I non tessuti di IMP, a gonfie vele
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I non tessuti di IMP, a gonfie vele
Antonela Mureşan, direttrice di Industrie Maurizio Peruzzo (IMP), si propone un ambizioso obiettivo per il 2011: L’AUMENTO DEL FATTURATO DEL 5%. La sua ambizione è ben giustificata: Mureşan gestisce un business con un alto potenziale di crescita, di produzione di non tessuti. I NON TESSUTI di IMP, a gonfie vele Dialog Textil, Mai 2011 I tessili tecnici sono poco rappresentati in Romania. Questi semilavorati, con applicazioni tra le piu‟ varie, necessitano tecnologie, know-how e costi che poche fabbriche del nostro paese possono permettersi. Il campo dei non tessuti viene sfruttato con successo soprattutto in Germania ed Italia, paesi in cui i produttori con tradizione investono permanentemente nella ricerca – sviluppo ed in prodotti ad alto valore aggiunto, che possono fare la differenza in un mercato sempre piu‟ concorrenziale. Gli italiani di Industrie Maurizio Peruzzo, famosi nel mercato dei non tessuti, prefabbricati in cemento armato e costruzioni, sono presenti in Romania dal 1994. IMP Romania, di Timişoara, è la prima fabbrica in cui si è investito e che produce ovatta sintetica per l‟industria dell‟arredamento, auto e il settore tessile. Nel 2002, si affianca la NETEX di Bistrita, con una struttura di produzione diversificata di non tessuti, da prodotti isolanti e tappezzeria a imbottitura, geotessili o materiali filtranti. Nel 2002 IMP Romania ha raddoppiato la sua capacità di produzione attraverso il montaggio di una seconda linea di produzione di ovatta sintetica nella fabbrica di Timişoara, aumentando cosi‟ la propria quota di mercato nazionale. La direttrice IMP Antonela Mureşan spiega i meccanismi di sviluppo di un affare con potenziale. Come si è sentita la crisi all’interno di IMP? Quali strategie avete adottato per superare questo periodo? La crisi economica che ha colpito il mondo intero non poteva non toccare anche noi. Prima di tutto abbiamo applicato misure di efficienza produttiva, per ottenere il massimo delle caratteristiche dei nostri prodotti ad un costo minimo, poi sicuramente una gestione efficace delle risorse finanziarie ed umane e soprattutto la flessibilità nel cercare di soddisfare ogni richiesta dei nostri clienti ci hanno assicurato una certa costanza sul mercato. In altre parole, „abbiamo tirato ancora un po‟ la cinghia‟, pero‟ il fatturato relativo al core business è cresciuto del 4% l‟anno scorso rispetto al 2009. Gli ultimi mesi del 2010 sono stati un po‟ piu‟ difficili prima di tutto a causa dell‟aumento dei prezzi delle materie prime. Quali sono i clienti con i quali lavorate? Dove hanno i prodotti IMP la piu’ ampia applicabilità? Le posso dire solamente che per il settore dell‟arredamento i nostri clienti lavorano per IKEA, NATUZZI, nomi di riferimento nella produzione dei mobili tappezzati, e per il settore dei tessili abbiamo clienti produttori dal settore degli indumenti di protezione o dell‟abbigliamento invernale (giacche, cappotti, ecc.). Il mercato ha subito vari cambiamenti. Nel passato, anche se l‟accentuata stagionalità delle fabbriche di confezioni (principalmente abbigliamento per il periodo freddo, dove i nostri prodotti - imbottiture -, sono utilizzati) ci condizionava, la struttura della nostra produzione era maggioritaria su articoli per confezioni. E‟ vero che negli anni ‟90 e anche nel 2000 le fabbriche di confezioni si sono sviluppate moltissimo e molti investitori lavoravano i prodotti in Romania, cio‟ che ha offerto anche a noi un potenziale di sviluppo, pero‟ negli ultimi anni queste, purtroppo, hanno subito un regresso, percio‟ anche noi siamo dovuti essere flessibili e adattarci alle esigenze del mercato. La struttura della produzione è cambiata negli ultimi anni a seconda delle diverse fasi di sviluppo degli settori industriali. Ad esempio, in questo momento, circa il 70% dei nostri articoli si rivolgono alla produzione di mobili tappezzati, industria che ha registrato un notevole aumento negli ultimi anni. Nella zona ovest e nord-ovest della Romania si sono sviluppate fabbriche di mobili che lavorano per brand di fama mondiale. Come fornitore di non tessuti, quali campi di attività vede Lei per il futuro? Dove esiste potenziale di sviluppo? Sono ottimista da questo punto di vista, innanzitutto perche‟ la nostra materia prima è costituita soprattutto da fibra di poliestere rigenerata, ottenuta mediante la lavorazione degli scarti di PET – le bottiglie di plastica che usiamo tutti i giorni – e che, peraltro, produciamo in Italia e Polonia. La tendenza del futuro è di proteggere l‟ambiente, anche se la Romania, da questo punto di vista, è all‟inizio. Dovremo imparare cosa significa la qualità e come la possiamo usufruire. Un buon esempio sarebbero i materiali termoisolanti che produciamo in altre fabbriche nel mondo e che vengono commercializzati in Europa Occidentale, materiali utilizzati nel settore delle costruzioni, sostituendo la lana di roccia e la lana di vetro. Il prodotto è realizzato in fibra di poliestere, ottenuto da scarti di PET, senza sostanze chimiche supplementari. La produzione di materassi ha un potenziale di sviluppo perche, man mano, impariamo che è necessario riposarsi bene e che abbiamo bisogno di un materasso di qualità. Abbiamo clienti, produttori di materassi, che sono continuamente interessati a migliorare la qualità dei prodotti e che ci richiedono nuovi prodotti, e nel corso del tempo abbiamo imparato a lavorare con diversi tipi di fibre, sia sintetiche e artificiali, che con quelle naturali (cotone, lana, canapa, ecc.). Siamo ottimisti anche per quanto riguarda il settore delle confezioni, perche‟ le cose hanno cominciato a muoversi anche qua. Quali sono i progetti per quest’anno? Quest‟anno ci siamo proposti di produrci da soli l‟energia elettrica di cui abbiamo bisogno, implementando un impianto di cogenerazione. Il valore del progetto e‟ stimato intorno a 700.000 euro. Inoltre, ci siamo proposti di svilupparci anche sui mercati vicini, come la Serbia, l‟Ungheria, la Moldavia, tenendo conto dell‟ubicazione del nostro stabilimento nell‟ovest del paese e del fatto che l‟incidenza del trasporto sul costo del prodotto e‟ importante, non dimenticando che si tratta di una merce leggera e di volume. Altresì, ci siamo proposti una crescita del fatturato del 5 % rispetto al 2010, ovvero 6.000.000 euro. Anche se il trend di crescita dei prezzi per le materie prime ha continuato anche nel primo periodo di quest‟anno, siamo ottimisti per il 2011, prevedendo una loro stabilizzazione nei mesi seguenti ed una ripresa del settore produttivo nella seconda metà dell‟anno. Quali sono i problemi che dovete affrontare? Sono aumentati i prezzi delle materie prime? L‟aumento dei prezzi delle materie prime negli ultimi mesi è stato molto alto. Anche se godiamo del sostegno della casa madre dall‟Italia, il cui potere di negoziazione è superiore al nostro, la crisi delle materie prime ci condiziona direttamente. I nostri fornitori sono sia dall‟UE, che dai paesi extracomunitari, e a causa dei lunghi tempi di consegna, dobbiamo fare prenotazioni di capacità, anche senza conoscere i prezzi da un mese all‟altro. Questo ci crea problemi nella negoziazione dei contratti con i nostri clienti, senza potere garantire, a nostra volta, il prezzo di vendita per un periodo di tempo più lungo. Supponiamo che questa situazione sia una temporanea e che dal secondo semestre di quest‟anno la situazione si stabilizzerà. Secondo Lei, qual è la posizione dell’industria tessile e delle confezioni? Dopo un periodo di regresso di quest‟industria credo che ne seguirà uno di crescita. La Romania è un paese con tradizione nell‟industria tessile e delle confezioni, ha manodopera specializzata e, a mio parere, è passato il periodo dei prodotti cinesi. Sempre di più, la qualità è ricercata e, come il detto: “siamo troppo poveri per permetterci comprare roba a prezzi bassi”. Penso che i prodotti con la dicitura “Made in Romania” andranno a ruba nel futuro. Dobbiamo imparare da soli che è il nostro dovere sostenere la propria economia.