei desideri più profondi dell’uomo. Leonardo è il primo a dedicarvi un’attenzione sistematica e a sviluppare una vera e propria teoria, basata sulla convinzione che nel volo non vi sia nulla di ignoto, trattandosi solo di una questione meccanica. L’ARTISTA era ossessionato dall’idea che l’uomo potesse planare nell’aria come gli uccelli. Partendo da un approfondito studio sul volo degli uccelli, Leonardo immaginò un meccanismo di ali artificiali che riproducesse il battito di quelle naturali. Come un vascello riesce a galleggiare nell’acqua comprimendola, così Leo- nardo ambiva ad usare lo stesso principio nell’aria. Come gli uccelli riescono a innalzarsi in volo tramite la spinta che esercitano battendo le ali, così Leonardo pensava di poter fare lo stesso, facendo battere delle ali che applicava ai suoi macchinari. IL PROBLEMA era che non le bilanciava al resto della struttura. È proprio per questo che anche oggi l’uomo, da solo, senza l’ausilio di motori non può e non potrà mai volare, poiché le sue ali non sono abbastanza lunghe e forti da riuscire a sorreggere l’in- tero peso del corpo. Nonostante svariati tentativi mediante l’uso di macchine non pienamente sicure, Leonardo fallì, provocando alcune vittime, tra cui anche il suo fidato assistente Tommaso Masini, precipitato durante la prova di volo del prototipo dell’ornitottero volante, un velivolo con ali simili a quelle di un pipistrello. Nonostante questo le invenzioni di Leonardo hanno sempre attratto e affascinato i posteri, perché egli fu un precursore e un innovatore, un uomo dotato di un’abilità fuori dal comune, che indagava qualsiasi aspetto della natura. AL PICCOLO TEATRO UNO SPETTACOLO DI FLAVIO ALBANESE Sul palco la passione del genio in un monologo DOPO AVER CONOSCIUTO dai libri la poliedrica personalità di Leonardo da Vinci, abbiamo assistito con la nostra scuola, dietro la quarta parete del Piccolo Teatro Strehler di Milano, allo spettacolo «Il volo di Leonardo» ideato, realizzato ed interpretato dal capelluto Flavio Albanese, in veste dell’ingenuo assistente di Leonardo, Tommaso Masini. Questo virtuoso attore, con il suo ricco monologo, è riuscito a trasmetterci in modo efficace la passione che Leonardo nutriva per il volo. È risaputo che Leonardo dedicò parte della sua vita allo studio del volo degli uccelli, nel tentativo di creare una macchina volante. IL PUNTO di partenza è il Codice di Volo conservato nella Biblioteca Reale di Torino, in cui Leonardo analizza con testi e disegni il volo degli uccelli. Nello spettacolo teatrale Flavio Albanese, avendo come «attrezzi di lavoro» un uccello di carta, due candide ali d’angelo, qualche luce stroboscopica, un telo azzurro per la simulazione del mare e alcune stelle per conquistare la platea, è riuscito a stupire un pubblico di ragazzi, riuniti in una piccola saletta. Abbiamo potuto interagire con lo spettacolo, perché eravamo vicini all’attore sia con la mente che con il corpo. Questo nuovo modo di fare teatro è stato coinvolgente e ha catturato la nostra attenzione, perché l’attore dialogava con gli spettatori. Noi ragazzi eravamo affascinati e divertiti e abbiamo appreso molte cose di Leonardo da Vinci, genio del Rinascimento, attraverso una nuova modalità di rappresentare lo spettacolo teatrale. XVII ••